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Jean Pierre Mustier nominato Banchiere dell'Anno dalla rivista Euromoney. Assegnati a UniCredit cinque Awards for Excellence.

UniCredit è stata premiata da Euromoney, pubblicazione finanziaria leader a livello mondiale, in diverse categorie dei prestigiosi Awards for Excellence, edizione 2017, assegnati ieri sera durante una cena di gala tenutasi a Londra. UniCredit si è aggiudicata cinque premi: "Migliore banca in Italia", "Migliore banca in Croazia", "Migliore banca per la gestione patrimoniale in Europa Centrale e Orientale" e "Migliore banca per i servizi di transazioni in Europa Centrale e Orientale". Inoltre, l'amministratore delegato Jean Pierre Mustier è stato nominato "Banchiere dell'Anno 2017".

L'AD Jean Pierre Mustier ha dichiarato: "Voglio congratularmi con tutti i colleghi e ringraziarli perché questo riconoscimento è il frutto del contributo di tutte le persone che lavorano nel Gruppo, ed è a loro che dedico il premio di Banchiere dell'Anno. Sono grato per lo sforzo che i vari team hanno profuso in questi ultimi dodici mesi. Continueremo a dedicarci instancabilmente alla trasformazione del Gruppo, forti del nostro modello di business paneuropeo, semplice e di successo, e del considerevole vantaggio competitivo che rende UniCredit la banca preferita in tutti i Paesi in cui è presente".

Euromoney ha così motivato il premio Banchiere dell'Anno: "Jean Pierre Mustier è stato nominato un anno fa e ha già compiuto passi da gigante nel percorso di trasformazione di una banca italiana in difficoltà, in una banca europea con un futuro radioso. Gli obiettivi raggiunti includono il completamento di un aumento di capitale da 13 miliardi di euro, le cessioni di attività e rami d'azienda non strategici e non performanti, realizzate al momento giusto e al prezzo adeguato, e un'incrollabile determinazione nel perseguire la strategia prestabilita. Ma, soprattutto, UniCredit è la storia di un gruppo dirigente guidato da un amministratore delegato pragmatico e determinato che ha fatto rinascere un senso di orgoglio e uno scopo in un'istituzione indebolita. Sembra quindi appropriato chiedersi: si è mai visto prima d'ora un amministratore delegato di una banca realizzare tutto ciò in un solo anno?".

Di seguito le motivazioni di Euromoney dei premi assegnati a UniCredit.

MIGLIORE BANCA IN ITALIA
"I risultati raggiunti nell'ultimo anno vanno ben oltre la cifra del capitale raccolto e il taglio delle NPE (non-performing exposures). Un radicale cambiamento di cultura dovrebbe liberare le potenzialità dei talenti bancari di UniCredit e i punti di forza paneuropei".

MIGLIORE BANCA PER I SERVIZI DI TRANSAZIONI IN EUROPA CENTRO-ORIENTALE
"UniCredit tiene saldo in pugno lo scettro dei servizi di transazioni nei Paesi europei emergenti, grazie alla sua solida presenza sul mercato e a una spinta continua verso il collegamento dei diversi Paesi all'interno della sua rete nell'area".

MIGLIORE BANCA PER LA GESTIONE PATRIMONIALE IN EUROPA CENTRO- ORIENTALE
"Sono poche le banche che possono fornire consulenza ai clienti con patrimoni consistenti tra la miriade di diversi Paesi e culture in Europa centro-orientale, ma UniCredit si è
guadagnata il ruolo di gestore patrimoniale di elezione praticamente in ognuno di quei mercati".

MIGLIORE BANCA IN CROAZIA
"Zagrebacka Banka ha fatto da apripista in termini di redditività, migliorando la qualità degli attivi e riducendo i prestiti in sofferenza negli ultimi 12 mesi, aumentando al contempo la stipula di mutui e prestiti per le PMI, consolidando così la sua posizione di banca leader in Croazia".

EUROMONEY

Da quasi 50 anni Euromoney è la principale pubblicazione dedicata alla crescita della finanza internazionale. Negli ultimi 12 mesi sulle sue pagine sono state pubblicate interviste a quasi 100 amministratori delegati di istituti bancari, ministri delle Finanze e governatori di banche centrali di tutto il mondo.
Gli Awards for Excellence promossi da Euromoney sono i premi che contano assegnati alle banche e ai banchieri che contano. Istituiti nel 1992, sono stati i primi nel loro genere all'interno del settore bancario a livello mondiale. Quest'anno Euromoney ha ricevuto circa 1.500 candidature da parte di banche in un palmarès che include 20 premi globali, più di 50 premi regionali e il riconoscimento della migliore banca in quasi 100 Paesi.

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Nel corso della Startup Competition organizzata a Rimini il 23 e 24 giugno, UniCredit Start Lab ha attribuito un riconoscimento alla startup toscana Agricolus, ideatrice del progetto più innovativo.

26 giugno 2017

Nell'ambito del Web Marketing Festival, che si è tenuto il 23 e 24 giugno al Palacongressi di Rimini e che ha fatto registrare circa 5mila partecipanti, il team di UniCredit Start Lab, percorso di accelerazione per startup innovative ideato dal Gruppo bancario, ha assegnato uno speciale riconoscimento a Agricolus, azienda nata a Figline Incisa Valdarno (Firenze) per supportare coltivatori, agronomi e altri operatori del mondo agricolo.

