Indagine Confesercenti E.R. nel primo weekend dei saldi: aumento delle vendite per il 35% dei negozi -
Bologna, 7 gennaio 2014 -
La Confesercenti Emilia Romagna ha condotto una rilevazione su un campione di negozi di abbigliamento e calzature della nostra regione, per conoscere l'andamento delle vendite nel primo weekend dei saldi (4-6 gennaio) rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
Il 35% degli interpellati evidenzia un aumento delle vendite e il 32% una stabilità delle stesse, mentre il restante 33% una diminuzione.
Per quanto riguarda lo scontrino medio, il 32% degli operatori lo indica in aumento, il 40% stabile e il 28% in diminuzione rispetto all'anno precedente.
Il valore medio dello scontrino si attesta sui 61 euro e la percentuale di sconto applicato in modo prevalente in questa prima fase di saldi, va dal 20 al 50%.
Gli operatori che hanno tenuto aperta l'attività domenica 5 e lunedì 6 gennaio sono stati complessivamente circa il 70% del totale, prevalentemente nei centri delle città.
Questi dati forniscono un quadro abbastanza soddisfacente della situazione (dato il momento economico che stiamo vivendo) mettendo in evidenza che, nonostante il depotenziamento che i saldi hanno subito per effetto di promozioni continue che si svolgono in corso d'anno, essi mantengono una loro validità.
Non resta che auspicare dopo questo inizio abbastanza positivo, un mantenimento dell'interesse da parte dei consumatori anche nei prossimi giorni, vista l'offerta di prodotti ancora molto interessante e conveniente.
(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Regionale)
L'Osservatorio economico di Confesercenti stima una spesa media di 155 euro a persona, che si potrebbe tradurre in un ammontare complessivo di 535 milioni di euro di vendite in Emilia Romagna -
Bologna, 3 gennaio 2014 -
Anche quest'anno Confesercenti Emilia Romagna presenta la consueta analisi sull'andamento delle vendite natalizie, con una sintesi delle indicazioni e dei dati forniti dalle proprie strutture territoriali, utili a capire la situazione del settore.In proposito Stefano Bollettinari, direttore regionale di Confesercenti commentando l'indagine ha affermato che: "il trend dei consumi natalizi conferma le difficoltà del momento dovute alla crisi e alla ridotta capacità di spesa delle famiglie che, vista l'incertezza economica, hanno mantenuto un atteggiamento prudente e selettivo per quanto riguarda gli acquisti. Ciononostante, grazie anche a un'offerta sempre più conveniente e adeguata alle attuali esigenze dei consumatori, gli operatori commerciali, almeno in parte dei settori merceologici, sono riusciti a tenere rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso o a contenere la flessione, ma non certo a recuperare i risultati negativi del 2013. Speriamo di aver completato la fine del ciclo e che davvero il 2014 sia l'anno della ripresa".Dall'analisi dei vari comparti emerge l'andamento stabile delle vendite di prodotti alimentari, con un leggero aumento per quelli tipici e le specialità gastronomiche tradizionali.Andamento che oscilla tra la leggera flessione e la stabilità per quanto riguarda ristorazione e bar e una generale tenuta delle presenze negli alberghi della nostra regione che hanno beneficiato anche dei numerosi eventi organizzati nelle principali località.Continua invece il trend congiunturale sfavorevole per i settori dell'abbigliamento e dei mobili ed elettrodomestici, mentre quello delle gioiellerie fa registrare una leggera flessione.
Oscillano tra la stabilità e la leggera flessione le vendite di giocattoli, profumerie e libri e cd, mentre anche quest'anno se la cavano abbastanza bene i nuovi prodotti tecnologici (come smartphone e tablet) e computer.
Molto attesa, anche per un auspicabile recupero, la stagione dei saldi, che in Emilia Romagna partiranno ufficialmente domani 4 gennaio.
Si tratta di una buona occasione, soprattutto per quanti, costretti dalla crisi a non acquistare a prezzo intero, desiderano comunque prodotti di qualità a prezzi accessibili.
