Il Modena batte il Sasso Marconi per 3-0: doppietta di Ferrario. Dopo un primo tempo statico, il risultato si sblocca nella ripresa. I tre punti fanno ben sperare, ma vincono anche la Pergolettese e la Reggio Audace e la classifica rimane invariata.
Di Manuela Fiorini - foto di Claudio Vincenzi
MODENA
I Canarini “travolgono” al Braglia il Sasso Marconi grazie a uno scatenato Ferrario che segna una doppietta e a un tiro di Dierna che sanciscono il risultato sul 3-0. La partita, tuttavia, si è giocata tutta nel secondo tempo, dopo una partenza decisamente sotto tono. Bisogna aspettare il 32’, quando arriva la prima occasione per i bolognesi con Rrapaj, che però sbaglia di poco e tira sul fondo. Seconda occasione per il Sasso con Satalino, che cerca la conclusione, ma il pallone viene toccato da Rabiu. Piras riesce a mettere in angolo.
Fallo in area su Duca al 37’, ma l’arbitro non concede al Modena il rigore ma solo un corner. Ci prova Rabiu, che cerca un goal impossibile. Il pallone finisce infatti sulla traversa. Niente da fare per i padroni di casa. Il primo tempo finisce a reti inviolate.
A quattro minuti dalla ripresa, i Canarini passano finalmente in vantaggio con Ferrario, che con un potente “colpo di testa” segna l’1-0 su cross di Cortinovis. La squadra di Bollini sembra ora ritrovare la carica. Al 52’ cerca la porta Duca e al 58’ ci prova anche Cortinovis, ma entrambi i tiri non hanno la fortuna sperata.
Il raddoppio dei Canarini arriva al 62’ su una bella punizione di Loviso in direzione di Ferrario. Il bomber tuttavia non è veloce a colpire di testa, ma alle sue spalle sopraggiunge un attento Dierna che con un “colpo da maestro” colpisce il pallone e lo manda in rete: 2-0.
Si rimette in gioco il Sasso, che al 75’ cerca il goal con una bella punizione di Dall’Ara, che però colpisce la traversa. A pochi istanti dalla fine della partita, arriva anche la doppietta di Ferrario, bravo a mandare a segno un assist di Duca: 3-0.
I tre punti portati a casa dal Modena, tuttavia, non cambiano la classifica. Sia la Pergolettese che la Reggio Audace, infatti, hanno vinto. La prima rimane quindi capolista a sei punti, mentre i reggiani sono saldi al terzo posto con 2 punti di differenza dai Canarini.
Si gioca di nuovo giovedì 18 aprile alle 15. Il Modena affronterà ancora in casa l’Adrese, mentre la Pergolettese affronterà in trasferta il Calvina Sport e la Reggiana giocherà in casa contro il Ciliverghe Mazzano.
Reggio Audace – Modena: in lizza per il secondo posto in classifica, si chiude a reti inviolate il match delle emiliane, che avrebbero potuto trovare vantaggio dal pareggio della capolista Pergolettese contro il Pavia.
Reggio Emlia -
C’era molta attesa per il derby tra Reggio Audace e Modena, giocata ieri al Mapei Stadium. In gioco non c’era solo “l’onore” delle squadre, oggetto di un goliardico campanilismo, ma anche la seconda posizione in classifica. Oltre ad accorciare le distanze dalla capolista, una Pergolettese che ha pareggiato contro il Pavia.
È stata una partita molto combattuta, che si è conclusa a reti inviolate nonostante tante buone occasioni per entrambe le squadre. La prima al 3’ per la Reggiana con Osuji che si avvicina alla porta canarina, ma il pallone è fuori. All’8’ è il Modena che deve sostituire Zanoni, che esce per un problema alla spalla. Al suo posto entra Cortinovis.
Al 17’ la Reggio Audace si fa pericolosa su calcio di punizione, ma Piras è attento ed esce dai pali. Risponde prontamente il Modena, che però si fa “rubare” il pallone dai padroni di casa. Buona occasione sprecata per Ferrario al 25’; rispondono i granata con Staiti che tira in porta, ma Piras para. Le due squadre si fronteggiano ad armi pari. Al 41’ Ferrario arriva di testa su punizione di Sansovini, ma il portiere reggiano para. Altra occasione per il Modena al 45’, Baldazzi tira su calcio di punizione, ma la palla finisce fuori. Fine del primo tempo: 0-0.
