Sabato 5 settembre, alle ore 17,00, la presentazione del nuovo allestimento a Langhirano (PR). Con ingresso gratuito e visita guidata Senza sale non esisterebbe il Prosciutto (dal latino "perexsuctum" ovvero "prosciugato"). E se il Prosciutto di Parma è così dolce, il merito va al sale nostrano ricco di bromo e iodio e più concentrato rispetto a quello marino, tanto che ne basta poco per conservare perfettamente le carni suine.
Alla storia e alle caratteristiche del sale di Salsomaggiore Terme, il Museo del Prosciutto e dei salumi di Langhirano – inserito nel circuito dei Musei del Cibo della provincia di Parma – dedica una nuova vetrina e una sezione rinnovata che vuole celebrare "Il sale di Salsomaggiore e l'antica arte dei Lardaroli parmensi".
Nel calendario del XVIII Festival del Prosciutto, sabato 5 settembre alle ore 17,00 all'ex Foro Boario di via Bocchialini è in programma la presentazione del nuovo allestimento con visita guidata a cura del Coordinatore dei Musei del Cibo.
Dopo i saluti del Presidente dei Musei del Cibo Maurizio Ceci, avrà inizio la passeggiata illustrativa durante la quale Giancarlo Gonizzi racconterà la fondamentale importanza del sale nello sviluppo dell'arte salumiera parmense, attraverso aneddoti e notizie inedite che culminano nel percorso espositivo con la visione di un antico video degli anni Trenta sull'estrazione del cloruro di sodio.
Nella nuova vetrina si trovano in esposizione campioni di sali dal mondo – tra i quali il rosa e il verde delle Hawaii, il nero di Cipro, il grigio di Bretagna, il rosa dell'Himalaya e il sale di Salisburgo – oltre a documenti e materiali forniti in esclusiva dalle Terme di Salsomaggiore per testimoniare la storia delle saline della città termale.
L'evento è pensato in particolare per curiosi ed appassionati di gastronomia, professionisti della ristorazione e allievi degli istituti alberghieri. Per l'occasione l'ingresso al Museo sarà gratuito dalle ore 17,00 alle 18,00.
Bufale trite e ritrite e già sbufalate dal 2012 che, come il singhiozzo, tornano ciclicamente alla ribalta per gettare nubi oscure sulla Barilla. Questa volta il lancio parte dal profilo facebook Azione di Popolo del 18 agosto scorso e sta diffondendosi in questi giorni.
di Lamberto Colla Parma 26 agosto 2015 -
A chi giova? E' la domanda che occorre porsi quando l'accanimento mediatico, convenzionale o social, contro quella o quell'altra azienda si scatena senza alcuna apparente motivazione. Certamente non al buon nome conquistato da Barilla sin dal 1910 quando divenne una vera a propria industria (anno di fondazione 1877), non ai lavoratori fieri di servire un marchio forte e nostrano, tantomeno ai consumatori che sulla qualità e sicurezza alimentare fondano buona parte della decisione d'acquisto.
Abbiamo levato gli scudi in difesa della Ferrero quando, nel giugno scorso, venne tirata in ballo addirittura dalla Ministra per l'Ecologia Francese, ex moglie dell'attuale Presidente, Ségolène Royal, che invitava a non mangiare la "Nutella" perché a suo dire «Contiene l'olio di palma che è corresponsabile della deforestazione». In quell'occasione persino l'insospettabile Greenpeace intervenne a difesa della multinazionale italiana dichiarando che "Ferrero, il produttore della Nutella, è uno dei gruppi più all'avanguardia in termini di sostenibilità per quanto riguarda l'approvvigionamento di olio di palma". Scuse presentate dalla Ministra Francese e nell'arco di 5 giorni l'incidente si chiuse e il consumatore si poté tranquillizzare.
Diverso invece il caso di Barilla che, ormai da diversi anni entra nel tritacarne delle bufale via social in grado di diffondersi pericolosamente come un virus andando a infettare le convinzioni dei consumatori.
