Come individuare le persone a maggior rischio e intervenire precocemente, per prevenire il potenziale sviluppo delle forme più gravi e potenzialmente letali di COVID-19?
Le equipe di Cardiologia e Rianimazione dell'ospedale di Piacenza hanno lavorato nei mesi scorsi a un importante studio coordinato, insieme al Centro cardiologico Monzino di Milano, al Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale del Politecnico di Torino, all'istituto Dalle Molle di Intelligenza artificiale di Lugano e all'istituto Toelt di Zurigo. I ricercatori hanno sviluppato per la prima volta in Italia un sistema in grado di predire il rischio di morte dei pazienti con polmonite da Covid-19. La tecnica utilizzata è rivoluzionaria ed è basata sul "Machine learning", secondo il quale la macchina apprende in maniera autonoma dai dati che le vengono forniti, migliorando costantemente le sue capacità predittive e individuando correlazioni.
In particolare, i medici hanno inserito nel sistema tutti i dati di 889 pazienti curati a Piacenza. L'algoritmo ha quindi elaborato tutte le casistiche e ha imparato a individuare una serie di parametri utili a stratificare il rischio.
L'utilizzo di questa tecnica ha permesso la creazione di un'applicazione web (https://covid.7hc.tech) in grado di aiutare il medico nel determinare il giusto iter terapeutico in base alla gravità del paziente e, di conseguenza, ridurre drasticamente il ricorso a farmaci non necessari o poco efficaci. Il sito web è a disposizione gratuita dell'intera comunità medico-scientifica impegnata nella lotta al virus.
Il metodo, identificato come Piacenza Score, ha immediatamente suscitato interesse da parte della comunità internazionale. Lo studio è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista "Journal of Medical Internet Research". L'obiettivo dei clinici è quello di fornire a tutti i colleghi interessati uno strumento utile per individuare le persone a maggior rischio di sviluppare le forme più gravi di COVID-19, permettendo così interventi sanitari mirati e tempestivi.
La ricerca ha visto coinvolti i medici Geza Halasz e Matteo Villani, coordinati da Massimo Piepoli, direttore di Cardiologia, e da Massimo Nolli, direttore di Anestesia e rianimazione.
"Il sistema è semplice: collegandosi al sito, ci si trova davanti a una schermata che richiede l'inserimento di alcuni semplici parametri, quali età, saturazione e temperatura. Sulla base dell'approccio "Machine learning", l'applicazione è in grado di calcolare il rischio, avendo analizzato e catalogato quanto successo sul campione di pazienti piacentini inserito dagli studiosi".
La tecnologia è modulabile e "viene incontro" alle esigenze del clinico qualora il professionista non abbia immediatamente a disposizione i valori richiesti: "L'algoritmo a quel punto ne richiede altri e formula quindi una stratificazione del rischio, assegnando score diagnostici e prognostici per soggetti Covid-19 e facendo una stima della possibilità che la persona possa andare incontro anche a conseguenze letali".