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Listeria nel PROSCIUTTO COTTO QUANTO BASTA FIORUCCI x2. COOP fa scattare il richiamo. Non è da escludersi un pericolo per la salute per chi dovesse consumare il prosciutto.

13 luglio 2018

Nel prosciutto cotto è stata riscontrata la presenza di Listeria monocytogenes. Immediato è scattato il ritiro dal mercato. Oggi la catena Coop e Unicoop Tirreno hanno annunciato il ritiro da tutti i negozi del lotto: L 8278001840 EAN 8007975007395 del PROSCIUTTO COTTO QUANTO BASTA FIORUCCI x2 90g con scadenza 05 08 2018 Produttore Cesare Fiorucci.

Secondo una comunicazione ufficiale il prosciutto cotto potrebbe presentare una contaminazione da Listeria mycocitogenes. Coop precauzionalmente ha già ritirato il prosciutto dagli scaffali dei supermercati.

Per ulteriori informazioni rivolgersi al fornitore CESARE FIORUCCI SPA al numero verde 800 868 060 oppure all'indirizzo di posta elettronica Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" non esclude che l'ingerimento del prosciutto cotto possa provocare un pericolo per la salute, e mette perciò in guardia la popolazione. Il batterio della Listeria potrebbe provocare sintomi influenzali (febbre, mal di testa, malessere). Alle donne incinte e alle persone che soffrono di immunodeficienza e che accusano i sintomi descritti si consiglia di consultare un medico. Pertanto rilanciando l'allerta riportata dal portale della COOP, invita i consumatori di astenersi dall'acquisto del lotto interessato invitando chi lo ha già effettuato e chi lo ha in casa a non utilizzarlo e a riconsegnarlo al punto vendita, per il rimborso o la sostituzione.

Pubblicato in Cronaca Emilia

Allerta del Ministero della Salute. San Benedetto richiama acqua Fonte Primavera per contaminazione da idrocarburi aromatici

Un nuovo richiamo di prodotti alimentari che desta più di una legittima preoccupazione è stato lanciato in queste ore dal Ministero della Salute in una nota pubblicata come al solito sul sito nella pagina dedicata alle allerte alimentari nella sezione "Avvisi di sicurezza". Interessato dal provvedimento un lotto di acqua minerale San Benedetto Fonte Primavera.

Il motivo del richiamo la "presenza consistente di contaminanti idrocarburici" come xilene, etilbenzene, trimetilbenzene e toluene. L'allerta del dicastero della salute, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", riguarda il lotto attualmente sul mercato di bottiglie in PET da 0,5 litri identificabili dal numero di lotto 23LB8137E con scadenza 16/11/2019.

La minerale richiamata è stata imbottigliata da Gran Guizza Spa nello stabilimento di via Statale 17 a Popoli, in provincia di Pescara, marchio di identificazione 033PE1045.

A scopo precauzionale, si raccomanda di non consumare le bottiglie del lotto richiamato. L'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) inserisce l'etilbenzene nel gruppo 2B delle sostanze "possibilmente cancerogene per l'uomo".

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(15 giugno 2018)

Insalate miste provenienti dall'Italia contaminate con salmonella enterica, scatta il ritiro in Europa ma nel nostro Paese non si avvertono i consumatori. RASFF lancia l'allerta alimentare.

Insalate miste biologiche contenenti batavia rossa-verde e foglie di spinaci contaminate con salmonella enterica ser. Typhimurium, molto pericolose per la salute. I prodotti provengono dall'Italia.

La segnalazione è stata diffusa dal RASFF (Rapid Alert System for Food and Feed). L'agenzia europea, con nota 2018.1545 del 5 giugno 2018, ha lanciato l'allerta, definendo serio il pericolo per la salute dei consumatori.

La verdura, secondo l'ente comunitario, deve essere ritirata dal mercato. Per quanto è dato conoscere, per ora i prodotti pericolosi sono stati distribuiti solo in Germania e probabilmente anche in Italia.

La presenza del microrganismo patogeno della salmonella enterica ser. Typhimurium mette a serio rischio la salute dei consumatori. La salmonella enterica ser. Typhimurium, peraltro è un ceppo facilmente trasmissibile. Tale agente patogeno può causare la febbre tifoide, una malattia particolarmente aggressiva con una sintomatologia complessa la cui manifestazione più evidente è la comparsa di ulcerazioni cutanee.

