Sarah Moon, tra le maggiori fotografe contemporanee in mostra a Palazzetto Eucherio Sanvitale, all'interno del Parco Ducale con "Qui e Ora Ici et Maintenant". La mostra, ad ingresso gratuito, rimarrà aperta fino a sabato 15 ottobre.
Parma, 12 settembre 2016
Inaugura venerdì 16 settembre alle ore 18 la mostra "Sarah Moon. Qui e Ora – Ici et Maintenant", curata da Galleria Carla Sozzani e coorganizzata da Fiere di Parma in occasione del premio annuale di Mercanteinfiera, con il patrocinio dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Parma.
Sede dell'esposizione è il Palazzetto Eucherio Sanvitale, all'interno del Parco Ducale, che si conferma luogo d'elezione per le esposizioni fotografiche a Parma.
Sarah Moon, artista francese tra le maggiori fotografe contemporanee, da molti anni indaga la bellezza e lo scorrere del tempo. Il titolo Qui e Ora - Ici et Maintenant è stato scelto dall'artista per aprire un dialogo tra le sue opere e palazzetto Eucherio Sanvitale: la mostra racconta un incontro d'autore, inatteso e intenso con gli affreschi rinascimentali e le sculture del Palazzetto, e apre un dialogo inedito con la fotografia contemporanea.
L'alfabeto segreto della Moon rimanda alla sfera dell'emotività, dell'intimo, e mette in scena una realtà immaginaria, filtrata dal ricordo e dall'inconscio. Il suo linguaggio antinarrativo evoca momenti, sensazioni, coincidenze e bellezza.
L'amicizia e l'affinità tra Sarah Moon e Carla Sozzani risalgono alla fine degli anni Settanta quando iniziano a collaborare insieme per Vogue Italia e poi Elle Italia.
La prima mostra alla Galleria Carla Sozzani è nel 1996, "120 fotografie" curata dal Centre National de la Photographie di Parigi, a cui è seguita la mostra "Fotografie" nel 2002 e infine la mostra "Fil rouge" nel 2006.
Le visioni di Sarah Moon spesso schiudono un universo magico di immagini poetiche. Di lei si sa poco. Raramente parla di sé, nascosta dietro il suo eterno berretto che sembra proteggerne la timidezza fragile e delicata. Come dice lei stessa, le sue immagini parlano di lei. Le sue fotografie sono così misteriose, così cariche di tensione drammatica e tuttavia riservate, che sembrano un intero mondo visto attraverso uno spiraglio luminoso.
"Sin dall'inizio ho sempre voluto sfuggire al linguaggio codificato del glamour. Quello che cercavo era più intimo, erano le quinte ad interessarmi, un diaframma sospeso prima che il gesto si compia, un movimento al rallentatore...come quello delle donne che si allontanano di spalle." – scrive Sarah Moon nel libro Coincidences, pubblicato da Delpire nel 2001.
La mostra, ad ingresso gratuito, rimarrà aperta fino a sabato 15 ottobre, e sarà visitabile da martedì a venerdì dalle 13.00 alle 19.00, sabato e domenica dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.30.
Palazzetto Eucherio Sanvitale
via J.F. Kennedy, 12
Parco Ducale 43121 Parma
Finalmente è arrivata anche in Italia "David Bowie Is", una delle mostre di maggior successo degli ultimi anni realizzata dai curatori del Victoria and Albert Museum di Londra: fino al 13 novembre 2016 il MAMbo – Museo d'Arte Moderna di Bologna
Bologna, 21 Luglio 2016
Finalmente è arrivata anche in Italia "David Bowie Is", una delle mostre di maggior successo degli ultimi anni realizzata dai curatori del Victoria and Albert Museum di Londra. Si tratta della prima retrospettiva dedicata alla incredibile carriera di David Bowie, uno degli artisti più audaci, innovativi e visionari del panorama musicale contemporaneo.
Fino al 13 novembre 2016, il MAMbo – Museo d'Arte Moderna di Bologna ospiterà un percorso dedicato all'artista che si sviluppa attraverso contenuti "multimediali" capaci di trasportare il visitatore all'interno del processo creativo del Duca Bianco, descrivendo il suo lavoro, l'importanza del suo contributo artefice del cambiamento in ambito teatrale, culturale e musicale.
Tre le tematiche principali:
- Una attraverso i primi anni di vita e della carriera di David Bowie nella Londra del 1960, arrivando al punto di svolta del singolo "Space Oddity" nel 1966;
- La seconda rivela le differenti fonti d'ispirazione che hanno influenzato la sua musica e allo stile delle sue performance;
- La terza affronta il mondo dei grandi concerti live di Bowie utilizzando presentazioni audio e video di grandi dimensioni, insieme all'esposizione di costumi di scena e materiali originali dell'artista.
