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Venerdì 9 agosto, alle 21 nel parco storico del centro di Modena, Leo Turrini e Marco Dieci in un viaggio tra parole e musica a 50 anni dalla missione Apollo 11. Ingresso libero.
 
Modena

Una serata “lunare” tra le narrazioni vivaci di Leo Turrini, giornalista e scrittore, insieme con le canzoni cantate e suonate da Marco Dieci con musicisti amici che accompagnavano con lui l’indimenticato Pierangelo Bertoli.

L’appuntamento di venerdì 9 agosto ai Giardini Ducali di Modena alle 21, come sempre a ingresso libero, è con un viaggio tra parole e musica a 50 anni dalla missione dell’Apollo 11 che portò il primo uomo a toccare il suolo della luna.

Il titolo scelto dagli autori, “Quando l’uomo sognava la luna”, rimanda non solo all’emozione vivissima di quel “piccolo passo enorme per l’umanità”, ma anche a un sentimento radicato nell’immaginazione umana dalla notte dei tempi.

La serata si svolge nel programma dei Giardini d'Estate, rassegna a cura di Studio’s, nell’ambito dell’Estate modenese organizzata dal Comune, con sostegno di Fondazione Cassa di risparmio di Modena ed Hera.

A Leo Turrini è affidato il ruolo del narratore, insieme con quello di chi tiene il filo dello svolgimento del tema, mentre ai musicisti è data la missione di riportare alla mente canzoni che sono state capaci di far sognare la luna e il volo. 

Con Marco Dieci, che canterà e suonerà pianoforte e chitarra, ci saranno Moreno Bartolacelli a fisarmonica e tastiere, e Gigi Cervi al basso.

Tra i brani che saranno proposti al pubblico dei Giardini ci sono “Nel blu dipinto di blu” di Domenico Modugno, “Guarda che luna” di Fred Buscaglione, “Space Oddity” di David Bowie, “Man of the moon” dei Rem, “E la luna bussò” di Loredana Bertè, “Ha tanti cieli la luna” di Renato Zero, “Anna e Marco” di Lucio Dalla e, dulcis in fundo, “Spunta la luna dal monte” di Bertoli, e altre canzoni italiane e straniere in tema.

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Dopo la conclusione dei lavori della parte romantica del Parco, la settimana scorsa è stato riaperto il cancello piccolo sul retro su via Maria Luigia. Rossi: “La Provincia, proprietaria del palazzo e del Parco, si fa carico di una manutenzione particolarmente onerosa, consapevole della grande importanza di questo bene.”

Parma, 8 agosto 2019 – Anche l’ultimo cancelletto del Parco della Reggia di Colorno, quello su via Maria Luigia, è stato sistemato e riaperto. Lo annuncia la Provincia di Parma, proprietaria della Reggia e del suo magnifico Parco.
L'ingresso pedonale al giardino da via Maria Luigia quindi adesso è aperto e usufruibile dai cittadini, grazie alla convenzione col Comune di Colorno, dalle 7,30 al tramonto.

Si tratta dell’ ingresso pedonale sul retro, sistemato a conclusione dell’intervento che ha reso di nuovo fruibile la parte romantica del parco. Il cancello grande, sempre su via Maria Luigia, anch’esso apribile, resta invece chiuso, per ragioni di sicurezza. La decisione dell’apertura dei cancelli spetta al Comune di Colorno, come da convenzione con la Provincia.

Per la sistemazione del cancello, ovviamente la Provincia ha seguito scrupolosamente le indicazioni tecniche della Soprintendenza. Il cancello è stato smontato e riposizionato più alto, è stato sistemato il vialetto di ingresso per eliminare la "pecca" che creava un gradino e rendeva disagevole l’ingresso per carrozzine e passeggini.

I lavori sono stati eseguiti a cura della Provincia di Parma – Ufficio Patrimonio, dopo avere condiviso l’intervento con la Soprintendenza, ente che ha il compito di vigilare su tutti gli interventi che riguardano la Reggia e il suo Parco, affinché siano rispettate le caratteristiche storico – architettoniche di questo importantissimo patrimonio comune vincolato da precise norme.