Per tale motivo sono invitati a prendere le dovute precauzioni. Il campionamento che ha portato alla segnalazione è dell' 8 maggio 2018. Il tempo trascorso dal rilevamento della salmonella nelle verdure alla segnalazione del RASFF, dovuto probabilmente alla ricerca della ditta distributrice, è stato tale, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", da permettere un'ampia diffusione del prodotto contaminato in Germania e potenzialmente anche in Italia. Con tempi più contenuti sarebbe stata possibile una migliore azione preventiva.

Da ciò si deduce l'importanza della rapidità in occasioni nelle quali la salute dei consumatori è messa in serio pericolo.

Restiamo in attesa che il Ministero della salute comunichi sul suo sito web, nella sezione "Avvisi di sicurezza" i lotti, il produttore ed il nome del prodotto interessato dal richiamo dal mercato europeo e non solo.
(6 giugno 2018 )

Caldo, mare e meduse: allarme in Italia per alcune specie potenzialmente mortali. Decuplicate in 10 anni causa l'aumento delle temperature dovute all'inquinamento

E' emergenza meduse sulle coste italiane. Dalle acque spagnole a quelle italiane in arrivo la "velenosissima Caravella portoghese (Physalia physalis), avvistata pochi giorni fa sui litorali iberici.

Come riportano autorevoli testate spagnole, alcuni esemplari sono stati avvistati al largo di San Juan ad Alicante e delle Costa del Sole, quella sulla quale si affacciano le spiagge di Malaga, la stessa Almeria e quelle dove si riversano gli abitanti di Granada, Murcia.

La medusa, ancora poco conosciuta, apparsa improvvisamente, giungerà a breve anche sui litorali italiani. La dottoressa Così Angela Santucci, biologa marina presso l'Istituto di Scienze Marine del CNR di Lesina (Foggia) fa sapere che negli ultimi 10 anni gli avvistamenti di meduse lungo le coste italiane sono aumentati addirittura di dieci volte.

"Il nostro mare è la casa di numerose specie di meduse, sia native che aliene" spiega la biologa osservando che "ormai ogni estate siamo a rischio a causa dell'innalzamento delle temperature globali, dei massivi traffici marittimi attraverso i canali che ci collegano con gli oceani, soprattutto quello di Suez, del depauperamento delle popolazioni di grossi pesci predatori, nonché competitori alimentari delle meduse".

Alcune, arrivate dai tropici, possono essere letali. È il caso della "velenosissima Caravella portoghese (Physalia physalis), avvistata al largo della Sicilia, della Sardegna e recentemente anche a Villa San Giovanni (Reggio Calabria) - spiega Santucci - che nei suoi lunghi tentacoli ha tossine che possono causare fortissimi dolori e anche l'arresto cardiaco nell'uomo. Cosa fare se una medusa ti colpisce? Poche, ma utili "regole d'oro", suggerisce Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" in caso di contatto con le meduse,:

- Non strofinare bocca e occhi

- Non lavare con acqua dolce la parte colpita: usare acqua di mare e disinfettare con bicarbonato; non usare acqua fredda o ghiaccio

- Non grattare la zona ustionata (si accelera la sostanza tossica)

- Evitare impacchi con aceto o ammoniaca: è un "rimedio della nonna" del tutto inutile; anche l'uso di alcool è sconsigliato

- Non rimuovere i frammenti dei tentacoli della medusa con pinzette, ma con le mani

- Il rimedio migliore è un gel astringente al cloruro d'alluminio, utile anche per le punture di zanzara. Evitare pomate cortisoniche o antistaminiche

(19 maggio 2018)

Pubblicato in Ambiente Emilia

Allerta aflatossine: anche Auchan richiama un lotto di Farina di Nocciole. Avviso ai consumatori IPER di tutta Italia, SUPER di tutta Italia Sicilia esclusa

Attenzione a questa farina se l'avete acquistata, dopo i supermercati Simply Market anche quelli Auchan li hanno ritirati dagli scaffali dei propri punti vendita per un elevato livello di aflatossine, tra le più pericolose per la salute umana.

