A Parma i Presidenti delle Province di Parma Fritelli e di Piacenza Rolleri hanno siglato l'accordo quadro di collaborazione già approvato dai rispettivi Consigli provinciali. L'accordo potrà essere esteso ad altre Province, in particolare a quella di Reggio. L'ultima parola sull'assetto del riordino spetterà poi alla Regione.
Parma, 23 maggio 2016
Dopo i pronunciamenti dei rispettivi Consigli provinciali, i Presidenti delle Province di Parma Filippo Fritelli e di Piacenza Francesco Rolleri hanno formalmente sottoscritto ieri mattina l'accordo quadro tra i due Enti, nella sede di Piazza della Pace, a Parma.
Erano presenti anche la Vice presidente di Piacenza Patrizia Calza e il Direttore generale Vittorio Silva.
"Si tratta di una forma di collaborazione amministrativa tra servizi e uffici delle due amministrazioni che oggi, in vista del superamento dell'Ente Provincia, diventa un primo concreto laboratorio di Area Vasta – ha spiegato il Presidente Fritelli – Con questo accordo lanciamo anche un messaggio politico – amministrativo chiaro, identificando la Provincia di Reggio Emilia come interlocutore necessario ed ideale. Occorre andare al di là dei confini tradizionali per costruire un ente nuovo e diverso, adatto alle esigenze di oggi."
La sperimentazione è consentita dalla Legge regionale di riordino istituzionale (Lr13/2015, art. 6), che prevede che alcune funzioni possano essere esercitate in forma associata, su iniziativa delle Province.
"Siamo orgogliosi di essere i primi a sperimentare questa nuova forma di collaborazione, all'avanguardia in una Regione che già di per sé sostiene da sempre i processi di aggregazione istituzionale, dalle Unioni alle Fusioni alle Aree vaste – ha affermato il Presidente Rolleri - In questo modo, daremo anche sollievo ad alcuni dei nostri uffici che hanno visto una forte riduzione degli organici, garantendo servizi migliori ai nostri territori."
Il personale della Provincia di Parma negli ultimi due anni è sceso da 417 a 173 unità, oltre ai 50 dei Centri Impiego, quello di Piacenza da 314 a 159. A breve verranno poi sottoscritte delle specifiche convenzioni tra i due Enti per la gestione comune dei singoli servizi. La Regione ha già dato un via libera informale all'operazione e la supporterà anche dal punto di vista economico.
"Le Province sono già cambiate, e chi amministra ne deve prendere atto, responsabilmente -
ha dichiarato la Vice Presidente di Piacenza Calza – La classe politica di Parma e Piacenza dimostra così di voler essere protagonista della trasformazione e di non subirla passivamente."
Adesso si attende la risposta della Provincia di Reggio Emilia, che per il momento si è riservata di attendere l'evoluzione del quadro regionale e nazionale. Poi a ottobre si pronunceranno i cittadini con il referendum costituzionale e infine la decisione definitiva sull'assetto delle Aree vaste spetterà alla Regione.
(Fonte: Provincia di Parma - Ufficio stampa)
Dopo l'emanazione del Piano Regionale, ecco le norme applicative provinciali. Fritelli:"La presenza delle nutrie è in forte aumento, provoca molti danni agli argini, alle colture e alla biodiversità e va combattuta con energia e senza indugio."
Parma, 20 maggio 2016 –
La Provincia di Parma è già operativa, prima tra le Province emiliano – romagnole, sul fronte della lotta alle nutrie.
E' del 22 aprile scorso l'approvazione del Piano regionale per il controllo della nutria (nome scientifico myocastor coypus), Piano che stabilisce in modo dettagliato le modalità, i mezzi e i tempi previsti per gli interventi di controllo di questo molesto animale, e ne affida l'attuazione alla diretta responsabilità delle Province per quel che riguarda l'ambito rurale (nelle città è affidato ai Comuni).
Ed è del 18 maggio la determina del dirigente responsabile della Provincia di Parma con cui si stabiliscono i dettagli per le uscite sul territorio.
"La presenza delle nutrie è in forte aumento, questo roditore infestante provoca molti danni agli argini, alle colture e alla biodiversità e va combattuta con energia e senza indugio." spiega il Presidente della Provincia Filippo Fritelli.
Come specifica la Regione, il Piano prevede che la cattura e la soppressione sia consentita con specifiche trappole, sia in città che in campagna, tutto l'anno da parte del personale di vigilanza, dei coadiutori autorizzati, degli agricoltori sul loro fondo, del personale delegato alla tutela delle acque (se in possesso del titolo di coadiutore).
Nei territori in cui la caccia è consentita l'abbattimento con arma da fuoco può essere effettuato dal personale di vigilanza, dagli agricoltori nell'azienda agricola in proprietà o in conduzione solo se in possesso di abilitazione all'esercizio venatorio, dai coadiutori (coordinati dalla polizia provinciale) durante tutto l'anno e, inoltre, dai cacciatori/coadiutori durante l'esercizio della caccia dalla terza domenica di settembre al 31 gennaio. Nelle zone protette l'abbattimento è consentito dal 1 agosto al 31 gennaio.
E' la Provincia, tramite la Polizia provinciale, a coordinare l'attività dei coadiutori autorizzati e a definire le modalità di comunicazione ed esito delle uscite. In particolare gestisce le comunicazioni di intervento diretto degli agricoltori e anche le richieste di intervento degli stessi agricoltori o loro rappresentanti di categoria, degli Enti gestori delle acque, dei Comuni o dei cittadini o del Servizio territoriale Agricoltura Caccia e Pesca.
Sul sito internet della Provincia sono disponibili i moduli che devono essere utilizzati per comunicare le uscite, prima e dopo gli interventi.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)
"Audax Salsomaggiore – Rimini, Rievocazione storica internazionale": la manifestazione si svolgerà sabato 21 e domenica 22 maggio, e rievocherà una famosa gara di regolarità svoltasi negli anni '50. Presentata stamattina in Provincia dal Presidente Fritelli, da Galvani e Cagni dei Vespa Club di Parma e Montecchio gli organizzatori, con il vespista Ormisde Artoni che vi partecipò nel 1958.
Parma, 18 maggio 2016
Sono una novantina le Vespe di tutte le cilindrate e i modelli, anche d'epoca, provenienti da tutta Italia e dall'estero, che parteciperanno nel prossimo week end alla "Audax Salsomaggiore – Rimini, Rievocazione storica internazionale".
