Iniziativa resa possibile grazie ai contributi delle aziende Allodi S.r.L., Bormioli Pharma S.p.A., Casappa S.p.A., Chiesi Farmaceutici S.p.A., Gea Procomac S.p.A. e Turbocoating S.p.A.. I vincitori riceveranno un contributo di € 500 e il loro Curriculum Vitae sarà inviato alle aziende.
Parma -
L’Università di Parma comunica che, grazie al finanziamento delle aziende Allodi S.r.L., Bormioli Pharma S.p.A., Casappa S.p.A., Chiesi Farmaceutici S.p.A., Gea Procomac S.p.A. e Turbocoating S.p.A., premierà d’ufficio per l’anno accademico 2018-19 23 studenti meritevoli, con un contributo di 500 euro ciascuno.
I premi saranno così distribuiti:
Anno di iscrizione |
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1° |
2° |
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Corsi di laurea |
NUMERO PREMI |
NUMERO PREMI |
LT Ingegneria Meccanica |
1 |
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LM Biologia Molecolare |
1 |
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LM Biotecnologie Genomiche Molecolari ed Industriali |
2 |
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LM Chimica |
2 |
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LM Chimica Industriale |
2 |
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LM Fisica |
1 |
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LM Ingegneria Civile |
1 |
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LM Ingegneria Elettronica |
2 |
2 |
LM Ingegneria Gestionale |
1 |
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LM Ingegneria Meccanica |
1 |
4 |
LM Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio |
1 |
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LMCU Chimica e Tecnologia Farmaceutiche |
2 |
La selezione sarà effettuata sulla base dei criteri di anzianità di iscrizione e merito indicati nel bando. Non è necessario fare domanda: l’individuazione dei premiati è fatta direttamente dagli uffici dell’Ateneo sulla base dei criteri indicati. La graduatoria provvisoria sarà pubblicata l’8 agosto 2019. I vincitori dovranno accettare il premio entro il 20 settembre 2019 inviando il Curriculum Vitae che sarà trasmesso alle Aziende.
L’azione è frutto del progetto “Network Università di Parma – Imprese”, mirato a sviluppare un programma di partnership con le aziende e con le associazioni che fanno riferimento al mondo produttivo del territorio. Le convenzioni siglate dall’Università di Parma con le Aziende hanno l’obiettivo di rafforzare il rapporto tra il percorso di studi universitari e le realtà produttive, promuovendo il merito degli studenti e favorendo il loro ingresso in tempi brevi nel mondo del lavoro.
All'Università di Parma le borracce in alluminio per la progressiva eliminazione della plastica monouso: in vendita al Parma UniverCity Info Point.
Parma -
L’Università di Parma propone le borracce in alluminio, acquistabili presso il Parma UniverCity Info Point (Sottopasso Ponte Romano 2/A), aperto da lunedì a venerdì dalle 10 alle 16.
Le borracce targate UNIPR, da 77 cl., sono in vendita a un prezzo estremamente contenuto, e ulteriormente scontato per tutti i dipendenti e gli studenti dell’Ateneo.
L’Ateneo di Parma, anche raccogliendo l’invito della CRUI – Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, è fermamente convinto che si debba procedere nell’ottica della sensibilizzazione sul tema della sostenibilità e ribadisce la propria intenzione di pervenire, anche all’interno dell’Università, a una progressiva eliminazione della plastica monouso.
Il tema della sostenibilità vede coinvolta in modo particolare l’Università di Parma, che ha recentemente sottoscritto il Manifesto "Le Università per la sostenibilità. La Sostenibilità è nell'Università", un "patto tra i Rettori delle università italiane", in cui si sottolinea la volontà della Crui, e di tutte le Università, di "proporre percorsi di potenziamento della sostenibilità e azioni nei contesti locali e nazionali sulla base degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile ONU 2030”.
L’uso delle borracce rappresenta dunque un piccolo ma ulteriore passo tangibile verso questi obiettivi, nella convinzione che tutti possono attuare scelte concrete per dare il proprio contributo verso comportamenti quotidiani sostenibili e rispettosi dell’ambiente.
The European Workplace Drug Testing Society premia il ricercatore dell’Università di Parma, Luca Anzillotti. Tossicologo, è dottorando di ricerca in Medicina Molecolare alDipartimento di Medicina e Chirurgia.