Giorni e orari di apertura:
dal martedì alla domenica dalle ore 10.00 alle ore 19.00
giovedì dalle ore 10.00 alle ore 23.00
lunedì chiuso
Costo del Biglietto:
Intero giornaliero con prenotazione di giorno e fascia oraria: € 15,00
Intero Open Day - fast lane: € 20,00
Ridotto: € 13,00 (da 7 a 15 anni e over 65 e possessori Bologna Welcome Card)
Ridotto possessori Card Musei Metropolitani Bologna e Card Bologna Musei € 7,50
Omaggio (da 0 a 6 anni, soci ICOM e AMACI)
Studenti Universitari: € 10,00
Gruppi, e scolaresche della Scuola secondaria di II grado (Minimo 15 Persone): € 10,00/pax
Gruppi scolaresche studenti fino alla Scuola secondaria di I grado: € 5,00/pax
Gli scatti dell'artista francese saranno protagonisti assoluti del 'Fuorisalone' della prestigiosa kermesse dedicata all'antiquariato. Al Palazzetto Eucherio Sanvitale di Parma la mostra, curata da Carla Sozzani, vincitrice del premio Mercanteinfiera 2016, sarà visitabile dal 16 settembre al 15 ottobre.
Parma, 23 luglio 2016
Un grande nome della fotografia contemporanea protagonista della terza edizione di "Mercanteinfiera Off", il fuorisalone culturale promosso da Fiere di Parma e Comune di Parma che si lega alla prestigiosa kermesse omonima dedicata all'antiquariato, modernariato e collezionismo vintage in programma dall' 1 al 9 ottobre.
Il nome è quello di Sarah Moon, artista francese che da molti anni indaga la bellezza e lo scorrere del tempo, i cui scatti saranno protagonisti della mostra "Sarah Moon a Parma.Fotografie" curata da Carla Sozzani, vincitrice del premio Mercanteinfiera 2016.
Visitabile dal 16 settembre al 15 ottobre a Palazzetto Eucherio Sanvitale, all'interno della suggestiva cornice del Parco Ducale, la mostra si propone come un viaggio in un universo magico di immagini poetiche: fotografie misteriose cariche di tensione drammatica ma allo stesso tempo riservate che danno quasi la sensazione di osservare un intero mondo attraverso uno spiraglio luminoso.
Con la mostra di Sarah Moon, l'edizione autunnale di Mercanteinfiera aggiunge un ulteriore tassello al tema conduttore della rassegna, ispirato all'universo femminile. Due saranno infatti le mostre collaterali presenti, in occasione della kermesse, alle Fiere di Parma. Ed entrambe metteranno al centro le donne. "Le Muse in scena", curata da Alessandro Malinverni, Alberto Nodolini e Carlo Mambriani, ricostruisce sipari e fondali realizzati a Parma 200 anni fa, per il teatro Regio fatto costruire dalla Duchessa Maria Luigia. "Segreti di regine, regine di segreti", invece, realizzata in collaborazione con il Museo di Palazzo Reale di Genova, si pone come un entusiasmante viaggio tra i vezzi, gli oggetti e le manifatture più care alle nobildonne.
Giovane, ma già in rampa di lancio. E soprattutto capace di spaziare tra le diverse espressioni artistiche, facendole dialogare tra loro e volgendo il proprio sguardo alla contemporaneità. È questa la motivazione che ha indotto la giuria formata da esperti qualificati ad assegnare a Gianluigi Ricuperati il Premio Mercanteinfiera 2017 che raccoglie così il testimone di Carla Sozzani.
Lo scrittore torinese sarà tra i protagonisti della prossima edizione di Mercanteinfiera: sempre di meno mostra espositiva, sempre di più un progetto per coniugare le diverse forme d'arte nel segno della multidisciplinarietà.
La mostra di Francesca Pradella, ospitata fino al 26 luglio presso il locale del Modena Golf & Country Club, diventa un'occasione per parlare del difficile e affascinante lavoro di fotografa. Per scoprire quanta passione, fatica e lavoro si nasconde dietro a ogni scatto.
