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Continua il l'altalena dell'indice dei cambi e i fattori esogeni continuano a incombere sui mercati delle materie prime.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 28 settembre 2018 - Le chiusure dei mercati della 38esima settimana:

SEMI nov 855 (+5) gen 869 (+5,2) mar 882 (+5,4)
FARINA ott 308,2 (+0,5) dic 311,8 (+0,9) gen 312,6 (+0,8)
OLIO ott 28,86 (+0,38) dic 29,15 (+0,36) gen 29,40 (+0,36)
CORN dic 364,6 (+1,6) mar 376,4 (+1,4) mag 384 (+1,4)
GRANO dic 513 (-4,4) mar 530,6 (-5,2) mag 541,2 (-6)

Numeri che non necessitano di commenti mentre per quanto riguarda i fattori esogeni condizionanti il mercato, questi riguardano la guerra commerciale dei dazi, l'attesa delle elezioni della camera dei rappresentanti, mentre si stanno confermando buone-ottime le previsioni di raccolti USA di seme di soya e mais.

Stanno rincarando i prezzi dei prodotti d'importazione, che hanno come base il Dollaro, quindi le quotazioni della farina di soya, sul pronto quota 332 per la 44% e 342 per la proteica 46,50% anche sino a dicembre mentre per il 2019 327 per la 44% e 333-335 per la 46,50% partenza ai porti di Ravenna e Venezia.

Anche per il mercato interno poco da segnalare: grano e orzo sostenuti-fermi, mais costante in lento ridimensionamento, (ma da parte di molti produttori sussiste volontà di ritenzione a non vendere, effetto che sta allargandosi geograficamente anche all'estero dove però lo sviluppo del raccolto non è ancora pieno).

Resta fermo il mercato dei foraggi che rimane sostenuto, così come quello dei fibrosi polpe
bietola nazionali, per le estere occorre attendere il grosso degli arrivi verso finne ottobre, sempre ben tenute le bucce di soya sia per scarsità di merce sia per le richieste pressanti del Nord Europa.

Per il mercato delle bioenergie segnaliamo la ripresa dei cruscami.

Indicatori internazionali 28 settembre 2018


l'Indice dei noli è risalito sino a 1524 punti, il petrolio è in salita a 72,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,15980 ma giunto anche a 1,1715

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Martedì, 25 Settembre 2018 11:19

Cereali e dintorni. Mercati stabili e mais in calo.

I prezzi dei cereali nazionali continuano a restare invariati salvo il mais che è in calo anche sul mercato statunitense. L'euro si è rafforzato contro il dollaro USA.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 25 settembre 2018 -
Mercati ancora a bassa tensione. Siamo nelle mani della guerra commerciale dei dazi, che sembra non avere fine, fatta di promesse e smentite senza fine e in attesa delle elezioni della camera dei rappresentanti USA, che si terranno a novembre, a cui di deve aggiungere che le previsioni dei raccolti statunitensi, di seme i soya e mais, sono molto ottimistci.

Da segnalare che il mercato di Chicago, per la farina, nei giorni scorsi ha toccato valori di base così bassi che non si vedevano da 10 anni. Del resto raccolti buoni e incertezza sul più grande cliente non poteva che determinare una reazione del genere.

Agricensius riferisce che il China Daily, in lingua inglese, ha edito un supplemento di quattro pagine sulle opinioni di economisti e lobbisti USA critici nei confronti della politica del presidente Trump con la Cina.

Nel mercato interno sono ben pochi i cambiamenti. Il grano e orzo sostenuti-fermi, mais costante lento ridimensionamento, (ma da parte di molti produttori sussiste volontà di ritenzione-non vendere) vi segnalo anche trattative di mais reso su Bs-Cr-Lo da ottobre a dicembre a 188/188 e tonnellata con camion ribaltabili merce 5 ppb; e il periodo ottobre 18-marzo 19 a 192-193€; mentre sui porti si fanno affari su due campagne 2018-19 e 2019-20 a valori tra i 174 e 176 e tonnellata partenza; cruscami di grano in rincaro, farine semi proteiche calme, condizionate dalle quotazioni della far soya, che sul pronto quota ( valori di ieri 24/09) 320-325 per la 44% e 333-335 per la proteica 46,50% anche sino a dicembre mentre per il 2019 320 per la 44% e 328-330 per la 46,50% partenza ai porti di Ravenna e Venezia.

