Nella serata di sabato 23 marzo scorso, personale della Squadra Volante ha tratto in arresto un italiano di anni 40, responsabile del reato di furto aggravato.
Intorno alle ore 21.00, personale dell'Istituto di Vigilanza Coopservice ha segnalato alla Centrale Operativa l'entrata in funzione del sistema d'allarme del Nido d'Infanzia comunale "Parco XXII aprile".
Gli agenti, che si trovano in via Gramsci, sono intervenuti sul posto immediatamente ed una volta entrati nel cortile della scuola hanno notato un uomo uscire dall'ingresso principale scappando all'interno del parco XXII aprile. Postisi all'inseguimento, gli operatori hanno bloccato il 40enne ancora in possesso di una borsa zaino, all'interno della quale vi erano un impianto audio con casse, un termometro ambientale, un cd musicale, tre chiavette USB, una scheda di memoria per macchina fotografica, un pezzo di parmigiano e un portafoglio contenente una carta di bancomat prepagata. In una tasca dei pantaloni sono state recuperate monete per un importo di circa 40 euro.
L'intera refurtiva, come si è potuto accertare da un successivo sopralluogo, era stata asportata dalla scuola. Le monetine erano state prelevate da un distributore automatico presente nell'istituto, che era stato scassinato con l'utilizzo di un paio di forbici a punte arrotondate, rinvenute nella disponibilità del ladro.
I vari locali della scuola erano completamente a soqquadro, compresa la cucina da dove era stato prelevato il formaggio. Il malvivente era entrato nell'edificio da una porta secondaria, utilizzando come leva per aprirla, un bastone di legno con la punta in acciaio, rinvenuto nelle immediate vicinanze.
Il 40enne, pluripregiudicato per svariati reati (ricettazione, furto aggravato, violenza e resistenza a P.U. e lesioni personali) dopo gli accertamenti di rito è stato trattenuto presso le locali celle di sicurezza, come disposto dal Magistrato di turno, in attesa del processo con rito direttissimo.
L’assessore ai Servizi Educativi, Ines Seletti, ha preso parte ad un laboratorio del progetto “L’inglese nei servizi per l’infanzia”, rivolto ai bambini dai 4 mesi ai 6 anni, condotto da una insegnante madrelingua, nella Scuola d’Infanzia Soleluna. Il progetto, in continuità con il percorso intrapreso nelle scuole dell’infanzia da una quindicina di anni, coinvolge 2.200 bambini tra nidi d'infanzia, scuole dell'infanzia e servizi sperimentali. Si tratta di un progetto condiviso che ha registrato la soddisfazione dei genitori per un'offerta formativa sempre più al passo con i tempi.
“Prosegue il progetto di valorizzazione della lingua inglese nelle scuole dell'infanzia, nei nidi d'infanzia e nei servizi sperimentali – ha sottolineato l'Assessore alla Scuola, Ines Seletti – il valore aggiunto al progetto è quello di sostenere i bambini attraverso il lavoro di gruppo e individuale con insegnanti madrelingua inglesi offrendo opportunità di apprendimento ludiche e laboratoriali”.
Il progetto è stato esteso ai servizi sperimentali 0/6 e ai nidi d’infanzia, abbassando di molto la fascia anagrafica e di fatto ampliando l’offerta formativa ad un target infantile più vasto. Elemento, quest’ultimo, che si configura come profondamente innovativo.
