Nuovo reparto di Ortopedia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova. Con il rilevante contributo della Fondazione Cuvier Boni sono stati riqualificati oltre 1000 metri quadrati al 4° piano del corpo storico. Giunge a compimento la prima parte del progetto che, dal 2020, vedrà allo stesso piano anche la specialità riabilitativa per un totale di 72 posti letto.
Reggio Emilia
Si è svolta questa mattina alla presenza delle autorità e della cittadinanza l’inaugurazione del nuovo reparto di Ortopedia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova. La sua attivazione completa la prima fase del progetto di riqualificazione del quarto piano di uno dei corpi storici dell’ospedale (Corpo C).
I lavori hanno interessato 1.100 metri quadrati dei complessivi 2.180 previsti dal progetto di collocazione, al medesimo piano, delle Strutture di Ortopedia, Medicina Riabilitativa e del settore ortogeriatrico, progetto che arriverà a compimento entro il prossimo anno e che ha goduto del rilevante contributo di 2 milioni di euro da parte della Fondazione Cuvier Boni di Reggio Emilia. Si tratta di uno degli interventi di ristrutturazione dei fabbricati storici dell’Ospedale che può contare complessivamente su oltre 9 milioni di euro di finanziamenti statali e regionali.
Le 18 stanze di degenza del nuovo reparto ospitano 42 posti letto e sono dotate di servizi igienici dedicati. A queste si affiancano locali di servizio e di supporto. L’intervento ha creato spazi di degenza confortevoli dal punto di vista alberghiero e razionali da quello dell’organizzazione dell’assistenza, superando i limiti posti dall’età dell’edificio costruito oltre 50 anni fa. L’adeguamento alle normative sui requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi e di miglioramento degli standard di accoglienza ha reso necessario: ottimizzare l’accessibilità a stanze e servizi igienici attraverso varchi più ampi; rifare le finiture interne, gli infissi, gli impianti di climatizzazione e sicurezza; razionalizzare gli assetti logistici e distributivi.
“È motivo di grande soddisfazione e orgoglio essere qui oggi per l’inaugurazione di questo nuovo reparto, parte di un’opera di riqualificazione che renderà sempre più l’Arcispedale punto di riferimento d’eccellenza della nostra sanità- ha sottolineato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini-. Parliamo di un intervento realizzato anche grazie a una straordinaria collaborazione, non solo economica, tra pubblico e privato, con i finanziamenti regionali e statali e il rilevante contributo della Fondazione Cuvier Boni, che desidero ringraziare di cuore. Da parte nostra- ha aggiunto il presidente- continuiamo sulla linea che abbiamo tracciato sin qui: costruire nuovi ospedali laddove necessario, ammodernare quelli esistenti e assumere nuovi medici, infermieri e operatori per migliorare ulteriormente i servizi ai cittadini. Questa è la sanità che vogliamo e per cui continuiamo a lavorare, senza accontentarci dell’esistente, che pure colloca già l’Emilia-Romagna ai vertici in Italia”.
Al centro Nino Giordano Ruffini, a sinistra Giammaria Manghi e Luca Vecchi, a destra Giorgio Zanni; alle loro spalle, da destra; il Presidente Stefano Bonaccini, Giorgio Mazzi, Direttore del Presidio ospedaliero provinciale, Ettore Sabetta, Direttore del Reparto di Ortopedia.
“La scelta di sostenere questo progetto – ha ricordato l’avv. Nino Giordano Ruffini, Presidente della Fondazione Cuvier Boni - è avvenuta in piena coerenza con gli scopi istituzionali della Fondazione, attenta da sempre, per volontà statutaria dello stesso cav. Boni, alla cura e al benessere della popolazione anziana. Crediamo che una donazione come questa sia un esempio di valorizzazione sociale della ricchezza privata”.
La somma messa a disposizione dalla Fondazione ha coperto gli oneri di progettazione esecutiva e di realizzazione dell’intervento nonché la dotazione di attrezzature sanitarie.
“La riqualificazione degli edifici storici, per quanto complessa, rappresenta un traguardo importante perché tende a valorizzare il patrimonio di cui l’Azienda dispone. Questa generosa donazione conferma il sostegno del nostro territorio ai servizi pubblici e ai nostri professionisti” ha sottolineato il Direttore generale dell’Azienda Usl IRCCS di Reggio Emilia Fausto Nicolini.
Il progetto del 4° piano del Corpo C
Il progetto di nuova collocazione ad uno stesso piano delle Strutture di Ortopedia, Medicina Riabilitativa e del settore ortogeriatrico, nato nel 2016, trae origine dall’osservazione del progressivo invecchiamento della popolazione (nella nostra provincia la percentuale di ultrasessantacinquenni supera il 20%). Il cambiamento, particolarmente evidente nel corso dell’ultimo ventennio, ha visto crescere il numero di pazienti anziani che incorrono in traumi (circa 1.000 presi in carico annualmente dai due reparti) e necessitano, pertanto, di interventi ortopedico-riabilitativi. Il progetto intende ottimizzare l’assistenza ospedaliera a questa fascia di popolazione, rendendo coerente anche dal punto di vista logistico l’interazione tra le specialità interessate, dal trattamento chirurgico alla riabilitazione, per favorire un quanto più rapido recupero dell’autonomia del paziente e ridurre le complicanze date da degenza e allettamento.
