Annunciato dal presidente Manghi il finanziamento del secondo lotto grazie alla vendita dei magazzini ex-Car, al contributo dei privati e al fondamentale apporto della Regione.
Reggio Emilia, 24 giugno 2016
Il terribile tornante di Ponterosso – una curva a gomito in forte pendenza che in caso di ghiaccio o di nevicate anche lievi ogni volta rischiava di paralizzare il traffico sulla Statale 63, unica via d'accesso da e per Castelnovo Monti – è destinato a rimanere un ricordo. "Finalmente possiamo annunciare il finanziamento anche del secondo lotto della Variante di Ponterosso, grazie a un tripartizione totalmente inedita dei costi di un'opera fondamentale per la nostra montagna e che rimaneva incompiuta nonostante la Provincia avesse già provvisoriamente assegnato i lavori del secondo stralcio, poi bloccati a causa dalla spending review imposta dal Governo", ha dichiarato ieri mattina il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, incontrando i giornalisti insieme al consigliere delegato e al dirigente alle Infrastrutture Andrea Tagliavini e Valerio Bussei, al sindaco di Castelnovo Monti Enrico Bini e a una delegazione dei privati (associazioni di categoria, banche e imprese) che contribuiranno a coprire – insieme Regione e Provincia, che garantiranno la maggior parte dei fondi - i 2 milioni e 320.000 euro ancora mancanti.
"Mancanti per cause oggettive", ha tenuto a sottolineare il presidente Manghi per chiarire "una vicenda che in questi anni ha registrato anche cattive interpretazioni rispetto alla realtà degli eventi". "La Provincia che ci ha preceduto aveva infatti correttamente previsto con il bilancio 2014, approvato nei termini a fine 2013, le risorse necessarie al completamento dell'opera, ma quelli e altri fondi vennero poi meno a causa della spending review comunicata dal Governo a bilancio già approvato".
Da allora, la situazione finanziaria delle Province, nel frattempo incamminatesi sulla via del riordino, non è certo migliorata, anzi. "Da quando ci siamo insediati, trovare le risorse per finanziare e completare la Variante di Ponterosso è stata una nostra priorità - ha aggiunto Manghi - Quando grazie all'avvio di un'operazione di dimissioni del nostro patrimonio immobiliare non più strategico per l'ente, anche a seguito della diminuzione delle competenze e del relativo personale, siamo riusciti a vendere i magazzini ex-Car in via Lombroso, potendo destinare a Ponterosso 1,3 milioni, ci siamo resi conti che lo sblocco dell'opera era possibile".
"Fondamentale – ha aggiunto il presidente – è stata la collaborazione della Regione Emilia-Romagna, alla quale insieme al consigliere Tagliavini ci siamo rivolti, che si è resa disponibile a stanziare 1 milione a fronte di un coinvolgimento anche dei privati: un contributo decisivo, per il quale ringrazio in maniera autentica l'assessore Donini, lo stesso presidente Bonaccini e il sottosegretario Rossi, perché anche la Regione deve fare i conti con il contenimento della spesa".
A completare questo inedita tripartizione dei costi, dunque, i privati, per il quale ha giocato un ruolo importante il Comune di Castelnovo Monti, che ha reperito gli ultimi 20.000 euro attraverso una specifica convenzione con un pool di 11 soggetti: Banco emiliano, Banca Popolare Emilia-Romagna, Cna, Coldiretti, Confartigianato-Lapam, Confcooperative, Confederazione italiana agricoltori, Confesercenti, Credito emiliano, Far Srl di Ramiseto e Legacoop Emilia Ovest. "Poter finalmente vedere completata quest'opera davvero strategica ci rende molto felici – ha dichiarato il sindaco Enrico Bini – Questa buona notizia, insieme alla inaugurazione di sabato dei nuovi servizi dell'ospedale Sant'Anna e ai progetti che sempre insieme alla Regione abbiamo presentato anche recentemente, conferma la grande vitalità di Castelnovo e della nostra montagna".
Soddisfazione "per il completamento di un'opera attesa dai cittadini e dalle imprese del territorio" è stata espressa, da Bologna, anche dall'assessore regionale alla Mobilità Raffaele Donini. "Abbiamo lavorato molto per trovare le risorse regionali per cofinanziare i lavori che consentiranno di risolvere i disservizi che si sono verificati in questo tratto di strada percorso ogni giorno da molti pendolari che vanno al lavoro con mezzi propri e pubblici – ha dichiarato l'assessore regionale - La realizzazione del secondo lotto è un risultato ancor più importante perché raggiunto grazie all'impegno comune di Regione, Enti locali e privati".
