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Sabato, 17 Giugno 2017 15:59

Busseto, domani un "gemellaggio" verdiano

Un gemellaggio tra temi verdiani quello che sarà celebrato domani mattina 18 giugno nella Casa del giovane Giuseppe Verdi a Busseto in via Piroli luogo a disposizione gratuita per la cultura, dalla proprietaria Anna Sichel: alle 11 si confronteranno Meri Rizzi autrice del testo "Verdi, la sua musica e la follia" e Raffale Montanaro che ha dato alle stampe "La musica mi ha salvato".

Meri Rizzi, specialista in psichiatra-psicoterapia e musicoterapia illustra gli effetti terapeutici della musica verdiana sulla psiche, il suo libro è edito dalla Casa editrice Sichel. Raffaele Montanaro torinese, illustre pianista nel suo volume edito da LiberFaber racconta come la musica "balsamo per la sua sofferenza" sia un bene per tutti che ha bisogno solo di sensibilità.

Il maestro Raffaele Montanaro perse entrambi i genitori a soli 15 anni e la musica gli ha veramente cambiato la vita, decidendo del suo avvenire divenuto nuovamente aperto alla speranza. In occasione del confronto tra i due autori, interverrà lo studioso ed eccellente Corrado Mingardi che come sempre descriverà aspetti poco conosciuti dell'epopea verdiana, il tutto intervallato da musiche verdiane proposte dal M° Matteo Cavicchini.

A seguire rinfresco con degustazione di prodotti locali firmati ed offerti dalla IBIS Busseto.

 

Il concorso, promosso dalla casa editrice Historica e dall'azienda Rule Design, ha visto la partecipazione di 300 autori provenienti da tutta la regione. Nell'antologia ci sono anche due racconti di Duilio Pizzocchi e Andrea Vasumi. Le presentazioni venerdì 16 giugno a Ravenna e sabato 17 giugno nella Basilica di San Petronio, a Bologna. L'intervista al curatore Stefano Andrini.

Di Manuela Fiorini

BOLOGNA – Emilia Romagna, terra di scrittori. Lo dimostra il successo del concorso letterario "Racconti Emiliano Romagnoli", promosso dalla casa editrice Historica in collaborazione con l'azienda Rule Design, che per questa quinta edizione "sforna" ben tre volumi. Due dedicati agli autori emiliani e uno a quelli romagnoli. Il tour delle presentazioni prenderà il via venerdì 16 giugno, alle 21, presso la sede di Rule Design, in via Dismano 773, a Ravenna, quando saranno premiati gli autori provenienti dalla Romagna. Il giorno successivo, sabato 17 luglio, gli autori emiliani (tantissimi!), saranno invece premiati nella suggestiva Basilica di San Petronio (Sala della Musica, dalle 17), di via Galluzzi 12/2, a Bologna. Il 1° luglio, invece, è in programma un reading una Maratona di Lettura nella cornice del Giardino degli Angeli a Castel San Pietro Terme (BO).

Ben 300 i racconti arrivati alla redazione del concorso. E il duro lavoro di selezione, che ha fatto scendere il numero a 165, è stato svolto dal giornalista, scrittore e conduttore radiofonico Stefano Andrini, dal quale ci siamo fatti raccontare questa avventura.

Come nasce il concorso "Racconti Emiliano Romagnoli" e quali sono le novità di questa quinta edizione?
"Il concorso letterario, assolutamente gratuito, ha l'obiettivo, confermato nell'edizione 2017, di dare voce al talento sommerso. Tra la via Emilia e il West della nostra regione non ci sono solo cibo, musica e motori, ma anche uno spettacolare fiume carsico della fantasia che siamo riusciti ancora una volta a far emergere. Questo oro nero della nostra terra, ancora poco conosciuto o ignorato dalla cultura con l'iniziale maiuscola, è in realtà un fenomeno virale, che attraversa tutte le generazioni (il partecipante più giovane ha 7 anni), coinvolge sia le donne che gli uomini, e ha radici nella città (Modena è una delle più prolifiche), ma anche nei paesi più sperduti. Il concorso riveste, quindi, i panni di un rabdomante alla ricerca di quell'acqua di cui, complici a volte i social e, più generale, una mancata educazione a leggere a scrivere, rischiamo di non ricordare più il sapore e la consistenza".