Agricolus era tra i progetti in gara, selezionati tra oltre 300 candidati, alla Startup Competition, competizione tra realtà innovative più grande d'Italia realizzata dal Web Marketing Festival e che quest'anno è giunta alla sua quarta edizione.
Agricolus è una piattaforma web, desktop e mobile composta da diverse applicazioni, che fornisce supporto agli operatori per l'ottimizzazione della gestione agricola attraverso l'archiviazione di dati relativi alle colture e la loro analisi.

Il premio conferito ad Agricolus da UniCredit StartLab consiste nell'assegnazione di un mentor scelto tra professionisti partner di UniCredit; nella possibilità di partecipare ad un programma di formazione da parte del team di UniCredit Start Lab e alla Startup Academy, programma di alta formazione imprenditoriale rivolto alle migliori startup dei quattro settori (Life Science, Digital, Cleantech, Innovative Made in Italy). Ancora, il progetto premiato da UniCredit prevede l'assegnazione di un Relationship Manager di UniCredit e la partecipazione a incontri di lavoro con clienti Corporate di UniCredit e con possibili investitori.

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Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

Il bando è rivolto a studenti e laureati dell'Università e dell'Accademia di Belle Arti di Bologna e da diplomati delle scuole d'arte. Giusella Finocchiaro, Presidente della Fondazione del Monte: "Vogliamo premiare le idee più innovative per la valorizzazione del nostro patrimonio artistico". Lorenzo Sassoli de' Bianchi a capo della commissione che giudicherà i lavori.

Bologna, 21 giugno 2017

Valorizzare il patrimonio artistico della Quadreria di Palazzo Magnani, coinvolgendo in particolare il pubblico più giovane. La Fondazione del Monte di Bologna e di Ravenna e UniCredit indicono un concorso di idee rivolto a studenti e laureati di Bologna. L'obiettivo? Ideare nuovi strumenti di comunicazione e di marketing culturale per diffondere la conoscenza e la fruizione delle opere custodite a Palazzo Magnani – storica dimora cinquecentesca di via Zamboni 20, sede bolognese di UniCredit – di cui a fine maggio è stato inaugurato un nuovo percorso espositivo. Sono dipinti dal Cinquecento al Novecento, realizzati da maestri quali Dosso Dossi, Marco Palmezzano, Guercino, Giuseppe Maria Crespi, Giorgio Morandi, Filippo De Pisis, Virgilio Guidi che, insieme al ciclo di affreschi di Agostino, Annibale e Ludovico Carracci, fanno della Quadreria una raccolta a sé nell'ambito di una delle maggiori collezioni private in Europa. Le proposte saranno giudicate da una commissione di esperti in campo artistico e di comunicazione, presieduta da Lorenzo Sassoli de' Bianchi e composta dai giornalisti Marco Carminati e Andrea Maioli e dalle storiche dell'arte Anna Ottani Cavina e Silvia Evangelisti.

"Vogliamo che la Quadreria sia un luogo aperto alla città e soprattutto ai giovani – dice la Presidente della Fondazione del Monte Giusella Finocchiaro –. Abbiamo già attivato un accordo con l'Università di Bologna per permettere agli studenti di svolgere un tirocinio formativo all'interno della Quadreria, guidando il pubblico alla scoperta delle sale. Ora li invitiamo anche a pensare a nuovi modi per promuovere la conoscenza delle opere attraverso il marketing e la comunicazione digitale. Crediamo – aggiunge – che il concorso di ideesia lo strumento più efficace per individuare le soluzioni più innovative con trasparenza e pieno riconoscimento del merito".

La partecipazione al concorso è gratuita e aperta agli studenti di tutti i corsi di laurea dell'Università di Bologna, dell'Accademia di Belle Arti di Bologna, ai laureati dell'Università di Bologna e ai diplomati delle scuole d'Arte di Bologna da non oltre due anni. Gli studenti possono partecipare singolarmente o in gruppi.

I progetti vanno presentati entro e non oltre il 31 ottobre. Possono riguardare la comunicazione e la diffusione delle opere, dei contenuti e della storia del patrimonio artistico di Palazzo Magnani; la sperimentazione di nuove modalità di comunicazione online; l'ideazione e la realizzazione di strumenti per una migliore fruizione delle opere anche attraverso tecnologie innovative e immersive; la realizzazione di attività ed eventi a tema.

Al primo classificato verrà corrisposto un premio in denaro pari a 5.000 euro e gli sarà data la possibilità di vedere realizzata la propria idea. Anche il secondo e il terzo classificato saranno premiati, rispettivamente, con 3.000 e 2.000 euro.

Per informazioni e bando quadreriapalazzomagnani.it 

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L'Emilia dei motori: 
un osservatorio permanente per garantire il futuro a tutta la filiera. È la proposta che Andrea Bozzoli, amministratore delegato di Hpe-Coxa, ha rivolto alla platea del convegno sull'Automotive organizzato da Confindustria Emilia. I massimi esponenti del mondo industriale, del mondo istituzionale e di quello accademico a Modena.

Modena, 8 giugno 2017

"L'Emilia dei motori, una filiera che guarda al futuro". Si è svolto ieri pomeriggio, presso l'aula magna dell'Accademia militare di Modena, il secondo convegno, a distanza di un anno, sul settore automotive emiliano. Il convegno è stato organizzato da Confindustria Emilia, sede di Modena, in collaborazione con la Fondazione Cassa di risparmio di Modena, Democenter e Unicredit.

