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Alle inchieste televisive che demonizzano la medicina estetica risponde il dottor Mario Mariotti, vicepresidente di Agorà, una delle più illustri società scientifiche italiane e fondatore di Unika Medical Spa, chiarendo quando è 'sana' e quando può essere pericolosa. -

Parma, 15 novembre 2015 - di Alexa Kuhne -

Il mito dell'eterna giovinezza seduce.
Rincorrere un'immagine di sé sempre fresca, attraverso la medicina, è diventato un culto, non solo per le donne ma anche per gli uomini (che fanno più fatica ad ammetterlo).
Le pratiche della medicina estetica affascinano ma, nel contempo, fanno paura a molti. Colpa di una informazione sbagliata e di alcuni dottori incauti e scorretti? Ricorrere alla medicina estetica è diventato, non in pochi casi, un modo per combattere insicurezze e paure. Così, il confine fra ciò che è accettabile e sano e ciò che è esagerazione e malattia diventa labile.

Quando rincorrere una immagine ideale di se stessi e quando dirsi basta? Il dottor Mario Mariotti, vicepresidente di Agorà, una delle più illustri società scientifiche italiane (di cui fa parte la scuola superiore quadriennale post-universitaria per medici estetici) e fondatore di Unika Medical Spa, spiega cosa c'è di vero e cosa di falso in quello che fa discutere in questi giorni, soprattutto dopo l'inchiesta di Report, che ha mostrato gli effetti devastanti sul volto di una donna, provocati dall'utilizzo del silicone, bandito per legge.

Che cosa è la medicina estetica?

"Non è solo la punturina correttiva ma significa prendere in carico il paziente a 360 gradi per un percorso prima preventivo e poi correttivo con l'obiettivo di armonizzare il benessere psico-fisico del paziente.
Il processo di invecchiamento è e deve essere vissuto come naturale. Tuttavia, naturale è anche la voglia di rallentarlo tramite pratiche mediche che, se effettuate con l'aiuto di professionisti preparati, sono sicure per la salute e molto efficaci per il benessere, anche psicologico, delle persone che vi si sottopongono".

In pochi step, cosa ci si deve aspettare da un medico estetico?

"Il primo passo che deve fare è la diagnosi. La visita è fondamentale per escludere patologie e allergie (molti pazienti tendono a evitarla). Dopodichè si comincia un percorso terapeutico che comprende programmi nutrizionali, igiene di vita, integrazioni con prodotti farmacologici, fitoterapici e omeopatici. L'obiettivo deve essere prevenire l'invecchiamento e, da ultimo, correggere l'inestetismo".

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Quanta è ancora la disinformazione mediatica su un tema importante e che riguarda molte migliaia di persone nel nostro Paese?

"I servizi giornalistici sono pieni di inesattezze e gravi errori scientifici. I media sfruttano preconcetti e scandali.
Per esempio, attribuire la responsabilità dei cambiamenti di espressione dei volti delle star agli incauti interventi di chirurgia plastica e ai trattamenti a base di tossina botulinica è falso. Tutti i medici che lavorano in campo estetico sanno benissimo che i veri pericoli dei trattamenti iniettivi non nascono dal botulino, il quale – ed è ampiamente provato da circa trent'anni di ricerche scientifiche – ha un profilo di sicurezza elevatissimo ma, per esempio, dal silicone e filler semipermanenti e permanenti che da molti anni sono banditi ma che continuano ad essere utilizzati facendo disastri.
Gli operatori del settore sanno altresì che le moderne tecniche di medicina estetica – purché applicate da professionisti seri e preparati- sono capaci di offrire i miglioramenti richiesti senza creare né mostri né caricature".

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Quali sono le linee guida che un medico deve seguire?