La soluzione del 4° piano del Corpo C, razionale dal punto di vista planimetrico, riduce i percorsi orizzontali e agevola i collegamenti per linee verticali, favorendo l’incontro tra professionisti e la gestione collegiale dei casi. La vicinanza delle palestre facilita, inoltre, i percorsi di pazienti e operatori.
Gli spazi interessati dall’intervento sono 2.180 metri quadrati collocati al 4° piano del Corpo C dell’ospedale. Allo stesso piano dell’attiguo Corpo B, già oggetto di riqualificazione nel 2015, sono ospitati 17 tra studi medici e ambulatori e il settore post-operatorio (room) ortopedico.
Entro il 2020 sarà realizzata la riqualificazione dei restanti 1.080 metri quadrati del piano con l’allestimento di ulteriori 6 posti letto ortopedici e del nuovo Reparto di Medicina Fisica e Riabilitativa dotato di 24 posti di degenza che porteranno a 72 letti la capienza complessiva del quarto piano. Il risultato vedrà ambienti a comfort alberghiero migliorato con benefici significativi sulla qualità di vita dei pazienti ricoverati.
Il progetto comporta un investimento complessivo di 3 milioni 924 mila euro, 2 milioni dei quali sono stati donati dalla Fondazione Cuvier Boni. La restante parte è attinta da Fondi Ministeriali assegnati nell'ambito dell'accordo di programma 2012. La somma messa a disposizione dalla Fondazione ha coperto gli oneri di progettazione esecutiva e realizzazione dell’intervento e di acquisizione delle attrezzature sanitarie.
La Fondazione Cuvier Boni
Istituita nel 2009 per testamento del Cavaliere Cuvier Boni, la Fondazione è un ente di diritto privato riconosciuto con provvedimento della Giunta della Emilia-Romagna. Cuvier Boni, deceduto nel 2007, era originario di Rosano di Vetto in provincia di Reggio Emilia. Imprenditore tessile profondamente legato al territorio della montagna reggiana, il Cavalier Boni ha dato esempio di alto valore sociale e umano con opere di rilevanza per la comunità, quali la casa protetta per anziani inaugurata a Vetto nel 1994 e intitolata alla memoria della moglie Maria Boni Spaggiari La Fondazione, memore del suo esempio, prosegue il cammino tracciato, potendo contare sulla disponibilità del cospicuo patrimonio oggetto del lascito testamentario. Attivo nei settori di interesse statutario, l’ente dedica attenzione a interventi di rilevanza sociale a favore dei soggetti più fragili e degli anziani, a fianco di Istituzioni e Associazioni di Volontariato. Significativa la donazione della Risonanza Magnetica dell’Ospedale di Castelnovo ne’ Monti, nel 2010, in occasione dell’ampliamento del Reparto di Diagnostica per Immagini e il contributo di due ecografi portatili, nel 2011, al Reparto di Anestesia e Rianimazione dell’Arcispedale Santa Maria Nuova. Del Consiglio Direttivo della Fondazione fa parte il Presidente Avv. Nino Giordano Ruffini e due componenti che sono espressione del Comune di Reggio Emilia e della Curia Vescovile. La sede legale è in Piazza della Vittori n.1 a Reggio Emilia.
Per prepararsi con strumenti opportuni a questi cambiamenti, nasce “Open G”, progetto di ascolto e consultazione psicologica voluto dalla Regione Emilia-Romagna. L'adolescenza e la prima fase dell'età adulta costituiscono, oggi più che mai, un passaggio delicato nella formazione personale. Sorgono problemi e dubbi legati al mutato rapporto con il proprio corpo, gli amici, la famiglia, la scuola. Il progetto personale di formazione va delineandosi e attraversa momenti critici che, se non adeguatamente affrontati e supportati, possono arrivare a incidere sulla personalità dei futuri adulti.
L'apertura del punto d'ascolto fa parte della progettualità inserita nel Piano di Zona per la Salute e il Benessere Sociale 2018-2020.
Obiettivo è l’incontro con ragazzi e ragazze, ed eventualmente con i loro genitori, che, nella fascia di età 14-28 anni affrontano un momento di difficoltà.
Open G è un progetto dell'AUSL dedicato ai giovani e agli adolescenti, attivo in tutti i distretti.
L'Open G prevede un'accoglienza riservata e facilitata per tutti quei giovani che manifestino situazioni di disagio, di blocco psicologico e di malessere nella sfera emotiva allo scopo di accompagnarli nelle fasi di maturazione psicofisica e di transizione alla personalità adulta.
Il progetto dedica un punto unico di accesso così articolato: uno spazio giovani consultorio psicologico, rivolto a ragazzi e familiari 14-19 anni e un centro adolescenza giovane età adulta (14-28 anni), per consultazioni individuali e servizi di psicoterapia breve.
L'accesso avviene tramite telefonata alla segreteria telefonica attiva 24 ore su 24 ai numeri:
Reggio Emilia 0522335637
Guastalla 0522837522
Montecchio 0522860110
Scandiano 0522850380
Castelnuovo Monti 0522617395
Correggio 0522630300
Al massimo entro tre giorni lo psicologo richiamerà per fissare l'appuntamento.