Il progetto si inserisce con naturalezza nella progettazione generale dei servizi: l’insegnate o l’educatore di sezione sono affiancati da una Insegnante madrelingua nei laboratori, che si svolgono la mattina, caratterizzati da esperienze ludiche e di scoperta: un modo efficace e formativo per avvicinare i bambini alla conoscenza ed all'apprendimento di una nuova lingua. La presenza di insegnanti madrelingua favorisce la realizzazione di un contesto linguistico immersivo e globale di tutte le esperienze che il bambino vive all’interno dei servizi, garanzia di un processo di apprendimento alla lingua efficace e naturale. Viene, così, favorito l'apprendimento della lingua inglese sollecitando la curiosità dei bambini e sostenendo la loro voglia di conoscere e di comunicare privilegiando il gioco e la relazione tra bambini, insegnanti ed educatori in condivisione con l’insegnate madrelingua per favorire l'apprendimento, attraverso i meccanismi di identificazione e proiezione, in grado di stimolare la creatività e l’immaginario dei bambini e delle bambine.
Fonte: Comune di Parma
Oggi gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado di Parma sono stati i protagonisti dell’incontro tenutosi in Sala del Consiglio. I ragazzi, nei maggiorenni o prossimi alla maggiore età, sono stati invitati per ricevere una copia della Costituzione della Repubblica Italiana proprio all’interno del Municipio e, nello specifico, nella Sala Consiliare simbolo di democrazia.
Accompagnati dai rispettivi Dirigenti Scolastici, sono stati accolti da Alessandro Tassi-Carboni, Presidente del Consiglio Comunale, da Nicoletta Paci, Assessora alla Partecipazione e ai Diritti dei Cittadini e da Leonardo Spadi, Consigliere Incaricato alla Partecipazione Giovanile.
Un’occasione importante quella di questa mattina e ricca di significato. Il Presidente Tassi- Carboni ha introdotto l’incontro: “Oggi vi abbiamo chiamati qui in Municipio perché sarete i cittadini di domani e vogliamo consegnarvi i principi su cui è nata e su cui si basa la Repubblica Italiana. Un invito quindi a leggere la Costituzione, a farla vostra per vivere i valori che essa contiene mettendoli in pratica”.
“Siete chiamati alla partecipazione della vita sociale e politica della città esercitando tutti i diritti e doveri, rispettando le regole che la Costituzione chiede. Dobbiamo conoscerla a fondo, rispolverarla anche più volte nel nostro percorso, e riconoscerne il valore”, ha evidenziato l’Assessora Paci.
“Il 17 marzo sarà il 158° Anniversario dell’Unità d’Italia e oggi abbiamo voluto che ciascuno di voi avesse una copia della Costituzione così che possiate leggerla, appropriarvi dei principi e rispettare i valori che contiene. Valori che sono attuali e richiedono sempre grande attenzione”, ha sottolineato Spadi.
Giulio Bricoli, Presidente della Consulta Provinciale degli Studenti, ha esortato ad avere la conoscenza dei principi della Costituzione come buon inizio per diventare dei buoni cittadini.
L’iniziativa è promossa dal Comune di Parma e ha l’obiettivo di sensibilizzare sempre più i giovani sul significato della Carta Costituzionale e sul percorso che ha portato alla sua stesura.
Le scuole che hanno partecipato: I.P.S.I.A. "Primo Levi", I.T.E. "G.B. Bodoni", I.T.E. "M. Melloni", I.S.S. "C. Rondani", I.T.I.S. "L. Da Vinci", Liceo Artistico "P. Toschi", I.S.S. "Galilei-Bocchialini", I.S.S. "P. Giordani", Liceo Scienze Umane "A. Sanvitale", Liceo Classico "Romagnosi", Liceo Classico e scientifico "M. Luigia" , Liceo Scientifico "G. Marconi", Liceo Scientifico "G. Ulivi", Liceo Scientifico e Musicale “A. Bertolucci”, Scuola per l'Europa.
Fonte: Comune di Parma
Martedì 12 marzo, il personale docente e non docente di tutte le scuole statali di Parma protesterà dalle ore 16 alle ore 18 davanti alla sede dell'Ufficio Scolastico Territoriale di Parma e Piacenza, in Corso Garibaldi 50 a Piacenza.
Il sit in è stato indetto dai cinque sindacati maggiormente rappresentativi del settore scolastico: Gilda, Snals, Cgil, Cisl e Uil. Manifestazioni simili si svolgeranno contemporaneamente in molte città italiane.
Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda di Parma e Piacenza, illustra i motivi della protesta che riguarda per lo più l'annoso problema del precariato scolastico: "Il numero di precari che lavorano regolarmente nelle scuole nell'attuale anno scolastico è superiore a 100 mila. Lo scorso anno, a fronte delle quasi 60.000 cattedre disponibili per l'immissione in ruolo, solo la metà sono state effettivamente assegnate con il risultato di avere vacanti più di 32.000 cattedre in organico di diritto Il numero di pensionamenti previsto, grazie anche all'introduzione della Quota 100, risulta aggirarsi intorno alle 40.000 unità, portando quindi ad una disponibilità di più di 70.000 cattedre per il prossimo anno scolastico, l´età media dei docenti italiani è tra le più alte al mondo al punto che nei prossimi anni si prevede un numero di pensionamenti pari a 150/200 mila unità. Le procedure concorsuali previste sono quindi assolutamente inadeguate a fronteggiare una situazione che è destinata a diventare esplosiva se non si interviene con un provvedimento mirato. Lo Stato che ha bisogno di docenti, in particolare quelli di sostegno, preparati e specializzati; sarebbe logico e giusto che questi docenti fossero incentivati e stipendiati, non che ad essi venga chiesta una sorta di tangente di almeno un centinaio di euro per partecipare al test selettivo ed altri 2500/4000 € per partecipare al corso".
Le mamme ed i papà del comitato Salviamo le Cicogne esprimono vicinanza e solidarietà ai genitori del bambino escluso da una scuola pubblica dell'infanzia di montagna perché affetto da diabete.
Tutti noi crediamo che la vicenda sia di per sé al di fuori del buon senso e della misura, trattandosi di un caso di medicalizzazione che non necessita di particolari interventi di assistenza da parte del personale scolastico, se non nell'utilizzo di un microinfusore con monitoraggio remoto della glicemia.
Non è comunque nostra intenzione entrare nel merito della questione medica ma di quella delle pari opportunità sì: ogni bimbo ed ogni famiglia dovrebbe poter frequentare la scuola pubblica e la scuola pubblica dovrebbe predisporsi alla massima accoglienza.
L'esclusione o la mancata accoglienza, la maggior importanza delle ragioni delle maestre rispetto ai diritti e ai bisogni del bambino, purtroppo sono sintomi di una malattia ben peggiore del diabete che colpisce il sistema scolastico facendogli perdere coscienza della propria missione: la centralità del bambino e l'offerta di opportunità di crescita in un contesto ricco di stimoli per lo sviluppo.
Ci preme sottolineare che nell'episodio accaduto il tema della distanza o il solito refrain "un paesino di montagna" non c'entrano nulla. Infatti, pur nel rispetto del protocollo in essere – che comunque è avanzato su molti aspetti, ma non sulla tutela completa del diritto allo studio e alla salute del minore – questa situazione si potrebbe già ripetere domani in città.
Alla luce di quanto è successo, occorre quindi rivedere al più presto il sistema normativo a tutti i livelli attualizzandolo anche allo stato odierno delle cure mediche, per evitare che esistano spazi per comportamenti discrezionali soggettivi, volti al rifiuto e alla deresponsabilizzazione.
Occorre inoltre investire in formazione verso il personale scolastico per mantenere alto il livello motivazionale degli educatori affinché non decada l'alta missione educativa in una routine di lavoro.
Ci aspettiamo che l'intervento del Presidente della Provincia, in accordo con l'Ufficio scolastico provinciale, la l'Ausl e con il necessario coinvolgimento delle associazioni dei portatori di malattie, approdi a una soluzione positiva del problema e scoraggi la deprecabile attitudine al rimpallo di competenze fra servizi e istituzioni. Ci auguriamo che Francesco, e con lui tutti i piccoli bambini che vivono problemi di salute, siano trattati come bambini e non vengano invece valutati come casi.