Il contenuto, con qualche variante, è sempre lo stesso e fa leva su due elementi emozionalmente coinvolgenti: la proprietà non più italiana e, quel che è peggio, la pericolosità dei prodotti per inquinamento da micotessine e OGM. Elementi questi ben conditi da incomplete e fuorvianti informazioni di natura tecnica e falsamente firmate da una ipotetica docente universitaria piemontese, la quale poi ha smentito e controfirmato un comunicato congiunto con Barilla.
Il piatto è pronto per i boccaloni del web pronti a bersi ogni cosa, ancor più se ben romanzata, impazienti di viralizzarla fieri di avere fatto una "scoperta omessa" dai grandi media convenzionali (quotidiani e TV).
La questione era già stata "sbufalata" nel 2012 e poi ancora una volta nel 2014 ma ora torna a galla nella medesima forma e con analoghi contenuti.
Non mi dilungherò a illustrare la sequenza di errori e di falsità contenuti nel post che potrete invece, e lo consiglio vivamente, apprendere collegandovi al sito di "Bufale un tanto al chilo" ma portando la mia diretta testimonianza sulla serietà e attenzione alla sicurezza alimentare di "Barilla".
Premetto che non ho interessi personali seppure, come è ovvio essendo parmigiano, abbia diversi amici che lavorano per l'azienda ma, avendo lavorato ai vertici di una grande impresa che cedeva il grano duro dei propri associati alla Barilla, ho potuto verificare di persona la struttura e l'impostazione tecnica atta a garantire la qualità e la sicurezza delle materie prime in entrata e dei prodotti finiti in uscita.
Sistemi tecnici all'avanguardia, procedure rigorose e alto tasso di professionalità degli operatori addetti al complesso processo di lavorazione rappresentano la vera garanzia per i consumatori.
Credo che la sua leadership Barilla l'abbia conquistata non solo per le sue memorabili campagne pubblicitarie ma soprattutto per la qualità dei prodotti.
La pasta può piacere o non piacere, ma questo non è un buon motivo per infangare un'impresa e mettere a rischio migliaia di lavoratrici e lavoratori fieri e fedeli di appartenere a un Gruppo importante, guidato da una famiglia che, a partire dal compianto Pietro, ha sempre tenuto al centro delle proprie attenzioni i propri dipendenti, ovvero il capitale umano indispensabile per ottenere il successo.
Ragioni queste che valgono per Barilla e per tutte le altre imprese e che dovrebbero essere prese in considerazione da tutti gli internauti prima di schiacciare il tasto "condividi" diventando, di fatto, complici di una campagna denigratoria.
Non tutto quello che è presente su WEB è vero. Basterebbe spendere qualche minuto in più, proseguire nella navigazione, acquisire altre informazioni e forse ci si potrà avvicinare alla verità spesso frantumata in tanti e celati anfratti dell'immenso e democratico mondo del web.
Alla riapertura delle borse dopo la pausa ferragostana si è assistito a un nuova rovinosa caduta del burro fatto salvo per la crema di latte alimentare che ha guadagnato il 5,97%. Latte spot e i duri mantengono le quotazioni.
di Virgilio, Parma 26 agosto 2015
LATTE SPOT Nessuna variazione ai listini del latte spot sia nazionale sia estero. Nello specifico il latte crudo spot nazionale è quotato tra 37,12 e 38,15€/100 litri di latte alla borsa di Verona. Il latte intero pastorizzato estero invece conferma la quotazione compresa tra 35,05 e 35,57€/100 litri di latte.
BURRO E PANNA 5 centesimi lasciati sul campo da tutte le referenze prese in esame. Unica eccezione la crema a uso alimentare che a Milano registra un incremento di 5,97% portando i listino a 1,42/kg.
Borsa di Milano 24 agosto:
BURRO CEE: 2,55€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 2,75€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 1,75€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,55€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE: 1,42€/Kg.
Borsa Verona 24 agosto:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,35-1,40 €/Kg.
Borsa di Parma 21 agosto:
BURRO ZANGOLATO: 1,20€/kg.
