Confartigianato Imprese Apla Parma organizza due incontri tecnici formativi gratuiti rivolti agli impiantisti sul contenuto obbligatorio delle dichiarazioni di conformità (art. 7 del DM 37/2008). Il 27 marzo per elettricisti, il 31 per termoidraulici -
Parma, 25 marzo 2014 -
Confartigianato Imprese Apla Parma organizza due incontri tecnici formativi gratuiti rivolti agli impiantisti sul contenuto obbligatorio delle dichiarazioni di conformità (art. 7 del DM 37/2008).
L’obiettivo è di spiegare il significato di ‘regola dell’arte’ perché sono gravi le responsabilità che possono ricadere sull’impiantista che abbia rilasciato la dichiarazione qualora si verifichi un incidente: esistono, infatti, anche sanzioni penali nel caso in cui la dichiarazione sia ritenuta mendace o erronea, nei casi peggiori, si può anche arrivare alla sospensione dell'attività.
Sono stati fissati due appuntamenti per approfondire le tematiche e le normative diverse per le due attività: elettricisti e termoidraulici. L’incontro per impiantisti elettrici si svolgerà giovedì 27 marzo alle 17, per i termoidraulici lunedì 31 marzo, sempre alle 17, nella sede di Confartigianato Imprese Apla Parma (viale Mentana 139\A);.
I relatori Francesco Marchi (progettista impianti elettrici) e Nicola Bedotti (progettista meccanico e termoidraulico) affronteranno e illustreranno esempi concreti.
(Fonte: Ufficio stampa Confartigianato Imprese Apla Parma)
"Decliniamo la rete. Dalla teoria alla pratica." la convention nazionale del movimento Donne Impresa; presente anche Giorgio Merletti, presidente nazionale di Confartigianato...
Parma, 24 marzo 2014 -
Si è svolta a Salsomaggiore Terme, al Palazzo dei Congressi, il 22 e 23 marzo scorso la convention nazionale del movimento Donne Impresa. Il meeting formativo è stato aperto da Marco Granelli, presidente regionale di Confartigianato, che ha fatto gli onori di casa: «In questa fase, che non voglio definire di crisi ma di cambiamento, riscontriamo che aprono molte aziende femminili, esattamente il doppio rispetto a quelle maschili. Questo dimostra che le donne sono più forti, capaci e spesso sanno fare rete, meglio degli uomini. L’auspicio per tutti – ha concluso Granelli – è che da bravi solisti si possa diventare bravi orchestrali».
«Decliniamo la rete. Dalla teoria alla pratica» era il tema della due giorni, sviluppato grazie agli interventi di Gabriele Micozzi, docente di Marketing alla facoltà di Economia Università Politecnica delle Marche e di Andrea Scalia, responsabile nazionale settore Innovazione e Reti. Sono state portate esperienze dei diversi territori da Roberta Gagliardi, responsabile Innovazione e Reti di Confartigianato Lombardia, Luca Nartone, ufficio categorie Confartigianato Udine e Antonio Biagetti, presidente CDA Netvalue.
L’idea di fondo è che il modello aggregativo, soprattutto in questi periodi di prolungata crisi economica, aiuti a sviluppare nuove competenze o nuovi prodotti in forma collaborativa, a proseguire processi di specializzazione e condivisione dei rischi. Molte imprenditrici che hanno già sperimentato il mondo delle aggregazioni di rete, soprattutto territoriali, ora vorrebbero guardare più in là, oltre confine, sperimentando le reti lunghe. Il meeting formativo ha voluto fornire strumenti normativi e tecnici per affrontare il tema delle reti d’impresa, ma anche una panoramica culturale sulle opportunità legate all’innovazione e all’internazionalizzazione. A chiudere la prima giornata è intervenuto anche Giorgio Merletti, presidente nazionale di Confartigianato che sulle reti e sulla crisi ha detto: «La crisi è un momento di passaggio, sai cosa lasci ma non sai ciò che trovi, questo genera preoccupazione, ma come diceva Albert Einstein la creatività nasce dall’angoscia. Quindi diamoci del ‘noi’, fidiamoci uno dell’altro. Dobbiamo saper reagire insieme, senza aspettarci grossi aiuti dalla politica che, a questo punto, dovrebbe decidere a chi dare ascolto: se a noi che rappresentiamo il 99% dell’economia o agli altri. Ma in questo paese purtroppo manca la consultazione».
Presenti alla convention anche il vice presidente nazionale Rosa Gentile, già presidente nazionale di Donna Impresa, Edgarda Fiorini, presidente nazionale del movimento, Emanuela Bacchilega presidente regionale Donna Impresa Emilia Romagna e i vertici di Confartigianato di Parma: il presidente provinciale Leonardo Cassinelli, il vicepresidente Enrico Bricca, il segretario generale Alberto Bertoli e il vice segretario Ivano Mangi. Hanno accolto con un saluto le numerosissime imprenditrici giunte a Salsomaggiore il sindaco di Salsomaggiore Filippo Frittelli e monsignor Carlo Mazza, vescovo di Fidenza.