"Il discredito gettato sulla medicina estetica è assolutamente fuori luogo e immotivato. Secondo tutti i nostri codici etici, l'azione del professionista in tema di ringiovanimento non può e non deve stravolgere l'aspetto del paziente. Scopo fondamentale è quello di prevenire, educare e solo poi correggere. E la correzione deve esclusivamente aiutare i pazienti a portare bene la propria età, oltre che correggere esclusivamente le imperfezioni: qualsiasi stravolgimento non fa parte della buona pratica clinica delle specialità che agiscono in estetica. I trattamenti estetici sono una realtà importante per la salute psicologica di molte migliaia di persone in Italia e nel mondo, occorre maggiore rispetto nel trattarli, anche mediaticamente. Quando si affrontano argomenti così delicati, che coinvolgono molti pazienti, crediamo sia dovere dei media considerare le posizioni delle società scientifiche di riferimento, che sono sempre a disposizione per poter diffondere notizie corrette in maniera adeguata".

Come essere sicuri di aver scelto il medico giusto e di chi diffidare?

"In teoria tutti i medici sono abilitati a pratiche di medicina estetica ma è consigliabile affidarsi esclusivamente a medici diplomati in una scuola post universitaria quadriennale, perché, ad oggi, non esiste una specializzazione universitaria ufficiale.
Bisogna diffidare di medici che non hanno seguito una formazione specifica, che non abbiano una specializzazione affine al campo della medicina estetica. Dubitare dei prezzi bassi e pretendere l'etichetta di tracciabilità del prodotto che viene usato".

E’ stata presentata la nuova Alleanza Educativa pubblico-privata di Giocampus: grazie a nuovi soggetti privati che hanno deciso di sostenere questo progetto si arriverà a potenziare i suoi sviluppi nel campo della ricerca scientifica e nella struttura degli strumenti e dei servizi erogati.

Di Chiara Marando – Parma 12 Novembre 2015 – (Guarda la gallery in fondo all'articolo)

E’ stato presentato, durante una conferenza stampa in Municipio, il progetto relativo all’ormai più che noto Giocampus, che vede protagonista una nuova Alleanza Educativa pubblico- privata. Ad illustrare le novità, e dare la parola ai diversi interventi, sono stati il Vice Sindaco Nicoletta Paci, il Rettore dell’Università di Parma Loris Borghi e Roberto Ciati, Direttore relazioni scientifiche e sostenibilità di Barilla G. & R. Fratelli.

Novità che quest’anno accomunano gli storici partner con nuovi soggetti privati, che si aggiungono a quello che da oltre 10 anni rappresenta l’unico attore privato e co-fondatore, ovvero Barilla G.&R. Fratelli impegnato al fianco di Comune di Parma, Università degli Studi di Parma, Coni-Comitato Regionale Emilia Romagna, Ufficio Scolastico Regionale Emilia-Romagna e Cus Parma in quello che ormai è diventato un vero e proprio punto di riferimento nel panorama educativo, formativo e ricreativo giovanile.

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Ed ecco chi sono i nuovi ed importanti nomi che hanno scelto di impegnarsi attivamente per Giocampus, una collaborazione volta a fare in modo che questo progetto possa continuamente migliorare e svilupparsi ogni anno non solo come eccellenza per la citta di Parma, ma anche a livello nazionale: Fondazione Cariparma, Unione Parmense degli Industriali, Parma Calcio 1913, Ilger.com ISP & Cloud Vendor, X3Energy, Perfume Holding, Impresa Pizzarotti & C. S.p.A., Poliambulatorio Dalla Rosa Prati e Face Studio Dott. Renato Cocconi & Partners.

Il loro contributo favorirà in primis la ricerca scientifica, condotta dal Comitato Scientifico di Giocampus, servirà per fornire strumenti sempre più aggiornati e fungerà da leva per potenziare la comunicazione e le relazioni tra Giocampus  e gli Stakeholder del territorio.

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Capofila a sostegno di questa nuova alleanza è la Fondazione Cariparma : “Le tematiche della formazione e dell’educazione sono al centro dell’attività di Fondazione Cariparma – spiega il Presidente Paolo Andrei – il progetto Giocampus, rivolto al benessere delle giovani generazioni, si distingue per i suoi specifici percorsi di educazione motoria  e adeguata consapevolezza alimentare”.