Si tratta di una misura precauzionale. A essere stata incriminata è la "Farina di Nocciole 250g", della società LIFE srl con sede dello stabilimento a Sommariva Perno (CN) in via Aie n 28.

Il lotto pericoloso è il L.236.17. Il problema riguarda solo questo lotto venduto in tutti i supermercati Simply Market e Auchan nei supermercati IPER di tutta Italia e SUPER di tutta Italia Sicilia esclusa.

Le aflatossine sono micotossine prodotte da due specie di Aspergillus, un fungo che si trova in particolare nelle aree caratterizzate da un clima caldo e umido. Poiché le aflatossine sono note per le loro proprietà genotossiche e cancerogene, l'esposizione attraverso gli alimenti deve essere il più possibile limitata. Le aflatossine possono essere presenti in prodotti alimentari, quali arachidi, frutta a guscio, granoturco, riso, fichi e altra frutta secca, spezie, oli vegetali grezzi e semi di cacao, a seguito di contaminazioni fungine avvenute prima e dopo la raccolta. Diversi tipi di aflatossine sono presenti in natura. L'aflatossina B1 è la più diffusa nei prodotti alimentari ed è una delle più potenti dal punto di vista genotossico e cancerogeno. È prodotta sia dall'Aspergillus flavus sia dall'Aspergillus parasiticus.

Pertanto se avete acquistato questo prodotto, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", controllate prima di tutto il lotto. E, in caso di corrispondenza, non consumate e a riportate il prodotto nel punto vendita per la sostituzione o il rimborso.

Per ulteriori informazioni contattare LIFE SRL tel. 0172/46221 e mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .
(17 aprile 2018)

Australia, i meloni causano epidemia di listeriosi. I frutti sono distribuiti a livello internazionale. I morti finora sono sette e i casi confermati venti. L'allarme del Ministero della Salute

Venti contagi e sette morti: un'epidemia di listeriosi, ha colpito l'Australia. All'origine ci sarebbe il melone "Cantalupo" prodotto da un singolo produttore in Australia.

La listeriosi infatti è un'infezione causata dal batterio Listeria monocytogenes, generalmente dovuta all'ingestione di cibo contaminato. L'allarme si allarga e anche il nostro Ministero della Salute ha diramato una circolare interna per chiedere "la massima sorveglianza" e sulle misure da attuare per prevenire in Italia la diffusione dell'epidemia di listeriosi che di seguito Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" riporta.

