Destinazione Po: l'autorità di distretto ha presentato stamattina il piano strategico per la difesa e lo sviluppo del territorio nell'area del grande fiume. (Foto di Francesca Bocchia)
All'iniziativa, che si è tenuta a Palazzo Soragna a partire dalle 9, realizzata con il supporto della L6 WP1 del Progetto Creiamo PA e con il sostegno dell'UPI, è prevista la partecipazione di numerosi e qualificati portatori d'interesse di tutta l'estesa area distrettuale, istituzioni e membri del Governo.
Parma, 7 Marzo 2019 – Quella organizzata nella location di Palazzo Soragna, in Strada al Ponte Caprazucca a Parma a partire dalle ore 9, è stata una mattinata di approfondimento dedicata alla conoscenza delle diverse attività di pianificazione e gestione della risorsa idrica nonché ai numerosi progetti di sviluppo ideati e realizzati dall'Autorità di Distretto del Fiume Po. Era dunque fondamentale coinvolgere tutti i soggetti direttamente interessati dall'aggiornamento dei nuovi Piani al fine di trarre una complessiva, ma approfondita valutazione di molteplici scenari socio-economico-ambientali.
Vasta la platea di invitati, tra cui i principali stakeholder istituzionali e tecnici del settore idrico e non solo.
L'introduzione della giornata, dopo i saluti di benvenuto della Presidente dell'UPI Annalisa Sassi, è stata la volta dal Segretario Generale dell'Autorità Distrettuale del Fiume Po, Meuccio Berselli. Andrea Gavazzoli, è stato il coordinatore del convegno che ha visto succederesi qualificati relatori:
- MANIFESTO PER IL PO Luca Imberti, Presidente Manifesto per il Po;
- CONTRATTO DI FIUME Gabriela Scanu, Osservatorio Nazionale Contratti di Fiume MATTM;
- AGRICOLTURA TRA SVILUPPO E SOSTENIBILITÀ Ettore Prandini, Presidente Nazionale COLDIRETTI;
- CONSORZI DI BONIFICA: EFFICIENZA NELLA DISTRIBUZIONE DELLA RISORSA IDRICA Francesco Vincenzi, Presidente nazionale ANBI (Consorzi di Bonifica).
La sessione di lavoro è stata conclusa dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, On. Guido Guidesi.
Destinazione Po: a Parma giovedi' 7 marzo l'autorità di distretto presenterà il piano strategico per la difesa e lo sviluppo del territorio nell'area del grande fiume.
All'iniziativa, che si terrà a Palazzo Soragna a partire dalle 9, realizzata con il supporto della L6 WP1 del Progetto Creiamo PA e con il sostegno dell'UPI, è prevista la partecipazione di numerosi e qualificati portatori d'interesse di tutta l'estesa area distrettuale, istituzioni e membri del Governo.
Parma, 6 Marzo 2019 – L'Autorità di Distretto del Fiume Po presenterà agli stakeholder nazionali e locali il percorso di consultazione che porterà alla definizione del nuovo Piano Strategico di Gestione delle Acque per il triennio 2019-2021: domani, giovedì 7 marzo, a Parma, nella sede e con il sostegno dell'Unione Parmense degli Industriali, si svolgerà il workshop tematico "Destinazione Po – Piano Strategico di Gestione delle Acque del Distretto – Attività 2019-2021" una sorta di riunione degli Stati Generali di tutta l'area interessata dalla rilevante azione di pianificazione.
Quella organizzata nella location di Palazzo Soragna, in Strada al Ponte Caprazucca a Parma a partire dalle ore 9, sarà una giornata di approfondimento dedicata alla conoscenza delle diverse attività di pianificazione e gestione della risorsa idrica nonché ai numerosi progetti di sviluppo ideati e realizzati dall'Autorità di Distretto del Fiume Po. Era dunque fondamentale coinvolgere tutti i soggetti direttamente interessati dall'aggiornamento dei nuovi Piani al fine di trarre una complessiva, ma approfondita valutazione di molteplici scenari socio-economico-ambientali.
Si parlerà di analisi e di gestione del rischio alluvioni, di bilancio idrico anche in relazione ai repentini mutamenti climatici e al ruolo operativo dell'Osservatorio e nel dettaglio sarà presentato il ricco calendario delle attività del prossimo triennio. Manifesto per il Po, il progetto di riciclo e lotta agli inquinanti da plastiche "Un Po d'Amare", il progetto Vento, la Consulta della Pesca e Lotta al bracconaggio, il mondo delle produzioni di eccellenza agro-industriali, la gestione di un'efficiente distribuzione delle acque dei Consorzi di bonifica e della candidatura del tratto del medio Po denominato Po Grande a Riserva Mab Unesco.
Vasta la platea di invitati, tra cui i principali stakeholder istituzionali e tecnici del settore idrico e non solo.