Il servizio è gratuito.
L’Open G è in stretto collegamento con lo Spazio Giovani consultorio ostetrico ginecologico aperto in ogni distretto per tutti gli adolescenti dai 14 ai 19 anni, ad accesso libero, dove oltre alla consulenza ostetrico-ginecologica si può avere la contraccezione gratuitamente.
Per informazioni www.ausl.re.it
Anche quest’anno l’Azienda Usl Irccs, il Comune di Reggio Emilia, ASP Reggio Emilia - Città delle persone in collaborazione con altri enti e associazioni (Auser, Emmaus, Croce Verde, Croce Rossa, Infermiere Volontarie CRI, Coordinamento provinciale dei Centri Sociali, Azienda FCR di Reggio Emilia e i Comuni del Distretto di Reggio) hanno definito il piano di intervento per promuovere azioni volte ad alleviare, nel periodo estivo, la solitudine delle persone anziane e a soccorrerle in caso di bisogno.
Questo periodo dell’anno rappresenta un momento critico, perché i consueti riferimenti familiari e sociali si indeboliscono o vengono meno, mentre aumenta la sensazione di isolamento e il senso di insicurezza a fronte dei piccoli e grandi problemi che si possono presentare nella vita di tutti i giorni. Tale situazione può anche comportare conseguenze gravi, nel momento in cui l’anziano, in difficoltà, non sia in grado di attivarsiautonomamente per chiedere aiuto ai servizi specifici a sua disposizione. Il piano emergenza caldo è pensato per questo e consente di attivare tempestivamente i Servizi sanitari e/o i Servizi Sociali.
Per i cittadini del Distretto di Reggio Emilia, il piano prevede l’attivazione del centro di ascolto telefonico tel: 0522 320666, per aiutare le persone che rimangono in città nei giorni più caldi e che possono avere bisogno d’assistenza o anche solo di scambiare due parole al telefono. Il numero è attivo dal 3 giugno al 13 settembre 2019 dalle ore 9 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore 18 da lunedì a venerdì; dalle ore 9 alle ore 18 il sabato e la domenica.
Le elevate temperature richiedono che le persone anziane adottino alcuni comportamenti utili a fronteggiare il caldo.
I medici ribadiscono:
Sul sito internet dell’Azienda USL www.ausl.re.it e Comune www.comune.re.it è possibile consultare e scaricare opuscoli con informazioni utili per fronteggiare le ondate di calore.
Controlli gratuiti al Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, domenica 19 maggio, in occasione della Giornata di Prevenzione per la lotta all’Ictus Cerebrale. Con l’obiettivo di sensibilizzare e informare dalle ore 8.30 a mezzogiorno, ai Poliambulatori dell’Arcispedale in Viale Risorgimento 80, saranno effettuati accertamenti gratuiti dei parametri collegati ai più importanti fattori di rischio vascolari: glicemia, colesterolo, pressione arteriosa e determinazione del ritmo cardiaco.
Ci sarà anche la possibilità di una valutazione multidisciplinare e individualizzata del rischio cerebrovascolare, corredata dall’indicazione delle strategie di modifica dello stile di vita e di controllo dei fattori di rischio che aiutano a prevenire le manifestazioni delle malattie cerebrovascolari. In presenza di un rischio cardio-vascolare elevato saranno consigliati adeguati approfondimenti.
L’iniziativa di prevenzione è organizzata nella nostra provincia da A.L.I.Ce. Reggio Emilia (Associazione per la lotta all’ictus cerebrale), in collaborazione con il reparto di Neurologia dell’Ausl Irccs di Reggio Emilia. Sono stati coinvolti attivamente ilDipartimento di Cure Primarie dell’Ausl con Luoghi di Prevenzione e numerosi medici e infermieri dell’Arcispedale Santa Maria Nuova. “La prevenzione è la strategia più efficace per diminuire l’incidenza dell’ictus – ricorda il presidente dell’associazione Paolo Viappiani -. Nel 2017 si sono registrati oltre 1000 pazienti con ictus ischemico e oltre 250 pazienti con ictus emorragico solo nella provincia di Reggio Emilia. L’ictus è la patologia che causa oggi il più alto numero di disabili. Risultano pertanto importanti le giornate che organizziamo per sensibilizzare la popolazione sul tema”.
L’ictus è un disturbo improvviso della circolazione cerebrale che colpisce sedi differenti del cervello determinandone la perdita di funzione (spesso irreversibile) e i deficit neurologici avvertiti dal paziente. Esso si manifesta di solito senza sintomi dolorosi, spesso con interessamento di importanti funzioni (linguaggio, motricità, vista, sensibilità e coordinazione). Ogni anno, nel nostro Paese, vengono registrati circa 200mila nuovi casi di ictus cerebrale, dei quali 4.200 riguardano soggetti con età inferiore ai 45 anni. La mortalità a 30 giorni dopo un ictus ischemico è pari al 20% mentre in caso di ictus emorragico la percentuale di mortalità sale al 50%. Tra i fattori di rischio dell’ictus ci sono, oltre all’ipertensione arteriosa, il fumo, il diabete, l’ipercolesterolemia e la fibrillazione atriale (FA), quest’ultima responsabile di circa il 20% di tutti gli ictus ischemici.