"Il 2 marzo 2018, il Punto di contatto nazionale (NFP) australiano ha notificato all'OMS un'epidemia di infezioni da Listeria monocytogenes (listeriosi) associata al consumo di meloni (meloni di Cantalupo) provenienti da un unico produttore. Dal 17 gennaio 2018 al 6 aprile 2018, sono stati segnalati 20 casi (19 confermati e 1 probabile) correlati all'epidemia di listeriosi. Tutti i casi sono stati ospedalizzati e si sono verificati sette decessi e un aborto associati all'epidemia. In tutti i casi correlati all'epidemia la sintomatologia è iniziata a partire dal 17 gennaio 2018. Le indagini epidemiologiche suggeriscono che la fonte dell'epidemia sia rappresentata dai meloni (meloni di Cantalupo) di un singolo produttore in Australia. Sono state condotte indagini epidemiologiche e ambientali che hanno portato al richiamo dei meloni prodotti da quel singolo produttore il 27 febbraio 2018. Il 1° marzo 2018, il NFP australiano è stato informato che i prodotti in questione erano stati distribuiti a livello internazionale. Il 2 marzo 2018 le autorità australiane hanno ricevuto informazioni dalle indagini per il rintraccio dei prodotti che i meloni di questo produttore erano stati esportati in otto paesi: regione ad amministrazione speciale di Hong Kong (Cina), Giappone, Kuwait, Malesia, Oman, Qatar, Singapore ed Emirati Arabi Uniti. Il 3 marzo 2018, il NFP australiano ha avvisato direttamente questi paesi circa l'esportazione di meloni dall'Australia al loro paese. Parallelamente, il 3 marzo 2018 è stata inviata anche una notifica tramite la rete internazionale delle autorità di sicurezza alimentare (INFOSAN). Il 7 marzo 2018, ulteriori indagini per il rintraccio dei prodotti hanno identificato che anche il Bahrein aveva ricevuto un'esportazione di meloni da quel produttore e l'8 marzo 2018, le indagini hanno identificato che i meloni in questione potevano essere stati inclusi in una consegna alle Seychelles. Il NFP australiano ha avvisato il NFP del Bahrein direttamente l'8 marzo 2018 e il NFP delle Seychelles direttamente il 9 marzo 2018. Le attività di rintraccio si sono concluse l'8 marzo 2018. I punti di contatto d'emergenza di INFOSAN dei paesi importatori hanno ricevuto informazioni dettagliate sulla distribuzione dei meloni nei loro rispettivi paesi dal punto di contatto d'emergenza di INFOSAN australiano, non appena disponibili. Il 4 aprile 2018, è stato segnalato che oltre 30 campioni di meloni dal produttore lungo la catena di distribuzione, incluso al dettaglio e in azienda, sono risultati positivi a Listeria monocytogenes. Ulteriori analisi hanno evidenziato L. monocytogenes nell'area adibita al confezionamento. Tutti i campioni di L. monocytogenes possedevano la stessa sequenza genetica dei casi umani. Si ritiene che la causa dell'epidemia sia stata una combinazione di fattori ambientali e climatici che hanno contaminato la superficie dei frutti, con bassi livelli del battere persistenti dopo il processo di lavatura. Il produttore continua a collaborare strettamente con le autorità incaricate ed è tornato a fornire meloni (durante la settimana iniziata il 2 aprile) dopo che le analisi hanno liberato la proprietà.Valutazione del rischio dell'OMS: l'effettuazione immediata di indagini epidemiologiche e ambientali ha portato all'identificazione della fonte dell'epidemia e ha permesso di lanciare un provvedimento di richiamo dei prodotti. A causa della possibile lunghezza del periodo di incubazione di L. monocytogenes, è possibile che vengano segnalati altri casi. I dettagli delle importazioni sono stati forniti attraverso INFOSAN ai paesi interessati per permettere loro di adottare le misure di gestione adeguate, inclusi richiami locali e comunicazione del rischio. È possibile che vengano identificati ulteriori casi nei paesi affetti. Raccomandazioni dell'OMS: le donne in gravidanza, gli anziani e gli individui imunocompromessi dovrebbero adottare precauzioni per evitare l'infezione da Listeria evitando di consumare alimenti ad alto rischio, inclusi latticini fatti con latte non pastorizzato, formaggi molli, specialità a base di carne (tagli di carne pronti per il consumo, paté, ecc.), gelati, pesci crudi, crostacei e molluschi. Questi sono gli alimenti più comuni associati con l'infezione da Listeria. Negli ultimi anni, i meloni ed altra frutta e verdura sono stati implicati in rare occasioni in epidemie di listeriosi. Per ridurre il rischio, è importante lavare accuratamente frutta e verdura. Si raccomanda che messaggi di comunicazione del rischio relativi alla listeriosi siano indirizzati ai gruppi a rischio, principalmente alle donne in gravidanza, alle persone anziane e alle persone con sistema immunitario più debole, per esempio persone affette da tumore, HIV, diabete, malattie renali o epatiche o persone che assumono una terapia immunosoppressiva. Tali messaggi dovrebbero raccomandare di evitare il consumo di alimenti ad alto rischio."

La presente nota è stata pubblicata sul sito www.salute.gov.it 
(12 aprile 2018)

Ostriche contaminate da RNA virale di norovirus genogruppo GI. L'allerta arriva dal Ministero della Salute per i molluschi provenienti dalla Francia

Dopo i richiami da parte di RASFF e del Ministero della Salute, ancora una volta oggi il dicastero ha pubblicato un avviso di richiamo di ostriche concave (Crassostrea gigas) allevate in Francia, contaminate da norovirus genogruppo GI, commercializzate con il marchio GISA SRL.

