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Individuata a Busseto la casa in cui Giuseppe Verdi visse la sua giovinezza tra i 10 e 17 anni, è l'attuale "Casa della Cultura"

L'epopea verdiana si arricchisce di un tassello inedito, o meglio dimenticato, a Busseto è stata individuata la casa in cui Giuseppe Verdi visse la sua giovinezza dai 10 ai 17 anni, dal 1823 al 1831.

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Un particolare importante della storia del Maestro riportato alla luce dagli studi Corrado Mingardi, direttore della Biblioteca della Fondazione Cariparma che ha sede a Busseto e noto studioso di vicende verdiane e della Bassa Parmense. La dimora indicata è in Via Piroli, l'esatta ubicazione nasce da una lettura incrociata di vari testi, alcuni rari, di studiosi che hanno scandagliato la vita di Verdi.
Libri che sono custoditi nella biblioteca di Busseto.

Corrado Mingardi

La prima ad indicare esplicitamente l'abitazione di Via Piroli fu Mary Jane Philips Matz, maggiore studiosa dell'infanzia e della giovinezza di Verdi, in una biografia del Maestro edita in inglese nel 1973 e poi ristampata in Francia nel 1996, che a sua volta riprende quando aveva rivelato un altro biografo Ercole (Hercules) Cavalli, un bussetano che nel 1867, dopo aver raccolto le confidenze della madre di Verdi pubblicò in Spagna un volume sulla vita del Maestro. La casa in Via Piroli, era quella del ciabattino Pietro Michiara detto "Pugnatta", presso il quale il padre lo fece abitare dall'autunno del 1823 fino al maggio del 1831 pagando una retta di 30 centesimi al giorno.

In un altro testo pubblicato nel 1931 dal critico musicale Carlo Gatti non mancano aneddoti inediti coniati dai bussetani, relativi alla presenza di Giuseppe Verdi in quella casa. Ci dice Corrado Mingardi: "Verdi in quella casa si esercitava nei suoi studi musicali, i militari della vicina caserma di gendarmeria, che allora si trovava lì nei pressi, si lamentavano del continuo fastidio della musica".

Franco Abbiati, in un volume del 1959, ricorda che Verdi lasciò quella casa nel maggio del 1831, dopo un duplice omicidio che avvenne nelle vicinanze a scopo di rapina, per tenerlo più al sicuro fu ospitato in casa del suo mecenate Antonio Barezzi.

Prima che venisse alla luce questo particolare dimenticato della vita di Verdi, quasi come se fosse un segno premonitore, la casa era stata acquistata dalla filantropa 

Anna Sichel

bussetana Anna Sichel, che l'ha destinata a spazio gratuito per attività culturali, denominandola la "Casa della Cultura", rivolte principalmente a ricordare il Maestro. Ultimamente vi è svolto un importante incontro, coordinato proprio da Mingardi, per ricordare la figura di Guseppina Strepponi, il soprano che fu moglie di Verdi.
(Salvatore Pizzo)

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Gran serata al Teatro Asioli di Correggio, venerdì 31 ottobre, con la consegna del riconoscimento e il concerto benefico -

Reggio Emilia, 24 ottobre 2014 -

Sarà una delle coppie considerate dai critici musicali una delle più prestigiose dell'attuale mondo operisticoDaniela Dessì e Fabio Armiliato – a ricevere a Correggio, il prossimo 31 ottobre, il Premio Pavarotti d'Oro 2014. L'iniziativa è stata ufficialmente presentata in conferenza stampa dal sindaco di Correggio, Ilenia Malavasi, dal presidente della Pro Loco correggese, Aimone Spaggiari, e da Franco "Panocia" Casarini, grande amico del tenore modenese e vero e proprio "motore" dell'evento, e Maddalena Nicolini, in rappresentanza del gruppo promotore.

Dopo il grande successo degli scorsi anni, è così giunto all'ottava edizione il Premio patrocinato dal Comune di Correggio e organizzato da Pro Loco Correggio, per rendere omaggio al Maestro Luciano Pavarotti, con la consegna del riconoscimento e il concerto benefico, al Teatro Asioli, alle ore 20,30.
Il riconoscimento e l'istituzione del Premio, che avvengono su specifica autorizzazione della famiglia Pavarotti, discendono proprio dal legame tra Luciano Pavarotti e la città di Correggio, dovuto alla profonda amicizia con Casarini: un affetto reciproco che, nel dicembre del 2002 portò il tenore modenese ad esibirsi all'Asioli in occasione della riapertura del Teatro.

