L'Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia ha appena ricevuto una menzione speciale dal Ministero della Salute per le cure palliative e la terapia del dolore nei pazienti più complessi.
Reggio Emilia, 29 maggio 2017
Di fronte al dolore causato da una malattia, l'adulto è fragile e indifeso. Ma lo è ancora di più un bambino. Soprattutto se affetto da una patologia cronica o incurabile, o da più patologie correlate. L'impegno a ridurre la sofferenza e alleviare il dolore nei pazienti più piccoli è valso una "menzione speciale" alla Regione Emilia-Romagna, in occasione del premio "Gerbèra d'oro" edizione 2017, per un progetto specifico portato a compimento nell'ultimo anno e presentato dall'Azienda ospedaliera - Irccs Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia: l'Ambulatorio pazienti pediatrici "clinicamente complessi" ("children with medical complexity"), che devono essere seguiti da più professionisti. E oggi quell'Ambulatorio, attraverso un team multi-professionale, si prende cura di 170 pazienti.
Un tema importantissimo, quello delle cure palliative e della terapia del dolore, cui in Italia ogni ultima domenica di maggio è dedicata la Giornata del Sollievo.
Il progetto dell'Ambulatorio
In provincia di Reggio Emilia si registra, come altrove, un aumento dei pazienti in età pediatrica "clinicamente complessi", seguiti sia in ospedale che dal servizio infermieristico domiciliare. Una recente rilevazione ne ha contati 289 su tutto il territorio di competenza dell'Ausl: tra questi, ci sono 69 bambini che necessitano di cure palliative e assistenza di alta complessità a livello socio-sanitario.
Una tipologia di pazienti, per di più piccoli, che ha bisogno di essere seguita da un "team multidisciplinare pediatrico", formato da tutti i professionisti competenti. Già dal 2013 è attivo a Reggio Emilia un team nutrizionale pediatrico che si incontra regolarmente, a cadenza bisettimanale, nella Struttura Complessa di Pediatria del Santa Maria Nuova, e che vede la presenza di un medico nutrizionista e gastroenterologo, di una dietista, di una foniatra, di una logopedista, di un'infermiera e di una psicologa.
A partire dal 2016, in seguito all'inserimento di una broncopneumologa pediatra (completamente formata sulla ventilazione non invasiva, sui disturbi respiratori del sonno e l'assistenza respiratoria al bambino clinicamente complesso), e alla collaborazione con la struttura di Riabilitazione respiratoria dell'ospedale di Correggio, il gruppo multidisciplinare ha iniziato a fornire supporto per i problemi alle vie aeree e digestive, diventando un "areo-digestive team" (come nei Paesi anglosassoni).
Si è creato così un Ambulatorio, sede delle valutazioni multidisciplinari dell'"areo-digestive team", dove convergono tutte le situazioni che richiedono un approccio multi-disciplinare, identificate sia all'interno dell'Arcispedale Santa Maria Nuova, sia sul territorio dell'Ausl di Reggio Emilia. Una realtà che si rivolge dunque a bambini con patologie neurologiche (paralisi cerebrale infantile, traumi, sindromi ipossico-ischemiche, microcefalia, atrofia, encefaliti, meningiti, gravi deficit cognitivi), neuromuscolari, malattie rare e genetiche, sindromi endocrinologiche con disfunzione respiratoria, metaboliche, degenerative, patologie con diagnosi "non ancora nota".
Obiettivo dell'Ambulatorio è anche quello di fungere da cerniera tra il reparto di pediatria, abituale sede di ricovero dei bambini clinicamente complessi, gli altri reparti e servizi ospedalieri che ruotano attorno a questa tipologia di pazienti e il territorio, in tutte le sue componenti.
I risultati: l'Ambulatorio, dove forte impulso viene dato alla formazione dei professionisti, a un anno dalla formalizzazione dell'areo-digestive team, segue 170 pazienti, alcuni provenienti da province limitrofe. (AK)
Sabato 27 maggio all'Emporio Bistrò Ristò nuovo appuntamento con il ciclo "Salute & Benessere" durante una cena appositamente studiata con un menù antiossidante e anti-aging creato da Isabelle De Santis.
Parma, 20 maggio 2017
Nutrizione e bellezza, si sa, vanno a braccetto. A maggior ragione quando si tratta di pelle e capelli. Per capire come affrontare problemi dermatologici e tricologici, sabato 27 maggio 2017 alle 20.30 all'Emporio Bistrò Ristò di viale Piacenza, 19 a Parma, arriva il nuovo appuntamento con il ciclo "Salute & Benessere".
Quali sono le principali patologie ed inestetismi che colpiscono derma e cute? Come è possibile aiutarli con l'alimentazione? Quali le sostanze nocive o le situazioni che incidono maggiormente sulla salute e giovinezza di pelle e capelli? Se ne parlerà con il Direttore della struttura complessa Dermatologia e della Scuola di Specializzazione in Dermatologia e Venereologia dell'Azienda Ospedaliero - Universitaria di Parma prof. Claudio Feliciani e con la dott.ssa Francesca Satolli, specialista in Dermatologia e Venereologia e dirigente medico dell'Azienda Ospedaliero- Universitaria durante una cena appositamente studiata con un menù antiossidante e anti-aging creato da Isabelle De Santis. Gli specialisti, intervistati tra una portata e l'altra dalla giornalista Francesca Caggiati, risponderanno anche alle domande dei partecipanti seduti tutti insieme a ferro di cavallo e verrà dato inoltre spazio alle iniziative delle associazioni presenti.