L'allerta è partita dalla Francia, paese di origine dei molluschi, ed è arrivata in Italia attraverso il sistema Rasff, che considera il rischio serio. Il nuovo richiamo riguarda un lotto di ostriche, GTO 4024, confezionate da GISA SRL nello stabilimento di Anzio (RM) via Colle Cocchino 13/A, in cassette da 3 kg.

l virus sotto accusa, decisamente aggressivo, è il Noravirus. Patogeno per il quale non esiste, al momento, nessun vaccino. Ecco di cosa si tratta, come si trasmette e i sintomi. Il Noravirus non è affatto un microorganismo scovato di recente. Tutt'altro: è stato scoperto e isolato per la prima volta quasi mezzo secolo fa: nel 1972. Si tratta di un virus a singolo filamento di Rna che appartiene alla famiglia dei Caliciviridae. Alcuni lo conoscono come il nome di Norwalk, omonimo della città di Ohio che registrò un'epidemia nel lontano 1968. Oggi grazie a metodi avanzati sono stati rilevati almeno 5 genogruppi di Norovirus: GI, GII, GIII, GIV e GV differenziati da circa 20 cluster, di cui almeno 3 sono in grado di colpire l'essere umano. I sintomi sono abbastanza tipici, e di norma sono simili a quella che noi chiamiamo – erroneamente – influenza intestinale. In realtà si tratta di una gastroenterite non batterica (come i rotavirus) che comincia con forte nausea, vomito e, talvolta, diarrea. A differenza di una gastroenterite batterica si risolve nel giro di pochi giorni. Il virus si diffonde con estrema facilità nelle varie comunità. Specie se le persone mangiano nello stesso posto. È quindi facile essere colpiti da un'infezione se si mangia alla mensa della scuola, in hotel, in ospedale, nella navi da crociera, nelle industrie e in carcere. È possibile rilevarlo in acque infette o in cibi crudi e freddi. Infatti se da un lato vive bene in presenza di ossigeno, dall'altro muore a temperature superiori ai 60 gradi. Si trasmette per via oro-fecale, attraverso saliva e vomito del soggetto. Una volta entrato attraverso la bocca, raggiunge l'intestino dove è in grado di replicarsi e sviluppare i sintomi nell'essere umano. Trattandosi di un'infezione virale e non batterica non occorre l'uso di antibiotici. È sconsigliato anche quello di altri tipi di farmaci se non in caso di sintomi eccessivamente forti. A volte vengono somministrati farmaci anti-emetici per ridurre il vomito e anti-diarroici. In ogni caso, ribadiamo, i sintomi si risolvono da soli entro tre-cinque giorni anche senza l'utilizzo di medicinali.

A scopo precauzionale e al fine di garantire la sicurezza dei consumatori, Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti". raccomanda a coloro che hanno acquistato il prodotto con medesimi lotti di appartenenza, di NON consumarli e di riportarli al punto vendita che provvederà al rimborso. La cottura non elimina il rischio, perché queste tossine sono resistenti al calore.

(13 aprile 2018)

 

semi_di_cumino.jpgPossibile presenza di Salmonella: Coop e Gros Cidac richiamano i semi di cumino biologici Nuova Terra

Coop e Gros Cidac richiamano numerosi lotti di semi di cumino biologici a marchio Buona Terra perché è stata rilevata la presenza di batteri di salmonella.

Ad essere interessati i prodotti venduti in buste trasparenti da 120 g e in confezione Doypack da 50 g, con i numeri di lotto: L2016616 e TMC 31/12/2017, L2019416 e TMC 31/01/2018, L2025216 e TMC 31/03/2018, L2018816 e TMC 31/01/2018, L2025016 e TMC 31/03/2018, L2028716 e TMC 30/04/2018, L2034216 e TMC 30/06/2018, L2002317 e TMC 31/07/2018, L2006217 e TMC 30/09/2018, L2008917 e TMC 30/09/2018, e L2016617 e TMC 31/12/2018.

I semi di cumino richiamati sono stati prodotti da Le Bontà srl. Si raccomanda di non consumare il semi di cumino con i numeri di lotto segnalati e riportarli al punto vendita d'acquisto.

Per maggiori informazioni, è possibile contattare Le Bontà al numero 0574 550379.