"La Variante di Ponterosso sarà la prima opera finanziata attraverso il programma di dimissioni immobiliari avviato dalla Provincia, che proprio in queste settimane vedrà andare all'asta anche la caserma dei carabinieri, l'ex Opg e, di nuovo, Palazzo Trivelli - ha sottolineato il consigliere provinciale alle Infrastrutture, Andrea Tagliavini – Le amministrazioni pubbliche reggiane non sono abituate a lasciare a metà un'opera, per questo il completamento della Variante ha rappresentato in questi due anni una delle nostre priorità, anche per l'importanza di dover garantire sicurezza e percorribilità pure in inverno a quella che è l'unica via di accesso da e per le nostra montagna".
Sugli aspetti tecnici della Variante si è infine soffermato il dirigente del Servizio Infrastrutture della Provincia, Valerio Bussei: "Quello realizzato dalla Provincia per Ponterosso è un progetto integrato, in quanto i due stralci non prevedono solo i 1.250 metri di nastro stradale, ma anche opere di sostegno con paratie tirantate per mettere in sicurezza tutto il versante e garantire lunga vita all'opera".
Per quanto riguarda i tempi di realizzazione, a luglio sarà sottoscritto l'accordo di programma a tre, mentre entro agosto è prevista l'assegnazione definitiva, come noto già avvenuta provvisoriamente a favore di Unieco. Entro ottobre, espletato l'iter burocratico-amministrativo, la sottoscrizione del contratto e la consegna dei lavori, che dovrebbero concludersi entro dodici mesi.
La Variante di Ponterosso
Il tracciato complessivo di 1.250 metri, realizzabile in due lotti, corre prevalentemente a mezza costa con inizio sulla strada comunale (opportunamente adeguata), dopo un tratto di 500 metri (secondo lotto) si raccorda con il Centro sportivo e la zona Peep con un primo svincolo a rotatoria e infine con un percorso di ulteriori 750 metri (primo lotto) si innesta in località La Croce sulla Statale 63 con una seconda rotatoria.
Si tratta di una strada di categoria C1 con larghezza complessiva di 10,50 metri costituita da due corsie di 3,75 metri. Il progetto integrato coniuga l'obiettivo di effettuare la realizzazione dell'infrastruttura viaria con l'individuazione di soluzioni progettuali volte a incrementare la stabilità dei versanti.
I costi
Il costo complessivo del progetto integrato (I e II lotto) è di 8,9 milioni di euro, compresi gli interventi di miglioramento della stabilità dei versanti.
Il primo lotto della Variante – da La Croce al Centro sposrtivo - è stato completato nell'estate 2015 per un importo di 5,4 milioni così suddivisi:3,1 mln della Regione Emilia-Romagna nell'ambito del Documento Unico di Programmazione (Dup); 1,8 mln della Provincia di Reggio Emilia; 0,5 mln del Comune di Castelnovo Monti attraverso l'alienazione di un immobile.
L'appalto del secondo lotto della Variante - assegnato provvisoriamente alla ditta Unieco per un importo di 3 milioni 452.420 euro – era stato sospeso a seguito delle misure di contenimento della spesa pubblica decise dal Governo del 2014.
Già finanziato per una quota pari a 1 milione 132.420 euro, rimaneva da finanziare l'importo di 2 milioni 320.000 euro.
Grazie alla alienazione dei magazzini ex-Car in via Lombroso, non più funzionali all'attività dell'ente, la Provincia è ora in grado di destinare alla realizzazione del secondo lotto la somma di 1,3 milioni.
La Regione Emilia Romagna ha fornito la disponibilità a cofinanziare direttamente l'opera per 1 milione, a fronte di una compartecipazione finanziaria da parte di soggetti privati, e a sottoscrivere allo scopo un Accordo di programma a tre (Regione, Provincia e Comune), finalizzato all'assegnazione alla Provincia di Reggio Emilia di tale somma.
In tal senso il Comune di Castelnovo Monti ha reperito una somma pari a 20.000 euro attraverso una specifica convenzione con privati: Banco emiliano, Banca Popolare Emilia-Romagna, Cna, Coldiretti, Confartigianato-Lapam, Confcooperative, Confederazione italiana agricoltori, Confesercenti, Credito emiliano, Far Srl di Ramiseto e Legacoop Emilia Ovest.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Firmato in Prefettura l'intesa in campo urbanistico sottoscritta dal Comune capoluogo. Manghi: "Per la prima volta in Italia un intero comparto di autonome locali sottoscrive un atto simile, a conferma di una volontà corale nel voler essere impermeabili ai tentativi di infiltrazione".