Il comitato Salviamo le Cicogne
Mezzani (Parma): il periodo di sospensione delle maestre serva per chiarire meglio non per alimentare la caccia alle "streghe"
C'è stata l'ennesima accusa di comportamenti violenti nei confronti di docenti, questa volta nei confronti di due insegnanti dell'Istituto Comprensivo di Sorbolo che operavano nel plesso di scuola primaria Mezzani, fortunatamente in questo caso nessuno è stato privato della libertà personale e già questo è un passo avanti rispetto a vicende analoghe.
Auspichiamo che i mesi di sopensione cautelativamente inflitti alle docenti servano effettivamente a fare chiarezza, la Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza come negli altri casi precisa che quando si tratta di percosse è ovvio che sussistono estremi di reato, ma quando si tratta di altro bisogna ponderare bene il concetto di "violenza", il legislatore non sanziona le:
ramanzine a voce sostenuta, le punizioni a fini educativi rivolte a scolari particolarmente "pestiferi" ed il contenimento fisico di ragazzini che si agitano mettendo in pericolo loro stessi ed i compagni di classe.
Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli insegnanti di Parma e Piacenza, a proposito del caso di Mezzani dice: "La nostra associazione sindacale è vicina a tutti i docenti dell'Istituto Comprensivo di Sorbolo e Mezzani, sia iscritti che non"
SEDE DI PARMA: Borgo delle Colonne 32-43121 –
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I Militari appartenenti al Comando dei Carabinieri di Sorbolo hanno dato esecuzione oggi alla misura cautelare interdittiva della sospensione dall'esercizio, emessa dal Gip di Parma, nei confronti di due insegnanti della Scuola Primaria di Mezzani (Istituto Comprensivo Statale di Sorbolo), di cui una è insegnante di sostegno.
Le condotte contestate, integranti ad avviso della Procura il reato di maltrattamenti - ricostruzione giuridica fatta propria del GIP - sarebbero consistite in percosse di vario tipo e insulti che le due maestre avrebbero posto in essere, in concorso tra loro, nei confronti di due alunni di nove anni, di cui uno disabile ai sensi della L. 104/92, entrambi frequentanti la stessa classe, al quarto anno di scuola elementare.
Le indagini hanno preso avvio dalla segnalazione di un educatore scolastico che, avendo assistito ad un episodio (lo strattonamento con forza di un bambino, accompagnato da una tirata di capelli e da alcune parole offensive, condotta tenuta da una delle maestre) lo ha seggnalato ai Carabinieri.
Nel corso delle indagini sono stati sentiti i genitori, gli insegnanti e la Dirigenza dell'Istituto e sono emersi altri presunti maltrattamenti verso un altro bambino della medesima scuola.
Le acquisizioni investigative, a giudizio della Procura, per i gravi indizi di colpevolezza hanno legittimato una richiesta cautelare, a tutela dell'integrità fisica e psicologica dei bambini, ma nel contempo anche a tutela dell'Istituzione scolastica nel suo complesso.
La durata della misura interdittiva è stata stabilita dal Gip in 5 mesi, ovvero fino alla fine dell'anno scolastico.
Un sindacalista della Cgil di Colorno ha asserito a mezzo stampa di aver stilato con il sindaco un verbale relativo all'introduzione di un "coordinatore pedagogico" all'interno dell'Istituto Comprensivo Statale i che ha sede nella cittadina, ci pare un'affermazione alquanto curiosa:
i sindaci non hanno alcuna titolarità relativa alle scuole statali che sono gestite dal Ministero dell'istruzione
I rapporti sindacali in ciascuna istituzione scolastica statale competono al dirigente scolastico, a livello provinciale sono curati dal dirigente territoriale (quello che una volta era provveditore) ed a livello regionale al direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale.