Se nel 2016 a finire sotto i riflettori furono soprattutto i temi legati alla formazione e all'occupazione, in questa edizione 2017 si è scelto di affrontare principalmente l'aspetto dell'eccessiva frammentazione delle imprese che compongono l'indotto automotive, e di puntare, dunque, per il bene di un comparto che ogni anno muove un giro di affari di oltre sette miliardi, sugli elementi che possono contribuire alla crescita, non solo dimensionale, di tutta la filiera.

«Questo è il secondo appuntamento per fare il punto sull'automotive, uno dei comparti più avanzati, innovativi e noti a livello internazionale del nostro sistema industriale», ha spiegato Valter Caiumi, vicepresidente di Confindustria Emilia, dopo i saluti del comandante dell'Accademia Militare di Modena Salvatore Camporeale. «A maggio dello scorso anno abbiamo posto l'accento in particolare sulle grandi difficoltà dei principali player del settore di trovare risposte alla domanda di risorse umane adeguatamente formate e specializzate. Grazie allo stimolo delle imprese, e unitamente alla capacità delle istituzioni e delle università regionali di individuare in tempi brevi soluzioni appropriate, oggi possiamo contare sulla Motorvehicle University of Emilia-Romagna, che nel giro di qualche anno metterà a disposizione del distretto dei motori ingegneri ad altissima specializzazione».

«Oggi spostiamo l'attenzione su un altro aspetto fondamentale per rendere ancora più solida la competitività del settore», ha continuato Caiumi. «Parliamo della filiera dell'Automotive e di tutte le potenzialità che può esprimere. L'ho ripetuto più volte: abbiamo tutte le carte in regola per competere con i grandi poli produttivi dell'auto e del suo indotto, sia italiani sia stranieri. Ma per fare questo dobbiamo stringere relazioni più solide e strutturate con l'ampia filiera dislocata nella nostra regione che ruota intorno all'auto. La specializzazione della filiera rappresenta un importante vantaggio perché mette in campo catene di valore ben più ampie di quelle rappresentate dalle singole imprese e riesce a dare nuovo impulso alla crescita di piattaforme e bacini territoriali».

«Lo sviluppo e la diffusione del concetto di filiera saranno tra i punti fondamentali dell'attività di Confindustria Emilia», ha precisato il vicepresidente. «Le imprese della nuova associazione verranno organizzate, appunto, per filiere produttive. Verranno sperimentate forme di scambio e di collaborazione nuove tra imprese grandi, medie e piccole. Il valore aggiunto e l'azione di leadership delle imprese capofila potrà essere trasmesso all'intera catena di attività sussidiarie. Non va dimenticato che il successo di numerosi gruppi industriali italiani di medie dimensioni, tecnologicamente avanzati e capaci di presidiare nicchie globali, si fonda proprio su un impianto strutturato e intelligente del concetto di filiera».

«E sono queste realtà, le cosiddette multinazionali tascabili, che accendono i fari dell'internazionalità sui nostri territori, che attirano gli investitori e ci fanno uscire dal provincialismo», ha concluso Caiumi. «Per questo mi fa particolarmente piacere essere qui a parlare della filiera dell'automotive. Oggi rifletteremo sulla nuova tipologia organizzativa di un comparto "storico" della nostra industria. Con la certezza che potrà diventare un modello applicabile ad altri settori altrettanto importanti del nostro sistema produttivo».

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«UniCredit, banca e partner del territorio, ha voluto sostenere e prendere parte a questa iniziativa che accende i riflettori su un settore portante della nostra economia», ha sottolineato Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord Unicredit. «Un settore del quale conosciamo bene i punti di forza e l'alto potenziale e in cui vogliamo investire, offrendo servizi in grado di agevolare processi volti allo sviluppo di tutta la filiera produttiva. Cogliamo inoltre l'occasione per confermare la vicinanza della banca al tessuto industriale locale e per consolidare il rapporto con controparti di rilievo, come Confindustria Emilia, che agiscono come acceleratori a tutto tondo per lo sviluppo del business e dell'economia del territorio».

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«Il distretto emiliano dell'automotive è caratterizzato dalla presenza di tante aziende di piccole e medie dimensioni. Tra queste aziende, però, alcune sono fin troppo piccole e frammentate: mediamente fatturano 3,8 milioni di euro e occupano 17 persone. Uno dei principali aspetti da migliorare è dunque quello dimensionale: bisogna lavorare affinché le aziende raggiungano una dimensione consona a poter operare in mezzo ai grandissimi produttori», ha rimarcato Andrea Bozzoli, amministratore delegato di Hpe-Coxa. «Se oggi le imprese possono avvalersi di grandi professionalità manuali, di operai specializzati, lo stesso non si può dire per la formazione di alto livello: la presenza di laureati in queste aziende è ancora troppo bassa. Abbiamo bisogno di una spinta di sistema da parte di università e istituzioni della regione. A questo proposito credo che il territorio sia pronto per istituire un Osservatorio Permanente sull'Automotive capace, attraverso un accurato e costante lavoro di raccolta di dati e di esigenze delle imprese, di studiare la filiera per mettere in campo tutte le azioni utili e necessarie per dare soluzioni, anche attraverso l'uso di fondi europei disponibili per la crescita».

«Oggi in Dallara siamo 620, più della metà sono ingegneri. Quando sono arrivato eravamo in 107. La crisi per noi è stata in fondo un'opportunità: ci ha costretto a lavorare insieme. Abbiamo capito che da soli non possiamo fare nulla. La competitività di una singola azienda si lega a filo doppio con la competitività del suo territorio». ha ricordato l'amministratore delegato di Dallara, Andrea Pontremoli. «I territori, però, devono mettere a disposizione delle aziende un sistema educativo all'altezza».