Reggio Emilia, 23 giugno 2016
E' stato firmato ieri mattina in Prefettura da tutti i Comuni reggiani il Protocollo di legalità sottoscritto lo scorso novembre fra il sindaco di Reggio Emilia e il prefetto per la prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nei settori dell'edilizia privata e dell'urbanistica. Il protocollo consente di estendere l'azione di controllo e di contrasto ai tentativi di infiltrazione da parte della criminalità organizzata anche all'edilizia privata e all'urbanistica attraverso, ad esempio, l'allargamento a nuove e diverse tipologie di strumenti della verifica tramite l'informativa antimafia; l'obbligo della comunicazione antimafia anche per permessi di costruire al di sotto dei 70mila euro; controlli puntuali su una parte rilevante delle ristrutturazioni.
L'estensione a tutti i Comuni reggiani – "ed è la prima volta in Italia che uno strumento simile viene adottato da un intero territorio provinciale", ha sottolineato il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi – è il frutto della dichiarazione di intenti siglata a tal fine il 19 novembre scorso tra Prefettura e Palazzo Allende.
"La collaborazione della Provincia è stata fondamentale perché senza questa meritoria opera di raccordo per noi sarebbe stato decisamente complicato raggiungere i singoli Comuni", ha detto il prefetto Raffaele Ruberto, dicendosi "particolarmente soddisfatto per il grado di consapevolezza che questo territorio ha raggiunto per quanto riguarda il pericolo di infiltrazioni malavitose: bisogna proseguire su questa strada, rendendo sempre più efficace l'opera di prevenzione, perché come ho già avuto modo di dire sono stanco di di dover rincorrere la mafia, ma vorrei anticiparla...".
"L'approdo di oggi è molto significativo perché testimonia l'impegno e la coerenza di tutti gli enti locali che dal gennaio 2015, ovvero dall'indagine Aemilia, hanno fortemente cercato di dotarsi di strumenti ancora più stringenti ed efficaci contro il pericolo di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata – ha detto il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi – E' la prima volta in Italia che, su questo fronte, un intero comparto di autonome locali sottoscrive un protocollo simile, a conferma della volontà corale del sistema territoriale di rafforzare la propria capacità di essere impermeabile alla mafia. La Provincia ha svolto un importante lavoro di coordinamento per promuovere il Protocollo adottato dal Comune di Reggio, confermando in questo periodo di transito istituzionale il proprio ruolo di "casa dei Comuni", per conto dei quali svolge già funzioni trasversali come la stazione unica appaltante".
"L'impegno della Provincia non si conclude comunque oggi perché ora, grazie al segretario generale Alfredo Tirabassi, ci occuperemo di una sorta di formazione incontrando tutti i tecnici dei Comuni per determinare le linee applicative del Protocollo – ha aggiunto il presidente Manghi – Inoltre, d'intesa con il Comune di Reggio ed in particolare l'assessore alla Rigenerazione urbana e del territorio del Comune di Reggio, Alex Pratissoli, metteremo a disposizione tre figure per alleggerire il carico di lavoro della Prefettura ed evitare duplicazioni. Né, oggi, termina il nostro lavoro a favore della legalità, perché questo importante strumento rappresenta semmai il punto di partenza per rafforzare la nostra battaglia comune contro il pericolo di infiltrazioni".
Nell'occasione, sia il prefetto Ruberto, sia il presidente Manghi e i sindaci hanno tributato un caloroso ringraziamento al vice prefetto vicario Adriana Cogode, che ha accompagnato il processo che ha portato alla firma di oggi e che è in procinto di assumere analogo incarico alla Prefettura di Bologna.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Realizzato da Ermes Lasagna per l'Unione dei Comuni Bassa Reggiana, il documentario testimonia una pagina della storia della Bassa e rende omaggio ai volontari di Protezione civile.
Reggio Emilia, 15 giugno 2016
Finisce in un documentario la grande piena del Po del novembre 2014. Realizzato dal fotografo Ermes Lasagna con il montaggio di Giuliano Pregnolato, il video è stato prodotto in collaborazione con l'Unione dei Comuni della Bassa Reggiana ed è stato presentato in anteprima questa mattina in Provincia agli stessi sindaci, alla stampa e alla Protezione civile, prima di una serie di proiezioni che avverranno nei singoli comuni rivieraschi.
"L'Unione ha sostenuto in maniera convinta questo progetto di documentazione e testimonianza significativo di un evento che ha suscitato apprensione e che ricordiamo ancora tutti molto bene, una pagina entrata a pieno titolo nella storia della Bassa che è del resto strettamente legata da sempre al Po – ha detto il presidente di Provincia e Unione Bassa Reggiana, Giammaria Manghi – Il documentario ci permette inoltre di tributare un doveroso e sentito omaggio alla Protezione civile, che anche in quella occasione ha avuto un ruolo decisivo all'interno del sistema coordinato dalla Prefettura e in particolare dall'allora prefetto vicario Adriana Cogode, che colgo l'occasione di ringraziare nuovamente nel momento in cui sta per trasferirsi a Bologna".