Nella ripresa il Modena parte subito all’attacco con Sansovini che tira dritto in porta, ma Narduzzi para con un intervento spettacolare. Ci si mette anche la sfortuna al 52’, quando bomber Ferrario si trova solo davanti alla porta avversaria, ma il tiro colpisce in pieno Narduzzi. Ci riprova al 62’ Baldazzi, ma il suo tiro, sebbene ben piazzato, manca di pochissimo la porta. Ancora Ferrario, al 67’, si ritrova solo in area e avanza, ma inciampa prima di arrivare al tiro. Altra occasione sprecata all’82’ per Loviso, ma la sua punizione viene deviata da un compagno di squadra e la palla colpisce la traversa. Niente da fare per il Modena, il risultato non si sblocca.
A pochi minuti dal fischio dell’arbitro, la Reggio Audace resta in dieci dopo l’espulsione di Pastore. Il Modena prova un ultimo disperato attacco. Caldera fischia la fine della partita. Il derby si conclude con un pareggio. E un punto per entrambe le squadre che fa rimanere inalterata la classifica: il Modena resta a – 6 sulla capolista Pergolettese, la Reggiana in terza posizione a -2 dai canarini.
Prossima sfida domenica 14, alle 15, al Braglia per Modena-Sasso Marconi. La Reggio Audace sfiderà invece fuori casa l’Axys Zola, mentre la Pergolettese se la vedrà con il Fiorenzuola.
I crociati escono ancora sconfitti nel turno infrasettimanale del campionato continuando la crisi che avvolge la squadra. Il Frosinone regala ai suoi tifosi la prima vittoria casalinga e non abbandona il treno salvezza. Il rigore di Ciofani al 103’ è una mazzata incredibile per i ragazzi di D’Aversa.
Parma -
di Luca Gabrielli
Questa volta la Var non lascia scampo al Parma e dopo un’attesa di 10 minuti, nel recupero Ciofani, fissa il risultato sul tre a due condannando i crociati ad una sconfitta che brucia molto per come è arrivata. Il Frosinone gioca comunque una partita tenace e maggiormente determinata rispetto al Parma che è costretto a recuperare due volte il risultato con le reti di Barillà e Ceravolo. Come sempre i ducali sanno resuscitare i morti, dando ai ciociari la gioia della prima vittoria tra le mura di casa alla trentesima giornata.
Niente da salvare per un Parma in piena emergenza che si presenta in Campania senza i pilastri Bruno Alves, Gervinho e Inglese e con una formazione profondamente rimaneggiata. Dietro si ripresenta dopo un lungo stop il difensore Sierralta, mentre in attacco il mister D’Aversa si trova costretto a proporre il tridente inedito Sprocati, Schiappacasse e Siligardi. Il match vive di alti e bassi con il Frosinone che al 12’ passa in vantaggio: Valzania recupera in mezzo una palla vagante e mette in mezzo dove si avventa Pinamonti che con un bel tocco d’esterno batte Sepe.
Passano solo tre minuti e Gagliolo dal limite calcia da fuori area e trova il compagno Barillà che devia in maniera casuale in porta con un gluteo. In un primo momento viene segnalato fuorigioco e la rete è annullata, ma il VAR controlla e convalida il tutto. I padroni di casa non demordono e poco prima dell’intervallo vengono premiati: prima Pinamonti colpisce al volo una spettacolare traversa, l’azione continua e Valzania la mette sul palo lontano, forte e precisa, imprendibile per Sepe. Inizia la ripresa e Sammarco regala un calcio di rigore con una vera e propria follia travolgendo alle spalle Siligardi. Dal dischetto si presenta Ceravolo e non sbaglia riportando il risultato in parità. la gara sembra volgere al termine ma nel recupero avviene un incredibile finale: calcio di rigore concesso al Frosinone al 94’, ma battuto solo al 103’ dopo un lunghissimo controllo del VAR per un possibile fuorigioco prima del contatto falloso di Gobbi su Paganini. Il capitano Ciofani batte Sepe e fissa il risultato sul definitivo tre a due con i crociati che tornano a casa con zero punti.