«La differenza la fanno le persone. Vogliamo le persone migliori? Offriamo benefit, soldi e stipendio, ma non basta, perché la parte immateriale è valore dell'azienda. E allora dobbiamo garantire altro, come ad esempio smart working, no cartellino e via andando», ha detto il responsabile Risorse umane di Ducati Luigi Torlai. «La formazione è al centro delle nostre imprese. Fate venire nelle nostre aziende i ragazzi delle medie inferiori. È lì che nasce il sogno. I giovani non cercano solo occasioni di guadagno, ma cercano anche il coinvolgimento in sfide professionali. Servono giovani con elevate competenze digitali, rinnovamento risorse umane».

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"L'Emilia dei motori. Una filiera che guarda al futuro". L'appuntamento radunerà i massimi esponenti del mondo industriale, del mondo istituzionale e di quello accademico. Mercoledì 7 giugno 2017, ore 15.30, Aula magna Accademia militare Piazza Roma 15, Modena.

Modena, 5 giugno 2017

La nostra regione viene riconosciuta come la terra dei motori per antonomasia, il luogo in cui si concentra una tradizione e una capacità tecnologica e produttiva unica al mondo. Sulla via Emilia, con la presenza di marchi universalmente noti come Ferrari, Maserati e Lamborghini, c'è il cuore pulsante del comparto automotive italiano.

Il polo dell'auto emiliano, quindi, ha le carte in regola per affiancare Torino nel rilancio dell'industria italiana dell'automobile. Considerando i grandi costruttori di auto e il relativo indotto (oltre 190 aziende per un totale di 11mila addetti), in regione è di oltre 7 miliardi di euro il giro di affari.

La filiera dell'automotive emiliana è caratterizzata da notevoli punti di forza: dinamismo, forte coraggio imprenditoriale, continua propensione allo sviluppo e all'innovazione. Nella stragrande maggioranza dei casi, come accade anche negli altri distretti industriali della regione, si tratta di una filiera composta da aziende di piccole e medie dimensioni. Ma essere eccessivamente piccoli e frammentati è penalizzante per molti aspetti, tra cui il principale è non riuscire ad attrarre i profili professionali più qualificati.

Per venire incontro alle mutate esigenze formative del comparto è stata creata, di recente, una Academy dedicata, la Motorvehicle University of Emilia-Romagna, un hub per l'alta formazione di livello internazionale, in collaborazione con le università della regione, che costituisce un'importante novità per il settore automotive.

Su questi temi, Confindustria Emilia, sede di Modena, in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e la Fondazione Democenter propone il convegno "L'Emilia dei motori. Una filiera che guarda al futuro". L'appuntamento, che radunerà i massimi esponenti del mondo industriale, del mondo istituzionale e di quello accademico, è per mercoledì 7 giugno alle ore 15.30 presso l'aula magna dell'Accademia militare.

Il programma

A inizio convegno interverranno il comandante dell'Accademia militare Salvatore Camporeale, il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, il vicepresidente di Confindustria Emilia Valter Caiumi, il Regional manager Centro Nord Unicredit Andrea Burchi e il presidente dell'Ordine degli Ingegneri di Modena Augusto Gambuzzi.

Aprirà poi i lavori l'amministratore delegato di Hpe Coxa Andrea Bozzoli, cui seguirà la proiezione di "Trend e scenari dell'automotive", con le videointerviste realizzate ai principali produttori del settore automotive del territorio.

Sarà poi la volta di due tavole rotonde. La prima dal titolo "L'importanza della filiera. Crescere insieme per crescere tutti", vedrà protagonisti l'amministratore delegato di Hpe Coxa Andrea Bozzoli, l'amministratore delegato di Dallara Andrea Pontremoli e il responsabile Risorse umane della Ducati Luigi Torlai.

Nella seconda, dal titolo "Università: quale formazione per il capitale umano della filiera", interverranno l'assessore alla Scuola, università, ricerca e lavoro della Regione Emilia-Romagna Patrizio Bianchi, il rettore dell'Università di Modena e Reggio Emilia Angelo Oreste Andrisano, il rettore dell'Università di Bologna Francesco Ubertini e il prorettore vicario dell'Università di Parma Giovanni Franceschini.

Il convegno si concluderà con l'intervista all'assessore alle Attività produttive della Regione Palma Costi sul tema "Automotive un progetto di sistema per il futuro". L'intero convegno sarà moderato dalla giornalista de "Il Sole 24 Ore" Ilaria Vesentini.

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Per i clienti più servizi funzionali e interattivi grazie a innovazione tecnologica, design e marketing presso le agenzie ristrutturate in seguito ai danni riportati a causa del terremoto.

Modena, 1 giugno 2017

Tornano operative le filiali UniCredit di Novi di Modena e Novi di Modena Rovereto, in provincia di Modena. 

Erano rimaste chiuse per la realizzazione di specifici interventi di ristrutturazione resi necessari a causa dei danni riportati dagli immobili in seguito al terremoto che ha duramente colpito il centro emiliano. Il servizio, per volontà della banca, non è comunque stato interrotto ed è stata sempre garantita l’operatività alla clientela grazie all’utilizzo di sedi provvisorie attivate dalla banca e alla solerzia dei team al lavoro nei due centri. 

Le due agenzie sono state quindi inaugurate mercoledì 31 maggio da Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit; e  Alessandra Russo, Area Manager Carpi; alla presenza dei direttori delle filiali rinnovate, Gabriele Magnoni per  Novi di Modena e Nicola Melioli per Novi di Modena Rovereto. 