Accanto a lui, anche il Presidente di Unione Parmense degli Industriali Alberto Figna sottolinea l’interesse dell’Unione ad intervenire su progetti ad alto impatto sociale come Giuocampus – “ Giocampus rappresenta uno dei prodotti di eccellenza del Sistema Parma  ed uno straordinario investimento sul futuro, su una società che sappia promuovere la giusta integrazione fra l’informazione consapevole sulle necessità di un’alimentazione corretta ed il perseguimento di stili di vita nei quali l’attività fisica aiuti a raggiungere un ottimo equilibrio psicofisico – e conclude – per questo l’Unione Parmense degli Industriali non poteva non condividerne appieno il progetto e l’evoluzione futura”.

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Al tavolo della conferenza stampa altri protagonisti hanno preso la parola per spiegare la loro partecipazione e le motivazioni che li hanno spinti a fornire un contributo concreto per il futuro di questa importante realtà. Tra di loro Marco Ferrari, Vice Presidente Parma Calcio 1913, che vede in Giocampus un mezzo per “accompagnare le future generazioni offrendo loro una fondamentale esperienza di formazione, gioco, sport ed amicizia”, ed ancora il fondatore di X3Energy Giovanni BaroniX3Energy ha scelto di contribuire alla crescita di Giocampus perché crede nella costante innovazione e nell’opportunità di are ai giovani formazione e stimoli che si riflettano nell’adulto del domani”.

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Interventi anche da parte di Guido Dalla Rosa Prati: “Giocampus è un bellissimo modello di alleanza pubblico-privata, protesa all’educazione ed alla formazione delle nuove generazioni – ed aggiunge – l’educazione motoria e psicofisica, insieme a quella alimentare, sono certamente i pilastri portanti di una corretta  e sana crescita della popolazione. Ritengo sia un dovere morale e civile destinare risorse per il bene della comunità.”

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Infine, Enrica Pizzarotti che a nome dell'impresa Pizzarotti & C. S.p.A. sostiene di "aver accolto con entusiasmo la possibilità di un coinvolgimento nel progetto di cui condividono tutti gli obiettivi", ed  il Dott. Renato Cocconi, fondatore di Face Studio & Partners, che ha concluso affermando “Giocampus rappresenta una opportunità per le migliori realtà cittadine di esprimere il proprio impegno etico e sociale, interagendo con le istituzioni pubbliche a creare un “ Modello Parma”  a cui tutti possano fare riferimento per la gestione dei giovani”.

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Pubblicato in Cultura Parma

Alle inchieste televisive che demonizzano la medicina estetica risponde il dottor Mario Mariotti, vicepresidente di Agorà, una delle più illustri società scientifiche italiane e fondatore di Unika Medical Spa, chiarendo quando è 'sana' e quando può essere pericolosa. -

Parma, 12 novembre 2015 - di Alexa Kuhne -

Il mito dell'eterna giovinezza seduce.
Rincorrere un'immagine di sé sempre fresca, attraverso la medicina, è diventato un culto, non solo per le donne ma anche per gli uomini (che fanno più fatica ad ammetterlo).
Le pratiche della medicina estetica affascinano ma, nel contempo, fanno paura a molti. Colpa di una informazione sbagliata e di alcuni dottori incauti e scorretti? Ricorrere alla medicina estetica è diventato, non in pochi casi, un modo per combattere insicurezze e paure. Così, il confine fra ciò che è accettabile e sano e ciò che è esagerazione e malattia diventa labile.

Quando rincorrere una immagine ideale di se stessi e quando dirsi basta? Il dottor Mario Mariotti, vicepresidente di Agorà, una delle più illustri società scientifiche italiane (di cui fa parte la scuola superiore quadriennale post-universitaria per medici estetici) e fondatore di Unika Medical Spa, spiega cosa c'è di vero e cosa di falso in quello che fa discutere in questi giorni, soprattutto dopo l'inchiesta di Report, che ha mostrato gli effetti devastanti sul volto di una donna, provocati dall'utilizzo del silicone, bandito per legge.