Un menù particolarmente sfizioso e nutriente accompagnerà i commensali durante la serata: come antipasti blini (focaccine) con salsa yogurt e trota fil di fumo e cous cous su letto di cetrioli, avocado e salmone Regina di San Daniele; come primi, mesciua spezzina con farro, cannellini e ceci all'olio bio olivastro e cavatelli con Salva Cremasco e punte di asparagi; per secondo invece pomodori al riso e bocconcini di pollo alla moda caipira con patate dolci gratinate e come dolci crostatine con crema pasticcera e frutta di stagione e apple crumble (dolce di mele) con granella di mandorle; per finire una selezione di tisane: drenante, digestiva e sgonfiante.
Il ciclo "Salute & Benessere" è patrocinato da ARGA (Associazione Giornalisti Agroalimentare), Provincia di Parma, Confagricoltura Parma e per la serata dedicata alla dermatologia anche dall'Associazione PSO-VIT Uniti per la pelle, presieduta da Giorgio Sandrelli.
Per ulteriori informazioni è possibile contattare il 338 5219408, mentre per partecipare – al costo di 35 euro a persona, bevande incluse – occorre dare la propria adesione ad Emporio Bistrò Ristò al 0521.272820 indicando "Salute & Benessere" al momento della prenotazione.
A Modena la campagna nazionale sull'HS. Consulti dermatologici gratuiti per i malati di idrosadenite suppurativa.
Modena, 18 maggio 2017
Sabato 20 maggio a Modena fa tappa la Campagna nazionale informativa e di sensibilizzazione sull'idrosadenite suppurativa (HS), denominata "Che nome dai alle tue cisti?", che prevede visite dermatologiche gratuite su prenotazione.
"Che nome dai alle tue cisti?" vede coinvolte 24 strutture ospedaliero-universitarie su tutto il territorio nazionale in cui i medici dermatologi saranno a disposizione per aiutare chi soffre di HS ad iniziare un percorso di cura presso i centri ospedaliero-universitari che hanno un ambulatorio dedicato ad una patologia ancora oggi di difficile diagnosi.
Sabato 20 maggio, la Struttura Complessa di Dermatologia dell'Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, diretta dal Professor Giovanni Pellacani, offre a chi soffre di HS una visita gratuita, previa prenotazione.
Per prenotare telefonare al numero 392 8077216 dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 17,00.
Le visite si svolgono presso l'Ambulatoriale di Dermatologia del Policlinico di Modena, piano terra, ingresso 16.
L'ambulatorio per la cura dell'idrosoadenite del Policlinico di Modena è nato da poco e attualmente si svolge all'interno dell'ambulatorio dedicato alle malattie rare (ambulatorio di secondo livello) a cui si accede previa visita dermatologica generale prenotabile tramite CUP.
"L'idrosadenite rappresenta una patologia che influenza negativamente la qualità della vita dei pazienti e che richiede un approccio clinico-terapeutico spesso complesso, soprattutto nei casi più importanti e gravi" afferma il Prof Giovanni Pellacani "A questo scopo si è pensato di attivare un percorso dedicato a questi pazienti in modo che possano trovare le risposte migliori e più efficaci al loro problema con professionisti dedicati alla loro patologia ed alla loro cura durante tutti i passaggi e tempi eventualmente necessari a portarli alla guarigione".
"Che nome dai alle tue cisti?" è Patrocinata da Inversa Onlus, la prima e unica associazione italiana per i pazienti affetti di idrosadenite suppurativa (HS) e nasce per sopperire alle necessità e difficoltà dei malati legate alla gestione di una patologia cronica invalidante.
L'associazione, fondata nel 2010 da Giusi Pintori, sostiene proattivamente ogni singolo malato, fornendo informazioni e sostegno, con l'obiettivo di aiutare le persone a vivere meglio.
"Inversa Onlus ha dato il suo patrocinio alla campagna perché l'esperienza dei pazienti mette in evidenza che ridurre i tempi di diagnosi significa avere prima supporto e assistenza e quindi diminuire le drastiche conseguenze sulla qualità della vita di chi è affetto da HS". Afferma Giusi Pintori, Presidente di Inversa Onlus "Agire tempestivamente con terapie, modifiche nello stile di vita, adeguamenti alimentari, educazione del paziente e sostegno psicologico e sociale sono infatti componenti essenziali della cura all'HS. La persona affetta da HS spesso soffre da sola da molto tempo, a questa dico: Ogni passo fatto è un passo verso te".
La Campagna "Che nome dai alle tue cisti?" è realizzata grazie al contributo incondizionato di Abbvie.
Per ulteriori informazioni: www.chenomedaialletuecisti.it
L'HS
L'HS (idrosadenite suppurativa), conosciuta anche come malattia di Verneuil, è una malattia cronica non contagiosa e molto dolorosa che colpisce circa l'1% della popolazione mondiale.
La patologia si manifesta con la formazione di cisti e lesioni dolorose nella zona inguinale, ascellare, perianale, gluteale e sotto il seno e, meno frequentemente, sul cuoio capelluto, collo, schiena, viso e addome. Le lesioni sono recidivanti e spesso formano raccolte ascessuali, e tragitti fistolosi che esitano in cicatrici retraenti.
L'HS, oltre ad essere molto dolorosa e invalidante nei movimenti, causa un grave e negativo impatto psicologico in chi ne soffre perché costituisce un grave handicap nella vita lavorativa, sociale e sessuale di chi ne soffre.