Di Manuela Fiorini – foto di Francesca Pradella
FORMIGINE (MO) – Lo sguardo fiero di una tigre, l'espressione un po' annoiata di un leone che fissa un orizzonte sconfinato, l'occhio di un elefante da cui traspare un'arcana saggezza, un macaco giapponese che si riscalda in una piscina di acqua termale. E' la natura nella sua meravigliosa complessità e bellezza la protagonista di g-Lens, la mostra della fotografa modenese Francesca Pradella che si potrà visitare fino al prossimo 26 luglio presso il Modena Golf & Country Club di Colombaro di Formigine. Il titolo, g-Lens, nasce dall'incontro di due parole: glance (sguardo), e lens (obiettivo), per sottolineare il confronto tra l'occhio umano sta dietro l'obiettivo della macchina fotografica, e lo sguardo dell'animale che viene ritratto, un duello visivo in cui il confine tra chi osserva ed è osservato diventa labile.
In mostra sette fotografie, di cui una in formato 180 x 60 e le altre in formato 61 x 41, stampate su dibond, una lega di alluminio, e impreziosite da cornici in corten, un particolare tipo di acciaio che subisce un processo di ossidazione naturale e che rende ogni cornice un pezzo unico. Le cornici sono realizzate da Met Materia e Tecnica di Formigine di Tania Dieci e Monica Rivi.
Le immagini, che rivelano un'attenzione per il particolare e un vero talento nel saper "cogliere l'attimo" sono anche un'occasione per parlare con l'autrice del suo lavoro e di quanto sacrificio, passione e impegno richieda il "mestiere" di fotografo. Francesca Pradella, 32 anni, nata a Modena, è di una bellezza raffinata. Potrebbe tranquillamente stare davanti a quell'obiettivo che, invece, si è ostinata a voler impugnare dalla parte di chi scatta, studiando, perfezionandosi in Italia e all'estero e viaggiando parecchio per realizzare il suo sogno di fare di una grande passione un mestiere. Da quando, racconta "mio nonno Enrico, scomparso da poco, a cui è dedicata la mostra, da bambina mi regalò la Grande Enciclopedia degli animali".
C'è qualcuna delle foto di g-Lens che ha una storia particolare?
"Sicuramente la più grande, quella che ritrae un macaco giapponese. L'ho scattata vicino a Nagano lo scorso febbraio. Ero in Giappone, tra Tokyo e Kyoto, per fotografare i backstage dei videoclip del pianista italiano DeLord. Nel mio unico giorno libero ho preso qualche treno, qualche bus, ho fatto un po' di trekking e sono andata in questo bosco dove ci sono queste scimmie. La loro caratteristica è che, quando le temperature scendono, e possono arrivare anche a -5°C/-10°C, si immergono nelle piscine termali per riscaldarsi. Questa foto ritrae proprio questo macaco immerso in una piscina termale mentre si riposa".
Gli animali, a differenza delle persone non si mettono in posa. Quanto è importante e difficile cogliere l'attimo?
"Vengo da una scuola, intesa come esperienza, in cui non mi era consentito margine di errore. Mi sono specializzata nel reportage, non sono ritraendo animali, ma seguo anche il Festival di Cannes o quello di Venezia, dove ci sono davvero pochi secondi per scattare. Fotografare gli animali, poi, non vuol dire solo scattare, ma documentarsi sempre prima sulla specie, sulle abitudini e caratteristiche, sull'habitat in cui vive. E per avere la foto si possono aspettare anche ore o giorni. Senza contare che anche la fortuna spesso gioca un ruolo fondamentale".
Come hai deciso di fare della tua passione una professione?
"Mio padre è un fotoamatore e fin da piccola avevo a casa delle macchine a pellicola con le quali mi divertivo a far degli scatti. Non avevo mai pensato di farne una professione. Poi un giorno, (avevo da poco comprato la mia prima reflex digitale) ero in giro per il centro di Modena con una mia amica e abbiamo visto in un negozio l'annuncio "Cercasi assistente fotografa". Lei mi ha letteralmente buttata dentro! Ho mostrato al fotografo qualche lavoro che avevo messo on line e mi ha subito proposto di affiancarlo nel fare le foto a un matrimonio. Da lì poi ho iniziato ad affiancarlo in maniera più professionale. Ho poi deciso di perfezionarmi studiando in un istituto di fotografia di New York il cui diploma in fotografia è riconosciuto da tutte le Università Americane. Per quanto riguarda il giornalismo, sto studiando alla London School of Journalism".
I tuoi progetti per il futuro?