Questi bassi valori della farina di soya stridono con le situazioni di mercato dei medi proteici, specie far colza, farina di girasole, distiller, corn gluten che sono maggiormente richiesti al Nord Europa, piuttosto che da noi dove si scontrano con un costo di valore proteico della farina di soya basso e abitudini di alimentazione zootecnica ben diverse da quelle del Nord Europa.
Teso il mercato dei foraggi che rimane sostenuto, così come quello dei fibrosi, polpe di bietola e bucce di soya, sia per la scarsità di merce sia per le richieste pressanti provenienti dalle latitudini più elevate.

Per il mercato delle bioenergie si segnala, con limiti di tempo di ritiro, la disponibilità di farinaccio di grano duro a prezzi concorrenziali rispetto alla crusca. Farinette e farine di mais di non facilissimo reperimento economic, nonostante il mais sia in calo.

Indicatori internazionali 25 settembre 2018


l'Indice dei noli è risalito sino a 1434 punti, il petrolio è in salita a 72,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,17568

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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La settimana scorsa i cereali (grano duro e tenero e orzo) hanno dimostrato una certa stabilità sui mercati nazionali. I mercati internazionali sono rimasti per lo più invariati, salvo il mais in ribasso.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 19 settembre 2018 -
Mercati con poca storia, siamo nelle mani della guerra commerciale dei dazi, che sembra non avere fine, fatta di annunci contraddittori che conducono al logoramento di nervi.

SEMI nov 814 (-9,4) gen 828 (-9,2) mar 841,4 (-9)

FARINA ott 300,5 (-2,4) dic 303,3 (-2,4) gen 304,5 (-2)

OLIO ott 27,12 (-0,31) dic 27,37 (-0,33) gen 27,61 (-0,35)

CORN dic 343,2 (-4,6) mar 355,4 (-4,4) mag 364 (-4,2)

GRANO dic 510,4 (+4,2) mar 529 (+3,6) mag 541,4 (+2,2)

Mentre vi scrivo ore 10,37 il mercato telematico segna valori positivi diffusi.

Nel mercato interno ben poche variazioni. Grano e orzo sostenuti-fermi, mais in costante lento ridimensionamento, (da segnalare che in Veneto ha cessato di calare, e in Piemonte è maggiormente difeso).

Informiamo infine  circa trattative di mais reso su Bs-Cr-Lo, da ottobre a dicembre, a 185 € tonnellata con camion fissi merce 5 ppb.

Anche per il mercato delle bioenergie è da segnalare la disponibilità di farinaccio di grano duro a prezzi concorrenziali rispetto alla crusca.

 

Indicatori internazionali 19 settembre 2018 


l'Indice dei noli è sceso sino a 1356 punti, il petrolio è fermo attorno a 70,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,17105

 

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Giovedì, 13 Settembre 2018 20:01

Cereali e dintorni. Le reazioni dei mercati post USDA

Nel loro insieme i dati dell'USDA dimostrano che di merce, pur con varia distribuzione, non ne manca, (nonostante il calo del seme di soya per Argentina e i problemi del Grano in varie parti del mondo, così come la siccità nel Nord Europa). I consumi sono costanti.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 13 settembre 2018 -
Mercoledi sera i dati USDA hanno mostrate sorprese nelle produzioni di corn/mais USA più alte determinando il corn in ribasso, grano nelle aspettative. I sei paesi più importanti ed esportatori assommano a 386 milioni di tonnellate, contro le 383 di agosto quindi anche il grano ha subito un ribasso. Però è opportuno ricordare che nella campagna precedente quota 386 si raffrontava con un 410 milioni di tonnellate per cui il ribasso è relativo viste le alte quotazioni già in essere. Per il comparto soya i numeri sono ottimi in tutti i sensi ma il mercato che avrebbe dovuto segnare in negativo ha chiuso in aumento. Una inversione di tendenza determinata da fattori esterni, in particolare dal fatto che il Segretario del Tesoro USA Steven Mnuchin ha invitato i cinesi a dialogare sulla vertenza dazi. Questo rappresenta infatti l'invito al più alto livello, cosa che ha immediatamente riacceso le speranze di un accordo, dando quindi forza ai valori di base del mercato..