Le cause dell'HS non sono ancora note ma la malattia provoca l'ostruzione dei follicoli piliferi con conseguente diffusione dell'infiammazione alle ghiandole "apocrine" presenti nelle pieghe cutanee.. Spesso infatti, nella fase iniziale della malattia, le lesioni vengono considerate come peli incarniti.
Pur potendosi manifestare a qualsiasi età l'HS si sviluppa normalmente negli adulti con esordio intorno ai 20 anni e la possibilità di sviluppare la patologia sono maggiori per le donne rispetto agli uomini.
Alcuni studi hanno dimostrato una componente ereditaria: circa un terzo delle persone affette da idrosadenite suppurativa ha membri familiari con la stessa diagnosi. E' inoltre dimostrata la correlazione tra HS e obesità e abitudine al fumo.
Benché l'interessamento cutaneo sia predominante, l'HS è una malattia infiammatoria che può associarsi ad altre patologie generali in cui c'è un'alterazione del sistema immunitario quali: artrite, psoriasi, morbo di Crohn, acne in forma grave, depressione, disfunzioni metaboliche.
L'HS può colpire in modo differente in forma lieve o in forma grave. In forma lieve si presenta con piccoli noduli o foruncoli mentre nei casi più gravi si possono creare delle fistoli sessualizzate con secrezione di pus e altro materiale organico maleodorante che rende davvero invalidante la qualità di vita dei pazienti.
Cosa sono e a cosa servono le erbe adattogene. Se siete alla ricerca di un rimedio naturale per ritrovare il vostro benessere pisco-fisico contro ansia e stress allora potreste trovare qualche utile soluzione. Ricordate non esistono pozioni magiche, ma innanzitutto la vostra volontà a sentirvi bene con metodo e costanza tra attività fisica e sana alimentazione.
di Paola Finardi
Se siete alla ricerca di modi naturali per alleviare i sintomi di stress quotidiano e ansia, quest'articolo sulle erbe adattogene fa al caso vostro.
L'utilizzo di questo tipo di erbe risale alla Medicina Ayurvedica Indiana e alla Medicina Cinese Tradizionale, mentre è solo nel 1947 che lo scienziato sovietico Nikolai Lazarev introduce il termine "adattogeno".
Secondo i criteri elaborati dal medico Israel Brekhman negli anni Sessanta, le erbe adattogene non sono tossiche, producono una risposta non specifica del corpo al fine di aumentare la capacità naturale dello stesso di resistere allo stress, hanno un effetto normalizzante sulle funzioni corporee.
La lista di piante adattogene è molto ampia, ma ve ne sono alcune che sono popolari e utilizzate con regolarità da coloro che ne apprezzano le proprietà. Le erbe sono comunemente prese come integratori o tisane, ma si possono trovare anche sotto forma di succhi di frutta oppure anche fresche, secche, in polvere.
Vediamone insieme alcune.
RHODIOLA
Quest'erba si trova nelle zone artiche e si crede abbia forti qualità adattogene. Una review del Consiglio Botanico Americano ha concluso che la rhodiola aiuta a prevenire la fatica, lo stress e gli effetti negativi di depressione e ansia. Ha inoltre notevoli effetti positivi sulla prestazione fisica e mentale.
LIQUIRIZIA
Il gusto dolce della radice di liquirizia la rende un dolcificante popolare per dolci, bevande, pastiglie per la tosse e per la gola, ma l'erba può anche avere una forte valenza adattogena. Si ritiene che contribuisca a trattare i disturbi digestivi indotti da stress e attenui problemi polmonari. Tuttavia, la radice di liquirizia non può essere usata da chiunque. In alcuni casi può aumentare la pressione sanguigna, la ritenzione idrica e influenzare i livelli di cortisolo nel corpo. Se assunta con diuretici tende ad abbassare i livelli di potassio.
ASTRAGALO
La radice di astragalo è una tradizionale erba medicinale cinese che guarisce le ustioni, migliora la debolezza, combatte il raffreddore, aiuta a prevenire le malattie cardiache, può migliorare il benessere mentale e potenziare gli effetti del sistema immunitario.
TULSI
Questa erba, nota anche come basilico sacro, è un membro della famiglia della menta ed è nativa dell'India. Può avere notevoli capacità di combattere lo stress. Inoltre sembra possedere anche proprietà antiossidanti, antivirali e antibatteriche, oltre ad aiutare a ridurre il dolore e regolare la glicemia.
GINSENG
Ginseng è una pianta adattogena popolare con molti benefici potenziali. Secondo il Medical Center dell'Università del Maryland, il ginseng ha proprietà antiossidanti che migliorano la resistenza delle cellule e aumenta le difese immunitarie oltre a incrementare la chiarezza mentale.
FUNGHI MAITAKE
Questi funghi, noti anche con il nome di Grifola Frondosa, crescono normalmente anche in Italia. Sono apprezzati per il loro gusto, ma si ritengono possedere straordinarie capacità di rafforzare e aggiungere vigore al corpo a causa del loro contenuto di polisaccaridi e di avere effetti terapeutici per l'alto tenore in beta-glucano. In Giappone è considerato il fungo della longevità. Sembra inoltre in grado di ridurre il colesterolo, proteggere i vasi sanguigni, aiutare il sistema immunitario.
Come usare gli adattogeni?
È possibile utilizzare adattogeni in tisane, tinture o in polvere con il cibo. I dosaggi dipendono dalla salute individuale e dalla frequenza d'uso, pertanto se si stanno prendendo farmaci occorre prestare attenzione poiché molti di questi interagiscono con i farmaci. Il mio consiglio è di parlarne sempre con il proprio medico o nutrizionista prima di utilizzare qualsiasi adattogeno.