La manifestazione sportiva, che ripercorrerà la strada di una famosa gara di regolarità internazionale sulle due ruote svoltasi negli anni '50, è inserita nel calendario storico sportivo del Vespa Club Italia, prevede tre controlli orario e tre controlli timbro lungo il percorso di 320 Km, con una sosta ristoro a circa metà percorso a Castelfranco Emilia, in provincia di Modena. La partenza è per sabato 21 maggio, alle 7, da Salsomaggiore.
A organizzarla i Vespa Club di Parma e Montecchio (Reggio Emilia) e il Registro Storico Vespa, in collaborazione con i Club di Collecchio, Reggio, Correggio, Castelfranco Emilia, Maranello, San Giovanni in Persiceto, e con il patrocinio della Provincia di Parma, dei Comuni di Salsomaggiore, Rimini e San Polo d'Enza.
L'evento è stato presentato stamattina in Piazza della Pace dal Presidente della Provincia e Sindaco di Salsomaggiore Filippo Fritelli, e dai Presidenti dei Vespa Club di Parma Daniele Galvani e di Montecchio Gabriele Cagni. Era presente anche Ormisde Artoni vespista che nel 1958 di classificò 24° alla Salsomaggiore - Rimini di allora e che parteciperà anche alla partenza della manifestazione sabato mattina, a testimonianza di una passione che il tempo non ha scalfito.
"Ben volentieri patrociniamo questa iniziativa, che collega due punti di eccellenza turistica del territorio emiliano – romagnolo, Salsomaggiore e Rimini. E lo fa con un mezzo di trasporto che è diventato ormai mitico: la Vespa, lo scooter più famoso al mondo, che ha fatto sognare e viaggiare intere generazioni, è diventato in settant'anni un simbolo stesso dell' Italia, della sua creatività e del suo ingegno." ha sottolineato Fritelli, che ha ricordato con nostalgia la Vespa dei suoi sedici anni.
"L'intramontabile scooter della Piaggio, progettato dell'ingegnere aeronautico Corradino D'Ascanio, prodotto in 18 milioni di esemplari dal 1946 ad oggi, è ancora protagonista sulle strade di tutto il mondo, immortale nonostante lo scorrere degli anni – ha affermato Galvani - e anzi la Vespa è amata oggi più di ieri, al punto da essere per i suoi cultori un oggetto da collezionare, restaurare e curare nei minimi dettagli."
"Anche nell'organizzare questa rievocazione storica abbiamo messo lo stesso entusiasmo e la stessa cura, a partire dalle tute bianche che indosseranno i partecipanti, simili a quelle dei Vespisti degli anni '50 – ha spiegato Cagni – E la nostra passione si è dimostrata contagiosa: abbiamo iscrizioni da ogni parte d'Italia, veneti, marchigiani, lombardi, dalla Val Camonica a Torino a Napoli, ma anche dalla Germania e dal Belgio, folta la rappresentanza emiliano – romagnola."
(fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)
L'ambito ottimale è quello di tutte e tre le Province emiliane: è stato scritto esplicitamente nell'Accordo quadro approvato dal Consiglio Provinciale di Parma, che segue un analogo pronunciamento del Consiglio di Piacenza. Unanimità dei consensi anche sulle convenzioni per l'assistenza tecnica ai Comuni in materia di difesa del suolo e funghi.
Parma, 17 maggio 2016
E' stato messo nero su bianco: la futura Area vasta emiliana vede come ambito ottimale di realizzazione le Province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia. E' quanto si legge nell'incipit dell'Accordo quadro per la gestione associata di funzioni e di servizi nonché per la gestione coordinata di attività approvato in una precedente seduta e modificato ier dal Consiglio Provinciale di Parma, che segue un analogo pronunciamento del Consiglio Provinciale di Piacenza. Oltre a questa precisazione, è stato inserito in premessa che l'Accordo ha carattere sperimentale e sono stati aggiunti alcuni elementi tecnici, come la riduzione del personale dirigente dei due enti. Il testo è stato approvato all'unanimità.
La seduta si era aperta con un'interrogazione di Conti circa l'ipotesi della chiusura della "guardia medica" da mezzanotte alle 8 del mattino, che scaricherebbe l'assistenza notturna sul 118, e secondo lui avrebbe conseguenze gravi soprattutto per i piccoli centri, con altri costi umani, sociali ed economici. Conti ha chiesto che vengano segnalati questi pericoli alla Direzione generale Ausl e ai Comitati di Distretto. Il presidente Fritelli si è riservato un approfondimento in sede di Ctss (la Conferenza territoriale Socio Sanitaria, di cui la Provincia fa parte), coi Direttori delle Aziende sanitarie e i Comitati di Distretto.
Cantoni è poi intervenuto sulla situazione dell'Ente: "Il dimezzamento del personale rende più difficile dare risposte ai Comuni che si riferivano alla Provincia per numerose questioni; a questo si aggiunge che la Regione ora demanda direttamente ai Comuni alcune materie, come i Piani di Sviluppo rurale, a cui spesso non sono grado di far fronte per mancanza di esperienza e di personale. E non c'è certezza sulla definizione delle deleghe regionali e su quello che avverrà alla fine del percorso di riordino istituzionale. Occorre capire come la Provincia possa riuscire a supportare i Comuni, soprattutto i più piccoli, in questi ultimi sei mesi di mandato provinciale."
Il Presidente Fritelli rileva che la Regione, che è diventata soggetto gestore diretto per alcune materie, riesce con più fatica ad essere incisiva sul territorio. Ringrazia il personale della Provincia "che sta mettendo tutte le proprie risorse per sopperire alle carenze di risorse e normative, fornendo un aiuto straordinario; diversamente i servizi al territorio si sarebbero bloccati. "
Bianchi aggiunge che al riordino territoriale devono collaborare anche i Comuni, che dovrebbero lavorare di più insieme: "Se tutto cambia, deve cambiare anche la loro organizzazione; la Provincia non è più quella di prima e bisogna farci i conti."
Le due delibere successive, entrambe approvate all'unanimità hanno riguardato proprio il supporto della Provincia ai Comuni.
Il primo è stato lo schema di accordo tra la Provincia di Parma e l'Unione Montana Appennino Parma Est per la collaborazione e l'assistenza tecnica in materia di tutela e valorizzazione del territorio, vincolo idrogeologico e difesa del suolo, illustrata dal dott. Ruffini. Si tratta di temi complessi, che le piccole realtà come i Comuni di montagna faticherebbero a fronteggiare, e che la Provincia invece tratta con successo da anni; l'accordo prevede un contributo a favore della Provincia.