Nelle nuove filiali l’operatività giornaliera è ampiamente supportata dalle più avanzate tecnologie, come gli atm evoluti disponibili 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 per prelievi, versamenti e diverse funzioni di pagamento e ricarica. 

I team al lavoro nelle nuove agenzie (4 in quella di Novi, in via Medaglie d’oro n.14/16; 7 in quella di Rovereto, in via Chiesa Sud n. 47) è composto da consulenti specializzati in investimenti e finanziamenti a privati e imprese che seguiranno i clienti nelle transazioni complesse e per l’assistenza sui prodotti,  in modo flessibile e limitando i tempi di attesa.  

Sull’area di Carpi UniCredit è storicamente presente con una struttura commerciale articolata in 19 agenzie  nelle quali lavora un team composto da 179 persone al servizio di oltre 45.800  clienti. 

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500 milioni alle Pmi, 300 milioni alle Mid-Cap. 50 milioni per investimenti in aree colpite da calamità.

Milano, 31 maggio 2017

Il Gruppo UniCredit ha firmato ieri con la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) tre nuove linee di finanziamento destinate alle imprese italiane dei settori produttivi e dei servizi, per un ammontare complessivo di 850 milioni di euro.
Unitamente agli importi sopra indicati, UniCredit e UniCredit Leasing si impegnano a erogare altrettanti fondi a medio termine, sempre destinati a PMI e Mid-Cap, portando a un miliardo e 700 milioni di euro le risorse messe a disposizione del sistema produttivo italiano grazie all'accordo odierno.

Le tre linee di finanziamento concordate con BEI sono così articolate:
500 milioni di euro sono destinati alle imprese con un organico fino a 250 dipendenti (PMI) per finanziare investimenti in beni materiali e immateriali e in capitale circolante. I progetti finanziabili non potranno superare l'importo di 25 milioni di euro, con la possibilità per le imprese di accedere anche alla garanzia del Fondo Centrale.
300 milioni di euro sono destinati alle imprese fino a 3.000 dipendenti (Mid-Cap) per realizzare investimenti materiali e immateriali e finanziare capitale circolante. In questo caso gli investimenti finanziati non potranno superare i 50 milioni di euro.
50 milioni di euro sono infine destinati da UniCredit a investimenti promossi da imprese PMI e Mid- Cap e finalizzati alla prevenzione e alla ricostruzione di infrastrutture industriali, turistiche e agricole situate nelle Regioni colpite da disastri naturali.

L'accordo siglato ieri testimonia l'impegno congiunto del Gruppo UniCredit e della Banca Europea per gli Investimenti per il sostegno dell'economia italiana.
Viene altresì confermata la capacità di UniCredit di mettere efficacemente a beneficio delle imprese i fondi messi a disposizione dalla Banca Europea per gli Investimenti, pari a circa 1 miliardo di euro nel 2016 e quasi 1,1 miliardi di euro in questa prima metà del 2017.
Nello scorso febbraio UniCredit aveva infatti firmato con la BEI una linea di finanziamento di 230 milioni di euro, denominata UniCredit Sme and Midcap finance initiative, destinata alla sottoscrizione di operazioni di mini bond emessi dalle imprese italiane.

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Dal 2014, anno della privatizzazione dell'Ente CRI, il Comitato CRI di Piacenza è impegnato nel rinnovo dei mezzi e delle ambulanze dell'Associazione, al fine di garantire maggior sicurezza agli operatori sanitari e ai pazienti trasportati ed inoltre al fine di garantire maggior disponibilità in casi di urgenze o maggior richiesta di mezzi, cercando di rispondere celermente a tutte le necessità del territorio in cui si interviene.

L'acquisto di numerosi mezzi comporta un importante investimento finanziario ma quest'anno, grazie al Progetto Carta Etica di UniCredit è stato possibile acquistare un'autovettura per il trasporto organi ed emoderivati con uno sforzo in meno.

Il Progetto Carta Etica di UniCredit si realizza grazie a UniCreditCard Flexia Etica, la carta di credito che, senza costi aggiuntivi, per il titolare destina il 2 per mille di ogni spesa effettuata ad un fondo destinato a iniziative e progetti di solidarietà sociale. Un segno concreto di come UniCredit sia una banca vicina anche alle istanze sociali del territorio.

La vettura acquistata dalla Croce Rossa piacentina grazie al sostegno di UniCredit è una Fiat Tipo SW, allestita per il trasporto di organi ed emoderivati. Andrà al servizio della Centrale Trasporti Intraospedalieri Urgenti per tutte le necessità di trasporti urgenti a lungo e medio raggio.
Il mezzo è stato presentato alla città e inaugurato - alla presenza di Marina Moretti, Area Manager Piacenza UniCredit; di Gianluigi Savi, Direttore della Filiale Piacenza Battisti UniCredit; e delle autorità Piacentine - in occasione della Giornata Mondiale della Croce Rossa in programma sul pubblico passeggio di Piacenza il 27 Maggio 2017.

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Progetti innovativi per promuovere e valorizzare le opere d'arte di Palazzo Magnani. Inaugurazione a Bologna, martedì 23 maggio ore 18.30 alla presenza di Giusella Finocchiaro – Presidente Fondazione del Mont e Giuseppe Vita – Presidente UniCredit.