L'introduzione della giornata, dopo i saluti di benvenuto della Presidente dell'UPI Annalisa Sassi, sarà curata dal Segretario Generale dell'Autorità Distrettuale del Fiume Po, Meuccio Berselli. La mattinata, coordinata dal giornalista Andrea Gavazzoli, vedrà alternarsi al microfono diversi relatori sui vari temi indicati:
- ACQUA E PIANIFICAZIONE Michela Miletto, Unesco Deputy World Water Assessment Programme;
- MANIFESTO PER IL PO Luca Imberti, Presidente Manifesto per il Po;
- CONTRATTO DI FIUME Gabriela Scanu, Osservatorio Nazionale Contratti di Fiume MATTM;
- AGRICOLTURA TRA SVILUPPO E SOSTENIBILITÀ Ettore Prandini, Presidente Nazionale COLDIRETTI;
- CONSORZI DI BONIFICA: EFFICIENZA NELLA DISTRIBUZIONE DELLA RISORSA IDRICA Francesco Vincenzi, Presidente nazionale ANBI (Consorzi di Bonifica).
Alla presenza di numerosi figure istituzionali la sessione sarà conclusa dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, On. Guido Guidesi.
"Per il Distretto del Po – ha rimarcato il Segretario Generale in sede di presentazione dell'iniziativa – quella del 7 marzo all'Upi sarà un'occasione rilevante per mostrare e concertare con i portatori di interesse i numerosi campi di azione e di programmazione all'interno dei nuovi ed estesi confini del neonato Distretto, che oggi vanno dalla Valle d'Aosta alle Marche, dopo il riassetto e l'accorpamento delle soppresse Autorità di Bacino".
L'evento, cui è invitata la stampa, sarà rivolto alle Amministrazioni regionali e locali, tra i quali Regioni, Province, Comuni, Anci, Uncem, Università, Ordini professionali, Cnr, Consorzi di Bonifica, Aipo, Consorzio del Ticino, Associazioni agricole e ambientaliste. Si tratta in larga misura dell'insieme degli stakeholder che saranno chiamati successivamente a portare i propri contributi e osservazioni proprio per migliorare la pianificazione distrettuale, la sua efficacia e il coinvolgimento degli attori che saranno chiamati a recepirne le indicazioni nei propri strumenti di settore.
All'evento è possibile iscriversi sulla piattaforma di Eventbrite (ISCRIVITI); oppure inviando una mail all'indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. , specificando il titolo dell'evento "Destinazione Po".
Destinazione PO: a Parma giovedi' 7 marzo l'autorità di distretto presenterà il piano strategico per la difesa e lo sviluppo del territorio nell'area del grande fiume
All'iniziativa, che si terrà a Palazzo Soragna a partire dalle 9, realizzata con il supporto della L6 WP1 del Progetto Creiamo PA e con il sostegno dell'UPI, è prevista la partecipazione di numerosi e qualificati portatori d'interesse di tutta l'estesa area distrettuale, istituzioni e membri del Governo.
Parma, 28 Febbraio 2019 – L'Autorità di Distretto del Fiume Po presenterà agli stakeholder nazionali e locali il percorso di consultazione che porterà alla definizione del nuovo Piano Strategico di Gestione delle Acque per il triennio 2019-2021: Giovedì 7 marzo a Parma, nella sede e con il sostegno dell'Unione Parmense degli Industriali, si svolgerà il workshop tematico "Destinazione Po – Piano Strategico di Gestione delle Acque del Distretto – Attività 2019-2021" una sorta di riunione degli Stati Generali di tutta l'area interessata dalla rilevante azione di pianificazione.
Quella organizzata nella location di Palazzo Soragna, in Strada al Ponte Caprazucca a Parma a partire dalle ore 9,sarà una giornata di approfondimento dedicata alla conoscenza delle diverse attività di pianificazione e gestione della risorsa idrica nonché ai numerosi progetti di sviluppo ideati e realizzati dall'Autorità di Distretto del Fiume Po. Era dunque fondamentale coinvolgere tutti i soggetti direttamente interessati dall'aggiornamento dei nuovi Piani al fine di trarre una complessiva, ma approfondita valutazione di molteplici scenari socio-economico-ambientali.
Si parlerà di analisi e di gestione del rischio alluvioni, di bilancio idrico anche in relazione ai repentini mutamenti climatici e al ruolo operativo dell'Osservatorio e nel dettaglio sarà presentato il ricco calendario delle attività del prossimo triennio. Manifesto per il Po, il progetto di riciclo e lotta agli inquinanti da plastiche "Un Po d'Amare", il progetto Vento, la Consulta della Pesca e Lotta al bracconaggio, il mondo delle produzioni di eccellenza agro-industriali, la gestione di un'efficiente distribuzione delle acque dei Consorzi di bonifica e della candidatura del tratto del medio Po denominato Po Grande a Riserva Mab Unesco.
Vasta la platea di invitati, tra cui i principali stakeholder istituzionali e tecnici del settore idrico e non solo.
