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Martedì, 04 Giugno 2019 09:23

Caro petrolio, o No?

Tutte le volte una nuova scusa per non adeguare il prezzo, al ribasso, dei carburanti al variare in diminuzione del prezzo del petroli.

Di LGC Parma 4 giugno 2019. Sarà forse passato inosservato ma alla vigilia dell'esodo di Pasqua, quando i fantozziani sudditi del Governo italico rientrano alle famiglie di origine per celebrare la ricorrenza della resurrezione di Gesù Cristo, i prezzi alle pompe d'incanto si sono adeguati al temporaneo innalzamento del prezzo del petrolio. stazionava orai da tempo sui 60$ al barile (WTI) quando per varie ragioni internazionali andò a sfiorare i 70$, per qualche ora per poi arginarsi intorno ai 67$.

La coincidenza dell'aumento dei prezzi al consumo dei carburanti e dell'esodo è ormai talmente automatizzata che ci si accorgerebbe solo del contrario.

Esodo passato e petrolio che è tornato a scendere (circa 57$/barile) a valori che non si vedevano da 6 mesi ma, come d'incanto, i prezzi alle pompe sono rimasti fermi.

E già, la crisi USA - Iran preoccupa i petrolieri e così, in via cautelare cercano di fare cassa, come se in passato non avessero mai scaricato i costi sui consumatori.

E delle Accise che diciamo? Niente, sono ancora tutte lì e per di più l'IVA va a calcolarsi anche su queste odiate imposte generando un illegale prelievo determinato dalla imposizione di una tassa su un'altra imposta (l'Iva sulle Accise).

Niente di nuovo sul fronte occidentale, scriveva Erich Maria Remarque, e noi continuiamo a scrivere del furto dei petrolieri con la complicità dello Stato, sia per la moltiplicazione delle tasse (tasse su tasse) sia per la mancata vigilanza sui prezzi.

Corsi e ricorsi storici. A novembre l'ultimo ingiustificato aumento e poi a Pasqua e ora niente adeguamento al ribasso.

A pagare è sempre e solo pantalone.

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Pubblicato in Economia Emilia
Mercoledì, 08 Maggio 2019 09:00

Il turbo piccione tedesco fa scattare l'autovelox

Il turbo piccione tedesco. Un volatile fa scattare un radar a Bocholt: ma niente multa. Volava a bassa quota a 45 km/h sui 30.

La polizia di Bocholt, città sul confine tedesco-olandese, si sarà fatta una risata. Un piccione è stato fotografato da un autovelox, appena oltre il confine tedesco di Aalten, nella Renania Settentrionale-Vestfalia, in Germania. L'uccello volava a bassa quota a 45 km/h in un tratto di strada dove la velocità è limitata a 30 km/h. Un bel guaio se fosse capitato a una persona alla guida. Ma così non è stato.

Perché ad essere immortalata da un radar, non è stato una "pirata della strada" bensì dell'aria. Il dispositivo installato dalla polizia comunale in zona 30, ha infatti ripreso un piccione che volava radente al suolo oltrepassando il limite di velocità di ben 12 chilometri orari. Un superamento che per un conducente avrebbe comportato una multa (salata) e in Italia la decurtazione di tre punti dalla patente di guida. Ma non per il volatile ovviamente.

Nessuna sanzione per il velocissimo pennuto, solo uno "scatto" (di radar) verso la celebrità che alla stampa nordica ha voluto dare alla risibile notizia ma, che per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", la dice ancora tutta su quanto continuino ad essere fallaci i sistemi di rilevazione elettronica delle infrazioni, nonostante i progressi della tecnica. Insomma, un motivo in più per continuare nella lotta contro l'abuso che si fa di questo tipo di accertamenti, tra la risata che inevitabilmente ingenera la notizia e la miriade di ricorsi che continuiamo a predisporre contro le rilevazioni effettuate con queste macchinette infernali.

L'emittente tedesca WDR su Twitter da martedì pomeriggio sta condividendo la notizia che sta suscitando tanta ilarità: "Certo, sarà quantomeno problematico spedirgli la multa".

