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Ristrutturazioni e risparmio energetico: la manovra raddoppia l'importo della ritenuta sui bonifici bancari -
Modena, 6 novembre 2014 -
CNA lo aveva sottolineato, commentando la Legge di Stabilità: una manovra in grado di rappresentare un'inversione di tendenza rispetto al passato, a patto che gli investimenti previsti non vengano alimentati da nuove tasse e meccanismi in grado di penalizzare le imprese. Purtroppo, invece, questo rischio si va materializzando ai danni delle pmi dell'edilizia, il settore che più sta pagando la crisi.
La Legge di Stabilità, infatti, ha raddoppiato dal 4 all'8% la ritenuta applicata sui bonifici bancari collegati alle operazioni di ristrutturazione ed efficientamento energetico delle abitazioni e degli immobili delle imprese, l'unica modalità di pagamento ammissibile per avere diritto alle relative detrazioni fiscali. "Una sberla da 920 milioni di euro – commenta Paolo Vincenzi, presidente di CNA Costruzioni di Modena, che mina una situazione di liquidità già precaria per le imprese dell'edilizia".
La gravità di questo prelievo è testimoniata paradossalmente dallo stesso fisco. "La banca dati degli studi di settore dimostra che su 100 euro di ricavi il reddito per l'impresa è intorno ai 10 euro. Portare all'8% la ritenuta significa, per le imprese, anticipare l'80% di quest'ultima allo Stato. Reddito che dovrebbe servire, tra l'altro, a pagare i dipendenti ed i fornitori. L'effetto di questo provvedimento, dunque, potrebbe essere quello di costringere le imprese a presentarsi in banca per reperire la liquidità necessaria ad onorare i propri impegni, con le difficoltà ed i costi ben noti a tutti".
"Un dubbio sorge spontaneo – chiosa Vincenzi – che si voglia creare un credito d'imposta a favore delle imprese talmente elevato da renderne difficile e costoso il recupero, visto che lo Stato è un attento riscossore ma un poco puntuale pagatore. E non vengano a raccontare che l'aumento della ritenuta serve a combattere l'evasione. Per combattere l'evasione è sufficiente una ritenuta dello 0,1%: tanto basta alle banche per comunicare all'Agenzia delle entrate il pagamento effettuato all'impresa".
(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
I risultati dell'indagine condotta da CNA che ha coinvolto 2.400 imprese "misurare" l'impatto sulle aziende della burocrazia non tanto in termini economici, ma di percezione degli imprenditori -
Modena, 3 novembre 2014 -
Cosa vuol dire burocrazia? Vuol dire – ed è solo l'esempio più recente - spiegare con due circolari di 65 pagine un comma di sette righe, come accaduto nel caso della norma che impone l'annotazione sul libretto di circolazione del nominativo di chi, non essendone proprietario né parente convivente, utilizzi il mezzo per un periodo superiore a trenta giorni. Una vicenda che ha tenuto impegnati per giorni professionisti e tenuto in ansia imprese ed utilizzatori di mezzi aziendali che ben testimonia nei fatti coa si nasconde dietro questa famigerata parola.
CNA ha cercato di "misurare" l'impatto sulle aziende della burocrazia non tanto in termini economici, ma di percezione degli imprenditori. Un sondaggio che ha coinvolto 2.400 imprese, molte di queste sul nostro territorio, per i tre quarti delle quali la burocrazia è tra i principali fattori responsabili della decrescita economica dell'Italia. Burocrazia intesa, per la maggioranza degli intervistati (il 72%) come complessità degli adempimenti. La difficile comprensibilità delle norme sottrae un tempo rilevante all'attività aziendale: per il 41,8% delle imprese, si arriva fino a tre giorni al mese (24 ore lavorative) ma nel 30,7% dei casi, vengono impiegate fino a 5 giornate al mese (40 ore lavorative). Tempo che significa maggiori costi.
Sistri, responsabilità solidale negli appalti e spesometro sono considerati gli adempimenti più odiosi e complicati (soltanto per l'adempimento degli obblighi inerenti responsabilità solidale le imprese affrontano un costo calcolato in 1,2 miliardi di euro).
Una situazione che negli ultimi anni non è certo migliorata, visto che il 75% delle imprese ha una percezione negativa delle presunte operazioni di semplificazioni introdotte dai governi che si sono succeduti negli ultimi sei anni. Ma c'è fiducia, visto che un'impresa su due ritiene che l'attuale governo potrà ridurre significativamente il carico burocratico che grava sul sistema produttivo.