"Il bel lavoro di Ermes, che in quei giorni abbiamo tutti incontrato mentre lavorava per documentare la piena, mette in risalto proprio il prezioso e fondamentale contributo del volontariato, un valore aggiunto che non ha eguali in altre province - ha dichiarato il sindaco di Gualtieri, Renzo Bergamini, delegato dell'Unione alla Protezione civile - Un volontariato che non è sporadico e spontaneo, ma formato, quasi...professionale, e che durante i 9 giorni della piena culminata nella notte tra il 18 e il 19 novembre 2014 ha coinvolto circa 1.800 persone di oltre venti associazioni della nostra provincia e non solo".
"L'idea di questo video mi è nata cercando un giorno una foto e rivedendo il tanto materiale, fotografico, ma anche video, che avevo raccolto in quei giorni per la Gazzetta di Reggio: ho pensato che valesse la pena lasciarne testimonianza, soprattutto per rendere omaggio ai volontari e al sistema di Protezione civile reggiano", ha concluso Ermes Lasagna sottolineando il "fondamentale contributo di Giuliano Pregnolato per il montaggio".
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Il ringraziamento del Presidente della Provincia di Reggio Emilia ai ragazzi della Pallacanestro Reggiana per essere arrivata ad un passo dallo scudetto regalando tante emozioni.
Reggio Emilia, 15 giugno 2016
"L'essere arrivati ancora una volta a un passo dallo scudetto, senza tuttavia riuscire ad afferrarlo, non deve assolutamente sminuire il valore del magnifico risultato raggiunto anche quest'anno dalla Pallacanestro Reggiana.
I biancorossi hanno saputo ancora una volta entusiasmare non solo i reggiani, ma anche tutti gli appassionati del basket e dello sport. E a nome di tutta la comunità reggiana desidero ringraziare i giocatori, coach Max Menetti, il patron Stefano Landi, la presidente Maria Licia Ferrarini, l'amministratore delegato Alessandro Dalla Salda e tutto lo staff tecnico e dirigenziale della Pallacanestro Reggiana per le emozioni che ci hanno regalato.
Parafrasando Agatha Christie, due finali-scudetto di fila non rimangono una semplice coincidenza, ma sono già la prova che questa società ha saputo conquistare un posto di assoluto rilievo nel panorama cestistico nazionale.
E lo ha fatto – ed è quel che più conta – dimostrando ancora una volta oltre ad indiscutibili capacità tecniche, valori e qualità morali ben rappresentate dalle prestazioni e dalle lacrime di Kaukenas, nonché mantenendo ben saldo il legame con la nostra città e con i reggiani.
E', questa, la sua forza ed è per questo che la Pallacanestro Reggiana è così amata.
Grazie ancora ragazzi!"
Giammaria Manghi
Presidente della Provincia di Reggio Emilia
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Tre gli interventi in corso da parte della Provincia di Reggio Emilia finalizzati alla messa in sicurezza dei viadotti della montagna. Due a Ligonchio di Ventasso, il terzo a Viano. Di 665.000 euro l'importo complessivo dei lavori.
Reggio Emilia, 9 giugno 2016.
Con il cantiere avviato lunedì sul ponte della Sp 59 sul rio Guadarolo a Ligonchio, sono tre gli interventi in corso da parte della Provincia di Reggio Emilia finalizzati alla messa in sicurezza dei viadotti della montagna. "Di 665.000 euro l'importo complessivo dei lavori, che riguardano due infrastrutture in comune di Ventasso, per la precisione a Ligonchio, e una a Viano, interamente finanziati con fondi della Provincia che conferma dunque la propria attenzione alla sicurezza stradale che, insieme alle scuole superiori, resta la nostra principale competenza", dichiara il presidente Giammaria Manghi.
Ormai ultimato l'intervento più complesso, quello relativo al ponte sulla condotta forzata Enel a Ligonchio, tanto che dal primo giugno la Sp 18 è stata riaperta al transito. "Qui siamo intervenuti a causa del precario stato di conservazione dell'impalcato e delle strutture sia fondali sia in elevazione ed anche per sistemare nuove barriere stradali", spiega il consigliere provinciale delegato alle Infrastrutture, Andrea Tagliavini. Di 380.000 euro l'importo dei lavori, che stanno ormai per essere ultimati da parte della Edil Pighini.
A buon punto anche l'intervento al ponte della Sp 98 sul rio Dorgola a Viano, in località Casa Benale. Di 100.000 euro l'importo dell'appalto, aggiudicato alla Edil Più e finalizzato a sistemare le strutture murarie e a sostituire le barriere stradali divelte a causa di un incidente. "I lavori relativi al restauro delle travi in cemento armato sono già stati ultimarti, mentre sono tuttora in corso quelli per rinforzare le murature in pietrame", continua il consigliere provinciale Tagliavini.