Che cosa è la medicina estetica?

"Non è solo la punturina correttiva ma significa prendere in carico il paziente a 360 gradi per un percorso prima preventivo e poi correttivo con l'obiettivo di armonizzare il benessere psico-fisico del paziente.
Il processo di invecchiamento è e deve essere vissuto come naturale. Tuttavia, naturale è anche la voglia di rallentarlo tramite pratiche mediche che, se effettuate con l'aiuto di professionisti preparati, sono sicure per la salute e molto efficaci per il benessere, anche psicologico, delle persone che vi si sottopongono".

In pochi step, cosa ci si deve aspettare da un medico estetico?

"Il primo passo che deve fare è la diagnosi. La visita è fondamentale per escludere patologie e allergie (molti pazienti tendono a evitarla). Dopodichè si comincia un percorso terapeutico che comprende programmi nutrizionali, igiene di vita, integrazioni con prodotti farmacologici, fitoterapici e omeopatici. L'obiettivo deve essere prevenire l'invecchiamento e, da ultimo, correggere l'inestetismo".

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Quanta è ancora la disinformazione mediatica su un tema importante e che riguarda molte migliaia di persone nel nostro Paese?

"I servizi giornalistici sono pieni di inesattezze e gravi errori scientifici. I media sfruttano preconcetti e scandali.
Per esempio, attribuire la responsabilità dei cambiamenti di espressione dei volti delle star agli incauti interventi di chirurgia plastica e ai trattamenti a base di tossina botulinica è falso. Tutti i medici che lavorano in campo estetico sanno benissimo che i veri pericoli dei trattamenti iniettivi non nascono dal botulino, il quale – ed è ampiamente provato da circa trent'anni di ricerche scientifiche – ha un profilo di sicurezza elevatissimo ma, per esempio, dal silicone e filler semipermanenti e permanenti che da molti anni sono banditi ma che continuano ad essere utilizzati facendo disastri.
Gli operatori del settore sanno altresì che le moderne tecniche di medicina estetica – purché applicate da professionisti seri e preparati- sono capaci di offrire i miglioramenti richiesti senza creare né mostri né caricature".

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Quali sono le linee guida che un medico deve seguire?

"Il discredito gettato sulla medicina estetica è assolutamente fuori luogo e immotivato. Secondo tutti i nostri codici etici, l'azione del professionista in tema di ringiovanimento non può e non deve stravolgere l'aspetto del paziente. Scopo fondamentale è quello di prevenire, educare e solo poi correggere. E la correzione deve esclusivamente aiutare i pazienti a portare bene la propria età, oltre che correggere esclusivamente le imperfezioni: qualsiasi stravolgimento non fa parte della buona pratica clinica delle specialità che agiscono in estetica. I trattamenti estetici sono una realtà importante per la salute psicologica di molte migliaia di persone in Italia e nel mondo, occorre maggiore rispetto nel trattarli, anche mediaticamente. Quando si affrontano argomenti così delicati, che coinvolgono molti pazienti, crediamo sia dovere dei media considerare le posizioni delle società scientifiche di riferimento, che sono sempre a disposizione per poter diffondere notizie corrette in maniera adeguata".

Come essere sicuri di aver scelto il medico giusto e di chi diffidare?

"In teoria tutti i medici sono abilitati a pratiche di medicina estetica ma è consigliabile affidarsi esclusivamente a medici diplomati in una scuola post universitaria quadriennale, perché, ad oggi, non esiste una specializzazione universitaria ufficiale.
Bisogna diffidare di medici che non hanno seguito una formazione specifica, che non abbiano una specializzazione affine al campo della medicina estetica. Dubitare dei prezzi bassi e pretendere l'etichetta di tracciabilità del prodotto che viene usato".