SEMI set 829 (+8,6) nov 840 (+8,2) gen 853,4 (+8) mar 866 (+7,6)
FARINA set 315,7 (+1,5) ott 315,8 (+1,6) dic 318,4 (+2,2) gen 317,8 (+2,7)
OLIO set 27,63 (-0,10) ott 27,72 (-0,10) dic 27,99 (-0,09) gen 28,24 (-0,09)
CORN set 341,4 (-13,6) dic 352,4 (-14,6) mar 365 (-13,4) mag 373,4 (-13)
GRANO set 481,6 (-12) dic 506,6 (-12) mar 527 (-10,6) mag 541,4 (-10)

Nel loro insieme i dati dell'USDA dimostrano che di merce, pur con varia distribuzione, non ne manca, (nonostante il calo del seme di soya per Argentina e i problemi del Grano in varie parti del mondo, così come la siccità nel Nord Europa) e che i consumi sono costanti; ma fatti come questo dimostrano come il mercato delle commodities è dipendente, oltre che dalla natura, anche dalla politica e dalla finanza.

Mentre scriviamo, ad esempio, il mercato telematico fa esattamente l'opposto di ieri sera ma con valori assoluti molto contenuti. Comparto soya in ribasso, comparto cereali in rialzo.

L'Indice dei noli è sceso a 14311 punti, il petrolio wti è a circa 70 dollari al barile e il cambio alle ore 8,34 gira a 1,16273 (e questo oggi dovrebbe assorbire gran parte degli aumenti di ieri sera e agevolare maggiormente i cali, ma la volatilità è elevata)

Nel mercato interno cambia poco: grano e orzo sostenuti ma con minor spinta al rialzo, mais costante in lento ridimensionamento, (ma segnaliamo che in Veneto ha smesso di calare). Le trattative di mais reso su Bs-Cr-Lo da ottobre a dicembre a 188-190 a tonnellata con camion fissi merce 5 ppb.

Anche per il mercato delle bioenergie occorre ripetersi, salvo l'unica segnalazione per i cruscami che sono a fine corsa del loro calo, e l'industria molitoria maidicola stenta a partire a pieno regime e le farinette sono ancora ben difese.

Indicatori internazionali 13 settembre 2018

l'Indice dei noli è sceso sino a 1431 punti, il petrolio è fermo attorno a 70,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,16273

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I prezzi dei cereali nazionali sono in via di stabilizzazione, a differenza del mais che è in sensibile calo. I mercati internazionali invece sono ancora incerti

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 12 settembre 2018 - Questa sera verificheremo, con altri dati provenienti da USDA, se sarà confermata la tendenza anticipata da Bloomberg ma, come ormai abbiamo imparato, le sorprese sono sempre dietro l'angolo.

Ieri sera il mercato ha chiuso in ribasso e questa mattina, ore 10,37, il telematico confermava la tendenza ribassista seppure in misura molto contenuta, tranne per il grano che è area positiva e continua il suo andamento altalenante tra aumenti e ribassi.

SEMI set 820,2 (-13,2) nov 831,6 (-13,4) gen 845,4 (-13,4) mar 858,2 (-13,4)
FARINA set 314,2 (-1,7) ott 314,2 (-2,1) dic 316,2 (-2,4) gen 315,1 (-2,6)
OLIO set 27,73 (-0,3) ott 27,82 (-0,28) dic 28,08 (-0,28) gen 28,33 (-0,27)
CORN set 355,2 (-0,2) dic 366,6 (-0,4) mar 378,4 (-0,6) mag 386,4 (-0,2)
GRANO set 493,6 (-10,2) dic 518,6 (-9,4) mar 537,6 (-9) mag 551,4 (-8,6)

L'Indice dei noli è sceso a 1439 punti, il petrolio wti è a circa 69 dollari al barile e il cambio gira a 1,15834. (e continua il sali scendi del cambio che condiziona ormai i prezzi più della base di mercato)

Nel mercato interno poche variazioni da segnalare: grano e orzo sostenuti ma con minor spinta al rialzo, mais costante lento ridimensionamento, si segnalano contratti fatti da novembre 2018 a giugno 2019 a 176 partenza porti e 178 per lo stesso periodo 19-2020 (valori molto concorrenziali rispetto ai costi correnti); cruscami ormai al fondo di resistenza, fa eccezione il farinaccio di grano tenero che sta prendendo spazi mangimistici sottraendoli all'orzo, così come sarà a brevissimo per la crusca che eroderà spazi ai foraggi troppo cari. Semi proteici e fibrosi sostenuti dalla domanda del Nord Europa.

Anche per il mercato delle bioenergie occorre ripetersi, salvo l'unica segnalazione per i cruscami che sono a fine corsa del loro calo, e l'industria molitoria maidicola stenta a partire a pieno regime e le farinette sono ancora ben difese.