La precedente edizione comprendeva un racconto inedito di Guareschi. Chi saranno, invece, i superospiti di questa seconda avventura?
"Due grandi comici come Duilio Pizzocchi e Andrea Vasumi. Il racconto di Pizzocchi si intitola "Ma come è bello andare in giro per i colli bolognesi". Nell'incipit scrive: "Essere assunto alla Minarelli non è stato difficile, mi sono presentato e mi hanno sottoposto a un severo test articolato in due domande: ti piacciono le moto? Hai voglia di lavorare? Bene, vieni lunedì alle 8. Anche sui motori non ero proprio un genio, però adesso sono capace di smontarli e rimontarli quasi a occhi chiusi dimenticando fuori pochissimi pezzi. Per non sentirmi inferiore ai colleghi di reparto ogni tanto metto qualche pezzo extra sul loro banco: una vite, una rondella, una guarnizione, così quando hanno finito il montaggio vedono quel pezzo rimasto e devono rismontare tutto.

E quello di Vasumi?
"È in versione quasi esistenziale. "Tutti noi ci siamo trovati, nel corso della vita, di fronte ad un bivio. Vado a destra o a sinistra? Bianco o nero? Sì o no? Tutti tranne me. Eh già, perché io sono un bivio. E quando nasci così, c'è poco da fare: o sei in un modo o sei nell'altro. Eppure, nel mio albero genealogico, c'erano fior fior di infrastrutture: ponti, tangenziali, strade provinciali. Ma io sono nato bivio: mia mamma era una bella rotonda, baciata dal sole e sempre piena di vita ... probabilmente l'avete conosciuta ... la rotonda sul mare che cantava anche Fred Bongusto. Una rotonda sul mare ... il nostro disco che suona ... Bella, bellissima ... la mia mamma ... mentre la canzone, dopo la terza volta che l'ascolti, ti fa venire su l'esaurimento nervoso".

C'è un filo conduttore tra i racconti?
"Una grande orchestra sinfonica, sia pure sui generis. Gli strumenti narrativi che la compongono ci sono tutti e danno vita ad una sorta di romancero padano suggestivo e coinvolgente come un Bolero di Ravel. La memoria, prima di tutto. Con le sue sonorità a volte sbiadite, a volte pacificanti e in altri casi struggenti o addirittura disperate. C'è il suono cupo dei bassi impegnati a tessere la trama di noir ispirati alla realtà o dettati dalla pura fantasia. Combattuti nell'eterno dilemma tra un racconto del male come fuga dalla realtà o il mettere le mani nel letame nella speranza che davvero
anche da quello possano "nascere i fior". La grancassa o un semplice colpo di triangolo ci consentono una full immersion nelle grotte spesso oscure della storia. Mentre soffusi bisbigli d'arpa sono la colonna sonora di una vita che si dipana, si ingarbuglia, talvolta non ritrova neanche più il filo. Ma che, in ogni caso, vale la pena narrare anche a rischio di dissonanze dodecafoniche. Tanti strumenti che in qualsiasi altra occasione potrebbero rischiare l'effetto "torre di Babele" ma che qui in questa terra, della quale l'antologia è specchio tridimensionale, assumono le vesti di un unico straordinario concerto. Quello di un popolo a cui piace, ancora, contare storie".

I volumi "Racconti Emiliano Romagnoli" si potranno ordinare in libreria oppure richiedere direttamente alla casa editrice www.historicaedizioni.com singolarmente o tutta la raccolta.

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Il debutto del primo titolo "Misteri e Manicaretti dell'Appennino Bolognese" si potrà acquistare dal 16 giugno in abbinamento con Il Resto del Carlino. La presentazione ufficiale sarà invece il 19 giugno, alle 18.30, presso la libreria Ambasciatori di via Orefici, a Bologna. A fine luglio uscirà invece "Misteri e manicaretti della Valmarecchia".