L'attore Christian Bale e il regista Michael Mann sono stati ospiti in Municipio del sindaco Gian Carlo Muzzarelli. Le riprese inizieranno in città nel 2016. L'attore ha dichiarato di essere fortemente stimolato dal ruolo di protagonista, che rappresenta una grande sfida, dovendo impersonare una leggenda come Enzo Ferrari. -

Modena, 11 novembre 2015 -

Non poteva che essere Modena, città natale e sede della casa automobilistica che porta il suo nome, a fare da cornice al film sulla vita di Enzo Ferrari.

Ieri pomeriggio, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli ha ricevuto in Municipio il regista Michael Mann e l'attore Christian Bale che il prossimo anno gireranno il film sulla vita del celebre imprenditore e pilota automobilistico, vanto per Modena e per l'Italia. In particolare il film riguarderà gli avvenimenti pubblici e privati del 1957 per raccontarne la vita e le sfide.

Il regista, che girerà in città la maggior parte delle scene del film, ha detto di aver trovato una città magnifica, che l'ha molto colpito per la sua bellezza. Christian Bale ha dichiarato di essere fortemente stimolato dal ruolo di protagonista, che rappresenta una grande sfida, dovendo impersonare una leggenda come Enzo Ferrari. "Parole che sono un orgoglio per tutta Modena e tutti i modenesi – ha commentato il sindaco – in tutti loro c'è grande passione, e sono sicuro che la città risponderà come sempre con grande entusiasmo". Alla fine dell'incontro, il sindaco ha omaggiato i due artisti con una confezione di Aceto balsamico tradizionale.

Pubblicato in Cronaca Modena

Il Calendario Storico 2016 dell'Arma è ispirato dal tema "I Carabinieri e le arti". Un omaggio ai maggiori pittori degli ultimi duecento anni della storia italiana ed europea. Un viaggio nella storia dell'arte lungo dodici mesi in cui l'Arma diviene protagonista. -

Parma, 11 novembre 2015 - tutte le immagini nella galleria in fondo al testo -

E' stato presentato ieri, il Calendario Storico 2016 dell'Arma, ispirato dal tema "I Carabinieri e le arti"

Un ampio progetto culturale. Un cammino che corre tra i maggiori artisti degli utili due secoli, dalle tinte forti di Henri de Toulouse-Lautre, ai colori intensi della campagnaalle nelle atmosfere di Vincent Van Gogh, all'impressionismo di Monet, alla caotica realtà metropolitana di Umberto Boccioni, fino al sereno e sognante surrealismo di René Magritte.

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Ne "I papaveri" di Monet si inserisce una pattuglia dei Carabinieri, la cui presenza appare protettiva e rasserenante. Nel Surrealismo de' "La tentazione di Sant'Antonio" di Salvador Dalì, la figura del Carabiniere è sposata al concetto dell'eroismo a difesa dei cittadini. La caotica realtà metropolitana di Umberto Boccioni, nella rivisitazione, si svolge sotto lo sguardo amico, protettivo e vigile di due Carabinieri, solo per citare alcuni esempi. Un percorso immaginario lungo gli oltre duecento anni di storia dell'Arma, con la rivisitazione dei maggiori capolavori dell'arte italiana ed europea, con prefazione di Ferruccio De Bortoli e Philippe Daverio.

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Il Calendario Storico dell'Arma, nato nel 1928, dopo l'interruzione post-bellica dal 1945 al 1949, venne ripubblicato regolarmente nel 1950 e da allora è un puntuale interprete, con le sue tavole, delle vicende dell'Arma e della Storia d'Italia. Quest'anno la tiratura sarà di 1.200.000 copie, di cui 8.000 in lingue straniere inglese, francese, spagnolo e tedesco.

L'Agenda del 2016, invece, vuole rinverdire le vicende dell'Arma nel primo conflitto mondiale e nella guerra di Liberazione nell'anno in cui se ne celebrano il centenario e il settantennale.
I testi elaborati, recepiti in due diverse monografie, sono arricchiti dal brillante e originale contributo introduttivo di Mario Calabresi, per il primo conflitto mondiale, e di Aldo Cazzullo per la guerra di Liberazione e la Resistenza.

