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Un vero e proprio concerto di Natale per lo scambio di auguri alla sede dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna -

Bologna, 18 dicembre 2013 -

Un omaggio, e un grazie, alle terre colpite dal terremoto del maggio 2012, ha caratterizzato l'ormai tradizionale scambio di auguri fra il presidente dell'Assemblea legislativa, Palma Costi, il presidente della Giunta, Vasco Errani, e i dipendenti della Regione Emilia-Romagna, ieri nella Sala Polivalente 'Guido Fanti' al numero 50 di viale Aldo Moro, a Bologna. A esibirsi in un vero e proprio concerto di Natale sono stati alcuni insegnanti della 'Fondazione Scuola di musica Carlo e Guglielmo Andreoli' dei 9 Comuni dell'Area Nord (Mo), cioè i nove Comuni del modenese al centro del cratere. Una Scuola frequentata da 900 fra ragazzi e bambini, con anche disabili, danneggiata dal sisma, ma che ha saputo rialzarsi subito, così come tantissime famiglie e imprese.

"Sono particolarmente orgogliosa della Scuola di Musica", ha detto la presidente Costi, "sono bravissimi, gli insegnanti, i ragazzi e chi dirige la Fondazione. Tutti meritano un grazie, dopo quello che hanno e che abbiamo passato in questo anno e mezzo nelle aree colpite dal terremoto".

Anche il presidente Errani ha voluto rendere loro omaggio: "Portare qui esperienze delle aree del sisma è il miglior riconoscimento di quanto si è fatto e di quello che si può e si deve ancora fare. Un grazie a loro e un grazie ai dipendenti, ai funzionari e ai dirigenti della Regione Emilia-Romagna, persone serie, oneste e competenti, gente che non si tira indietro quando c'è da fare di più, così come si è fatto in questo anno. La foto che si può scattare qui oggi- ha chiuso il Errani- è quella di una Regione che è una Regione del fare, che al di là dei problemi mette sempre al centro la solidarietà".

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

 Modena, 11 dicembre 2013 -

Martedì 10 dicembre, presso la CNA di Ravenna, si è tenuta la cerimonia di conferimento del premio "Human Resource Management" alle aziende romagnole che hanno partecipato alla seconda edizione del progetto "Laboratorio per l'imprenditorialità" realizzato da CNA ed ECIPAR di Ravenna, un progetto teso a valorizzare i processi di innovazione volti al miglioramento continuo.

Una serata importante, che ha visto premiate nove imprese in relazione alle diverse competenze e che ha riservato uno spazio anche un imprenditore mirandolese, Luigi Mai, simbolo e testimonianza di tutti gli imprenditori che, colpiti dal sisma nel maggio 2012, non si sono arresi, ma all’indomani del tragico evento hanno trovato la forza e il coraggio di ripartire. Mai, sino al maggio scorso presidente provinciale di CNA Modena, ricevendo il premio “alla fatica” ha raccontato ha raccontato la sua storia senza retorica, facendosi portavoce di tutti gli imprenditori vittime del sisma che si sono rimboccati subito le maniche per ricominciare.

Nella foto, la premiazione di Luigi Mai.

 

(Fonte: Ufficio Stampa CNA Modena)

 

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

Cinque mesi per costruire il nuovo municipio di Mirandola e quello di Concordia, entrambi in classe energetica A e con elevati standard antisismici, 7 mesi per l’asilo in legno di Finale Emilia, sempre nel  modenese, e 300 giorni per il primo edificio industriale multipiano di classe A d’Italia, a Sant’Agata Bolognese -

Bologna, 5 dicembre 2013 -

Sono alcuni degli esempi di progetti realizzati nella ricostruzione post-sisma e nell’edilizia industriale e al centro del workshop “Costruire bene insieme”, in programma nel pomeriggio di oggi, giovedì 5 dicembre, nel nuovo municipio di Mirandola. Costruire in maniera eco-compatibile e in tempi brevi è stata una delle sfide affrontate dagli amministratori dei centri colpiti dal terremoto del maggio 2012 e dagli addetti ai lavori.

