CNA Modena

CNA Modena

Via F. Malavolti, 27 - 41122 Modena (MO) - Tel 059.418111 - Fax 059.418199

Sito ufficiale: www.mo.cna.it

 

Il progetto creerebbe nel quartiere Braida la terza struttura alimentare oltre a spazi commerciali ridondanti con le attività già presenti

 

Sassuolo, 11 gennaio 2014. 

Potrà anche essere l’unica soluzione possibile contro il degrado, come l’hanno definita Sindaco e Assessore competente, ma occorre che per salvaguardare una zona non si creino disagio e danni ad altre. Stiamo parlando del cosiddetto “Diamante”, area che senza dubbio necessita di una radicale operazione di recupero, situata nel quartiere Braida. Il progetto, recentemente presentato ai cittadini, prevede la nascita di un piccolo centro commerciale – circa 800 metri quadri – e di una struttura alimentare di medie dimensioni, al posto del vecchio “ecomostro”, che verrebbe demolito. L’assemblea civica riunita per la presentazione ufficiale lo scorso 8 gennaio al Centro per le Famiglie di Sassuolo ha espresso, per la maggior parte, parere favorevole.

Tuttavia quella che viene definita “l’unica ipotesi possibile, ad oggi, per riqualificare l’area ed eliminare il suo ecomostro” dal Sindaco Caselli e dall’Assessore Severi, rischia invece di costituire un danno netto per tutte le attività commerciali nei dintorni. CNA ha ribadito la sua contrarietà ad ampliare l’offerta di negozi o medie strutture non alimentari che andrebbero a colpire gli esercenti di Sassuolo, già provati da un drastico calo nei consumi: all’Assessore è stata avanzata la richiesta di valutare, invece, la possibilità di vincolare i nuovi locali ad attività di servizio alla comunità (palestra, ristorante, laboratori artigiani), e di non autorizzare locali con slot machine e giochi d’azzardo. Sulla media struttura alimentare, inoltre, CNA nutre grandi perplessità in quanto nel giro di poche centinaia di metri ci sono altri due ipermercati. Ma non solo: una terza struttura sorgerà non lontana, quando entrerà in funzione il comparto ex Cisa-Cerdisa.

“Condividiamo coi cittadini di Sassuolo la necessità di un intervento di recupero del cosiddetto ecomostro: antiestetico, vera e propria calamita per il degrado, rappresenta un’opportunità da sfruttare – sottolinea Francesco Stagi, direttore della CNA di Sassuolo - Ben venga anche l’investimento privato, provvidenziale nell’epoca dei grandi tagli ai bilanci comunali. Ma un intervento di questa entità, se attuato senza una visione d’insieme e regole precise, rischia di condannare definitivamente altre attività economiche che versano in condizioni precarie, finendo per danneggiare il territorio circostante anziché risollevarne le sorti”.

(CNA Modena)

 

L’Associazione solidale con la denuncia del Procuratore Capo Zincani.

CNA: INDIVIDUIAMO UN’AZIONE COMUNE PER AVERE L’ATTENZIONE CHE MODENA MERITA DA PARTE DELLO STATO

Modena, 11 gennaio 2014. 

“E’ intollerabile che un territorio che, solo di Irpef, versa 10 miliardi all’anno di euro nelle casse dello Stato, l’1,4% del totale, riceva così poca attenzione da parte dello Stato per ciò che riguarda la sicurezza, un termine nel quale rientrano non solo le Forze dell’Ordine, ma anche gli organici del tribunale. Ecco perché siamo disponibili a sostenere ogni azione necessaria per porre all’attenzione del Governo i problemi della nostra provincia recentemente denunciati dal Procuratore Capo Vito Zincani”. Così Umberto Venturi, presidente provinciale di CNA, manifesta la condivisione dell’Associazione modenese nei confronti dell’appello recentemente lanciato, oltre che da Zincani, dal Prefetto Di Bari e dal Presidente del Tribunale Zanichelli.

“I disservizi alla giustizia che opportunamente ha denunciato Zincani – continua Venturi – si ripercuotono non solo in ambito penale, ma anche civile. E non c’è bisogno di sottolineare quanto i tempi di quest’ultima incidano sull’attività d’impresa, ad esempio per quanto riguarda il delicato aspetto della tutela dei crediti”.

Ma è soprattutto il presidio del territorio a rischiare di pagare le conseguenze del sottodimensionamento evidenziato dal procuratore Capo. “Destinare personale a compiti per i quali non ha titoli significa esporre quest’ultimo a rischi professionali ingiusti e, nel caso delle forze dell’ordine, ad impegnare addetti che potrebbero essere impiegati nella lotta al criminalità grande e piccola”.

