CNA Modena

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"Impegno dei Parlamentari Modenesi nei confronti del Governo, congiuntamente all'iniziativa di Rete Imprese Italia" -

 

Modena, 18 marzo 2014 -


"Considerata la grave situazione, dovuta al combinarsi di eventi come sisma e alluvione un primo risultato è stato ottenuto: in sede della prossima conversione in legge del DL 4 avremo 3 mesi in più di sospensione delle imposte per le imprese alluvionate; mentre il cosiddetto DDL "Zanda" prevederà in tempi "compressi" grazie al passaggio alla Camera e al Senato in Commissione deliberante, la rateazione in 3 anni delle imposte sospese per le imprese terremotate; questo lasso di tempo potrà consentire di perfezionare e di assumere altri provvedimenti per favorire una fiscalità di vantaggio per le imprese con sede nei comuni maggiormente colpiti dal sisma e dall'alluvione del Secchia. Ora si tratta di presidiare gli iter parlamentari e soprattutto continuerà il lavoro in commissione per potere ottenere al più presto un decreto del Governo per il riconoscimento e risarcimento dei danni subiti, per la sicurezza idrogeologica ed una fiscalità di vantaggio costituita dalle Zone Franche Urbane. I risultati non sono affatto scontati, soprattutto in tema di risarcimenti, ma tutti i Parlamentari sono impegnati al fianco delle Associazioni Modenesi affinché la situazione modenese colpita dal sisma e poi dall'alluvione possa ottenere tempi e modalità di risarcimento adeguati alla gravità della situazione". È quanto emerso stamani in occasione dell'incontro tra Rete Imprese Italia Modena da una parte e parlamentari e senatori locali dall'altra.
In occasione del confronto, che segue quello del 10 febbraio scorso, sono state ribadite da parte delle Associazioni imprenditoriali che compongono Rete – Confesercenti, Ascom Confcommercio Fam, Lapam-Licom e Cna – le necessità delle imprese delle zone alluvionate di: rimborso dei danni subiti e di risorse volte al ripristino dei locali danneggiati e la sostituzione dei beni colpiti; la necessità di fiscalità di vantaggio e, non da ultimo, la messa in sicurezza del territorio.
"C'è la determinazione da parte dei parlamentari modenesi riguardo la necessità di premere sul Governo – fa sapere Rete Imprese Modena – per un decreto ad hoc in merito al risarcimento dei danni, ai beni strumentali delle imprese, alle merci ed alla forzata sospensione dell'attività causati dall'alluvione. Per questo hanno assicurato la presentazione in tempi brevi di un Ordine del Giorno che impegni il governo in tal senso. In tale ordine del giorno saranno ripresi gli emendamenti al DL 4 stralciati in commissione, che prevedono tra l'altro procedure semplificate per i rimborsi degli importi meno consistenti (fino a 20.000,00€ per i privati e fino a 30.000,00€ per le imprese) Inoltre vista la sensibilità già mostrata dal Governo Renzi in materia di messa in sicurezza del territorio provvederanno a sollecitare l'Esecutivo anche in questa direzione".

Il confronto è servito inoltre per fare chiarezza in tema di 'No tax Area'. "Via legalmente impercorribile e assolutamente non attuabile, hanno ripetutamente detto i deputati presenti all'incontro – aggiunge Rete – l'Unione Europea non lo prevede in quanto considerato 'aiuto di Stato' e conseguentemente vietato. Risulta invece percorribile la strada per l'istituzione di Zone Franche Urbane, anche per i centri del territorio maggiormente colpiti dal sisma, sulla scorta di quanto applicato a L'Aquila, dopo il sisma del 2009".
Le Associazioni aderenti a Rete Imprese Italia hanno quindi richiesto di attuare in tempi rapidi anche questi provvedimenti che dovranno essere dotati delle adeguate coperture finanziarie affinché il maggior numero di imprese possa beneficiarne.