La salmonella può provocare importanti malattie dell'apparato digerente (salmonellosi): poiché non è possibile escludere rischi per la salute, i clienti devono assolutamente attenersi al richiamo e non consumare il prodotto in questione. Nell'ottica d'informazione quotidiana ai consumatori in materia di allerte alimentari, lo "Sportello dei Diritti" nella persona del presidente Giovanni D'Agata, ricorda che la procedura di richiamo riguarda tutti i lotti in questione ed in caso di acquisto di provvederne alla restituzione presso il relativo esercizio che dovrà provvedere anche a rimborsarne il prezzo.

(12 aprile 2018)

 

 

jocca.jpgAllerta del Ministero della salute: Jocca Kraft richiama Latticino in fiocchi e Latticino in fiocchi senza lattosio, a base di formaggio fresco magro per corpi estranei metallici. Coinvolti i supermercati Auchan, Basko, SoGeGross, Bennet, Cadoro, Coop, Crai, Decò, Esselunga, Gros Cidac, Sigma, Simply e Unicoop Tirreno.

Mondelez Italia srl ha disposto il ritiro di alcuni prodotti in seguito a potenziale presenza di pezzi di metallo.

Sono stati ritirati dal mercato tutti i lotti con le date di scadenza fino al 27/06/2018 venduti nei formati: 2×150 g – EAN 8001590002407, 2×175 g – EAN 7622210613455 175 g – EAN 7622210138088 Senza lattosio 150 g – EAN 7622210614827. Il richiamo è stato diffuso dalle catene di supermercati Auchan, Basko, SoGeGross, Bennet, Cadoro, Coop, Crai, Decò, Esselunga, Gros Cidac, Sigma, Simply e Unicoop Tirreno.

I consumatori che fossero in possesso di questo prodotto sono invitati a riportarlo in uno dei punti vendita dei supermercati coinvolti che provvederanno al rimborso. Ad esclusione dei punti vendita Cadoro dove il prodotto non è in assortimento: Mestre - Viale S. Marco e Via Miranese, Treviso - Cal di Breda e Monfenera e Mogliano - Via Svevo. Il richiamo è stato disposto, in via precauzionale, per garantire la sicurezza dei clienti che hanno acquistato i prodotti dei Lotti indicati. Ci scusiamo per il disagio arrecato. Per informazioni. Numero Verde Servizio consumatori Mondelez International 800-055200. In un comunicato, l'azienda dichiara che "non appena è venuta a conoscenza di questa situazione, Mondelez International è entrata in contatto con le Autorità italiane competenti per informarle e procedere al richiamo volontario del prodotto come misura precauzionale."

Nell'ottica d'informazione quotidiana ai consumatori in materia di allerte alimentari, lo "Sportello dei Diritti" nella persona del presidente Giovanni D'Agata, ricorda che i clienti che hanno acquistato i prodotti oggetto del richiamo, possono restituirli al punto vendita che procedera' al rimborso. Per visualizzare i richiami del Ministero, basta recarsi sul sito dell'istituzione e cliccare sul link "richiami di prodotti alimentari da parte degli operatori" sotto la voce "Avvisi sicurezza".

(12 aprile 2018)

Allarme nazionale mitili dalla Spagna contaminate da Escherichia Coli. Rischio grave, sconosciuti i lotti. Lo Sportello dei diritti: "Mangiate le cozze ben cotte evitando il consumo di prodotti crudi"

Cozze vive contaminate da Escherichia Coli. Il Rasff, il sistema di allerta europeo rapido per la sicurezza alimentare, ha lanciato l'allarme nazionale per le la possibile presenza del pericoloso batterio Escherichia Coli nelle cozze vive.

L'allarme cozze contaminate da Escherichia Coli è stato diffuso in tutta Italia, da nord a sud, poiché queste cozze vive contaminate sarebbero state già immesse sull'intero mercato nazionale e l'Escherichia Coli è un batterio molto insidioso presente in acque inquinate da feci che può essere una bomba per l'apparato digerente e provocare nausea, forti crampi addominali, diarrea, vomito.

L'allerta cozze vive contaminate da Escherichia Coli è del 16 marzo (rif. 731.2018), purtroppo però non si conoscono i lotti con cozze vive contaminate anche perché riguardano non solo la Grande distribuzione ma pescherie e mercati. Il ritiro delle cozze vive contaminate da Escherichia Coli è stato già avviato in tutta Italia, una misura cautelare a tutela della salute dei consumatori.