(Fonte: Ufficio stampa Apla Confartigianato Parma)
Per Iglù il centro estetico di via Trieste, aperto quattro mesi fa, la chiusura dopo i controlli di Nas e Ausl tuttavia le persone continuano a entrare e uscire, vengono erogate prestazioni e, attraverso la grata, si vedono clienti in attesa -
Parma, 7 marzo 2014 -
Il comunicato di Confartigianato Apla Parma -
Sono state tante le offerte di massaggi a prezzi concorrenziali su Groupon, per Iglù il centro estetico di via Trieste, aperto quattro mesi fa. Ma in regola nei locali c'era poco e, dopo le segnalazioni di altri operatori del settore, di dipendenti e delle associazioni di categoria, sono scattati i controlli di Nas, Ausl, e altri organi competenti.
Di conseguenza negli ultimi giorni sul negozio appare la scritta 'oggi chiuso' tuttavia le persone continuano a entrare e uscire, vengono erogate prestazioni e, attraverso la grata, si vedono clienti in attesa.
Fra le norme infrante è già evidente dall'esterno la mancanza della rampa di accesso per i disabili, obbligatoria per chi apre un'attività di servizi alla persona a un piano rialzato. Inoltre mancano le docce nelle cabine massaggio e in alcuni casi i massaggi vengono eseguiti in locali non idonei all'attività (magazzino nel seminterrato).
A tale proposito Confartigianato Imprese Apla, insieme alle altre associazioni dell'artigianato, conduce una battaglia contro chi non rispetta le normative vigenti e con un comportamento poco etico, danneggia coloro che invece decidono d'intraprendere la propria attività seguendo le regole e lavora in modo serio e professionale.
È facile oggi lasciarsi attirare da prestazioni economiche bisogna però avere la consapevolezza che non sempre si ha la garanzia di qualità competenza e soprattutto del rispetto di tutte le norme igienico sanitarie a tutela della salute. Sono in aumento in Italia malattie come epatiti virali, micosi, pediculosi, scabbia che possono essere trasmesse con attrezzature da lavoro e superfici contaminate da liquidi biologici e non correttamente sterilizzati.
(Fonte: ufficio stampa Confartigianato Imprese Apla Parma)
Il ministero dello Sviluppo Economico dà l'ok all'affitto di poltrona e cabina per acconciatori ed estetisti. Ma a Parma le associazioni di categoria attendono, da oltre due anni, l'approvazione del nuovo regolamento generale -
Parma, 10 febbraio 2014 -
Parrucchieri ed estetisti potranno, d'ora in poi, affittare ad altri professionisti spazi interni dei loro negozi. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha, infatti, adottato una circolare con cui si chiarisce la questione del contratto di 'affitto di poltrona' e 'di cabina' per le attività di acconciatore ed estetista. In base alla normativa nazionale l'ipotesi di affitto di poltrona o di cabina è possibile tra imprese, mediante uno specifico contratto in base al quale un titolare di salone di acconciatura o di centro estetico concede in uso una parte dell'immobile e delle attrezzature, dietro pagamento di un determinato corrispettivo. Quindi gli esercenti di attività di acconciatore o di estetista possono adesso consentire l'utilizzo dei propri spazi sia ad acconciatori sia a estetisti.
«È stato sancito un principio importante, che va nel senso di incentivare l'iniziativa privata e la concorrenza, con indubbi vantaggi per i consumatori – commentano le associazioni dell'artigianato Confartigianato Imprese Apla e CNA. - Da oggi chi avrà nel proprio salone di bellezza uno spazio poco utilizzato, potrà migliorare la redditività della propria impresa, garantendo maggiori servizi. E giovani acconciatori ed estetisti che non dispongono di propri locali adeguati potranno comunque avviare la loro attività». Quella che si apre è «Una possibilità che però - precisa il sottosegretario allo Sviluppo Economico Simona Vicari - non lede i diritti dei consumatori e non abbassa la qualità e la sicurezza del servizio, visto che i nuovi affitti dovranno rispettare le norme vigenti».