Al centro dell’incontro, promosso dallo studio di progettazione architettonica Archilinea, i metodi, le tecniche e le problematiche connesse alla realizzazione “veloce” di opere edili con requisiti di sicurezza, architettonici ed energetici di qualità. Sul tema, grazie anche ai casi e alle buone pratiche realizzate recentemente, dibattono operatori pubblici e privati del territorio impegnati nel settore dell’edilizia e della progettazione architettonica. Tra gli intervenuti previsti, quelli di Maino Benatti, Carlo Marchini, Fernando Ferioli, Lucia Bursi e Daniela Occhiali, sindaci rispettivamente di Mirandola, Concordia, Finale Emilia, Maranello, Sant’Agata Bolognese. E ancora: Emanuele Orsini, presidente di Assolegno, e Pietro Ferrari, presidente Confindutria Modena.A chiudere i lavori del pomeriggio, l’intervento della presidente dell’Assemblea legislativa regionale, Palma Costi. “L’emergenza del terremoto- afferma Costi- sta mettendo in tutta evidenza il fatto che solo la sinergia tra i diversi attori in campo, pubblici e privati, consente il più alto livello di qualità dei risultati. Il bello, il buono e il veloce possono e debbono stare insieme. E i progetti fin qui realizzati, rispondenti a parametri estetici e funzionali e al contempo rispettosi dell’ambiente e in linea con elevati standard di sicurezza, ne sono una dimostrazione. Abbiamo dovuto ingaggiare una gara contro il tempo, una variabile che qui rappresentava anche il nostro ostacolo principale. Un ostacolo però superabile. Per fare questo sono state messe in campo le competenze tecniche più avanzate. A queste si è dovuto affiancare l’impegno quotidiano degli amministratori locali e più in generale delle istituzioni, alle quali è stato chiesto di trovare soluzioni di semplificazione e sburocratizzazione. Il confronto continua, ma l’esperienza acquisita in questi mesi – conclude la presidente– ci ha portato un grande bagaglio di conoscenze che dovremo sapere mettere al servizio di tutta la comunità regionale”.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Bologna, 29 novembre 2013 -
 
La presidente dell'Assemblea legislativa, Palma Costi, ha partecipato questa mattina all'inaugurazione della nuova sede di Egicon, a Mirandola (Mo), impresa che in poco tempo si è affermata nel comparto della progettazione e produzione di sistemi elettronici, con importanti clienti in Italia (da Ferrari a Ducati, società multiutilities e del biomedicale) e all'estero. Una start-up (l'azienda ha appena compiuto 5 anni di vita) che ha puntato sull'innovazione tecnologica e che con il taglio del nastro di oggi sancisce definitivamente la rinascita dopo il terremoto del maggio 2012: nel nuovo stabilimento di via della Posta Vecchia, a San Giacomo Roncole, lavorano infatti 39 persone (molti gli ingegneri), un numero di addetti superiore alla situazione precedente il sisma.

Lo sviluppo di Egicon è stato possibile anche grazie agli strumenti messi a disposizione dalla Regione e dalla Provincia di Modena per le start-up.

"Come spesso mi capita visitando i territori della nostra regione, anche questa mattina ho visto un'azienda meravigliosa- afferma Costi- guidata da persone preparatissime, così come coloro che vi lavorano all'interno. Un'azienda che ha potuto nascere anche grazie al sostegno in avvio della Regione e degli enti locali. E ancora una volta, in Emilia, un'azienda che rinasce dopo il sisma, con una sede nuova, moderna, un'azienda più grande e con un numero maggiore di dipendenti rispetto a prima. Un altro piccolo grande esempio- chiude la presidente dell'Assemblea legislativa- della forza del tessuto socio-economico regionale, in un momento in cui lo sforzo massimo delle istituzioni, lo ribadisco, deve comunque concentrarsi sul binomio imprese e lavoro".

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Una protesta contro la burocrazia che rallenta la ricostruzione, fisco e ordinanze regionali indetta per il 7 dicembre -
 
Modena, 27 novembre 2013 -
 
 La manifestazione è stata indetta dai comitati dei terremotati emiliani, che faranno sentire la loro voce, sabato 7 dicembre in piazza Costituente a Mirandola. Al centro della protesta indetta dal comitato "Sisma12" l' articolo 5 dell' ordinanza 119 dell' Emilia Romagna (in allegato) che esclude molti immobili rurali, come rimesse e fienili, da quelli per cui possono essere impiegati fondi per la ricostruzione.Le parole del comitato, tratte dal sito, esprimono la disapprovazione per un'ordinanza che "mette a rischio gran parte della ricostruzione e del diritto del terremotato ad ottenere il risarcimento dovuto". Un impegno, a favore delle popolazioni colpite dal sisma nel maggio del 2012, che tramite la raccolta firme vuole arrivare a far ricorso al Tar contro l' articolo 5, perché venga annullata la norma.
Pubblicato in Cronaca Emilia
Aziende senza liquidità dopo la ricostruzione: le Associazioni chiedono il rinvio al 30 giugno della pesantissima seconda rata e l'immediata dilazione in cinque anni del pagamento -