Avviato lunedì, infine, il terzo cantiere, allestito a Montecagno di Ligonchio dalla ditta Porfirea sul ponte della Sp 59 sul rio Guadarolo. I lavori, finanziati sempre dalla Provincia con 185.000 euro, dovrebbero concludersi entro l'estate e riguarderanno anche in questo caso tanto le strutture quanto le barriere stradali.
(fonte: ufficio stampa Prov RE)
Grazie a 3 mln stanziati dall'Agenzia regionale di Protezione civile già ultimati 5 cantieri, uno in corso, gli altri partiranno tra giugno (tra cui il secondo stralcio a La Fratta) e ottobre.
Reggio Emilia, 25 maggio 2016
Ben 18 interventi – cinque dei quali già ultimati, uno in corso, gli altri 12 che partiranno tra giugno e il prossimo autunno – per contrastare il dissesto idrogeologico del territorio reggiano. I cantieri, gestiti dalla Provincia di Reggio Emilia grazie a circa 3 milioni di fondi ottenuti dall'Agenzia regionale di Protezione civile, riguardano in particolare le frane attivatesi dopo le ondate di maltempo dell'autunno 2014 e la nevicata di febbraio 2015. Il punto della situazione è stato fatto ieri pomeriggio a Palazzo Allende dal consigliere delegato e dal dirigente alle Infrastrutture della Provincia di Reggio Emilia, Andrea Tagliavini e Valerio Bussei, insieme ai sindaci e agli amministratori dei comuni interessati dai cantieri: San Polo, Carpineti, Baiso, Villa Minozzo, Castelnovo Monti, Viano, Vezzano, Albinea, Bibbiano e Ventasso.
Pari a 2 milioni e 940mila euro l'ammontare dei 18 interventi, finanziati dall'Agenzia regionale di Protezione civile grazie a 905.000 euro di risorse proprie destinate agli interventi di somma urgenze e a poco più di 2 milioni di fondi stanziati dalla Commissione europea per le alluvioni che a ottobre e novembre 2014 colpirono la nostra regione.
Cinque i cantieri già ultimati sulla Sp 27 a Fontanella di Baiso (90.000), sulla Sp 72 a Ghiardo di Bibbiano (50.000 euro), sulla Sp 9 a Felina di Castelnovo Monti nei pressi dell'incrocio con la Statale 63 e due in comune di San Polo, dove si è intervenuti sulla Sp 513 per rimediare all'erosione dell'alveo del torrente Enza che aveva provocato il crollo della soglia di regimazione delle acque (265.000 euro) e sulla Sp 73 a La Fratta dove è stato realizzato il primo di due stralci (200.000 che prevedono la realizzazione di una palificata tirantata, drenaggi profondi e il ripristino della sede stradale. "A La Fratta resta ora da completare il secondo stralcio, per altri 160.000 euro: i lavori partiranno nelle prime settimane di giugno per concludersi tra fine luglio e i primi di agosto con la riapertura al transito della Sp 73", ha spiegato il consigliere delegato Tagliavini aggiungendo che "entro i primi giorni di ottobre anche tutti gli altri cantieri saranno aperti: la Provincia sta svolgendo un lavoro di progettazione molto serio, partito con tutte le indagini geologiche necessarie affinché i lavori garantiscano la tenuta nel tempo delle opere che stiamo realizzando".
Sempre entro giugno partiranno altri 2 cantieri - sulla Sp 63 ad Albinea in prossimità del Cavazzone (90.000 euro) e sulla Sp 74 a Vronco di Vezzano sul Crostolo (90.000) – mentre sulla Sp 107 a Baiso (170.000 euro) sono ormai in via di ultimazione i lavori di sistemare il cedimento della scarpata di valle che ha interessato la sede stradale.
Previsto entro settembre l'avvio dei lavori sulla Sp 7 tra Carpineti e Felina, mentre entro i primi giorni di ottobre partiranno i rimanenti 9 cantieri che interessano la Sp 27 a Fontanella di Baiso per il rinforzo della paratia esistente, il completamento di quella di valle e l'installazione di drenaggi sub orizzontali (610.000 euro in due lotti); la Sp 59 a Villa Minozzo tra gli abitati di Minozzo e Sologno dove è franata la scarpata di valle (200.000 euro); la Sp 103 a Taviano di Ramiseto di Ventasso per il consolidamento della scarpata di valle con inserimento di palificazioni, realizzazione di drenaggi e regimentazione delle acque superficiali (220.000); la Sp 15 in prossimità del bivio per Taviano sempre a Ramiseto di Ventasso per la sistemazione della scarpata di valle e la realizzazione di opere di sostegno della sede stradale e di drenaggi profondi (250.000); la Sp 7 nei pressi della zona industriale di Viano per il ripristino della scarpata di valle con opera di sostegno alla base e sistemazione dello scolo delle acqua superficiali lungo la strada (75.000); laSp 63 a Carbonaso di Viano per opera di sostegno della sede stradale mediante la realizzazione gabbionate e realizzazione di drenaggi lungo il versante di valle (85.000); la Sp 76 tra Carpineti e il castello per la realizzazione di opera di sostegno a valle strada e ripristino della scarpata e rifacimento della sede stradale (105.000) e nei pressi del bivio per Villaprara per opere di drenaggio e il rifacimento della sede stradale (80.000).