"Due sono gli aspetti che qualificano questo evento", illustra Aimone Spaggiari. "Omaggiare la memoria di un grande personaggio di caratura mondiale, e ricavare fondi da devolvere in beneficienza. In questi anni, grazie al Pavarotti d'Oro abbiamo infatti potuto distribuire circa 50mila euro ad associazioni – da SiAMO con te, alla Casa della Carità agli Amici del Cuore, alla Fondazione Dopo di Noi e ad altri – presenti e attive sul nostro territorio".
"La coppia Dessì-Armiliato", spiega Franco Casarini, "da vent'anni calca i più importanti palcoscenici del mondo. Ma quest'anno siamo sicurissimi di esprimere un livello di qualità alta anche con i giovani artisti che si esibiranno nel corso della serata all'Asioli".

"Una tra le caratteristiche più importanti dei cast che in questi anni Panocia e il maestro Paolo Andreoli sono sempre riusciti a mettere in piedi", conferma Maddalena Nicolini, "è quella di riuscire a dare spazio e visibilità a promesse e cantanti all'inizio della loro carriera, che hanno così l'occasione di confrontarsi su un palcoscenico prestigioso con alcuni tra i più grandi interpreti dell'opera e della lirica".
"Ritrovo un appuntamento che avevo visto nascere in qualità di assessore alla cultura e che ora è cresciuto e si affermato ben oltre la nostra dimensione territoriale", conclude il sindaco Ilenia Malavasi. "Il grazie va a Panocia, naturalmente, alla Pro Loco, sempre pronta a supportare e a impegnarsi nell'organizzazione di questi appuntamenti, ma soprattutto ai numerosi sponsor che dimostrano un senso di impresa sociale, caratteristica di un territorio che vuole bene alla propria città".

Daniela Dessì e Fabio Armiliato riceveranno il Premio nel corso di una serata che vedrà salire sul palco dell'Asioli la grande tradizione della romanza italiana grazie alle esibizioni della mezzosoprano Antonella Carpenito, del basso Antonio Carmelo Di Matteo e del baritono Giuseppe Altomare.
Di grande spessore anche il cast dei musicisti, a partire dal maestro Paolo Andreoli al pianoforte e da Gennaro Cardaropoli al violino. A presentare la serata Francesca Manzini.
Come sempre, numerosi sono i partner e gli sponsor dell'evento: Warrant Group, Angelo Marani, Banca Popolare dell'Emilia Romagna, Cantine Riunite, Il Resto del Carlino, Modateca Deanna, Albergo dei Medaglioni-Ristorante Il Correggio, Lini910 e Carlo Riccò.

Prevendita: alla biglietteria del Teatro Asioli, domenica 26 ottobre dalle ore 9 alle 13 e venerdì 31 ottobre dalle ore 17.
Da lunedì 27 ottobre possibile prenotare i biglietti telefonicamente allo 0522.637813 o via mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Ingressi: 30 euro per la platea, 20 euro per i palchi di primo e secondo ordine, 10 euro i palchi di terzo ordine e il loggione.
Info: Teatro Asioli, tel. 0522.637813 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.www.pavarottidoro.it

(Fonte: Ufficio stampa Comune di Correggio)

Domenica, 26 Ottobre 2014 10:45

La Gioia è sinonimo di vita

Intervista a Barbara Pozzo, autrice del libro "La vita che sei" - di Federico Bonati -

Parma, 26 ottobre 2014 -

Sfogliando le pagine di "La vita che sei" (BUR, 2014) è molto forte il messaggio di leggerezza e positività che traspare dalle parole di Barbara Pozzo. In un mondo sempre più frenetico e carico di impegni per ognuno, c'è un invito al lettore a riflettere su sé stesso, riscoprendosi e ritrovandosi.