Mirandola, 26 novembre 2013 -
Il 31 dicembre scadrà la seconda rata per il rimborso del finanziamento concesso alle imprese per il pagamento delle imposte e dei contributi.

Mentre la prima di queste scadenze era riferita solo agli interessi del finanziamento, quella in questione riguarda tributi e contributi maturati dal giugno 2012 al maggio 2013; inoltre, alla stessa scadenza dovranno essere restituite parte delle quote di contributi dei dipendenti trattenute da maggio 2012 a settembre 2013: si tratta, dunque, di importi molto significativi, che nella stragrande maggioranza dei casi interessano imprese che hanno già anticipato le spese per il ripristino di capannoni, impianti, scorte, in molti casi anche per la delocalizzazione temporanea della propria attività e che, se pure hanno fatto o stanno facendo domanda per l'ottenimento dei contributi per la ricostruzione, non hanno ancora visto la liquidazione dei relativi finanziamenti.

In questa situazione, sono numerosissime le aziende che hanno esaurito la liquidità a propria disposizione e che quindi non sono in grado di rispettare la prossima scadenza. Altre imprese, per cercare di ottenere le somme necessarie al pagamento, stanno approntando con le banche appositi piani finanziari, comunque di difficile realizzazione a causa di bilanci preconsuntivi condizionati dagli effetti del sisma e dalla delicata situazione economica.

Queste ragioni hanno spinto le Associazioni facenti capo a Rete Imprese Italia a scrivere ai parlamentari modenesi per chiedere uno spostamento della scadenza di dicembre al 30 giugno 2014 e una successiva dilazione dei pagamenti in cinque anni. Una richiesta rispetto alla quale è stato sollecitato anche l'appoggio della Regione Emilia Romagna e dei sindaci dell'area nord a fronte di una situazione di difficoltà economica-finanziaria che sta pesantemente condizionando la ricostruzione, in particolare per ciò che riguarda le piccole e medie imprese del territorio colpito dal sisma.

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
Modena, 8 novembre 2013
 
Le perplessità di Federfarma: si preferisce la distribuzione diretta dei medicinali penalizzando la rete delle farmacie -
 
"Scelta in controtendenza rispetto al protocollo siglato con l'Ausl che fissa una riduzione della consegna diretta a favore della distribuzione per conto".
"All'apparenza un passo avanti, nei fatti una scelta che va a infliggere un ulteriore colpo alle farmacie del territorio, rischiando di indebolire una rete al servizio dei cittadini che fatica a mantenere attivi servizi di pubblica utilità e che riguardano la salute dell'intera comunità." E' la dura presa di posizione di Federfarma Modena, l'Associazione dei titolari di farmacie rispetto all'accordo siglato alcuni mesi orsono tra l'Azienda Usl di Modena, il Comune di Mirandola e l'A.VO.FA.D., Associazione di volontari per la consegna a domicilio dei farmaci.
"La questione – ci tiene a chiarire Silvana Casale, presidente di Federfarma Modena – non riguarda la finalità dell'accordo che, anzi, condividiamo, tanto che in altre zone della provincia proprio Federfarma in collaborazione con i Comuni e con le Associazioni di volontariato ha dato vita a protocolli destinati a garantire il servizio di consegna a domicilio dei farmaci a persone che vivono situazioni di particolare disagio. Ciò che stride è la scelta di esautorare, ancora una volta, il farmacista dal proprio ruolo, optando per la distruzione diretta, scegliendo cioè un canale diverso, quello ospedaliero, rispetto alle farmacie del territorio. Non si tratta, attenzione, di un problema solo formale: dobbiamo, infatti, ricordare a tutti che l'esistenza di una rete capillare di farmacie, la garanzia della loro apertura, attraverso i turni, 365 giorni l'anno 24 ore al giorno, è legata indissolubilmente ad equilibri delicati che vengono messi seriamente in crisi soprattutto nei comuni più piccoli o in zone periferiche se si continua a puntare sulla distribuzione diretta. Il nostro stupore nasce anche dal fatto che pochi mesi fa abbiamo trovato un accordo con l'Azienda Usl che, cogliendo almeno in parte le nostre preoccupazioni, si è impegnata a ridurre la distribuzione diretta favorendo invece la distribuzione per conto, adottando in questo modo una soluzione che consente di mantenere il servizio all'interno della farmacia, quindi più vicino al cittadino, e di ottenere contestualmente un significativo risparmio sulla spesa farmaceutica complessiva."
La disponibilità a fare la nostra parte con la consapevolezza che si tratta di una fase particolarmente complessa a causa del calo di risorse a disposizione della sanità pubblica rimane – evidenzia Federfarma – vorremmo però che il potenziamento dei servizi territoriali al quale fa riferimento il Piano Attuativo Locale, PAL, diventasse anche un'occasione di valorizzazione dell'esperienza, affidabilità e professionalità del farmacista del territorio, a vantaggio del cittadino.
 