ALLARME ROSSO: SI RISCHIA DI VENIRE RISUCCHIATI PER LA LOTTA SALVEZZA
La situazione peggiora di giornata in giornata e ora la classifica inizia a preoccupare la compagine crociata. Il terzultimo posto adesso dista solo di 6 punti e le concorrenti stanno macinando punti e mostrando una buona condizione atletica. Condizione che manca ai ragazzi di D’Aversa che sembrano aver esaurito la benzina da qualche mese e soprattutto essere in una profonda crisi mentale. Non si vede più la reazione rabbiosa del gruppo dopo uno svantaggio e si è sempre in balia dell’avversario di turno. Ad aggiungersi a questo momento no, ci sono anche gli infortuni degli uomini chiave giunti a catena uno dietro l’altro, penalizzando la squadra delle armi principali regalate questa estate dal Dg Faggiano.
Sabato si torna già a giocare e il Parma ospiterà al Tardini un Torino in ottima condizione guidato dal ritrovato bomber Belotti. Non si sa se verrà recuperato Gervinho ma si dovrà in tutti i modi riuscire a fare qualche punto per smuovere la classifica.
Tifoso ultra del Carpi denunciato e "daspato" dalla Polizia di Stato.
Sabato 23 febbraio scorso, alla fine dell'incontro di calcio Carpi-Spezia, tenutosi presso lo stadio Sandro Cabassi, alcuni tifosi dello Spezia, mentre camminavano sulla via Garagnani diretti alle loro vetture parcheggiate nelle vicinanze del centro storico, sono stati fatti oggetto di insulti ad opera di un gruppetto di ultras carpigiani facenti parte del gruppo "Guidati dal Lambrusco".
In quel frangente, un ultra del Carpi ha colpito al capo un tifoso dello Spezia utilizzando la cintura dei pantaloni, munita di fibbia in metallo, provocandogli una profonda ferita lacero-contusa, tanto che il malcapitato è stato costretto a ricorrere a cure mediche presso il Pronto Soccorso dell'ospedale, dove è giunto a bordo di una ambulanza.
L'immediato intervento delle Forze dell'ordine ha permesso di individuare ed identificare l'aggressore, un 45enne carpigiano, che è stato deferito all'Autorità Giudiziaria per il reato di lesioni personali dolose aggravate.
Alcuni testimoni presenti hanno dichiarato che non vi era stato nessun motivo tale da innescare il comportamento violento dell'aggressore e che i tifosi spezzini non avevano posto in essere né provocazioni né atteggiamenti minacciosi.
In relazione al suddetto episodio, il Questore di Modena ha emesso nei confronti del tifoso carpigiano un provvedimento di Divieto di Accesso alle Manifestazioni Sportive (DASPO), sanzione di natura amministrativa che gli impedirà, per due anni, di recarsi allo stadio e nelle sue vicinanze.
L'Italia regala una delle prestazioni migliori degli ultimi vent'anni contro un inesistente Liechtenstein. Un Quagliarella sugli scudi raggiunge il record del più anziano marcatore di tutti i tempi. Molto bene i giovani, sempre più integrati nel progetto del Ct Mancini.
di Luca Gabrielli Parma 26 marzo 2019 - L'Italia torna al Tardini con un entusiasmo che non si vedeva da moltissimi anni.
Roberto Mancini da quando siede sulla panchina azzurra ha rinnovato profondamente la filosofia e la mentalità della Nazionale puntando su un radicale rinnovamento della rosa con un giusto mix tra giovani talenti ed esperti campioni. I vari Chiellini, Bonucci, Verratti e Quagliarella con alle spalle innumerevoli presenze, dovranno trascinare gli esordienti Barella, Zaniolo, Politano e Kean ai primi vagiti azzurri. L'Italia ha iniziato al meglio il percorso per le qualificazioni all'Europeo del 2020 vincendo due a zero il confronto nel primo match contro la Finlandia con le reti proprio dei giovani Barella e Kean.
Nella seconda partita contro il Liechtenstein il "Mancio" attua un ampio turnover a partire dal portiere Sirigu, in difesa propone la linea a quattro con Mancini,Bonucci,Romagnoli e Spinazzola. La cerniera di centrocampo è composta dai piccoletti ma tecnici Sensi,Jorginho e Verratti mentre l'attacco vede il veterano Quagliarella affiancato ai lati dal millenials Kean e dal mancino Politano.