Parma -
The European Workplace Drug Testing Society premia un ricercatore dell’Università di Parma, il dott. Luca Anzillotti, per lo studio “New Psychoactive Substances in oral fluid: a rapid application of the SPME technique” che prevede l’analisi di nuove droghe d’abuso nel fluido del cavo orale tramite l’utilizzo di fibre e l’analisi in spettrometria di massa.
The European Workplace Drug Testing Society (EWDTS) è un forum indipendente che si occupa di tutti gli aspetti relativi al Controllo sull’uso di stupefacenti sul luogo di lavoro e promuove le innovazioni provenienti da giovani ricercatori nel campo del controllo sull’uso di alcolici e droghe sul luogo di lavoro.
Il premio è assegnato in nome di Anya Pierce, già membro del EWDTS, che ha sempre incoraggiato i giovani ricercatori nel perseguimento delle loro carriere, specialmente in tossicologia forense. La sfida consiste nel sottoporre nuove idee, rilevanti per l’industria, che siano presentate in un formato facilmente accessibile.
Luca Anzillotti, tossicologo, dottorando di ricerca in Medicina Molecolare, fa parte del gruppo di ricerca coordinato dalla prof.ssa Rossana Cecchi, direttore e docente presso il servizio di Medicina Legale dell’Ateneo di Parma.
Fonte: Università degli Studi di Parma
"Parma Food Business Incubator", all'Università di Parma 1 milione di euro dalla Regione. L'Ateneo ristrutturerà la "Barchessa" del podere Campagne, al Campus Scienze e Tecnologie, per ospitare e incubare nuove imprese innovative in ambito agroalimentare
É in arrivo all'Università di Parma 1 milione di euro dalla Regione Emilia-Romagna per accogliere e incubare al Campus Scienze e Tecnologie nuove imprese ad alto tasso di innovazione in ambito agroalimentare.
É stato infatti approvato nei giorni scorsi il progetto Parma Food Business incubator che l'Ateneo ha presentato in dicembre in riposta al bando regionale Sostegno allo sviluppo delle infrastrutture per la competitività e per il territorio (misura 5.1 del Programma Regionale Attività Produttive 2012-2015) per realizzare infrastrutture che favoriscano la collaborazione tra imprese e Tecnopoli: si tratta del primo incubatore di imprese in ambito agroalimentare che sorge nella capitale della food valley, città creativa UNESCO per la gastronomia e Capitale italiana della cultura 2020.
Con un budget di quasi 1,6 milioni di euro, di cui 1 di contributo regionale, il Parma Food Business incubatorsorgerà al Campus Scienze e Tecnologie. La scelta strategica è stata quella di ristrutturare la "Barchessa" del podere Campagne, nei pressi della futura sede della Scuola di Studi Superiori in Alimenti e Nutrizione, creando così un'infrastruttura perfettamente complementare al Food Project di Ateneo e in forte continuità con le attività di ricerca industriale del Tecnopolo di Parma, raggiungibile comodamente a piedi dall'incubatore.
Saranno realizzati uffici temporanei per ospitare contemporaneamente 6 o 7 start up al fine di favorire, anche dal punto di vista del supporto logistico e strumentale, lo scambio di conoscenze ed esperienze tra impresa e università, incentivando contestualmente lo sviluppo di nuove imprese tecnologiche e innovative nel settore agro-alimentare. Il forte network internazionale che può vantare l'Ateneo attorno alla ricerca scientifica in ambito agroalimentare è stato uno degli elementi determinanti per il raggiungimento di questo risultato.
Il progetto dell'Università di Parma è risultato il secondo in graduatoria: gli altri tre che saranno finanziati dalla Regione sono un nuovo centro di ricerca industriale dedicato all'intelligenza artificiale (Center for artificial intelligence and computer vision) nel Tecnopolo di Modena, un progetto su ambiente, mare ed energia per il potenziamento e internazionalizzazione del Tecnopolo di Ravenna attraverso il recupero edilizio del Centro di ricerche di Marina di Ravenna e il completamento dell'European biomedical hub (Ebh) di Mirandola.
(Parma 18 marzo 2019)
Ricercatrice dell’Ateneo di Parma premiata al convegno “Young researchers in lung cancer” sul tumore al polmone. Graziana Digiacomo, del Laboratorio di Oncologia Sperimentale coordinato dal prof. Pier Giorgio Petronini, ha vinto il premio di 1000 euro per il miglior lavoro scientifico sul mesotelioma pleurico maligno.