Borsa di Reggio Emilia 25 agosto
BURRO ZANGOLATO: 1,15 1,15€/kg.
GRANA PADANO La perdita registrata nella settimana precedente la chiusura della borsa in virtù della festività dell'assunzione, non ha avuto seguito lo scorso lunedì. Confermate quindi le quotazioni sia per il 9 mesi sia per il 15 mesi di stagionatura. Tra 6,30 e 6,40 €/kg la quotazione del 9 mesi e tra 7,05 e 7,70 il 15 mesi d'invecchiamento.
PARMIGIANO REGGIANO Come per il Grana Padano anche il Parmigiano Reggiano non ha avuto variazioni di listino alla riapertura della borsa parmense. In particolare i listini sono confermati tra 7,40 e 7,75 €/kg. relativamente al 12 mesi di stagionatura e tra 8,45 e 8,80€/kg per il 24 mesi.
(In allegato i grafici CLAL)
Sabato 29 agosto dalle 11 a tarda notte e Domenica 30 agosto dalle 11 alle 15.30. Torna con grandi novità l'evento che per primo ha portato sull'Appennino bolognese le specialità "da passeggio" della tradizione italiana. A cornice della due giorni allestita per le vie del paese concerti, spettacoli e iniziative per tutta la famiglia.
Dopo il grande successo della "prima" dello scorso agosto torna a VIDICIATICO, località turistica fra le più rinomate dell'appennino bolognese, il VIDICIATICO STREET FOOD, che porterà per le strade del paese alcune delle specialità "da passeggio" più golose della tradizione italiana e non.
SABATO 29 AGOSTO (dalle 11 a tarda notte) e ancora DOMENICA 31 AGOSTO (dalle 11 alle 15.30) le vie del Borgo Antico si riempiranno dei profumi e dei sapori degli autentici cibi di strada, serviti e raccontati dai produttori provenienti da varie parti d'Italia: alla squadra dello scorso anno – fra cui il panino con il lampredotto e l'insalata di trippa di Luca Cai da Firenze, il panino con la porchetta e le famose "coppiette" di Ariccia di Egidio Cioli dal Lazio, il fritto misto e le olive all'ascolana firmate Ze' Migliori da Ascoli Piceno, e ancora i borlenghi al pesto e il gnocco fritto di Modena e gli spiedini alla petroniana di Bologna, tanto per citarne alcuni – si affiancheranno nuovi golosi protagonisti, come il pesce fritto e gli spiedini di pesce da Rimini e ancora gli Hamburger versione classica e vegana.
Ad accompagnare i cibi una imperdibile selezione di birre di qualità italiane e straniere a cura da La Frasca On The Road (https://www.facebook.com/lafrascaontheroad?ref=hl), versione itinerante della storica osteria bolognese di Via Andrea Costa 8/a.
Il tutto da gustare come ormai da tradizione in completo relax, comodamente seduti ai tavoli che verranno posizionati in giro per il paese.. La due giorni vedrà inoltre un ricco calendario di iniziative pensate per tutta la famiglia, con spettacoli per grandi e piccini, appuntamenti di fitness gratuiti e ancora musica dal vivo fino a tarda notte..
VIDICIATICO STREET FOOD è organizzato dalla Pro Loco di Vidiciatico. La manifestazione si svolgerà anche in caso di maltempo.
Per info e aggiornamenti è possibile visitare la pagina facebook dell'evento:
https://www.facebook.com/vidistreetfood?ref=tn_tnmn
Stuzzicare la creatività con Pasta & Pomodoro LAB. Domenica 30 agosto il laboratorio didattico-degustativo alla Corte di Giarola (PR). I carboidrati della pasta e le vitamine del pomodoro. Dietro al binomio principe della dieta mediterranea c'è una lunga storia che vede Parma protagonista.
Per scoprirla, si potrà partecipare domenica 30 agosto alle ore 16,00 a Pasta & Pomodoro LAB, un evento proposto al Museo della Pasta di Giarola (Parma) dall'Associazione "L'Osservatorio Gastronomico" con il patrocinio del Master COMET - Cultura, Organizzazione e Marketing dell'Enogastronomia Territoriale dell'Università di Parma.