Quindi è stata approvato all'unanimità lo schema di Convenzione tra la Provincia di Parma ed i Comuni di Busseto, Collecchio, Colorno, Felino, Fidenza, Fontanellato, Fontevivo, Mezzani, Montechiarugolo, Noceto, Parma, Polesine-Zibello, Roccabianca, Sala Baganza, Salsomaggiore Terme, San Secondo, Sissa-Trecasali, Soragna, Sorbolo, Torrile, Traversetolo per la gestione della raccolta dei funghi epigei, relatore Cantoni. "Da aprile a giugno è il periodo dei prugnoli e di tanti altri funghi, che si raccolgono anche in pianura – ha spiegato Cantoni - La normativa prevede l'obbligo dei tesserini per chi li raccoglie e la Regione ha demandato la pratica ai Comuni; ora i Comuni della Bassa possono convenzionarsi con la Provincia, che si è sempre occupata della materia."
Approvata a pieno voti anche la delibera sulle controdeduzioni alle riserve e alle osservazioni sulla Variante specifica di aggiornamento della cartografia del Dissesto del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) della Provincia di Parma, anche questa illustrata da Ruffini.
Si è trattato di un passaggio tecnico, il penultimo, dopo che la Regione aveva espresso pieno apprezzamento del lavoro svolto dalla Provincia e non aveva fatto osservazioni, e dopo che si sono valutate le due osservazioni giunte dai Comuni; ora la palla passa all'Assemblea Regionale e all'Autorità di Bacino.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)
Presentati in Provincia tutti i dati del Parmense relativi al 2015 dal Delegato alla Statistica Vescovi, col Prefetto Forlani. Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte dei giovani tra i 15 e i 25 anni e dei maschi fino a 44 anni.
Parma, 6 maggio 2015
Nel Parmense nel 2015 si sono verificati 1.501 incidenti stradali (considerando solo quelli che hanno provocato morti e feriti), dato sostanzialmente stabile, con 7 incidenti in più rispetto all'anno precedente; hanno determinato 2.000 feriti (minimo storico) e 32 decessi (4 in più del 2014).
Rispetto all'anno 2000 le vittime della strada sono diminuite del 56,2%.
E questo è avvenuto in presenza di un continuo aumento di mezzi circolanti, in particolare di motocicli (+78%), che sono tra i mezzi maggiormente coinvolti negli incidenti stradali, ma anche degli altri (+15%).
Questi e molti altri dati sono stati illustrati ieri in Piazza della Pace da Gian Marco Baroni dell'Ufficio Statistica della Provincia, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il Delegato provinciale alla Statistica Maurizio Vescovi e il Prefetto di Parma Giuseppe Forlani, presenti i rappresentanti di Comando provinciale dei Carabinieri, Polizia stradale, Polizia provinciale, Polizie municipali dei Comuni del territorio, Aci e autoscuole.
"Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte dei giovani tra i 15 e i 25 anni e dei maschi fino a 44 anni – ha sottolineato il Delegato Vescovi – I costi sociali e la grande sofferenza che provocano ci spronano ad un sempre maggiore impegno per ridurli, sia con l'attenzione allo stato delle infrastrutture, sia con l'educazione stradale, sia con la repressione dei comportamenti scorretti."
"Le informazioni sono importanti, ma dobbiamo anche modificare i comportamenti: per evitare gli incidenti stradali occorre essere attenti, consapevoli e responsabili – ha affermato il Prefetto Forlani – La prudenza è essenziale, occorre sempre adeguare la condotta alle circostanze, senza distrazioni e senza affidarsi troppo alla presunzione, ad esempio, di avere la precedenza, e questo vale in primis per pedoni e ciclisti, che sono maggiormente a rischio."
TUTTI GLI ALTRI DATI
Dal 2015 per la prima volta l'Istat ha considerato la classificazione della gravità delle lesioni per incidente stradale, a partire dalle informazioni presenti sulle Schede di Dimissione Ospedaliera, seguendo le indicazioni della Commissione Europea, e per il Parmense si stima che nel 2015 a fronte di 32 morti vi siano stati circa 109 feriti gravi.
Di grande interesse anche l'analisi per utente della strada, con la distinzione del tipo di veicolo e del ruolo di pedone: nel Parmense tra il 2011 e il 2015 il numero più alto di decessi (94) si è registrato tra conducenti e passeggeri di autovetture e mezzi pesanti; seguono motociclisti (32), ciclisti (19), pedoni (16), ciclomotori (3).
Gli indici di mortalità e lesività per categoria di utente della strada mostrano però come gli utenti più vulnerabili siano esposti a rischi più elevati rispetto agli utilizzatori di altre modalità di trasporto per l'assenza di protezioni esterne, come l'abitacolo di un veicolo. L'indice di mortalità per motociclisti e ciclisti è ben quattro volte superiore rispetto a quello degli occupanti di autovetture (categoria di riferimento), quello per i pedoni è più che doppio. L'indice di lesività è invece doppio per pedoni e utenti delle due ruote a motore rispetto a quello degli occupanti di autovetture.
Molto significativo anche l'indicatore del "costo sociale", calcolato dal Ministero dei Trasporti, che quantifica le varie conseguenze dirette o indirette che derivano dall'incidente, che comprende i costi umani (ad es. i danni morali ai superstiti delle persone decedute e i danni biologici), quelli sanitari, la perdita della capacità produttiva, i danni materiali e gli altri costi (ad es. quelli amministrativi e assicurativi).
Il costo sociale per l'Italia nel 2014 è stato di oltre 17,5 miliardi di euro.
Il costo sociale su tutte le strade parmensi, escluse le autostrade, registra nel 2015 una diminuzione del 3,8% rispetto al 2014, mentre rispetto al 2005 la diminuzione è del 26,4%.
Nel 2015, rispetto al 2005, abbiamo risparmiato circa 46 milioni di euro.
Il giovedì è il giorno della settimana in cui si concentra il maggior numero di incidenti (264, pari al 17,6% del totale) e di feriti (342, pari al 17,1%). Il sabato presenta invece la frequenza più elevata, in termini assoluti, per i decessi (8, pari al 25% del totale), seguita dal giovedì (7 morti). L'indice di mortalità più elevato è infatti al sabato (3,6 morti ogni 100 incidenti), seguito dal giovedì (3,0).