L'Italia asfalta il Liechtenstein in soli 45' con Sensi, Verratti e Quagliarella (doppietta)
Gli azzurri davanti la splendida cornice del Tardini inizia al meglio il match e dopo soli 17' segna con uno splendido colpo di testa di Sensi che sceglie benissimo il tempo imbeccato dal preciso cross di Spinazzola. La gara si mette subito in discesa e dopo pochi minuti Verratti in un fazzoletto si libera di tre marcatori e deposita il pallone nell'angolino basso alla sinistra del portiere. L'Italia gioca sul velluto e il nonno Quagliarella a 36 anni e 2 mesi diventa il più anziano marcatore della Nazionale di tutti i tempi, trovando la doppietta personale su due calci di rigore giustamente concessi. La squadra ospite addirittura termina la prima frazione di gioco in dieci uomini dando l'impressione di non essere più con la testa nella partita.
La ripresa non cambia spartito, anzi, si gioca solo nella metacampo del Liechtenstein e al 70' è il giovanissimo Kean a firmare la manita con un altro colpo di testa. Dopo soli cinque minuti è invece il neoentrato Pavoletti a trovare gloria scaraventando il pallone in rete dopo la ribattuta del portiere e fissando il risultato sul definitivo sei a zero. È un'Italia straripante e la festa al Tardini non accenna a finire.
Solo applausi per un'Italia al limite della perfezione
Mancini e i suoi ragazzi escono dal Tardini acclamati come non mai dopo una prestazione incredibile fornita da tutti gli azzurri in campo. Una gara giocata per tutti i 90' su ritmi altissimi sempre alla ricerca del goal e alla fine il risultato si fissa su un sei a zero dal sapore tennistico. Su tutti spiccano per doti atletiche e tecniche Spinazzola, devastante sulla sinistra, Verratti a centrocampo a giganteggiare con la sua tecnica sopraffina e Quagliarella in attacco con la sua tenacia e voglia di fare goal. La strada tracciata dal Ct azzurro sembra essere davvero quella giusta per raggiungere al più presto la qualificazione all'Europeo e soprattutto creare entusiasmo intorno a questa Nazionale ancora delusa dalla mancata partecipazione all'ultimo Mondiale.
(Chiellini foto di Francesca Bocchia)
Modifiche alla viabilità per l'incontro di calcio Italia - Liechtenstein di martedì 26 marzo
Parma, 25 marzo 2019 - In previsione dell'incontro di calcio presso lo Stadio Tardini di martedì 26 marzo alle 20.45 sono previste le seguenti modifiche alla viabilità:
Dalle ore 11:00 del 24/03/2019 alle ore 24:00 del 26/03/2019 :
Piazzale Risorgimento - area adiacente ingesso Stadio "E. Tardini" Istituzione del divieto di sosta con rimozione forzata per tutti i veicoli
Martedì' 26 Marzo 2019: dalle ore 16:00 alle ore 24:00 :
Istituzione del divieto di sosta con rimozione forzata lungo le seguenti strade :
o Via Torelli
o Viale Duca Alessandro (nel tratto compreso da Piazzale Risorgimento a Via Viotti)
o Via Puccini
o Via Pezzani
o Via Scarlatti
o Viale Partigiani d'Italia da Piazzale Risorgimento alla rotatoria con viale Campanini
o nel parcheggio (lato Sud) compreso tra Viale S. Michele, Piazzale Risorgimento e Viale P. M. Rossi. escluso venditore ambulante autorizzato
o Viale San Michele (eccetto veicoli accreditati con apposito permesso "Parma Calcio ")
o Viale Pier Maria Rossi (eccetto invalidi primi tre stalli di sosta righe blu da P.le Risorgimento in direzione Piazzale Vittorio. Emanuele. II e veicoli accreditati con apposito permesso "Parma Calcio ");
o Via Paganini, da Via Furlotti a Viale Partigiani D'Italia
Dalle 8.00 alle 24.00 :
Parcheggio scambiatore Nord - Largo Maestà del Taglio
Istituzione del divieto di sosta con rimozione forzata per un terzo di tutta l'area eccetto veicoli .