I partecipanti – dopo la visita al Museo della Pasta e al Museo del Pomodoro, guidata da Alice Rossi, Guida turistica di Explora Emilia Travel and Taste e Docente del Master COMET dell'Università degli Studi di Parma – prenderanno parte al laboratorio polisensoriale che stimola la creatività in cucina attraverso la degustazione dei prodotti ai quali la Corte di Giarola ha dedicato due dei Musei del Cibo della provincia di Parma. Il percorso esperienziale, condotto da Marco Furmenti, gastronomo professionista, toccherà i principi della corretta alimentazione tra storia, coltivazione e trasformazione dei due frutti della terra che si sposano perfettamente nel piatto così come nella location espositiva. Dulcis in fundo si avranno la Degustazione e l'Aperitivo creativo, per un'esperienza stuzzicante che coinvolge i sensi.
Pasta & Pomodoro LAB è inserito del ciclo di laboratori Food LAB Valley, un progetto incluso nelle proposte culturali del Club di Prodotto Parma nel Cuore del Gusto e ogni laboratorio propone un'esperienza didattico-degustativa che permette di entrare in contatto direttamente e conoscere a tutto tondo i prodotti tipici della Food Valley.
La prenotazione è obbligatoria entro il 27 agosto presso il Parma Point (Tel. 0521/931800).
L'appuntamento con Pasta & Pomodoro LAB prevede la visita guidata all'interno dei Musei della Pasta e del Pomodoro (40 minuti circa), uno speciale laboratorio polisensoriale con Degustazione finale e Aperitivo creativo. La durata prevista è di circa due ore, dalle 16,00 alle 18,00 e il costo a persona, comprensivo di tutto, è di 15,00 euro.
(fonte Associazione "I Musei del Cibo della provincia di Parma")
Scoppia la bolla finanziaria in Cina trascinando con sé tute le borse asiatiche e coinvolgendo poi anche quelle occidentali. Il crollo di Shanghai (-8,5%) scatena la valanga delle vendite sulle Borse europee. Colpiti soprattutto minerari, energia e utility - Il crollo del Greggio che tocca anche i 38 $.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 25 agosto 2015 -
Le tre svalutazioni consecutive dello yen di metà agosto avevano fatto temere l'inizio di una fase critica per i mercati finanziari che, in effetti, si è pienamente manifestata lunedi 24 agosto. Shanghai ha perso l'8,5% e le borse europee hanno ceduto dal 5 al 6%. Maglia nera la borsa milanese con un -5,96% ma Londra e Francoforte non sono poi molto distanti con perdite del 4,6 e 4,7% rispettivamente.
Solo Wall Street riesce a contenere le perdite al 1,6%.
Nel vortice di questa tempesta perfetta a farne le spese sono state soprattutto le commodities e i settori dell'energia, minerari e il petrolio che arriva a toccare anche i 38 dollari al barile.
I fondi, in questo frangente, hanno alleggerito le loro posizioni con cospicue perdite.
In questa situazione a preoccupare di meno, il che è tutto dire, sono le condizioni meteo nonostante il NOOA (National Oceanic and Atlantic Atmospheric Administration) nei giorni scorsi avesse evidenziato una situazione di stress largamente diffusa in tutto il continente confermata dall'estate più calda degli ultimi 135 anni.
Indicatori internazionali
l'Indice dei noli è intanto sceso ulteriormente a 994 punti, il petrolio quota crolla a 39,5 dollari al barile, il cambio risale sensibilmente sino a toccare 1,1486
Sul mercato interno gli operatori stanno vivendo una situazione di difficile interpretazione e alla psicosi del danno che investe il mais e i semi oleaginosi, girasole e soia, si aggiunge la questione finanziaria legata alla volatilità del cambio €/$.
Da non sottovalutare il problema della contaminazione del mais da Aflatossina b1, ragione per la quale già si sono manifestati spostamenti di consumi dal mais verso il grano e il sorgo.