A Parma, però, si sta ancora attendendo il regolamento comunale. La giunta tergiversa non tanto per l'affitto di poltrona ma perché non fa chiarezza sulla questione 'massaggi'. E così intere categorie di artigiani sono in attesa di questo documento che ha un'importanza fondamentale soprattutto in chiave di lotta all'abusivismo, un fenomeno che in questo settore ha una rilevante consistenza e che rischia di strangolare chi esercita la propria professione nel pieno rispetto delle normative. Queste attività sono regolamentate dai singoli Comuni ai quali sempre più frequentemente arrivano segnalazioni di abusivi che operano in casa e senza dimostrare alcun titolo. Molte persone considerano con molta superficialità il fatto che la maggior parte di questi non rispetti le normative, come ad esempio la sterilizzazione obbligatoria con autoclave: epatiti virali, funghi, scabbia, pediculosi possono essere trasmesse con l'uso di lime, forbici, pettini non adeguatamente sterilizzati. Gli operatori del settore Benessere chiedono trasparenza sul comportamento di chi dovrebbe tutelare la salute dei cittadini.«Fra l'altro sono già due i solleciti fatti ufficialmente dai consiglieri comunali di minoranza Roberto Ghiretti, Pierpaolo Scarpino, Maurizio Vescovi e Alessandro Volta. Il regolamento era apparso sul sito del Comune a dicembre 2012 con un titolo che lo annunciava come imminente e poi è scomparso, ci chiediamo perché – chiedono le associazioni dell'artigianato».
(Fonte: ufficio stampa CNA Parma)
Malpeli: «La mobilitazione continuerà fino a quando non otterremo quanto richiesto» -
Parma, 29 gennaio 2014 -
Grande partecipazione, lunedì scorso 27 gennaio, a Reggio Emilia per la manifestazione dei carrozzieri dell'Emilia indetta dalle Associazioni dell'artigianato. L'attenzione e la presenza dei carrozzieri sono stati ulteriori segnali del disagio che sta attraversando tutto il settore. La preoccupazione nasce con il decreto legge 'Destinazione Italia' (145/13) all'interno del quale ci sono alcuni articoli che, in materia di RC Auto, impongono di far riparare il veicolo incidentato esclusivamente dalle carrozzerie convenzionate con le assicurazioni e pagate direttamente da queste ultime.
Ai lavori ha partecipato il presidente regionale dei Carrozzieri di Confartigianato, Antonio Malpeli che ha ripercorso l'azione che l'Associazione nazionale Carrozzieri Confartigianato ha portato avanti per la cancellazione o la modifica, in sede di conversione, del decreto legge.
«In primo luogo la manifestazione nazionale a Roma il 15 gennaio, ha visto la partecipazione di più di quaranta parlamentari – ha spiegato Malpeli. In molti sono intervenuti parlando anche a nome dei propri Gruppi e tutti hanno espresso condivisione nei confronti delle nostre tesi. Una delegazione di rappresentanti della categoria è stata ricevuta al Ministero dello Sviluppo Economico, dal sottosegretario, Simona Vicari, la quale ha dichiarato la disponibilità del Governo a recepire buona parte delle nostre osservazioni. Questa è ovviamente un'apertura molto importante nel caso in cui il Governo dovesse decidere di porre la fiducia sul dl 145/13, considerati i tempi stretti per la conversione. Le proposte di emendamenti nei testi approvati dell'Assemblea dei Carrozzieri sono stati, inoltre, veicolati da Rete Imprese Italia e, direttamente, anche da Confartigianato».
Malpeli ha poi informato i presenti del fatto che la Commissione Giustizia della Camera ha approvato un parere che, anche se non vincolante, va nella direzione auspicata dalla categoria. Concludendo il suo intervento, il presidente ha ribadito che la mobilitazione generale continuerà durante tutto l'iter di conversione del decreto.
Dal dibattito, al quale sono intervenuti anche avvocati esperti in materia, è emerso chiaramente che anche i cittadini non avranno più il diritto di libera scelta perché le riparazioni saranno vincolate alle indicazioni delle compagnie assicurative.
(Fonte: ufficio stampa Confartigianato Parma)
Lo studio che ha analizzato la dinamica degli stanziamenti bancari erogati nella nostra regione nel corso del 2013 rivela Parma fanalino di coda in Emilia Romagna con un calo dei prestiti veramente sensibile -
Bologna, 28 gennaio 2014 -
"Limitare l'accesso al credito alle imprese artigiane equivale a decretarne il mancato sviluppo ed in molti casi la stessa sopravvivenza", così il Presidente di Confartigianato Emilia Romagna Marco Granelli commenta lo studio che ha analizzato la dinamica degli stanziamenti bancari erogati nella nostra regione nel corso del 2013. "In un quadro generale di perdurante recessione, che periodicamente sposta in avanti l'uscita dal tunnel della crisi - prosegue Granelli - si è aggravata l'emergenza credito, creando maggiori difficoltà nel reperimento dei finanziamenti necessari per la liquidità aziendale e per gli investimenti".