Parma -
Nei giorni scorsi si è svolta a Brescia la II edizione del convegno YOUNG RESEARCHERS IN LUNG CANCER – La ricerca italiana sul tumore del polmone presentata dai giovani, nel corso del quale la dott.ssa Graziana Digiacomo, che svolge attività di ricerca nel Laboratorio di Oncologia Sperimentale dell’Università di Parma, coordinato dal prof. Pier Giorgio Petronini, ha vinto il premio di 1000 euro per il miglior lavoro scientifico sul mesotelioma pleurico maligno istituito dalla Fondazione Buzzi Unicem.
La dott.ssa Digiacomo è titolare di un assegno di ricerca pluriennale interamente finanziato dall’Associazione Noi per Loro di Parma nell’ambito del progetto di ricerca “Andrea Spadola”.
Il convegno è stato organizzato con un format non usuale, che ha voluto dare a giovani ricercatori di Istituzioni italiane l’opportunità di condividere i risultati delle ricerche condotte favorendo sinergie fra i gruppi che si occupano di oncologia toracica. Gli oltre 100 partecipanti hanno avuto infatti un aggiornamento sullo stato dell’arte del tumore al polmone e del mesotelioma pleurico maligno e l'occasione di condividere i risultati delle proprie ricerche nell’ambito di tali tematiche.
Il mesotelioma pleurico maligno è un tumore che insorge prevalentemente nella pleura. Pur essendo considerato un tumore raro, la sua incidenza è in costante aumento e nell’80% dei casi è riconosciuta la correlazione con l’esposizione professionale o ambientale all’amianto. É dimostrato che anche l’esposizione a dosi molto basse di amianto possa essere sufficiente per determinare a distanza di 30- 40 anni la comparsa del tumore. Si tratta di una neoplasia molto aggressiva, la cui diagnosi viene fatta in fase già avanzata della malattia; i trattamenti disponibili attualmente in prima linea sono estremamente deludenti, con una percentuale di progressione o recidiva molto elevate, e ad oggi non esiste nessun trattamento efficace in seconda linea.
La ricerca oggetto del riconoscimento ha dimostrato che inibitori selettivi di CDK4/6, proteine coinvolte nel controllo del ciclo cellulare, possano rappresentare una promettente nuova classe di farmaci antitumorali per il trattamento del mesotelioma soprattutto quando utilizzati in associazione con inibitori della via di segnalazione PI3K/AKT/mTOR. I risultati ottenuti potrebbero costituire la base per un nuovo trattamento del mesotelioma pleurico maligno in tumori caratterizzati dalla presenza di specifiche alterazioni molecolari predittive di risposta a questi inibitori.
In questo contesto è importante sottolineare la costante collaborazione dei ricercatori del Laboratorio di Oncologia Sperimentale dell’Ateneo con un gruppo di ricerca dell’Unità di Oncologia Medica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma coordinato dal prof. Marcello Tiseo.
Questa ricerca è stata interamente finanziata da enti e Associazioni private: Fondazione Cariparma, Chiesi Farmaceutici S.p.A., Associazione Augusto per la Vita, AVOPRORIT, Transfer Oil S.p.A., Ing. Nocivelli di EPTA Refrigeration, famiglia Furlotti.
Fonte: Università degli Studi di Parma
Finanziati dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo entrambi i progetti presentati dall'Ateneo: "Farm4PR", sui sistemi di allevamento del comprensorio del Parmigiano Reggiano DOP, e "GENEtoCHEESE", sullo studio delle proteine del latte per una migliore caseificazione
Parma, 7 gennaio 2019 – Dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo arriveranno in due anni circa 587mila euro all'Università di Parma per due progetti di ricerca nel settore lattiero-caseario. La sinergia virtuosa tra due gruppi di ricerca dell'Ateneo da tempo impegnati nello studio della qualità dei prodotti lattiero-caseari ha infatti permesso di ottenere un significativo successo nelle selezioni dei progetti in quest'ambito da parte del Ministero.
Ogni ente di ricerca poteva presentare da proponente al massimo 2 progetti di ricerca: entrambe le proposte presentate dall'Università di Parma sono state finanziate.