Il mercato delle Bionergie sta facendo il pieno di Trinciati (spesso magri di granella) e di granella da pastone ormai al limite della umidità necessaria, in quando sta passando a stato di granella semi vitrea.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 34 23 agosto 2015 (in allegato il formato pdf scaricabile)
Anno 14 - n° 34 23 agosto 2015
1.1 editoriale Il profumo della monnezza
3.1 cereali Materie prime, mercati in stand-by dopo i ribassi della scorsa settimana
4.1 Lattiero caseario Lattiero caseario: NQ
5.1 mais e soia Mais e Soia dati previsionali 2015-2016
6.1 economia energetica Il mistero buffo del prezzo dei carburanti
7.1 lavoro e caporalato Morire di fatica per 27 euro al giorno
7.2 turismo Agriturismo: presenze +5%
8.3 agroalimentare AgrOsserva: dall'export ancora una spinta propulsiva per l'agroalimentare italiano
9.1 turismo emilia romagna Eductour con quattro reporter degli Stati Uniti
10.2 promozioni "vino" e partners
Ormai certo l'incremento di valore della imminente campagna maidicola. Il rischio di Aflatossina B1 sta spostando i consumi verso il grano e il sorgo a discapito del mais.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 21 agosto 2015 -
Dopo i ribassi dei giorni scorsi il mercato sta vivendo un momento di "riflessione". I fondi si sono alleggeriti delle loro posizioni pur restando comunque mediamente lunghi, e le condizioni atmosferiche sembrano migliorare seppure il notiziario del NOOA (National Oceanic and Atmospheric Administration) evidenzia una situazione di stress largamente diffuso e percepito in tutto il continente Europeo, da Est a Ovest.
Una situazione che non si verificava da almeno 10 anni e il 2015 si è qualificato come l'anno conl'estate più calda dal 1880 (135 anni).
Quindi mercato ancora "spezzato" in due da un lato speculazione e produzioni, di materia prima non vi è carenza di disponibilità sui mercati, e consumi stabili, dall'altro evidenti segnali di psicologia del danno, e consumi sempre molto contenuti.
Indicatori internazionali
l'Indice dei noli è intanto sceso a 1041 punti, il petrolio quota circa 41 dollari al barile, il cambio gira a 1,1130
Come è prevedibile, la psicosi del danno investe il mais e i semi oleaginosi, girasole e soia, specie per chi segue il mercato della soia convenzionale Ogm free.
Il mercato del mais è inoltre sottoposto alla spada di Damocle circa la presenza di Aflatossina b1, e per tale ragione già si sono manifestati spostamenti di consumi dal mais verso il grano e il sorgo.
Alcune quotazioni
Sono stati fatti contratti di mais da Ottobre a Gennaio da 186 a 189 euro tonnellata e Ottobre Marzo sino a 191 euro tonnellata per merce estera o nazionale con garanzie di Don e di Afla B1, mentre per la farina di soia proteica contratti per 12 mesi a 355 €/ton partenza dal porto di Ravenna.
Il mercato delle Bionergie sta facendo il pieno di Trinciati (spesso magri di granella) e di granella da pastone ormai al limite della umidità necessaria, in quando sta passando a stato di granella semi vitrea.
I più avveduti hanno fatto incetta di mais vecchio raccolto sia in granella che farina e o contratti di altri amidacei in previsione della campagna maidicola entrante che, ormai sembra accertato, dovrebbe registrare valori sensibilmente più elevati.
Indicatori internazionali 20/8/2015-
l'Indice dei noli è salito 1197, il petrolio è nuovamente sceso sceso e il prezzo scende nuovamente e raggiunge anche 41,50 dollari al barile e il cambio €/$ si aggira intorno a 1,11.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Mais e Soia: agosto 2015. La produzione di Mais è in contrazione dello -0,2% rispetto alle previsioni di luglio mentre segna un +0,4% la produzione di Soia sulla base delle maggiori produzioni statunitensi e dell'Ucraina.