L'introduzione della giornata, dopo i saluti di benvenuto della Presidente dell'UPI Annalisa Sassi, sarà curata dal Segretario Generale dell'Autorità Distrettuale del Fiume Po, Meuccio Berselli. La mattinata, coordinata dal giornalista Andrea Gavazzoli, vedrà alternarsi al microfono diversi relatori sui vari temi indicati: ACQUA E PIANIFICAZIONE Michela Miletto, Unesco Deputy World Water Assessment Programme; MANIFESTO PER IL PO Luca Imberti, Presidente Manifesto per il Po; CONTRATTO DI FIUME Gabriela Scanu, Osservatorio Nazionale Contratti di Fiume MATTM; AGRICOLTURA TRA SVILUPPO E SOSTENIBILITÀ Ettore Prandini, Presidente Nazionale COLDIRETTI; CONSORZI DI BONIFICA: EFFICIENZA NELLA DISTRIBUZIONE DELLA RISORSA IDRICA Francesco Vincenzi, Presidente nazionale ANBI (Consorzi di Bonifica). Alla presenza di numerosi figure istituzionali la sessione sarà conclusa dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, On. Guido Guidesi.
"Per il Distretto del Po – ha rimarcato il Segretario Generale Meuccio Berselli in sede di presentazione dell'iniziativa – quella del 7 marzo all'Upi sarà un'occasione rilevante per mostrare e concertare con i portatori di interesse i numerosi campi di azione e di programmazione all'interno dei nuovi ed estesi confini del neonato Distretto, che oggi vanno dalla Valle d'Aosta alle Marche, dopo il riassetto e l'accorpamento delle soppresse Autorità di Bacino".
L'evento, cui è invitata la stampa, sarà rivolto alle Amministrazioni regionali e locali, tra i quali Regioni, Province, Comuni, Anci, Uncem, Università, Ordini professionali, Cnr, Consorzi di Bonifica, Aipo, Consorzio del Ticino, Associazioni agricole e ambientaliste. Si tratta in larga misura dell'insieme degli stakeholder che saranno chiamati successivamente a portare i propri contributi e osservazioni proprio per migliorare la pianificazione distrettuale, la sua efficacia e il coinvolgimento degli attori che saranno chiamati a recepirne le indicazioni nei propri strumenti di settore.
All'evento è possibile iscriversi sulla piattaforma di Eventbrite (ISCRIVITI); oppure inviando una mail all'indirizzo: segreteriaorganizzativasogesid@pomilioblumm.it , specificando il titolo dell'evento "Destinazione Po".
Piena del Po, la Bonifica Parmense regola il flusso delle acque. L'attivazione degli impianti di sollevamento e le manovre dei tecnici sulle chiaviche hanno regolato gli abbondanti flussi nel corso della piena transitata nel Parmense
Parma, 9 Novembre 2018 – Quaranta, tra tecnici e operai, del Consorzio della Bonifica Parmense sono attivi full-time da due giorni per effettuare le operazioni di difesa idraulica del territorio attraverso l'azionamento di sessanta chiaviche che consentono la regolazione del flussi delle acque che hanno caratterizzato la portata di piena del Po transitata dalla nostra provincia.
Fondamentali per il sollevamento dell'abbondante quantità d'acqua (530.000 metri cubi) si sono confermati gli impianti idrovori governati dal Consorzio. Nel dettaglio, rilevante, è stato il contributo nello smaltimento della piena dell'impianto Travacone di Colorno che ha pompato acqua nel Canale Naviglio, di quello di Mezzani che ha pompato nel torrente Enza, l'impianto di Coltaro che ha riversato acqua del Canale Fossetta dell'Abate, l'impianto Foce Naviglio e Chiavica Rossa nel torrente Parma e infine l'impianto Rigosa Bassa nel Taro.
Altra operazione idraulica risultata essenziale per quell'area è stata l'attivazione, a Mezzani, dei 3 sifoni Bigone che per caduta portano acqua nel Parma Morta e poi nell'Enza.
Chiavica a Sanguigna (Colorno)
19 Ottobre 2018 –
Oltre al piano di manutenzione triennale strategico che l’Autorità del Bacino del Fiume Po varerà e presenterà, in diretta sinergia ministeriale, entro fine anno è arrivata nelle ultime ore la notizia – del tutto positiva – di un ulteriore ed inatteso stanziamento di 10 milioni di euro complessivi (STRALCIO 2018) che il Ministero dell’Ambiente (grazie all’interessamento del Ministro Costa e attraverso la pianificazione del Distretto del Fiume Po), metterà a disposizione dei territori del comprensorio per interventi straordinari capillari volti ad incrementare la sicurezza idraulica, la manutenzione del reticolo idrografico minore e dei versanti minacciati da dissesto idrogeologico che maggiormente ne hanno immediata necessità.
Dopo una ricognizione delle priorità e un monitoraggio tecnico dei bisogni, confrontandosi operativamente con le amministrazioni territoriali, l’Autorità ha individuato un elenco di opere in altrettante località che saranno finanziate nell’immediato grazie a questo fondo straordinario approvato all’unanimità in sede ministeriale dalla Conferenza Istituzionale Permanente delle Regioni su proposta dell’Autorità stessa. Gli interventi dovranno essere realizzati con una tempistica che non dovrebbe superare i dodici mesi.
