Lunedì, 03 Gennaio 2022 08:34

Boom di contagi in Italia: bisogna allarmarsi? Confronto dicembre 2020-2021 In evidenza

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Diffusione e pericolosità del virus Covid Sars-2 Il confronto tra dicembre 2021 e dicembre 2022 in Italia.

Di Luca Fusaro (*) 2 gennaio 2022 - All’inizio della campagna vaccinale non ci aspettavamo certo di arrivare dopo un anno al record di contagi, bensì eravamo ottimisti che il virus, se non scomparso, quantomeno avrebbe visto ridurre la sua circolazione. Anche gli ospedali a detta dei tg e di molti giornali stanno collassando. Ma tutto questo è vero? Vediamo cosa dicono i numeri.

Contagi, tamponi e tasso di positività

I casi di positività riscontrati nel mese di dicembre 2021 sono stati 1.097.136 contro i 505.612 del 2020, i tamponi 20.805.871 contro 4.653.508 del 2020, il tasso di positività è del 5,3% contro il 10,9% di dicembre 2020.

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DecessiI contagi sono aumentati del 117%, i tamponi del 347,1%, il tasso di positività è sceso dal 10,9% al 5,3%. Il dato del tasso di positività del 2021 è la metà di quello del 2020, se fossero stati analizzati gli stessi tamponi dello scorso anno i contagi sarebbero stati 245.389 e non 1.097.136 e allo stesso modo nel 2020 sarebbero stati scoperti 2.260.595 casi se il numero dei tamponi sarebbe stato quello di dicembre 2021. In sintesi il dato dei contagi non deve assolutamente allarmare, più sono i tamponi analizzati più saranno i positivi scoperti. Importante è stata la riduzione del tasso di positività da 10,9% a 5,3%.

Si registrano 3.574 decessi a dicembre 2021 contro i 18.583 dello stesso mese del 2020.

Una riduzione di ben l’80,8%.

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Gli attualmente positivi in Italia sono 900.984 al 31 dicembre 2021, erano 569.896 al 31 dicembre 2020 (+58,1%) questo perché si sono scoperti molti più positivi visto il 347,1% di tamponi analizzati in più. Si trovano in isolamento domiciliare 888.574 soggetti contro 544.190 del 2020 (+63,3%). Gli ospedalizzati, al 31 dicembre 2021, sono 12.410 di cui 11.150 ricoverati con sintomi e 1.260 in terapia intensiva. Il 31 dicembre 2020 erano 25.706 di cui 23.151 ricoverati con sintomi e 2.555 in terapia intensiva. La riduzione degli ospedalizzati è stata del 51,7%, per i ricoverati con sintomi del 51,8%, per i soggetti in terapia intensiva del 50,7%.Attualmente positivi e ospedalizzati in Italia

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Il 31 dicembre 2021 dei casi attivi il 98,6% è in isolamento domiciliare, l’1,2% ricoverato con sintomi, lo 0,1% in terapia intensiva.Il 31 dicembre 2020 dei casi attivi il 95,5% era in isolamento domiciliare, il 4,1% ricoverato con sintomi, lo 0,4% in terapia intensiva.

In Italia risultano 11.150 ricoverati in area non critica su 63.609 posti disponibili pari al 17,5% ciò significa che sono liberi 52.459 posti pari all’82,5%; 1.260 sono i pazienti in terapia intensiva su 9.109 posti disponibili pari a 13,8% quindi sono liberi 7.849 posti pari all’86,2%.

Conclusioni

I numeri hanno dimostrato che non c’è la criticità descritta anzi la situazione è di gran lunga migliorata rispetto allo scorso anno. Il maggior numero di contagi rilevati dipende esclusivamente dall’elevata crescita dei tamponi. Il tasso di positività, che è l’indice da tenere in considerazione, si è più che dimezzato passando dal 10,9% al 5,3%. Altro dato importantissimo è la riduzione dell’80,8% di decessi rispetto allo stesso mese del 2020. Il 98,6% dei casi attivi è in isolamento domiciliare contro il 95,5% dello scorso anno. Il sistema sanitario non è assolutamente in sofferenza vista la riduzione di oltre il 50% di ospedalizzati, ricoverati con sintomi e pazienti in terapia intensiva rispetto a dicembre 2020.

Sono un analista di dati quindi non posso spiegare se il motivo di questo miglioramento sia dovuto ai vaccini, alle terapie più efficaci e tempestive, ad una variante meno aggressiva, al rispetto delle regole da parte delle persone, etc. posso solo mettere in risalto i dati i quali evidenziano una situazione migliore sotto tutti i punti di vista.

Che il 2022 porti a tutti quella pace e quella serenità che abbiamo tanto bisogno.

(*) Autore analisi-

Dott. Luca Fusaro, nato il 20/12/1982 a Cosenza, ha conseguito una laurea triennale in Economia e una laurea magistrale in Economia Applicata presso l'Università della Calabria. Dottore commercialista e Analista di dati, da inizio pandemia collabora con varie redazioni giornalistiche in merito al Covid-19 attraverso l'elaborazione di dati e l'analisi grafica.
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