Bologna, 23 maggio 2017

Un nuovo percorso espositivo, un'ampia apertura al pubblico, tirocini formativi per studenti dell'Università e dell'Accademia di Bologna, un concorso di idee aperto ai giovani per la creazione di progetti innovativi per promuovere e valorizzare le opere d'arte di Palazzo Magnani anche attraverso nuovi strumenti di marketing culturale e le più recenti tecnologie. Questi i primi concreti risultati dell'accordo di collaborazione stretto lo scorso anno tra la Fondazione del Monte e UniCredit per la valorizzazione della Quadreria di Palazzo Magnani. Un'intesa volta a confermare il forte impegno di Banca e Fondazione in campo culturale, nel segno dell'arte e del riconoscimento del patrimonio della città di Bologna.

Palazzo Magnani 

Storica dimora cinquecentesca di via Zamboni 20, sede bolognese di UniCredit, ben nota per le straordinarie opere che la arricchiscono come gli affreschi di Agostino, Annibale e Ludovico Carracci e i dipinti di arte antica e moderna - si apre così sempre più alla collettività con nuove attività che sono state illustrate alla stampa e alla città da Giusella Finocchiaro, Presidente Fondazione del Monte e da Giuseppe Vita, Presidente UniCredit.

Appuntamento per l'inaugurazione di questa nuova fase della vita di Palazzo Magnani questa sera alle ore 18.30. Ai saluti dei Presidenti della Fondazione del Monte e di UniCredit, seguiranno la presentazione del percorso e la visita guidata al Salone dei Carracci a cura di Marco Riccòmini. Una spettacolare proiezione sulla facciata del Palazzo Magnani completerà la serata offrendo all'esterno la visione del capolavoro dei Carracci. La proiezione sarà ripetuta domani a partire dalle ore 21.30.

Un nuovo percorso espositivo per la Quadreria

Si inizia con un rinnovato percorso espositivo che mostra le opere più importanti della Quadreria, dal Cinquecento al Settecento, attorno allo straordinario fregio dei Carracci. 
Quest'ultimo allestimento è stato curato da Marco Riccòmini, art advisor ed esperto di arte antica che seguirà i progetti artistici della Quadreria per la parte antica. Il fulcro narrativo del nuovo percorso è il riferimento alle opere dei maestri bolognesi Annibale, Agostino e Ludovico Carracci, come le Storie della fondazione di Roma che troneggiano nello splendido salone a loro intitolato al primo piano di Palazzo Magnani.
Così ad esempio la stanza d'apertura, che ospita la monumentale Adorazione dei Magi di Cantarini – spiega Riccòmini nel suo catalogo "La Quadreria di Palazzo Magnani" –, "offre poi un assaggio del Siglo de Oro della pittura bolognese (ovvero il Seicento), che ha inizio pressappoco negli anni del giovanile San Vincenzo di Ludovico Carracci". La sala dedicata alle sole tele di Giuseppe Maria Crespi detto lo Spagnuolo racconta, invece, del suo amore per i Carracci. "Tutto il resto precede o segue a ruota quel che accadde sul finire del Cinquecento al primo piano del palazzo affacciato sulla Strada San Donato (come si chiamava anticamente via Zamboni), che ha cambiato per sempre la storia della pittura in Italia". E tra le opere presenti, allora, quelle di Prospero Fontana (Sacra Famiglia coi santi Giovannino e Francesco; La Madonna Assunta e i quattro santi protettori di Bologna) di Alessandro Tiarini (L'apparizione a San Francesca Romana) e del Guercino (La Trinità, Orazione nell'orto, Lucrezia).

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Sala del Novecento

Uno degli obiettivi del progetto è quello di mettere in dialogo l'anima antica e quella moderna della Quadreria: una prima selezione di opere contemporanee, effettuata da Maura Pozzati, docente di Storia e Metodologia della Critica d'Arte all'Accademia di Belle Arti di Bologna e membro del Consiglio di Amministrazione dell'Istituzione Bologna Musei, che curerà i progetti sul contemporaneo, è visibile in una sala dedicata ad autori del Novecento. La curatrice ha delineato un percorso di confronto tra le opere attorno al tema del paesaggio: sia interiore che esteriore, come veduta o come stato dell'essere, spesso reso attraverso una materia grumosa e densa, "informale".
"Se il punto centrale della sala è rappresentato dal quadro di Morandi Paesaggio di Grizzana del 1962" commenta Maura Pozzati "in realtà il momento di forza è il rapporto tra il grande dipinto di Moreni, dal gesto convulso e violento, e l'opera di Morlotti Paesaggio (1955), dove la natura smette di essere indagata otticamente ma diventa tattile e la pittura è un tutt'uno con la pasta del mondo. La stessa percezione, anche se addolcita e alleggerita, la ritroviamo nel quadro di Fautrier Paysage (1928). Esposti in questa sala anche il quadro di Romiti Composizione del 1954, L'atelier dell'artista del 1936 di De Pisis, Sutherland con tre lavori del 1943 e un piccolo quadro di Burri, proveniente dalla collezione di Francesco Arcangeli.

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L'apertura al pubblico

Prima visitabile solo su prenotazione, grazie alla sinergia tra Fondazione del Monte e UniCredit, la Quadreria apre adesso al pubblico ogni mercoledì e il secondo sabato del mese. Inoltre, per valorizzare al meglio questa parte della città e tutte le principali realtà culturali che si affacciano sulla via Zamboni, giovani studenti dell'Università e dell'Accademia di Bologna, a seguito degli accordi tra le Istituzioni, avranno la possibilità di svolgere tirocini formativi, conducendo il pubblico alla scoperta delle sale.