Durante l'arco della giornata un primo picco del numero di incidenti e feriti si registra alle 8 del mattino, un secondo alle 12 ed un terzo, quello nettamente più alto, alle 17. Per quanto riguarda le vittime la frequenza più elevata si registra tra le 8 e le 9 del mattino. L'indice di mortalità più elevato è tra le 23 e le 5 del mattino (5 persone perdono la vita ogni 100 incidenti).
Nel periodo 2010-2015 tra le 200 persone morte in provincia di Parma per incidenti stradali, solo il 20% erano donne.
L'analisi per classe di età del numero di morti ogni 100 mila di abitanti mostra lo svantaggio di giovani e anziani.
Analizzando le varie tipologie di strada, si nota che i sinistri si verificano prevalentemente sulle urbane (68%), ma i decessi vengono registrati per il 56% sulle extraurbane (provinciali e statali), strade in cui, presumibilmente, gli utenti tengono velocità più sostenute.
L'indice di mortalità continua quindi ad essere piuttosto elevato sulle strade extraurbane, 4,8 decessi ogni 100 incidenti, mentre si attesta a 0,8 sulle strade urbane. Il valore più alto, però, riguarda le autostrade: 5,8. In netta crescita rispetto al 2014 quando si fermava a 1.
L'analisi per comune, e escludendo i dati delle autostrade, evidenzia che le zone con una maggiore densità di incidenti sono quelle del capoluogo e di buona parte della cintura, e anche quelle attraversate da importanti arterie di traffico come la via Emilia, la SS della Cisa e la SP Massese.
Confrontando la nostra con le altre province dell'Emilia-Romagna sull'indicatore del numero di incidenti/100.000 abitanti, infine, il nostro territorio si posiziona abbastanza bene, al terzo posto subito dopo le province di Ravenna e Ferrara.
(Fonte: Provincia di Parma - Ufficio stampa)
Il progetto, che vede protagonisti gli otto Comuni dell'Appennino Parma Est insieme ai Parchi del Ducato e alla Diocesi di Parma, è stato presentato ieri in Provincia.
Parma, 27 aprile 2016
Il progetto "Sulle Tracce di antiche vie", vincitore e terzo classificato nel concorso indetto dall'Istituto Beni Culturali Regionale Giovani Per il Territorio 2016, propone di riportare al presente e quindi rendere percepibili e fruibili i beni culturali perlopiù "nascosti" del territorio del nostro Appennino.
E' stato presentato ieri mattina in Piazza della Pace nel corso di una conferenza stampa a cui hanno preso parte il Delegato provinciale ai Parchi Gianpaolo Cantoni, il Presidente dei Parchi del Ducato Agostino Maggiali, LinoFranzini Sindaco di Palanzano, Federica Di Martino assessore alla Cultura del Comune di Langhirano, Matteo Cattani assessore alla Cultura del Comune di Corniglio e i rappresentanti dell'Associazione Pro Val Parma.
Il progetto è sostenuto da un ampio partenariato locale: Comune di Langhirano (capofila), Comune di Tizzano Val Parma, Comune di Monchio delle Corti, Comune di Palanzano, Comune di Corniglio, Comune di Neviano degli Arduini, Comune di Lesignano de'Bagni, Comune di Calestano, Unione Montana Est, Parchi del Ducato, Curia Vescovile di Parma, Comunità delle Valli dei Cavalieri, Associazione Culturale Ermo Colle, Centro Culturale di Torrechiara, Scuole del territorio, Musei, Pro Loco, Coop 100 Laghi, Abacus -Arco, Agenzia AssaporAppennino.
L'Appennino parmense è ricco di testimonianze medievali che la ricerca dell'Associazione Pro val Parma ha geolocalizzato e verificato come fossero legati da antichi percorsi storici tuttora presenti: come la "Via del Sale" che si snoda lungo le valli dell'Enza e del Parma, ma anche strade trasvallive ancor meno note e importanti per gli scambi tra le popolazioni locali. Il bene culturale al centro del progetto è un vero e proprio Parco Tematico Medievale in cui resistono molti beni culturali localizzati lungo l'antica viabilità legata al trasporto del sale.
Il progetto di gestione e cura del circuito ritrovato vuole collegare le emergenze medievali del territorio e gestire le antiche vie in accordo con gli Enti coinvolti. Il circuito, rinominato "Le Valli dei Cavalieri" sarà gestito in modo unitario a cura del Gruppo Assapora Appennino che comprende archeologi, architetti, Guide turistiche e ambientali, operatori didattici e culturali.
L'idea è quella di creare lavoro con un modello operativo che, partendo dalla conoscenza scientifica, recuperi la presenza dell'itinerario per una sua fruizione animata da didattica, promozione e accompagnamento ricreativo e turistico. Per mantenere i due cuori pulsanti del progetto: professionalità di ricerca e comunicazione/fruizione del territorio, anche con soluzioni innovative in questo 2016 che è Anno dei Cammini storici.
Il programma prevede un nutrito calendario di eventi, escursioni e laboratori che ogni mese manterranno viva l'attenzione "Sulle Tracce di antiche vie". Si comincia già l'8 Maggio a Moragnano mentre il 29 Maggio si "riaprirà" il passo di Fragno con due gruppi di camminatori da Langhirano e Calestano che si incontreranno sul crinale per festeggiare l'occasione. In Giugno le attività saranno a Neviano e al Lagastrello, in Luglio nella valle dei Cavalieri, mentre in Agosto anche gli spettacoli di ERMO COLLE faranno rivivere i luoghi medievali. Settembre sarà dedicato alla Via del Sale, anche per la concomitanza con il Festival del Prosciutto a Langhirano, in Ottobre si andrà verso l'Appennino reggiano in onore della Riserva Mab Unesco, poi a Novembre si tornerà verso valle con gli itinerari tra San Michele Tiorre e la Badia di Torrechiara, con viste inusuali sul Castello.
L'autunno sarà la stagione dedicata ai Laboratori con le Scuole, partendo da quelle locali per poi arrivare a coinvolgere quelle della città, con un'ampia offerta di attività per "tornare A Scuola in Appennino".
Così partendo dal contagioso entusiasmo di un gruppo di giovani operatori culturali della Val Parma, un'intera comunità potrà godere di nuovi punti di vista da cui osservare un Appennino da riscoprire, da amare e magari tornare ad abitare.
Dati tecnici
Progetto elaborato da Associazione Pro Val Parma, nata a Bosco di Corniglio nel 2010, allo scopo di difendere, tutelare e promuovere le risorse ambientali, sociali, culturali e turistiche della Val Parma e recentemente rinnovata dall'ingresso di numerosi e qualificati giovani del territorio.