Dalle ore 19:00 fino a cessate esigenze:
Istituzione del divieto di circolazione veicolare, da attuarsi a richiesta del Funzionario Dirigente i servizi di Ordine Pubblico, all'interno dell'area delimitata dalle seguenti strade e piazze, che manterranno la transitabilità:
• Viale Campanini;
• Str. Zarotto (nel tratto compreso tra Via Mantova e Via Montebello);
• Via Montebello(da Via Galimberti a Str. Zarotto)
• Via Galimberti (da Via Montebello a Via Anna Frank)
• Via A. Frank da Via Martiri di Cefalonia a Via Galimberti;
• Via Martiri di Cefalonia da Via Anna Frank a Sette F.lli Cervi
• Via Sette Fratelli Cervi (nel tratto compreso tra Via Martiri di Cefalonia e Viale Duca Alessandro);
• Viale Duca Alessandro (nel tratto compreso tra Via Sette Fratelli Cervi e Via Pizzi);
• Via Pizzi;
• Viale Solferino (nel tratto compreso tra Via Pizzi e Viale Martiri della Libertà);
• Viale Martiri della Libertà (non transitabile)
• Viale San Michele (non transitabile).
• Viale Pier Maria Rossi da Viale Campanini a P.le Vittorio Emanuele II.
• Via Paganini, da Via Furlotti a Viale Partigiani D'Italia Viale Delle Rimembranze – tratto ricompreso tra Via Passo Buole e Via Vitali – Istituzione del senso unico con direzione Est→Ovest.
Dal provvedimento di divieto di circolazione sono esclusi i residenti che esibiscono un documento d'identità (fatto salvo quanto disposto dal Funzionario Dirigente i servizi di Ordine Pubblico) fatta eccezione per Via Torelli il cui transito è consentito ai soli residenti titolari di posto auto interno, i veicoli delle Forze di Polizia e di pubblica assistenza e di soccorso, i mezzi Azienda TEP SpA destinati al trasporto dei tifosi locali, i taxi, i velocipedi, i ciclomotori, i pullman dei giocatori delle due Società calcistiche interessate alla manifestazione sportiva, i veicoli accreditati Parma Calcio 1913 con apposito permesso diretti ai posti auto dedicati in Viale Pier
Maria Rossi e Viale San Michele (totale 20 stalli riservati), i veicoli con autorizzazione cat. invalidi nazionale.
dalle ore 19:00 alle ore 23:00 :
Istituzione di area di sosta riservata ai veicoli che espongono l'autorizzazione invalidi nazionale in Via Puccini (nel tratto compreso tra Viale Partigiani d'Italia e Via Bandini).
Dalle ore 18:00 alle ore 24:00 :
Destituzione della corsia preferenziale di strada Zarotto e contestuale disattivazione del sistema elettronico di rilevamento dei transiti.
I provvedimenti di cui alla presente ordinanza possono essere suscettibili di variazioni temporali e di modifiche all'estensione/localizzazione sulla base delle disposizioni dei Responsabili i Servizi di Ordine Pubblico – unitamente ai soggetti individuati dall'art. 12 del Codice della Strada – in particolare relativamente alla progressiva riapertura delle strade a seguito del termine effettivo della manifestazione.
Disfatta dei Canarini contro l’ultima in classifica. Una partita da dimenticare quella di ieri, con i padroni di casa “fermati” dai ravennati, “fanalino di coda” della classifica. La Pergolettese vola a +3, ma con una partita in meno, che si giocherà mercoledì.
Di Manuela Fiorini – foto di Claudio Vincenzi
MODENA –
Sembrava una partita da affrontare senza particolari preoccupazioni, quella di ieri al Braglia, dove il Modena si è scontrato con il Classe, “fanalino di coda” della classifica. Invece, mai dire mai, perché i ravennati non solo hanno opposto ai gialloblù una strenua difesa, ma sono anche andati a segno, aggiudicandosi il match per 0-1.
Nessuna sorpresa nel primo tempo, durante il quale i Canarini hanno tentato di aprirsi un varco verso la porta, trovandosi di fronte, tuttavia, una difesa compatta e determinata. Bella occasione di Sparviero al 24’ che riesce a sorprendere il portiere ravennate con un pallonetto, ma interviene il difensore Ceroni che allontana il pallone. Il Modena ci riprova con Duca, ma il tiro è debole e Giannelli para senza troppe difficoltà. La prima parte termina sulla 0-0.
Il secondo tempo si apre con un fallo in area sul bomber Ferrario, ma l’arbitro non concede il rigore. Giannelli para un tiro di Sparviero. Il Classe ci prova al 55’ con De Rose, ma Piras mantiene intatto il risultato. I ravennati ci riprovano, questa volta con successo, al 68’. Rete di Venturi: 0-1 per il Classe.