Di Manuela Fiorini

Gli splendidi paesaggi dell'Appennino Emiliano Romagnolo e i sapori tipici di una regione la cui cucina è considerata dalla rivista americana Forbes come "la migliore del mondo". Fin qui non c'è nulla da dire sul binomio, assai collaudato, fra territorio e tradizione culinaria. Ad aggiungere altri due "ingredienti" insoliti, ci ha pensato la giovane casa editrice Edizioni del Loggione della bolognese Katia Brentani e del suo socio modenese Massimo Casarini con la neonata collana Brividi a cena. Delitti, misteri e tanta suspance nei racconti che compongono due antologie di prossima uscita, Misteri e manicaretti dell'Appennino Bolognese, che debutta dal 16 giugno in abbinamento al Resto del Carlino di Bologna, al costo di € 7,90, oltre al prezzo del quotidiano, e sarà presentato ufficialmente lunedì 19 giugno, alle 18.30, alla libreria Ambasciatori di via Orefici 16, a Bologna, e Misteri e manicaretti in Valmarecchia, in uscita a fine luglio.

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Ci siamo fatti raccontare da Katia Brentani questa nuova avventura.

Come nasce la collana Brividi a Cena?
"L'idea di contaminare il genere giallo con il cibo frullava nella mia testa già da un po'. Quando è arrivata la proposta della Unione dei Comuni dell'Appennino Bolognese di realizzare un'antologia per fare promozione al territorio e, un mese dopo, una proposta di Bottega Finzioni di Carlo Lucarelli per un progetto che vedrà la luce a inizio 2018, l'ho letto come un segno del destino. Ho parlato con il mio socio Massimo Casarini e abbiamo deciso di dare vita alla collana Brividi a cena"

Quali titoli sono usciti?
"Il 16 giugno esce "Misteri e manicaretti dell'Appennino Bolognese". L'antologia sarà allegata al Resto del Carlino di Bologna. Nel mese di luglio uscirà invece "Misteri e manicaretti della Valmarecchia" un'antologia scritta da autori bolognesi, romagnoli, lombardi e un nutrito gruppo di tutor e allievi di Bottega Finzioni. Alle due antologie è ispirato il calendario di eventi "Brividi a cena con gli autori" in programma da luglio a settembre fra Appennino Bolognese e Valmarecchia. Le cene sono diciannove, il calendario con le date in programma lo trovate sul nostro sito www.loggione.it Nella stessa collana a inizio 2018 uscirà l'antologia in collaborazione con Bottega Finzioni.

Qual è il filo conduttore dei racconti delle due antologie?
La voglia di raccontare la bellezza di luoghi a volte poco conosciuti, le tradizioni, la cultura di un territorio regalando qualche brivido. La collana Brividi a cena racchiude racconti gialli arricchiti dalle ricette legate alle storie narrate. Misteri, delitti, indagini e prelibati manicaretti. In stile Loggione. Personalmente, leggendo i racconti delle antologie mi sono già appuntata alcuni luoghi da visitare, che non conoscevo nonostante si trovino a pochi chilometri da casa mia. Naturalmente la tappa al ristorante per assaggiare le ricette tipiche del territorio è d'obbligo. Il libro, quindi, può diventare anche una bella guida per scoprire i luoghi e i sapori del nostro Appennino".

Edizioni del Loggione è una casa editrice giovane, ma coraggiosa, soprattutto in un periodo non facilissimo per l'editoria cartacea. Qual è la vostra scommessa?
"Il periodo non è dei migliori per l'editoria cartacea e il mondo editoriale in generale. Tuttavia, raccogliendo il materiale e leggendo le storie delle protagoniste dei due volumi "Le donne che fecero l'impresa", mi sono resa conto che, in realtà, non esistono e non sono mai esistiti "periodi migliori". Il meglio e il peggio è molto relativo. In periodi storici terribili sono esistite persone che hanno saputo realizzare grandi o piccole cose. Personalmente penso che sia importante credere in quello che si fa. Fortemente...e sì serve un pizzico di follia!"