Concorso di idee

La Fondazione del Monte e UniCredit hanno voluto rendere i giovani protagonisti in un concorso di idee per la creazione di progetti innovativi incentrati sulla promozione e sulla valorizzazione del patrimonio artistico e storico di Palazzo Magnani e della Quadreria attraverso l'ideazione e la realizzazione di nuovi strumenti di marketing culturale con tecnologie d'avanguardia.
Il concorso partirà oggi, in concomitanza con l'inaugurazione, e le domande dovranno essere inviate entro il 31 ottobre 2017.
La partecipazione al concorso è gratuita e aperta agli studenti di tutte le facoltà dell'Università di Bologna, dell'Accademia di Belle Arti di Bologna, ai laureati dell'Università di Bologna e ai diplomati delle scuole d'Arte di Bologna da non oltre due anni.
Al primo classificato verrà corrisposto un premio in denaro pari a € 5.000,00 e gli sarà data la possibilità di vedere realizzata la propria iniziativa.
Le proposte saranno giudicate da una Commissione di esperti in campo artistico e di comunicazione.

Gli appuntamenti in Quadreria

Palazzo Magnani e la sua Quadreria rappresentano un luogo simbolo del rinnovato impegno e del continuo investimento che la Fondazione e UniCredit operano a favore della cultura e del patrimonio artistico in un costante dialogo con la città e in collaborazione con il territorio, coinvolgendo in particolare i giovani e creando occasioni di conoscenza ed esperienza dell'arte attraverso mostre, incontri e progetti di ricerca. Per questo motivo, la Quadreria sarà animata anche da un ricco programma di incontri culturali e artistici, attività espositive e concerti.

"Oggi, grazie alla collaborazione fra UniCredit e Fondazione del Monte – ha dichiarato Giusella Finocchiaro, Presidente Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna - uno dei tesori di Bologna si rivela alla città e non solo, in un progetto che rende accessibili Palazzo Magnani e le opere esposte ai visitatori e agli studiosi di tutto il modo, in collegamento con i maggiori musei internazionali. Il progetto ha anche un immediato impatto sociale poiché utilizza direttamente le competenze degli studenti dell'Accademia delle belle arti e dell'Università di Bologna; attiva un'altra rete di collaborazione fra i soggetti pubblici e privati della città e infine costituisce un'ulteriore importante conferma dell'impegno della Fondazione nella valorizzazione di Via Zamboni".

"Mi fa molto piacere - ha dichiarato Giuseppe Vita, Presidente UniCredit - che questo nuovo progetto artistico voluto dalla Banca e dalla Fondazione del Monte porti nuova luce sulla Quadreria di palazzo Magnani, perché diventi un luogo di sviluppo culturale per la città di Bologna, i suoi cittadini e soprattutto i giovani."

Info e prenotazioni visite www.quadreriapalazzomagnani.it

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Reggio Emilia: UniCredit per il settore agroalimentare strategie e sinergie per coltivare il futuro delle imprese locali. Il Tecnopolo di Reggio Emilia ospita il Focus organizzato dalla banca sulle tematiche dell'accesso al credito e sulle soluzioni offerte dal sistema bancario in tema di finanziamenti agrari

REGGIO EMILIA, 15 maggio 2017 – E' dedicato a Reggio Emilia e allo sviluppo delle potenzialità del comparto agroalimentare del territorio il Focus organizzato da UniCredit sul tema dei finanziamenti per il settore. Obiettivo: offrire agli imprenditori dell'area reggiana un vademecum di percorribili strategie di accesso al credito che permetta alle aziende di instaurare un rapporto con le banche stabile nel tempo e modellato sulle recenti innovazioni normative del settore bancario, così da contenere il costo del denaro e rendere leggibile ed affidabile l'impresa agricola al fine di sostenerne al meglio la crescita.

La banca, già firmataria di un accordo nazionale con il MiPAAF (Ministero per le Politiche Agricole Ambientali e Forestali) a supporto delle aziende dell'agroalimentare con un plafond di 6 miliardi di euro per il triennio 2016-2018, prosegue così nel suo impegno a tutto tondo per l'economia del territorio organizzando un incontro di approfondimento sulle tematiche legate all'accesso al credito, alle soluzioni offerte dal sistema bancario in tema di finanziamenti agrari e alle sinergie vincenti per coltivare il futuro delle imprese locali. Una giornata di formazione e confronto che, all'interno del Tecnopolo di Reggio Emilia, ha coinvolto un centinaio di aziende reggiane, esperti del settore crediti e rappresentanti di punta della produttività agroalimentare del territorio.

«L'agroalimentare – sottolinea Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit - è tra i settori strategici per l'economia del nostro Paese e può e deve rappresentare sempre di più la nostra eccellenza anche all'estero. La crescita registrata negli ultimi anni dimostra come il Made in Italy agroalimentare sia sempre più protagonista dell'economia nazionale e in grado di offrire importanti opportunità, anche in termini di occupazione. Ma è necessario crescere ancora. Da tempo UniCredit è impegnata a sostenere le imprese del settore. Ne sono esempio concreto i 350 milioni di euro erogati nell'ultimo anno in Emilia Romagna, nell'ambito dell'accordo che UniCredit ha stretto con il MiPAAF a supporto delle aziende dell'agroalimentare. Una cifra che vogliamo far crescere, specie in aree ad alto potenziale come quella reggiana, illustrando agli imprenditori tipologie, prassi e tempistiche idonee all'approvvigionamento di un credito che sia di qualità. Ecco perché abbiamo organizzato il Forum sulle tematiche dell'accesso al credito qui a Reggio Emilia".