Evidentemente il sindacalista della Cgil si riferiva a qualche scuola comunale, perché se fosse esatto quanto ha asserito sarebbe una grave invasione di campo del Sindaco all'interno dei rapporti sindacali di un altro ente che gli non amministra.
La norme prevedono che al tavolo di trattativa ci devono essere le RSU elette nella scuola interessata e le organizzazioni sindacali rappresentative del comparto istruzione che sono cinque, compresa la Gilda.
Quanto al coordinatore pedagogico esso è una figura non prevista dal contratto collettivo di settore e una discussione sul tema, per la scuola statale, non compete al livello locale. Salvatore Pizzo coordinatore della Gilda degli insegnanti di Parma e Piacenza a tal fine precisa: "Comunque per avere maggiori lumi chiederemo formalmente agli organi preposti, se un accordo sindacale c'è stato noi avevamo titolo ad esserci, se non ci hanno invitato sarà facile farlo annullare".
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Avrà degli strascichi l'archiviazione del procedimento penale intentato contro una docente di un Istituto del centro di Parma, denunciata per aver messo una nota ad una studentessa, era solo un normale atto che rientra nei poteri autoritativi degli insegnanti della scuola statale.
La Gilda degli Insegnanti che è in contatto con la collega interessata, pretenderà esaustive spiegazioni dagli organi amministrativi competenti: gli uffici territoriali del Ministero dell'Istruzione dovranno spiegare perché hanno costretto la professoressa a difendersi a proprie spese e non con le modalità proprie degli uffici statali.
L'"ufficio di docente" fino a prova contraria è parte dell'amministrazione statale, l'insegnante ha agito quale autorità dello Stato e non come privata cittadina, doveva essere attivata l'Avvocatura dello Stato e non ci risulta lo abbiano fatto.
Quando questo tipo di disavventure capitano ai Dirigenti Scolastici notiamo che c'è un'attenzione particolare nel tutelarli, mentre gli insegnanti vengono abbandonati a loro stessi.
Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, comunica: "Esiste una norma che prevede, per questi casi, il rimborso delle spese legali da parte del Ministero dell'Istruzione, ci stiamo già attivando per espletare le procedure necessarie"
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Riceviamo e pubblichiamo la nota di AMO Colorno a seguito della posizione espressa dal sindacato GILDA in merito alle condanne delle insegnanti della scuola materna.
"Il gruppo AMO - COLORNO ritiene inaccettabile la posizione presa dal sindacato GILDA degli insegnanti, in merito ai gravissimi episodi di violenza fisica e verbale, avvenuti nella scuola materna Belloni di Colorno su bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni, perpetrata da due insegnanti che sono state condannate ad una pena rispettivamente di 3 anni e 4 mesi e 2 anni e sei mesi. Lo stesso sindacato auspica un ulteriore riduzione della pena, chiedendo un giudizio uguale per entrambe le maestre.
Ciò lo riteniamo inaccettabile e fuori luogo. E' indiscutibile essere il compito di un sindacato difendere i lavoratori quando ne hanno diritto, ma in una situazione del genere, alla presenza di video riprese che mostrano l'assoluta crudeltà delle due donne, non è possibile schierarsi dalla parte dei "carnefici".
Viene da chiedersi se i signori del GILDA abbiano dei figli, e come si sarebbero comportanti se fosse capitato a loro una cosa del genere.
Nel rispetto delle famiglie lese e dei bambini che hanno subito ciò che mai avrebbero dovuto in un istituto scolastico, che invece sarebbe dovuto essere un luogo sicuro di crescita personale e intellettuale, chiediamo al sindacato di ritirare quanto dichiarato e di lasciare che la giustizia faccia il suo corso così come deve essere.
Che prendano posizione anche tutte quelle insegnanti che ogni giorno svolgono diligentemente e con tanta professionalità il loro lavoro; affinchè non venga sminuito il loro importantissimo impegno verso l'intera collettività.
Il gruppo
AMO - COLORNO"