Dalle minacce e la violenza, alla scoperta del vero amore grazie ad un sacerdote, divenuto suo marito. La toccante e coraggiosa storia di Gerardina Bellassai.
Un romanzo noir dai tratti fantasy l’opera prima di Claudio Bianchini. Non primissima perché in passato ha scritto insieme ad altri autori un manuale edito da Franco Angeli legato alla sua attività manageriale, ma d’esordio per quanto riguarda la narrativa e che rivela un’indole incline alla scrittura creativa.
Profezie, attentati, catastrofi naturali, complotti internazionali e una perenne lotta tra il bene e il male pervadono l’intera stesura del romanzo, tenendo il lettore in suspense e con il desiderio di proseguire nella narrazione dei fatti.
La descrizione dei luoghi con dovizia di particolari e una trama avvincente accompagnano in un viaggio avventuroso nel tempo e nello spazio, fatto di realtà e finzione, in cui tutto è possibile.
La trama prende spunto dal ritrovamento di un reperto archeologico, un mattone della antica casa abitata da Abramo, patriarca delle tre religioni monoteiste ebraismo, cristianesimo e islam, contenente tre tavole profetiche.
Non mancano sullo sfondo le storie d’amore, che tengono viva la speranza di un lieto fine. Ma sarà veramente così?
Genere: Noir/fantasy
Titolo: “La casa di Abramo”
Autore: Claudio Bianchini
Casa editrice: Aliberti compagnia editoriale
ISBN: 978-88-9323-162-6
Pagine: 333
Prezzo: 18€
Un frammento della casa di Abramo rinvenuto nel sito archeologico di Ur, a sud di Baghdad
Dodicesimo appuntamento con i libri letti e commentati da Antonella Scarati (*). "In punta di penna: rubrica di libri". È uno spazio creato per condividere letture e storie, riflessioni e pensieri a voce alta. "In punta di penna": per dare inchiostro e carta alle parole.
Undicesimo appuntamento con Antonella Scarati e "In punta di penna: rubrica di libri". È uno spazio creato per condividere letture e storie, riflessioni e pensieri a voce alta. "In punta di penna": per dare inchiostro e carta alle parole.
Di Antonella Scarati Parma, 3 luglio 2021 - Caro lettore, quale storia definiresti essenziale?
Storia di un figlio, scritto da Fabio Geda e Enaiatollah Akbari, edito Baldini + Castoldi narra di un viaggio, accaduto realmente, tanto atteso dopo 10 anni dalla pubblicazione della prima parte " Nel mare ci sono i coccodrilli".
Una storia vera che mai dimenticherò: il peregrinare di un figlio, che si interroga, nonostante la bellezza della propria terra e della propria famiglia, l'umiltà dei giochi per strada, i pomeriggi passati a cercare cibo nei bazar, sul motivo reale per cui sua mamma lo saluta con una bugia.
Gli vorrebbe garantire ciò che a casa non può donargli, questo non sarà così semplice e scontato da comprendere per un ragazzino di 10 anni che viaggia per terra e per mare, su carri merci e su zattere improvvisate.
Una storia che Enaiatollah ha narrato a Fabio Geda e continua a raccontare ad una immensità di lettori e ragazzi, affinché i suoi sogni possano prendere per mano migliaia di minori extracomunitari non accompagnati, nel mondo. Una storia di incontri e riscatti, di necessità ricercate ed ottenute, negli sguardi amici, nei consigli appresi da viandanti, una storia di pericoli e paure, sempre attraversati, onnipresenti.
Le pagine scorrono con le dita che imprimono le parole di questo viaggio, scavano un posto nell'anima e abbracciano i sentimenti più reconditi. Quanta sofferenza negli occhi di una madre che non può guardare suo figlio crescere.
Quanto riscatto nelle mani di chi si adopera per affermarsi in una nuova società.
Speranza e coraggio permettono ad Enaiat di non fermarsi mai e l'ironia con cui racconta del suo primo lavoro a Torino, degli orari infernali per lavorare e studiare, mi ha strappato dei sorrisi consolatori.
Caro lettore, ecco per me, una storia essenziale.
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L’Autrice si presenta
(*) Antonella Scarati, dottoressa in Medicina e Chirurgia. Pugliese di nascita, vivo a Parma dal 2009. Credo fermamente che le relazioni umane siano il regalo inaspettato di ogni giornata: qualsiasi persona che incontri ed abbia una storia da raccontarmi, non riuscirà a divincolarsi facilmente da me. Entusiasta, empatica, solare, socievole nei rapporti di amicizia, ma anche con i più piccoli con cui trascorro pomeriggi di gioco come volontaria Presso il reparto di Pediatria dell' Ospedale dei Bambini " Pietro Barilla". Co-ideatrice di un gruppo di lettura virtuale: "Io sono l'altro", condividiamo letture inerenti la diversità, la disabilità, l'immigrazione, il bullismo. Esprimo a gran voce i miei stati d'animo, preferendo carta e penna al linguaggio parlato: scrivo lettere per accorciare le distanze del cuore.
Penso che la vita sia "Una somma di piccole cose".
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"In punta di penna: rubrica di libri". È uno spazio creato per condividere letture e storie, riflessioni e pensieri a voce alta. "In punta di penna": per dare inchiostro e carta alle parole. Il decimo titolo proposto è: Ciccio e la vendetta dell'immondizia abbandonata ...
"In punta di penna: rubrica di libri". È uno spazio creato per condividere letture e storie, riflessioni e pensieri a voce alta. "In punta di penna": per dare inchiostro e carta alle parole. Il nono titolo proposto è: PERSONE NORMALI, Sally Rooney, Einaudi
"In punta di penna: rubrica di libri". È uno spazio creato per condividere letture e storie, riflessioni e pensieri a voce alta. "In punta di penna": per dare inchiostro e carta alle parole. L'Ottavo titolo proposto è: DUE VITE, Emanuele Trevi, Neripozza
"In punta di penna: rubrica di libri". È uno spazio creato per condividere letture e storie, riflessioni e pensieri a voce alta. "In punta di penna": per dare inchiostro e carta alle parole. Il settimo titolo proposto è: UNA BARCA NEL BOSCO, di Paola Mastrocola
"In punta di penna: rubrica di libri". È uno spazio creato per condividere letture e storie, riflessioni e pensieri a voce alta. "In punta di penna": per dare inchiostro e carta alle parole. Il sesto titolo proposto è:Favola umida, Sandro Pezzarossa, ed. Eretica
"In punta di penna: rubrica di libri". È uno spazio creato per condividere letture e storie, riflessioni e pensieri a voce alta. "In punta di penna": per dare inchiostro e carta alle parole. Il quinto titolo proposto è: "Città sommersa”, Marta Barone, Bompiani.