I dati di Banca d'Italia aggiornati al 30 Settembre 2013, relativi all'erogazione del credito alle imprese suddivisi per Regione e classe dimensionale, indicano uno stock totale di 808,8 miliardi di Euro di finanziamenti concessi al totale delle imprese italiane con un calo del 7,5% rispetto a Settembre 2012. Nello specifico l'Emilia-Romagna ha visto stanziamenti pari a 90,2 miliardi di euro, equivalente ad un calo del 6,3%, ma se consideriamo le imprese con meno di 20 addetti otteniamo un monte finanziamenti di 16,8 miliardi in calo del -5,8%, superiore al dato medio nazionale del -5,5%. "Abbiamo un dato peggiore rispetto a quello nazionale - prosegue Granelli - una conferma della particolare criticità che vivono nella nostra regione le piccole imprese che sono alla ricerca di credito, necessario per realtà storicamente sottocapitalizzate e per questo ancora più bisognose. E sebbene le piccole imprese rappresentino il 97% del totale si trovano a ricevere solo il 19% dei finanziamenti, al restante 3% delle aziende va oltre l'80% del credito".
Le prime sei regioni assorbono il 74,5% del totale dei finanziamenti erogati: la Lombardia è prima con il 27,9% del credito, l'Emilia Romagna è seconda con l'11,2%, terza posizione per il Veneto con l'11,1%, seguono il Lazio con il 10,7%, la Toscana con il 7,1% e il Piemonte con il 6,5%. Complessivamente il Centro-Nord assorbe ben l'86,1% del credito erogato a favore delle imprese (il Nord-Ovest pesa per il 36,8%, il Nord-Est per il 27,3% ed il Centro per il 21,9%), mentre il mezzogiorno assorbe il restante 13,9% (il Sud pesa per il 9,7% e le Isole solo per il 4,3%).
Le imprese con meno di 20 addetti assorbono il 19% del credito con scostamenti molto ampi che vanno dal 36,3% del Molise e dal 35,7% del Trentino Alto Adige al 9,1% del Lazio e al 13,6% della Lombardia in cui si concentrano maggiormente le imprese di grande dimensione. L'Emilia-Romagna con il 18,7% è sostanzialmente in linea con la media nazionale, mentre il calo di erogazioni per le imprese con più di 20 addetti è inferiore (-6,4%) al dato Italia (-8%).
Analizzando la dinamica provinciale del credito erogato nella sola Emilia Romagna troviamo un andamento molto diversificato: il calo medio è del 6,3% ma con scostamenti significativi che vanno dal -3,7% di Ravenna ad un astronomico -11,1% di Parma. Se consideriamo poi le piccole imprese con meno di 20 dipendenti, rispetto ad un calo regionale del 5,8%, gli scostamenti vanno dal -2,5% di Ferrara al -9% di Parma.
"Il dato dell'Emilia Romagna, pari al 5,5% del totale credito - commenta Granelli - evidenzia la pesante penalizzazione del settore artigiano nell'erogazione del credito, non solo rispetto ad altre regioni del Centro-Nord (Piemonte 7%, Veneto 6,2%, Toscana 6,4%, Marche 9,7%) ma soprattutto rispetto all'incidenza del comparto sul totale del registro imprese delle Camere di Commercio. Nella nostra Regione le imprese artigiane attive al 30 settembre 2013 erano 137.542 cioè ben il 32,7% del registro ditte che contava 420.537 imprese. Ed anche l'articolazione del credito all'artigianato nelle Province dell'Emilia-Romagna evidenzia questa contraddizione con significativi scostamento territoriali". Rispetto alla media nazionale (-6,4%) di erogazione del credito all'artigianato nell'ultimo anno, tranne Bologna (-6,1%) tutte le altre province dell'Emilia-Romagna registrano cali molto più marcati con punte massime a Ravenna (-12,4%) Reggio Emilia (-10,7%) Piacenza (-8,7%) Rimini (-8,3%) e Modena (-8,1%).
"Un ulteriore elemento di criticità è rappresentato dal costo del credito, le imprese italiane pagano tassi di interesse molto più alti rispetto ai concorrenti europei - sottolinea Granelli - sui nuovi finanziamenti avviamo un tasso di 79 punti base superiore a quello medio dell'Eurozona e lo spread massimo è di 137 punti base con la Germania. Insomma le nostre imprese ricevono poco denaro e quanto riescono ad ottenerlo lo pagano molto più caro dei concorrenti diretti, una morsa nella quale finiranno per rimanere stritolate. Questo stato delle cose deprime gli investimenti e rallenta i processi di innovazione tecnologica, di conseguenza cala la produttività, uno dei più noti fattori critici dell'economia italiana".
