Di Flavia De Michetti Roma, 15 giugno 2023 (Quotidianoweb.it) - Oltre 140 mila sono stati i casi registrati quest'anno e più di 200 sono state le persone che probabilmente sono morte per complicazioni legate alle infezioni.
Il bilancio delle vittime aumenta, in particolare, nella regione settentrionale di Piura, colpita da piogge torrenziali e inondazioni.
Il tempo piovoso consente alle zanzare di riprodursi, soprattutto a causa de “El Niño”, il fenomeno climatico periodico che provoca un forte riscaldamento delle acque dell'Oceano Pacifico Centro-Meridionale e Orientale.
Cos’è la dengue?
Nota anche come “Febbre rompiossa”, la dengue è una malattia virale acuta trasmessa all'uomo dalla puntura di zanzare Aedes (volgarmente la “zanzara tigre”) infette.
La stessa specie è responsabile della trasmissione di altre malattie, tra le quali febbre gialla, il virus Zika e Chikungunya, una malattia virale caratterizzata da febbre e forti dolori.
La dengue è endemica nelle aree del Mondo a clima tropicale (Sud-Est Asiatico, Africa, Oceania, America Centrale e Meridionale).
Si tratta di un Arbovirus (termine genericamente riferito ai virus trasmessi all'uomo da artropodi), appartenente al genere Flavivirus e alla famiglia delle Flaviviridae.
La dengue può presentarsi, infatti, in due varianti, classica (una forma benigna) e emorragica (una forma grave e potenzialmente letale, con o senza stato di shock SSD, sindrome shock da dengue).
Le persone che contraggono il virus potrebbero non mostrare sempre sintomi, che consistono in un aumento della temperatura corporea, a cui seguono cefalea, dolori intorno e dietro agli occhi, mialgie, artralgie, eruzioni cutanee di tipo maculo-papulose, nausea, vomito e altri disturbi gastro-intestinali.
La dengue emorragica è caratterizzata, in particolare, da trombocitopenia, manifestazioni emorragiche e perdita di liquidi, che possono causare veri e propri collassi.
Il Dottor David Fisman, professore di epidemiologia presso la Dalla Lana School of Public Health dell'Università di Toronto ha spiegato che, “I bambini sembrerebbero essere particolarmente a rischio di casi gravi”.
Quest’anno, il numero dei casi confermati in Perù è il doppio rispetto a quello del 2017, quando l'OMS - Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato un'epidemia di dengue nel Paese.
In che modo “El Niño” sarebbe responsabile?
Secondo quanto spiegato dal Professor Fisman “Gli effetti de ‘El Niño’ sono diversi in tutto il mondo e le temperature più elevate che alimenta possono creare condizioni di siccità che aumentano anche le popolazioni di zanzare, trasformando l'acqua corrente in pozze stagnanti dove possono riprodursi”.
“Con ‘El Niño’ e il raffreddamento degli oceani ‘La Niña’, il suo modello opposto, che si verificano ogni due o sette anni, è possibile raccogliere alcune informazioni su come condizioni meteorologiche estreme possano influenzare la diffusione di virus come, appunto, la dengue”.
Lo specialista in malattie infettive e microbiologo, il Dottor Michael Libman, direttore del Centro di medicina tropicale della McGill University di Montreal, ha spiegato che, “Il riscaldamento delle temperature del pianeta, causato da ‘El Niño’ o dal cambiamento climatico, o entrambi, non solo alimenterà i cicli di riproduzione delle zanzare, ma potrebbe anche espandere la gamma di queste ultime”.
Nei giorni scorsi, dunque, il Presidente del Perù, Dina Boluarte, ha firmato un decreto che dichiara uno “stato di emergenza” di due mesi in 18 delle 24 regioni del Paese per consentire una rapida azione ufficiale per “Pericolo imminente da forti piogge” sia quest'anno che il prossimo.
Inoltre, secondo quanto riferito dal Ministero della Salute, Rosa Gutiérrez (ministro della Salute in Perù dal 2022) tra i suoi numerosi impegni istituzionali ha anche incontrato il governatore di Piura Luis Neyra Leòn, i rappresentanti dell'Esercito peruviano e delle Forze dell'Ordine peruviane.
"Quasi 4 milioni di case sono state intervenute per eliminare larve, uova e zanzare adulte. – riporta il Ministero della Salute - Sono state raccolte più di 5.800 tonnellate di detriti inutili in tutta la Nazione”.