(Fonte: ufficio stampa Federfarma Modena)
Giovedì, 07 Novembre 2013 17:24

Presentazione del libro "La 5ª stagione"

Mirandola, 7 novembre 2013
 
Un originale volume che contiene le ricette e le storie di otto donne pazienti del Centro Oncologico all' Ospedale Ramazzini di Carpi -
 
Sabato 9 novembre, alle ore 17, alle Ferrovie Creative di via due Ponti 25 a Carpi sarà presentato il libro "La 5ª stagione". Il volume è un progetto sviluppato in collaborazione con AMO, Associazione Malati Oncologici di Carpi e l'Angolo - Associazione Nazionale Guariti - Lungoviventi Oncologici, dal Centro di Psico-Oncologia dell'Unità operativa di Medicina Oncologica dell'Ospedale "Ramazzini" di Carpi.
Contiene ricette di cucina, ma è soprattutto il risultato di oltre due anni di lavoro in cui 8 donne, pazienti del Centro Oncologico, hanno raccolto alcune ricette che hanno contraddistinto i momenti della loro vita. Una sorta di biografia, a volte allegra a volte dolorosa, in cui lungo le pagine del libro le pazienti hanno rielaborato e condiviso la propria storia di malattia e soprattutto di vita.
«Ricette scelte -spiegano le autrici- perché significano qualcosa per ognuna di noi: sono consolatorie, cucinate per premiarci o tirarci su di morale o per fare un regalo ad una persona cara; sono speciali perché legate ad un ricordo, ad un momento particolare, che ci fa ridere o piangere, che ci emoziona sempre».
La pubblicazione del Centro di Psico-Oncologia di Carpi valorizza le capacità delle pazienti, con un intervento sulla qualità della vita, sul recupero dei significati e sulla capacità di riprogettare l'esistenza anche in un momento duro e difficile come la cura oncologica.
L'obbiettivo del Centro è quello di portare sollievo e curare le persone anche con delle attività collaterali alla cura oncologica, come laboratori di decoupage, ricamo, nuoto, teatro, canto e cineforum, insieme a degli incontri di confronto su diverse tematiche.
«Nelle pagine del libro si parla soprattutto di cucina. L'idea di realizzare questa pubblicazione è nata più di due anni fa durante una serie di incontri terapeutici in cui le pazienti raccontavano diversi aspetti della loro vita, tra cui le ricette preparate in diverse occasioni. Il titolo del libro "La 5ª stagione" prende proprio spunto da questi momenti», spiega Dania Barbieri, psicologa del centro di Psiconcologia dell'Unità operativa di Medicina oncologica dell'ospedale Ramazzini di Carpi e di Mirandola Santa Maria Bianca.
Il libro, è edito da AMO e potrà essere acquistato presso l'ufficio dell'associazione, posto all'ingresso dell'Ospedale Ramazzini di Carpi.
 