La situazione si fa difficile per i Canarini, che per portare a casa i tre punti dovrebbero segnare due goal nei venti minuti rimanenti. Al 79’ viene espulso Venturi, i ravennati rimangono in dieci a difendere il risultato. Il pareggio per il Modena, però, non arriva. Al 90° Ferrario chiede il rigore, ma anche questa volta non viene concesso. La speranza si riaccende poco prima del fischio dell’arbitro grazie a un’azione di Gozzi. Il pallone centra la traversa. Niente da fare. La “Cenerentola” della classifica porta a casa tre punti e ferma la corsa dei Gialloblù.
Il Modena rimane a 3 punti di distacco dalla Pergolettese, che tuttavia non ha giocato la partita con il Ciliverghe Mazzano. Il posticipo si giocherà il prossimo mercoledì. E i lombardi punteranno a portarsi a +6 dalla seconda.
Serie A: la Lazio cala il poker contro un Parma irriconoscibile. I crociati escono dall'Olimpico con le ossa rotte dopo novanta minuti nei quali i biancocelesti dominano la gara con un Luis Alberto sugli scudi. Niente da salvare della prestazione dei ducali che si trovano comunque a +9 dalla zona retrocessione.
di Luca Gabrielli
Il Parma non è praticamente sceso in campo nella trasferta romana e torna a casa con quattro reti sul groppone dopo una partita priva di anima e determinazione. La Lazio chiude i conti già nel primo tempo andando a segno con Marusic, Luis Alberto (doppietta personale, non segnava dal 3 settembre n.d.r) e il capitano Lulic. Significativo della giornata no dei crociati è la terza rete del brasiliano nella quale i padroni di casa concludono a rete dopo una manovra da calcio brasiliano dove il Parma non capisce letteralmente niente. Davvero demoralizzante vedere il volto di D'Aversa sconsolato dopo questo goal, conscio della netta inferiorità e incapacità di reagire a questa Lazio. Tornare negli spogliatoi nel primo tempo con un poker di svantaggio non si vede molto spesso e dimostra che la tattica del l'attesa non sempre paga. Nessun giocatore si può salvare da questa debacle, dal portiere alla punta centrale. Non un guizzo, un'azione degna di nota o una reazione da parte della squadra. Solo il neo entrato Sprocati, ex di giornata peraltro, sfrutta una disattenzione della retroguardia biancoceleste e segna il classico goal della bandiera.
DIMENTICARE ROMA E RAGGIUNGERE QUOTA 40 PUNTI AL PIÙ PRESTO
Non è un mistero che il Parma stia attraversando un periodo di appannamento e crisi di risultati e di gioco negli ultimi mesi. La vittoria di sabato scorso contro il Genoa è stato il classico brodino e boccata di ossigeno utile per muovere la classifica ma è sotto gli occhi di tutti la vulnerabilità della squadra di D'Aversa. La difesa, marchio di fabbrica del mister, in questo girone di ritorno sta facendo acqua da tutte le parti e la tattica improntata nel chiudersi e ripartire non funziona più. Inglese oltretutto sta giocando da più di un mese con un problema fisico e Gervinho vive anche lui, come tutta la squadra una flessione, non riuscendo a creare superiorità numerica davanti. L'obiettivo ora è raggiungere quota 40 punti il prima possibile senza il pericolo di venire risucchiati nel vortice per la lotta alla salvezza. Dopo un campionato vissuto lontano dalle parti basse sarebbe una spiacevole situazione difficile da affrontare psicologicamente. Le prossime due gare saranno fondamentali contro l'Atalanta delle meraviglie in casa e poi a Frosinone nel più classico degli scontri salvezza. Per il mister sarà fondamentale lavorare sulla testa dei giocatori che sembrano un po' scarichi e molli sulle gambe e una grande mano dovranno darla i tifosi, incitando i giocatori dagli spalti come loro sanno fare.