Stress e ansia sembrano essere una parte quotidiana della vita nel mondo frenetico di oggi. Controllarli naturalmente è possibile con le erbe adattogene che possono aiutare il corpo a combattere gli effetti negativi dello stress, specialmente se combinate con uno stile di vita che includa una dieta sana, esercizio fisico regolare e meditazione.
With the Courtesy of: – apple-wellness.com – directiesecretaresse.nl – michelemocciola.it – lafinestrasulmondo.net – tiandihe.org – tuttasalute.net – nutrizionearmonia.it – paleohacks.com – milujemkavicku.sk – roadtvitalia.it – ilsanoquotidiano.com – greenme.it – blog.iafstore.com – it.aliexpress.com – theepochtimes.com – gnld-goldenproducts.blogspot.it – depurarsi.com – reset.me – funghi-vitalia.it – milano.pinkitalia.it – donnaglamour.it – salute.leonardo.it – fondoassistenzaebenessere.it – salute-e-benessere.org
Maria Cecilia Hospital presenta un caso live all'EuroPCR di Parigi e si certifica come centro di riferimento italiano per il Forame Ovale Pervio.
Il bio-ingegnere statunitense Anthony Nobles, che sta rivoluzionato il mondo della cardiologia con la tecnica NobleStitch, innovativa metodica che permette a cuore battente la sutura percutanea del Forame Ovale Pervio (PFO), oggi, giovedì 13 aprile sarà a Maria Cecilia Hospital di Cotignola (Ravenna) per conoscere da vicino tutti gli specialisti che stanno affrontando il training dedicato al device che prende il suo nome.
L'impiego di questo innovativo sistema, già a disposizione dell'Unità di Cardiologia Interventistica di Maria Cecilia Hospital, è destinato a trasformare radicalmente la procedura di risoluzione del Forame Ovale Pervio. Vale a dire del "difetto" anatomico presente nella parete interatriale, il setto che divide l'atrio destro dall'atrio sinistro, situazione rilevabile in una discreta quota della popolazione generale: fino a circa il 30% tra uomini e donne di età differente. Nella maggioranza dei casi, l'anomalia è completamente asintomatica e "benigna", visto che non comporta conseguenze funzionali.
"Perché tuttavia, in casi selezionati, è importante e necessario chiudere il Forame Ovale Pervio? Perché – spiega il Dottor Alberto Cremonesi, responsabile della Cardiologia Interventistica di Cotignola - in alcuni soggetti l'anomalia/imperfezione diventa la porta attraverso la quale piccoli coaguli di sangue (trombi) formatisi nel circolo venoso possono raggiungere la circolazione arteriosa cerebrale, causando problematiche di tipo neurologico: da semplici ischemie transitorie e disturbi oculari fino ad arrivare, nelle condizioni più gravi, a veri e propri ictus cerebrali: quindi danni estesi e permanenti".
"Tramite accesso venoso femorale, all'altezza dell'inguine - continua il Dottor Alberto Cremonesi - è possibile, inserendo il dispositivo sotto stretto monitoraggio ecografico e radiologico, arrivare al centro del cuore e chiudere (occludere) in modo perfetto con una sutura percutanea, potremmo dire in maniera quasi sartoriale con ago e filo, ma solo in pazienti ben selezionati e con adeguata indicazione clinica e anatomica, il buco rimasto aperto nella parete interatriale".
"Rispetto agli attuali sistemi percutanei di occlusione del Forame Ovale Pervio – precisa il Dottor Alberto Cremonesi - il NobleStitch cuce (sutura) il canale esistente tra i due atri senza rilasciare protesi permanenti, comunque corpi estranei a contatto del sangue, nel setto interatriale: i cosiddetti ombrellini (meglio definiti occlusori) in lega metallica".
Il training per certificare a tutti gli effetti Maria Cecilia Hospital, già annoverato come ospedale d'eccellenza e all'avanguardia in campo cardiologico/cardiochirurgico, quale Polo interventistico di riferimento non solo a livello nazionale della tecnica NobleStitch, è ormai in fase conclusiva e l'utilizzo del device inventato dal Professor Anthony Nobles potrebbe presto raggiungere il 25-30% del numero totale di quelli utilizzati ogni anno.
"Il Professor Nobles – conclude il Dottor Alberto Cremonesi - conosce bene l'attività di rilievo svolta qui a Maria Cecilia Hospital e giovedì 13 aprile sarà da noi per osservare più da vicino il lavoro svolto dai medici del team di Cardiologia Interventistica, seguirli in diretta e gettare le basi di un rapporto professionale che punta all'ulteriore miglioramento della metodica".
L'equipe di Cardiologia Interventistica di Maria Cecilia Hospital diretta dal Dottor Alberto Cremonesi, dal 16 al 19 maggio sarà protagonista all'EuroPCR di Parigi esponendo un "caso live" di NobleStitch davanti ad una platea che raccoglie più di 11.000 cardiologi provenienti da tutto il Mondo.
Maria Cecilia Hospital fa parte di GVM Care & Research, gruppo fondato e presieduto da Ettore Sansavini, attivo nei settori della sanità, della ricerca, dell'industria biomedicale e delle cure termali, con obiettivi di assistenza specialistica, prevenzione medica e promozione del benessere e della qualità della vita. Cuore di GVM Care & Research è la rete integrata di oltre 40 strutture sanitarie in 9 regioni italiane: Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Puglia, Campania, Sicilia e all'estero in Francia, Russia, Albania e Polonia. La sede di GVM Care & Research è a Lugo (Ravenna). L'esperienza e le competenze sviluppate negli anni hanno posizionato GVM Care & Research come polo d'eccellenza nel panorama sanitario italiano soprattutto per Cardiologia, Cardiochirurgia, Elettrofisiologia, Ortopedia, Neurochirurgia, Aritmologia e trattamento del Piede Diabetico.