“È già pronto il progetto per la realizzazione di 90 interventi diffusi nell’area dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po per una cifra complessiva pari a 10 milioni di euro – dichiara il Segretario Generale dell’AdbPo Meuccio Berselli – . Dopo aver avviato un dialogo con le singole regioni per competenza, nel 2019 queste risorse saranno investite attraverso la condivisione e il coordinamento dell’Autorità di Bacino per realizzare una manutenzione capillare diffusa sul territorio del Distretto del Po”.
La ricognizione tecnica, come anticipato, ha portato ad individuare un elenco di 90 interventi prioritari a carattere di urgenza volti a prevenire e a mitigare situazioni di rischio di dissesto idrogeologico ed idraulico gravanti su centri abitati e infrastrutture pubbliche e private.
Naturalmente, considerate le esigenze delle aree prese in esame, il fabbisogno finanziario utile per la completa risoluzione delle criticità dovrebbe essere superiore, ma il programma straordinario di manutenzione diffusa garantirà un rilevante potenziamento consistente della difesa idraulica e geomorfologica dei siti esaminati che resteranno all’attenzione progettuale dello staff tecnico dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po.
AUTORITÀ DI BACINO DISTRETTUALE DEL FIUME PO
Il programma prevede n. 90 interventi così distribuiti:
− Valle d’Aosta, n. 6 interventi per l’importo complessivo di 272.000,00 euro;
− Piemonte, n. 41 interventi per l’importo complessivo di 2.788.000,00 euro;
− Lombardia n. 3 interventi per l’importo complessivo di 3.400.000,00 euro;
− Emilia Romagna, n. 34 interventi per l’importo complessivo di 2.555.000,00 euro;
− Veneto, n. 1 interventi per l’importo complessivo di 385.000,00 euro;
− Liguria, n. 1 interventi per l’importo complessivo di 200.000,00 euro;
− Toscana, n. 2 interventi per l’importo complessivo di 100.000,00 euro;
− Marche, n. 1 interventi per l’importo complessivo di 135.000,00 euro;
− PA Trento, n. 1 interventi per l’importo complessivo di 165.000,00 euro;
Gli interventi sono riconducibili alle tipologie “Alluvioni” (70), “Frana” (19) e “Valanga” (1).
Parma, 7 Agosto 2018 – Se in questi giorni, privi di pioggia, le temperature particolarmente elevate non hanno dato tregua incrementando sensibilmente i tassi di evapotraspirazione dalle colture e stressando bacini e corsi d'acqua, le previsioni per le prossime 72 ore prospettano buone probabilità di pioggia, seppur a carattere temporalesco.
Lo stato idrico del Bacino del Po viene infatti attentamente monitorato dall'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po attraverso l'analisi di dati di previsione, simulazione e informazione forniti dagli enti territoriali competenti. Ad oggi la situazione si presenta in generale nelle medie del periodo, con valori di portata sotto controllo lungo tutta l'asta del Grande Fiume che non scendono sotto i 600 mc/s alla sezione di Pontelagoscuro.
I livelli dei grandi Laghi alpini regolati non destano ulteriori preoccupazioni: il volume di acqua invasato dovrebbe consentire di portare a termine la stagione irrigua, con tassi di erogazione adeguati.
Grazie alle copiose precipitazioni invernali, che hanno contribuito in modo rilevante a ricaricare le falde acquifere diminuendo anche i livelli di risalita del cuneo salino, il 2018 si sta dimostrando un anno in grado di rispondere alle esigenze idriche della quasi totalità dei territori del bacino del fiume Po, a differenza del 2017, ormai noto come uno tra i più siccitosi di sempre in Emilia Romagna.
Alcuni casi specifici, in particolare nelle aree che dall'Appennino emiliano-romagnolo scendono verso la pianura e nelle zone montane e pedemontane della Romagna ed in val di Enza, hanno evidenziato la necessità di un'analisi più aggiornata dei fabbisogni idrici in relazione ad una carenza strutturale che si conferma a carattere endemico e che periodicamente può mettere in difficoltà o penalizzare il comparto agricolo.
Per affrontare tali criticità, il Segretario Generale dell'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po Meuccio Berselli conferma che "gli uffici stanno monitorando costantemente la situazione e, qualora necessario, l'ente è pronto ad una convocazione urgente dell'Osservatorio, garantendo la massima disponibilità e tempestività".
Presentati a Ferrara i risultati delle ricerche, delle verifiche tecniche e degli accurati monitoraggi svolti da Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po e AIPo. Obiettivo: raddoppiare la sicurezza con interventi per adeguare le arginature a piene fluviali con tempi di ritorno di 200 anni. Confronto tra tecnici, Dipartimento della Protezione civile e Assessori regionali.