“La Reggia di Colorno e il suo Parco costituiscono la parte più pregiata del patrimonio della Provincia di Parma – ricorda il Presidente Diego Rossi – La sua manutenzione è particolarmente onerosa e deve sempre tener conto doverosamente dei pareri della Soprintendenza. La Provincia comunque fa tutto quanto le è possibile per conservare questo bene preziosissimo di tutta la comunità provinciale e della città di Colorno, e per renderne sempre più agevole e interessante la fruizione per colornesi e turisti.”

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Il ciclo di iniziative dedicate al tenore prevede, oltre a una doppia rappresentazione di Bohème e al Requiem di Leoncavallo, anche il concerto di Fiorella Mannoia, il 6 settembre, al Teatro Comunale.
 
Modena -
 

Modena rende omaggio a Luciano Pavarotti nel dodicesimo anniversario della scomparsa. Il cartellone di iniziative dedicate al grande tenore prevede, tra settembre e ottobre, cinque appuntamenti al Teatro Comunale “Luciano Pavarotti”: il Requiem di Ruggero Leoncavallo; il concerto di Fiorella Mannoia; una doppia rappresentazione di Bohème; un concerto di giovani talenti del belcanto. Gli spettacoli rientrano nel programma di “Modena Città del Belcanto”, la rassegna promossa da Comune di Modena, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Teatro Comunale “Luciano Pavarotti” e Istituto musicale Vecchi-Tonelli.

Il ciclo di celebrazioni si apre il 5 settembre con il Requiem di Ruggero Leoncavallo, del quale ricorre quest’anno il centenario della morte, nella prima esecuzione italiana dell’elaborazione e ricostruzione curata da József Ács. Cantanti solisti saranno tre allievi eccellenti del master che Raina Kabaivanska tiene al “Vecchi-Tonelli”: il soprano Marily Santoro, il tenore Reinaldo Droz e il baritono Daniel Kim Sunggyeul.

Il 6 settembre, anniversario della scomparsa del tenore, sarà la volta di “Luciano, un abbraccio senza confini”, il concerto con la partecipazione di Fiorella Mannoia promosso dalla Fondazione Luciano Pavarotti. Fu proprio la Mannoia, nel 2001 al Parco Novi Sad, a duettare con Pavarotti in una memorabile versione di Caruso. La sera del 6 settembre si esibiranno al Comunale anche il cantautore Giovanni Caccamo, il tenore Lorenzo Licitra e alcuni giovani talenti selezionati dalla Fondazione.

L’11 e 13 ottobre andrà in scena La Bohème, dando così il via al progetto che prevede la rappresentazione delle opere liriche interpretate dal tenore in ordine di debutto. È proprio con il capolavoro pucciniano che Pavarotti cantò infatti il suo primo ruolo, a Reggio Emilia nel 1961, e poco dopo nella sua città natale. Interpreti principali: Maria Teresa Leva nel ruolo di Mimì, Matteo Desole in quello di Rodolfo. La regia è di Leo Nucci. Dirige Aldo Sisillo.

Il 12 ottobre infine, per festeggiare il giorno della nascita di Luciano Pavarotti, è previsto, come lo scorso anno, un grande concerto interamente dedicato ai giovani talenti, con i cantanti allievi dei corsi di alto perfezionamento di Teatro Comunale e Istituto Vecchi - Tonelli a fianco dell’Orchestra Giovanile della Via Emilia, compagine formata dai migliori allievi dei Conservatori di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena. Saliranno sul palco Reinaldo Droz (tenore); Aleksandrina Mihaylova (soprano); Daniel Kim Sunggyeul (baritono); Floriana Cicio (soprano); Idil Karabulut (mezzo soprano).