Progetti per il futuro?
Tanti! Ci aspetta un'estate bollente piena di presentazioni, cene a tema, show cooking e nuove uscite editoriali. A breve uscirà una guida sul conte Mattei e la Rocchetta Mattei scritta da Eliselle & Carlo Vanni e un libro sui funghi realizzato da Massimo Tramontano, già autore di Mirtillo Bencontento. Per l'autunno e l'inverno ci sono in previsione nuovi Quaderni del Loggione, un libro con grandi chef per la collana I Maestri del Loggione, un altro per parlare ancora di donne e temi sociali e altri progetti interessanti. Lavori in corso anche sulle nuove antologie Donne che fecero l'Impresa Lazio, Piemonte e Marche, nuove guide e il progetto con Bottega Finzioni.
Prenderà vita anche un nuovo progetto "Romance" dedicato alla narrativa rosa, con pubblicazione romanzi in e-book. Insomma, non abbiamo il tempo per annoiarci!"

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INFO: per essere aggiornati sulle uscite e sugli eventi promossi da Edizioni del Loggione www.loggione.it 

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Lunedì, 12 Giugno 2017 11:10

Parma Etica Festival - FOTO di Francesca Bocchia

Si è conclusa ieri la quarta edizione del Parma Etica Festival 2017. Tre giornate di festa all'insegna della sostenibilità in tutti i suoi ambiti.

L'evento infatti promuove gli stili di vita sani per noi e per l'ambiente, senza prodotti di origine animale e crudeltà. Organizzato dall'associazione Parma Etica ASD (affiliata ACSI) con il coinvolgimento di diverse associazioni e il patrocinio del Comune di Parma.  

Sfoglia tutte le foto nella galleria qui sotto. ph. Francesca Bocchia

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Giovedì, 08 Giugno 2017 13:04

Chapeau, uno show inedito e accattivante

E' un appuntamento immancabile per tutti gli amanti dei musical: l' "Accademia Professionale MTS -Musical! The School" anche quest'anno propone uno show inedito e accattivante, pronto a stupire il pubblico. La scelta è ricaduta su Chapeau che sarà messo in scena domani sera (venerdì 9 giugno), al Teatro Nazionale Che Banca! di Milano (orario di inizio: 20,45).

LA STORIA Una bizzarra ma speciale amicizia tra due ragazzi è il cuore pulsante di "Chapeau", rocambolesca commedia musicale che racconta la storia di David, giovane sarto milanese, e Sandro, un furfantello alla ricerca di soldi facili. Le loro vite si intrecciano su un treno che da Milano porta a Parigi in un gelido inverno del 1925. Una storia di ieri raccontata oggi, un racconto che si ispira alle biografie di alcuni dei più importanti costumisti della prima metà del '900. Per la prima volta il mondo del teatro è visto dalla parte di coloro che inventano e disegnano i costumi, ricreando linguaggi, forme e atmosfere del varietà e conducendo lo spettatore attraverso quasi quindici anni di storia fino alla New York del 1939. Il mondo del varietà, sfavillante e frivolo, si mescola alla gangster story, alla commedia e al melodramma, in un susseguirsi ed alternarsi di emozioni tra questioni di cuore, soldi trafugati e furti di diamanti.

AMBIENTAZIONE E SORPRESA Parigi diventava il fulcro della moda, punto di riferimento e di produzione, ma anche meta preferita di molti aspiranti stilisti e costumisti provenienti da tutto il mondo. Per questo motivo il musical è dedicato alle grandi firme e agli artigiani della moda che hanno fatto grande un'epoca attraverso la realizzazione di costumi unici. A ciò si aggiunge una piacevole sorpresa: all'interno del bistrot/caffè "Al Nazionale" nel foyer del "Teatro Nazionale CheBanca!" sarà ospitata, per l'occasione, una piccola mostra dedicata ai costumi teatrali. L'eccellenza italiana sarà rappresentata dalla Sartoria Teatrale Brancato di Milano, riconosciuta internazionalmente per stile e qualità. L'ingresso è gratuito.