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Presentazione presso il Comando Provinciale Carabinieri di Parma

Pubblicato in Cultura Emilia

La Commissione delle Elette sta ideando una mostra fotografica che indaghi l'universo femminile e le sue difficoltà in un'accezione di speranza. Tema: "La rinascita della donna". L'invito è rivolto a fotografi professionisti e amatoriali, o semplici appassionati. -

Piacenza, 10 novembre 2015 -

In previsione delle tante iniziative istituzionali che celebreranno la ricorrenza del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza alle donne, la Commissione delle Elette sta ideando una mostra fotografica che indaghi l'universo femminile e le sue difficoltà in un'accezione di speranza. Tema: "La rinascita della donna".
L'invito è rivolto a fotografi professionisti e amatoriali, o semplici appassionati, che vogliano esporre uno o più scatti in cui interpretano l'argomento scelto, come spiega Maria Lucia Girometta, presidente della Commissione, "per guardare da una prospettiva diversa i problemi che le donne devono affrontare in diversi ambiti, mettendo in luce la forza e il coraggio con cui riescono a risalire dopo gli ostacoli e i momenti più duri della vita. Non solo nel caso gravissimo in cui siano vittime di abusi o violenze, ma anche, per fare solo un esempio, nella quotidianità del lavoro".
Chi volesse aderire all'iniziativa, per ragioni organizzative deve inviare la propria candidatura entro la giornata di sabato 14 novembre. Questo l'indirizzo cui scrivere: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)

Sabato 14 novembre a Formigine arriva "Q.B. Quanto Basta - Stili di vita per un futuro equo" con testi di Gesualdi, Zanotelli e altri per iniziativa dell'associazione Cose dell'Altro Mondo e della cooperativa sociale Vagamondi, presso cui sono in vendita i biglietti. -

Modena, 10 novembre 2015 

Arriva a Formigine "Q.B. Quanto Basta - Stili di vita per un futuro equo", lo spettacolo teatrale basato sugli scritti di Francesco Gesualdi, padre Alex Zanotelli e molti altri. L'evento è in programma sabato 14 novembre alle 21 all'auditorium Spira Mirabilis (via H. Pagani 25) per iniziativa dell'associazione Cose dell'Altro Mondo e della cooperativa sociale Vagamondi (commercio equo e solidale). Il ricavato verrà devoluto a un progetto di cooperazione in ricordo di Giovanni Ottani, socio fondatore dell'associazione e della cooperativa, scomparso in un incidente stradale il 16 maggio scorso. Lo spettacolo parte dalle considerazioni sui sempre più evidenti squilibri climatici causati dall'attività umana, per arrivare a riflettere su un modello di sviluppo alternativo, orientato alla giustizia sociale, dignità umana e salvaguardia del creato. "Q.B. Quanto Basta", che appartiene al filone del cosiddetto "teatro civile", sarà messo in scena da Itineraria Teatro ( www.itineraria.it ). I biglietti costano 5 euro e sono in vendita presso la bottega di Vagamondi (via per Sassuolo 1, Formigine). Contribuiscono alla serata, tra gli altri, Confcooperative Modena, Emil Banca e le cooperative sociali Eortè e Oltremare.

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Chiara Fiorani soprano,
 Giorgia Teodoro soprano, 
Mariangela Marini mezzosoprano, 
Moon Sehoon tenore
, Armando Gabba baritono.
 I cantanti lirici saranno accompagnati dall'orchestra di 50 elementi diretta dal M° Marco Dallara, la "Provadorchestra Project Orchestra". Sabato 28 novembre 2015, ore 20.30 
Teatro Regio di Parma. -

Parma, 19 novembre 2015 -



Un concerto e tributo al M° Renato Bruson, ultimo grande baritono Verdiano e direttore artistico dell'Accademia della Scala. Saranno proprio i suoi allievi dell'Accademia della Scala, e di altri masterclass di canto tenuti dal M° Bruson, a rendere omaggio al loro Maestro esibendosi in questo concerto, con la partecipazione del baritono parmigiano Armando Gabba.
I cantanti lirici saranno accompagnati dall'orchestra di 50 elementi diretta dal M° Marco Dallara, la "Provadorchestra Project Orchestra".