L'impresa compiuta dall'Ajax nel ritorno degli ottavi di finale di Champions League in casa del Real Madrid è ancora negli occhi di tutti gli appassionati: un quattro a uno al Santiago Bernabeu non si vedeva da tempo, e solo la Juventus l'anno scorso era andata vicina a un'impresa simile, non fosse stato per quel fallo da rigore commesso da Benatia. Nessun penalty ha messo a rischio, invece, il trionfo dei lancieri, che hanno messo in campo tutta la propria vivacità in una partita che si è rivelata impeccabile sotto tutti i punti di vista e che ha sorpreso gli esperti di scommesse internazionali, che ovviamente davano i madrileni nettamente favoriti.
Mentre i biancorossi di Amsterdam festeggiano il 119esimo compleanno del club, vale la pena di prendere in mano gli almanacchi per scoprire che erano ben sedici anni che l'Ajax non arrivava ai quarti di finale della massima competizione europea. Sono passati i tempi di Kluivert, di Seedorf, di Litmanen e di Overmars (che ora si trova dietro una scrivania, sempre per la società biancorossa), ma anche quelli di Pienaar, di Mido e - ovviamente - di Ibrahimovic. Oggi l'Ajax ha sfornato un altro catalogo di giovani talenti che hanno conquistato l'attenzione di tutti i più importanti club europei.
Il gioco delle coincidenze rivela che proprio nel 2019 ricorrono i 30 anni del primo successo internazionale del Milan olandese: era il 1989, infatti, quando i rossoneri guidati da Arrigo Sacchi al Camp Nou di Barcellona sconfissero la Dinamo Bucarest e portarono a casa la Coppa dei Campioni. Era il Milan, ovviamente, di Ruud Gullit, di Marco Van Basten e di Frank Rijkard, giunti dai Paesi Bassi per rivoluzionare non solo il calcio italiano, ma anche quello internazionale. L'Ajax di oggi per certi aspetti ricorda quel Milan, nella corsa ma soprattutto nella capacità di sorprendere gli avversari
Forse è ancora troppo presto per affermare che quella dell'Ajax di oggi è una nuova generazione di fenomeni, e certo una sola partita non può essere sufficiente per lasciarsi andare a eccessivi trionfalismi, anche perché il Real Madrid ha dimostrato anche in campionato e nella coppa nazionale di avere più di qualche problema. All'esonero di Lopetegui è seguita la cacciata di Santiago Solari, che ha portato al ritorno in pompa magna di Zinedine Zidane. Ma nei Paesi Bassi sono pochi a interessarsene, perché quella portata a termine dai lancieri è stata in ogni caso una straordinaria impresa.
In panchina siede Erik ten Hag, che dopo aver appeso gli scarpini al chiodo al termine di una discreta carriera come difensore si è trasformato in un allenatore. Quello all'Ajax è il suo primo incarico di un certo livello, e il compito che gli è stato assegnato non è dei più semplici, soprattutto se si considera che l'età media della squadra si aggira attorno ai 24 anni. Insomma, più gioventù che esperienza, come è sempre stato nello spirito della squadra biancorossa. A supervisionare le prestazioni in campo, poi, ci sono due dirigenti di un certo livello, che quando erano giocatori hanno contribuito a scrivere un pezzo di storia non solo del calcio olandese, ma del soccer internazionale. Di Overmars abbiamo già detto, mentre al suo fianco c'è un certo Edwin van der Sar, che i tifosi della Juventus ricorderanno con un certo dispiacere per le numerose papere di cui si era reso protagonista quando indossava la maglia bianconera. Ora che non è più tra i pali ma dietro una scrivania, però, van der Sar ha dimostrato di saperci fare.
Nella storia della Champions League, l'Ajax prima della gara di Madrid non era mai stato in grado di ribaltare una sconfitta in un confronto a eliminazione diretta. Questo dato è di per sé sufficiente per dare l'idea della dimensione dell'impresa che i ragazzi di ten Hag hanno compiuto. D'altra parte, la filosofia di gioco dell'Ajax è sempre la stessa da decine e decine di anni. Forse addirittura da un secolo, se si fa riferimento allo spirito di Jack Reynolds, il tecnico britannico che occupò la panchina dei lancieri per più di 30 anni, tra il 1915 e il 1947: secondo lui, la miglior difesa è l'attacco. Al Bernabeu i biancorossi lo hanno dimostrato, seguendo l'esempio di quell'Ajax che negli anni '70 era stato capace di vincere in tutta Europa e di quella nazionale olandese che nel 1974 giunse sul secondo gradino del podio ai Mondiali.