Secondo gli ultimi dati diffusi a novembre da Banca d'Italia a giugno 2013 le imprese con meno di 20 addetti pagano tassi più alti in Calabria (10,60%), Campania (10,14%) e Umbria (10,00%) mentre il credito per le piccole imprese è relativamente meno costoso nella provincia autonoma di Bolzano (6,11%), provincia autonoma di Trento (6,64%) ed Emilia-Romagna (7,89%). Rispetto a giugno 2012 il tasso di interesse pagato dalle imprese è cresciuto in particolare in Puglia (+42 punti base), Friuli-Venezia Giulia, provincia autonoma di Trento e Umbria (tutte a +35 punti base) mentre è diminuito in Valle d'Aosta (-90 punti base), Abruzzo (-49 punti base) e Molise (-39 punti base). Nel confronto con i tassi di interesse con le imprese medio-grandi con 20 o più addetti si osserva che le piccole imprese pagano tassi maggiori rispetto alle medio-grandi in tutte le regioni: nel dettaglio lo spread maggiore si osserva in Liguria (382 punti base), seguita da Friuli-Venezia Giulia (344 punti base) e Piemonte (331 punti base) mentre quello minimo è rilevato in Molise (51 punti base), preceduto dalla provincia autonoma di Trento (145 punti) e provincia autonoma di Bolzano (147 punti base). L'Emilia-Romagna con uno spread di 215 si colloca tra le regioni più virtuose del Centro-Nord. A livello provinciale i tassi medi applicati alle imprese per finanziamenti per Cassa al 30 giugno 2013 riferiti ad operazioni in essere registrano le migliori condizioni a Forlì-Cesena (4,52%), Parma (4,58%), Ravenna (4,62%), Bologna (4,72%) e Rimini (4,77%) mentre i tassi più elevati si applicano a Modena (5,27%), Ferrara (5,18%), Reggio E.(4,95%) e Piacenza (4,83%).
"Non ci stancheremo mai di ripetere - prosegue Marco Granelli - che per affrontare l'emergenza credito è fondamentale il ruolo dei Confidi a supporto delle imprese che non dispongono di sufficienti garanzie reali richieste dal sistema bancario in modo generalizzato e di importi sempre più elevati, a volte anche superiori al finanziamento concesso. In Emilia-Romagna questo ruolo è affidato ad Unifidi, consorzio regionale unitario di Garanzia, costituito anni fa da Confartigianato e Cna che ha raggiunto livelli di operatività tra i primi in Italia e in Europa. Purtroppo recessione e restrizioni nell'accesso al credito hanno avuto ripercussioni anche su questo importante strumento, pur confermandosi a livelli di prim'ordine per l'artigianato e la piccola impresa".
Nel 2013 sono state approvate 7.778 domande per un importo complessivo di finanziamenti pari a 620,4 milioni di euro, con un finanziamento medio di 79.765 euro e una garanzia media del 48,5%. Rispetto al 2012 si registra un calo del 13% sulle pratiche e un aumento di ben il 16% sul garantito a conferma delle crescenti difficoltà di accesso al credito per le piccole imprese e della richiesta crescente di garanzie reali da parte del sistema bancario.
La dinamica provinciale vede confermarsi al primo posto Bologna con 1.356 pratiche deliberate seguita da Modena (1.153), Ravenna (1.171), Reggio Emilia (797), Piacenza (732), Forlì-Cesena (672), Rimini (637), Ferrara (556) e Parma (548).
Per quanto riguarda le motivazioni dei finanziamenti garantiti da Unifidi il 32,9% è per investimenti e il 67,1% per liquidità aziendale. Nel 2012 gli investimenti erano al 58% e la liquidità al 42%. La forma tecnica prevalente è con mutui chirografari (51,8%) seguita dai fidi in conto corrente (14,1%) e dall'anticipo fatture (6%). Di particolare rilievo il dato sui nuovi soci del 2013 (2921), che assieme alle integrazioni di capitale consentono di corrispondere alle esigenze di capitalizzazione richieste dalla Vigilanza di Banca Italia.
"Purtroppo questi importantissimi strumenti per favorire l'accesso al credito, negli ultimi anni non hanno ricevuto più il sostegno delle istituzioni ai vari livelli di competenza e responsabilità che sarebbero necessari per riaprire i canali dei finanziamenti alle piccole imprese - conclude Marco Granelli, Presidente di Confartigianato Emilia Romagna – serve un rafforzamento patrimoniale dei Consorzi di Garanzia e il Governo potrebbe farlo con una semplificazione normativa che eviti inutili semplificazioni di adempimenti già svolti dalle banche, come l'anti-riciclaggio, e l'applicazione di criteri di vigilanza attenuati e meno onerosi. La prima richiesta è inserita nella Legge di stabilità 2014, ma occorre aspettare il parere dell'Unione Europea e il solito Decreto attuativo. Anche il governo della nostra regione deve fare uno sforzo straordinario per sostenere la categoria nell'accesso al credito. Confartigianato ha fatto richieste precise: aumento della capitalizzazione di Unifidi; coordinare gli interventi del FEI con il nuovo POR 2014-2020 per cartolarizzazioni sintetiche delle Garanzie; attivazione della lettera L)art.18 della Bassanini affinché il Fondo Centrale di Garanzia venga utilizzato in Emilia Romagna esclusivamente in controgaranzia con i Confidi; costituzione di un Fondo rotativo per gli investimenti delle imprese artigiane con contributi in conto-interesse ripristinando sostanzialmente la Legge Reg.le 3; costituzione di un Fondo rotativo per il Microcredito per sostenere la costituzione e il decollo di nuove imprese artigiane."