“E’ fondamentale – sottolinea il dottor Franco Valzania, direttore della Neurologia - che nella popolazione cresca la consapevolezza che per le malattie cerebrovascolari la conoscenza dei fattori di rischio e la conseguente modificazione dello stile di vita (abolizione fumo, controllo abitudini alimentari e peso corporeo, promozione dell’attività motoria) possono ridurre in maniera sensibile il rischio di ictus. In quest’azione di esecuzione di controlli periodici e di prevenzione il paziente ha quindi un ruolo attivo e responsabile nel determinare la propria salute futura”.
Consultazioni elettorali del 26 maggio 2019: esercizio del diritto di voto da parte di elettori non deambulanti e/o portatori di disabilità
In vista delle consultazioni elettorali del prossimo 26 maggio, si ricordano agli elettori le possibilità di supporto al voto previste della normativa.
VOTO DOMICILIARE PER ELETTORI AFFETTI DA INFERMITÀ CHE NE RENDONO IMPOSSIBILE L’ALLONTANAMENTO DALL’ABITAZIONE
Ai sensi della normativa vigente possono essere ammessi al voto al proprio domicilio gli elettori affetti da gravi infermità, in condizioni di dipendenza continuativa e vitale da apparecchiature elettromedicali, che impediscono l’allontanamento dall’abitazione in cui dimorano e gli elettori affetti da gravissime infermità che rendono impossibile allontanarsi dall’abitazione anche con i mezzi di trasporto pubblico che i Comuni organizzano per consentire agli elettori disabili di raggiungere i seggi elettorali.
L’elettore interessato deve far pervenire al Sindaco del Comune di voto, dal 40esimo al 20esimo giorno antecedente le votazioni, una espressione di volontà di voto a domicilio corredata da certificato rilasciato da un medico del Servizio di Igiene Pubblica o Medicina Legale dell'AUSL (non precedente al quarantacinquesimo giorno antecedente la data della votazione), che attesti l'esistenza delle condizioni di infermità, con prognosi di almeno sessanta giorni decorrenti dalla data di rilascio del certificato o condizioni di dipendenza continuativa e vitale da apparecchiature elettromedicali.
Previa richiesta telefonica, è possibile ottenere il certificato nelle sedi dei servizi di Igiene Pubblica e Medicina Legale di:
Quanto ai certificati per l’accompagnamento all’interno del seggio si precisa che:
In particolare, si richiama quanto indicato dalla Regione Emilia Romagna nella nota del 3.7.2001, prot. N.ASS/PRC/01/29836, che testualmente citiamo: “dovendosi considerare che poiché il suddetto certificato deve essere richiesto e rilasciato solo al diretto interessato, quest’ultimo dovrà essere ben consapevole delle motivazioni per cui ne fa domanda e dell’uso cui esso è destinato, situazione che difficilmente si può pensare ipotizzabile nei casi di soggetti affetti da gravi patologie che compromettano le funzioni superiori (es. demenze, gravi deficit intellettivi)”.
Nei casi previsti l’elettore dovrà mostrare presentare al presidente del seggio un certificato medico rilasciato dal medico del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica/Medicina legale dell'AUSL.
Gli elettori che richiedono il certificato dovranno presentarsi personalmente muniti di:
1) documento di identità,
2) certificato elettorale,
3) documentazione medica in loro possesso.
Si ricorda che la Legge 17/2003 prevede la possibilità di annotazione definitiva sulla tessera elettorale personale, a cura del Comune, eliminando la necessità di ulteriori certificazioni in occasioni di consultazioni elettorali successive.
I CERTIFICATI POTRANNO ESSERE RILASCIATI AGLI INTERESSATI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI LE GIORNATE ELETTORALI E NELLA
GIORNATA DI DOMENICA 26 MAGGIO, SECONDO LE SEGUENTI MODALITÀ
DISTRETTO DI REGGIO EMILIA
Dal 2 AL 25 MAGGIO il rilascio delle certificazioni potrà essere effettuato senza prenotazione tutti i giorni feriali (compreso il sabato) negli orari di apertura nell'Ambulatorio Servizio di Igiene e Sanità Pubblica, tutte le mattine dal lunedì al sabato ore 8.30 - 12.00 e il giovedì pomeriggio ore 14.30-17.00; per informazioni: segreteria 0522-335700
NELLA GIORNATA DI DOMENICA 26 MAGGIO |
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REGGIO EMILIA |
Arcispedale Santa Maria Nuova Ufficio URP, piano 0 - stanza 0.178 |
8.00-19.00 |
DISTRETTO DI MONTECCHIO
Dal 2 AL 25 MAGGIO il rilascio delle certificazioni potrà essere effettuato senza prenotazione tutti i giorni dal lunedì al giovedì dalle 8.30 alle 12.00 nell'Ambulatorio Servizio di Igiene e Sanità Pubblica, Casa della Salute Spreafico, Via Saragat, 11 ,Montecchio Emilia; per informazioni: segreteria 0522-860174
NELLA GIORNATA DI DOMENICA 26 MAGGIO |
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MONTECCHIO
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Municipio di Montecchio, Piazza Repubblica n.1 |
9.00-13.00 14.00-17.00 |
DISTRETTO DI CASTELNUOVO MONTI
Dal 2 AL 25 MAGGIO il rilascio delle certificazioni potrà essere effettuato senza prenotazione il Mercoledì dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 17.00 e il sabato dalle 9.00 alle 12.00nell'Ambulatorio del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica in Via Boschi, 4 a Castelnuovo Monti; per informazioni: segreteria 0522-617341.