Gli eventi del 5 e 6 settembre e del 12 ottobre saranno gratuiti ma sarà necessario ritirare un biglietto d’ingresso presso la biglietteria del teatro. Dal 3 settembre si potranno ritirare i biglietti degli eventi dei giorni 5 e 6; dal 5 ottobre quelli del concerto del 12. I biglietti della Bohème saranno in vendita da martedì 24 settembre. La biglietteria del teatro (Corso Canalgrande, 85) riaprirà giovedì 3 settembre. Per informazioni www.modenabelcanto.it.

 
 
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E' stato grande lo spettacolo all’Istituto Penitenziario di Parma. Tra il pubblico cittadini che hanno fatto un'apposita richiesta, su palco bravissimi interpreti che hanno proposto una nuova lettura di "Amleto" - pesante il fardello della vita.
Un'impresa non da poco che è riuscita magnificamente. Gli interpreti hanno assorbito, fatto loro intimamente il testo, globalmente e per le parti che hanno interpretano (anche più d’una, e alcuni ruoli per più attori, diverse le sfumature).
Lunghissimi gli applausi per questo debutto che è una produzione Progetti&Teatro, maestri guida Carlo Ferrari e Franca Tragni, che ne hanno curato anche l’adattamento drammaturgico e la regia.
Laura Rossi, assessore al Welfare del Comune di Parma e Domenico Gorla, Comandante della polizia giudiziaria, hanno consegnato a tutti gli eccellenti interpreti, Antonio, Daniele, Domenico, Emanuele, Franco, Giovanni, Giuseppe, Nicola, Saverio, Tonino, singoli attestati di merito. Con motivato orgoglio, così come si era percepito nelle parole della Vicedirettrice dell’Istituto, Lucia Monastero "questa esperienza mostra i frutti di un lavoro teatrale di alta qualità, quindici anni d’impegno comune" ha ricordato la Monastero "un tempo forse più appartato, meno visibile, ora fortunatamente in più aperto dialogo con la città."
Una domanda accompagna il titolo: Quale fardello dobbiamo sopportare e per quanto tempo? Via via gli interpreti, vestiti di nero, si sono seduti nella prima fila della sala: è di tutti - e si sale in scena per divenire Claudio o Ofelia. Così come per la vita?: una delle più amate metafore shakespeariane! E anche in questo spettacolo, non mancano intelligenti tocchi metateatrali, come per Amleto che, con noncuranza, passa il ruolo a un compagno. Tutto scorre veloce verso la tragedia finale. Amleto e Laerte sono di fronte, in posizione elevata, come statue in attesa con quel dilemma eterno: Essere o non essere.

 

Dal 14 settembre 2019 apertura straordinaria con eventi, visite guidate al rosone e concerti in collaborazione col Teatro Regio. Con un intervento che interessa circa 600 mq di facciata, il progetto di restauro di San Francesco del Prato si configura come un’impresa capace di coinvolgere non solamente gli addetti ai lavori ma anche Parma e le sue istituzioni culturali. Se il 14 settembre 2019 segna l’inizio della possibilità di effettuare visite guidate in quota per arrivare a due passi dal cielo e soprattutto dal rosone e dalle decorazioni normalmente intuibili solo da grande distanza, sono numerose le iniziative riunite sotto il cappello del messaggio “Liberiamo San Francesco del Prato” eorganizzate per sostenere in svariati modi un’operazione che mira a rendere l’edificio uno dei simboli della città eletta “Capitale Italiana della Cultura” per il 2020.

Visite in quota 

Nei weekend dal 14 settembre fino al 3 novembre – oltre all’eccezione dell’1 novembre e a occasionali appuntamenti su richiesta - sarà possibile partecipare a una serie di visite guidate, che si terranno tra le 9:45 e le 12:45 e tra le 14:00 e le 17:45, con una prima parte propedeutica di circa 15 minuti nel temporary, dedicata all’illustrazione della storia della chiesa, e una seconda di mezz’ora, a circa 20 metri di quota. La visita in quota – si salirà con un ascensore - offrirà l’occasione di ammirare da vicino il grande rosone a 16 raggi e il raffinato decoro delle formelle policrome, ma anche di godere di uno straordinario panorama sul centro storico, con un’inedita vista della cattedrale, a pochi metri in linea d'aria rispetto alla chiesa di San Francesco. 