Barbara Pozzo: fisioterapista, blogger e autrice. Come e dove nasce "La vita che sei"? Questo libro nasce dall'intenzione di "restituire" tutto quello che ho imparato in trent'anni di lavoro come terapista e di pratica personale. Con i miei pazienti ho potuto toccare con mano come funzioni la strada della guarigione e del benessere profondo, e "La vita che sei" nasce anche per la voglia di condividere e mettere a disposizione questo punto di vista.

Il libro è diviso in ventiquattro capitoli, ventiquattro meditazioni sulla gioia. Cos'è, quindi, la Gioia per Barbara? La gioia per me è sinonimo di Vita. È il flusso vitale che ci sostiene e ci permette di essere qui, è il nostro terreno di base su cui appoggiarci per procedere nel cammino, è un contenitore che può racchiudere qualsiasi tipo di emozione e sentimento, ma che si mantiene tale perché senza di esso non saremmo su questa Terra, è la consapevolezza di essere vivi.

All'interno del tuo libro è interessante notare il tipo di correlazione che intercorre tra corpo e anima. Quanto è importante l'equilibrio tra essi per il benessere di un essere umano? E che cosa può accadere se invece questo equilibrio viene a mancare? L'equilibrio tra anima e corpo è fondamentale, anche perché potremmo dire che anima e corpo sono una cosa sola e si influenzano l'un l'altra al punto che se questo equilibrio viene a mancare si manifesteranno dei segnali di disagio che possono anche tradursi in sintomi fino a sfociare in una patologia vera e propria.

Mentre scrivevi il libro, ti è mai capitato di pensare: "Sto scrivendo questo libro per qualcuno in particolare"? Non ho mai avuto in mente qualcuno in particolare, ma sentivo una sorta di interlocutore immaginario che rappresentava un po' ognuno di noi, con le difficoltà, i sogni, le emozioni, i pensieri e i sentimenti che abbiamo tutti.

Oltre alla Gioia, di cui abbiamo parlato prima, in questo libro sono molto presenti Gratitudine e Amore. Che importanza hanno, questi sentimenti, sia a livello personale, inteso come ogni singolo essere umano, che a livello universale? Sono disposizioni d'animo fondamentali per chiunque voglia andare nella direzione della crescita personale e globale. Se la nostra disposizione d'animo, dunque il nostro sguardo interiore si volge al bene, a ciò che abbiamo, all'apertura, sarà lì che metteremo la nostra energia, perché diamo energia dove mettiamo attenzione e questo produce un'abbondanza dell'oggetto della nostra attenzione. Se rivolgiamo lo sguardo a ciò che ci manca, alla scarsità, a ciò che non va bene, alle lamentele, alle critiche, daremo energia a questo e questo otterremo sempre di più. Questo vale su scala sia personale che globale.

Molto interessante è anche il simbolo di copertina: il simbolo dell'infinito, del moto perpetuo delle cose. Che cosa intendi esprimere e trasmettere con quel simbolo? La circolarità del flusso della vita, dell'Amore che genera Amore, la vastità dell'Amore che ci sostiene, l'infinito dare dell'Universo che ci ama e ci spinge a evolvere sempre e comunque.

Nel 2011 hai fondato il blog Somebliss (www.somebliss.com), molto attivo anche sui social network. Come nasce questa idea e che bilancio ti senti di fare dopo tre anni di Somebliss? Somebliss nasce dall'intenzione di mettere a disposizione di chiunque fosse interessato tutto ciò che ho potuto verificare che funzioni per il benessere profondo di anima e corpo, creando uno spazio libero dove si può trovare Amore, conforto, sostegno e ascolto. In tre anni di vita Somebliss è cresciuto esponenzialmente, diventando un luogo d' incontro tra anime desiderose di trovare una dimensione di cuore, tantissime persone si sono incontrate in questo spazio condividendo le proprie emozioni e sensazioni, potendo sentirsi meno sole e libere di raccontarsi, confrontarsi e sostenersi a vicenda. Ricevo centinaia di messaggi anche da ragazze e ragazzi giovanissimi e questo, se da una parte è segno di un disagio già diffuso precocemente, dall'altra è anche segno che c'è voglia di conoscersi, di crescere, di migliorarsi. Leggo storie molto dolorose, ma anche intense e ricche di espressioni di anime meravigliose, anche se magari in difficoltà.