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Il presidente della Provincia all'assemblea del Moro per discutere del rapporto tra istituzioni e cittadini. "La politica ha le sue responsabilità, ma voi non smettete di conoscere, esprimervi e partecipare".
Reggio Emilia, 25 maggio 2016
Rapporto tra cittadini e istituzioni al centro dell'assemblea d'istituto del liceo scientifico "Aldo Moro" che ieri mattina ha messo di fronte per un paio di ore il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi e circa 600 studenti delle 28 classi prime e seconde.
"Un rapporto che io personalmente ho sempre vissuto con rispetto e attenzione, ma che ultimamente ha purtroppo visto i cittadini allontanarsi sempre più dalle istituzioni, come anche la bassissima affluenza alle urne alle ultime elezioni regionali ha confermato", ha esordito il presidente Manghi. "E' una sfiducia che si avverte in particolare verso lo Stato e le Regioni, a causa nella migliore delle ipotesi del senso di distanza, un po' meno verso le Province e soprattutto i Comuni, ma che è imputabile anche a responsabilità della politica – ha aggiunto – Lo Stato e le Regioni, che fanno le leggi e dunque devono regolare la vita delle comunità, devono agire per migliorare la vita delle persone. Soprattutto in questi anni, molto complicati in cui a causa della crisi si sta peggio di prima, i cittadini e le famiglie si aspettano risposte molto dirette, pronte e specifiche, ma nell'ultimo ventennio di storia italiana non sempre questo è avvenuto. Così come è venuta meno la credibilità delle istituzioni, a causa di chi è stato eletto e non ha tenuto comportamenti coerenti con il giuramento prestato di operare per il bene della comunità e nel rispetto delle norme. Ci sono stati amministratori che hanno utilizzato il denaro pubblico a fini personali, ma sbagliano anche i pubblici amministratori che si chiudono in ufficio evitando il confronto con persone che hanno sempre più bisogno di essere ascoltate, di raccontarsi. Certo, l'Italia non è nella sua maggioranza questa. È infatti prevalentemente rappresentata da amministratori seri e responsabili. Ma i comportamenti negativi di alcuni hanno effetti deflagranti per tutti".
Casi concreti di questa difficoltà nel rapporto tra i giovani e le istituzioni, ma anche una crescente indifferenza se non addirittura diffidenza verso la politica e i partiti – oltre alle preoccupazioni per gli investimenti a favore dell'istruzione - sono emersi dagli interventi dei diversi studenti che hanno animato il lungo dibattito coordinato dai rappresentanti del Consiglio d'istituto. "Politica e istituzioni hanno le loro responsabilità per questa deriva, e le ho riconosciute, ma anche i cittadini non devono sottrarsi alle proprie e, in particolare, non devono rinunciare al diritto di voto, se non altro per rispetto del sacrificio di chi, 70 anni fa, ha pagato anche con la propria vita per dare a tutti, donne comprese, la possibilità di partecipare alle elezioni – ha risposto il presidente Manghi - Un nuovo e migliore rapporto tra cittadini e istituzioni dipende anche da quanto ognuno di noi, come singolo, intende avvalersi o meno degli strumenti democratici per cambiare in meglio le cose. Affermare che votare non serve è un grave errore perché se non esprimo la mia opinione legittimo la situazione esistente".
"Io sono per la partecipazione, per dare spazio alla voce delle persone, ma le persone devono aver voglia di parlare e di impegnarsi, non limitarsi a criticare, a dire che tutto non va bene. Certo, le istituzioni devono dare il buon esempio, ma anche se sbagliano non dovete reagire rimanendo lontani: se sto fuori e mi distanzio perché qualcuno si è comportato male, paradossalmente legittimo il suo comportarsi male" ha concluso il presidente della Provincia, invitando i giovani a "essere protagonisti, non solo opinionisti": "Conosco, mi esprimo e partecipo, questo deve essere il vostro motto. Fatelo dove volete - a scuola, in un'associazione, nella politica - ma fatelo: perché la vostra conoscenza e il vostro impegno sono indispensabili per rendere migliore questa città e questo Paese".