Il Circuito Le Valli dei Cavalieri è un anello di circa 200 km che dall'antico porto di Brescello conduce al Malpasso (Lagastrello) e per chi vuole tornare a valle propone un percorso sull'altro lato della ValParma
La comunicazione è a cura di "La Tavola del Contado" Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)
Presentati in Piazza della Pace i dati dell'Oml della Provincia di Parma, con Fritelli e Vescovi. "Ora la sfida è quella di mantenere questi numeri".
Parma, 21 aprile 2016
Dati assolutamente straordinari per l'occupazione nel 2015 trimestre per il nostro territorio: vi è stata l'anno scorso una crescita delle assunzioni a tempo indeterminato pari al 59,5%, e il grosso del risultato si è avuto nell'ultimo trimestre, in particolare a dicembre.
Lo segnala il Rapporto annuale sull'andamento del mercato del lavoro in provincia di Parma nel 2015 con gli aggiornamenti congiunturali e con i dati al 31 dicembre 2015 illustrato stamattina in Piazza della Pace da Pier Giacomo Ghirardini e Monica Pellinghelli dell'Oml, l'Osservatorio sul Mercato del Lavoro della Provincia. Erano presenti il Presidente della Provincia Filippo Fritelli e il Delegato provinciale a Lavoro e Statistica Maurizio Vescovi, esponenti di istituzioni, associazioni di categoria, mondo del lavoro e della formazione.
"Apprezziamo molto questo recupero, che ci permette di guardare avanti con grande fiducia – dichiara in proposito il Presidente della Provincia di Parma Filippo Fritelli - Se questo dato si manterrà, per Parma significherà il recupero l'occupazione persa nella precedente recessione e una sua sostanziale riqualificazione. Il pericolo è quello di un ridimensionamento, dovuto alla fine degli incentivi governativi: la vera sfida è quella di riuscire a mantenere questo risultato nei prossimi mesi, con adeguate azioni di sostegno all'economia locale."
Soddisfatto anche il Delegato al Lavoro e Statistica Vescovi:"Abbiamo un risultato molto positivo, e gran parte delle assunzioni sono di personale laureato, nella fascia sopra i 25 anni già inseriti in carriere flessibili ma non solo – spiega Vescovi – Emerge invece un problema per la fascia più giovane del mercato del lavoro sotto i 24 anni: per i ragazzi senza esperienza di lavoro, con bassa istruzione e anche per immigrati, il tasso di disoccupazione è aumentato e ha raggiunto il massimo storico."
ECCO I DATI DELL'OML
Nel 2015 il prodotto interno lordo è aumentato in volume dello 0,8%: è il primo anno di crescita per il Paese dopo tre anni di recessione. La decontribuzione prevista in legge di stabilità 2015 a favore dei contratti a tempo indeterminato si è rivelata determinante per l'incremento degli occupati e dei consumi che ha caratterizzato tale fase di ripresa anche in Emilia-Romagna (la crescita viene stimata intorno allo 0,9%) ed in provincia di Parma, ove il recente scenario risulta marginalmente migliore rispetto a quello nazionale e regionale in virtù di una maggiore crescita dell'export (aumentato, su base annua, in valore del 9,6%, a fronte del 4,4% e del 3,8% registrato, rispettivamente, a livello regionale e nazionale).
Il mercato del lavoro dipendente, in provincia di Parma, nel 2015, riflette in modo coerente i fenomeni legati alla crescita dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato riscontrati nel Paese – non ultima l'anomala crescita delle assunzioni a tempo indeterminato avvenuta nel mese di dicembre 2015, documentata in tutto il Nord Italia. Nel 2015 il complesso delle assunzioni è cresciuto del 12,2%, conoscendo fortissime variazioni congiunturali (18,9%) e tendenziali (27,1%) nel quarto trimestre 2015. Giacché le cessazioni dei rapporti di lavoro sono aumentate su base annua solamente del 3,2%, nel 2015 si è determinato un incremento netto dei rapporti di lavoro alle dipendenze pari a ben 4.108 unità, quasi tutte (3.878) attribuibili al quarto trimestre, come viene quantificato dal saldo destagionalizzato. Tale vistoso incremento netto di posti di lavoro alle dipendenze su base annuale è la sintesi di 6.815 rapporti a tempo indeterminato in più e, rispettivamente, di 2.232 e 475 rapporti a tempo determinato e a chiamata in meno, una dinamica a sua volta dominata dall'inedita crescita delle assunzioni a tempo indeterminato pari al 59,5% su base annua, a cui ha contribuito non poco l'anomala variazione tendenziale (138,5%) e congiunturale (67,6%) rilevata nell'ultimo trimestre dell'anno. Nel complesso si quantifica un recupero delle posizioni di lavoro dipendente al livello che si registrava prima della crisi 2011. Questo risultato quand'anche venisse solo parzialmente mantenuto nei mesi a venire, rappresenta comunque una triplice svolta: per il fatto di aver segnato un recupero occupazionale nel core business del sistema locale e per essersi concretizzato tramite l'instaurazione di rapporti di lavoro alle dipendenze relativamente stabili dal punto di vista contrattuale e mediamente qualificati dal punto di vista dei contenuti professionali.
Nel 2015 nelle attività manifatturiere si è rilevato un incremento netto dei rapporti di lavoro alle dipendenze di portata inedita: 1.484 unità. Al saldo positivo hanno contribuito tutti i settori chiave del sistema manifatturiero: industria alimentare (per 434 unità), meccanica generale (337) e strumentale (375), chimica-farmaceutica (163). Modeste variazioni negative si registrano nelle costruzioni (-42 unità) e nelle restanti attività industriali (-35). Si rileva un soddisfacente incremento netto di rapporti di lavoro dipendente su base annua per il commercio (528 unità) e per gli alberghi e ristoranti (295). Ma la parte del leone l'hanno fatta le altre attività dei servizi (1.887 unità in più), dove spicca il contributo dei servizi alle imprese per 739 unità (al netto del lavoro interinale), a cui vanno aggiunti 339 nuovi posti di lavoro dipendente nel settore trasporti, magazzinaggio e comunicazioni. Il 2015 incamera inoltre un incremento netto di 568 rapporti di lavoro dipendente nell'istruzione, da ascrivere in gran parte al programma di reclutamento promosso dal governo e di 254 unità nella sanità e assistenza sociale. Non si registrano variazioni di rilievo per i rapporti di lavoro alle dipendenze in agricoltura (-9 unità).