Nel 2013 ti sei sposata col cantante Luciano Ligabue. Sembra buffo, ma leggendo "La vita che sei" e ascoltando "Mondovisione" (l'ultimo album di Ligabue uscito nel 2013, ndr), sembra di notare vari punti in comune, in particolar modo sul tema dell'Amore. Barbara, che idea hai in merito? C'è un po' di "La vita che sei" in "Mondovisione" e viceversa? Io e Luciano siamo profondamente legati e con una preziosa affinità d'anima, abbiamo uno scambio molto ricco e intenso su queste tematiche e una comune visione della vita, quindi credo che sia inevitabile che ci siamo "influenzati" a vicenda. A entrambi sta molto a cuore poter mandare un messaggio di bene e di luce.

In conclusione, Barbara intende esprimere un augurio ai lettori, affinchè ognuno di noi possa trovare la gioia di ascoltare la propria anima, consapevoli che lì c'è tutta la saggezza di cui abbiamo bisogno per procedere nella vita, per realizzare sè stessi. Appunto, la vita che siamo.

 

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Il racconto della "Grande guerra", attraverso la posta militare: sabato 25 ottobre inaugura a Correggio una ricchissima mostra curata da Gianni Giannoccolo.

Reggio Emilia, 25 ottobre 2014 -

Inaugura a Correggio, sabato 25 ottobre, alle ore 16, al museo civico "Il Correggio" la mostra "La Grande Guerra 1914 - 1918. Percorsi storici attraverso la posta militare", a cura di Gianni Giannoccolo.
L'esposizione, realizzata grazie alla collaborazione del "Circolo filatelico numismatico Mario Farina" di Correggio, ripercorre nelle sue varie sezioni e grazie al ricchissimo apparato iconografico e documentario raccolto dal curatore, le vicende del primo conflitto mondiale, esaminato da numerosi e non sempre convenzionali angoli visuali.

"Uno dei nuclei fondamentali", illustra il curatore Gianni Giannoccolo, "è certamente rappresentato dalle cartoline che tracciano una storia completa della posta militare durante il conflitto. Accanto, altre sezioni illustrano, attraverso documenti originali, aspetti poco noti relativi alla guerra psicologica, alla propaganda militare, alla solidarietà ricevuta dagli alleati, alle operazioni belliche e alla società del tempo".

"Apriamo con questa mostra", afferma il sindaco Ilenia Malavasi, "le celebrazioni del centenario della Prima guerra mondiale: una tragedia che coinvolse milioni di uomini e donne, segnò la fine degli imperi e aprì le porte ai totalitarismi degli anni '20 e '30. Ricordare quelle vicende attraverso le parole e le immagini di coloro che per primi la patirono, è un dovere della memoria ed è un omaggio ai tanti uomini e donne che ebbero la vita spezzata da ben quattro lunghi anni di guerra, patimenti e miseria. Ai giovani in questo modo intendiamo far arrivare un messaggio di consapevolezza: la storia, soprattutto quella meno conosciuta, come monito per il presente, perché la guerra sia bandita dall'orizzonte del futuro".

La mostra, che rimarrà aperta fino al prossimo 7 dicembre, costituisce un importante momento di presa di contatto con il conflitto di cui ricorre il primo centenario e si propone anche verso il mondo della scuola come occasione di conoscenza e di stimolo all'approfondimento di temi meno consueti e meno trattati nella manualistica.
Ingresso gratuito.
Orari: sabato 15,30 - 18,30; domenica 10 - 12,30 e 15,30 - 18,30.

Nato nel 1922, Gianni Giannoccolo è stato sindaco di Veglie (LE), per due mandati, dal 1956. Partigiano e combattente in Jugoslavia (dove venne ferito), è considerato fra i più noti collezionisti e studiosi del primo Novecento e, più in generale, di tutto il periodo che terminò con la seconda guerra mondiale. A conclusione della sua esperienza amministrativa si trasferì a Correggio, paese della moglie, dove è stato segretario del PCI di zona e assessore provinciale, oltre che impegnato al Coreco di Reggio Emilia.

