Più alberi e meno asfalto. I cittadini di San Leonardo intervengono sul progetto di Via Treves. La lettera agli amministratori.
A seguire il Comunicato ricevuto dal Gruppo di Cittadini di San leonardo.
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Al Sindaco di Parma
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All'Assessore Lavori Pubblici ALINOVI
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All'Assessore Ambiente BENASSI
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Apprendiamo dalla stampa che il Consiglio Comunale ha approvato (con 18 voti a favore, 7 contrari ed un astenuto) una variante al POC (Piano Operativo Comunale) relativo all'intervento urbanistico di Via Treves, meglio identificabile nella zona fra via Guerci e lo svincolo della tangenziale; dalle notizie giornalistiche si desume che potrà prevedere, nella nuova declinazione, "esercizi per la ristorazione, terziario al servizio della persona, della famiglia e delle attività professionali, artigianato, ricettività e servizi sanitari svolti professionalmente" (Gazzetta di Parma 22/12/2017) e che secondo l'Assessore Alinovi "in questo modo si può togliere qualche elemento di periferizzazione e rendere più appetibile la zona dal punto di vista commerciale" (Gazzetta di Parma 22/12/2017).
Se queste parole significano però infierire ulteriormente su un'area già oppressa dal traffico veicolare (e da tanti altri problemi), dove i pochi alberi piantumati sono morti di incuria e trascuratezza (si vedano quelli che fiancheggiano via Silva/ Bormioli), diciamo che preferiremmo essere "periferici e non appetibili", soprattutto se appetibilità significa lucro e profitto per pochi e insalubrità per tutti gli altri .
Su questo argomento il nostro gruppo era già intervenuto con lettera del 31.01.2011 -Sindaco Vignali- (si cfr. allegato), del 15/12/2011 -Commissario Straordinario Ciclosi – (si cfr. allegato) e del 28/6/2012 -Sindaco Pizzarotti- (si cfr. allegato), aveva inoltre espresso le proprie considerazioni critiche negli incontri del 8/2/2013 (Ass.re Alinovi) e 18/4/2013 (Ass.re Folli).
Si riteneva infatti e si reputa tuttora, che tale realizzazione appesantirà ancor di più il traffico, già notevole e spesso caotico dell'area in argomento, anche in considerazione della "strozzatura" tra l'imbocco di Via Silva da/verso il Centro Commerciale Eurotorri e Via Guerci e dell' incremento del traffico (anche autocarri carico/scarico) determinato dal nuovo Supermercato.
Questa zona della città avrebbe avuto bisogno di tante nuove alberature per contrastare e compensare l'elevata presenza di fonti inquinanti e non certo di nuova cementificazione.
Affinché la realizzazione del suddetto insediamento, che avrà pesanti ripercussioni sulla viabilità della zona e conseguentemente sulla sua vivibilità, non diventi per questa parte del Quartiere l'ennesimo fattore di disagio e di danni per molti chiediamo agli Assessori in indirizzo ed al Sindaco, primo Cittadino e primo Responsabile della salute degli abitanti della nostra città, di:
salvaguardare la vivibilità locale facendo si che l'ingresso e l'uscita principali siano collocati su Via San Leonardo, evitando che si determini un flusso anche intenso di veicoli, diretti a questo comparto o in uscita da esso, per le piccole strade interne al quartiere (Via Brodolini, Guerci, Treves, Milano ecc.).
realizzare "Zone 30" che riportino anche il traffico di via Ravenna/via Prampolini ad una circolazione prettamente residenziale/locale e non, come sta avvenendo e come avevamo segnalato da tempo, di attraversamento fra via Europa e via San Leonardo
Infine evidenziamo nuovamente che questa soluzione si realizza in una zona già ampiamente servita dal punto di vista di Centri Commerciali mentre nulla a supporto del "commercio" di quartiere è stato fatto. Rinnoviamo il nostro invito a realizzare interventi di rivalorizzazione di via San Leonardo/Via Trento con il centro (Stazione/Via Garibaldi) assolutamente necessario a generare un mix funzionale che generi vitalità.
Ci auguriamo che l'Amministrazione trovi il "coraggio" di avere uno sguardo lungimirante sulla città non limitandosi a proclami (vedi PARMA FUTURO SMART, progettare città smart e resilienti per tutti).
Il nuovo Supermercato al Cornocchio, il Mall a Baganzola e l'Aeroporto Cargo non vanno sicuramente in questa direzione.
Chiediamo dunque ai nostri Amministratori destinatari della presente, un incontro in cui si possa chiarire quali tutele e salvaguardie l'Amministrazione vorrà porre in essere a difesa e protezione della salute dei suoi cittadini.
MANIFESTO PER SAN LEONARDO
In allegato: N° 3 documenti in formato pdf dei precedenti interventi del Gruppo di Cittadini di San Leonardo
Urbanistica. La Regione frena il consumo di suolo: taglio a nuove previsioni di espansione, saldo zero, rigenerazione urbana e adeguamento sismico con regole più semplici, legalità e trasparenza. Ecco la nuova legge di riforma.