NELLA GIORNATA DI DOMENICA 26 MAGGIO |
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CASTELNUOVO MONTI |
Ambulatorio del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica, Via Boschi n.4 |
9.00 - 13.00 14.00 – 17.00 |
DISTRETTO DI SCANDIANO
Dal 2 AL 25 MAGGIO il rilascio delle certificazioni potrà essere effettuato senza prenotazione dal lunedì al giovedì dalle 8.30 alle 12.00 nell'Ambulatorio Servizio di Igiene e Sanità Pubblica, Via Martiri della Libertà, 8 – Scandiano; per informazioni: segreteria 0522-850356.
NELLA GIORNATA DI DOMENICA 26 MAGGIO |
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SCANDIANO
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Ambulatorio Servizio Igiene e Sanità Pubblica, Via Martiri della Libertà n.8
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9.00-13.00 14.00-17.00 |
DISTRETTO DI CORREGGIO
Dal 2 AL 25 MAGGIO il rilascio delle certificazioni potrà essere effettuato senza prenotazione dal lunedì al giovedì dalle 8.30 alle 12.00 nell'Ambulatorio Servizio di Igiene e Sanità Pubblica, P.zza San Rocco 4 - Correggio (II piano); per informazioni: segreteria 0522-630451.
NELLA GIORNATA DI DOMENICA 26 MAGGIO |
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CORREGGIO |
Ospedale S. Sebastiano, Via Mandriolo Superiore,11 |
9.00-13.00 14.00-17.00 |
DISTRETTO DI GUASTALLA
Dal 2 AL 25 MAGGIO il rilascio delle certificazioni potrà essere effettuato senza prenotazione dal lunedì al giovedì dalle 8.30 alle 12.00 nell'Ambulatorio Servizio di Igiene e Sanità Pubblica presso Poliambulatori Ospedale , Via Donatori di sangue, stanza 6, Guastalla; per informazioni: segreteria 0522-837520.
NELLA GIORNATA DI DOMENICA 26 MAGGIO |
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GUASTALLA |
Municipio di Guastalla, via G. Castagnoli n.7 |
9.00 - 13.00 14.00 -17.00 |
Fonte: Ausl RE
La Regione interviene per tentare di risolvere il preoccupante fenomeno della carenza dei Medici di Famiglia, collegato anche ai numerosi pensionamenti in programma nei prossimi anni. Per la sede di via Amendola sono ben trenta i posti per giovani medici messi a disposizione per il corso triennale di formazione specifica in Medicina generale che è ripartito il 3 aprile scorso all’Ausl Irccs di Reggio Emilia.
Per questo triennio l’Ausl ha deciso di investire importanti risorse per rispondere alle numerose esigenze di Medici di Medicina Generale sia a Reggio Emilia che a Parma nel breve periodo: fino all’ultimo bando 2017-2020 i posti fissati erano 19 per ogni anno del triennio, da questo bando 2018-2021 i posti assegnati dalla Regione all’Ausl Irccs di Reggio sono 30. Il corso, che è organizzato dalla Regione e dalle Ausl nelle sedi di Reggio Emilia, Piacenza, Modena, Bologna, Cesena e Ferrara, è la tappa obbligatoria post-laurea per intraprendere la professione di “Medico di Medicina Generale” per chi ha conseguito il titolo universitario dopo il 1991. Si tratta di un percorso impegnativo, strutturato su tre anni, che prevede la frequenza obbligatoria ed è riconosciuto dall’Unione europea.
Negli ultimi anni erano stati messi a bando per le sedi didattiche della Regione Emilia-Romagna 80 posti, da quest’anno invece sono 167 e in più sono stati accettati 9 medici sovrannumerari che non percepiscono borsa di studio, ma possono frequentare il corso. L’incremento del numero di borse di studio messe a disposizione comporta uno sforzo notevole da parte della Regione e un impegno non indifferente per l’Azienda Usl in termini di organizzazione e gestione di una classe numerosa. L’attività per i nuovi trenta giovani medici, diciannove femmine e undici maschi, si aggiunge tra l’altro a quella per i 20 attualmente frequentanti il terzo anno e quella relativa ai 19 del secondo.