LIBRI DA COLLEZIONE Ma non è tutto: saranno anche esposte tre opere editoriali di pregio, realizzate con grande passione e dedizione da Angelo Luerti : "Non solo Ertè - Costume Design for the Paris Music Hall 1918-1940", "Alberto Fabio Lorenzi – Eleganze e sex appeal della donna Déco nella Parigi degli Anni Folli"e " Charles Gesmar 1900 – 1928 L'affichiste attitré de Mistinguett". I tre volumi, oltre a ripercorrere la storia del music-hall parigino in quei primi magici decenni del '900, si soffermano in particolare a evidenziare il determinante contributo dei grandi costumisti all'irripetibile successo di questo genere di spettacoli. Il tutto corredato con centinaia di foto di bozzetti di costumi e di poster.

Di Pietro Razzini

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Giovedì, 08 Giugno 2017 11:43

Festival del Pensiero Ribelle

Si avvicina a grandi passi il momento di una curiosa invasione che toccherà la placida terra parmense: arriveranno in tanti, con "pensieri ribelli", per raccontare il mondo contemporaneo nelle sue molteplici sfumature, dalla filosofia all'economia, dalla comunicazione alla storia, passando anche attraverso la musica.

E per tutti gli interessati l'appuntamento con la prima edizione del Festival del pensiero Ribelle è di quelli da segnare in agenda, è l'occasione per incontrare, in dialogo tra loro, personalità tanto diverse e spesso "fuori dal coro", talvolta discusse ma accomunate da un senso di indipendenza intellettuale che le rende, oggi, degli autentici corsari del pensiero.

Inaugurerà il Festival, alle 17 di venerdì 9 giugno a Sissa, il Lama Ven Alak Tsawa Tulku Rinpoche, nato nel 1971 da una famiglia di profughi tibetani fuggiti dalla loro terra a causa dell'invasione cinese. Racconterà la sua esperienza di esule e profugo, narrando storie e contraddizioni di una parte del mondo troppo spesso dimenticata.
Ferruccio Andolfi, già docente di Filosofia della storia all'Università di Parma e ora direttore de "La società degli individui" affronterà le radici della rivolta e della ribellione a partire dalle parole di Stirner e Marx.
Giuseppe Ambrosio e Corrado Claverini si confronteranno sui temi della filosofia e della strategia del consenso, sollevando il dibattito sulla cultura di massa.
Non mancherà l'appuntamento con Massimo Fini, giornalista, scrittore, drammaturgo, attore e attivista che ha fondato nel 2005 il movimento politico Movimento Zero, ispirato ai principi del comunitarismo, primitivismo, antimodernismo, decrescita e democrazia diretta.

Dopo il debutto di Sissa, aprirà il secondo giorno del festival, nel chiostro del Convento delle arti e delle lettere di Zibello, Diego Fusaro, che del "Pensare altrimenti" ha fatto una filosofia di vita.
Si proseguirà con Riccardo Manzotti, psicologo e filosofo che si è occupato nei suoi scritti della "mente cosciente" e che tratterà del rapporto tra il pensiero e la vita nel mondo occidentale.
Emanuele Severino, il filosofo che ha promosso un ritorno a una filosofia dell'Essere che escluda il non-essere e il divenire, approfondirà il concetto di "ribelle" attraverso l'etimo Bellum.
Marco Travaglio, giornalista e direttore de Il Fatto quotidiano, con Post-giornalismo affronterà il grande tema dell'informazione.
Toccherà poi ad Arturo Stalteri "musicare" le linee della ribellione con un excursus da Bach ai Rolling Stones.

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L'ultima giornata del Festival del Pensiero Ribelle inizierà con la relazione di Emanuele Leonardi, parmigiano, ricercatore presso l'Università di Coimbra, che presenterà il libro di J.W. Moore appena edito in Italia dal titolo "Antropocene o capitalocene?", termini che stanno entrando nel dibattito collettivo sull'economia, l'ecologia e la crisi planetaria.
Seguirà il secondo intervento di Diego Fusaro, che inviterà i giovani a "riprendersi" il futuro, analizzando i meccanismi che impediscono la diffusione delle idee al di fuori del "pensiero unico".