(7 maggio 2019)

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Ferrari richiama sei modelli per un problema all'airbag. Il bollettino Rapex segnala "rischio lesioni" livello grave

Ferrari sta richiamando sei modelli tra cui: 458 Italia, 458 Spider, 458 Speciale, California, FF e F12 Berlinetta, numero di lotto/codice a barre: da ZFFLJ65B000161035 fino a ZFF68NHC000198576 venduti o registrati, in Italia e Paesi Bassi. La causa del richiamo è da ravvisare nel fatto che "Un componente del sistema airbag sul lato anteriore può essere inadeguato e provocare una rottura del sistema di gonfiaggio. Di conseguenza, l'airbag del passeggero laterale può essere inserito in modo errato". La segnalazione "A12/1659/18 ", nel bollettino Rapex è stata pubblicata oggi. E il bollettino Rapex conclude sinteticamente ''non si possono escludere condizioni di guida non sicure''.

Pur non essendoci stati incidenti, segnala Giovanni D'Agata presidente dello "Sportello dei Diritti", è consigliabile che i proprietari di queste auto prestino la massima attenzione e che si rivolgano subito alle autofficine autorizzate o ai Concessionari Ferrari in Italia nel caso in cui la propria autovettura corrisponda ai lotti in questione. La difettosità segnalata è potenzialmente ancora più rischiosa se si pensa che le supercar in questione dispongono di un'accelerazione da 0 a 100 km/h che si può realizzare in frazione di secondi e che la velocità massima è di oltre 300 km/h. Ferrari non ha indicato quanti modelli sono stati identificati in Italia.

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(9 novembre 2018)

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Anche Ford, dopo Bmw e Toyota, è costretta ad un maxi richiamo relativo alla Focus. Il problema riguarda al sistema di alimentazione, che potrebbe causare anche un improvviso blocco del motore.

Nello specifico si tratta dell'indicatore del serbatoio della benzina: un filtro di depurazione rimanesse troppo aperto, causando così una situazione di vuoto eccessivo e una deformazione del serbatoio del carburante, che per qualche motivo non venivano rilevate dalle centraline di controllo.

A causa di un difetto nel sistema, è possibile che i conducenti non riescano a capire quanto carburante abbiano ancora a disposizione. Nella peggiore delle ipotesi anche con l'auto in movimento. Questa è la motivazione ufficiale per il recente richiamo da parte di Ford di 1,5 milioni di Focus.

In particolare, stiamo parlando di auto vendute negli Stati Uniti, Canada e Messico. Nonostante tutto, al momento sembra che non sia ancora stati riscontrati incidenti legati a questa problematica.

Il richiamo è però avvenuto a seguito della esplicita richiesta della Nhtsa (National highway traffic safety administration), agenzia federale statunitense che si occupa proprio di vigilanza del settore dei trasporti stradali. Le Ford Focus coinvolte sono tutte state prodotte dal 2012 al 2018. In particolare, la casa automobilistica statunitense ha fatto sapere che ci sono circa 1,3 milioni di unità presentanti il difetto negli Stati Uniti, circa 136.000 in Canada e circa 45.000 in Messico.

Il richiamo partirà dal prossimo 10 dicembre. Nell'attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo "Sportello dei Diritti" ancora una volta anticipa in Italia l'avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate viene tempestivamente informato.

È necessario, quindi, spiega Giovanni D'Agata presidente dello "Sportello dei Diritti", prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai concessionari o ai Concessionari Fordi Italia, nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione. Il rischio è facilmente intuibile e cioè quello di restare senza benzina e rimanere bloccati.

(26 ottobre 2018)

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Maxi richiamo nel mondo, Toyota richiama oltre 2,4 milione di ibride. Ecco i modelli. Richiamo separato anche per alcuni camion pickup Tundra dal 2018 al 2019 e SUV Sequoia e modelli Avalon 2019 per riparare un difetto dell'airbag

Ancora automobili destinate a essere ritirate dal mercato in diversi mercati, tra cui l'Europa, per difetti tecnici. Oltre 2,4 milioni di automobili ibride Toyota saranno richiamate dal colosso nipponico a causa del rischio concreto di blocco durante la guida, dovuto a quanto pare a un'anomalia nel dispositivo di protezione (failsafe) che potrebbe fa perdere potenza alle vetture in questione e fermarsi, mentre il servosterzo e la frenata rimarrebbero operativi: "un veicolo in stallo mentre si guida a velocità più elevate potrebbe aumentare il rischio di incidente".