Per maggiori informazioni: www.gvmnet.it
Dal 18 al 21 aprile incontri con gli specialisti in dermatologia, reumatologia, endocrinologia, diabetologia, senologia, ostetricia e ginecologi. Prenotazioni da martedì 11 a giovedì 13 aprile, dalle 9 alle 13, al numero 0521.703015.
Parma, 11 aprile 2017
Un Ospedale a misura di donna. Il Maggiore di Parma partecipa offrendo colloqui informativi gratuiti alla seconda Giornata nazionale della salute della donna, promossa dall'osservatorio nazionale Onda e riservata agli ospedali italiani premiati con i bollini rosa per l'attenzione alle patologie femminili.
Si parte martedì 18 aprile, dalle 14 alle 16, con 5 colloqui uro-ginecologici presso l'ambulatorio 2 al primo piano del Padiglione Maternità, a cura della dott.ssa Daniela Viviani, dell'unità operativa di Ostetricia e Ginecologia.
Mercoledì 19 aprile l'équipe di Dermatologia diretta da Claudio Feliciani offre venti consulti gratuiti, tenendo aperti dalle 15.30 alle 19 gli ambulatori al 3° piano del padiglione Cattani. Nella stessa giornata, dalle 15.30 alle 17, gli ambulatori di Reumatologia, con gli specialisti Flavio Mozzani e Daniele Santilli, offrono 10 colloqui gratuiti presso l'ambulatorio al 2° piano del Padiglione Farmacia. Sempre mercoledì 19 sono disponibili 5 appuntamenti, dalle 14 alle 16, presso il Centro di Procreazione medicalmente assistita con il responsabile del Centro Lorenzo Barrusi e 10 colloqui a cura della dottoressa Cecilia D'Aloia, responsabile del Centro senologico del Maggiore per illustrare, alle donne di età inferiore ai 40 anni che non abbiano ancora eseguito lo screening per la prevenzione, il percorso diagnostico terapeutico sulla patologia mammaria.
Gli appuntamenti proseguono giovedì 20 aprile, dalle 15.30 alle 17, con 5 colloqui presso la struttura semplice di Endocrinologia metabolica e geriatrica con gli specialisti Adriano Ceresini, responsabile del servizio, e Marina Michela al primo piano del Padiglione Barbieri. L'open week si concluderà venerdì 21 con 5 colloqui diabetologici a cura di Maria Grazia Magotti, presso l'ambulatorio A del piano rialzato del Cattani.
Le donne interessate potranno prenotare il colloquio telefonando da martedì 11 aprile a giovedì 13 aprile, dalle 9 alle 13, al numero 0521.703015 specificando all'operatore dell'Ufficio Relazioni con il pubblico dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria la specialità di interesse.
Con questa iniziativa l'Ospedale di Parma attraverso i propri medici vuole avvicinare la popolazione femminile alle principali patologie che la riguardano, informandola sui percorsi di diagnosi e cura più appropriati, a testimonianza dell'impegno continuo nella promozione della medicina di genere e nella personalizzazione della cura al fine di garantire appropriatezza diagnostica e terapeutica.
Nel biennio 2016-2017, il Maggiore è stato premiato con tre "Bollini Rosa", il massimo premio a cui può aspirare un'azienda sanitaria, per i servizi offerti e per l'alto livello di attenzione verso le patologie femminili. Il numero di Bollini Rosa (da 0 a 3) viene assegnato sulla base di tre criteri valutativi: presenza di servizi nell'ambito delle specialità di maggior rilevo clinico ed epidemiologico per la popolazione femminile; appropriatezza del percorso diagnostico-terapeutico, in relazione alle esigenze e alle caratteristiche psico-fisiche della donna; presenza di servizi per l'accoglienza della paziente e per la tutela della sua dignità. Per l'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma referenti del progetto "Bollini Rosa" sono Giovanna Campaniello, responsabile del Governo Clinico, Gestione del Rischio e Coordinamento Qualità e Accreditamento e Gabriella Raise, dirigente medico del Governo clinico.
(Fonte: ufficio stampa Ausl Parma)
Dal convegno dell'Amrer - associazione dei malati reumatici - informazioni corrette sull'uso della cannabis a scopo terapeutico, già utilizzata ampiamente in Emilia-Romagna.
di Alexa Kuhne
Bologna, 10 aprile 2017
Chiarezza sull'uso della cannabis a scopo terapeutico. E' quello che si chiede per sfatare pregiudizi che non permettono di rendere agevole l'accesso a terapie alternative ai farmaci.
In Emilia-Romagna sono 200 i pazienti - per la maggior parte si tratta di donne sui 56 anni - che ricorrono alla cannabis terapeutica, con buoni risultati su dolori cronici derivanti da malattie come la sclerosi multipla ed i dolori neuropatici. I pazienti affetti da patologie reumatiche sono sempre più coscienti delle possibilità offerte da cure diverse da quelle classiche e vogliono che se ne parli per fare chiarezza e per avere accesso a terapie alternative.
Di pregiudizi e di informazioni errate ne circolano ancora tanti, è stato detto al convegno Amrer, l'associazione dei malati reumatici dell'Emilia-Romagna, all'ospedale Maggiore di Bologna.