"Nei prossimi mesi mi dedicherò a un progetto natura che è già parzialmente coperto, ma andrò alla ricerca di altri sponsor. Dietro a ogni foto, infatti, c'è tanto sacrificio, sudore e fatica, ma anche diversi costi. Tra questi c'è quello dell'attrezzatura, ma anche le spedizioni, che oltre a trasporti, vitto e alloggi comprendono anche i permessi per poter fotografare gli animali in parchi e riserva nel mondo. Un permesso per utilizzare una foto a scopo commerciale può arrivare a costare anche 700/800 dollari al giorno e poche testate possono permetterselo. Un tempo era la rivista, l'editore che coprivano le spese per i reporter, ma oggi non è più possibile, quindi dobbiamo rivolgerci a sponsor esterni. Quindi, ne approfitto per fare un appello: chi desidera finanziare un progetto fotografico di salvaguardia della fauna selvatica mi contatti!".
Quali consigli ti senti di dare a un giovane che volesse diventare fotografo?
Ho avuto la fortuna di contribuire a Fotografia Europea e di partecipare a workshop di grandi fotografi di agenzie internazionali come Magnum e Seven. La lezione che ho imparato è che oggi, per fare il reporter, più che il diploma o la laurea in fotografia serve una formazione integrata. Se per esempio voglio fare il reporter di guerra, posso laurearmi in Scienze Politiche per avere le basi per saperne di più nel momento in cui scenderò in campo. E ' poi importante specializzarsi in una tipologia specifico, ma essere anche in grado di coprire diversi ambiti, dal momento che bisogna anche mantenersi. Tuttavia, avere una branca in cui si è particolarmente ferrati è importante. Se si sviluppano le tecniche e ci si specializza si può maturare un proprio stile, che è la cosa che poi ci distingue dagli altri e ti fa vendere le foto".
INFO
g-Lens
fino al 26 luglio
c/o Modena Golf&Country Club,
via per Castelnuovo Rangone 4, Colombaro di Formigine (MO)
il sito di Francesca Pradella è www.10photography.com
Lo sguardo si perde negli orizzonti disegnati da Remo Boccacci: la mostra "Oltre l'orizzonte" a Lesignano de' Bagni è l'occasione per conoscere un artista poliedrico e i suoi paesaggi universali, luoghi dell'anima tra terra e cielo.
Di Cristina Pedretti
Parma, 16 maggio 2016
La linea dell'orizzonte, confine tra terra e cielo, è da sempre protagonista nell'arte e in fotografia. Cucitura di finito e infinito, suscita nell'uomo riflessioni e desiderio: di scoprire, capire, conoscere, andare oltre. E "Oltre l'orizzonte. Incontro tra reale e surreale" è il titolo della mostra di Remo Boccacci allestita presso il Bed & Breakfast "Cancabaia" di Santa Maria del Piano (Lesignano de' Bagni, Parma) e visibile sabato 21 e domenica 22 Maggio dalle ore 17 alle ore 20.
Nato a Bardi nel 1944, Remo Boccacci dall'età di 4 anni ha vissuto in Belgio dove ha studiato al Collegio delle Belle Arti di Charleroi e ha conosciuto e amato lo stile della scuola fiamminga e olandese; Vermeer, Rembrandt e Van Ruysdael sono maestri che lo segnano e influenzano. Artista grafico, studia anche agronomia sub-tropicale e per questo vive e lavora in Israele e a Cipro, dove si avvicina all'arte delle icone su legno in stile bizantino. Negli anni '80, il ritorno a Parma e il trasferimento sulle colline di Montecavolo, a Quattro Castella (Reggio Emilia), dove oggi Remo vive e ha il proprio studio. La mostra propone una carrellata di opere di tendenze pittoriche diverse, proprio perché l'autore ha viaggiato e sperimentato tanti stili, ma sono i paesaggi e le vedute (realizzati a tempera su carta) a occupare la parte più consistente dell'esposizione. Vedute e paesaggi raccolti anche nel prezioso e godibile libretto "Oltre l'orizzonte", che è stato presentato all'inaugurazione della mostra.
Non si devono però cercare i titoli di queste opere, poiché l'autore non ne ha dati: «Anche se sono luoghi reali e io li riconosco tutti – sostiene l'inglese Frances, moglie del pittore – come questo fiume che è in Inghilterra, dalle parti della mia casa natale, o queste colline nei dintorni di Quattro Castella, Remo volutamente non ha definito con un titolo le località rappresentate, per non porre limiti allo spettatore e per non condizionare la lettura dell'opera». Sono dunque "luoghi dell'anima" universali, questi paesaggi, che parlano alla sensibilità di ciascuno e in cui ciascuno può ritrovare, nel mescolarsi di luci nordiche e colori mediterranei , qualcosa di famigliare ed eterno. Come è scritto nel libro: "Non sono vedute, non sono paesaggi: l'artista restituisce, attraverso le forme della Terra, se stesso. Un uomo nomade che ha viaggiato nella geografia terrestre per ricercare continuamente la sua dimensione tra cielo e terra, in questa assoluta precarietà che è il visibile".