In allegato la locandina
 
(Fonte: ufficio stampa Nevent)
Pubblicato in Dove andiamo? Emilia
A due anni dal terremoto, il prossimo 20 maggio la decima tappa della grande corsa attraverserà i centri di Sestola, Modena e della Bassa -
 
Modena, 11 ottobre 2013
 
Torna il Giro d'Italia nella sua 97° edizione che nel decennale della morte sarà dedicata a Marco Pantani. Un percorso con trasferimenti più contenuti che partirà il 9 maggio 2014 dall' Irlanda precisamente da Belfast, per arrivare il primo giugno a Trieste. Tante tappe, ma una su tutte interesserà la nostra regione in particolare un' importante parentesi modenese, nel giorno dell' anniversario del sisma che colpì l' Emilia. Martedì 20 maggio, nel corso della decima tappa Modena-Salsomaggiore Terme di 184 km, la popolare gara ciclistica toccherà alcuni centri della provincia di Modena e Reggio ancora profondamente segnati dal terribile sisma che li colpì nel maggio 2012. La data, infatti, non è casuale e cade a due anni esatti dalle prime scosse.
La nona tappa del Giro d'Italia 2014, con arrivo a Sestola, a Passo del Lupo (1.528 metri di quota), domenica 18 maggio, parte da Lugo e prevede un percorso di 174 chilometri con ben due Gran Premi della Montagna, oltre a quello dell'arrivo, a Sant'Antonio (704 metri) e a Rocchetta Sandri (689 metri), mentre a Pavullo è in programma un Traguardo volante. Il Giro arriverà in territorio modenese da Bazzano per poi transitare per Vignola, Marano, Pavullo, Fanano e da lì raggiungere Pian del Falco e l'arrivo a Passo del Lupo, a Sestola.
La decima tappa, dopo il giorno di riposo, prende il via martedì 20 maggio a Modena, dal Novi Ark, il parco archeologico realizzato nell'area del parcheggio sotterraneo in piazzale Novisad, con arrivo a Salsomaggiore Terme dopo 184 chilometri in pianura. In territorio modenese, a Mirandola, è previsto il Traguardo volante dopo i primi 60 chilometri di corsa. Da Modena, infatti, il Giro parte in direzione delle zone maggiormente colpite dal sisma del 2012 e passa per Castelfranco, San Giovanni in Persiceto, Crevalcore, Camposanto, San Felice sul Panaro, Mirandola e Concordia, per poi proseguire a Moglia e nel reggiano (Reggiolo, Villarotta, Guastalla, Gualtieri, Brescello) e poi a Parma, Fidenza e arrivo a Salsomaggiore.
Pubblicato in Sport Emilia
Bologna, 7 settembre 2013
 