I medici che compongono la nuova classe sono residenti a Reggio Emilia e Parma. Frequenteranno per tre anni 4800 ore di attività, che comprendono ricerche guidate e seminari (1600 ore), tirocini di tipo pratico (3200 ore), fino alla discussione finale della tesi e all’ottenimento del diploma finale necessario per accedere alla convenzione come Medico di Medicina Generale. Le lezioni teoriche si svolgeranno nel Campus San Lazzaro, al Padiglione Golgi dell’AUSL, in Via Amendola, 2, a Reggio Emilia. I contenuti riguardano la Medicina generale, l’area materno infantile, la promozione della salute, le malattie croniche, il fine vita, l’attività medica guidata ambulatoriale e domiciliare e l’attività mirata all’acquisizione di tecniche diagnostico terapeutiche. Leattività didattiche di tipo pratico si svolgeranno negli ospedali della provincia di Reggio Emilia e di Parma, nelle sedi territoriali e negli studi dei Medici di Medicina Generale. Quest’ultima parte di tirocinio è quella chiaramente prevalente (1200 ore su 3200).
Fonte: Ausl RE
Reggio Emilia -
Emilia-Romagna in cima alla classifica del bando per la ricerca finalizzata 2018 (fondi 2016-2017), indetto dal ministero della Salute. Anche quest’anno la Regione è prima per numero di progetti presentati (147) e per quelli approvati e finanziati (23, vale a dire oltre l’11% del numero complessivo), cui va un pacchetto di risorse da 8 milioni di euro. Si tratta, nel dettaglio, di 18 progetti di ricerca clinica e5 borse di studio (starting grant) per ricercatori alla prima esperienza, con età inferiore ai 33 anni. Al traguardo ha contribuito il prezioso lavoro dei professionisti dell’Irccs di Reggio Emilia. Soltanto pochi giorni fa davamo la notizia delle nostre 4 ricercatrici i cui progetti di ricerca su tematiche quali il tumore del polmone, il tumore della tiroide e la sindrome dell’Ovaio Policistico, selezionati tra più di 1.500, sono stati finanziati, per oltre 900 mila euro sui 93 milioni messi a bando a livello nazionale
I PROGETTI FINANZIATI
I 18 progetti dell’Emilia-Romagna approvati sono soprattutto nei campi della Ricerca clinica in Oncologia, Neurologia, Malattie infettive e Microbiologia e nelle Scienze chirurgiche. 9 di questi hanno come destinatario la Regione, gli altri 9 sono destinati agli Irccs. Di questa seconda categoria due dei lavori scelti sono dell’AUSL-IRCCS di Reggio e sono quelli proposti dalla dottoressa Patrizia Ciammella medico della Radioterapia Oncologica e dalla dottoressa Francesca Cirillo, biologa del Laboratorio di Endocrinologia Pediatrica. Il primo progetto, che è stato presentato da Ciammella, ha ottenuto un finanziamento di 450 mila euro.
Il focus è sui pazienti con tumore al polmone in stadio avanzato e riguarda l’utilizzo della radioterapia stereotassica in associazione all’immunoterapia. “Questo tipo di radioterapia – spiega Ciammella – è molto ben tollerata e consente di erogare una dose di radiazioni direttamente sulla parte malata, con estrema accuratezza e precisione”. Il progetto si propone, inoltre, di approfondire i meccanismi biologici di questa combinazione, grazie alla collaborazione con le strutture di Ricerca Traslazionale e Oncologia del nostro IRCCS. Il secondo progetto, che è stato presentato da Cirillo, è incentrato sulla sindrome dell’Ovaio Policistico, una condizione dalle cause in larga parte ignote e dalla diagnosi difficile. La maggior parte delle donne adulte con Ovaio Policistico manifestano resistenza all’insulina. “Il progetto studia il ruolo di una particolare proteina, denominata HMGB1, che sulla base dei nostri studi precedenti pensiamo possa essere regolata dall’insulina – spiega Cirillo –. Se così fosse, potremmo essere in grado di utilizzarla per diagnosi precoci e per valutare l’eventuale risposta alle terapie”. Il progetto ha ottenuto un finanziamento di 270 mila euro.
LE BORSE DI STUDIO PER GLI UNDER 33
I progetti che vedono come vincitori ricercatori con età inferiore a 33 anni in Regione sono cinque, con un finanziamento complessivo di 650 mila euro. A ognuno vanno 130mila euro. Uno di questi è dell’Arcispedale di Reggio Emilia ed è stato presentato da Benedetta Donati, biotecnologa del Laboratorio di Ricerca Traslazionale. Il lavoro riguarda i tumori della tiroide ad alto grado. “A differenza della maggior parte dei tumori della tiroide – spiega Donati – questi sono molto aggressivi, tendono a produrre metastasi, resistono alle terapie convenzionali e lasciano basse probabilità di sopravvivenza. Il lavoro ha l’obiettivo di indagare il ruolo di un gene, chiamato BRD4, nella regolazione dei telomeri, un tratto genetico frequentemente alterato in presenza del tumore che ha un ruolo importante nel determinarne l’aggressività”.
Ai tre finanziamenti ottenuti se ne aggiunge un quarto che ha come capofila l’IRCCS-Ist Fondazione Pascale di Napoli e vede la partecipazione come unità operativa della Oncologia dell’AUSL-IRCCS di Reggio Emilia. Anche questo è focalizzato sul tumore polmonare non a piccole cellule con l'obiettivo di identificare un biomarcatore di risposta alla terapia. “Per curare questo tipo di neoplasia – spiega l’oncologa Angela Damato, che partecipa al progetto come responsabile dell’unità operativa di Reggio – è stata approvata l'immunoterapia. Lo studio vuole valutarne l'effetto su diversi tipi di pazienti”. Il progetto porterà a Reggio Emilia un finanziamento di 62 mila euro.