Prestiti alle imprese* e all'artigianato e dinamica nell'ultimo anno nelle Regioni
Stock al 30 giugno 2013 in milioni di euro, var. % rispetto a giugno 2012 e incidenze. Sofferenze incluse
Sistema Produttivo |
Var.% |
ARTIGIANATO |
% Var.ass. % su sistema sul totale giu.2012 –giu.2013 Var.% produttivo |
|
||||||||
Abruzzo |
15.316 |
-5,5 |
1.125 |
2,3 |
-113 |
-9,1 |
7,3 |
|||||
Basilicata |
3.962 |
-1,9 |
318 |
0,6 |
-14 |
-4,3 |
8,0 |
|||||
Calabria |
8.973 |
-2,4 |
683 |
1,4 |
-30 |
-4,2 |
7,6 |
|||||
Campania |
37.396 |
-5,4 |
1.115 |
2,2 |
-42 |
-3,6 |
3,0 |
|||||
Emilia-Romagna |
102.388 |
-4,3 |
5.666 |
11,3 |
-525 |
-8,5 |
5,5 |
|||||
Friuli-Venezia Giulia |
17.544 |
-3,9 |
1.172 |
2,3 |
-101 |
-7,9 |
6,7 |
|||||
Lazio |
103.811 |
-10,5 |
1.718 |
3,4 |
-86 |
-4,8 |
1,7 |
|||||
Liguria |
20.595 |
-1,7 |
1.176 |
2,4 |
-65 |
-5,3 |
5,7 |
|||||
Lombardia |
250.791 |
-5,1 |
10.746 |
21,5 |
-649 |
-5,7 |
4,3 |
|||||
Marche |
26.405 |
-4,2 |
2.566 |
5,1 |
-207 |
-7,5 |
9,7 |
|||||
Molise |
2.107 |
-5,2 |
191 |
0,4 |
-19 |
-9,0 |
9,1 |
|||||
Piemonte |
59.762 |
-2,4 |
4.209 |
8,4 |
-327 |
-7,2 |
7,0 |
Puglia |
28.178 |
-2,4 |
1.964 |
3,9 |
-80 |
-3,9 |
7,0 |
|||||
Sardegna |
12.385 |
-2,9 |
956 |
1,9 |
-66 |
-6,5 |
7,7 |
|||||
Sicilia |
30.592 |
-3,3 |
1.923 |
3,9 |
-106 |
-5,2 |
6,3 |
|||||
Toscana |
67.906 |
-2,5 |
4.320 |
8,7 |
-214 |
-4,7 |
6,4 |
|||||
Trentino-Alto Adige |
28.092 |
-3,7 |
2.524 |
5,1 |
-123 |
-4,6 |
9,0 |
|||||
Umbria |
13.529 |
-2,3 |
1.217 |
2,4 |
-81 |
-6,2 |
9,0 |
|||||
Valle d'Aosta |
1.675 |
-6,0 |
129 |
0,3 |
-4 |
-3,3 |
7,7 |
|||||
Veneto |
100.790 |
-3,4 |
6.222 |
12,5 |
-545 |
-8,1 |
6,2 |
|||||
Nord-Ovest |
332.823 |
-4,4 |
16.260 |
32,6 |
-1.047 |
-6,0 |
4,9 |
|||||
Nord-Est |
248.814 |
-3,9 |
15.584 |
31,2 |
-1.294 |
-7,7 |
6,3 |
|||||
Centro |
211.651 |
-6,8 |
9.821 |
19,7 |
-589 |
-5,7 |
4,6 |
|||||
Mezzo-giorno |
138.909 |
-3,9 |
8.275 |
16,6 |
-470 |
-5,4 |
6,0 |
|||||
Centro-Nord |
793.288 |
-4,9 |
41.665 |
83,4 |
-2.929 |
-6,6 |
5,3 |
|||||
ITALIA |
932.197 |
-4,7 |
49.940 |
100,0 |
-3.399 |
-6,4 |
5,4 |
|||||
* totale Ateco 2007 al netto della sezione U cioè società e quasi-società non finanziarie e famiglie produttrici |
||||||||||||
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Artigiancassa da fonte Banca d'Italia e Banca d'Italia |
Prestiti alle imprese e all'artigianato e dinamica nell'ultimo anno nelle province
Stock al 30 giugno 2013 in milioni di euro, var. % rispetto a giugno 2012 e incidenze. Sofferenze incluse |
|||||||
Provincia |
Mn di euro |
% |
Var. % su giugno 2012 |
Rank Bologna 1.027 2,1 -6,1 56 |
|||
Ferrara |
339 |
0,7 |
-7,8 |
83 |
|||
Forlì-Cesena |
766 |
1,5 |
-7,8 |
83 |
|||
Modena |
821 |
1,6 |
-8,1 |
87 |
|||
Parma |
609 |
1,2 |
-8,0 |
86 |
|||
Piacenza |
389 |
0,8 |
-8,7 |
95 |
|||
Ravenna |
505 |
1,0 |
-12,4 |
106 |
|||
Reggio Emilia |
717 |
1,4 |
-10,7 |
104 |
|||
Rimini |
494 |
1,0 |
-8,3 |
89 |
Tassi di interesse a breve termine per dimensione di impresa nelle Regioni.