MAIS: Dati previsionali per 2015-16
La produzione di Mais per la nuova stagione 2015-16 (inizio della stagione: 1° Settembre) è prevista a 985.61 Mio t, -0.2% rispetto alle previsioni di Luglio, con riduzioni in Cina (-4 Mio t) e UE (-3.5 Mio t) parzialmente bilanciate da incrementi negli Stati Uniti (+4 Mio t) e Brasile (+2 Mio t).
La produzione statunitense è stimata a 347.64 Mio t, con una resa dei terreni di 168.8 bushels/acro (+2 bushels rispetto alle stime precedenti). Si prevede un aumento dell'impiego di Mais nella produzione di etanolo.
Le scorte del "vecchio raccolto" 2014-15 sono previste al ribasso con un maggior utilizzo del Mais nei dolcificanti.
Si prevede una riduzione del Mais ad uso zootecnico in Cina, Unione Europea e Ucraina. Infatti, mentre in Cina è previsto un maggior utilizzo di sorgo, in UE e Ucraina è atteso un maggior utilizzo di frumento nell'alimentazione animale.
L'export è previsto in crescita per Ucraina, Brasile e Russia, parzialmente bilanciato da riduzioni per UE, USA e Serbia. L'import Europeo è stimato in aumento.
SOJA: Dati previsionali per 2015-16
La produzione mondiale di semi di Soia per la nuova stagione 2015-16 (inizio della stagione: 1° Ottobre) è attesa a 320.05 Mio t, +0.4% rispetto alle previsioni di Luglio, riflettendo maggiori raccolti previsti negli Stati Uniti e in Ucraina.
Negli USA la produzione prevista è di 106.59 Mio t, grazie ad un incremento della resa dei terreni, che bilancia la riduzione delle aree coltivate. La resa è attesa a 46.9 bushels/acro (+0.9 bushels rispetto al mese scorso, -0.9 bushels rispetto alla resa record della stagione in 2014-15).
Si prevede un aumento della trasformazione in farina e olio (crush) in Cina, UE e USA, determinando una diminuzione degli stock finali globali (-4.9 Mio t), che si mantengono comunque a livelli record (86.88 Mio t).
Le esportazioni di Soia sono attese in rallentamento per gli USA, e in aumento per il Brasile e l'Argentina. Le importazioni della Cina, che importa un quarto della produzione mondiale di Soia, sono previste in aumento a 79 Mio t.
I consumi delle famiglie, dopo un avvio d'anno positivo, cedono il passo (-0,2%). Sostenute dal deprezzamento dell'euro, le esportazioni dei prodotti agroalimentari italiani migliorano invece la perfomance già positiva dei mesi precedenti, con un solido più 7,1% nei primi 5 mesi dell'anno.
Roma, agosto 2015
Rallenta l'agroalimentare italiano nel secondo trimestre del 2015, dopo l'evoluzione positiva osservata a inizio anno. Mentre l'export continua ad avanzare a ritmi sostenuti, rilevano Ismea e Unioncamere nel consueto appuntamento con AgrOsserva, l'Osservatorio Ismea-Unioncamere sulla congiuntura dell'agroalimentare italiano, la debolezza della domanda interna sta avendo marcati riflessi sull'industria alimentare, le cui vendite dipendono per tre quarti ancora dal mercato domestico.
Sul fronte industriale, infatti, sia la produzione - in frenata del 2,8% ad aprile, dello 0,5% a maggio e dell'1,3 a giugno su base annua - sia le vendite (in calo nel bimestre aprile-maggio rispettivamente del 4,6% e dello 0,3%) sembrano avere invertito la rotta rispetto alla dinamica positiva evidenziata sino a marzo.
Ancora sostenute dal deprezzamento dell'euro, le esportazioni dei prodotti agroalimentari italiani migliorano invece la perfomance già positiva dei mesi precedenti, con un solido più 7,1% nei primi 5 mesi dell'anno. Da segnalare il contributo particolarmente positivo dell'agricoltura che avanza all'estero dell'11,8% a fronte di un incremento più contenuto dell'industria alimentare (+6%).