Fonte: Ausl Reggio Emilia
Giornata Mondiale del Rene: successo per l’iniziativa reggiana del 14 marzo scorso. Oltre 220 cittadini hanno ricevuto un consulto dai professionisti dell’Ausl di Reggio Emilia.
Reggio Emilia
Sono stati 228 i cittadini che il 14 marzo hanno approfittato della Giornata Mondiale del Rene per ricevere un consulto dai professionisti della struttura di Nefrologia e Dialisi dell’Ausl IRCCS di Reggio Emilia.
In occasione del tradizionale appuntamento annuale, previsto sempre nel secondo giovedì del mese di marzo, medici, coordinatori, infermieri e volontari della struttura diretta dalla dott.ssa Mariacristina Gregorini si sono alternati nella sede del Centro Commerciale Baragalla per incontrare i cittadini.
Con il supporto della sezione provinciale della Croce Rossa Italiana, sono stati offerti il controllo dell'esame dell’urina e della pressione arteriosa, due indicatori importanti nella prevenzione delle malattie renali. Alle persone che presentavano qualche anomalia è stato proposto un percorso di approfondimento già strutturato.
“L'identificazione precoce di alterazioni dell'esame urina è molto importante: in particolare, la presenza di proteine nelle urine in quantità significativa rappresenta un campanello d'allarme per la salute dei reni” - ricorda Gregorini - “Insieme al diabete l’ipertensione arteriosa è una delle cause principali di malattia renale cronica, per questo la misurazione della pressione è fondamentale nella prevenzione della malattia renale”.
L’iniziativa di informazione e prevenzione, promossa dalla Fondazione Italiana del Rene, ha visto 200 iniziative in diverse città italiane e ha ricevuto la medaglia della Presidenza della Repubblica a testimonianza della validità dell’impegno profuso.
Sono 1800 i pazienti seguiti dalla Neurologia dell’Arcispedale su una stima di circa 5mila malati in provincia di Reggio Emilia. La neurologa Romana Rizzi: “Fondamentale sensibilizzare su una patologia che genera ancora imbarazzo”.
Reggio Emilia -
Epilessia, per sensibilizzare nei confronti della malattia e informare l’opinione pubblica delle cure possibili, si svolgerà nell’Auditorium del Core, sabato 23 febbraio, un convegno gratuito e aperto alla cittadinanza organizzato dall’Azienda Usl Irccs e patrocinato dal Comune di Reggio Emilia.
Nell’ambito dell’iniziativa dal titolo “Epilessia: non solo crisi epilettiche” si parlerà di che cosa è l’Epilessia, quale impatto ha sulla vita di tutti i giorni e quali sono le terapie e gli strumenti per gestirla e curarla. Si affronteranno, alla presenza degli specialisti, i tanti problemi pratici collegati alla patologia e inerenti le ripercussioni di questa su lavoro, gravidanza, scuola e sport.
L’evento organizzato dall’Ausl, è promosso dalle associazioni di volontariato AEER-Associazione Epilessia Emilia Romagna, e LICE-Lega italiana contro l’epilessia i cui rappresentanti saranno presenti in sala. Al termine della mattinata sarà consegnato all’ospedale un Holter EEG donato dall’Associazione Epilessia Emilia Romagna.
L’Epilessia è tra le patologie neurologiche più diffuse ed è riconosciuta come malattia sociale dall’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità): nei Paesi industrializzati interessa 1 persona su 100. In Europa si stima che circa 6 milioni di persone vivano la patologia in fase attiva: con crisi persistenti oppure sotto trattamento, mentre in Italia si parla di 500mila persone, di cui circa 5mila a Reggio Emilia. 1800 sono i pazienti seguiti dalla Neurologia dell’Arcispedale.
“L’obiettivo - spiega Romana Rizzi, responsabile del Centro Epilessia del Santa Maria Nuova e coordinatrice regionale Lice – è quello di sensibilizzare sulla necessità di conoscere meglio la malattia per combatterla e superarla. Speriamo che al convegno partecipino in tanti e di potere rispondere apertamente agli innumerevoli quesiti, anche i più semplici, di pazienti e famigliari, oltre che di fare luce sulle modalità corrette di primo soccorso in caso di crisi epilettica”.
LA MALATTIA
L’Epilessia è una patologia neurologica che si esprime in forme molto diverse tra di loro, tanto che è più corretto parlarne al plurale. Le Epilessie si manifestano attraverso vari sintomi, le cosiddette crisi epilettiche, improvvise e transitorie. Tali crisi dipendono da un’alterazione della funzionalità dei neuroni, le più numerose e importanti cellule nervose che abbiamo, e comunicano tra loro attraverso scambi biochimici che si traducono in correnti elettriche. Quando i neuroni, per qualche ragione, diventano “iperattivi” scaricano impulsi elettrici in modo anomalo e ciò può provocare una crisi epilettica. Le crisi epilettiche rappresentano, quindi, una modalità di risposta di alcune aree cerebrali o di tutto il cervello dovute a cause lesionali di diverso tipo oppure a disfunzioni su base sconosciuta. Nell’Epilessia le crisi tendono a ripetersi in modo spontaneo nel tempo, con frequenza diversa e non sempre prevedibile. Si ritiene che cause genetiche siano alla base della maggior parte di quelle epilessie che fino a qualche anno fa venivano definite senza causa apparente (epilessie idiopatiche). Le cosiddette epilessie sintomatiche sono dovute, invece, a lesioni cerebrali che possono verificarsi in gravidanza o per sofferenza fetale durante il parto, oppure essere conseguenti a malformazioni del cervello, a esiti di malattie infettive del sistema nervoso (encefaliti), a traumi cranici gravi, a tumori cerebrali, a ictus, a malformazioni dei vasi cerebrali.
