A San Siro i neroverdi passano all'ultimo minuto grazie al rigore trasformato da Berardi. In precedenza un super Consigli aveva tenuto a galla gli uomini di Di Francesco.
di Andrea Melli - Estrae un altro coniglio dal cilindro dalla propria incredibile stagione.
La "banda di matti" del Sassuolo vince laddove erano passate soltanto Fiorentina e Lazio, toglie al sonno all'Inter e si regala un'altra giornata da mettere in cornice e da rispolverare quando i tempi non saranno così splendenti. Inter-Sassuolo è stata probabilmente la gara più bella, almeno sin qui, del campionato.
Una beffa per chi aveva vinto per ben 9 volte col risultato di 1-0. Ne ha ferito talmente tante volte, che per una ne ha perito.
La firma in calce sul successo di San Siro è quella di Domenico Berardi. Non certo il miglior in campo. Anzi, protagonista dell'ennesimo episodio da moviola, perché la manata rifilata a D'Ambrosio, nel corso del primo tempo, sarebbe potuta costare cara e sarebbe potuta essere l'ennesima bischerata. Staremmo probabilmente raccontando un'altra gara. Evidentemente, il destino aveva già deciso e tra l'azzurro del cielo dell'Inter e il verde speranza del Sassuolo aveva scelto quest'ultimo colore.
E sul finale arriva l'imponderabile. Nagatomo e Miranda compiono la frittata, con quest'ultimo che frana su Defrel. Dal dischetto, col cronometro che segnava il 50' della ripresa e con la sfera che pesava quanto una palla medica, Berardi cecchina Handanovic, il pari rigori per eccellenza. Vince il Sassuolo ed è un successo incredibile. La storia, ha ancora le tinta neroverdi.
Arriva il terzo successo stagionale per la squadra di Castori grazie anche al colpo di testa di Pasciuti. Con la maglia del Carpi ha segnato dalla D alla A
di Andrea Melli - Certe favole sono la fortuna del calcio. Non solo business e mercenari, ma anche "Bandiere", con la B maiuscola.
Da Carrara con furore, Lorenzo Pasciuti da ieri si è iscritto a pieno titolo nell' hall of fame del calcio italiano. Non si è mai cucito sulla maglietta il tricolore, non ha mai alzato la Champions League e non ha mai indossato la maglia azzurra, ma semplicemente ha segnato in tutte le categorie, a cui ha preso parte, con la maglia del Carpi.
Dai tempi della D sino ad oggi, quando il Carpi ha sconfitto al Braglia l'Udinese, portando a casa un successo importantissimo in chiave salvezza. Grazie anche alla prima rete in massima serie del "Pasciu" così lo chiamano da queste parti. Un colpo di testa sotto la curva di casa, che lo ama alla follia.
Dai dilettanti all'olimpo del calcio di casa nostra, tutto d'un fiato e sempre con la maglia biancorossa. Infilando la porta difesa dal friulano Karnezis, ha superato l'attaccante Nicola Rubino che col Novara aveva messo la propria firma dalla vecchia C2 alla A.
"Sono felice del record e della vittoria. Ho fatto tanti sacrifici: partendo dalla Serie D, abbiamo vinto tanti campionati. Molti non credevano nelle mie qualità, ma ce la metto sempre tutta", quanto detto da Pasciuti alla fine di un match che ricorderà per tutta la vita.
Dopo il pareggio interno con il Frosinone, la squadra di Di Francesco va a far visita alla capolista sul campo dove la scorsa stagione perse 7-0
di Andrea Melli - Dopo il brutto pareggio in casa con il Frosinone il Sassuolo va a Milano per affrontare l'Inter capolista, ed Eusebio Di Francesco. "Non è un caso che siano primi in classifica, loro domani ambiranno al meglio, anche noi. Dobbiamo scendere in campo senza timore, come abbiamo fatto contro le altre grandi squadre, sapendo che sono fortissimi e hanno subito pochissimi gol", spiega ancora il tecnico neroverde che ai suoi chiede quel modo di giocare che oramai è diventato marchio di fabbrica nel corso degli anni, sfruttando però maggiormente le occasioni in zona gol. "Voglio che la squadra giochi il calcio che sa, ci manca la determinazione sotto porta. Per quel che creiamo abbiamo concretizzato troppo poco. È stato così anche contro il Frosinone, non sono soddisfatto del pareggio, ma è anche vero che in passato certe partite le perdevamo".