(Fonte: Ufficio stampa Comune di Correggio)

Sabato 25 ottobre alle 16.30 secondo appuntamento di "Metti l'autunno in Museo". La studiosa Michèle K. Spike parla della Gran Contessa e le origini del Rinascimento. Al termine un aperitivo offerto ai partecipanti -

Modena, 24 ottobre 2014 -

È dedicato alla Gran Contessa Matilde di Canossa nel novecentesimo anniversario della morte, sabato 25 ottobre alle 16.30, il secondo appuntamento della rassegna "Metti l'autunno in Museo, inediti percorsi tra arte e archeologia ai Musei civici di Modena". Michèle K. Spike, nota specialista di studi matildici, terrà una conferenza intitolata "Matilda di Canossa e le origini del rinascimento". L'incontro, aperto a tutti, si svolge nella sala Crespellani al terzo piano di Palazzo dei Musei in largo Sant'Agostino e prevede al termine un aperitivo offerto ai partecipanti.

Tra i personaggi più affascinanti del Medioevo, Matilde svolse un ruolo fondamentale nella liberazione dei comuni italiani ed ebbe a cuore la città di Modena, dove la sua memoria è venerata soprattutto per il suo contributo alla costruzione del Duomo. Nella conferenza si parlerà del mito delle "cento chiese" e dell'importanza strategica dei numerosi edifici che Matilde di Canossa fece erigere per la diffusione delle riforme ecclesiastiche proposte dal papa Gregorio VII.

Michèle K. Spike è avvocato e membro del Bar Association of New York City oltre che Adjunct Professor at the Marshall-Wythe School of Law della College of William & Mary di Williamsburg, Virginia negli USA. È autrice di "Matilda di Canossa: vita di una donna che trasformò la storia" (Aliberti 2007) e di "Tuscan Countess: The Life and Times of Matilda of Canossa" (Vendome, New York 2004), e curatrice della mostra "Matilda di Canossa and the Origens of the Renaissance", che aprirá al Muscarelle Museum a Williamsburg a febbraio 2015 e si trasferirà poi alla Casa Buonarroti di Firenze nel prossimo settembre.

I Musei civici, al terzo piano di Palazzo dei Musei sono aperti gratuitamente da martedì a venerdì dalle 9 alle 12 (al pomeriggio solo su prenotazione per gruppi di almeno 20 persone); sabato domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19; chiuso nei lunedì non festivi.
Per informazioni: tel. 059 2033100 www.comune.modena.it/museoarte

(Fonte: Comune di Modena)

 

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Di Chiara Marando – Sabato 25 Ottobre 2014

Si può sopravvivere ad un colpo di pistola al cuore?

Uno di quegli attimi che sembrano non finire mai, che sconvolgono irrimediabilmente la vita, disgregandola e lasciandola arida e vuota.  Un buio da cui sembra di non poter risalire per respirare, per rivedere la luce.

Due giovani belli ed innamorati più che mai, nel pieno della loro esistenza, del loro percorso di costruzione e comunione, due giovani come tanti che guardano al loro futuro con gli occhi pieni di passione. Cristian e Costanza, il quadro della gioia e di quell’amore che ha voglia di capire fino a dove potrà spingersi. Un’anima sola per poco tempo, troppo poco, spezzata violentemente quando Costanza muore senza una ragione. Senza un perché. Un difetto dicono a Cristian, un difetto latente che improvvisamente è scoppiato portandogliela via.

E così lui si trova solo, senza più la sua compagna di vita, divorato dalla disperazione e privo di qualsiasi speranza. Annullato in quell’amore che tanto prima gli alimentava l’esistenza. Ma Cristian ha saputo lottare, “rinascere” e riscoprire sé stesso nel modo più intenso possibile, anche grazie a quel legame che lo fondeva con la sua Costanza.

copertina

“Un colpo di pistola al cuore” ( Battei Editore), è questo il titolo del libro che Cristian Chierici, giovane imprenditore parmigiano, ha voluto scrivere in memoria della sua adorata Costanza. Un ultimo dono per regalarle una sorta di immortalità. Un tributo al loro amore, quello con la “A” maiuscola, quello che ti segna indelebilmente il cuore.