Ferrara, 4 Luglio 2018 – Un "progetto speciale" da oltre 500 milioni di euro per raddoppiare la sicurezza degli oltre mille chilometri di argini del Po, il principale corso d'acqua italiano: è la proposta emersa oggi a Ferrara dalla giornata di studio "Sistema arginale del fiume Po: progetti per la mitigazione del rischio alluvioni" svoltasi a Palazzo Roverella, in cui sono intervenuti Meuccio Berselli (Segretario Generale dell'Autorità di bacino distrettuale del fiume Po) e Luigi Mille (Direttore dell'Agenzia Interregionale per il fiume Po). Oltre a Francesco Balocco (Assessore Trasporti, Infrastrutture, Opere pubbliche, Difesa del suolo della Regione Piemonte e Presidente del Comitato di Indirizzo AIPo), Paola Gazzolo (Assessore Ambiente, difesa del suolo e protezione civile della Regione Emilia-Romagna), Pietro Foroni (Assessore al Territorio e protezione civile della Regione Lombardia), Angelo Borrelli (Capo Dipartimento della Protezione Civile).
Nel corso dell'iniziativa è stato presentato lo studio, frutto delle elaborazioni degli Uffici Tecnici dell'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po e di AIPo, che ha esaminato dettagliatamente con le tecniche disponibili più avanzate l'intero sistema arginale (652 Km) del Po, dalla fonte del Monviso arriva fino al Delta per immettersi poi nel mare Adriatico. Un'opera pluricentenaria che da sempre ha svolto con efficacia un ruolo essenziale di difesa idraulica dei territori sottesi e che necessita costantemente di attente e puntuali cure di manutenzione e consolidamento attraverso l'impiego delle più innovative metodologie d'intervento e in tempi utili.
È ormai chiaro infatti che alcuni fenomeni come i mutamenti climatici e i relativi effetti (non completamente ponderabili nell'entità in cui si manifestano) e un'urbanizzazione progressiva – che ha gradualmente ridotto l'area fluviale e il complesso sistema di ramificazioni minori – incidano sull'equilibrio e la dinamica dei flussi, per cui si rende necessaria un'attenzione particolare per garantire la massima efficienza ed efficacia delle arginature.
Comprendere al meglio l'attuale contesto non solo è opportuno, ma può diventare uno strumento per la conservazione di questo straordinario e ricco patrimonio valoriale, economico-produttivo, culturale legato al Grande fiume.
Si tratta perciò di avviare una costante e capillare opera di sensibilizzazione su questi temi di carattere generale, strategici e collettivi, attraverso uno scambio-confronto tra i soggetti direttamente coinvolti nella gestione del Po, per arrivare a definire livelli sempre più alti di sicurezza a tutela dei territori, dei cittadini e delle attività economiche.
GLI INTERVENTI DELLA TAVOLA ROTONDA
La seconda sessione della giornata di studio è stata aperta dal saluto del Prefetto di Ferrara Michele Campanaro e ha visto una concertazione partecipata degli enti in sinergia con le amministrazioni locali e la Protezione Civile: una tavola rotonda per giungere a soluzioni comuni per la difesa dei territori.
"I monitoraggi e le verifiche degli enti tecnici servono proprio a rendere consapevoli le comunità delle priorità dei territori – così il Segretario Generale dell'Autorità di Bacino Meuccio Berselli – . In questo caso la sicurezza idraulica risulta fondamentale e la pianificazione progettuale mirata diventa assolutamente strategica per le persone, per le loro attività operose, per il nostro futuro".
"Quello di oggi è un momento importante per sancire l'unita di intenti tra AIPo e Autorità di Bacino Distrettuale del fiume po – ha sottolineato Luigi Mille, Direttore di AIPo – e poiché la tematica trattata qui stamane è prioritaria siamo coscienti che vada gestita attraverso la massima collaborazione di tutti gli enti coinvolti. Auspichiamo presto la concretizzazione di nuove tecnologie per il monitoraggio e l'esplorazione di nuove tecniche per la realizzazione di arginature che resistano alla tracimazione".
"L'aggiornamento del rapporto sull'attività relativa alla messa in sicurezza infrastrutturale del fiume Po è un importante momento di confronto con gli amministratori locali per pianificare ulteriori azioni di protezione civile per la riduzione del rischio residuo – ha evidenziato Angelo Borrelli, Capo Dipartimento Protezione Civile – . Qui abbiamo la più importante opera idraulica del nostro paese, che va preservata e manutentata con programmi di intervento anche straordinari. Per essere pronti a gestire le eventuali piene ci prepariamo alla realizzazione di un sistema di allertamento moderno ed efficace per la popolazione, con strumenti innovativi e utili come il cell broadcast, che consente di allertare i cittadini in modo utile e tempestivo".
"Quello del delta del Po è un territorio che richiede una esigenza di attenzione costante e continua – ha commentato Roberta Fusari, Assessore all'Urbanistica del Comune di Ferrara – e lo vediamo soprattutto in questi ultimi anni, con l'affermarsi dei cambiamenti climatici. Per mitigare il rischio nell'area estense occorre un monitoraggio costante e una manutenzione ordinaria delle infrastrutture".
Ulteriori spunti di riflessione sono pervenuti dalle rappresentanze di amministratori regionali nel corso della seconda parte della giornata, durante una tavola rotonda.