Mostra di Remo Boccacci, "Oltre l'orizzonte. Incontro tra reale e surreale". Aperta al pubblico sabato 21 e domenica 22 Maggio 2016 dalle ore 17 alle ore 20 presso BB Cancabaia Parma, via Martiri della Libertà, 70 Lesignano de' Bagni, Parma ( www.cancabaia.it )
Mostra fotografica di Caterina Orzi dedicata a Maria Luigia, protagonista di ieri e di oggi. Inaugurazione sabato 23 aprile, ore 11 presenta Stefania Provinciali giornalista e critica d'arte.
Parma, 20 aprile 2016
Dopo il recente successo alla Biblioteca Palatina di Parma, la mostra fotografica "Amori dalla Cenere. Canto di Donna" dell'artista fotografa parmigiana Caterina Orzi, sarà ospitata dal 23 al 25 aprile alla Reggia di Colorno, nell'Appartamento del Principe, nell'ambito di Nel Segno del Giglio, 23^ Mostra Mercato del giardinaggio di qualità presso il Giardino Storico della Reggia (23,24,25 aprile ore 10-19).
La mostra, la cui inaugurazione si svolgerà sabato 23 aprile alle ore 11 alla presenza di Stefania Provinciali, giornalista e critica d'arte, dedicata alla duchessa Maria Luigia, protagonista di ieri e di oggi, presenta 36 immagini fotografiche accompagnate da testi poetici.
‹‹Nel 1815 mentre si trovava a Schonbrunn Maria Luigia – scrive Caterina Orzi - ha avuto la conferma che le veniva assegnato il ducato di Parma e così ha scritto alla duchessa Louise Antoinette di Montebello, sua dama di compagnia a Parigi. E quando è giunta a Parma ha fatto della violetta il suo fiore simbolo, che è diventato pure il simbolo della città. Ha fatto coltivare le violette nell'Orto Botanico e a Colorno, e talvolta nelle lettere anziché mettere la sua firma disegnava la violetta. Questo è il motivo per qui dedico la mostra "Canto di Donna" alla Duchessa Maria Luigia. Credo che coltivare e ammirare fiori oppure fotografarli appoggiati come una carezza sulla pelle è pensare come fiori e rappresenta una cultura attuale ieri come oggi››.
Riscatto e rinascita: Caterina Orzi, da tempo impegnata su questi temi, offre attraverso le sue fotografie una possibilità per raccontare, con la rappresentazione di elementi naturali raccolti dalla quotidianità e posizionati sulla pelle, un percorso interiore che ogni donna può intraprendere per ritrovare un'armonia perduta.
La mostra si realizza con il contributo del Comune di Colorno, con il patrocinio della Provincia di Parma e in collaborazione con Antea.
Programma completo della manifestazione: www.nelsegnodelgiglio.it
I volti, i luoghi e le personalità degli studenti di Parma catturati negli scatti di Chiara Samugheo, celebre fotografa delle star del cinema. La mostra rimarrà allestita fino al 27 maggio nell'Atrio delle Colonne nel Palazzo centrale di via Università.
Parma, 19 aprile 2016
40 immagini che ritraggono gli studenti dell'Università di Parma in situazioni e ambientazioni diverse: l'occhio esperto e attento di Chiara Samugheo, fotografa dei divi e delle dive del cinema come Liz Taylor, Sophia Loren, Gina Lollobrigida, si è posato sui ragazzi dell'Ateneo. Volti, atteggiamenti, personalità, luoghi d'incontro catturati in un anno di lavoro e illustrati con maestria.
All'inaugurazione di oggi hanno partecipato il Rettore Loris Borghi, Daniela Ciriello nipote e aiutante di Chiara Samugheo - assente per motivi personali - e i curatori Luigi Allegri e Manuela Vico.
La mostra è promossa dal Centro per le Attività e le Professioni delle Arti e dello Spettacolo – CAPAS dell'Università di Parma (struttura che raccoglie, organizza e supporta le attività para ed extracurricolari degli studenti negli ambiti artistici, comunicativi, culturali) in collaborazione con il Centro Studi e Archivio della Comunicazione – CSAC, che possiede pressoché l'intero archivio delle immagini della grande fotografa pugliese.
Il Palazzo centrale di via Università, luogo simbolico dell'Ateneo, è la sede della mostra che rimarrà allestita fino al 27 maggio nell'Atrio delle Colonne.
Foto di Francesca Bocchia