Tra le testimonianze, quella di Elisabetta Biavati, fondatrice del "Gruppo dolore e cannabis terapeutica", una associazione nata proprio per dare consigli utili a chi vuole intraprendere la strada della terapia alternativa.
Facciamo un po' di luce su questa possibilità. La cannabis terapeutica è legale in Italia dal 2013 e quindi può essere prescritta.
In regione è stata regolamentata con una legge e una delibera che ne definisce gli usi: in particolare è utilizzata per la riduzione del dolore associato a spasticità nella sclerosi multipla e per la riduzione del dolore neuropatico cronico, solo nei casi resistenti alle terapie convenzionali. In questi casi, il costo è coperto dal servizio sanitario, in tutti gli altri usi clinici il paziente può avere la prescrizione, ma a suo carico.
A mancare, fino ad ora, è l'informazione istituzionale. La possibilità di accedere a questo tipo di terapia è data dal medico di famiglia.
Attualmente, in Emilia-Romagna, sono 195 i pazienti in cura, 140 fra i 19 e i 65 anni, 54 persone con più di 65 anni.
La somministrazione avviene per via orale (decotto da preparare a domicilio ed estratti oleosi in gocce) o per via inalatoria, tramite vaporizzazione. La cannabis per uso medico non può essere fumata.
I pazienti reumatici rientrano a pieno titolo nella categoria di malati cronici che vuole avvicinarsi alla cannabis terapeutica: persone affette da fibromialgia, artriti, neuropatie. La cannabis non è la panacea di tutti i mali, ma rappresenta una grande opportunità e speranza.
"I dati scientifici sull'efficacia nel trattamento di artriti e osteoartrosi sono ancora scarsi e le sperimentazioni cliniche sono pochissime", avverte Riccardo Meliconi, dell'Istituto Rizzoli.
E' un incontro confidenziale quello avvenuto con Rossano Ferretti nel suo storico salone nel centro di Parma. Hairdresser di fama mondiale e amato dalle stars di tutto il mondo ha rivoluzionato il mondo dell'hairstyling con il suo celeberrimo "Metodo Ferretti". Ora attivo più che mai con il lancio della sua innovativa linea di prodotti ad alta bio-tecnologia. Enjoy your Hair.
Di Maria Carla Magni
In 30 anni di carriera di strada ne ha fatta davvero tantissima.
Partendo da Campegine, piccolo paesino nel cuore dell'Emilia, luogo d'Italia generalmente rinomato per l'eccellente cucina, ha viaggiato in ogni angolo del globo e dopo aver mescolato tanto lavoro, conoscenza e competenza è riconosciuto come il punto di riferimento mondiale nel campo dell'hair-styling.
Basta il suo nome, che è divenuto nel frattempo un brand di assoluta eccellenza italiana, per capire di chi stiamo parlando.
Lo possiamo considerare un "rivoluzionario" perché il suo "Metodo" è quello più copiato al mondo e perché ha davvero capovolto i cardini classici dell'Hairdresser, ma guai a chiedergli quali siano le nuove tendenze (non esistono le tendenze per i capelli!) e ancor più impossibile riuscire a scucirgli qualche nome di celebrities (e il riferimento è per le più grandi star internazionali!) tra le sue clienti!
L'incontro con Rossano Ferretti è avvenuto nel suo affezionato salone di Parma, luogo da dove è nato il suo concept, ed è stata occasione per scoprire non solo la personalità e l'estro di un famoso parrucchiere, ma pretesto per scoprire un affascinante racconto della sua straordinaria avventura professionale e umana. Perché Rossano si incanta ogni volta che parla di "bellezza", di "femminilità", di "personalità" riferito alle donne tutte in generale clienti o meno, ma soprattutto verso quelle donne che sono tuttora fonte della sua ispirazione a partire dalla mamma Gigliola (che l'ha iniziato al mestiere), alla sorella Lorenza (che tramanda le competenze del "Metodo Rossetti" nella scuola esclusiva di Parma), alla compagna Stefania (suo fidatissima collaboratrice), ma anche molto rispetto per la sua ex-moglie (con cui ha condiviso la partenza del suo lavoro).
Per Rossano ogni donna è unica ed è per questo che ad ognuna vuole esaltarne la singola personalità attraverso la bellezza dei capelli che ne incornicia il volto. Quindi non esistono tendenze o mode, ma semplicemente la valorizzazione di un ogni singolo volto attraverso un taglio o una linea che è già lì, insita nel capello stesso, e che deve solo essere assecondato per esaltarne al massimo la sua bellezza. Lo stesso approccio del Metodo Rossano Ferretti, che è applicato nei suoi saloni ed ispirato al motto "Enjoy your hair", può essere seguito tutti i giorni a casa propria.
Per questo Rossano ha sentito l'esigenza di proporre "30 anni di esperienza in una bottiglia", perché è così che Rossano Ferretti chiama la sua nuovissima linea di prodotti presentata da pochi giorni a Milano. Una linea che ha richiesto oltre 6 anni di studi per presentare un prodotto che fosse all'altezza della clientela più esigente.
Il risultato è sorprendente, il prodotto è infatti un concentrato di alta bio-tecnologia grazie a ricerche d'avanguardia, realizzato completamente in Italia e sperimentato attraverso un sistema certificato di prove di efficacia eseguite nei saloni Rossano Ferretti di tutto il mondo da Miami a Beverly Hills, da Parigi a Londra, da Ginevra a Madrid, da Milano a Parma, da Pechino alle Maldive, difficile citarli tutti. Senza dimenticare i saloni di prossima apertura anche a Dubai, Abu Dhabi, Monte Carlo e Singapore.