Sin dagli anni '60, invece, il calcio totale viene definito totaalvoetbal, con un'espressione olandese che rende l'idea della rivoluzione tattica che ad Amsterdam e dintorni è andata in scena in quel periodo. Come amava sostenere Johann Cruijff, i principi del calcio sono due: essere in grado di passare la palla quando la si ha tra i piedi ed essere in grado di controllare la palla quando la si riceve. Secondo il numero 14 più famoso al mondo, chi non è capace di controllare il pallone non è neppure capace di passarlo.
Gli esperti di calcio sono concordi nel sostenere che l'Ajax abbia avuto sul calcio lo stesso impatto che i Beatles avevano avuto nei confronti della musica o quello che Pablo Picasso aveva lasciato sulla pittura e sul mondo dell'arte in generale: una vera e propria rivoluzione. Era il 18 marzo del 1900 quando tutto ebbe inizio: nel centro di Amsterdam, al tavolo di un bar, nacque il club che avrebbe cambiato la storia del soccer. Si chiamava Amsterdamsche Football Club Ajax, in onore ad Aiace il Grande, uno degli eroi della Guerra di Troia resi immortali dalla poesia di Omero. Unire il calcio con gli studi classici, il pallone con la lettura: con il senno di poi, già questa era la prima grande rivoluzione di quella squadra creata tra i tavoli del caffè Oost Indie.
A questo punto, non rimane che attendere di scoprire quali saranno gli avversari degli olandesi nei quarti di finale di Champions: certo, uno scontro con la Juventus sarebbe una rivincita dopo Roma 1996.
Nella ripresa il ceco decide la sfida del Tardini tra le polemiche e permette alla squadra di D'Aversa di allungare sulle dirette inseguitrici. Da matita rossa l'errore finale di Gervinho.
Tre punti pesantissimi che portano la più classica firma dell'ex, interrompono una serie negativa di quattro sconfitte consecutive in casa dando una boccata d'ossigeno importantissima in ottica salvezza. La matematica ancora non c'è ma ora il Parma ha un margine più che rassicurante a undici giornate dalla fine del campionato. Il risultato non rispecchia però il gioco visto in campo al Tardini dove il Genoa nella ripresa va più volte vicina alla rete del vantaggio ma viene poi punita a 15' dalla fine da Juraj Kucka, il centrocampista con ben 127 presenze con la maglia del grifone che scaraventa il pallone alle spalle del portiere e decreta la vittoria finale per i crociati. Un passo davvero decisivo per questo finale di stagione che stava vedendo i ragazzi di D'Aversa rischiare di venir pericolosamente risucchiati nella lotta per non retrocedere. Con questa vittoria ora l'ambiente è sicuramente più tranquillo e solo una tragedia sportiva potrebbe rovinare la stagione dei crociati. Da segnalare il ritorno in campo del terzino sinistro Dimarco che mancava da cinque mesi. Una buona prestazione del giovane in prestito dall'Inter che potrebbe approfittare degli ultimi mesi per meritarsi la riconferma in maglia crociata il prossimo anno. Sottotono invece Gervinho che negli ultimi minuti pecca di egoismo non passando un facile pallone a Inglese da depositare in rete e facendo andare su tutte le furie l'allenatore ducale.
I tifosi trascinano la squadra alla vittoria
Lo stadio capisce il momento difficile che sta vivendo la squadra e dal primo all'ultimo minuto incitano i giocatori in campo alla ricerca di una vittoria importantissima sotto molti punti di vista, soprattutto per riprendere a muovere la classifica e sbloccare mentalmente i giocatori che parevano aver perso sicurezza nei propri mezzi. Il goal di Kucka rappresenta in toto la frustrazione degli ultimi mesi con il pallone calciato dal ceco in rete con potenza e determinazione, quelle caratteristiche che erano venute a mancare negli ultimi tempi. Per il resto solita gara attendista preparata da D'Aversa, pronto a colpire in contropiede e sfruttare la più piccola incertezza dell'avversario. Sicuramente non una bella partita ma l'importante stavolta era portare a casa i tre punti e mettere in ghiaccio la salvezza. Ora tutti a guardare i risultati domenicali delle squadre invischiate nella lotta per non retrocedere e subito pronti a preparare il prossimo impegnativo match contro la Lazio di Simone Inzaghi, in piena lotta ai piani alti per un posto in Champions League.