Pagine di diario che raccontano la storia di due innamorati, del loro primo incontro, dei pensieri e delle emozioni, della voglia di scoprire insieme e di come una persona possa trovare il suo completamento in un’altra senza violentare la propria individualità. Racconta di valori profondi, di piccoli momenti quotidiani capaci di rendere un rapporto ancora più intimo e di quanto tutto questo possa essere spazzato via in un momento. Poi rimane solo la rabbia cieca, la voglia di urlare perché nessuno sa darti una spiegazione, perché una spiegazione non esiste. Cristian ha toccato il fondo, si è guardato dentro ed è riuscito lentamente a risalire fino a quando, un giorno, è tornato a sorridere e a sentire ancora la piacevolezza del sole accarezzargli il viso.

Perché da un “Colpo di pistola al cuore” non si può sfuggire, ma sopravvivere si ed anche rinascere senza dimenticare.

 

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I giovani coristi della più antica associazione culturale della città si esibiranno oggi pomeriggio nell'ambito della rassegna "Cori al Festival Verdi" -

Parma, 23 ottobre 2014 -

Dopo essere stati "angeli del fango" la scorsa settimana al quartiere Montanara, i ragazzi hanno voluto coinvolgere fondazione Munus per organizzare una raccolta fondi al termine del loro concerto.

La Corale Verdi sarà nuovamente protagonista questo pomeriggio al Ridotto del Teatro Regio di Parma nell'ambito della rassegna "Cori al Festival Verdi". A esibirsi questa volta saranno le formazioni dei più giovani: il coro delle voci bianche, diretto da Beniamina Carretta, e il coro giovanile, diretto da Gregorio Pedrini, accompagnati al pianoforte dal M° Milo Martana.

I coristi, molti dei quali la scorsa settimana erano ad aiutare nel Quartiere Montanara alluvionato, non hanno trascurato gli impegni artistici. Tuttavia, confrontandosi con i genitori e con i dirigenti della Corale Verdi, non riuscivano a concepire un concerto di festa senza un pensiero concreto verso chi, a circa un chilometro di distanza, ha nel frattempo perso tutto sotto il fango.

Così, grazie alla collaborazione della Fondazione Teatro Regio di Parma e della Fondazione di comunità Munus, è stato possibile impostare velocemente una raccolta fondi: al termine del concerto, nel foyer del teatro, sarà possibile fare una donazione in favore dei nostri concittadini colpiti dall'alluvione.

Il concerto, che è stato ribattezzato "Il dono della musica", sarà presentato da Mauro Biondini.

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Presto nelle librerie il primo romanzo del pittore parmigiano Guido Fontechiari. Ambientato sulle sponde del Taro fra realtà e immaginazione la narrazione delinea un luogo più che mai reale -

Parma, 22 ottobre 2014 -

Sarà presto disponibile presso la Feltrinelli di via Farini e alla Mondadori dell' Euro Torri di Parma il romanzo di Guido Fontechiari "Il Tesoro del Taro". L'autore, noto pittore parmigiano, dopo la pubblicazione qualche anno fa del libro di poesie "Appennino. Eri patria." correlato da alcuni suoi quadri, debutta con il suo primo romanzo. Protagonista il parmense, fonte di ispirazione fra pittura e scrittura, l' attenzione si sposta sulle sponde del fiume Taro. Il romanzo è ambientato fra San Secondo e Fontanellato, dove personaggi inventati, ispirati a persone reali creano un mondo unico.

Un sagrestano, una perpetua, un oste, un molinaro, un cantante lirico un po' tocco, la maestra, un geometra, un tesoro, le cui storie si incrociano, tra passato e presente, fino a disegnare un mondo favoloso e perduto. Favoloso nel suo semplice equilibrio; perduto perché siamo stati ingenui. La musica accompagna il lettore tra le nebbie della Bassa. Le acute osservazioni sul mercato e sulle brutture dell'arte lo scuotono; certe vicende piccanti e un po' scurrili lo divertono. Ma, tra nomi camuffati e storie "di leggenda" ci si accorge di camminare in un luogo reale, segnato sulle carte, tra gente vera che realmente ha vissuto a Guado. La mappa che accompagna il romanzo ne è una prova.

