Bologna, 4 novembre 2013
Presso l'Azienda ospedaliero-universitaria di Parma è stata attivata l'unità operativa complessa di Gastroenterologia e Endoscopia digestiva, e dai riscontri si evidenzia una crescita significativa e continua delle prestazioni. In particolare, il rispetto dei tempi di esecuzione degli esami, sia per i pazienti ricoverati che esterni, ha praticamente azzerato le liste d'attesa e portato al crollo delle richieste di endoscopia in libera professione.
Gianguido Bazzoni e Cinzia Camorali, del gruppo Popolo della libertà, hanno presentato un'interrogazione alla Giunta per ottenere chiarimenti circa l'ipotesi di sdoppiare l'unità operativa complessa, di cui si parla sempre più con insistenza.
I due consiglieri chiedono di motivare su quali presupposti si fonderebbe questa ipotesi, che a loro parere non si giustifica né per i risultati finora ottenuti, né in un'ottica di contenimento e razionalizzazione della spesa pubblica.
A proposito dei costi, Bazzoni e Camorali affermano che i più danneggiati sarebbero i pazienti cronici affetti da malattie infiammatorie croniche intestinali, che vedrebbero disperdere risorse economiche importanti per lo sdoppiamento di un reparto senza un'apparente logica e obiettiva giustificazione.
(rg)
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Dal plasma dei donatori Avis una terapia per il casi gravi di infezione.
Emilia, 14 settembre 2013 --
Sono ricavate dal plasma dei donatori Avis dell'Emilia-Romagna le immunoglobuline che vengono somministrate ai malati gravi di West Nile, non solo all'interno della regione ma anche in Friuli Venezia Giulia, Veneto e Sardegna. L'unica terapia ad oggi possibile è infatti quella immunologica: una tecnica sperimentata a partire dal 2008 dall'Avis di Ferrara in collaborazione con il Laboratorio di Virologia dell'Ospedale S.Orsola di Bologna.
"A Ferrara – spiega il dottor Florio Ghinelli, infettivologo e responsabile sanitario di Avis Emilia-Romagna - abbiamo avuto l'idea di testare tutti i nostri donatori di plasma alla ricerca di immunoglobuline IgG, gli anticorpi del West Nile Virus. Coloro che hanno sviluppato gli anticorpi producono un plasma che può essere somministrato per la cura dei soggetti infettati dalla malattia. Quando abbiamo cominciato a fare questi test c'era un po' di scetticismo nella comunità dei trasfusionisti. Oggi ci chiedono il plasma da tutta Italia e altre provincie hanno cominciato ad effettuare il test per poter stoccare in tempi rapidi il plasma dei donatori idonei. In un futuro non lontano gli infettivologi e i trasfusionisti lavoreranno insieme per la cura delle forme acute di West Nile e altre infezioni virali."
All'inizio della sperimentazione è risultato positivo lo 0,67% dei donatori testati e 68 di essi eseguono appositamente la donazione in plasmaferesi per fornire il plasma per produrre le immunoglobuline anti West Nile Virus. Sono stati controllati anche i donatori di Bologna, Modena e Reggio Emilia, i positivi entreranno nel programma di produzione di immunoglobuline. Un anno fa il plasma dei donatori di Ferrara è stato somministrato, con esito positivo, ad una giovane paziente sottoposta a trapianto di fegato in quanto l'organo trapiantato era stato prelevato ad una paziente con infezione da Virus West Nile. Avis Emilia-Romagna ha raccolto 274.438 unità di sangue e plasma da donatori periodici, volontari e non remunerati. Parte della raccolta viene avviata alla lavorazione per la produzione di farmaci salvavita, plasmaderivati e immunoglobuline.
(fonte AVIS Emilia Romagna)
di Virgilio-
Emilia, 10 settembre 2013 - -
Terzo caso di contagio umano di aviaria in Emilia-Romagna. La conferma è arrivata questo pomeriggio dall'Istituto superiore di sanità. Si tratta di un operatore – dipendente della cooperativa impegnata nelle operazioni di abbattimento - che era risultato positivo ai test eseguiti al Sant'Orsola di Bologna.
Anche in questo caso, come i due precedenti, il lavoratore è stato sottoposto ad isolamento domiciliare e gli sono state fornite indicazioni igieniche da seguire ed è in sorveglianza attiva fino a guarigione clinica. Fino ad ora sono tre i casi verificati e riguardano lavoratori.
Per i 59 lavoratori esposti nei primi 4 allevamenti, anteriormente alla individuazione dei focolai si è conclusa la sorveglianza sanitaria. Un lavoratore del quinto focolaio (la pulcinaia di Mordano) è oggi in sorveglianza attiva da parte degli operatori della sanità pubblica, così come 6 familiari dei casi accertati o sospetti. Sono, inoltre, in sorveglianza attiva 10 persone per il focolaio rurale di Bondeno.