Dicembre 2009-giugno 2013; tassi e var. in punti base; rischi autoliquidanti e a revoca Regioni Piccole imprese (meno 20 addetti)* Imprese medio-grandi (20 o più addetti)** Dicembre 2009 Dicembre 2010 Dicembre 2011 Dicembre 2012 Giugno 2012 Marzo 2013 Giugno Rank 2013 Var. su giugno 2012 in p.b. Giugno 2013 Gap con piccole imprese in p.b. Abruzzo 7,98 7,93 9,10 9,58 9,96 9,57 9,49 9 -47 7,21 228 Basilicata 8,69 8,53 9,34 9,07 9,83 9,60 9,52 8 -31 6,86 266 Calabria 8,78 8,63 9,75 10,07 10,53 10,66 10,60 1 7 8,94 166 Campania 8,88 8,47 9,23 9,70 9,94 10,48 10,14 2 20 7,89 225 Emilia-Romagna 6,25 6,30 7,39 7,77 7,91 7,94 7,89 18 -2 5,74 215 Friuli-Venezia Giulia 7,13 6,77 7,78 8,50 8,20 8,59 8,55 14 35 5,11 344 Lazio 7,70 7,00 7,80 8,40 8,50 8,80 8,60 13 10 7,10 150
Liguria |
8,31 |
8,42 |
9,40 |
10,20 |
10,04 |
10,17 |
9,96 |
5 |
-8 |
6,14 |
382 |
|||||||||||
Lombardia |
7,54 |
7,24 |
8,17 |
8,93 |
8,74 |
8,97 |
8,86 |
11 |
12 |
5,68 |
318 |
|||||||||||
Marche |
6,97 |
7,03 |
8,14 |
8,71 |
8,83 |
8,96 |
8,80 |
12 |
-3 |
6,56 |
224 |
|||||||||||
Molise |
7,57 |
6,77 |
7,77 |
8,62 |
8,75 |
8,17 |
8,36 |
15 |
-39 |
7,85 |
51 |
|||||||||||
P.A. Bolzano |
4,90 |
5,18 |
5,80 |
5,87 |
6,05 |
5,97 |
6,11 |
21 |
6 |
4,64 |
147 |
|||||||||||
P.A. Trento |
5,16 |
5,01 |
5,81 |
6,48 |
6,29 |
6,64 |
6,64 |
20 |
35 |
5,19 |
145 |
|||||||||||
Piemonte |
7,94 |
7,45 |
8,47 |
8,96 |
8,95 |
9,14 |
8,96 |
10 |
1 |
5,65 |
331 |
|||||||||||
Puglia |
7,85 |
7,72 |
8,71 |
9,39 |
9,56 |
10,20 |
9,98 |
4 |
42 |
7,56 |
242 |
|||||||||||
Sardegna |
8,35 |
8,04 |
8,97 |
9,33 |
9,52 |
9,52 |
9,46 |
9 |
-6 |
7,51 |
195 |
|||||||||||
Sicilia |
8,52 |
8,15 |
9,09 |
9,53 |
9,50 |
9,56 |
9,59 |
7 |
9 |
7,89 |
170 |
|||||||||||
Toscana |
7,90 |
7,60 |
8,90 |
9,70 |
9,50 |
9,90 |
9,80 |
6 |
30 |
6,80 |
300 |
|||||||||||
Umbria |
7,68 |
7,59 |
8,92 |
9,45 |
9,65 |
10,02 |
10,00 |
3 |
35 |
7,01 |
299 |
|||||||||||
Valle d'Aosta |
7,51 |
7,78 |
8,85 |
8,45 |
9,11 |
8,41 |
8,21 |
17 |
-90 |
5,87 |
234 |
|||||||||||
Veneto |
6,96 |
6,54 |
7,70 |
8,37 |
8,31 |
8,49 |
8,35 |
16 |
4 |
5,62 |
273 |
|||||||||||
_______________________________________________________________________________ * Società in accomandita semplice, Società in nome collettivo, Società semplici, Società di fatto e Società individuali con meno di 20 addetti |
** Società semplici, società di fatto, società in accomandita semplice e società in nome collettivo con un numero di addetti almeno pari a 20, società di capitali, cooperative e altre tipologia giuridiche (ad es. consorzi) per l'esercizio di attività di impresa
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d'Italia.