Per l'Assessore all'Ambiente, Difesa del Suolo e Protezione Civile della Regione Emilia-Romagna Paola Gazzolo "di fronte alle conseguenze evidenti del cambiamento climatico, per rendere le comunità sempre più resilienti è fondamentale l'adeguamento delle arginature del Po, corso d'acqua strategico per la pianura padana e per tutto il Paese. L'obiettivo è raddoppiare i livelli di sicurezza perché possano rispondere anche a piene con tempi di ritorno di 200 anni. Per riuscirci serve un grande lavoro di approfondimento scientifico e conoscitivo: la Regione Emilia-Romagna è pronta a mettere a disposizione tutto il suo patrimonio conoscitivo e le migliori competenze di cui dispone, in rete con le altre Regioni, Autorità di Bacino Distrettuale, AIPo, il mondo universitario e della ricerca. Serve però che anche il Governo assuma la sicurezza delle comunità del Po come una vera priorità nazionale, stanziando le risorse necessarie per realizzare gli interventi: è fondamentale per agire in una logica di prevenzione".
Pietro Foroni, Assessore al Territorio e Protezione Civile della Regione Lombardia, ha posto l'accento su quella che rappresenta "l'importanza della messa in sicurezza del fiume Po in quei tratti dove questa non è ancora forte come in altri punti. La Regione Lombardia opera per la salvaguardia della popolazione e per la valorizzazione dei territori sottesi al Po: in chiave macroregionale crediamo infatti sia giunto il momento di porre l'asta del Po come valutazione di sviluppo di tutta l'area dal punto di vista turistico e ambientale, grazie a importanti fattori come le ciclovie e il sistema di navigazione".
Infine Francesco Balocco, Assessore ai Trasporti e alla Difesa del Suolo della Regione Piemonte e Presidente del Comitato di Indirizzo AIPo, ha concluso con il proprio intervento la tavola rotonda e la mattina di studio dichiarando che "questa giornata è molto importante perché ufficializza una ulteriore e più stretta collaborazione tra l'Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po e AIPo: una questione, quella della difesa dei territori, di primo piano e che si affianca all'aspetto della valorizzazione degli stessi. Ora si apre una fase nuova anche per il Piemonte, quella della laminazione: una serie di interventi molto delicati, ma che contiamo essere risolutivi".
Ieri pomeriggio si è consumata l'ennesima tragedia estiva. Le insidiose acque del PO hanno fatto l'ennesime vittime. Due giovani, che insieme a altri amici avevano raggiunto le sponde le Po nella frazione di Coltaro (Sissa Trecasali - Parma), per ragioni ancora da verificare, sarebbero annegati.
Gli amici, gli stessi che hano lanciato l'allarme e per il quale sono giunti sl posto i Carabinieri, i Vigili del Fuoco e il reparto sommozzatori, non avrebbero più visto riemergere i due compagni dopo il loro tuffo nelle acque del Grande Fiume.
I corpi dei due ragazzi non sono ancora stati ritrovati.
(foto di repertorio)
HABITAT E FAUNA ITTICA DEL PO DECISAMENTE MIGLIORI GRAZIE ALLE AZIONI DEL PROGETTO LIFE CONFLUPO. L'apertura del corridoio fluviale di Isola Serafini e l'attivazione della scala di risalita dei pesci hanno contribuito in modo decisivo a centrare l'obiettivo del LIFE europeo. I dati sono ottimi e da oggi nuove strategie e azioni in campo per rendere ancora più virtuosa l'area fluviale e non solo. Al via CONFLUPOst
Piacenza, 27 Giugno 2018 – Una serie di risultati tangibili conferiscono al progetto europeo Life CONFLUPO - indicato dalla Commissione Europea tra le "best practices" nei progetti Life Natura - una solida concretezza che oggi, in tempo di bilanci, attesta la validità e l'utilità di quanto fatto a partire dal 2012 e soprattutto consegna al territorio e alle comunità che vi sono insediate diverse opportunità di ulteriore sviluppo per migliorare ulteriormente il generale contesto fluviale e non solo delle aree considerate.
Il Life si proponeva di realizzare un innovativo piano di gestione tecnico-amministrativa del corridoio fluviale del Po apportando, in corso d'opera, molteplici azioni di miglioramento volte a conservare la biodiversità, l'ittiofauna, l'habitat e le strette relazioni tra la qualità dell'acqua e la conservazione del patrimonio ittico, attraverso l'attuazione della Direttiva Quadro sulle Acque e la redazione dei Piani di gestione delle acque e degli strumenti di pianificazione e programmazione regionale in materia di acqua e di pesca.
Ed è stata proprio la complessità del progetto che ha spinto i soggetti promotori ad estendere le finalità del documento iniziale coinvolgendo, nelle diverse fasi di lavoro, un maggior numero di istituzioni, enti e stakeholder per contribuire ad un coordinamento diversificato e dunque decisamente più ricco di valori. Oggi infatti si può tranquillamente parlare di CONFLUPOst – ovvero un nuovo strategico traguardo di ulteriori pratiche virtuose nate e sviluppate dall'attuazione delle azioni che hanno caratterizzato il LIFE in questi anni.