Il Sistema di allerta invita tutti a prestare la massima attenzione e a non consumare le cozze vive senza prima sottoporle al controllo dal Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della Asl locale.

Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", ricorda che "il consumo dei molluschi bivalvi è considerato uno dei principali responsabili di trasmissione all'uomo di diverse malattie d'origine batterica e virale nonché intossicazioni da enterobatteri. Pertanto, invita chiunque avesse acquistato questo prodotto a consumarlo ben cotto evitando il consumo di prodotti crudi".

(17 marzo 2018)

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Ancora un nuovo richiamo di prodotti alimentari da parte degli operatori. Il Ministero della salute ha pubblicato ieri sul sito web nella pagina dedicata alle allerte alimentari nella sezione "Avvisi di sicurezza", il richiamo di numerosi altri lotti di alacce in olio di girasole a marchio Capricci di Franciacorta per presenza di istamina oltre i limiti. I prodotti interessati dal nuovo provvedimento sono:

Alacce in vasetto di vetro da 580 ml (peso netto 520 g), lotto AB356 con scadenza 05/2019.

Alacce stese in vasetto di vetro da 314 ml (peso netto 280 g), lotto AB353 con scadenza 05/2019, lotti AB150, AB144, AB131 e AB128 con scadenza 10/2018.

Alacce stese in vasetto di vetro da 150 ml (peso netto 130 g), lotto AB146 con scadenza 10/2018.

Alacce stese in vasetto di vetro da 1.062 ml (peso netto 950 g), lotto AB139 con scadenza 10/2018.

Alacce stese in vasetto di vetro da 80 ml (peso netto 70 g), lotto AB130 con scadenza 10/2018.

Alacce stese in vasetto di vetro da 212 ml (peso netto 180 g), lotto AB130 con scadenza 10/2018.

Alacce stese in vasetto di vetro da 580 ml (peso netto 520 g), lotto AB122 con scadenza 10/2018

Alacce con prezzemolo in vasetto di vetro da 314 ml (peso netto 280 g), lotto AB353 con scadenza 05/2019.

Alacce con prezzemolo in vasetto di vetro da 80 ml (peso netto 70 g), lotto AB130 con scadenza 10/2018.

Alacce con prezzemolo in vasetto di vetro da 212 ml (peso netto 180 g), lotto AB130 con scadenza 10/2018.

Alacce con prezzemolo in vasetto di vetro da 580 ml (peso netto 520 g), lotto AB130 con scadenza 10/2018.

Alacce con peperoncino in vasetto di vetro da 80 ml (peso netto 70 g), lotto AB130 con scadenza 10/2018.

Alacce con peperoncino in vasetto di vetro da 212 ml (peso netto 180 g), lotto AB130 con scadenza 10/2018.

Alacce con peperoncino in vasetto di vetro da 580 ml (peso netto 520 g), lotto AB130 con scadenza 10/2018.

Alacce arrotolate in vasetto di vetro da 212 ml (peso netto 180 g), lotto AB130 con scadenza 10/2018.

Aggiornamento del 9 marzo 2018: il Ministero della salute ha pubblicato il richiamo di altri tre lotti di alacce stese in olio di girasole a marchio Capricci di Franciacorta per presenza di istamina oltre i limiti. Le nuove confezioni interessate sono:

Vasetti di vetro da 314 ml (peso netto 280 g) con numero di lotto AB143 e scadenza 10/2018

Vasetti di vetro da 580 ml (peso netto 520 g) con numero di lotto AB355 e scadenza 05/2019

Vasetti di vetro da 580 ml (peso netto 520 g) con numero di lotto AB314 e scadenza 04/2019

Il Ministero della salute ha diffuso il richiamo di alcuni lotti di alacce (Sardinella aurita) in olio di semi di girasole a marchio Capricci di Franciacorta per la presenza di istamina oltre ai limiti di legge. I prodotti interessati sono:

Alacce a pezzetti in vasetto di vetro da 314 ml (peso netto 280 g) con numero di lotto AB345 e scadenza 05/2019

Alacce stese in vasetto di vetro da 580 ml (peso netto 520 g) con numero di lotto AB347 e scadenza 05/2019

Alacce con peperoncino in vasetto di vetro da 314 ml (peso netto 280 g) con numero di lotto AB341 e scadenza 05/2019.