La nuova linea si presenta come linea cosmetica e dietro al suo packaging bianco e nero si cela un cuore "green" con il meglio che la natura possa offrire per la bellezza dei capelli. L'elevata concentrazione delle migliori materie prime provenienti dalle piante e dagli olii vegetali permette di ottimizzare la durata e la stabilità del prodotto, servendosi al minimo di biopolimeri di ultima generazione. Shampoo e balsami non contengono tensioattivi aggressivi e gli agenti lavanti dei prodotti sono quelli comunemente utilizzati per la pulizia delle lenti a contatto, per garantire un trattamento delicato e rispettoso dei capelli.
Tutti i balsami, le creme e gli altri tipi di trattamento sono privi di ingredienti inquinanti o non biodegradabili, ciò permette di ridurre l'inquinamento delle acque fino al 90%.
Tutti i prodotti sono vegani e sono distribuiti in Italia da Stefano Saccani-Parma www.saccani.com.
I nomi che caratterizzano l'intera linea dei prodotti sono davvero ricercati ed evocativi del loro significato tra questi: Splendido, Grandioso, Intenso, Brillante, Prodigio, Velluto, Favoloso, Intenso e Vita per sottolineare che l'esperienza di Rossano Ferretti nella cura dei capelli è sinonimo di insuperabile eccellenza.
La ricercatezza della linea e la passione di Ferretti per ciò che crea si racchiude nella parte finale del prodotto che non poteva che essere "Made in Italy, For You, With Love".
Grazie Rossano a nome mio e di tutte quelle donne che per te sono indistintamente "celebrity"!
PHOTO CREDITS: Fabrizio Piscopo (servizio in Parma) - Enrico Zermani (servizio in Milano) - Riprese e Montaggio by LUDOVICO CASALONE
For Maria Carla Magni outfit Special Thanks to: LC DONNA- Parma; STEFANO SACCANI Parma
Salsomaggiore Terme, una tappa d'obbligo per chi pratica sport, ma anche per chi volesse solo rigenerarsi. Le capacità curative delle acque di Tabiano si sono arricchite con la recente scoperta del fattore modulante sul sistema immunitario.
Di LGC Noceto (PR) 19 marzo 2017 -
Da sempre le Terme di Salsomaggiore e Tabiano sono state considerate tra le migliori nel panorama nazionale, apprezzate per le qualità termali specifiche ma anche per l'atmosfera mondana che, a partire dal Palazzo Berzieri, hanno segnato l'immagine da fine '800 a oggi del complesso termale, un gioiello in stile Liberty, Decò incastonato nelle verdi e dolci colline parmensi.
Se il lungo ciclo di Miss Italia, le cui finali sino a pochi anni fa venivano realizzate proprio a Salsomaggiore, hanno regalato una notorietà televisiva, Italo Svevo, all'anagrafe Ettore Smith, soffriva della capacità attrattiva di "Salso" che si manifestava con moti di gelosia allorquando la bellissima moglie iniziava i preparativi per la trasferta che da Trieste l'avrebbe portata nella rinomata città termale parmense. E' la stessa figlia, Letizia Fonda Savio, a raccontare di come il narratore e filosofo manifestasse il suo malessere, nell'intervista rilasciata nel 1978 a Luciano Simonelli in occasione della ricorrenza del cinquantesimo della morte.
Come si manifestava questa gelosia?
"Mai in maniera estremamente visibile. - sottolinea la figlia - Ma ricordo che il momento in cui era evidente era quando la mamma andava da sola a Salsomaggiore a fare le cure delle acque. Quando la vedeva preparare i bagagli, mettere nelle valigie tanti abiti, tanti gioielli, le chiedeva sempre a che cosa serviva tutta quella roba visto che andava a Salsomaggiore soltanto per curarsi". E la signora Livia "Ci rideva sopra. Le faceva anche piacere - conclude Letizia, che mio padre fosse un po' geloso perché questo significava che le voleva bene."
Curarsi, questo è il "plus" delle Terme di Salsomaggiore. A scoprire gli straordinari effetti terapeutici delle acque salsobromoiodiche fu il medico condotto della zona, Lorenzo Berzieri (1806-1888), che attraverso le cure con i bagni termali di acqua salsobromoiodica, portò a guarigione una bambina di appena nove anni: Franchina Ceriati, affetta da una grave forma di osteite e giudicata inguaribile con i comuni trattamenti farmacologici allora conosciuti.
Da allora di strada ne è stata percorsa e le tecniche affinate.
Oggi l'interro comprensorio di Salso - Tabiano propone un'ampia gamma di trattamenti che vanno dal defaticamento al benessere, ai problemi respiratori, osteoarticolari e ginecologici.
"Le Terme Berzieri rappresentano il "Tempio del Benessere" - illustra il direttore Sanitario, dottor Massimo Gualerzi - Oggi per benessere si intende tutto ciò che ci allontana dallo stress, dalla vita comune ma anche, se parliamo di sport, dai traumatismi o comunque dalle fatiche dopo un evento sportivo impegnativo. Ecco in questo caso i trattamenti vanno dai bagni ai massaggi, ovvero tutti quei trattamenti che tendono ad allontanare la fatica muscolare e lo stress psicofisico che si accumula prima e durante la gara."