L'Osservatorio economico di Confesercenti stima una spesa media di 155 euro a persona, che si potrebbe tradurre in un ammontare complessivo di 535 milioni di euro di vendite in Emilia Romagna.
"I saldi invernali, che si preannunciano come i più convenienti degli ultimi dieci anni, aiutano – come sottolinea il presidente di Confesercenti E.R. Roberto Manzoni – a sostenere sia i bilanci dei negozi che hanno risentito di una calo delle vendite, sia di quelle famiglie strette dalla crisi economica. Certamente è una soluzione di ripiego che non risolve il problema di fondo: far ripartire i consumi. I saldi, restano comunque un'importante opportunità per dare respiro ai commercianti gravati da una crisi che ha costretto numerosi negozi a chiudere i battenti e consentire ai consumatori di fare ottimi affari".
(Fonte: L'Ufficio stampa Confesercenti Regionale)
Studi di settore 2012: l’analisi della Confesercenti Emilia Romagna evidenzia un aumento delle imprese che li rispettano -
Bologna, 3 dicembre 2013 -
Dall’indagine annuale dell’ufficio economico della Confesercenti Emilia Romagna che ha analizzato un campione di 9.992 studi di settore di aziende operanti nell’ambito del commercio, turismo e servizi in tutta la regione, relativi all’anno di imposta 2012 e confrontati con gli anni precedenti, emerge che rispetto al 2011 sono aumentate ulteriormente le ditte congrue più quelle che si sono adeguate agli studi, passando dal 75,1% al 77,2% (+2,1%) del 2012. Inoltre, confrontando i dati del 2006, pari al 65,5%, con il 77,2% del 2012, si evince che nel periodo c’è stato un aumento dell’11,7% di ditte che rispettano gli studi di settore.
In ogni caso, negli ultimi 4 anni, la somma delle ditte congrue più adeguate si è attestata sempre su una media superiore al 75%.
Per quanto riguarda l’incidenza dei correttivi anticrisi sugli indici di congruità delle ditte, si riscontra un aumento del dato che era del 30,1% nel 2011 ed è passato al 43,1% nel 2012; ciò significa che si è tenuto conto maggiormente della situazione molto pesante che stanno vivendo le imprese che vedono i costi aumentare, mentre la redditività si è ridotta ai minimi termini, tanto è vero che molte sono costrette a chiudere.
Questa analisi statistica evidenzia inoltre la continua flessione dei ricavi in alcune categorie del commercio, della somministrazione e dei servizi: è il caso ad esempio dei bar il cui ricavo medio diminuisce dello 0,7% tra il 2012 e il 2011, del commercio di abbigliamento -8,2%, del commercio di alimentari -1,4%, della compravendita di immobili -35%, del commercio ambulante -3,2% e degli intermediari del commercio, il cui ricavo medio è diminuito del 9% in un anno.
“I dati emersi dalle nostre elaborazioni sugli studi di settore – sottolinea Stefano Bollettinari, direttore di Confesercenti Emilia Romagna – evidenziano che l’azione pressante delle categorie e in particolare di Confesercenti per modificare la normativa ha consentito, almeno in parte, di diminuire l’effetto distorsivo degli studi di settore rispetto all’attuale e lunghissima situazione di crisi dei consumi; ciò nonostante come Confesercenti riteniamo urgente e necessaria una vera riforma fiscale che attenui l’imposizione su p.m.i. e famiglie per rilanciare veramente l’economia a partire dal 2014”
(Fonte: Ufficio stampa Confesercenti Regionale)
Bologna, 6 novembre 2013
Decreto cultura: preoccupazione di Confesercenti E.R., Fiepet e Anva per le gravi ricadute sui pubblici esercizi e sulle attività su suolo pubblico -
L'articolo 4-bis contenuto nel Decreto cultura, relativo al "decoro dei complessi monumentali ed altri immobili", potrebbe rivelarsi una vera e propria mannaia per bar, ristoranti, mercati della nostra regione che finora, oltre a fornire servizi ai cittadini, hanno svolto un importante richiamo per i numerosi turisti che visitano le nostre città. La norma contenuta nel decreto, infatti, demanda alle Direzioni regionali per i beni culturali e alle soprintendenze di "contrastare l'esercizio di attività commerciali e artigianali" che occupano il suolo pubblico, anche se con regolare licenza.