Nel 2015 le ore di cassa integrazione guadagni complessivamente autorizzate sono diminuite del 45,9% e i lavoratori posti in mobilità in forma collettiva del 42,5%. Questo miglioramento generalizzato degli indicatori ha comportato però solo un marginale abbassamento del tasso di disoccupazione, passato dal 7,1% nel 2014 al 6,9% nel 2015, mentre si è registrato un deciso aumento del tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) dal 23,6% al 29,3%. I patti di servizio dei Centri per l'impiego provinciali, stipulati a favore di cittadini disoccupati o precariamente occupati, ammontano a 25.541 al 31 dicembre 2015, in aumento su base annua del 17,6%.
Rapporto completo e slides all'indirizzo: www.statistica.parma.it/page.asp?IDCategoria=3905&IDSezione=29541&ID=538319
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)
"Un segnale di convivenza civile contro i fondamentalismi". Così l'ha presentata ieri in Provincia il Vice presidente dell'Ente Bellini che la presiede. Presenti i rappresentanti delle principali associazioni degli stranieri del territorio.
Parma, 24 marzo 2016
"Un segnale di convivenza civile per contrastare i fondamentalismi che allontanano i popoli e conducono alla barbarie". Così il Vice presidente della Provincia Gianni Guido Bellini ha presentato stamattina in Piazza della Pace la Consulta Provinciale degli Stranieri, insieme ai rappresentanti delle principali associazioni degli stranieri del territorio.
"Negli anni scorsi la Provincia ha portato avanti un lavoro importante di coordinamento e di sostegno delle associazioni e delle comunità degli stranieri a Parma e provincia – ha ricordato Bellini – e anche oggi, nonostante la trasformazione dell'Ente e l'incertezza sul suo futuro, intende proseguire in questo percorso, puntando sulla partecipazione attiva delle comunità attraverso i loro rappresentanti. Mantenere un presidio di coordinamento consente anche alle associazioni e alle comunità provenienti da paesi diversi e lontani fra loro di confrontare le esigenze, i bisogni e di arricchire, grazie alle loro conoscenze e competenze, il territorio che li ospita."
Le comunità straniere più numerose a Parma sono quelle dell'Est Europa: al primo posto quella rumena con 7.502 persone, seguita dalla moldava con 7454 e dall'albanese con 7443.
Lo scopo della Consulta è quello di offrire un luogo di confronto alle varie associazioni, già presenti nei territori comunali, in modo che possano dialogare tra loro costruttivamente. La sede sarà in via Inzani 29.
Il Vice Presidente della Provincia Bellini è il Presidente della Consulta, l'albanese Erion Begaj è il Vicepresidente, Segretaria è la marocchina Sabil Bahija.
Numerosi sono stati gli interventi all'incontro, e naturalmente gli attacchi terroristici di questi giorni a Bruxelles sono stati lo sfondo da cui non si può prescindere.
"Ormai il futuro nostro e dei nostri figli è qui e in momenti come questi le comunità straniere devono dare il segnale che rispettano norme e culture di questo paese – ha detto Erion Begaj - Con la riorganizzazione della Provincia anche le comunità straniere nel territorio della provincia di Parma devono cercare di adattarsi per rispondere meglio ai cambiamenti in corso. La Consulta Provinciale Stranieri potrà essere un ottimo strumento d'aiuto e di dialogo tra le comunità, anche grazie all'attenzione e l'impegno che l'ente Provincia dedica alle richieste che provengono dai nuovi cittadini ".
"Sono lusingata di fare parte del gruppo che ha preso l'iniziativa di creare questa Consulta, che contribuirà a consolidare i rapporti tra le varie associazioni di Parma e provincia e a farle collaborare insieme." Ha dichiarato Sabil Bahija, presidente della Maisone Maroccaine e Segretaria della Consulta.
"Esprimo la gratitudine della comunità romena alla Provincia di Parma per il sostegno offerto ai progetti che in passato abbiamo portato avanti insieme – ha affermato Marina Bilha presidente della Associazione Romania chiama Parma - La creazione della Consulta degli stranieri dimostra l'interesse della Provincia per l'apporto che cittadini di diverse nazioni possono offrire alla cultura italiana. L'auspicio è che questo mutuo interesse si mantenga vivo e si rafforzi ulteriormente in futuro, per rendere il territorio aperto, dinamico e stimolante per quanti ci vivono e lavorano."
"I fatti accaduti in questi giorni a Bruxelles, ma anche in Turchia, Marocco, Libia, Costa d'Avorio, Kenia, sono attentati contro l'umanità – ha dichiarato Ben Hammouda Lotfi dell'Associazione Voce Nuova, proveniente dalla Tunisia – Non è l'Islam che causa tutto questo. L'unità è l'unica soluzione per sconfiggere questo cancro."
"Ci sentiamo parte di questo paese, che ci ha dato tanto, molti di noi sono nati qua, o hanno la cittadinanza italiana – ha ricordato Mahfoud Abdelhafid, dell'Associazione Bel-agire di Fornovo, di origine marocchina - E' l'ignoranza che porta all'odio. Con la Consulta avremo la possibilità di sviluppare progetti comuni."
Ha rincarato la dose Abdou Ba, primo presidente della Comunità Senegalese di Parma: "Questi terroristi sono traditori, perché hanno avuto lavoro e istruzione in Europa."
Ma avverte: "Gli stranieri in Italia rappresentano il 12% della popolazione e l'11% della ricchezza: devono essere ascoltati prima di assumere le decisioni che li riguardano."
Michel Oulouade, del Comitato dei Saggi della Costa d'Avorio, ha parlato dell'attività della sua associazione, che lavora per frenare l'esodo dalle campagne alle città nel suo paese. "Più di duemila ragazzi che erano pronti ad emigrare sono tornati in campagna, grazie al protocollo d'intesa tra Provincia di Parma, Regione Emilia Romagna e otto grandi città ivoriane – ha spiegato – Chi parte vende tutto quello che ha per pagare il viaggio, quindi non può più tornare indietro. Occorre moltiplicare i progetti concreti, come questo. "
Ha portato il suo saluto anche Victoria Verde Hermosilla presidente dell'associazione peruviana "Il sorriso di Michelle", che nel ricordo della figlia tragicamente scomparsa lavora per aiutare i bisognosi del suo paese, soprattutto le donne maltrattate.