Dai Piani di Sviluppo Rurale alle norme di Basilea 2, dal rischio di credito alla pianificazione delle esigenze finanziarie rispetto al ciclo produttivo, dal credito di filiera al Reverse Factoring, nel corso dell'incontro organizzato da UniCredit a Reggio Emilia, aperto dai saluti di Andrea Parmeggiani, Direttore Reggio Emilia Innovazione, e di Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit, sono stati numerosi i temi affrontati da Vito Noto, Responsabile Crediti Centro Nord UniCredit; Mauro Bambagioni, Specialista Agricoltura UniCredit; e Andrea Barra, responsabile UniCredit Factoring Centro Nord.
Nel corso della giornata di formazione e confronto è intervenuto anche Massimo Macchitella, Responsabile Small Business & Financing Products UniCredit, ponendo l'accento sulle diverse iniziative che la banca sta realizzando per potenziare il supporto del Gruppo bancario al mondo agricolo: dai prodotti mirati all'impiego di gestori specializzati, dalle analisi specifiche delle filiere alimentari alle attività di formazione e promozione che rispondono alle istanze che emergono dai territori sui quali la banca è impegnata ogni giorno.

A completare il Focus organizzato dalla banca anche una tavola rotonda moderata da Livio Stellati, Responsabile Territorial Development & Relations Centro Nord UniCredit, e arricchita dagli interventi di Alberto Viappiani, Amministratore Delegato Dalter Spa e Colline di Canossa Srl; Davide Frascari, Presidente Emilia Wine Sca; Marco Pirani, Presidente Progeo Sca; Massimo Dolci, Titolare Azienda Agricola Dolci e Vinsani Ss; e Nicola Bertinelli, Presidente Consorzio Parmigiano Reggiano.

Competenze ed esperienze a confronto per fornire agli imprenditori tutte le principali informazioni per comprendere se, come e quando chiedere un finanziamento; e quali tipologie di credito siano al momento disponibili e più conformi alle esigenze di sviluppo delle aziende del settore, dato che – è uno dei punti chiave emersi dal Forum reggiano - la semplice erogazione di credito non è l'unico supporto necessario allo sviluppo del business e può rivelarsi anche dannoso qualora non rispetti le reali necessità e le potenzialità dell'impresa. UniCredit ha voluto illustrare le norme e le procedure che regolamentano l'attività delle banche nella concessione dei crediti alle aziende con l'obiettivo di aiutare gli imprenditori del territorio ad avere piena conoscenza non solo delle proprie reali urgenze ma anche delle logiche con cui il sistema bancario opera, in modo da conciliare le esigenze di tutti gli attori di quello che può e deve essere un processo vincente per l'avvio e la crescita del business.

Una panoramica sul settore agroalimentare: Focus Emilia Romagna e Reggio Emilia
Quello agroalimentare è un settore che contribuisce per il 5,8% all'economia della regione che vede attive nella filiera produttiva poco meno di 70mila imprese. In dettaglio, nel 2015 il valore della sola produzione agricola regionale ha raggiunto quota 6,6 miliardi, con un valore aggiunto di circa 3,4 miliardi di euro.
La natura anticiclica del settore ha attenuato l'impatto della crisi, così a fronte di un valore aggiunto dell'intera economia diminuito del 4% tra il 2007 e il 2015, quello dell'industria alimentare regionale, nello stesso periodo, risulta aumentato del 6% e quello dell'agricoltura del 20%. L'eccellenza del settore in Emilia Romagna è confermata anche da una dinamica del valore aggiunto decisamente superiore rispetto a quella media italiana che registra -0,2% per l'industria alimentare e 3% per l'agricoltura (Elaborazioni UniCredit su dati Istat).

In questo ambito, Reggio Emilia nel 2015 si distingue tra le province con i migliori risultati, con un valore aggiunto conseguito nel 2015 di 412 milioni di euro in crescita del 2,7% rispetto al 2014 (elaborazioni UniCredit su dati Prometeia); e allargando il discorso all'intera filiera agroalimentare, registra un giro d'affari per export di circa 620milioni di euro.

L'export guida la crescita del settore agroalimentare nel suo complesso in Regione: le vendite all'estero sono aumentate infatti nell'ultimo decennio di circa il 60%, toccando a fine 2015 un valore prossimo ai 6 miliardi. Le province più attive in tal senso sono Parma che contribuisce al totale regionale per il 27,2%; Modena con il 22,5% e Reggio Emilia e Ravenna che registrano un apporto del 10%. Seguono Bologna (9,2%), Forlì-Cesena (8,5%), Ferrara (6,2%), Piacenza /4%) e Rimini (2,4%).

L'Emilia Romagna inoltre si attesta leader in Italia per il cibo di qualità, con 43 prodotti certificati Dop (Denominazione di Origine Protetta), Igp (Indicazione geografica protetta) e Stg (Specialità Tradizionali Garantite) seguita da Veneto, Lombardia e Sicilia. Tra le eccellenze della regione, spiccano "tesori" emiliani come il parmigiano reggiano e l'aceto balsamico tradizionale. A livello nazionale, al gennaio 2015, i prodotti italiani DOP, IGT, e STG iscritti nell'apposito Registro sono 278 su un totale di 1.311 (21,1%). Tra questi, il 40% circa sono prodotti ortofrutticoli e cereali; seguono formaggi (18%), olio d'oliva (16%) e salumi (13%). (Dati 2015 – fonte Mipaaf e Sinab, Sistema di informazione nazionale sull'Agricoltura biologica)

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