Cassinelli commenta i dati sul credito presentati ieri mattina a Bologna
«La situazione del credito nella nostra provincia è preoccupante. Parma è fanalino di coda in Emilia Romagna, il calo dei prestiti è veramente sensibile (-11%). Non è un caso che da anni denunciamo questa situazione. Confartigianato Imprese Apla sta facendo il possibile per le proprie imprese cercando di sostenerle grazie a Unifidi e al nostro servizio crediti, ma questo non basta, le banche devono tornare a fare le banche. Anche per questi motivi il 18 febbraio prossimo a Roma manifesteremo assieme alle associazioni di categoria che fanno parte di Rete Imprese Italia». Leonardo Cassinelli, presidente di Confartigianato Imprese Apla Parma ha commentato così i dati dell'Ufficio Studi di Confartigianato (basati su dati Banca d'Italia) presentati ieri mattina a Bologna da Confartigianato Emilia Romagna.
«Come ha giustamente ribadito il presidente regionale Marco Granelli senza credito non si può sperare di uscire dalla crisi – ha concluso Cassinelli»
(Ufficio stampa: Confartiginato Parma)
Continua la mobilitazione di Confartigianato contro alcune norme della riforma Rc auto. Il 15 gennaio manifestazione nazionale a piazza Montecitorio, una delegazione anche da Parma -
Parma, 14 gennaio 2014 -
Entrano nel vivo in tutta Italia le iniziative organizzate dai Carrozzieri di Confartigianato, assieme a Cna e Casartigiani - che rappresentano 14.000 carrozzerie delle 17.000 operanti sul mercato - contro alcune norme della riforma dell'Rc auto, contenute nel decreto 'Destinazione Italia' entrato in vigore lo scorso 24 dicembre.
I carrozzieri contestano la misura che rende nei fatti obbligatoria la "forma specifica" nel risarcimento dei danni ai veicoli incidentati. In pratica, le nuove norme impongono di far riparare il veicolo incidentato esclusivamente dalle officine di carrozzeria convenzionate con le assicurazioni e pagate direttamente da queste ultime. In questo modo – sostengono i carrozzieri di Confartigianato, Cna, Casartigiani - si rischia di far chiudere migliaia di carrozzerie indipendenti con 60.000 addetti, che non operano in convenzione con le assicurazioni. In sostanza, s'impedirebbe ai cittadini di esercitare la libera scelta di essere risarciti in denaro e di farsi riparare l'auto dall'officina di fiducia.
Mercoledì 15 gennaio, i Carrozzieri di Confartigianato, assieme a quelli di Cna e Casartigiani, hanno organizzato una manifestazione nazionale, che si svolgerà a Roma, al Centro Congressi Capranichetta, piazza Montecitorio 131, alle 11, nel corso della quale verranno presentate le proposte di modifica alla riforma dell'Rc auto. Prenderà parte alla manifestazione anche una delegazione da Parma e, per chi non riuscirà a partecipare Confartigianato Imprese Apla trasmetterà in streaming, nella sede dell'associazione, tutta la giornata.
«Liberalizzare – spiega Antonio Malpeli presidente dei carrozzieri di Confartigianato Imprese Apla Parma- significa ampliare l'offerta, mentre il provvedimento varato dal Governo metterebbe fuori gioco molte migliaia di carrozzerie che hanno individuato nella propria indipendenza imprenditoriale la scelta strategica di mercato. Inoltre, la norma crea un grave e palese conflitto d'interesse in cui ricadono le assicurazioni che, per legge, sono obbligate a risarcire il danno e non a occuparsi direttamente della riparazione».
(Fonte: ufficio stampa Apla Confartigianato)
Parma, 20 giugno 2013 -
La richiesta formale di costituire un Tavolo Istituzionale ad hoc per i lavori di Via Emilia Est -
Parma, 11 maggio 2013 -
Tanti dirigenti e imprenditori di Confartigianato Imprese Apla Parma si sono recati a Roma, all'Auditorium della Musica per partecipare all'assemblea nazionale dell'associazione.
Parma, 7 giugno 2013 -
L'ufficio studi di Confartigianato Imprese Apla Parma ha analizzato un campione di aziende a Parma, Borgotaro e Fidenza: gli imprenditori pagheranno in media il 40% in più.