Relativamente ai consumi, i dati Ismea-Nielsen confermano un peggioramento del quadro generale evidenziato a inizio anno. Il primo semestre chiude con una flessione degli acquisti delle famiglie dello 0,2% su base annua, per effetto della contrazione del segmento dei non confezionati (-3,2%) in parte mitigata dall'incremento dell'1,5% dei prodotti e bevande a peso fisso.
Allineati ai dati macro del settore agroalimentare sono i giudizi delle imprese che emergono dalle indagini qualitative condotte da Ismea sul clima di fiducia. Per le imprese di prima e seconda trasformazione, l'indice di fiducia si conferma positivo anche nel secondo trimestre del 2015 e in lieve (e ulteriore) crescita sui tre mei precedenti, grazie alle attese favorevoli sulla produzione correlate al buon andamento della domanda estera. Nel settore primario, al contrario, il sentiment rimane negativo e registra un lieve peggioramento nel confronto con i primi tre mesi dell'anno, con un deterioramento più evidente tra le aziende del comparto zootecnico, alle prese con un marcato calo di redditività.
Secondo le rilevazioni dell'ismea, i listini zootecnici hanno subito infatti, nel secondo trimestre del 2015, una riduzione del 9% su base annua, che risulta tuttavia ampiamente compensata dall'aumento dell'11,7% delle produzioni vegetali. Sull'incremento dell'indice delle coltivazioni, sottolinea l'Istituto, incide molto il forte apprezzamento degli oli di oliva e le oscillazioni dei prodotti di stagione (ortaggi e frutta fresca), mentre semi oleosi, vini, cereali e piante industriali hanno accusato flessioni anche di un certo rilievo.
Segnali incoraggianti provengono invece sul fronte delle imprese. Il settore agricolo, con 3.177 imprese in più tra aprile e giugno, registra il saldo migliore degli ultimi anni. Bisogna risalire infatti al 2010, quando il settore ha fatto segnare +1.195 imprese, per ritrovare una dinamica di iscrizioni e cessazioni che anche solo lontanamente si avvicini a quella di quest'anno. In termini relativi, lo stock delle imprese agricole è cresciuto dello 0,4%, portando il totale delle imprese registrate, al 30 giugno di quest'anno, al valore di 748.083 unità. Arrivano segnali positivi anche sul fronte dell'industria alimentare. Lo stock di imprese registrate è infatti aumentato, tra aprile e giugno, di 362 unità, per un totale di 69.511 imprese. Il saldo trimestrale continua pertanto ad essere positivo, ma di entità leggermente inferiore rispetto a quelli rilevati nei secondi trimestri degli anni precedenti. In termini percentuali, si registra un incremento congiunturale pari allo 0,5%, a fronte del +0,6% riscontrato nello stesso periodo del 2014 e del +0,7% del 2013.
Quanto alle prospettive per il resto dell'anno, il deprezzamento dell'euro contro il dollaro dovrebbe garantire un ulteriore consolidamento dell'export, specie se sarà varata in Usa l'attesa stretta sui tassi di interesse. Di contro la proroga delle sanzioni occidentali verso la Russia e il conseguente prolungamento dell'embargo di Mosca sulle importazioni europee continuerà a penalizzare soprattutto le esportazioni di carni e salumi, formaggi e prodotti ortofrutticoli.
Le condizioni di pressione dell'offerta sui circuiti europei, che stanno caratterizzando diversi comparti produttivi, potrebbero continuare a tenere a freno i listini, ripercuotendosi negativamente sulla redditività delle imprese, alleviate solo in parte da un alleggerimento dei costi di produzione. Da rilevare, infine, la situazione di particolare depressione che sta caratterizzando il mercato delle materie prime (commodity agricole comprese), e che potrebbe proseguire dato il nuovo corso ribassista del prezzo del petrolio (sotto i 50 dollari/barile nei primi giorni di agosto).
(ismea 5 agosto 2015)