Al via la nuova offerta formativa degli Istituti Tecnici Superiori: 12 percorsi in 11 città dell'Emilia-Romagna per diventare tecnici specializzati in settori strategici. Iscrizioni entro il 12 ottobre. In fase di avvio su tutto il territorio regionale anche 29 percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore. L'assessore Patrizio Bianchi: "Per fronteggiare la crisi l'Emilia-Romagna ha scelto di investire nella formazione di profili professionali specializzati, l'offerta della Rete Politecnica è politica di sviluppo".
Sono 12 i percorsi degli Istituti Tecnici Superiori che stanno per essere avviati in 11 città in Emilia-Romagna. Le iscrizioni alle nuove scuole di tecnologia, istituite a livello nazionale per formare in un biennio tecnici superiori in grado di inserirsi nelle imprese dei settori strategici del sistema economico-produttivo, chiuderanno infatti il prossimo 12 ottobre e le lezioni inizieranno a fine mese.
Oltre ai percorsi di Bologna, Modena, Reggio Emilia, che riguardano l'ambito della meccanica, motoristica e packaging, e a quello di Rimini sul turismo, ci sono i percorsi sulla mobilità sostenibile a Cesena e Piacenza, sull'agro-alimentare a Parma, nei settori territorio, energia e costruzioni a Ferrara e Ravenna, per le industrie creative a Cesena e Faenza in provincia di Ravenna, e infine il percorso nel settore biomedicale che sarà inaugurato a Mirandola (MO).
L'offerta formativa degli ITS – parte della Rete Politecnica segmento formativo del sistema ER Educazione e Ricerca Emilia-Romagna - si rivolge a giovani e adulti, non occupati o occupati, in possesso del diploma di istruzione secondaria superiore. I percorsi, gratuiti in quanto finanziati con fondi pubblici per 3 milioni e 600 mila euro - di cui 1 milione e 250 mila euro nazionali e 2 milioni e 350 mila regionali - si articolano in quattro semestri, per una durata complessiva di 1800/2000 ore. Alternativi all'università, ma ad essa strettamente collegati, affiancano all'attività d'aula diverse esperienze di formazione in impresa in Italia e all'estero, affidata a esperti provenienti dal mondo del lavoro, formatori, docenti della scuola e dell'università. Al termine del biennio, si ottiene un diploma di Tecnico superiore.
"In un quadro economico connotato dal perdurare della crisi e da una forte accelerazione delle modificazioni strutturali della crescita industriale, l'Emilia-Romagna ha scelto di investire nella formazione di profili professionali specializzati, dotati di competenze operative, critiche e relazionali funzionali all'innovazione e in grado di contribuire ai processi di crescita di filiere produttive strategiche per lo sviluppo del paese – spiega l'assessore regionale alla Formazione e al Lavoro Patrizio Bianchi - A questi obiettivi risponde la Rete Politecnica, segmento cruciale dell'infrastruttura formativa regionale. Finalizzata allo sviluppo delle competenze scientifiche, tecnologiche, tecniche e professionali, costruita sul confronto, la sinergia e l'integrazione tra culture ed esperienze formative e professionali eterogenee e complementari, la Rete Politecnica è politica di sviluppo che coniuga innovazione e territorio verso l'economia della conoscenza".
Istituiti per la prima volta in Emilia-Romagna nell'anno formativo 2011/2012, gli ITS hanno già diplomato 138 allievi dei 215 iscritti (sono sette su nove gli ITS che hanno già concluso i propri percorsi) e a novembre si terrà la consegna ufficiale degli attestati. A neanche un mese dal conseguimento del diploma, 61 tra i tecnici superiori che hanno concluso il percorso formativo sono già stati assunti da imprese del territorio.
Le Fondazioni ITS in Emilia-Romagna da quest'anno sono 7. Si sono infatti integrate formalmente le Fondazioni di Bologna, Modena e Reggio Emilia anche se i percorsi, tutti ambito della meccanica, sono rimasti differenziati. Novità di quest'anno il percorso per diventare Tecnico superiore per la progettazione e prototipazione di manufatti ceramici, che si terrà a Faenza, quello per Tecnico superiore per la produzione di apparecchi e dispositivi diagnostici, terapeutici e riabilitativi che si sta per avviare a Mirandola, località vocata al biomedicale in provincia di Modena e il percorso per Tecnico superiore per la mobilità delle merci e dei prodotti agricoli - Indirizzo logistica e commercializzazione dei prodotti freschi di Cesena.
L'offerta della Rete Politecnica – programmata dalla Regione a partire da un'analisi dei punti di forza dell'economia regionale – oltre che dagli Istituti Tecnici superiori (ITS) è costituita da altre due tipologie di percorsi formativi, quelli di Istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS) e su quelli di Formazione superiore.
In fase di avvio su tutto il territorio regionale anche 29 percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore. Come gli ITS, anche gli IFTS sono progettati e realizzati da istituti di istruzione secondaria superiore, enti di formazione professionale accreditati, università e imprese. Cofinanziati dal Fondo sociale europeo, con risorse pari a 3 milioni e 500 mila euro, formano tecnici specializzati capaci di presidiare e gestire i processi organizzativi e produttivi di impresa. Più brevi dei percorsi realizzati dalle Fondazioni ITS, si articolano in due semestri e hanno una durata complessiva di 800/1000 ore. Si rivolgono a giovani e adulti in possesso di un diploma di istruzione secondaria superiore. L'accesso è consentito anche a coloro che non hanno conseguito il diploma di istruzione secondaria superiore, ma hanno maturato competenze coerenti con la figura IFTS nell'ambito di altri percorsi formativi o di esperienze lavorative. Il percorso rafforza le competenze culturali e di base e sviluppa quelle specialistiche, tecniche e professionali. La formazione d'aula e di laboratorio è accompagnata da periodi di stage per consentire ai partecipanti di sperimentare in impresa le competenze acquisite, di conoscere gli ambienti lavorativi e comprenderne le dinamiche relazionali. Al termine di un percorso IFTS, a seguito del superamento di una verifica finale, viene rilasciato il certificato di specializzazione tecnica superiore valido a livello nazionale.
Maggiori informazioni sui percorsi della Rete Politecnica e per le iscrizioni si possono trovare alle pagine:
ITS
IFTS
In allegato: l'elenco di tutti i corsi attivati
 
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
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