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Luca Grecchi e Alessandro Monchietto si ricollegheranno alla filosofia classica e al suo rapporto con il mondo odierno.
Il giornalista e filosofo Marcello Veneziani, che nei suoi scritti oscilla tra l'attualità e le tematiche esistenziali, si/ci interrogherà: "Il ribelle è figlio unico?".
Spetterà a Sara Montenegro, giovane studiosa carrarese, chiudere il Festival con un appuntamento fuori dagli schemi: non una conferenza ma un "Caffè filosofico", che prevede la partecipazione diretta dal pubblico, sul tema: Desiderio celato, passione e tabù: l'erotismo.

9-10-11 giugno 2017 Comune di Sissa Trecasali – Comune di polseine Zibello – Comune di Roccabianca

9 giugno, Comune di Sissa Trecasali, Parco delle Rimembranze di Sissa

ore 17.00 : Lama Ven Aska Rinpoche La pace come responsabile universale
ore 18.00 : FerruccioAndolfi Marx il rivoluzionario e Stirner il ribelle
ore 19.00 : Giuseppe Ambrosio Macchina e potere-strategie binarie del consenso nella cultura contemporanea
ore 21.00 : Massimo Fini La modernità di un antimoderno
ore 22.00: Corrado Claverini Per un nuovo Rinascimento: filosofia e interesse nazionale

10 giugno, Comune di Polesine Zibello, Chiostro del Convento delle arti e delle lettere di Zibello

ore 17.00 : Diego Fusaro Pensare altrimenti
ore 18.00 : Riccardo Manzotti Cogito interrotto. Cosa si è rotto tra pensiero e vita in occidente
ore 19 .00: Emanuele Severino Bellum
ore 21.00: Marco Travaglio Post-giornalismo
ore 22.00 : Arturo Stalteri Da Bach ai Rolling Stones: il fascino indiscreto della ribellione

11 giugno, Comune di Roccabianca, piazza Minozzi

ore 17.00: Emanuele Leonardi Antropocene o capitalocene? Scenari di ecologia-mondo nell'era della crisi planetaria
ore 17.45: Luca Grecchi Educazione classica: educazione conservatrice?
ore 18.30: Diego Fusaro Riprendiamoci il futuro
ore 19.30: Alessandro Monchietto Nulla di troppo. La metafisica greca del limite e gli orizzonti senza limiti del capitalismo
ore 21.00: Marcello Veneziani Il ribelle è figlio unico?
ore 22.00: Sara Montenegro Desiderio celato, passione e tabù: l'erotismo

 

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Contatti:
www.festivalpensieroribelle.it - evento Facebook

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Sabato 10 giugno, presso la Sala Espositiva della Galleria Incontro a Casalgrande (RE) la presentazione del libro di Daniela Ori illustrato con 20 dipinti della pittrice sassolese che interpreta le liriche e le diverse sfaccettature dell'animo femminile.

Di Manuela Fiorini

Dall'incontro di due donne, una poetessa, l'altra pittrice, nasce "Il giorno che non c'è" (Edizioni Artestampa), la raccolta di liriche di Daniela Ori illustrato da venti dipinti dell'artista sassolese Beatrice Riva. Una piccola e preziosa opera d'arte, che sarà presentato oggi, sabato 10 giugno, alle 17.30, presso la Sala Espositiva della Galleria Incontro, in Piazza Ruffilli 2, a Casalgrande di Reggio Emilia, nell'ambito dell'evento Tra pittura e poesia. Il volume si divide in sette parti, come le note di un pentagramma: Amore, Magia, Donna, Ricordi, Figlia, Incanto, Ironia. Ogni sezione conta sette poesie più la lirica conclusiva, che dà il titolo all'opera. Ogni gruppo è introdotto da un commento dello scrittore Fabio Clerici e da un dipinto di Beatrice Riva, che ha curato anche la copertina.

L'abbiamo intervistata.

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"Quando hai iniziato a dipingere?
Disegno e coloro da quando ero piccolissima, ma ho adottato lo stile e la tecnica attuali dal 2010, frequentando per qualche anno corsi di pittura".