Con una donazione di 10 euro – che, erogabile dal sito www.sanfrancescodelprato.it, rappresenta anche un concreto contributo individuale al sostegno dell’intervento – si potrà prenotare, a slot fino a 10 persone alla volta, la propria visita. L’apertura del servizio di prenotazione online sarà comunicata dall’organizzazione agli interessati, in modo che possano scegliere la data.

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                                San Francesco del Prato - Rosone - Credit Giuseppe Bigliardi  

 

Il Suono nella Bellezza

Un progetto tanto ambizioso merita una ”adeguata” colonna sonora. San Francesco del Prato, in collaborazione col Teatro Regio di Parma, ospiterà la prima di Luisa Miller, nell’ambito del Festival Verdi 2019, con la regia di Lev Dodin, il cui debutto è fissato per il 28 settembre 2019 (recite 5, 12 e 19 ottobre): lo spettacolo sarà allestito durante i lavori di restauro, trasformando la chiesa-cantiere in teatro e offrendo un’occasione irripetibile di assistere alla rappresentazione in una scenografia e in un allestimento inediti, dei quali anche i ponteggi saranno parte integrante. Ma la rassegna che è ormai diventata un festival lirico internazionale, capace di richiamare ogni anno un pubblico internazionale, è solo una delle numerose iniziative culturali che circondano un cantiere dall’anima spettacolare. Il Suono nella Bellezza è un ciclo di tre straordinari concerti tenuti in questa splendida cornice, pensati per sostenere con l’intero ricavato i lavori di restauro. Tutti previsti alle 20.30.

Si comincerà lunedì 7 ottobre 2019, quando lo Spiritual Trio di Fabrizio Bossoproporrà un personale omaggio alla musica nera, nella variante Gospel e Spiritual. Saranno invece le musiche di Paganini, Verdi, Rossini e Bellini il cuore dell’esecuzione del 14 ottobre, che avrà come protagonista il famoso violinista Massimo Quarta e l’Orchestra I Musici di Parma. L’ultimo dei tre appuntamenti in programma è infine affidato ai famosi musicisti che compongono il Trio di Parma – con Alberto Miodini al pianoforte, Ivan Rabaglia al violino, Enrico Bronzi al violoncello – impegnati in un concerto sulle note di Robert Schumann, Antonín Dvorák e Johannes Brahms. 

Sarà possibile acquistare i biglietti dal 12 di settembre presso la Biglietteria Teatro Regio di Parma: 

tel. 0521 203999 

e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Visite istituzionali, transiti tradizionali e installazioni Green

La visita del Cardinal Ravasi il 29 settembre, con talk show del pomeriggio, e il Transito di San Francesco del 3 ottobre si aggiungono per comporre un calendario di eventi che rende conto della partecipazione e dell’interesse intorno alle operazioni di restauro. Tra queste, dal 27 settembre al 27 ottobre, una tappa del tour di Biosphera Project servirà a porre l’accento sul versante delle innovazioni e delle tematiche green nel campo dell’architettura: in Piazzale San Francesco sarà installata un’unità abitativa itinerante ed energeticamente autonoma, progettata secondo i principi della biofilia, con l’obiettivo di portare benessere (tanto del vivere, quanto del Pianeta) e rigenerare corpo e mente degli abitanti. 

 

Modalità di donazione

Attorno al progetto, sono state lanciate un’articolata attività di promozione social e una campagna popolare di raccolta fondi - identificata con il restauro della facciata simbolicamente destinata proprio ai donatori - che tocca diversi mezzi di comunicazione. Senza trascurare l’importanza di elementi estremamente tangibili, come l’installazione in piazza Garibaldi, dove hanno trovato posto una delle inferriate rimosse dalla facciata e uno scrigno contenente il cofanetto con il troncone dell’inferriata stessa, simbolo dell’operazione di sostegno collettivo strutturata in due fasi, da aprile a settembre e da ottobre fino alla riapertura prevista nel 2020. Per ricordare la vicenda travagliata che ha visto gli spazi della chiesa e del convento diventare un carcere, è stata infatti ricavata una serie limitatissima di copie numerate di una raffinata confezione di cartone contenente un frammento certificato del punto di intersezione delle sbarre della vecchia prigione, provenienti quasi interamente dalla facciata e rimosse per scelta architettonica di ripristino. Le sezioni saranno consegnate ai donatori più generosi, come testimonianza del loro contributo. 