Alacce con peperoncino in vasetto di vetro da 580 ml (peso netto 520 g) con numero di lotto AB348 e scadenza 05/2019.

etichette alacce in olio di semi di girasole.

I vasetti richiamati sono stati prodotti da Conserve Coradi Italia Srls nello stabilimento a Ospitaletto (BS) in via Padana Superiore 180. Per ulteriori informazioni è possibile contattare Conserve Coradi al numero 0307281350 o all'indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. . Pertanto Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", invita chiunque avesse acquistato questi prodotti a non consumarli e a consegnarli al rivenditore o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della ASL locale.

(16 marzo 2018)

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La sindrome sgombroide è una patologia simil-allergica risultante dall'ingestione di pesce alterato. È il secondo tipo più frequente di intossicazione da prodotti ittici, seconda solo alla ciguatera. Spesso tuttavia non viene rilevata perché assomiglia e confusa con l'allergia alimentare. Viene riportata con la massima frequenza relativamente a specie ittiche a carne rossa, appartenenti alle famiglie Scombridae (come il tonno, tonno pinna gialla, tonnetto striato (chiamato anche bonito), sgombro, lampuga, Clupeidae (sardine, aringhe, cheppie) ed acciughe e specie ittiche imparentate con queste, refrigerate o conservate in modo non adeguato dopo la pesca. La sindrome sgombroide può derivare dall'inappropriato trattamento del pesce durante l'immagazzinamento o la lavorazione; quando per l'innesco di processi di degradazione si producono quantità importanti di istamina.

L'istamina è una delle sostanze tossiche implicate nell'intossicazione sgombroide. Nel tessuto di pesci in decomposizione sono state trovate altre sostanze chimiche, ma la loro associazione con la sindrome sgombroide non è stata stabilita chiaramente. Le manifestazioni cliniche dell' intossicazione riguardano l'apparato gastrointestinale (nausea, vomito, diarrea) il sistema nervoso centrale (vertigini, cefalea), la cute (rush) ; raramente si osservano disturbi respiratori e ipotensione. L'inizio della sintomatologia è rapido (20-30 minuti dall'assunzione dell'alimento) e i disturbi, abitualmente di lieve entità, si risolvono generalmente in breve tempo; solitamente durano meno 24 ore. La sindrome, sebbene frequente, viene spesso diagnosticata come reazione allergica alimentare.

 

Salmonella nel salamino toscano "Il Borgo": ritirato dagli scaffali. Allerta del Ministero della Salute. Il richiamo del salamino per un possibile rischio microbiologico dopo che durante i controlli è stata individuata la presenza di salmonella nella carne.

Nuovo richiamo di prodotti alimentari da parte degli operatori. Lo segnalato il Ministero della Salute oggi sul sito web in una nota pubblicata nella pagina dedicata alle allerte alimentari nella sezione "Avvisi di sicurezza".

Questa volta il ritiro dai supermercati riguarda un salamino toscano a causa di un possibile rischio microbiologico individuato dal produttore. In particolare durante i test a campione la ditta che lo confeziona ha individuato nelle carni la presenza di salmonella e quindi è stato subito avviato il ritiro precauzionale dal mercato dei lotti interessati.

Il richiamo nel dettaglio riguarda il Salamino toscano prodotto dalla ditta Salumi Il borgo S.r.l. con sede in Via Toscana, 183 a Monteroni d'Arbia, in provincia di Siena, e commercializzato con il marchio "Il borgo salumi di Siena". Il lotto interessato dal richiamo è il salamino nella confezione da 500 grammi circa con numero 801999021003 e termine minimo di conservazione fissato al 4 aprile 2018.

Nell'ottica d'informazione quotidiana ai consumatori in materia di allerte alimentari, lo "Sportello dei Diritti" nella persona del presidente Giovanni D'Agata, ricorda che la procedura di richiamo riguarda solo i lotti in questione. Nel caso fosse stato già acquistato si raccomanda ovviamente di non consumare il prodotto ma di riportarlo in negozio. Per ogni ulteriore necessità l'azienda invita a contattare il numero telefonico 0577 372144.

(12 marzo 2018)

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
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