La prima, "Farm4PR", riguarda i sistemi di allevamento del comprensorio del Parmigiano Reggiano DOP, gli effetti sui batteri lattici e le caratteristiche casearie del latte, e coinvolge il gruppo di ricerca di Microbiologia degli Alimenti del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco e il gruppo Produzioni Animali del Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie. Il progetto, coordinato dalla prof.ssa Monica Gatti, docente di Microbiologia degli alimenti, si pone l'obiettivo di identificare quali possano essere gli aspetti alimentari e ambientali dell'allevamento, le caratteristiche microbiologiche e casearie del latte da selezionare e utilizzare al fine di proporre un nuovo adeguato sistema di pagamento del latte nel comprensorio del Parmigiano Reggiano.
L'altro progetto, "GENEtoCHEESE" (Dalla genomica ai minerali del latte: un migliore utilizzo delle proteine nel processo di caseificazione), è coordinato dal prof. Andrea Summer, docente di Zootecnica speciale, e coinvolge il gruppo di Produzioni Animali del Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie e, come partner, l'Università di Padova. "GENEtoCHEESE" rientra nell'azione di ricerca finalizzata al "miglioramento delle proteine del latte per una migliore caseificazione" e si pone come obiettivo lo studio del background genetico delle interazioni fra le componenti proteiche e i minerali del latte e il loro ruolo nel processo di caseificazione.
Infine, il gruppo di Produzioni Animali del Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie, sotto la responsabilità scientifica del prof. Massimo Malacarne, docente di Zootecnica speciale, è partner di un altro progetto approvato, "INNOVALAT", che si occupa di zootecnia di precisione, benessere animale e qualità del latte e che è coordinato dal Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali dell'Università della Tuscia.
I progetti coinvolgono i docenti dell'Università di Parma Monica Gatti, Erasmo Neviani e Benedetta Bottari del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco, Andrea Summer, Massimo Malacarne, Alberto Sabbioni, Daniele Del Rio e Federico Righi del Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie. Alla stesura dei progetti hanno contribuito i dott. Claudio Cipolat-Gotet, Michela Ablondi e Piero Franceschi.
Speciale onorificenza ai primi sei laureati in Ingegneria a Parma dell’a.a. 1989/1990, oggi tutti professionisti affermati: Alberto Alfieri, Daniela Allodi, Michele Amigoni, Massimo Bocchi, Massimo Boselli e Alberto Broggi.
A conferirla, il Rettore dell’Università Paolo Andrei durante l'evento “Pietro Barilla e Ingegneria, una storia lunga 30 anni” svoltosi questa mattin presso l’Auditorium del Plesso Polifunzionale del Campus Universitario di Parma, in occasione del 30° anniversario dell’inaugurazione della Sede didattica della Facoltà di Ingegneria.
Tutte le foto a cura di Francesca Bocchia
Questa mattina si è tenuto l'evento “Pietro Barilla e Ingegneria, una storia lunga 30 anni” presso l’Auditorium del Plesso Polifunzionale del Campus Universitario, in occasione del 30° anniversario dell’inaugurazione della Sede didattica della Facoltà di Ingegneria di Parma, che fu costruita tra 1987 e 1988 (appena istituita la facoltà di Ingegneria a Parma) proprio grazie a una generosa donazione di Pietro Barilla.
L’appuntamento si è aperto con i saluti del Rettore dell’Università Paolo Andrei, che ha conferito una speciale onorificenza ai primi sei laureati in Ingegneria a Parma dell’a.a. 1989/1990, oggi tutti professionisti affermati: Alberto Alfieri, Daniela Allodi, Michele Amigoni, Massimo Bocchi, Massimo Boselli e Alberto Broggi.
L'intervento di Luca Barilla, Vicepresidente del Gruppo Barilla, ha poi introdotto il grande Maestro Riccardo Muti, Direttore Musicale della prestigiosa Chicago Symphony Orchestra, unito a Pietro Barilla da una profonda amicizia, che a fine evento si è prestato per foto e autografi con gli studenti.
Tutte le foto a cura di Francesca Bocchia
Accordo firmato oggi nella sede dell’Ateneo dal Rettore Paolo Andrei e dal Presidente della Fondazione Cariparma Gino Gandolfi per progetti e iniziative in ambito scientifico e umanistico. 600mila euro il contributo della Fondazione Cariparma.