A che cosa ti ispiri per realizzare i tuoi dipinti?
"Ho sempre prediletto la figura umana, in particolar modo quella femminile, ma da quando ho iniziato a dipingere ad olio mi sono interessata anche alla figura maschile, in quanto essendo anatomicamente più possente, si presta molto bene per rendere i volumi e i contrasti di luce e ombra. I miei soggetti sono protagonisti di scene prevalentemente simboliche, allo scopo di rappresentare i molteplici aspetti dell'animo umano, anche quelli più nascosti. Si evidenzia l'imperfezione dell'uomo, il suo essere incompleto ma, a tempo spesso, traspare la speranza di ricongiungersi alla sua vera essenza. Negli ultimi tempi ho esteso la mia ricerca anche a soggetti animali, cercando di dar loro una potenza sufficiente a suscitare comunque delle emozioni che giungano in profondità nell'animo di chi osserva".

Quali tecniche utilizzi? Ce n'è una che preferisci?
"La mia tecnica prediletta consiste nell'uso dei colori a olio, che mi consentono di ottenere i migliori risultati nelle sfumature e nella resa della plasticità del corpo umano. A questi talvolta abbino acrilici e pastelli, per evidenziare i tratti o per aggiungere quegli elementi di "disturbo" che conferiscono alla figura il quel risultato "imperfetto" che desidero ottenere. Per un periodo ho utilizzato anche la pellicola trasparente, fissata al supporto mediante colla vinilica e fuoco e poi colorata, integrandola al dipinto esistente per coprire parzialmente la scena con un effetto materico. Il supporto è prevalentemente la tela, ma uso anche tavole in legno e carta".

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Come hai scelto i dipinti per rappresentare le varie sezioni in cui è suddiviso "Il giorno che non c'è" di Daniela Ori?
"Li abbiamo scelti insieme io e l'autrice, ed è stato semplice e naturale. I dipinti esistevano già, non sono quindi stati realizzati appositamente, ma hanno potuto adattarsi perfettamente ai temi trattati dalle poesie grazie alla forte sintonia che ci unisce".

I tuoi quadri spiccano per l'uso del colore e per l'intensità degli sguardi delle protagoniste femminili. Come definiresti la tua arte?
"Potrei definirla, come qualcun altro ha già fatto, "scomoda", nel senso che proprio grazie alla forza, all'intensità degli sguardi, ma anche delle figure in generale, la mia arte invita a porsi domande, guardarsi dentro, cercare una libertà lontana dai condizionamenti e le convenzioni culturali che ci danno una sicurezza senz'altro illusoria, ma che fatichiamo a voler abbandonare. Le emozioni suscitate dai miei dipinti potrebbero quindi non essere sempre positive, ma una volta comprese è possibile passare oltre e proseguire il percorso verso una vita più autentica".

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Le liriche de "Il giorno che non c'è" saranno interpretate da Daniela Ori, Daniele Biagioni e Paola Morandi. L'evento, a ingresso libero, è promosso dal Comune di Casalgrande in collaborazione con l'Associazione I Semi Neri (www.semineri.it).

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Lunedì, 05 Giugno 2017 10:54

Gola Gola Festival - foto di Francesca Bocchia

Grande successo per la seconda edizione del Gola Gola Festival a Parma. L'evento dedicato alla cultura del buon cibo e del territorio si è concluso ieri sera, dopo una tre giorni ricca di approfondimenti, show cooking, laboratori, talk show, incontri e degustazioni.

Sfoglia nella galleria qui sotto tutte le foto di Francesca Bocchia

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Questa è la storia di Paolo Palumbo, ragazzi affetto dalla SLA; e della sua battaglia al fianco chi soffre per la stessa malattia o presenta problemi di deglutizione. Lui e lo chef Pomata insieme per il libro di cucina “Sapori a colori”

Di Chiara Marando -

Domenica 04 Giugno 2017 -

Questa è una storia bella, una di quelle che fanno sorridere di speranza. E’ la storia di Paolo Palumbo e della sua lotta contro una malattia che gli ha cambiato la vita, ma soprattutto del suo saper insegnare qualcosa a tutti noi: la forza di credere nelle proprie idee.

