Martedì, 27 Giugno 2023 05:43

Nord Corea. Manifestazione anti-USA In evidenza

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I cittadini festeggiano il 73° anniversario della guerra nel Paese e marciano in una manifestazione anti-USA, “Vendetta contro gli imperialisti statunitensi”

Di Flavia De Michetti Roma, 26 giugno 2023 (Quotidianoweb.it)  - Nei giorni scorsi, nella capitale Pyongyang, i cittadini nordcoreani hanno marciato in una manifestazione per la celebrazione del 73° anniversario dell'inizio della guerra di Corea.

Nel corso dell’evento, che ha assunto una piega anti-USA, oltre 120 mila persone hanno promesso “Vendetta spietata contro gli imperialisti statunitensi”.

Un po’ di storia

Verso la fine della Seconda Guerra Mondiale, la Corea viene liberata dal dominio giapponese. La parte settentrionale è occupata dai sovietici, mentre la Corea del Sud dalle Forze statunitensi.

Nel 1948, il Paese viene diviso a metà lungo la linea del 38° parallelo, con il capitalista Syngman Rhee (1875 - 1965) a Sud e il comunista Kim Il-sung (1912 – 1994) a Nord. Nello stesso anno, le truppe sovietiche si sono ritirate dalla Corea, mentre gli americani nel 1949.

Non accettando il confine imposto come permanente, la Corea del Nord attacca la Corea del Sud il 25 giugno 1950, conquistando la capitale Seoul e occupando tutta l’area Sud del Paese, fatta eccezione per la grande città portuale di Pusan.

La Corea del Sud chiede, a questo punto, un sostegno agli Stati Uniti, i quali propongono una soluzione durante il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Tuttavia, l’Unione Sovietica non utilizza il suo potere di veto per boicottare il Consiglio, poiché la Cina comunista non era stata ammessa.

Il seggio della Cina è occupato dal rappresentante del Governo nazionalista cinese filo-statunitense di Taiwan. Il Consiglio di Sicurezza lancia un appello alla Corea del Nord per ritirare le sue truppe, che però viene ignorato.

Conseguentemente a ciò, l’Esercito delle Nazioni Unite, costituito da una Forza Armata internazionale di 16 Nazioni, ottiene l’approvazione per l’invio di aiuti alla Corea del Sud, sotto il comando del Generale Douglas MacArthur (1880 - 1964).

Le truppe delle Nazioni Unite, composte in prevalenza da soldati americani, sbarcano in Corea del Sud, ma prontamente vengono respinte dalle Forze di Difesa nordcoreane, formando un perimetro intorno a Pusan, per difendere la linea fino all’arrivo dei rinforzi.

Una volta rafforzata la posizione, il Generale MacArthur passa all’offensiva e, il Corpo dei Marines lancia un attacco anfibio (un tipo di operazione militare offensiva che si serve di navi militari per proiettare potenza terrestre e aerea su una zona di sbarco ostile) a Incheon, Corea del Sud.

Le truppe della Corea del Nord vengono respinte, costrette ad arretrare oltre il 38° parallelo e Seoul viene riconquistata insieme all’intera Corea del Sud.

A questo punto, l’allora Presidente degli Stati Uniti, Harry S. Truman, approva che il Generale MacArthur si spinga oltre l’idea iniziale di contenimento, nonostante le preoccupazioni di un’eventuale risposta cinese. Il 7 ottobre 1950, le truppe ONU, dunque, vengono trasferite nella Corea del Nord.

Pochi giorni dopo, Pyongyang viene conquistata e, successivamente, il fiume Yalu, punto di confine con la Cina comunista.

La Cina reagisce aiutando la Corea del Nord e inviando centinaia di migliaia di soldati, facendo sì che le truppe ONU venissero espulse dalla Corea del Nord.

Nel 1951, dunque, le truppe cinesi e nordcoreane conquistano Seoul e il Generale MacArthur mostra l’intenzione di utilizzare la bomba atomica sulla Cina, ma viene licenziato dal Presidente Truman per insubordinazione. Si torna così a una politica di contenimento.

Nel giugno del 1951, l’ONU invia ulteriori rinforzi militari in Corea stabilizzando il fronte.

Il mese successivo, hanno inizio i primi negoziati di pace, senza però arrivare a una soluzione e, nel frattempo, gli scontri armati che non si arrestano.

All’inizio del 1953, il Generale Dwight David Eisenhower (1890- 1969) assume la presidenza e tenta di porre fine al conflitto. Solo dopo due anni di negoziati, il 27 luglio 1953, viene firmato un armistizio a Panmunjeom, una località che sorge sul 38° parallelo.

Viene, dunque, istituita una zona demilitarizzata, ancora oggi presente.

Tornando ai tempi attuali…

I manifestanti mobilitati a Pyongyang hanno promosso la versione dei fatti del loro Governo e hanno accusato gli Stati Uniti non solo di aver provocato la guerra, ma anche di aver lasciato ai coreani “Ferite che non potranno mai essere rimarginate”.

Nel frattempo, in Corea del Sud, un disertore nordcoreano diventato attivista, Park Sang-hak, ha dichiarato di aver volato attraverso il confine con palloncini che trasportavano circa 200 mila volantini di propaganda anti-Pyongyang e forniture mediche contro il Covid-19, proseguendo le sue campagne, per anni, che hanno spesso scatenato reazioni negative da parte della Corea del Nord.

Le foto inviate da Park Sang-hak mostravano un cartello con una foto del leader nordcoreano Kim Jong Un e un messaggio che evidenziava come suo nonno, Kim Il Sung, fosse responsabile dell'inizio della guerra di Corea. 

Come è noto, la Corea del Nord è molto sensibile a qualsiasi tentativo esterno di minare la leadership di Kim e indebolire il suo controllo assoluto sui 26 milioni di abitanti del Paese.

Alle manifestazioni dei giorni scorsi, infatti, i nordcoreani hanno anche espresso orgoglio per l'espansione delle armi nucleari e dei programmi missilistici di Kim, insistendo che il loro Paese, ora, ha “L'arma in assoluto più potente per punire gli imperialisti statunitensi e la deterrenza bellica per l'autodifesa che nessun nemico osa provocare”.

Dall'inizio del 2022, la Corea del Nord avrebbe testato circa cento missili di varia portata, mentre Kim tenterebbe di mostrare una doppia capacità di condurre attacchi nucleari sia sulla terraferma degli Stati Uniti, che sulla Corea del Sud. Il Nord starebbe anche accelerando gli sforzi per lanciare in orbita il suo primo satellite da ricognizione militare, dopo un primo tentativo fallito a maggio.

Inoltre, sarebbero stati intercettati segnali secondo i quali la Corea del Nord si starebbe dedicando alla pianificazione di un'enorme parata militare a Pyongyang, dove, probabilmente, presenterà il suo nuovo equipaggiamento militare.

Recenti immagini satellitari commerciali hanno mostrato, infatti, movimenti di truppe e veicoli, oltre alla costruzione di strutture che suggeriscono i preparativi per una parata, probabilmente per il 27 luglio, anniversario dell'accordo di armistizio della guerra di Corea.

Lee Sung Joon, portavoce del Joint Chiefs of Staff della Corea del Sud (gruppo di capi di ogni ramo principale delle Forze Armate dell'Esercito sudcoreano), ha dichiarato, durante un briefing, che “L'Esercito del Sud stava analizzando da vicino i presunti preparativi per la parata del Nord”, senza però fornire dettagli specifici.

 

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