Martedì, 02 Novembre 2021 07:52

Covid-19 Emilia-Romagna, confronto ottobre 2020 e 2021 In evidenza

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-58,4% contagi, -68% casi attivi, +93,4% tamponi, -75,1% ospedalizzati, -18,4% decessi 

Di Luca Fusaro (*) 2 novembre 2021 -

Contagi

Iniziamo il confronto sulla situazione Covid-19 in Emilia-Romagna nel mese di ottobre 2020 e 2021 analizzando i contagi. Ad ottobre 2020 erano 20.530, nello stesso mese del 2021 sono 8.536 con una variazione di -11.994 pari a -58,4%.

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Attualmente positivi

I casi attivi, o attualmente positivi, in Emilia-Romagna il 31 ottobre 2020 erano 23.213, nello stesso giorno del 2021 sono 7.429 con una variazione di -15.784 pari a -68%.

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Tamponi
 

Vediamo se il motivo di un così forte aumento dei contagi è stato l’aumento dei tamponi. Ad ottobre 2020 i tamponi sono stati 413.253, risultano 799.357 nello stesso mese del 2021 con una variazione di +386.104 pari a +93,4%.

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Tasso di positività
 

Il tasso di positività, calcolato sui tamponi, ad ottobre 2020 era del 5% (20.530/413.253), nello stesso mese del 2021 risulta 1,1% (8.536/799.357). Se ad ottobre 2020 bisognava analizzare 20 tamponi per trovare un positivo, ad ottobre 2021 ne servono 94.

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Ospedalizzati: ricoverati con sintomi e in terapia intensiva
 

Il 31 ottobre 2020 i positivi al SARS-CoV-2 che risultavano ospedalizzati in Emilia-Romagna erano 1.348 di cui 1.223 ricoverati con sintomi e 125 in terapia intensiva. Il 31 ottobre 2021 sono 335 le persone ospedalizzate e di questi 307 in area non critica e 28 in terapia intensiva. La variazione è stata di -1.013, in termini percentuali di -75,1%.

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Guariti
 

Ad ottobre 2020 i guariti sono stati 1.823, nello stesso mese del 2021 risultano 15.023, oltre 8 volte in più con una variazione di +13.200.

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Decessi
 

Erano 147 i decessi nel mese di ottobre 2020, sono 120 ad ottobre 2021 pari a -18,4%.

 

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Il confronto tra il mese di ottobre 2020 e 2021 vede migliorare la situazione in Emilia-Romagna. I contagi si sono ridotti del 58,4% e questo nonostante i tamponi siano quasi raddoppiati (+93,4%). I casi attivi sono il 68% in meno rispetto allo stesso mese del 2020 e il tasso di positività si riduce in modo significativo dal 5% all’1,1%. Analizzando gli ospedalizzati il calo è stato addirittura del 75,1% e specificatamente del 74,9% in area medica e del 77,6% in terapia intensiva.

I guariti sono stati oltre 8 volte in più ad ottobre 2021 con una variazione di +13.200. Rispetto agli altri valori, i decessi sono diminuiti in misura minore pari a -18,4%. Prendendo in esame il mese di ottobre è evidente come la situazione sia nettamente migliorata rispetto allo scorso anno. Nella seconda parte di ottobre si assiste in tutta Italia ad una ripresa dei contagi e il tasso di positività crescente dimostra un incremento nella circolazione del virus. L

’alta percentuale di vaccinati, ai quali vanno aggiunti coloro che hanno sviluppato anticorpi naturali, a seguito della guarigione dal Covid-19, e vista la situazione nettamente migliore rispetto al 2020, non si giustificherebbe una misura come un lockdown ai non vaccinati stile Austria.

Tale scelta non avrebbe alcun fondamento medico-scientifico in quanto secondo l’ultimo bollettino dell’ISS ormai la maggior parte dei contagiati è tra i vaccinati e il numero è di molto sottostimato in quanto sono i non vaccinati a doversi fare un tampone ogni 48 ore.

È ormai diventata una guerra contro coloro che per scelta o per determinate patologie o perché hanno scoperto di avere gli anticorpi a seguito di test sierologico, hanno deciso di non vaccinarsi.

Addirittura si sta anche pensando per i non vaccinati di ridurre la validità del Green Pass a 24 ore.

L’analisi ha dimostrato un netto miglioramento e l’accanimento contro i non vaccinati non è assolutamente giustificato.

Visto che anche i vaccinati si contagiano e sono contagiosi allora anche loro dovrebbero farsi il tampone ogni 48 ore (infatti chi per una visita o altro deve entrare nelle strutture ospedaliere deve effettuare il tampone anche se vaccinato). Quello che bisogna capire è che non deve essere una guerra tra vaccinati e non, ma contro il virus e prendere decisioni in base ai dati e alle analisi medico-scientifiche. Non si può dire alla gente che ci sarà l’immunità di gregge al raggiungimento del 60% dei vaccinati, poi alzarlo sempre di più al 65%, al 70%, all’80%, all’85% e adesso al 90%.

Nonostante l’Italia sia tra i Paesi col più alto numero di vaccinati, stiamo assistendo ad una ripresa dei contagi, delle ospedalizzazioni e dei decessi e tra questi, purtroppo, anche soggetti vaccinati.Al 1° novembre 2021 ore 07:14 hanno completato il ciclo vaccinale 3.431.338 persone in Emilia-Romagna su un totale di 4.005.150 (Fonte Istat popolazione residente al 1° gennaio 2021) pari all’85,7% della platea interessata ossia i soggetti ≥ 12 anni.

(*) Autore analisi-

Dott. Luca Fusaro, nato il 20/12/1982 a Cosenza, ha conseguito una laurea triennale in Economia e una laurea magistrale in Economia Applicata presso l'Università della Calabria. Dottore commercialista e Analista di dati, da inizio pandemia collabora con varie redazioni giornalistiche in merito al Covid-19 attraverso l'elaborazione di dati e l'analisi grafica.
per eventuali contatti diretti: mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo." (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).
 
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