E a chi gli ricorda come l'Inter al Sassuolo ricordi due 0-7 più tennistici che calcistici, Eusebio risponde con fermezza. "Dalla gara dell'anno scorso a Milano contro l'Inter siamo cresciuti tanto, e vincendo la gara di ritorno in casa ci siamo presi una bella rivincita. Quella dell'Inter era un po' una sindrome da superare, l'abbiamo fatto". Quindi la chiusura su Sergio Floccari, sempre più lontano dal Sassuolo. "Non sarà convocato"
Arriva l'Udinese al "Braglia" e il Carpi ha assolutamente l'obbligo di portare a casa l'intera posta in palio. Non vince in casa da oltre 3 mesi la squadra di Fabrizio Castori, reduce però dall'ottimo pareggio di Roma con la Lazio.
di Andrea Melli, Modena 8 gennaio 2016 - "Attualmente l'Udinese ha vinto quattro delle ultime sei partite, quindi è molto in forma ed è una bella squadra. Noi ormai non possiamo stare a guardare chi abbiamo davanti. Sarà una partita difficile ed importante perché la fiducia è cresciuta", racconta alla vigilia il tecnico biancorosso, speranzoso che i suoi possano sciorinare una grande prestazione. "Voglio ragazzi che mettano in campo impegno e dedizione. Sono contento di quelli che sono arrivati finora. Il Carpi deve ritrovare la sua umile natura, cercando sempre di superare i limiti", spiega Castori che guarda alla gara con l'Udinese con grande ottimismo.
"Noi dobbiamo giocare con equilibrio, solidità e concretezza. Quest'ultima ci è mancata all'Olimpico, ma dall'altra parte la Lazio non ha mai tirato in porta". Obiettivo soltanto la gara di domani e guai alle distrazioni tipo il Quarto di Finale di Tim Cup con il Milan. "Siamo concentrati solo sull'Udinese. Il campionato è importantissimo, dobbiamo dare continuità alla nostra dimensione. Se non resti coi piedi per terra partita dopo partita non vai al duecento per cento. Al Milan penseremo dopo".
I crociati dominano la partita dall'inizio alla fine e annientano l'Arzignano Chiampo con la prima storica rete di capitan Lucarelli e degli attaccanti Baraye e Melandri. I ragazzi guidati da Apolloni raggiungono quota 50 punti e mantengono 7 punti di vantaggio sulla seconda. -
Parma, 7 gennaio 2016 - di Luca Gabrielli -
Al 27 minuto la Curva Nord del Tardini esplode e per un attimo sembra di essere ritornati indietro nel tempo, negli anni '70, quando l' indimenticato bomber Barbuti si arrampicava sulla rete della curva per esultare con i tifosi gialloblù. Il protagonista però oggi è un difensore, il capitano di mille battaglie che quasi sette mesi fa ha deciso di ricominciare dalla Serie D per far risorgere il Parma dalle proprie ceneri. Il suo nome è Alessandro Lucarelli.
Primo tempo nel segno del Capitano
Quella di ieri poteva sembrare una gara con molte insidie. La pausa invernale di due settimane poteva aver deconcentrato i giocatori o aver portato qualche problemino di condizione nella squadra. Ma fin dalle prime battute i crociati ricominciano da dove avevano finito il girone d'andata.
Il Parma nei primi minuti attacca come al solito ma non riesce a trovare la via del goal, un certo nervosismo incomincia ad aleggiare ma quasi alla mezz'ora accade al Tardini il momento da "libro Cuore": dagli sviluppi di un calcio d'angolo, Corapi mette in mezzo il pallone, dalla mischia spunta la testa di capitano Lucarelli che salta più in alto di tutti e porta in vantaggio il Parma. Lo stadio esplode come ai tempi della Serie A. Un goal che tutti i tifosi aspettavano dall' inizio del campionato, da quando il capitano si era eretto come simbolo della rinascita crociata.
L'attacco funziona a meraviglia
La partita si sarebbe potuta concludere così, con Lucarelli che regala altri tre punti al Parma e giornalisti contenti per i titoli da "amarcord" del giorno dopo.