Gaston Mavakala Kiamenga, proveniente dalla Repubblica Democratica del Congo, in Italia dal 1983, già membro della Consulta regionale, ha ripercorso le faticose tappe dell'integrazione: "Dall'1984 all'89 l'immigrato straniero non aveva diritto a lavorare in Italia, poi ancora non poteva acquistare casa, né ottenere finanziamenti in banca – ricorda – In seguito le cose sono cambiate. Parma e la sua provincia ci hanno accolto bene e noi abbiamo fatto tanto per accogliere i nuovi arrivati e impedire che entrassero nel mondo della violenza. Adesso occorre una nuova integrazione, non bisogna distruggere quello che abbiamo costruito insieme."
Maria Nimerenco presidente della Comunità moldava ha ricordato la nascita della sua associazione "Fernando Santi" nel 2000 : "Noi che abbiamo esperienza e conosciamo le leggi lavoriamo per aiutare chi arriva, li seguiamo e li sosteniamo – ha spiegato – Oggi è un giorno storico, nasce qualcosa di importante. Stamattina abbiamo ascoltato tante storie di vita: possa restare sempre questa apertura tra noi e portarci a risultati concreti."
"Pace e solidarietà sono le parole chiave: lo straniero è un amico, non è il nemico della porta accanto – ha affermato Diana Teneva dell'associazione interculturale Milleeunmondo, nata quasi vent'anni fa, che si occupa di integrazione, inserimento lavorativo, mediazione culturale e linguistica, che ha auspicato che con la Consulta si possa avviare un lavoro comune tra tutte le associazioni di stranieri del territorio.
All'incontro ha portato il suo saluto anche Luciano Mazzoni, del Forum Interreligioso di Parma.
(Fonte: Provincia di Parma - Ufficio stampa)
E' stato presentato in Piazza della Pace dal vice presidente della Provincia Bellini, con il regista Valla, lo sceneggiatore D'Ambrosio, l'attore Nucera, il musicista Ronchini. Rollercoaster Love verrà proiettato per la prima volta lunedì 21 marzo alle 21 al The Space Cinema Campus.
Parma, 19 marzo 2016
Verrà proiettato per la prima volta lunedì 21 marzo alle 21 al The Space Cinema Campus il lungometraggio Rollercoaster Love, presentato stamattina in Piazza della Pace.
Per partecipare alla proiezione occorre prenotare al numero 346.2698267 (dopo le 18).
Si tratta di un film indipendente made in Parma, autoprodotto da Wolf Studios tramite una campagna di crowdfunding, con il patrocinio della Provincia di Parma e del Comune di Felino e con la collaborazione con le giovanili di football dei Parma Panthers e delle Starlight Cheerleaders.
Il territorio di Parma e della sua provincia ha ispirato buona parte delle scene, girate tra Felino, Sala Baganza e Torrechiara, oltre che in alcuni altri luoghi della regione (Ravenna, Marina di Ravenna e Faenza). Sono state 500 le persone del territorio coinvolte nelle riprese, durate 30 giorni, nell'estate 2015.
Felinesi sono regista, sceneggiatore e autore della colonna sonora, e buona parte degli attori, che appartengono alla compagnia di teatro ArtistiSenzaNome, uno è di Lesignano.
Alla conferenza stampa di presentazione hanno preso parte: il vice presidente della Provincia Gianni Guido Bellini, il regista Emanuele Valla e lo sceneggiatore Dario D'Ambrosio e l'attore protagonista Luca Nucera, oltre a Federico Ronchini, portavoce della giovane band parmense Earthist, che si esibirà dal vivo prima della proiezione al cinema lunedì sera.
"La Provincia sostiene questa iniziativa culturale per il suo forte legame con il territorio – ha spiegato il vice Presidente Bellini – Parmigiani sono gli autori e gli attori, e parte delle scene sono girate nel Parmense e ne potranno perciò costituire una bella promozione."
"Il film parla d'amore, o meglio degli alti e dei bassi dell'amore, come i su e giù di una folle corsa sulle montagne russe" ha spiegato il regista Emanuele Valla presentando la sua creazione, realizzata in collaborazione con lo sceneggiatore Dario D'Ambrosio, come già avvenne per il film Dreaming Alaska del 2012. "L'amore a volte è dannatamente instabile: sale d'improvviso e ti butta giù con la stessa rapidità. Ti "sbattacchia" a destra e a sinistra, ti fa urlare e ti stringe lo stomaco... eppure vuoi riprovarci. Così come David, il protagonista, ancora provato dal suo ultimo giro, che ha davanti a sé un'interminabile coda prima di tornare a salire sull'ottovolante."
"Rollercoaster Love si ispira ad una storia vera, ma ha l'ambizione di parlare a tutti. Prova a dare una chiave di lettura dell'amore, di un suo aspetto o della sua assenza" ha affermato D'Ambrosio.
Il cast si compone di artisti affermati come Luca Nucera nei panni del protagonista, attore dell'Ensemble stabile della Fondazione Teatro Due e Tania Tuccinardi, già protagonista di musical di successo, che in questi giorni impegnata a Milano per la prima tappa del nuovo tour di "Notre Dame De Paris"; vi sono poi Francesco Antimiani, artista poliedrico che spazia dal musical alla lirica, e Gian Marco Schiaretti, da tre anni Tarzan nel musical disneyano in scena a Stoccarda. E poi Erica Sani ed Elia Galeotti, alla loro prima esperienza.
I titoli di testa sono della CHD Animation, un gruppo di ragazzi di Vicenza, mentre le musiche, a cui ha collaborato con alcuni brani il cantautore americano Joshua W. Scott, sono degli Earthist, la giovanissima band parmigiana di ottime promesse che in occasione della premiere del film lunedì sera eseguirà live in sala un breve concerto introduttivo.
"La collaborazione con Valla e D'Ambrosio prosegue da Dreaming Alaska – ha affermato Federico Ronchini, portavoce della band e compositore delle musiche originali - e si sviluppa quasi in parallelo. Le canzoni del nostro ultimo album Lightward sembravano perfette per quelle immagini e per il mood di Rollercoaster, quindi non abbiamo esitato ad accettare di proseguire la collaborazione. Siamo cresciuti nello stesso paese, a pochi metri di distanza e abbiamo fatto tanta strada insieme, è bello pensare che i nostri progetti siano una metafora della vita reale."
Altre informazioni:
sul sito del film www.rollercoasterlove.com
sulla pagina Facebook dedicata
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)
Grande partecipazione di amministratori locali al teatro Verdi all'incontro con l'Assessore Petitti organizzato dai Presidenti delle Province di Parma Fritelli e di Piacenza Rolleri sulla proposta di accordo quadro tra le due Province.