Qualche dato statistico del Grande Fiume:
Bacino idrografico: 74.000 Kmq quasi ¼ dell'intera a superficie italiana
Lunghezza dell'asta principale 652 Km
Portata media alla foce 1600 mc/secondo
60% delle acque dell'intero arco alpino italiano
Km di corsi d'acqua complessivi raccordati: 4500
Regioni interessate: Valle d'Aosta, Piemonte,
Liguria, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e
Provincia Autonoma di Trento
43 affluenti principali (22 in sinistra e 21 in destra)
24 province interessate
3200 comuni interessati
Il fiume Po e i suoi affluenti assicurano la connessione degli habitat e gli spostamenti della fauna ittica migratoria nell'intero bacino idrografico che è composta dai principali laghi e fiumi italiani.
Il fiume Po è indicatore di quel che succede nell'immediato, ma anche memoria storica dello sviluppo. Tra queste vi è la costruzione della diga di Isola Serafini negli anni '50, entrata in esercizio con l'annesso centrale idroelettrica nel 1960.
Quest'opera, posta a metà del corso del Po, ha tagliato in modo irreversibile in due parti il fiume impedendo per molte specie ittiche la risalita e limitando la smonta agli eventi di massima piena in cui le paratoie venivano alzate.
Per queste specie, la traversa di Isola Serafini ha determinato l'impossibilità di chiudere il loro ciclo biologico e quindi di riprodursi.
Per tutte le altre, una limitazione agli habitat colonizzabili.
A monte della traversa, il rallentamento della corrente determina un riscaldamento delle acque e quindi una modificazione della crescita specifica e delle relazioni interspecifiche tra i diversi stock.
Si registra comunque un ottimo potenziale biotico.
Riconnettere il fiume Po, i suoi affluenti ed i grandi laghi costituiva dunque la base di partenza ai fini della conservazione di tutte le specie native, non solo del Po, ma anche insediate nella fitta rete idrografica collegata al fiume stesso.
Questa era la principale minaccia che il progetto Life CONFLUPO ha risolto.
Ripristinare la continuità longitudinale del Fiume Po, il corso d'acqua più lungo d'Italia, con il maggior numero di affluenti naturali (almeno 140, tra cui fiumi di grande rilevanza come Ticino, Adda, Oglio, Mincio), con un valore di biodiversità ittica naturale tra le più elevate registrabili nei corsi d'acqua non solo italiani, ma anche europei (almeno 48 specie ittiche native e presenza di 33 SIC e ZPS direttamente collegati all'ecosistema fluviale).
Il ripristino della continuità è stato attuato tramite la progettazione, la realizzazione e l'attivazione della scala di risalita dei pesci adiacente alla Centrale idroelettrica di Isola Serafini, nel Comune di Monticelli d'Ongina (Pc), la più importante mai costruita nel nostro Paese, preso la più grande centrale idroelettrica fluente. Da febbraio 2017, le rotte migratorie della fauna ittica sono state ripristinate dal mare Adriatico fino al Lago di Lugano, anche in sinergia con opere di analogo funzionamento attuate in questi ultimi anni in Regione Lombardia sui fiumi Ticino e Tresa.
Oggi tutti coloro che hanno sostenuto il progetto possono esprimere all'unisono la loro soddisfazione: Regione Lombardia come capofila, Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, Regione Emilia-Romagna, l'Agenzia Interregionale per il fiume PO, il Consorzio Parco Lombardo della Valle del Ticino, le Province di Piacenza e Rovigo, la Società Graia e Enel Green Power S.p.A., concessionario e gestore della diga di Isola Serafini.
Il budget complessivo del progetto era pari a € 7.088.476, di cui € 3.496.809 a carico del cofinanziamento comunitario, € 3.091.667 di cofinanziamento tra i partner, € 500.000 di cofinanziamento da parte di Enel Green Power.
L'apertura del corridoio ecologico sta avendo già evidenti effetti positivi in particolare per alcune specie migratrici a rischio di estinzione e protette dall'UE quali storione cobice, anguilla, cheppia, cefalo, che necessitano di completare il loro ciclo vitale passando dalle acque dolci a quelle salate e viceversa.
A supporto della fauna ittica locale di storione cobice del bacino del Fiume Po concorreranno anche le azioni dirette sulla specie che ne favoriranno l'incremento demografico e la conservazione nel lungo periodo.
Inoltre sono in corso interventi per il controllo delle specie invasive.
L'efficacia del progetto sarà monitorata su tutta l'area d'interesse in modo capillare, utilizzando diverse e avanzate tecniche.
E' stata infine realizzata una rete di informazione e sensibilizzazione del pubblico, anche attraverso infrastrutture dedicate alla didattica e divulgazione ambientale soprattutto in corrispondenza del passaggio per pesci previsto a Isola Serafini.