Le ricadute sull'economia regionale e, conseguentemente, sull'occupazione, è veramente allarmante, come dimostra la tabella:
Settore di attività |
Imprese |
Posti di lavoro |
Attività commerciali su suolo pubblico |
-2.500 |
- 3.700 |
Pubblici esercizi |
-2.500 |
-7.500 |
Totale |
-5.000 |
-11.200 |
Fonte: stima Confesercenti Emilia Romagna
Come sottolinea il direttore di Confesercenti Emilia Romagna, Stefano Bollettinari "Con questa norma le imprese interessate vedrebbero un consistente calo dei fatturati, già duramente provati dalla crisi e nella sola nostra regione sarebbero a rischio circa 2.500 attività commerciali su suolo pubblico e altrettante per quanto riguarda i pubblici esercizi, con ricadute allarmanti sull'occupazione. Senza nulla togliere naturalmente, alla legittima e quanto mai sacrosanta tutela ai beni architettonici e culturali delle nostre città, è incredibile che proprio in un momento di difficoltà economica come quello che stiamo attraversando, si pensino norme come questa invece di contrastare l'abusivismo e l'illegalità. Occorre rivedere al più presto la legge in questione e riportare le competenze ai Comuni, che hanno il polso della situazione e meglio conoscono il valore delle attività commerciali delle nostre città".
Per Andrea Cavallina, Presidente della Federazione Esercizi Pubblici e Turistici, Fiepet–Confesercenti Emilia Romagna, "in questo modo si penalizzano soprattutto il lavoro degli imprenditori turistici e dei pubblici esercizi già messi a dura prova dal crollo dei consumi e da tasse eccessive, ma anche tutti quei turisti che apprezzano l'offerta emiliano romagnola ricca di caffè all'aperto, di ristoranti, attività indispensabili per il rilancio del turismo nella nostra regione".
Anche il presidente Regionale di ANVA–Confesercenti Dario Domenichini si unisce al coro di proteste: "E' assurdo- spiega Domenichini- che proprio le attività che rendono vive e attraenti le nostre città debbano essere messe sotto accusa; le attività ambulanti, presenti dal periodo dei Comuni, forniscono utili servizi ai cittadini,contribuiscono alla sicurezza dei centri storici rendendoli più vivibili, e danno quel colore e quel folclore che attira tanti turisti nel nostro territorio".
(Fonte: Confesercenti Regionale)
La tappa parmense dell'anteprima alla 4° edizione della Borsa del turismo fluviale e del PO.
di Lamberto Colla --
Parma 1 Ottobre 2013 -
Terre di profumi e sapori sono quelle che il Po , il grande fiume, non solo attraversa ma ha generato. Un fiume imponente, apparentemente calmo nel suo cammino verso l'adriatico, con il quale le popolazioni native interagiscono in una simbiosi apprezzabile solo se vissuta, nei tempi e nei modi tipici dei luoghi tanto cari a Giovannino Guareschi e che ha dato i natali a Giuseppe Verdi.
Solo immergendosi completamente in questi luoghi è possibile comprenderne i reali valori e le straordinarie potenzialità anche turistiche ancora inespresse. Molto probabilmente questi devono essere stati i motivi principali che hanno animato Confesercenti a promuovere la Borsa del Turismo Fluviale proprio attraverso una impegnativa, quanto spettacolare, anteprima che da Piacenza naviga fino a Ferrara attraversando Parma e Reggio Emilia, prima di "sfociare" nella Borsa che aprirà i battenti il prossimo 11 ottobre a Gualtieri.