Ma il tandem Baraye-Melandri non la pensa così.
Al 60" Baraye regala ai tifosi una vera e propria perla: stop volante di petto e tiro a giro di sinistro, deviato, sotto l'incrocio. Uno dei goal più belli della stagione. Non passano neanche dieci minuti e la partita viene chiusa da "Micio" Melandri che si regala il quarto goal nelle ultime tre partite: rete di petto su assist del solito Baraye. Momento di forma eccellente per l'attaccante.
I crociati non perdono più un colpo e mantengono il vantaggio
La Befana nella calza regala altri tre punti ai ragazzi di Apolloni e raggiungono quota 50 punti. Mantengono sette punti di vantaggio sul vittorioso Altovicentino e regalano ai tifosi un' altra prestazione convincente.
Oggi alle 11 riprende la preparazione in vista della trasferta di domenica contro il Villafranca.
Si sa, dopo la sosta le sorprese sono sempre dietro l'angolo. Chi di solito gode dei favori dei pronostici, spesso paga dazio. Stava per succedere anche ieri, ma più col cuore che non con la precisione e la lucidità il Sassuolo ha saputo mantenere l'imbattibilità interna.
di Andrea Melli Reggio Emilia 6 gennaio 2016 - Poteva certamente andare meglio ai neroverdi, una buona dose di occasioni create e non concretizzare oltre ad una serie innumerevole di cross che avrebbero meritato maggior fortuna, ma alla fine poteva anche arrivare un ko.
Sarebbe stato immeritato per quanto prodotto complessivamente. Certo, aspettarsi altro era lecito. Seppur senza il fosforo e le giocate di Missiroli e senza quel Floccari ("lasciarlo fuori è stata una scelta tecnica", il commento di Eusebio post gara) chiaramente con la testa già a Bologna, le trame non sono mancate. A fronte, di una manovra discretamente farraginosa specie nei primi 45'. Ritmo oltremodo compassato, Frosinone invece che correva e pressava alto, pur mantenendo una linea a 4 di difesa schiacciata sulla propria area di rigore.
Serviva la giocata di un singolo, o l'errore di qualcuno. Quest'ultimo l'ha confezionato Consigli, con una paperaccia su un tiro senza alcuna pretesa di Dionisi. Ha però la forza di andare a riprendere la gara il Sassuolo. E lo fa con Defrel. Non sarebbe mai entrato il mancino del francese, ma sulla traiettoria la sfera trova l'involontario tocca di Ajeti che spiazza Leali. Sorte che sorride, parità ristabilita.
Sul finire di tempo. Cannavaro si fa sfuggire la marcatura (ad uomo e non più a zona come ricordava Difra a fine gara) diretta, Ajeti ne approfitta e con una bellissima torsione trova il nuovo vantaggio proprio allo scadere della frazione. Doccia ghiacciatissima per il Sassuolo. Che cambia decisamente marcia nella ripresa.
A pescare il nuovo pari Falcinelli, entrato in luogo di uno spento Floro Flores.
Primo centro in massima serie per l'umbro, anch'egli al centro di tantissime voci di mercato. Quindi il finale a gas spianato alla caccia del successo. Falcinelli, Pellegrini (poi ingenuamente espulso) e l'inzuccata di Sansone tolgono ossigeno al Frosinone, ma non quel punto che i ciociari strappano. La "consolazione" per Magnanelli e soci è che al "Mapei Stadium" nessuno è ancora riuscito a passare.