Parma, 18 marzo 2016
Erano presenti in gran numero i sindaci del Parmense e del Piacentino ieri mattina, al teatro Verdi di Fiorenzuola, all'incontro con l'Assessore regionale al Riordino istituzionale Emma Petitti, organizzato dai Presidenti delle Province di Parma Filippo Fritelli e di Piacenza Francesco Rolleri per discutere dell'accordo quadro che si sta stipulando tra le Province di Parma e Piacenza.
Rolleri, che è anche Sindaco di Vigolzone, ha illustrato le ragioni dell'accordo: i fortissimi tagli ai bilanci, il blocco delle assunzioni e la drastica riduzione del personale provinciale, il processo di riforma costituzionale che porterà in autunno al referendum per l'abolizione definitiva delle Province, il nuovo progetto di Area vasta. "Alcuni dei nostri uffici sono ora svuotati di personale e per continuare ad erogare un buon servizio al territorio abbiamo iniziato la sperimentazione di un cammino di collaborazione tra le due Province, che porta a una organizzazione unitaria di tali uffici – ha spiegato - I due Enti mantengono la loro indipendenza e la loro identità territoriale, ma alcune funzioni, come il turismo e la gestione del brand Emilia potrebbero essere gestite in futuro anche con altre Province, soprattutto Reggio Emilia, che per ora non aderisce, ma che avrà la possibilità di essere coinvolta in seguito, a partire da questo accordo quadro.
E i segnali di apertura da Reggio non mancano, come ha comunicato il Presidente della Provincia di Parma e Sindaco di Salsomaggiore Filippo Fritelli, che ha incontrato ieri gli amministratori di oltre Enza al Fuori orario di Taneto, insieme al Sindaco di Parma per parlare proprio di area vasta, incontro organizzato da una forza politica locale.
"Partiamo da uno stato di necessità, ma vogliamo impostare un discorso costruttivo, che ci porti a superare i confini provinciali e iniziare a programmare insieme sulle politiche ambientali, dei rifiuti e dei trasporti – ha affermato Fritelli - Ora, con questo accordo, partiamo facendo lavorare insieme le persone, che non è poco, ma poi l'Area vasta dovrà diventare più un ente di programmazione che di gestione, per governare il cambiamento, anziché subirlo."
L'accordo quadro, illustrato dal Direttore generale della Provincia di Piacenza Vittorio Silva, prevede la programmazione, il coordinamento e supporto ai Comuni in alcune funzioni amministrative: centrale unica di committenza, servizio Europa, servizio legale, con sperimentazioni anche sulla pianificazione territoriale e la promozione turistica. Si tratta di uno strumento flessibile che in soli sei punti indica un chiaro percorso di collaborazione. I Consigli provinciali saranno chiamati a votare e per ciascuna attività sarà poi stipulata una specifica convenzione. L'accordo è aperto fin da subito all'adesione di altri enti.
Numerosi gli interventi dei Sindaci, a partire da quello di Fiorenzuola Giovanni Compiani, secondo cui "questa sperimentazione di Area vasta è un passo importante per mettere in relazione i territori per valorizzarli meglio, farli uscire dalle dimensioni ristrette delle Province per sviluppare forza e coesione."
Per Paolo Bianchi Sindaco di Collecchio e Delegato provinciale "dobbiamo già pensarci come un territorio unico, sapendo che gli altri ci vedono già così", valorizzando le esperienze positive di collaborazione in corso, come quella dell'Ente Gestione Parchi.
Per Patrizia Calza, Sindaco di Gragnano e Vice Presidente Provincia di Piacenza: "Gli amministratori locali vogliono essere protagonisti in questo processo di riforma. La dimensione territoriale è già superata: ce lo dicono gli altri, innanzitutto gli operatori economici."
Crede nell'Area vasta di Parma, Piacenza, Reggio, e anche oltre, il Presidente dell'Unione Pedemontana e Sindaco di Traversetolo Ginetto Mari, secondo cui: "Il cambiamento è necessario, ed è essenziale anche per i piccoli comuni mettersi insieme, superando le logiche di campanile per avere buoni servizi e un territorio attrattivo, semplificando anche i processi amministrativi".
L'Area vasta è indispensabile anche per il Sindaco di Cerignale e Consigliere provinciale Massimo Castelli, che ha richiamato la necessità di un supporto tecnico per attuare politiche tese a far restare la popolazione in montagna, e se possibile farla aumentare:
Il Sindaco di Sorbolo e Presidente dell'Unione Bassa Est Parmense Nicola Cesari ha frenato sul tema delle fusioni ("che devono rispettare la storia degli enti") e ha indicato le eccellenze da valorizzare insieme, dall'agroalimentare al Po.
Il Presidente del Consiglio comunale di Parma Marco Vagnozzi ha auspicato un cambio delle regole a favore della semplificazione amministrativa (ad esempio in materia di urbanistica), ha proposto di inserire anche l'Ufficio Anticorruzione nel protocollo di intesa, ha proposto una maggiore collaborazione per ottenere finanziamenti europei, ad esempio con progetti enologici, e si è detto favorevole all'apertura dell'Area vasta alle Province di Reggio e Modena.
Critico sul percorso di costruzione dell'Area vasta il Sindaco di Lugagnano Val d'Arda Jonathan Papamarenghi, che ne ha lamentato la scarsa condivisione, esprimendo il timore che possa aumentare i costi e allontanare le decisioni dai territori.
Favorevole alle fusioni, più che alle unioni, il Sindaco di Monticelli d'Ongina Michele Sfriso, che ha richiamato la necessità di lavorare insieme per promuovere il turismo puntando su Po, enogastronomia, castelli e identità dei territori, "lavorandoci da protagonisti".
"Questo accordo quadro è l'inizio di un percorso virtuoso di due Province che hanno colto il senso della sfida, che è culturale ed economica, non solo amministrativa – ha concluso l'Assessore regionale al Riordino istituzionale Emma Petitti, complimentandosi per l'iniziativa – Qui non si cancellano le identità, ma si unificano e semplificano i costi, esprimendo consapevolezza e volontà di protagonismo, con l'obiettivo di creare sviluppo e competitività, dando una prospettiva anche ai lavoratori. E c'è anche l'attenzione del Governo alla nostra sperimentazione sulle Aree vaste e sulle Unioni di Comuni, che rappresentano ormai un esempio a livello nazionale, in vista di nuove leggi sulla materia."
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)