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"I due Foscari": il primo Verdi diretto da Antonio Pappano e interpretato da Plácido Domingo Lunedì 27 ottobre 2014 - ore 20.15 in diretta in 80 sale cinematografiche in tutta Italia -

Parma, 21 ottobre 2014 -

Giuseppe Verdi | Opera in tre atti
Cantata in italiano | Durata: circa 2 ore e 35 minuti (incluso 1 intervallo)

Plácido Domingo torna sul palco della Royal Opera House per regalare al pubblico una magnifica performance in un altro ruolo maggiore da baritono. I due Foscari si basa sulla pièce teatrale di Byron, ambientata nella Venezia del XV secolo. I due Foscari del titolo sono il Doge della città, Francesco Foscari (cantato da Domingo), e suo figlio, Jacopo (Francesco Meli), ricondotto a Venezia dall'esilio per essere sottoposto al processo per tradimento. Jacopo è innocente, ma né le suppliche di sua moglie Lucrezia (Maria Agresta), né quelle del suo potente padre sono sufficienti a salvare Jacopo dalla condanna dell'ostile Consiglio dei Dodici. Questo dramma, teso e cupo, fornisce le basi per una delle musiche più interessanti e coinvolgenti del primo Verdi, che manca dalla Royal Opera House dal 1995 e che torna con un meraviglioso allestimento del regista statunitense Thaddeus Strassberger, dopo un'acclamata première a Los Angeles e il successo di Valencia.

Il Cast comprenderà:
Francesco Foscari Plácido Domingo Jacopo Foscari Francesco Meli
Lucrezia Contarini Maria Agresta Jacopo Loredano Maurizio Muraro
Royal Opera Chorus
Orchestra della Royal Opera House
Direttore d'orchestra Antonio Pappano Regia Thaddeus Strassberger
Scenografie Kevin Knight Costumi Mattie Ullrich

PARMA
The Space Cinema Parma Campus - Largo Sergio Leone, 7/a
The Space Cinema Parma Barilla - Largo Fausto Bocchi, 29/a

Costo biglietto: 10 -15 euro

Per l'elenco completo dei titoli, delle sale coinvolte: www.rohalcinema.it

Tutte le proiezioni ospiteranno inoltre interviste agli interpreti più amati e curiosità da dietro le quinte. Il pubblico sarà incoraggiato a partecipare, mandando domande attraverso i social network e interagendo con il pubblico delle altri parti del mondo.

(Fonte: ufficio stampa Studio Sottocorno)

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Alla Casa della Cultura di Anna Sichel in Via Piroli a Busseto espone la pittrice che ha ritratto Giuseppina Strepponi -

Parma, 17 ottobre 2014 -

Continuano gli eventi culturali, tutti gratuiti, alla Casa della Cultura di Anna Sichel in Via Piroli a Busseto: questa volta esporrà l'artista Marilena Panelli. La mostra dal titolo "Ieri, oggi e domani" sarà inaugurata domani, sabato alle 11. Panelli, iniziando dall'arte figurativa ha approfondito gli studi concentrandosi sulla ricerca di tecniche e materiali innovativi, cosi la scelta di abbandonare l'arte figurativa per cercare nell'arte astratta un modo per esprimere un suo mondo interiore e fantastico.

Durante il suo percorso artistico ha più volte realizzato opere che raffigurano la compagna di Giuseppe Verdi, Giuseppina Strepponi, figura alla quale, proprio grazie alla Casa della Cultura, Busseto ha reso omaggio dopo quasi due secoli di "gelo". A testimonianza di questa armonia ritrovata con la compagna del Maestro, l'artista donerà alcune delle sue opere alla nuova istituzione culturale verdiana voluta dalla filantropa Anna Sichel. Marilena Panelli ha partecipato a numerose mostre sia personali che collettive in Italia ed all'estero, tra queste la partecipazione alla biennale di Brescia, al progetto Naturarte e alle tante fiere d'arte in diverse città come Padova, Genova, Novara, Milano, Roma, Pordenone, Cremona e Piacenza. Attualmente collabora con la Galleria Oldrado da Ponte di Lodi e Passepartout Unconventional Gallery di Milano dove sono presenti alcune sue opere permanenti.

(Fonte: Ufficio stampa – Casa della Cultura)

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