Fissata una quota massima del 3% di espansione per ogni Comune: dagli attuali 250 chilometri quadrati (2 città di Bologna) previsti oggi nei piani comunali in Emilia-Romagna si scenderà a 70 chilometri quadrati. L'assessore Donini: "Svolta culturale sul modello di sviluppo, ora apriamo il cantiere di confronto territori, mondo produttivo, associazioni e professionisti"
Bologna – Stop all'espansione urbanistica in nome del consumo di suolo a saldo zero, della rigenerazione urbana e della riqualificazione degli edifici. Poi adeguamento sismico degli immobili, sostegno alle imprese e tutela del territorio agricolo. Sono gli obiettivi del progetto di nuova legge urbanistica presentato oggi in commissione Territorio e ambiente dall'assessore alla Programmazione territoriale, Raffaele Donini, alla vigilia di un mese di confronto sul testo con i territori, amministratori locali, associazioni di categoria e ambientaliste e professionisti.
La proposta di legge punta a ridurre fortemente le previsioni di nuove costruzioni al di fuori dei territori già urbanizzati, fissando al contempo nuove regole più semplici e veloci per la pianificazione dei Comuni e per favorire la qualità dei progetti, la legalità e la trasparenza.
Basti pensare che in base agli attuali piani comunali, in Emilia-Romagna sono previsti 250 chilometri quadrati di espansione urbanistica: l'equivalente di quasi due nuove città di Bologna. La nuova legge stima, fissando una quota massima del 3% di espansione per ogni Comune, di abbassare questa soglia a 70 chilometri quadrati.
In particolare, il consumo di suolo entro il 3% sarà consentito esclusivamente per nuovi insediamenti produttivi, per edilizia residenziale sociale e per nuove abitazioni, solo se collegate a progetti di rigenerazione urbana.
Il progetto di legge pone però anche un forte sostegno a chi fa impresa: gli insediamenti produttivi strategici, gli interventi di ampliamento produttivi e le opere pubbliche o di interesse pubblico, saranno escluse dalla quota massima del 3%.
L'obiettivo è di anticipare il consumo di suolo a saldo zero rispetto all'obbiettivo europeo del 2050 (7^ Programma di azione ambientale dell'Unione europea).
"Con questa proposta di legge- afferma l'assessore Raffele Donini- che la Giunta intende approvare entro fine anno per consegnarla poi alla discussione in Assemblea legislativa, si apre un cantiere di confronto e dialogo con i territori e con il mondo produttivo, associazioni e professionisti. Proponiamo una svolta culturale sul nostro modello di sviluppo, non più basato sull'espansione e sul consumo di suolo ma sulla rigenerazione delle nostra città e l'adeguamento sismico degli edifici. Pensiamo ad una pianificazione semplice, veloce e trasparente- chiude- che consenta al territorio uno sviluppo sostenibile sbarrando la strada alla corruzione e alle infiltrazioni mafiose".
Rigenerazione urbana e adeguamento sismico
L'aspetto centrale del progetto di legge va ricercato anche nei forti incentivi alla rigenerazione urbana e interventi di adeguamento sismico ed efficientamento energetico.
Nel testo, infatti, sono previsti per progetti di rigenerazione urbana contributi regionali diretti - i primi saranno 30 milioni di euro inseriti nell'accordo in via di approvazione fra Regione e Governo per l'utilizzo dei fondi FSC -, l'esonero dal contributo straordinario, la riduzione di almeno il 20% del contributo di costruzione, incentivi volumetrici legati alla qualità del progetto, oltre a procedure più veloci e snelle.
In particolare per interventi di adeguamento sismico, tema oggi più che mai attuale, oltre agli incentivi per la rigenerazione urbana è prevista una norma specifica sull'interesse pubblico per avviare tali interventi, che comporterà la possibilità del 50% dei proprietari di un edificio di imporre la realizzazione sulla restante quota di proprietari, qualora essi si oppongano.
Pianificazione semplificata: taglio agli strumenti urbanistici
Il progetto di legge compie poi un considerevole taglio agli strumenti urbanistici di Regione, Città Metropolitana, Aree vaste e Comuni.
Nello specifico, la Regione si doterà di un nuovo Piano territoriale regionale, che conterrà al suo interno anche gli attuali piani paesistici e la parte infrastrutturale del PRIT, la Città Metropolitana e le Aree vaste si doteranno di un Piano strategico Territoriale Metropolitano o d'Area Vasta, mentre i Comuni, che avranno tre anni di tempo dall'approvazione delle nuove norme per avviarne i procedimenti di approvazione, di un PUG-Piano Urbanistico Generale (un unico strumento che andrà a sostituire gli attuali PSC e RUE) per stabilire la programmazione e pianificazione di tutto il loro territorio.
I Pug saranno quindi attuati attraverso "Accordi operativi" (che sostituiranno POC e PUA) che definiranno gli interventi da realizzare.
Il progetto di legge prevede inoltre norme per promuovere e favorire la partecipazione dei cittadini alle scelte urbanistiche dei Comuni attraverso concorsi di architettura e per aumentare la trasparenza dei progetti urbanistici, al fine di evitare infiltrazioni mafiose o corruttive.
In questo caso, in particolare, si prevede l'impegno a recepire le disposizioni dell'Autorità Nazionale Anti Corruzione e l'inserimento di informazioni antimafia per la validità degli accordi operativi, quale clausola di nullità del procedimento.
Per scaricare il progetto di legge e le slide di sintesi:
http://territorio.regione.emilia-romagna.it/in-evidenza/nuovalrurb
(Nelle foto l'assessore Raffaele Donini)