Rimanendo sul tema sportivo, l'apparato cardiaco e respiratorio giocano un ruolo di primaria importanza nella performance atletica. "Non c'è dubbio che per avere un'ottima prestazione fisica ma anche per vivere bene la propria vita - spiega Gualerzi - sia fondamentale il corretto funzionamento dell'apparato cardio vascolare e di quello respiratorio. Ecco, le Terme di Tabiano si pongono da quasi centinaia di anni l'utilizzo delle proprie acque per purificare le vie respiratorie rendendole più efficaci migliorando gli scambi gassosi, di migliorare le secrezioni che molto spesso vanno a ostacolare il passaggio dell'ossigeno."
Alle acque di Tabiano, studi recenti, hanno assegnato anche un'altra importante qualità molto connessa con la "vita moderna".
"Queste acque, continua il Direttore Sanitario, hanno un fattore modulante sul sistema immunitario. Quindi sia gli sforzi sportivi, ma anche lo stress della vita moderna, determinano una azione molto aggressiva sul sistema immunitario andandoli a penalizzare e esponendo l'organismo a infezioni virali e batteriche delle vie respiratorie. Queste acque forniscono quindi una sorta di vaccino naturale che impedisce alle persone di avere più infezioni durante l'anno e quindi di godere di una salute più forte per affrontare la vita e le gare in maniera più efficace."
Ma la vita moderna, oltre allo stress regala anche smog e inquinamento ed ecco che anche in questo caso intervengono efficacemente le Acque di Tabiano.
"Queste acque hanno il potere chelante dei metalli pesanti e tutte le particelle infiammatorie sospese nell'aria. Anche sedute molto brevi, nel week end, sono sufficienti per purificare dalle infiammazioni dovute all'inquinamento".
Terme di Salsomaggiore Tabiano sono quindi adattissime agli sportivi, per l'intervento diretto sulle vie respiratorie e cardiovascolari, sul sistema immunitario e abbiamo visto anche l'efficace capacità rigenerante, ma non è tutto.
"Le Terme di Salsomaggiore hanno la specifica funzione di agire sul sistema osteoarticolare e su quello vascolare. Sia gli atleti che le persone con problematiche specifiche possono trovare beneficio da queste acque ".
Trattamenti fatti con i bagni e con le acque, magari con l'aggiunta di ozono, o semplicemente con i fanghi rigenerati, hanno una azione anti infiammatoria sia sul muscolo che sulle articolazioni.
"Ecco che le Terme di Salsomaggiore, sottolinea il direttore sanitario Massimo Gualerzi, attraverso la proprietà antinfiammatoria delle proprie acque si propongono come trattamenti per migliorare la circolazione per togliere le infiammazioni muscolari, per riassorbire gli ematomi molto velocemente e per rallentare il processo degenerativo osteoarticolare , soprattutto cartilagineo. "
E' fondamentale, ai nostri tempi, curare lo spirito perché molto spesso le nostre prestazioni fisiche e lavorative sono compromesse dalla eccessiva dose di stress.
"In questo preciso posto avviene - chiosa il direttore sanitario - quello che magicamente indichiamo in down shifting o abbassamento dei ritmi. E' il posto ideale per allenare la terza parte; non è l'allenamento, non è l'aspetto fisico ma è l'aspetto mentale che come sappiamo è quello che ci guida ai successi sportivi e personali ma anche la cura delle patologie che colpiscono l'uomo moderno."
________
Link di riferimento:
http://www.farmrun.it e video https://youtu.be/spoY9f8QiAI
http://ocreuropeanchampionships.org
http://www.mudrun.it
L'Endometriosi, una problematica estremamente complessa, dolorosa e ancora tropp poco conosciuta. Vi raccontiamo il lavoro dell'Associazione A.P.E Onlus.
Di Chiara Marando -
Venerdì 17 Marzo 2017 -
Quella dell'Endometriosi è una problematica estremamente complessa e dolorosa, una malattia ancora troppo poco conosciuta che, proprio per questo, comporta una sensazione di isolamento in tutte quelle donne che ne sono affette. Ci si sente sole, non capite, si desiderano risposte ma spesso non si ha la forza di cercarle.
La parola deriva da endometrio, ovvero il tessuto che riveste la cavità dell'utero e che ogni mese cambia seguendo il ciclo mestruale: cresce poco a poco e poi si sfalda, sanguinando con la mestruazione.
Si parla di endometriosi quando questo tessuto si sviluppa anche in sedi anomale, al di fuori della cavità uterina. Più di frequente l'endometriosi interessa le ovaie, i legamenti uterini, il tessuto che riveste l’interno dell’addome e del bacino.
Può colpire le donne dalla prima mestruazione e si sviluppa indipendentemente dal fatto di aver avuto o meno gravidanze.
Tante sono le domande, i dubbi, la voglia di condividere, quella stessa volontà che dal 2005 muove il gruppo di volontarie dell'Associazione A.P.E Onlus, donne forti che possono raccontare l'esperienza dell'endometriosi vissuta sulla propria pelle ed hanno voluto creare una realtà in grado di rappresentare e supportare loro e le milioni di donne nella stessa condizione.
Il progetto portato avanti da A.P.E Onlus è quello di sostenere, diffondere informazioni e conoscenza sulla malattia per le donne, per i loro famigliari, per il personale sanitario e le istituzioni.
Quest'anno, in occasione della Giornata Nazionale per l'Endometriosi, hanno scelto di raccontare la loro essenza con un video molto particolare, lanciando il loro messaggio tra Tv e Cinema.
Incontri in tutta Italia, convegni e momenti formativi con medici e specialisti come quello in programma a Parma, nello Spazio Wopa Stu Pasubio, sabato 18 Marzo a partire dalle 10,30: “Endometriosi: sai cos'è?”.