È possibile sostenere il progetto attraverso un’erogazione liberale, beneficiando dell’Art Bonus, che consente il recupero fiscale del 65% dell’importo donato sia da liberi cittadini che da imprese.

BENEFICIARIO Diocesi di Parma

IBAN IT02N0623012700000038406827 c/o Crédit Agricole Italia

CAUSALE Art Bonus – Diocesi di Parma – San Francesco del Prato – Parma – Tuo Codice Fiscale o P. Iva

Il sostenitore versa una cifra a piacere sul sito www.sanfrancescodelprato.it tramite carta di credito o bonifico. In base all’importo dell’offerta, oltre alla presenza nel registro dei donors, saranno proposti un oggetto o un’attività come segno di ringraziamento:

- a partire da 10 euro: visita al rosone

- a partire da 30 euro: un gadget eco-friendly

- a partire da 200 euro: un cofanetto contenente un troncone di inferriato certificato e numerato

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Cofanetti contenenti ognuno una sezione delle grate carcerarie credit Francesca Bocchia 

 

UNO “SCRIGNO” PER RACCONTARE UN PEZZO DI STORIA

San Francesco del Prato ha una storia travagliata, dall’epoca napoleonica fino al 1992 da Chiesa fu trasformato in carcere. Un gioiello nascosto a cui finalmente è stato riconosciuto il suo immenso valore storico e culturale, portando così allo sviluppo di un progetto per il suo completo restauro. La prima fase dei lavori ha visto l’eliminazione dalla facciata delle inferriate del carcere, che da oltre 200 anni deturpavano, in più punti, la sobria architettura del complesso architettonico. L’agenzia Areaitalia, che si occupa della campagna di comunicazione per la raccolta fondi, ha voluto dare valore a questo “pezzo di storia” rendendolo il simbolo tangibile della rinascita della Chiesa.

Sono stati creati quindi dei cofanetti contenenti ognuno una sezione delle grate carcerarie. Il messaggio portante della campagna “Liberiamo San Francesco del Prato” viene espresso simbolicamente proprio da questi pezzi di grata, tagliati accuratamente in corrispondenza dello snodo e numerati uno ad uno. All’interno del cofanetto oltre alla grata del carcere troviamo un opuscolo che racconta la storia della chiesa con foto suggestive e frasi francescane e il certificato di autenticità che ne garantisce la provenienza certa e l'unicità. Un cordino sigilla la confezione (che ricorda il cingolo che indossano i frati) fissato con ceralacca marchiata. Infine, per consentire l’esposizione della riproduzione della finestra carceraria sono stati realizzati con i tagli di lavorazione cartotecnica due alloggiamenti che permettono di collocarla agevolmente ovunque si voglia. Il cofanetto è stato realizzato con materiali volutamente poveri e con linee semplici ed eleganti, una confezione "green" che riflette lo spirito francescano. Un progetto che rispetta l’ambiente anche nella scelta del contenitore esterno e degli imballaggi che non contengono plastica ma solo carta riciclata. Realizzati in numero limitato, questi cofanetti saranno consegnati a coloro che avranno donato on-line e che potranno ricevere un segno tangibile del loro contributo (sanfrancescodelprato.it).

In Piazza Garibaldi a Parma sarà presente un’importante installazione dove saranno collocati: una delle inferriate rimosse dalla facciata, uno scrigno con il cofanetto, alcune pannellature di approfondimento sulla storia della Chiesa e le modalità per contribuire alla raccolta fondi popolare. 