Per approfondimenti: http://www.adbpo.gov.it/it/life-conflupo
Autorità di Bacino, Rete per il Po, Touring Club Italia, Coordinamento delle Associazioni tecnico-scientifiche per l'Ambiente ed il Paesaggio (C.A.T.A.P.) e Associazione nazionale degli Urbanisti e dei Pianificatori territoriali e ambientali (ASS.URB) firmano il protocollo per favorire la tutela della biodiversità e del paesaggio, la promozione culturale e il consolidamento di una economia sostenibile collegata al Grande Fiume.
Parma, 29 Maggio 2018 – Dare impulso a una strategia complessiva del Po e dei territori rivieraschi con l'obiettivo generale di rafforzare la pianificazione strategica e la governance del fiume: questo il focus caratterizzante dell'incontro di oggi a Parma per la firma dell'importante protocollo d'intesa che sancisce in via definitiva l'avvio del coordinamento delle azioni sulle politiche ambientali del Bacino.
L'incontro, coordinato dal Segretario Generale dell'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po Meuccio Berselli, vede come firmatari, oltre appunto ad AdbPo, il collettivo di associazioni Rete per il Po – con i principali promotori del Manifesto, Luca Imberti e Gioia Gibelli; il Touring Club Italia, con la presenza del presidente nazionale Franco Iseppi e della professoressa Claudia Sorlini; il Coordinamento delle Associazioni tecnico-scientifiche per l'Ambiente ed il Paesaggio (C.A.T.A.P.) – appone la firma il professor Sergio Malcevschi; e l'Associazione nazionale degli Urbanisti e dei Pianificatori territoriali e ambientali (ASS.URB), con il presidente Silvano Dalpasso.
L'intesa è l'esito di un lungo processo di governance di bacino condotto dall'Autorità Distrettuale del fiume Po, resasi promotrice dell'istituzione di un Comitato di Consultazione su base volontaria dei portatori di interesse nel processo di pianificazione già nel lontano 1994. Una forma di consultazione che, dieci anni più tardi, vedrà la stipula di diversi accordi con istituti di ricerca, enti locali ed associazioni per sviluppare attività di supporto e di attuazione della pianificazione di bacino attraverso forme innovative di governance, come richiesto anche dall'OCSE – l'Organizzazione per la Coesione e lo Sviluppo Economico – che, su questa materia, aveva evidenziato le lacune principali d'ostacolo alla progettualità e alla relativa attuazione di politiche idriche maggiormente performanti.
Accogliere le istanze dal territorio, intercettare innovazione, ricerca e sperimentazione, favorire la partecipazione dell'associazionismo diffuso che sostiene tematiche ambientali e di sviluppo sostenibile sono alcuni tra i più importanti punti dettati dal documento, la cui firma impegna le parti coinvolte nell'incentivare la prosecuzione e la crescita delle progettualità scaturite dall'accordo per dare avvio in prospettiva a un patto territoriale per la tutela e la valorizzazione del fiume Po attraverso il rafforzamento della governance di bacino, contribuendo così alla diffusione di buone pratiche per offrire maggiori opportunità di crescita della conoscenza e sviluppo del territorio.
"L'impegno quotidiano dell'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po è sotteso al miglioramento della conoscenza di tutte le attività di pianificazione per il Grande Fiume e la sua governance – così Meuccio Berselli a margine dell'incontro –. Attraverso il sostegno del Ministero dell'Ambiente e la cooperazione di tutti i portatori di interesse, come le realtà presenti qui oggi, è possibile valorizzare la fruibilità e gli aspetti socializzanti che si possono verificare lungo il fiume. Ringrazio i dirigenti dell'Autorità di Bacino per l'impegno sin qui profuso e sottolineo che l'avvio di questo protocollo è solo l'inizio di un percorso nuovo, audace e positivamente visionario per creare un territorio di valori, di storia, di comunità".
Soddisfazione percepibile anche nelle parole di Luca Imberti: "L'iniziativa odierna raccoglie un elevato numero di portatori di interesse e trova nella firma del protocollo uno sviluppo istituzionale e una prospettiva di sviluppo raccordato tra i molteplici impulsi del mondo dell'associazionismo e le istituzioni che sovrintendono la governance del Po".
"L'apporto del Touring Club è dettato dalla nostra storia, una storia innanzi tutto di conoscenza – sottolinea il presidente Franco Iseppi – : siamo servitori civili delle istituzioni e in relazione con queste ci adoperiamo attivamente e fattivamente per agevolarle in quel processo d'innovazione che consenta di superare l'idea di fiume come confine, offrendo una nuova dimensione dal significato di opportunità".
Parere molto positivo giunge anche dal professor Sergio Malcevschi di C.A.T.A.P., che fa notare come l'avvio della proposta sia partito proprio il 29 maggio di un anno fa a Milano e definisce l'accordo "soddisfacente per l'insieme delle reti multiple e intersettoriali che si connettono insieme tra loro". A fargli eco le parole di Donato Dalpasso di ASS.URB, che esprime "estrema riconoscenza verso i vertici di Rete per il Po per aver consentito di rivalutare la ruralità come assetto sociale, fondamentale simbolo di una nuova governance".
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