Parma, 22 ottobre 2018 –
Università di Parma e Fondazione Cariparma insieme per la ricerca. Questo lo spirito di fondo dell’accordo firmato oggi nella sede dell’Ateneo dal Rettore Paolo Andrei e dal Presidente della Fondazione Cariparma Gino Gandolfi. Un accordo di notevole rilievo, non solo per la cifra complessiva d’investimento ma anche per l’idea che ne sta alla base: il sostegno a un’attività strategica per l’Ateneo com’è quella di ricerca, nella quale l’Università di Parma ha raggiunto in questi anni risultati di straordinario livello (basti solo pensare alle scoperte sui “neuroni specchio”, alle ricerche che hanno portato alla realizzazione di veicoli autonomi, agli studi nel campo delle scienze dell’alimentazione e della produzione agro-industriale) che contribuiscono fortemente al buon posizionamento dell’Ateneo di Parma su scala nazionale e internazionale, oltre che ad avere importanti ricadute applicative e sulla didattica.
Nello specifico l’intesa, illustrata in dettaglio dal Pro Rettore alla Ricerca Roberto Fornari, va a supporto di un programma per l’incremento della competitività di tutte le aree di ricerca dell’Ateneo, con un investimento iniziale complessivo di un milione di euro: 400mila euro stanziati dall’Università di Parma e 600mila euro dalla Fondazione Cariparma.
L’accordo, di durata triennale, è finalizzato al sostegno di progetti di docenti e ricercatori, con attenzione all’innovatività e all’alto livello qualitativo: la selezione sarà a cura della Commissione Ricerca di Ateneo. Essenzialmente tre le tipologie su cui l’intesa si concentra:
Finanziamenti riservati a docenti e ricercatori senior al fine di sostenere ricerche già affermate o di lanciare ricerche a forte contenuto innovativo e potenzialmente di grande impatto
Finanziamenti riservati a ricercatori a tempo determinato di età inferiore a 40 anni che propongono idee innovative implementabili in un breve periodo
Azione che mira a premiare i docenti che si sono misurati nel mondo dei competitivi bandi ERC (European Research Council) e, pur non essendo risultati vincitori, hanno ricevuto valutazioni positive fino ad arrivare all’ultima fase della selezione a Bruxelles, dimostrando così di aver elaborato progetti di alto profilo. Questa azione, che non è stata mai sperimentata all’Università di Parma, ha il duplice obiettivo di premiare le idee di validi docenti e di stimolarne altri a intraprendere la difficile strada dei bandi ERC.
Queste azioni vanno ad aggiungersi ad altre quali borse di studio, assegni di ricerca, fondi locali per la ricerca di Ateneo, fondi per il rinnovo delle “grandi attrezzature”, – che l’Università di Parma ha recentemente lanciato, con grande determinazione, per incrementare il proprio potenziale di ricerca. Inoltre, non si può non ricordare il grande impegno che l’Università di Parma, congiuntamente a Fondazione Cariparma e ad altre realtà del territorio, ha condotto per rendere possibile il finanziamento di numerose borse di studio a vantaggio dei partecipanti ai diversi programmi di Dottorato di Ricerca istituiti presso l’Ateneo parmense.
Fonte: Università degli Studi di Parma
16 OTTOBRE: INCONTRO "SICUREZZA ALIMENTARE E I MILLENIALS DI PARMA" - Nell'Aula K12 del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell'Università di Parma, in occasione della Giornata Mondiale dell'Alimentazione
Parma, 12 ottobre 2018 – Martedì 16 ottobre, dalle ore 9 alle ore 11 nell'Aula K12 (plesso universitario di via Kennedy), si svolgerà l'incontro "Sicurezza alimentare e i Millenials di Parma", in occasione della Giornata Mondiale dell'Alimentazione - World Food Day.
Filippo Arfini, docente di Economia Agroalimentare e di Economia della Food Security del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell'Università di Parma, e Nadia Monacelli, Direttore del CUCI-Centro Universitario per la Cooperazione Internazionale, si rivolgeranno agli studenti del corso "Food System" dell'Ateneo di Parma e agli studenti dell'Istituto Tecnico Agrario "Bocchialini" per discutere delle problematiche della sicurezza alimentare e di quanto essa venga percepita da chi è nato tra i primi anni Ottanta e l'anno 2000.