E' partita da Polesine Parmense e si è conclusa a Sacca di Colorno, la seconda tappa, quella dedicata alla parte parmense, dell'anteprima alla quarta borsa del turismo fluviale e del Po.
Un viaggio in quattro tappe, salpato da Piacenza il 30 settembre, per promuovere quella che il Sindaco di Polesine, Roberto Censi, ha definito "Una lodevolissima iniziativa che va a colmare le lacune strategiche". La potenzialità turistica del Po, ancora inespressa, deve trovare spazio, prosegue il primo cittadino, "in un disegno prospettico e di forti partnership".
Prima di avviare la navigazione alla volta di Sacca di Colorno, il presidente regionale di Confesercenti Roberto Manzoni, ospiti della Antica Corte Pallavicina e di Massimo Spigaroli, ha inteso sottolineare come sia indispensabile "Vendere Meglio il Po" e perciò occorre promuoverlo. "Già 160 operatori hanno aderito, sottolinea il presidente, alla quarta edizione della borsa del turismo fluviale che si terrà a partire dall'11 ottobre a Guatieri per concludersi domenica 13 . Ben venti invece i tour operator che hanno confermato la presenza al Work shop del 12 ottobre." I numeri stanno dando ragione al progetto e le attese del Presidente Manzoni sono di superare il record dello scorso anno ben 2300 contatti commerciali generati dagli incontri.
La delegazione, composta dal Sindaco di Colorno, Michela Canova, dal Vicesindaco di Zibello Piero Pagani, dal Sindaco Mezzani Romeo Azzali, prima di imbarcarsi alla volta di Sacca di Colorno dove saranno accolti dagli amici della bicicletta aderenti a FIAB e poi in visita alla scuola di Cucina ALMA, hanno tutti espresso la solidarietà verso iniziative che vadano nella direzione di valorizzare i territori straordinari che il Po ha generato e continua a animare. Accompagnata da Luca Vedrini e Stefano Cantoni, la delgazione ha preso il largo in direzione Sacca di Colorno.
Michela Canova, sindaco di Colorno, rimarca appunto che "questi luoghi possono diventare una ricchezza per il territorio" perchè portano lavoro ma consentono il recupero di immobili di pregio. Le Famiglie Spigaroli (Antica Corte Pallavicina di Polesine) e Monici (Ristorante Stendhal di Sacca di Colorno) sono due di questi esempi che oggi rappresentano poli attrattivi importanti per il turismo locale.
Una simbiosi quindi tra lavoro e territorio. I luoghi rivieraschi del Po hanno da sempre stimolato curiosità. Tanto è vero che lo stesso Massimo Spigaroli stima intorno al 50% la leva territoriale nella scelta d'acquisto dei suoi ospiti. Molto lo si deve, ovviamente, alla fama di illustri personaggi - conclude Spigaroli - , come Verdi e Guareschi ad esempio, che il territorio ha avuto la fortuna di tenere a battesimo.
L'anteprima parmense quindi prosegue la navigazione fino a Sacca di Colorno, per poi passare il testimone a Reggio Emilia e da lì a Ferrara il 3 ottobre.
(Galleria fotografica)
- APPENDICE -
L'OFFERTA TURISTICA COMPLESSIVA
Un'offerta che, per quanto riguarda l'Emilia Romagna, interessa 53 comuni (entro un raggio di 10 km dal fiume), con 600 strutture (tra alberghiere ed extra) per circa 40.000 posti letto, e vanta 3 porti fluviali, 36 attracchi tra pubblici e privati, 6 città d'arte e 23 borghi antichi, 13 musei dedicati al Po, 5 Strade dei Vini e dei Sapori, 23 tra prodotti Dop, Doc e Igp e oltre 1.200 km di piste ciclabili e ciclopedonabili. Il tutto immerso in un paesaggio unico, ricco di scorci altamente suggestivi e incontaminati e dove sopravvivono ancora oggi tradizione, vecchi rituali sociali, artigianato di una volta e tanto altro.