Crédit Agricole Italia darà visibilità alla campagna stessa, allestendo le filiali cittadine con poster di “Liberiamo San Francesco del Prato” posizionando inoltre totem di comunicazione con il cofanetto, fisicamente inserito in una teca.

 

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                             San Francesco del Prato - Lavori in corso - Credit Francesca Bocchia 

 

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                    San Francesco del Prato - Facciata - Dopo il restauro

 

 

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Aperitivi formativi al MARCELLO experience Parma - Mercoledì 31 luglio sarà trattato il tema della GESTIONE DEL TEMPO

A Calicella di Pilastro lo psicologo Andrea Giuffredi terrà un workshop sulla gestione del tempo come cura di sé, consapevolezza e autostima. A seguire degustazione enogastronomica legata al territorio

Nuovo appuntamento con gli “Aperitivi formativi” al MARCELLO experience Parma, degusteria e wineshop ricavato in un antico casale ristrutturato e immerso tra i vigneti, in strada della Buca 5 a Calicella di Pilastro di Langhirano.
Il mese di luglio si chiude mercoledì 31 alle ore 19.30 con il tema della gestione del tempo trattato da Andrea Giuffredi, dottore in psicologia, coach umanista e istruttore mindfulness, che spiegherà, con un approccio diverso dal time management, come autostima e cura di sé influiscano sulle capacità organizzative e di gestione delle attività quotidiane e a lungo termine.


Durante il seminario verranno forniti esempi pratici e fatti fare esercizi per impadronirsi fin da subito delle tecniche e degli strumenti di base per migliorare nei diversi ambiti.


Segue aperitivo in cui saranno degustate le principali eccellenze del territorio come salumi e formaggi, crostini, giardiniera artigianale, e altre prelibatezze, abbinate ad alcuni vini tipici di casa Ariola, come il classico Marcello e l’innovativo Marcello red spritz, nato dal connubio tra lambrusco e aperol.


Per ulteriori informazioni e per aderire – fino ad esaurimento posti – è possibile contattare il 338.5219408 oppure lo 0521.639461.

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Mostre, seminari, talk, eventi, letture portfolio e workshop. Il fine settimana appena trascorso ha visto la IV edizione del Pontremoli Foto Festival, un progetto ideato, realizzato e diretto da Lunicafoto con la direzione artistica a cura di Ottavio Maledusi e Maurizio Rebuzzini. 

Foto a cura di Francesca Bocchia 

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Dal 30 luglio al 27 ottobre, nove serate in luoghi suggestivi e pieni di fascino tra le provincie di Bologna, Modena, Parma, Forlì e Cesena, Ravenna e Rimini. Tra gli ospiti, l’attore Marco Manchisi con uno spettacolo dedicato a Totò, il ballerino di danza contemporanea Daniele Albanese, la cantante e musicista inglese Sarah Jane Morris. E poi un concerto di musica lirica e un evento a cura del Festival della Fiaba di Modena. Una iniziativa organizzata da Regione Emilia-Romagna, IBC Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali, AIAMS Associazione Italiana Amici dei Mulini Storici e ATER Associazione Teatrale Emilia Romagna – Circuito Regionale Multidisciplinare.

29 luglio 2019 

Sei spettacoli in nove serate diverse tra teatro musica e danza in altrettanti luoghi suggestivi e pieni di fascino, che coinvolgono il territorio dell’Emilia Romagna con le provincie di Bologna, Modena, Parma, Forlì e Cesena, Ravenna e Rimini. Un modo originale di vivere l’esperienza teatrale e i suoi linguaggi performativi sul territorio, in location singolari e non comunemente pensate per lo svolgersi di spettacoli, e invece capaci di innescare proprio per questo un cortocircuito emozionale negli spettatori.

Da martedì 30 luglio a domenica 27 ottobre 2019 avrà luogo in otto Mulini storici nei Comuni di Lesignano de’ Bagni (PR), Ravenna, Castelbolognese (RA), Gaggio Montano (BO), Montese (MO), Castelfranco Emilia (MO), Premilcuore (FC) e Novafeltria (RN) Macinare Cultura 2019, seconda edizione di un progetto di valorizzazione dei mulini associati ad AIAMS (Associazione Italiana Amici dei Mulini Storici) e dei loro luoghi, in genere piccoli comuni posti - assieme ai mulini - in luoghi geograficamente straordinari. Orari diversi. 