Per tutti gli altri lavoratori coinvolti (circa 300) - impegnati comunque con diverse mansioni e durata nelle operazioni di controllo dei focolai - è prevista una specifica sorveglianza sanitaria.
Dopo l'ultimo focolaio di Bondeno, sulla base dei protocolli operativi per la prevenzione della diffusione del virus è istituita una nuova zona di protezione e sorveglianza intorno al focolaio di Bondeno: la prima, più vicina, riguarda parte dei comuni di Bondeno e Finale Emilia e la seconda, più ampia, che interessa le restanti parti di Bondeno e Finale e alcune aree dei comuni di Cento, S. Agostino, Mirabello e Mirandola.
L'ordinanza per l'attuazione degli interventi previsti sarà emanata dal Ministero della Sanità poiché sono interessate dall'area di sorveglianza anche alcune zone della provincia di Mantova.
- Cosa fare per chi ha allevamenti domestici-
Per quanto riguarda gli allevamenti domestici di galline, anatre, oche e altri volatili - definiti in gergo "allevamenti avicoli rurali" - non ci sono pericoli che possano derivare dal consumo delle loro carni o uova.
- Le precauzioni -
Le precauzioni da utilizzare sono quelle che servono per evitare il contatto con animali selvatici: in questo momento di emergenza è necessario proteggere gli animali tenendoli al chiuso. Inoltre, è opportuno che i proprietari degli animali e i loro familiari evitino sia il contatto con animali di specie sensibili (galline, anatre, oche e altri volatili) all'influenza aviaria di altri allevamenti sia lo scambio di attrezzature per la gestione di questi animali.
- Se si sospetta il contagio -
Nel caso di sospetto della malattia, ossia una morte improvvisa e contemporanea di diversi animali come nel caso di Bondeno, occorre contattare il Servizio veterinario del Dipartimento di sanità pubblica dell'Azienda Usl di riferimento, che provvederà ad effettuare gli accertamenti necessari. I Servizi veterinari delle Aziende Usl di concerto con il Servizio veterinario e igiene degli alimenti della Regione Emilia-Romagna in collaborazione con i Comuni coinvolti stanno predisponendo ulteriori informative (F.A.Q.) al fine di rispondere ai più frequenti dubbi e domande che i cittadini si pongono circa i comportamenti da tenere e le informazioni di cui disporre in questa circostanza.
(Fonte Regione Emilia Romagna)
L'abbattimento degli animali durerà una settimana.
Attive le disposizioni straordinarie urgenti previste dall'ordinanza emanata dalla Regione Emilia-Romagna
Bologna – Focolaio di aviaria in un allevamento di Ostellato (Fe): continua con regolarità l'abbattimento degli animali, la durata delle operazioni è ipotizzabile intorno ai sette giorni. Il personale dipendente addetto all'impianto e i loro familiari sono stati fin da subito sottoposti a sorveglianza sanitaria.
Venerdi mattina nella sede del Comune di Ostellato si è riunita l'unità di crisi costituita per l'emergenza, presenti il sindaco Andrea Marchi, la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Simonetta Saliera, il direttore generale dell'Ausl di Ferrara Paolo Saltari e altri funzionari e tecnici della sanità pubblica.
L'abbattimento viene svolto secondo le normative comunitarie in materia di protezione animale, alla presenza costante di veterinari ufficiali dell'Azienda Usl di Ferrara. Le carcasse animali e materiali potenzialmente infetti vengono distrutti presso una ditta specializzata in tale attività sita in Emilia Romagna e autorizzata dalla Regione.
Secondo la vigente normativa l'azienda interessata, che non ha contatti con altri allevamenti rurali della zona, verrà indennizzata per i danni subiti in conseguenza del focolaio.
Non esistendo evidenze di trasmissione del virus alle persone attraverso il consumo di uova e carne non sono state disposte restrizioni al consumo di alimenti.
L'ordinanza emessa per il ritiro delle uova prodotte nello stabilimento ha esclusivamente lo scopo di prevenzione riguardo alla trasmissione del virus ad altri animali di specie avicola.
Sono inoltre già esecutive le disposizioni urgenti previste dall'ordinanza emessa dalla Regione il 14 agosto e sono attualmente in corso le operazioni di rintraccio e i controlli veterinari in tutti gli allevamenti della stessa filiera, al fine di escludere un'eventuale diffusione in regione e oltre.
Tutte le operazioni sono svolte sotto il coordinamento del dipartimento di Sanità pubblica, in modo particolare dal Servizio veterinario dell'Azienda Usl di Ferrara con la disponibilità eventuale, in caso di necessità, dei servizi veterinari delle altre aziende territoriali della Regione.
Ogni ulteriore informazione e aggiornamento sarà reperibile sul sito del Comune di Ostellato (www.comune.ostellato.fe.it), su quello dell'Azienda Usl di Ferrara (www.ausl.fe.it) e da lunedì sul sito della Regione Emilia-Romagna (www.regione.emilia-romagna.it).