Le più belle sinfonie Verdiane e romanze d'opera di Verdi, Rossini e Puccini verranno eseguite in un concerto sicuramente degno di un omaggio al grande Maestro Bruson.


Invitiamo la cittadinanza a partecipare perché il M° Bruson possa sentire il calore di questa città nei suoi confronti. Biglietti in vendita dal 18 novembre 2015.

Costo biglietti: euro 20,00 platea
, euro 15,00 palchi centrali e intermedi
, euro 10,00 palchi laterali
. Per gruppi superiori a 25 persone platea euro 16,00 e palchi centrali e intermedi 13,00 euro.


Info e prenotazione gruppi: Parma OperArt, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., Cell. 393 0935075. 
Biglietteria del Teatro Regio: 0521 203999 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  

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Pubblicato in Eventi

Un'anima fortemente americana che batte in un cuore tutto italiano: messaggi positivi, energia e altissimo livello artistico. Il celebre musical Newsies, dopo il grande successo di Broadway, raggiunge l'Europa partendo dall'Italia. Lo spettacolo rimarrà al Barclays Teatro Nazionale di Milano fino al 27 dicembre. -

Parma, 7 novembre 2015 - di Pietro Razzini -

"Edizione straordinaria!", gli strilloni della Grande Mela sono arrivati a Milano con una storia emozionante da raccontare, cantare e ballare. Per la prima volta dopo il grande successo di Broadway, il musical Newsies raggiunge l'Europa, partendo proprio dalla nostra Italia. Due ore e mezza che lasciano un sorriso smagliante sui volti degli spettatori, appagati da uno show in cui ogni particolare è curato con grande attenzione, creando un insieme assolutamente vincente, carico di messaggi positivi, energia e altissimo livello artistico. Lo spettacolo rimarrà al Barclays Teatro Nazionale fino al 27 dicembre.

IL MUSICAL - Lo show teatrale trae la sua ispirazione da una produzione cinematografica del 1992, passata praticamente inosservata. Sono state le musiche composte dall' otto volte Premio Oscar Alan Menken e i testi di Jack Feldman a contribuire all'ascesa trionfale di Newsies, vincitore di premi come il Drama Desk e il Tony Award.

LA STORIA - Nella New York del 1899, i colossi dell'editoria sono una potenza incontrastata, fino a quando Davide decide di affrontare Golia per far valere i propri diritti. Gli strilloni, ragazzi poveri incaricati di vendere ogni giorno i giornali per poter sopravvivere, non accettano il repentino aumento di prezzo dei quotidiani e così si uniscono, capeggiati da un risoluto leader, Jack Kelly (interpretato egregiamente da Flavio Gismondi), che smuove i giovani lavoratori di New York, affinchè ogni ruolo, indipendentemente dalla gerarchia professionale, possa essere rispettato. La battaglia non sarà semplice, ma i suggerimenti degli amici più vicini come David Baum (superba voce di Roberto Tarsi) e Gruccia (messo in scena con maestria da Andrea Fazio), e l'amore dell'emancipata giornalista Katherine Plumber (eccezionale Giulia Fabbri), lo porteranno alla vittoria.

UNA VERSIONE TUTTA ITALIANA - Un'anima fortemente americana che batte in un cuore tutto italiano. Coreografie corali egregiamente portate in scena, una colonna sonora indimenticabile, belle soluzioni scenografiche che ci spostano agilmente da un angolo all'altro di NY, fanno rimanere la sala affascinata. Merito certamente di un grande gruppo di lavoro e specialmente di un giovane, ma già conosciuto regista, Federico Bellone, che ha saputo unire tutti gli elementi in modo coinvolgente, piacevolmente incalzante in un crescendo di energia. Siglato Disney, Newsies porta in scena 34 interpreti e un'orchestra di 12 musicisti. La produzione é Bags Live.