L’iniziativa è organizzata dalla Regione Emilia-Romagna, da IBC Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali, da AIAMS Associazione Italiana Amici dei Mulini Storici Emilia Romagna e da ATER Associazione Teatrale Emilia Romagna – Circuito Regionale Multidisciplinare, in collaborazione con gli otto Comuni coinvolti e BCC Credito Cooperativo ravennate forlivese & imolese, e EmilBanca Credito Cooperativo.

L’inaugurazione di Macinare Cultura 2019 si terrà all’insegna della prosa martedì 30 luglio alle ore 21.30 presso il Mulino di Lesignano in località Stadirano frazione di Lesignano de’ Bagni in provincia di Parma con “Il corpo di Totò” scritto diretto e interpretato da Marco Manchisi. Totò e Antonio De Curtis. Un corpo, due anime, il comico e l'uomo che lo muove. Un uomo, un cantastorie ne racconta frammenti di vita e di teatro, mette in luce i contrasti tra i due caratteri, vive la frenesia dell'attore Totò, ma anche il desiderio di calma del Principe. I due sulla scena si stuzzicano, si combattono, ma si alimentano e si contaminano fino a fondersi. L'andamento dei testi - di Totò, Karl Valentin, Federico Fellini, Pier Paolo Pasolini - è cronologico, dagli anni venti dove Totò sopravviveva con il varietà, fino alle sue ultime parole prima della scomparsa nel 1967. Per tutta la serata sarà aperto un bar ristorante.

Per Info:

ATER - Associazione Teatrale Emilia Romagna

www.ater.emr.it

Programma nel pdf allegato qui sotto 

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Riaperto ufficialmente il Giardino romantico all’interno del Parco Storico della Reggia di Colorno, il bosco che si trova dopo il giardino all’inglese. Alla cerimonia hanno preso parte il Presidente della Provincia Diego Rossi, il Delegato provinciale al Patrimonio Alessandro Tassi Carboni, il Sindaco di Colorno Cristian Stocchi e la responsabile dell’Ufficio Patrimonio della Provincia ing. Paola Cassinelli.

“Restituiamo con soddisfazione alla cittadinanza colornese e a tutti i visitatori della Reggia un parco secolare che è stato oggetto di interventi di riqualificazione e manutenzione straordinaria da parte della Provincia, con una dotazione di risorse  importanti – afferma il presidente Diego Rossi – Il risultato è frutto anche del lavoro della precedente Amministrazione provinciale, che aveva già avviato il progetto. L’attuale amministrazione ha seguito molto da vicino lo svolgersi dei lavori di cantiere e voglio ringraziare il Delegato e i nostri tecnici, che hanno dimostrato grande dedizione.”

"La riapertura del Giardino Romantico, frutto del tenace lavoro di chi mi ha preceduto e della cura sapiente dell'apparato tecnico, sigla la volontà condivisa con il Comune di Colorno di una riflessione sul futuro del complesso ducale - dichiara il Delegato provinciale al Patrimonio Alessandro Tassi Carboni - L'eccezionalità del patrimonio storico e delle attività ospitate suggeriscono infatti la necessità di prefigurare un disegno strategico di ulteriore valorizzazione principalmente rivolto alla promozione di cultura e turismo." 