Modena, infatti, , secondo i dati del Viminale  è al settimo posto, tra città del nord, per presenza mafiosa e, per quanto riguarda la microcriminalità, le cronache sono ormai uno stillicidio quotidiano di furti anche violenti. “Non possiamo chiedere ai giudici e alle forze dell’ordine di fare tutto: operare contro l’abusivismo, controllare il territorio, intervenire tempestivamente. Il prossimo tavolo sulla sicurezza potrebbe rappresentare l’occasione per discutere e valutare l’opportunità di un’azione comune che consenta di rivendicare una maggiore attenzione da parte del Governo. Non può essere sempre il territorio a pagare le conseguenze di una spending review ad oggi applicata a senso unico”.

E per definire la situazione Venturi ricorre ad una metafora già utilizzata, quella della piramide di lattine nei supermercati. “Continuare a tagliare a livello locale è come prendere le lattine dal basso: il rischio è che l’intera struttura crolli e, purtroppo, è proprio quello che sta accadendo, da un punto di vista economico e sociale”.

(CNA Modena)

DURC e tracciabilità le pratiche più diffuse, SISTRI il più complicato -

Modena, 10 gennaio 2014 -

L'abbiamo ribattezzata "la tassa che non si vede": la burocrazia costa agli artigiani e alle piccole imprese di tutta Italia circa 5 miliardi di euro l'anno. Nell'analisi curata da IPSOS per conto di CNA Nazionale emergono i profili di una piaga che va al di là del denaro che costa direttamente, perché il costo maggiore che comporta è nel tempo che fa perdere agli imprenditori e ai loro dipendenti.
In un anno la "macchina della burocrazia" brucia 47 giorni di lavoro (cioè due mesi) di ogni imprenditore, e consuma 28 giorni dei suoi dipendenti. Totale: 11 mila euro per impresa (senza contare che il tempo, per gli imprenditori e i lavoratori appena citati, ha spesso un valore non quantificabile). La burocrazia costa più della metà dell'IMU pagata dalle imprese stesse, che ammonta a 9 miliardi all'anno, senza contare le spese accessorie per il lavoro di specialisti e consulenze. Un esempio? La richiesta di informazioni, in particolare agli Uffici Pubblici: non solo è eccessiva e complessa, ma spesso costringe a richiedere più volte la stessa informazione, nonostante una legge imponga da circa due anni agli stessi uffici l'obbligo di trasmettersi dati e documenti l'uno con l'altro.
Dividendo gli adempimenti in fasce sulla base della loro diffusione (fascia alta se l'adempimento coinvolge più del 50% delle imprese; media, se riguarda una quota di imprese compresa tra i 30 e i 50 punti percentuali; bassa, se essa riguarda non più del trenta percento delle imprese) emerge che gli adempimenti più diffusi sono quelli dell'area fiscale seguiti, nell'ordine, da quelli del lavoro e dell'area ambiente e sicurezza. Tracciabilità del contante e DURC (la dichiarazione unica di regolarità contributiva) sono le pratiche più diffuse, che interessano rispettivamente il 90% e il 71% delle imprese.
Il "fastidio" degli adempimenti burocratici sulla vita delle imprese deve essere valutato secondo una duplice dimensione: da un lato grado di diffusione, dato dal numero di imprese chiamate ad assolvere l'adempimento; dall'altro la difficoltà, cioè il livello di problematicità dello stesso. Il SISTRI risulta l'adempimento di gran lunga più ostico da assolvere (61,9% delle imprese interessate) seguito a distanza dalla Responsabilità solidale negli appalti (indicato come il più problematico dal 42,9% delle imprese chiamate ad assolverlo).
"Noi crediamo sia possibile liberare risorse per le aziende, in un momento in cui la liquidità rappresenta uno dei problemi principali, è possibile, allentando questi lacci e laccioli che appesantiscono e ostacolano, a volte incomprensibilmente, l'attività d'impresa. La vicenda diventa ancor più grave se si pensa che questa semplificazione non costerebbe nulla. Basterebbe la volontà politica di risolvere questo problema, che invece si concentra su altre discussioni. Importanti, ci mancherebbe, ma che vengono dopo le esigenze più pressanti di imprese e cittadini", commenta Umberto Venturi, presidente di CNA Modena.
I dati completi del dossier IPSOS CNA sulla burocrazia sono disponibili sul sito www.cna.it.


(Fonte: L'Ufficio Stampa CNA
 Modena)

È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"