La sua è una forma aggressiva di sclerosi laterale amiotrofica, ma Paolo, dall’alto dei suoi soli 19 anni, ha dimostrato a tutti che con la passione e la forza di volontà si può arrivare oltre le aspettative. Lui lo ha fatto ed ha trovato il modo di aiutare gli altri. Anche il Presidente della Repubblica ha voluto partecipare alla sua iniziativa con una risposta di incoraggiamento.

"Carissimo Paolo- ha scritto l'Ufficio particolare del capo dello Stato - il presidente della Repubblica ha ricevuto la tua toccante lettera e mi incarica di ringraziarti per averlo reso partecipe della tua vita, purtroppo molto cambiata da quando devi combattere contro questa grave malattia - continua - Il progetto del libro Sapori a colori inoltre - immaginato da te per alleviare le sofferenze dei pazienti con problemi di deglutizione, disfagia o costretti ad una alimentazione artificiale - esprime già nel titolo le tue intenzioni ed il presidente Mattarella sarà felice di poterne ricevere una copia, non appena sarà ultimato".

Ad affiancarlo in questo percorso, uno chef d’eccezione come Luigi Pomata, coautore del libro di cucina “Sapori a colori”, che sta ormai diventando fenomeno virale sul web.  Ma lo scopo di questo volume è ben diverso dall’essere una classica raccolta di ricette, si tratta di una idea molto più concreta e pratica: l’obiettivo è quello di aiutare la ricerca per combattere la SLA, Sclerosi Laterale Amiotrofica, così da permettere un sostanziale miglioramento di vita per tutte le persone ammalate e costrette ad alimentarsi tramite sondino.

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Perché una quotidianità più serena passa anche attraverso la possibilità di mangiare cibi saporiti godendo del piacere della cucina. E Paolo, che ha da poco ricevuto il tanto ambito attestato dalla prestigiosa Scuola di Cucina ALMA, ha ideato soluzioni gustose e ricche di deliziose alternative per ogni pasto. A Pomata il compito di elaborarle dando corpo ad un mondo a colori che diventa un dono per chi affronta questa patologia o presenta problemi di deglutizione.

“E’ un libro dedicato a malati di Sla ma anche a tutti coloro che hanno problemi di deglutizione – ha spiegato lo chef Pomata -  con Paolo abbiamo creato un libro di ricette di piatti che si possono omogeneizzare e somministrare ai pazienti tramite sondino. Non pazienti, ma persone come tante, a cui le papille gustative funzionano, e che meritano di poter sentire i sapori”.

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Il secondo, ma altrettanto importante passaggio, è quello di estrarre l’essenza dell’alimento tramite un tampone da posizionare sulla lingua così da poterne sentire il gusto.

Il supporto e l’aiuto al progetto di Paolo stanno veramente diventando un fenomeno mediatico tanto da trasformarsi in un vero e proprio contest sul web che vede coinvolti professionisti dell’alta cucina, personaggi dello spettacolo e della politica. Tutti insieme al fianco di Paolo nella lotta contro la SLA: #iostoconpaolo.

Ecco come aderire!

  • Per info e acquisti, www.saporiacolori.it
  • Per donazioni: Iban IT34S0306917411100000010900 – Intestato a SAPORI A COLORI

Si può partecipare anche diffondendo il messaggio e invitando altri a donare e acquistare il libro. E’ sufficiente pubblicare una vostra foto con l’hashtag #iostoconpaolo sui social e taggare altre tre persone invitandole ad acquistare “Sapori a Colori”.

Una importante iniziativa di sensibilizzazione volta a far conoscere la storia di Paolo e aiutarlo nella sua missione di supporto per chi soffre della stessa patologia.

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La manifestazione "Maschere italiane a Parma" è tornata, nel fine settimana appena trascorso, fra le strade cittadine per per la 6° edizione. Maschere storiche, famose e meno note, tutte illustri protagoniste dell'evento, che da piazza Garibaldi le ha portate a sfilare in Oltretorrente. Foto ricordo, gag, ed affascinanti storie della tradizione popolare.

Sfoglia tutte le foto nella galleria qui sotto, ph. Francesca Bocchia

Pubblicato in Cultura Parma
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