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Accolta la richiesta di Palazzo Allende e dei Comuni di Bibbiano, Brescello, Gualtieri, Montecchio e Reggiolo. Con l'estensione ad altre centinaia di reati come usura, estorsioni e riciclaggio aumenterà la richiesta di risarcimento, oltre agli 850.000 euro già concessi a conclusione dei riti alternativi.
Reggio Emilia, 29 aprile 2016
La Provincia di Reggio Emilia ed i Comuni di Bibbiano, Brescello, Gualtieri, Montecchio e Reggiolo sono stati ammessi parte civile al maxiprocesso Aemilia anche per i delitti di scopo aggravati dall'aggravante mafiosa. E' quanto ha deciso, sciogliendo la riserva, il Tribunale collegiale di Reggio Emilia nel corso dell'udienza dibattimentale di ieri, accogliendo la richiesta avanzata dai legali di Provincia e Comuni, Salvatore Tesoriero e Federico Fischer del Foro di Bologna.
"Si tratta di un grande risultato per i nostri Enti dal momento che il giudice dell'udienza preliminare, nella sua prima ordinanza, aveva infatti ritenuto non ci fosse legittimazione alla costituzione per i delitti scopo come usura, minacce aggravate, intestazione fittizia di beni, estorsioni, riciclaggio, pure commessi con l'aggravante mafiosa - commenta il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi – La decisione di ieri del Tribunale afferma un principio che abbiamo, da subito, ritenuto sacrosanto, ovvero che laddove si è radicata l'associazione mafiosa, ogni singolo reato di mafia accresce d'intensità il danno all'identità storico-politico-istituzionale dell'ente: per fare un esempio, un'estorsione condotta da un mafioso o per favorire l'organizzazione mafiosa non è più un fatto privato, ma un fatto che si riflette sull'intera comunità locale, disarticolandola".
L'estensione della costituzione a parte civile ai delitti di scopo (centinaia di reati commessi nel territorio provinciale, alcune decine negli altri comuni, a partire da quello di Montecchio) comporterà un conseguente, proporzionale aumento del danno da richiedere in sede di conclusioni, in aggiunta agli 850.000 euro di risarcimento (150.000 a ogni Comune, 100.000 alla Provincia) concessi l'altro giorno dal giudice dell'udienza preliminare di Bologna a conclusione dei riti alternativi. "Somme che rappresentano un risarcimento, sotto il profilo giuridico e morale, per i danni subiti dalle comunità e dalle istituzioni e che verranno destinate a sostenere e implementare le tante iniziative per la legalità che da tempo stiamo realizzando", commentano il presidente Manghi, i sindaci Andrea Carletti (Bibbiano), Paolo Colli (Montecchio Emilia), Roberto Angeli (Reggiolo), Renzo Bergamini (Gualtieri) e il commissario straordinario del Comune di Brescello, Michele Formiglio.
Sempre all'udienza di ieri il Tribunale ha ammesso l'audizione dello stesso presidente Manghi e dei sindaci, che saranno dunque chiamati a deporre al processo per dimostrare i danni subiti dalle rispettive comunità.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Il presidente della Provincia sulla nomina del nuovo procuratore della Repubblica di Catanzaro: sarà al nostro fianco nel cammino che abbiamo intrapreso per contrastare ogni forma di mafia.
Reggio Emilia, 22 aprile 2016
"La nomina di Nicola Gratteri a capo dell'importante Procura della Repubblica di Catanzaro, approvata ieri dal Csm con una larga maggioranza laica e togata, è una bellissima notizia perché permetterà al nostro Paese un ulteriore salto di qualità nella lotta alle mafie". E' quanto afferma il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, sottolineando "l'instancabile impegno e la grande professionalità di Gratteri tanto sul fronte della lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione, quanto su quello della diffusione tra i nostri giovani di una cultura della legalità, che da tempo la nostra comunità ha avuto il privilegio di condividere".
"Nell'esprimere le felicitazioni mie personali e della Provincia di Reggio Emilia al procuratore Gratteri – conclude il presidente Manghi – mi auguro di averlo nella sua nuova, importante veste alla prossima edizione del Festival "Noicontrolemafie" di cui, in questi anni, è stato uno dei più assidui ed apprezzati protagonisti. E, soprattutto, di averlo al fianco della comunità reggiana nel cammino che tutti insieme – dalle istituzioni al mondo economico e professionale, ai cittadini – abbiamo intrapreso per contrastare ogni forma di mafia ".
(fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Grazie al progetto promosso dalla Provincia e coordinato con Acer, in otto comuni risparmiate circa 570 tonnellate di petrolio in scuole superiori, residenze per anziani, palestre e municipi.