Di certo c'è che il livello di informatizzazione delle PA è giudicato del tutto inadeguato rispetto alle necessità delle imprese da circa il 53% di esse. L'inadeguatezza del livello di informatizzazione della PA si evince anche dalla capacità di interagire on-line con l'operatore pubblico: in media, solo un'impresa su tre (quasi il 30%) riesce a sbrigare più della metà delle pratiche per via telematica. Ecco perché gli imprenditori sono concordi nel ritenere che la riforma della Pubblica Amministrazione sia tra gli obiettivi da perseguire prioritariamente nei prossimi mesi e che l'innalzamento del livello di informatizzazione non sia rinviabile. Maggiore informatizzazione della PA è sinonimo di agilità e tempestività: oltre a permettere una riduzione dei costi operativi, essa consentirebbe alle imprese di avere innanzitutto risposte più chiare e tempestive da parte dell'operatore pubblico(30,8%), poi maggiore certezza nei tempi di conclusione dei procedimenti amministrativi (27,4%).
Il giudizio critico sulla burocrazia trova conferma quando agli imprenditori viene chiesto di elencare le riforme dell'agenda di Governo ordinandole per priorità in un ventaglio ristretto di materie cruciali nella vita delle imprese: il fisco, il lavoro, la giustizia e, per l'appunto, la PA. In cima alle aspettative delle imprese ci sono le riforme del fisco e del lavoro. Si tratta di un risultato scontato: il peso del fisco sulle imprese italiane (sintetizzato dal cosiddetto total tax rate che, secondo stime CNA, può raggiungere in alcuni casi il 74,4% ) è tra i più alti d'Europa e lo stesso vale per il costo del lavoro. La riforma del fisco risulta poi ampiamente prioritaria tra le imprese con meno di 10 addetti mentre quella del lavoro viene auspicata soprattutto tra le imprese con più di 10 addetti, nelle quali operano più frequentemente lavoratori dipendenti. È invece sorprendente che la necessità di riformare in tempi brevi la PA trovi il consenso di una quota non irrilevante di imprenditori (il 14,4%), a conferma della consapevolezza che lo snellimento della pubblica amministrazione rappresenti un fattore strategico per incrementare la competitività del Sistema-Italia.
Insomma, abbattere la burocrazia non è solo un atto dovuto, ma un'azione concreta per contribuire ad uscire dalla crisi e ridare fiducia alle imprese.
(Fonte: ufficio stampa CNA MO)
Lunedì 3 novembre, dalle ore 20.45, importante incontro di CNA a sostegno delle attività commerciali dell'Area Nord, presso Centro "Ricommerciamo", San Felice S/P -
Modena, 3 novembre 2014 -
Dare un supporto operativo alle attività commerciali dell'Area Nord di Modena è l'obiettivo che si propone CNA con l'incontro di oggi, lunedì 3 novembre, alle ore 20.45, presso la sala riunioni del centro "Ricommerciamo", in Piazza Italia, a San Felice sul Panaro. L'intento di CNA.COM, infatti, è quello di fornire un aiuto concreto a quelle zone che si trovano a dover fare i conti non solo con la crisi, ma anche con le mutate abitudini dei consumatori che vivono nell'area colpita dal sisma 2012, tra delocalizzazioni e centri storici ancora in via di ricostruzione.
"Se abbiamo dei buoni prodotti, chiediamo il giusto prezzo e trattiamo bene i clienti, la voce si spargerà e le persone continueranno a venire sempre di più. Questa affermazione funzionava bene nel passato – afferma Paolo Vallicelli, esperto di marketing e Consulente di Direzione del Gruppo Len, nonché relatore della serata - ma ora nell'era dell'iper-competizione e del cliente "poligamo" è necessario un cambiamento strutturale nel modo di vendere. Nell'appuntamento di San Felice cercheremo di definire alcuni strumenti pratici, applicabili facilmente, per avere un rapporto più propositivo col contesto difficile di oggi".
Che cosa significa fare marketing e vendere oggi per un esercente, come utilizzare semplici strumenti di visual merchandising per il punto vendita e la vetrina, com'è possibile attirare più clienti e fidelizzare quelli che già si hanno: questi sono solo alcuni dei temi che saranno trattati durante la serata. Ampio spazio sarà lasciato per le storie di successo dei negozianti in sala, per le domande e il confronto tra il pubblico, al fine di trovare nuovi spunti e osservare un nuovo modo di lavorare.
L'incontro è gratuito e aperto a tutti gli interessati.
(Fonte: L'Ufficio Stampa CNA MO)