 

(Fonte: ufficio stampa Rete Imprese Modena)

 

Domani, martedì 18 marzo, la presentazione in CNA -

Modena, 17 marzo 2014 -

Quando acquistate pensate di scegliere veramente? Pensate di essere voi a comprare le cose, oppure qualcuno ve le sta vendendo? L'arte di persuadere, comunicare efficacemente e rendere piacevole un concetto o un prodotto, è una scienza che si può apprendere: si chiama Neuromarketing & Neuroselling e la si può imparare nel corso che Ecipar organizza a partire dal mese di aprile: 16 ore di lezioni utili per massimizzare l'impatto della comunicazione con i clienti, aumentare l'efficacia commerciale e marketing del team di lavoro, individuare le leve che inducono all'acquisto. Il corso insegnerà anche ad applicare le idee del neuromarketing ai vari strumenti della comunicazione (mail, pubblicità stampate, sito web,social, telemarketing).
Il corso sarà presentato martedì 18 marzo alle 18:30, presso la sala Arcelli di CNA provinciale di Modena, nel corso di un utile e divertente seminario per scoprire assieme quali sono le leve che inducono l'essere umano ad acquistare, e quale parte del nostro cervello decide veramente. La partecipazione all'incontro è gratuita.
I titolari di imprese con dipendenti che versano regolarmente i contributi all'EBNA/EBER da almeno cinque anni, avranno anche l'opportunità di richiedere la restituzione dei costi per la partecipazione al corso di formazione (150 euro più iva per le imprese associate, 300 per i non associati).

(Fonte: ufficio stampa CNA MO)

 

L'associazione artigiana dell'autotrasporto denuncia la retromarcia dei firmatari dell'accordo contenuto nel protocollo artigiano rispetto alla richiesta al Governo di attivare la clausola di salvaguradia per contrastare la concorrenza selvaggia dei vettore dell'est Europa e dei nostri lì delocalizzati.

Roma, 14 marzo 2014 -

Sul cabotaggio CNA-Fita registra la sostanziale retromarcia dei firmatari del protocollo artigiano che è parte integrante dell'ultimo contratto di lavoro nazionale, siglato il 17 dicembre scorso. In poche settimane, i sindacati dei lavoratori e la Confartigianato Trasporti, sono diventati particolarmente cauti e pieni di dubbi sull'unico messaggio politico serio da inviare al Governo rispetto all'allarmante crisi che il cabotaggio estero sta determinando sul nostro mercato in termini di vero e proprio dumping sociale. CNA-Fita aveva proposto di far richiedere, come previsto e condiviso dallo stesso protocollo, al Governo italiano l'attivazione, in Europa, della clausola di salvaguardia per interrompere il regime di cabotaggio nel nostro Paese per un semestre, con la possibilità di reiterare il blocco per altri sei mesi. Una richiesta certamente forte ma capace di rappresentare a Bruxelles il livello di sofferenza insopportabile accumulato dai nostri operatori ormai incapaci di sostenere questa concorrenza selvaggia. La proposta avanzata, dopo alcune ore di serrato confronto, dalla Confartigianato e dagli stessi sindacati dei lavoratori è riassumibile in questi punti: apertura dell'ennesimo tavolo di crisi presso il Ministero dei Trasporti, aumento dei controlli dotando le forze dell'ordine di Pos elettronici per far pagare seduta stante i trasgressori e, come ultima perla, l'inversione dell'onere della prova a carico dell'autista. "Già immagino – ha dichiarato Cinzia Franchini, presidente nazionale CNA-Fita – le poche pattuglie della Polstrada indaffarate a spiegarsi con gli autisti stranieri fermati per l'onere della prova, mentre, di lato, sfrecciano indisturbati altre centinaia di Tir esteri o esterovestiti. Chi fa queste proposte – ha concluso la Franchini – fa finta di non conoscere l'entità del fenomeno a cui urge porre rimedio forzosamente in Italia, in attesa che in Europa si decida di risolvere la questione su scala continentale, armonizzando le condizioni operative delle imprese sul costo del lavoro, sul gasolio professionale e la sua tassazione ecc. ecc.". Le imprese strutturate fuggono all'estero portando lì tasse e contributi, delocalizzando l'intera azienda o, più semplicemente, parti importanti di essa come gli autisti dipendenti. CNA-Fita è contraria a questa impostazione e per tale motivo non può condividere oltre misure attendiste che continuano a rimandare sine die già solo il confronto diretto e risolutivo con simili questioni. Continuiamo a registrare su temi centrali per la competitività delle nostre imprese una sospetta chiusura conservatrice per mantenere invariato lo status quo, ragion per cui chi oggi vorrebbe isolarci renderà chiaro almeno chi rappresentiamo: imprese artigiane italiane che vogliono rimanere a produrre lavoro e ricchezza in Italia.

 

(Fonte: ufficio stampa CNA-Fita Trasporto merci e persone)

 

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