Secondo i risultati delle ispezioni dei veicoli di Toyota, è stato scoperto che il malfunzionamento riguarda gli autoveicoli prodotti in Giappone, in particolare le versioni dei modelli della Prius e Aurius prodotti tra il mese di ottobre 2008 e novembre 2014 che sono state poi commercializzate in quasi tutto il mondo, Italia compresa, anche se circa la metà delle auto coinvolte si trovano di fatto in Giappone. Nello specifico si tratta di 1,25 milioni di vetture vendute in Giappone, 830 mila in nord America e 290 mila in Europa.

La decisione è stata presa dopo che il ministro dei trasporti nipponico ha annunciato una campagna nazionale per il richiamo degli autoveicoli. I proprietari saranno contattati nelle prossime settimane e tutte le riparazioni saranno gratuite. Questo richiamo è stato condotto con la supervisione del Ministero dei trasporti del Giappone. Separatamente, la Toyota ha annunciato anche un richiamo per alcuni camion pickup Tundra dal 2018 al 2019 e SUV Sequoia, così come le vetture Avalon 2019, per riparare un difetto dell'airbag.

Questo richiamo copre circa 188.000 in tutto il mondo, tra cui 168.000 negli Stati Uniti: "A causa di una programmazione inappropriata nell'unità di controllo elettronico dell'airbag (ECU), è possibile che venga rilevato erroneamente un guasto durante l'avvio del veicolo che potrebbe disabilitare uno o più sensori utilizzati per rilevare gli arresti anomali", ha affermato Toyota. "Ciò potrebbe comportare la comparsa di airbag laterali e a tendina e / o airbag anteriori e ginocchia non utilizzati come previsto in caso di incidente, con conseguente aumento del rischio di lesioni in caso di incidente e requisiti normativi in ​​alcuni mercati non essere soddisfatto. "

Nell'attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo "Sportello dei Diritti", ancora una volta, grazie al servizio che svolge monitorando tutti i richiami tecnici per l'eliminazione di difetti di produzione o di progettazione riguardanti la sicurezza che interessano i veicoli circolanti, anticipa in Italia l'avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate vengono tempestivamente informati. È necessario, quindi, spiega Giovanni D'Agata presidente dello "Sportello dei Diritti", prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai Concessionari Toyota Italia, nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione.

(5 ottobre 2018)

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Una nuova tegola si abbatte sulla Fiat 500L, la MPV compatta della FCA. Il modello è stato segnalato per un problema tecnico che potrebbe causare l'incendio dell'autovettura.

L'avviso è stato inserito nel bollettino del 16 marzo del Rapex, il sistema europeo di allerta rapida per i prodotti di consumo non alimentari (Report 9, N. 11 A12/0380/18).

La segnalazione presentata dalla Germania della Commissione Europea sui richiami dei prodotti difettosi che riguarda la casa automobilistica guidata da Sergio Marchionne interessa le unità di Fiat 500L con omologazione e3 * 2001/116 * 0217; Tipo: 199 prodotte tra il 14.08.2012 e il 14.09.2017 per le quali è stato evidenziato il rischio di incendio dovuto all' " L'isolamento del cavo elettrico nel riscaldatore ausiliario potrebbe danneggiarsi. Ciò potrebbe causare un cortocircuito e causare un incendio".

Il Rapex conclude che "non si possono escludere condizioni di guida non sicure". Pur non essendoci stati incidenti - segnala Giovanni D'Agata presidente dello "Sportello dei Diritti", tuttavia, in caso la propria vettura corrisponda alle unità in questione occorre prestare la massima attenzione e rivolgersi alle officine autorizzate per un controllo preventivo qualora il proprio veicolo corrisponda alle unità segnalate.

(16 marzo 2018)

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Sabato, 10 Marzo 2018 09:17

Alfa Romeo, richiamo per Giulia e Stelvio

Alfa Romeo, richiamo per Giulia e Stelvio. Rapex segnala auto per un problema con il liquido dei freni e della frizione. Avviso per rischio serio presentato dalla Germania

Richiamo in officina da parte dell'italiana Alfa Romeo. I modelli Giulia e Stelvio sono stati segnalati dal Ministero dei trasporti della Germania, per un problema tecnico che potrebbe potenzialmente creare 'situazioni di guida non sicure'.