MARCATORI: 16' Dionisi, 22 Defrel, 45' Ayeti; st 30' Falcinelli
SASSUOLO (4-3-3): Consigli; Vrsaljko, Cannavaro, Acerbi, Peluso; Laribi (15' st Duncan), Magnanelli, Pellegrini; Berardi, Defrel (26' st Falcinelli), Floro Flores (34' st Sansone). A disposizione: Pegolo, Pomini, Antei, Ariaudo, Fontanesi, Longhi, Gazzola, Biondini, Politano. Allenatore: Di Francesco
FROSINONE (4-3-3): Leali; M. Ciofani, Diakitè, Ajeti, Pavlovic; Sammarco, Gucher, Chibsah (31' st Frara); Tonev, D. Ciofani (35' st Longo), Dionisi (24' st Paganini). A disposizione: Zappino, Crivello, Russo, Gori, Blanchard, Bertoncini. Allenatore: Stellone
ARBITRO: Pairetto (Stallone/De Pinto)
NOTE: terreno di gioco in buone condizioni, giornata fredda. Ammoniti: Peluso, Leali, Pavlovic. Espulso: Pellegrini per doppia ammonizione. Spettatori paganti 2540 per un incasso di 17430,00; abbonati 6310 per un rateo di 55677,00
A Reggio Emilia dove i neroverdi sono imbattuti arrivano i ciociari che in trasferta hanno collezionato soltanto un punto. Di Francesco: "Ci aspettano sette partite delicatissime. L'approccio mentale è il più importante"
di Andrea Melli Modena 5 gennaio 2016 -
L'imbattibilità del "Mapei Stadium" da difendere, il Frosinone come ostacolo non complicatissimo ma nemmeno da sottovalutare. "Arrivati in serie A l'insidia è sempre dietro l'angolo – ammonisce immediatamente Eusebio Di Francesco - il Frosinone ha fatto un po' fatica fuori casa ma hanno cambiato qualcosa. Noi giocheremo per vincere con rispetto di un'avversaria che, dal mio punto di vista, ha individualità ottime, soprattutto davanti".
Per continuare la splendida cavalcata, nemmeno dirlo, occorre centrare il colpo da tre. "Sono contento della crescita. Ora arriva un po' la prova del nove, dovremo avere la stessa cattiveria agonistica e la stessa determinazione degli avversari per partire bene. Ci aspettano sette partite delicatissime. L'approccio mentale è il più importante, non sempre avere quello giusto è sinonimo di vittoria, ma per me è un aspetto fondamentale". Conta tantissimo il fattore mentale, come nel caso della querelle legata a Sergio Floccari che domani non sarà della gara. Su di lui il Bologna: il calabrese vuole il club felsineo, ma il Sassuolo chiede cash per liberarlo.
"Oggi saprete i nomi dei convocati – continua il tecnico neroverde, per quanto riguarda Floccari, valuterò se inserirlo o meno nella lista. Io non parlo di mercato, disperde le energie". E allora, tanto vale sperare nel ritorno di Domenico Berardi, al rientro dopo le 3 giornate di squalifica. "Speriamo riprenda alla grande, ci è mancata la sue presenza in zona gol. Dobbiamo far meglio dal punto di vista realizzativo, siamo un po' indietro rispetto a quello che creiamo".
Fabrizio Castori torna sul luogo dell'esonero maturato dopo la sconfitta con la Roma. Per i biancorossi una gara speciale ricordando le parole di Lotito.
di Andrea Melli, Modena 5 gennaio 2016 -
Torna laddove ha conosciuto l'esonero dopo la disfatta con la Roma, ma ci torna con uno spirito diverso. E' cambiato tanto da allora, ed è cambiato tanto anche il Carpi. E' ritornato alle vecchie origine, e sulla strada – ma quella vecchia – ha lasciato la precedente gestione sportiva che ava fatto più danni della grandine. Insomma, è un altro Carpi ma è anche un altro Fabrizio Castori.
"Giocare contro la Lazio all'olimpico è una grande sfida ed un grande stimolo. La sosta può far perdere un po' di concentrazione ma abbiamo ripreso ad allenarci e lo abbiamo fatto bene". E bene vorrà fare anche la Lazio che prima della sosta era passata all'incasso completo sul campo dell'Inter capolista. "Almeno in questa prima parte di campionato la Lazio non ha brillato, ma è riuscita a battere l'Inter e resta sempre una grande squadra. Hanno giocatori di grande qualità sia in attacco che a centrocampo come Felipe Anderson, Candreva, Klose, Cataldi, Parolo".
Per il Carpi, quella di domani non è una gara come tutte le altre. Rammentando le parole del presidente biancoceleste Claudio Lotito ("Carpi e Frosinone in A sarebbero un problema") le motivazioni saranno molto forti, anche se Castori prova a mantenere il dovuto low profil. "Per me è una partita come le altre. Già allora, parlando per me, non ne ho mai discusso, non siamo mai entrati nel merito ma abbiamo sempre pensato al campo. Perchè i meriti sul campo non ce li può togliere nessuno. Non c'è nessun tipo di polemica da parte nostra su quello che è stato".