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Pubblicato in Dove andiamo? Emilia

Ecco perché gli uomini scappano da alcune donne. Lo spiega un recente studio americano. Gli uomini sono impauriti dalle donne più intelligenti di loro. Noi abbiamo chiesto alla professoressa Chiara Simonelli, sessuologa dell'Università di Roma La Sapienza. –

Parma, 7 novembre 2015 - Di Alexa kuhne -

Le donne più intelligenti sono infrequentabili.
Ne hanno fatta di strada le signore con una bella testa dal raggiungimento della parità fra i sessi, passando per le conquiste sociali e le sfide professionali. Pare, però, che ora le donne dotate stiano trovando sempre piu spesso la strada sbarrata quando si tratta di rapporto uomo- donna. Una specie di cul-de-sac emotivo dei loro interlocutori uomini che non vogliono avere a che fare con quelle che dimostrano tanto cervello. Sembra le snobbino, dandosela a gambe levate.
Non lo dicono le dirette interessate. Lo dice uno studio americano con tanto di prove, reso noto qualche giorno fa.
Ebbene sì: gli uomini sono impauriti dalle donne più intelligenti di loro.
Non si confrontano, non le sfidano, non si sentono stimolati dal loro acume, non imparano. Scappano!
In un lavoro pubblicato su 'Personality and Social Psychology Bulletin', un gruppo di ricerca americano ha analizzato le caratteristiche femminili che attraggono i maschi, dimostrando che l'essere "intelligenti" (smart nell'originale inglese) è un fattore respingente.

Lo studio è stato condotto dalle università di Buffalo, del Texas e dalla California Lutheran University ed è stato diviso in due parti. Nella prima è stato chiesto a 105 uomini di immaginare una situazione in cui una donna sia più brava di loro in matematica e inglese, figurandosela come possibile partner sessuale.

Sulla carta "gli uomini si sono dimostrati favorevolmente impressionati dalle donne più intelligenti di loro", scrivono gli autori. Sulla carta...

Nella seconda parte del lavoro, però, i ricercatori sono entrati più nel concreto e hanno chiesto ai partecipanti se sarebbero usciti con una donna più intelligente di loro. Ebbene, "messi di fronte a questo scenario di vita reale - conclude lo studio - gli uomini si sono raffreddati prendendo le distanze dalla possibilità e dimostrandosi meno interessati a un appuntamento".

Ma cosa ne pensano gli esperti di casa nostra, per non dar sempre e solo voce a tutti questi studi a stelle e strisce?
"Veniamo da schemi mentali condivisi che orientano la scelta del partner – dice la professoressa Chiara Simonelli, sessuologa dell'Università di Roma La Sapienza –. La donna deve essere 'meno' in diverse caratteristiche per rassicurare un uomo. Meno colta, meno ricca, meno alta, più giovane e via dicendo. Questi schemi non vengono rispettati sempre e lo sono sempre meno anche se lo spettro del ridicolo può mettere in imbarazzo... Più un uomo è 'tradizionalista' e più si orienterà nella scelta attraverso questi punti di riferimento...".

Allora lo studio non dice cose sbagliate. Gli uomini da sempre, quindi, sanno che ci sono grandi teste al femminile e forse ora lo stanno riconoscendo. Secondo Chiara Simonelli molti, almeno in Italia, stanno invece "rompendo le righe e si stanno concedendo storie bellissime con donne assai 'attrezzate'. Bisognerebbe far parlare loro su questo punto perché credo scopriremmo un mondo interessante! Non temano quindi le donne intelligenti...il loro target è di certo più vitale e nuovo di quello classico" .

Pubblicato in Cultura Emilia
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