Il 70% della capacità di super calcolo nazionale si svolge in centri di ricerca in regione. Il presidente Bonaccini: "Tra i nostri obiettivi di mandato fare di Bologna e dell'Emilia-Romagna un grande hub europeo della ricerca".
Bologna, 9 febbraio 2016
La Regione Emilia-Romagna sta investendo molto in ricerca e trasferimento tecnologico nei principali settori dell'innovazione che sostengono lo sviluppo locale sostenibile e l'occupazione. Bigdata e supercalcolo sono esempi di competenze convergenti, di servizi e tecnologie che offrono nuove opportunità di crescita economica e di progresso scientifico. Molte istituzioni di livello mondiale nel supercalcolo e bigdata si trovano nel territorio regionale, e la Regione ha avviato da tempo una ricognizione delle potenzialità esistenti. Se ne è parlato ieri a Bologna, all'iniziativa "Emilia Romagna Bigdata Community - Una piattaforma per l'innovazione, lo sviluppo e la competitività regionale".
"La Regione si è data come obiettivo di mandato di fare di Bologna e dell'Emilia-Romagna un grande Hub europeo della ricerca – ha detto il presidente della Regione Stefano Bonaccini - Le università, i centri di ricerca, gli enti pubblici di ricerca, il CINECA, il Rizzoli, che con CNR e università sono la frontiera più avanzata dell'innovazione, la nostra rete Alta Tecnologia, le molte imprese che operano come fornitori dei laboratori più avanzati, costituiscono un insieme che ha titolo ad essere riconosciuto come grande infrastruttura, e noi ci candidiamo ad essere l'istituzione che mette a sistema tutte queste eccellenze".
"Il 70% della capacità nazionale di super calcolo è in Emilia-Romagna. Adesso dobbiamo passare dalla quantità al valore, realizzare una politica industriale utile al riposizionamento del Paese che passi attraverso il sistema della ricerca – ha spiegato l'assessore alla Ricerca e all'Università Patrizio Bianchi – In questa regione sono occupati in questo settore 1.800 ricercatori, 230 ricercatori stranieri, tra il 2013 e il 2015 sono stati realizzato 60 percorsi di alta formazione. Non c'è ambito della ricerca e dell'innovazione per cui non sia fondamentale la capacità di gestire grandi quantità di dati. La nostra intenzione adesso è valorizzare specializzazioni e complementarietà maturate da tutti i centri di ricerca che lavorano nell'ambito del super calcolo e del big data e creare un sistema aggregato più competitivo anche a livello europeo. Nei prossimi giorni lanceremo il Piano Alte competenze".
La tradizionale attenzione verso l'innovazione in Emilia-Romagna deriva principalmente da un sistema diffuso, dinamico e interdisciplinare di ricerca (4 università pubbliche, infrastrutture e servizi di ricerca di primo livello e sedi territoriali dei principali centri di ricerca nazionali) ben integrato nel sistema industriale locale, composto principalmente da piccole e medie imprese.
La Regione Emilia-Romagna ha predisposto un piano regionale per le infrastrutture di ricerca e innovazione.
"L'attività ha previsto una ricognizione delle infrastrutture esistenti a livello regionale, che abbiamo realizzato con il supporto di Aster – ha detto l'assessore alle Attività produttive Palma Costi - Da tale ricognizione è stato possibile ottenere una situazione aggiornata sull'esistenza in regione di strutture di ricerca e innovazione che presentano le potenzialità scientifiche, tecnologiche ed organizzative adatte per utilizzate per incrementare le capacità competitive delle imprese, in coerenza con quanto previsto dalla Strategia di Specializzazione Intelligente regionale. Supercalcolo e big data, materiali avanzati e sistemi di produzione innovativi e genomica, medicina rigenerativa e biobanche sono state identificate come le tematiche di rilevanza strategica per la regione, e per sostenerle abbiamo destinato 7 milioni di euroBigdata e supercalcolo sono esempi di competenze convergenti, di servizi e tecnologie che offrono nuove opportunità di crescita economica e di progresso scientifico. L'importanza del poter contare su capacità di gestione ed interpretazione di grandi quantità di dati crescerà esponenzialmente nel prossimo futuro, si richiederà una grande capacità di calcolo in termini di prestazioni e di memoria disponibile. Le possibili applicazioni spaziano da aree di ricerca (ad es. La fisica delle particelle, l'esplorazione spaziale, ecc ..) a domini applicativi (ad es. l'analisi finanziaria, la salute, il monitoraggio ambientale e simulazioni geofisiche, la gestione del patrimonio culturale, l'agricoltura di precisione, la multimedialità e l'analisi di immagini e video, ecc).
L'impatto dei bigdata sulla strategia di specializzazione intelligente regionale potrebbe essere notevole, con applicazioni nelle aree di specializzazione che vanno dai sistemi regionali di alta intensità di conoscenza (salute e il campo del benessere e industrie culturali e creative), ai sistemi di produzione consolidata.