Nello specifico si tratta dei modelli con numeri di omologazione: e3 * 2007/46 * 0382 * 09, e3 * 2007/46 * 0435 * 02 Tipi: 952, 949. L'avviso è inserito nel bollettino del 9 marzo del Rapex - Rapid Alert System for non-food dangerous products - il sistema di segnalazioni istituito dalla Commissione Europea.

Il richiamo che sta per essere attuato dalla casa automobilistica riguarda le auto costruite tra novembre e dicembre 2017 e, come si legge alla segnalazione " n° A12 / 0368/18, si riferisce a '' Il liquido dei freni e della frizione contiene olio minerale e può quindi danneggiare alcuni componenti del sistema di frenatura e della frizione. Di conseguenza, i sistemi di frenatura e frizione potrebbero non funzionare. ''

E il bollettino Rapex conclude sinteticamente ''questo potrebbe mettere in pericolo altri utenti della strada e pertanto non si possono escludere condizioni di guida non sicure''.

Pur non essendoci stati incidenti - segnala Giovanni D'Agata presidente dello "Sportello dei Diritti"- è consigliabile che i proprietari di queste auto prestino la massima attenzione e che si rivolgano subito alle autofficine autorizzate o ai Concessionari in Italia nel caso in cui la propria autovettura corrisponda ai modelli in questione. L'uso di olio minerale in impianti per DOT danneggia tutte le parti in gomma. Non è escluso che oltre la revisione della pompa, a causa dei gommini danneggiati, sia necessario sostituire la pompa.

(9 marzo 2018)

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Dieselgate. Maxirichiamo di Porsche Macan nelle officine dopo i controlli del Ministero dei Trasporti tedesco. I motori diesel della Panamera e della Cayenne saranno esaminati in parallelo

La casa automobilistica Porsche dovrebbe richiamare il suo modello Macan con motore diesel di tre litri per un altro aggiornamento software nelle officine.

Interessati in tutta Europa circa 52.500 veicoli con il motore diesel sei cilindri, secondo quanto annunciato venerdì da Porsche.

Dopo i controlli da parte del Kraftfahrt-Bundesamt (KBA), il Ministero dei Trasporti Tedesco, il produttore avrebbe ordinato un richiamo per la Macan a causa di irregolarità nel sistema di scarico. Oltre ad analizzare questo modello gli esaminatori del KBA, nel quadro della scandalo sui gas di scarico noto come "Dieselgate" hanno messo nel mirino anche la Porsche Cayenne con motore quattro litri diesel di seconda generazione, che venne prodotta fino allo scorso autunno e la Porsche Panamera nella variante diesel. Nell'attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo "Sportello dei Diritti", ancora una volta anticipa in Italia l'avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate viene tempestivamente informato.

È necessario, quindi, spiega Giovanni D'Agata presidente dello "Sportello dei Diritti", prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai concessionari nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione.

Al singolo proprietario, infatti, non costa nulla tale tipo di verifica e nel caso in cui la propria autovettura sia oggetto del richiamo, l'intervento previsto è a totale carico della casa automobilistica che dovrebbe fornire anche un'autovettura sostitutiva per il periodo necessario alla manutenzione straordinaria.

(27 gennaio 2018)

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Sabato, 27 Gennaio 2018 08:09

Nuova Kona By Hyundai - la prova di VideoMotori

Hyundai Kona segna un passo importante nella strategia di crescita di Hyundai, completando l'offerta SUV del brand.

Nuova Kona by Hyundai è uno Sport Utility dal carattere distintivo, che va a rafforzare la credibilità che il marchio si è guadagnato nel segmento con oltre 1.4 milioni di unità immatricolate in Europa dal lancio della prima generazione Santa Fe nel 2001.

Un successo al quale ha contribuito in maniera decisiva anche l'Italia, dove la sola Tucson ha superato le 41 mila unità in meno di due anni.

Collocandosi nel segmento SUV-B, nuova Kona unisce la forte design identity del brand ad una natura decisa, funzionalità premium e le più moderne tecnologie in termini di connettività e sicurezza, per offrire un prodotto senza precedenti nel segmento.

Hyundai-Kona-post

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