Quindi, il focus sui primi colpo di mercato. Crimi, Daprelà e Suagher, quelli già ufficiali. "Suagher lo conosciamo bene, ha giocato con noi l'anno scorso e purtroppo l'infortunio lo ha bloccato per un periodo di tempo. Crimi è un ragazzo che ha gamba, corsa e ritmo e così anche Daprelà. Sono giocatori che sono in linea con le nostre peculiarità, le nostre caratteristiche che ci distinguono. Hanno fame, sono giovani e vogliono impegnarsi".
Settimo posto in classifica, un 2015 da favola per il Sassuolo che si è regalato un anno indimenticabile. La salvezza ottenuta nella prima parte, con diverse giornate di anticipo, quindi la continua escalation.
di Andrea Melli - Non è più una favola il Sassuolo, bensì una realtà decisa a consolidarsi anche nel 2016 quando i neroverdi, avranno il compito – non semplice – di confermarsi. Tantissime le note positive di Piazza Risorgimento, a partire da quel Eusebio Di Francesco corteggiatissimo da diversi grandi club.
E' lui il valore plus del Sassuolo: ha saputo fare da raccordo tra ambiente e parte tecnica, ha valorizzato tutti quei giovani che sono transitati da queste parti e quindi ha guidato con maestria una squadra che col passare dei mesi è diventata sempre più squadra. Un collettivo, nel quale spiccano una serie di individualità. A partire da Francesco Acerbi, vero leader emozionale, passando per il capitano e bandiera Francesco Magnanelli, proseguendo per il talento purissimo di Domenico Berardi, stella ed uomo mercato.
Ma anche "bizzoso" e ancora non pronto, sotto il profilo comportamentale, viste le tantissime giornate di squalifica accumulate nel corso degli ultimi campionati. Dovesse trovare un equilibrio interno, allora la crescita calcistica potrebbe essere proporzionale alle smisurate qualità tecniche. A lui, il Sassuolo chiede tanto per proseguire nel sogno europeo: con Berardi in forma, non sarebbe utopia.
Nella prima parte dell'anno solare è arrivata la storica promozione in serie A, quindi le prime difficoltà nell'olimpo del calcio, l'esonero di Castori poi richiamato a furor di popolo
di Andrea Melli - E chi se lo dimentica questo 2015? Lo avessero raccontato qualche anno fa ai tifosi del Carpi, nessuno ci avrebbe creduto. La Serie A in un batti baleno, se si pensa che fino al 2010 il club biancorosso militava nei dilettanti. Roba pazzesca.
Frutto di un lavoro certosino costruito nel tempo, di una programmazione societaria e tecnica nella quale nulla è stato lasciato al caso. Quindi la storica promozione in massima serie firmata Fabrizio Castori.
E' stato lui il protagonista indiscusso che ha saputo stupire in ogni circostanza, che ha saputo andare oltre ogni proprio limite. Anche se poi, all'arrivo in A le difficoltà non sono mancate e a pagare è stato lo stesso Castori, incomprensibilmente esonerato a favore di Giuseppe Sannino. Una scelta scellerata, cancellata poi dalla decisione del Patron Stefano Bonacini. Cacciato Sannino (4 punti in 5 gare e un feeling con l'ambiente mai sbocciato) richiamato a furor di popolo Castori, lui considerato da tutta Carpi uno degli "Immortali".
La classifica langue ugualmente, ma frattanto sono arrivati lo storico pareggi con il Milan, il successo di Genova e quello di Tim Cup a Firenze con la Fiorentina, che è valso l'approdo agli ottavi di finale della manifestazione. Insomma, motivi di soddisfazioni non sono mancati anche se nel 2016 Borriello e compagni dovranno inevitabilmente alzare i giri del motore. Chi è già andato ai mille all'ora è Gaetano Letizia. Se devi scegliere qualcuno di questo Carpi, allora scegli lui. In biancorosso dalla vecchia C2, il "frecciarossa" non ha mai smesso di correre sulle corsie laterali e di questo passo potrebbe candidarsi ad una maglia azzurra.