L'obiettivo della Regione è dunque realizzare una grande infrastruttura di ricerca di dimensione europea in linea con Horizon 2020, e quindi anche come riferimento attrattivo per nuovi investimenti in ricerca, anche da parte di imprese. Il programma europeo Horizon 2020, che ha un budget di quasi 80 miliardi di euro dal 2014 al 2020, ha come primo pilastro l'obiettivo generale di "Eccellenza scientifica", cioè elevare il livello di eccellenza della base scientifica europea e garantire una produzione costante di ricerca a livello mondiale per assicurare la competitività dell'Europa a lungo termine. Eccellenza scientifica si articola in quattro programmi, tra cui "Infrastrutture di Ricerca" che intende garantire che l'Europa disponga di infrastrutture di ricerca di livello mondiale accessibili a tutti i ricercatori in Europa e in altri paesi. /BM
(Fonte: ufficio stampa ER)
Il sindaco Luca Vecchi ha presentato ieri il progetto definitivo per la riqualificazione dei capannoni 17 e 18, di piazzale Europa e viale Ramazzini. I lavori dovrebbero partire nel 2015, e interesseranno anche la viabilità e i trasporti pubblici della zona. Nel frattempo prosegue la bonifica dell'area dismessa.
Reggio Emilia, 31 luglio 2014 – di Ivan Rocchi
Ieri mattina in Comune è stato presentato il progetto definitivo degli interventi di riqualificazione dei capannoni 17 e 18 nell'area ex Reggiane. Gli edifici rinnovati affiancheranno il Tecnopolo (ex capannone 19), andando a formare il nucleo del Parco dell'innovazione, conoscenza e creatività, nell'ambito del Progetto Area nord di Reggio Emilia. Nel luglio 2014 è stato sottoscritto un Atto di accordo tra Comune di Reggio Emilia e Iren Rinnovabili spa. L'accordo prevede la riqualificazione di una superficie territoriale di circa 102.820 metri quadrati, suddivisa in quattro ambiti: piazzale Europa, braccio storico di viale Ramazzini (interno alle ex officine meccaniche), Capannoni 17 e 18.
"Questo nuovo passaggio per la realizzazione del Parco dell'innovazione – ha detto il sindaco Luca Vecchi - è importante per la ricerca, l'economia e la qualità urbana. Ma esso riguarda solo una porzione dell'area Reggiane, che è ben più ampia e che merita una piena e completa rigenerazione. Credo sia quindi giusto – ha rilanciato il primo cittadino - sollecitare l'interesse del mondo economico della città a un'operazione di questo rilievo per l'economia e la comunità".
Il progetto di riqualificazione dei capannoni 17 e 18 prevede il recupero e la valorizzazione delle strutture industriali esistenti, come testimonianza della memoria storica del luogo, oltre alla collocazione al loro interno di centri di ricerca, start-up e spin-off d'impresa, nuove realtà produttive provenienti dal territorio provinciale e dall'Area vasta. Ma anche attività legate al terziario avanzato, alla cultura e ai servizi. I fabbricati verranno restaurati in modo conservativo, mediante il recupero e il consolidamento dei paramenti murari e delle strutture di copertura, in acciaio e in calcestruzzo. Verranno inseriti pannelli fotovoltaici con una produzione sufficiente ad eliminare i costi di gestione di illuminazione delle parti comuni. Il progetto prevede anche la realizzazione di giardini interni.
Ma con questo nuovo intervento si prospetta una vera e propria rivoluzione nell'area, almeno nelle intenzioni dell'amministrazione comunale. Piazzale Europa diventerà la porta di accesso al Parco dell'innovazione e collegherà il quartiere di Santa Croce con il centro della città. Il parcheggio sarà riorganizzato su un'area più estesa, per favorire un aumento del verde e dei percorsi ciclabili e pedonali, mantenendo lo stesso numero di posti auto.
E' prevista una zona di rispetto a nord dell'area, lungo il perimetro di Centro Malaguzzi e sede Cepam, per collocare la sede della tramvia che potrebbe in futuro collegare il Centro storico, l'area Reggiane e raggiungere la stazione Mediopadana AV. Sarà riaperto anche il tratto storico di viale Ramazzini, che collegherà direttamente piazzale Europa con via dell'Aeronautica e la tangenziale Nord, attraversando l'area delle Reggiane.
L'investimento complessivo per le opere è stimato in circa 28 milioni di euro e si realizza grazie a una partnership tra pubblico e privato, sotto la guida e il controllo dell'amministrazione comunale. Le risorse pubbliche consistono in più di 13 milioni di euro: 10,9 sono finanziati dal piano nazionale Città del governo, e altri 2,5 milioni dalla Regione. In qualità di prossimo proprietario di parte delle aree interessate, Iren Rinnovabili rappresenterà invece il maggiore investitore privato. All'azienda multiservizi si unirà un pool di aziende con vocazione alla ricerca e all'innovazione. Iren Rinnovabili avrà la propria sede nel capannone 18 insieme ad alcune start-up.
Conclusi i lavori della Conferenza dei servizi, alla quale partecipano gli enti preposti a esprimere pareri tecnici sull'intervento, si procederà alla fase esecutiva e all'avvio dei lavori, previsto nel 2015. Sono stati avviati intanto, e proseguiranno per tutto il 2014 e nel 2015, i lavori di pulizia, rimozione dell'amianto e bonifica dell'area industriale dismessa, in base a un accordo fra Iren Rinnovabili e Fantuzzi Immobiliare.