"La riapertura di oggi è certamente motivo di soddisfazione per tutti - aggiunge il Sindaco di Colorno Christian Stocchi - Tuttavia non dobbiamo dimenticare il lungo periodo di chiusura di questa significativa parte del parco, per evitare di ritrovarci in  futuro in questa situazione. Condividiamo l'intenzione della Provincia di costruire un nuovo progetto strategico intorno alla Reggia. La piena fruibilità del parco è precondizione di una efficace progettualità sulla Reggia e sul suo giardino. Un tassello fondamentale non solo per Colorno ma anche per tutto il nostro territorio" 

I LAVORI
I lavori dell’area romantica del  Parco della Reggia sono costati 218 mila euro e hanno comportato interventi considerevoli: la maggior parte degli alberi ha richiesto operazioni di potatura e risanamento e circa un centinaio di piante sono state abbattute, con successiva ripiantumazione.
Per tutte le piante abbattute sono state predisposte analisi molto accurate (le VTA - metodo Visual Tree Assessment) aggiornate per ogni pianta prima di intervenire e per alcune sono stati anche eseguiti rilievi strumentali. Ora il giardino viene riaperto in sicurezza, rendendo così di nuovo fruibile al pubblico una parte importante del parco.
Il bosco vede la presenza di frassini, tigli e ippocastani, pioppi, platani, olmi, robinie, aceri carpini, ginko biloba, ed altre essenze.
Fu Maria Luigia, nella prima metà dell’800, a far trasformare il giardino alla francese in bosco romantico all’inglese, con la collaborazione del presidente della società Botanica di Londra Carlo Barvitius. Tra l’altro, nell’area vennero innestate molte piante rare (tra cui la Zelcova Carpinifoglia tuttora esistente) e fu creato il laghetto con isola dell’amore.
I lavori appena conclusi hanno compreso anche la sistemazione del laghetto, con il consolidamento e la piantumazione delle sue sponde e l’introduzione di un’apposita cartellonistica informativa, con bacheche di legno e il ripristino della pavimentazione dei vialetti con la rimozione del residuo di limo rimasto dopo l’alluvione.

Fonte: Provincia di Parma

Il 25 luglio, alle ore 21, alla Pinacoteca Stuard, Cristina Cattaneo ospite dell'ultimo appuntamento della rassegna letteraria "Vitae. Sguardi al Femminile"

Parma -

Sarà Cristina Cattaneo la protagonista, giovedì 25 luglio, del terzo e ultimo appuntamento di "Vitae. Sguardi al femminile”, la rassegna letteraria, organizzata dagli assessorati alla Cultura e alle Pari opportunità del Comune di Parma, nello splendido chiostro della Pinacoteca Stuard dell’ex monastero benedettino di San Paolo, dedicata allo sguardo femminile sul mondo, con autrici che, attraverso la presentazione dei propri libri, raccontano i loro vissuti, mettendo a nudo emozioni e dando voce e storie ad altri da sé.

Nell'ultimo appuntamento di giovedì 25 luglio, alle ore 21, Cristina Cattaneo presenterà il suo libro “Naufraghi senza volto”, dialogando con l’autrice Rossana Cecchi. Evento in collaborazione con Raffaello Cortina Editore.

Il libro si focalizza su un tema di grande attualità e di altrettanta drammaticità. Parla del corpo di un ragazzo con in tasca un sacchetto di terra del suo Paese, l’Eritrea. Ma anche di quello di un ragazzino che veste un giubbotto al cui interno è cucita la sua pagella scolastica. Sono i corpi delle vittime del Mar Mediterraneo, di morti che tali sono diventati nel tentativo di raggiungere il nostro Paese. A molte delle vittime di quello che è uno dei drammi più forti della contemporaneità è stata negata anche l’identità. L’emergenza umanitaria dell’immigrazione ha restituito alle spiagge europee migliaia di corpi. Oltre la metà non sono mai stati identificati. Il libro racconta il dramma di tutto questo attraverso il vissuto e gli occhi di un medico legale. Si focalizza, con lucidità impressionante, sui tentativi di un Paese di dare un nome a vittime dimenticate da tutti. I loro corpi, infatti, sono una delle più lucide e drammatiche testimonianze della violenza del nostro tempo.

Cristina Cattaneo è professoressa ordinaria di Medicina Legale presso l’Università degli Studi di Milano e direttore del LABANOF, il Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense della stessa università di Milano. È attualmente coinvolta nell’identificazione dei migranti morti in mare, in particolare nei naufragi di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e quello del 18 aprile 2015.

L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

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