IL CENTRO EPILESSIA DELL’ARCISPEDALE
Il Centro Epilessia di Reggio Emilia, nell’ambito della Struttura Complessa di Neurologia dell’Azienda ospedaliera Irccs Santa Maria Nuova assicura una presa in carico dei pazienti affetti dalla patologia a partire dall’età post-puberale. Sono seguiti attivamente dal Centro circa 1800 pazienti con un’età media di 48 anni. Il paziente che abbia presentato una prima crisi epilettica dopo valutazione neurologica eseguita in urgenza, deve effettuare un percorso diagnostico che comprende: EEG (elettroencefalogramma) di base, EEG in privazione di sonno, RM (risonanza magnetica) encefalo, esami ematochimici generali. Possono aggiungersi ulteriori indagini (es. valutazione neuropsicologica, videoEEG, Holter EEG, studio genetico) per inquadrare la sindrome da un punto di vista eziologico. Una volta che sia stata confermata la diagnosi, viene indicato il trattamento terapeutico e il paziente viene rivalutato periodicamente per monitorarne l’efficacia e gli eventuali effetti collaterali. In caso di epilessia farmacoresistente il Centro seleziona gli eventuali candidati all’intervento chirurgico da inviare al Centro Hub-Spoke per la Chirurgia dell’Epilessia recentemente costituito nella nostra regione.
Il Centro effettua le certificazioni per l’ottenimento della esenzione dal pagamento ticket o il rinnovo della patente di guida. Nonostante l’evoluzione delle tecniche diagnostiche, il 35-40% delle epilessie non ha una causa definita (epilessie da causa sconosciuta). Su questo fronte è attiva la partecipazione del Centro Epilessia a progetti di ricerca come anche su quello della sperimentazioni di nuovi trattamenti per le forme farmacoresistenti. L’Epilessia, tranne che per alcune determinate sindromi, è una malattia cronica e le crisi tendono a ripetersi per lunghi periodi o per tutta la vita. Una adeguata terapia medica aiuta a controllare le crisi in molti casi ma nel 20-25 % dei pazienti l’Epilessia è farmacoresistente, cioè non risponde alla terapia farmacologica. In alcune forme è indicata una terapia neurochirurgica mirata alla asportazione dell’area cerebrale responsabile delle crisi.
Dal 1 Febbraio Wifi gratuito e libero negli ospedali dell’Azienda Usl di Reggio grazie alla rete regionale pubblica dell’Emilia Romagna.
Reggio Emilia
Internet libero e gratuito in ospedale, dal mese di febbraio non sarà più necessario autenticarsi per connettersi. Recandosi nelle strutture ospedaliere dell’Azienda Usl Irccs di Reggio Emilia a breve sarà possibile usufruire di un accesso libero alla navigazione, 24 ore su 24 e per tutti i giorni, grazie al nuovo servizio pubblico “EmiliaRomagnaWiFi” della Regione.
Non sarà quindi più necessario recarsi negli Urp o nelle guardiole infermieri per eseguire una registrazione degli utenti, ma basterà scegliere la nuova rete disponibile e iniziare a navigare liberamente.
A breve negli Ospedali dell’Azienda Usl Irccs di Reggio Emilia compariranno delle vetrofanie esplicative della disponibilità del wifi gratuito. Si tratta di una segnaletica unica a livello regionale.
Entro la fine del 2019 la rete pubblica regionale “EmiliaRomagnaWiFi sarà in grado di garantire un accesso a Internet facile e gratuito a tutti i cittadini in piazze, stazioni, ospedali e biblioteche da Piacenza a Rimini.
La maggior parte degli hotspot wi-fi pubblici in Regione sono attivati dalla struttura informatica Lepida. La previsione di arrivare al 2020 con 4000 punti complessivi è stata già superata grazie ai bandi pubblici del 2017 rivolti agli enti e grazie alla adesione ad EmiliaRomagnaWiFi da parte di reti precedentemente sviluppate dagli enti, in particolare del comparto Sanità.
L'Emilia-Romagna è fra le prime regioni in Italia per la diffusione dei servizi infrastrutturali ed è in linea con la media degli altri Paesi europei. Questa sensibilità e questa ricettività all’innovazione qualificano il territorio emiliano-romagnolo come “early adopter” (in italiano: utente precoce) di iniziative, sperimentazioni e in generale di soluzioni previste dall’Agenda Digitale Europea, che possano poi replicarsi e diffondersi in altri territori.
Fonte: Azienda Unità Sanitaria Locale RE
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