Reggio Emilia, 19 aprile 2016
Interventi di riqualificazione energetica e di illuminazione pubblica, installazione di impianti fotovoltaici, allacciamenti alla rete di teleriscaldamento in scuole, residenze per anziani, palestre, municipi ed edifici pubblici per oltre 6,8 milioni di euro, di cui 555.000 finanziati dalla Regione Emilia-Romagna, in grado di produrre un risparmio annuo complessivo di circa 570 Tep (tonnellate equivalenti di petrolio) con il conseguente beneficio di ridurre notevolmente le emissioni inquinanti. Questo il risultato del Progetto ABC Energia, promosso dalla Provincia e coordinato insieme ad Acer Reggio Emilia, a cui hanno aderito otto Comuni reggiani: Campegine, Cavriago, Sant'Ilario d'Enza, Toano, Vetto, Villa Minozzo, Castelnovo ne' Monti e Quattro Castella.
I risultati sono stati presentati ieri mattina dai presidenti di Provincia di Reggio Emilia e Acer, Giammaria Manghi e Marco Corradi, insieme ai sindaci di Cavriago e Quattro Castella, Paolo Burani e Andrea Tagliavini, ed al dirigente del Servizio Infrastrutture della Provincia, Valerio Bussei. "Il volume finanziario davvero rilevante che siamo riusciti a investire sul territorio è importante per tre ragioni – ha detto il presidente della Provincia, Giammaria Manghi – Ci ha permesso di riqualificare un patrimonio pubblico, in particolare scuole ed edifici municipali, sul quale si fatica tradizionalmente a intervenire a causa dell'assenza di risorse; di ridurre il consumo di energia attraverso le energie rinnovabili, un tema di etica ambientale caro anche a molti cittadini; ma anche di movimentare una serie di lavori che, in questi tempi di crisi, ci hanno permesso di generare Pil locale, sostenendo un sistema economico che ha sicuramente risentito del calo di investimenti in opere pubbliche".
"Siamo alla conclusione del progetto "ABC Energia", di cui oggi rendicontiamo un'attività già realizzata che ha sicuramente anticipato i tempi rispetto ai temi dell'efficienza energetica", ha aggiunto il presidente di Acer Reggio Emilia, Marco Corradi, sottolineando come l'Azienda Casa Emilia-Romagna "sia da tempo impegnata a promuovere e a sensibilizzare i cittadini sui temi del risparmio e dell'efficienza energetica, mettendosi al servizio della Provincia e dei Comuni per realizzare un programma di riqualificazione sul proprio patrimonio, una iniziativa virtuosa di esempio e stimolo per i cittadini".
Il dirigente Valerio Bussei ha infine illustrato gli interventi realizzati dalla Provincia in un quindicina di istituti superiori, in particolare installando pannelli solari su una dozzina di sedi, oggi in grado di produrre ben 1,4 milioni di kwh/anno.
Il progetto
Gli Enti locali coinvolti si sono subito attivati per lo sviluppo dei progetti e per l'avvio dei programmi di riqualificazione energetica, individuando gli interventi da effettuare e mettendo a disposizione le ulteriori risorse necessarie per il completamento delle opere.
A sostegno dell'iniziativa, avviata nel 2011 allo scopo di promuovere azioni di sistema volte al risparmio e all'efficienza energetica, la Provincia ha svolto un importante lavoro di raccordo tra i Comuni, che ha permesso di realizzare un progetto di forte impatto economico e ambientale. "ABC Energia", infatti, non solo ha avviato un processo di riqualificazione del patrimonio pubblico aumentandone il valore, ma ha creato anche nuove opportunità di lavoro per le imprese locali chiamate a realizzare i lavori.
Gli interventi effettuati, inoltre, stanno producendo un risparmio annuo complessivo di circa 570 Tep (tonnellate equivalenti di petrolio) con il conseguente beneficio di ridurre notevolmente le emissioni inquinanti, di cui gli edifici sono tra i principali produttori.
Acer Reggio Emilia ha supportato la Provincia in tutte le fasi di lavoro, dalla predisposizione del programma degli interventi di riqualificazione alla ricerca dei finanziamenti, alla realizzazione di alcuni progetti esecutivi fino alla successiva rendicontazione.
Con il completamento di questo progetto, la Provincia di Reggio Emilia conferma il proprio impegno per l'attuazione di azioni volte ad aumentare le quote di efficienza energetica sul proprio territorio e, in collaborazione con Acer Reggio Emilia, svolge un'importante attività di assistenza tecnico amministrativa e di coordinamento tra i Comuni, promuovendo attività di riqualificazione energetica di prospettiva. Obiettivo condiviso con la Regione Emilia-Romagna che nel Piano energetico regionale, recependo le priorità dettate dal Piano di efficienza energetica dell'Unione Europea, promuove azioni per la riduzione del consumo di energia e le emissioni di gas serra e l'aumento dell'utilizzo delle energie rinnovabili al fine di diffondere una nuova cultura per il benessere ambientale e sociale.
(Fonte: ufficio stamp Provincia di Reggio Emilia)