Indicatori internazionali 12 settembre 2018


l'Indice dei noli è sceso sino a 1439 punti, il petrolio è fermo attorno a 69,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,15834

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Si sta delineando uno scenario tendente alla stabilità, almeno sul piano nazionale, per i cereali. Dalla Riunione del Ministero dell'Agricoltura russo per ora nessuna conseguenza.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 04 settembre 2018 -
Dalla riunione al Ministero dell'Agricoltura Russo, convocata per discutere della situazione di mercato lo scorso lunedi, per ora ne è uscito un nulla di fatto per quanto concerne i tetti all'esportazione, Dall'Argentina invece arrivano notizie di nuove imposizioni di dazi all'esportazione: circa il 10,5% sul corn e il grano (era zero), circa il 28,5% sul seme di soia (era la 23%), circa il 25,8% sulla farina e l'olio. Sono dazi che dovrebbero essere "flessibili" (la tassa è in "peso per tonnellata" e varia in relazione dell'andamento della moneta locale).

Ieri i mercati USA erano chiusi per festività "labor day" quindi tutto fermo e prezzi che risentivano delle protezioni che gli importatori adottano in queste "pause di mercato".

Mentre stiamo scrivendo, in mattinata del 4/9, il telematico è in territorio positivo per la farina, mostra un andamento misto per il seme, positivo per il mais e negativo per il grano. Il grande cambiamento, con effetto diretto sui prezzi,  è dato dal cambio che giovedì sull'ultimo rapportino inviato era 1,1691 e oggi è 1,1570
E' troppo presto per osservare la tenenza dei prezzi ma è da supporre che siano leggermente più alti di quelli indicati giovedì scorso e comunque i fondamentali non sono cambiati e i fondi d'investimento nei loro movimenti mostrano essere: ribassisti su mais, seme di soya, e olio, mentre rialzisti su grano e farina di soya.

I valori di base si sono ormai avvicinati a quelli che registravano ad inizio anno quello che è cambiato è il rapporto di cambio Euro/Dollaro.

I prezzi della farina di soya pronta quotano a 326 per la normale, 336 la proteica partenza, tra uno forse due euro in meno per ottobre-dicembre partenza dai porti, mentre per il 2019 quota 323-333.

Mercato interno con poche variazioni. Grano e orzo sostenuti, mais in lento ridimensionamento, cruscami in calo ma prossimi ad un fondo di resistenza. Proteici sostenuti dal cambio sfavorevole e dalla domanda del Nord Europa che mantiene sostenuti i prezzi di colza, girasole e di tutte le fibre.

Per il mercato delle bioenergie, si segnala la disponibilità di Polpe surpressate di bietola, ottime da abbinare in trincea al trinciato di mais, e la possibilità di sfruttare-anticipare il calo dei cruscami.

Indicatori internazionali 4 settembre 2018


l'Indice dei noli è sceso sino a 1579 punti, il petrolio è fermo attorno a 70,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,1570

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Giovedì, 30 Agosto 2018 14:35

Cereali e dintorni. Notizia Flash!

Il 3 settembre, al Ministero dell'agricoltura russo, si parlerà di mercati e di grano. I mercati hanno immediatamente reagito.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 30 agosto 2018 -
La notizia battuta ieri sera dalle agenzie di stampa circa la convocazione di una riunione indetta per lunedì 03/09 al Ministero dell'Agricoltura Russo, per discutere della situazione di mercato, ha innescato una ripresa generale dei prezzi con proprio il grano come elemento trainante i vari listini.

Già in un recente passato era stata ipotizzata la definizione di un tetto alle esportazioni dalla Russia.
Oggi e nelle prossime ore, potrebbe risultare conveniente approfittare dell'indice di cambio euro dollaro a 1,1691 e del mercato ancora favorevole. Tra oggi e lunedì potrebbe essere un momento utile per fare le coperture dei fabbisogni di farina di soya sul 2019, farina di soya proteica un anno a 328-329€ partenza e la 44% a 318-319€ partenza

Per il mercato delle bioenergie, si conferma la disponibilità di Polpe surpressate di bietola, ottime da abbinare in trincea al trinciato di mais, e la possibilità di sfruttare-anticipare il calo dei cruscami acquistando merce pronta per una o due settimane a valori inferiori i 120€ tonnellata.

Indicatori internazionali 30 agosto 2018


l'Indice dei noli è sceso sino a 1684 punti, il petrolio è fermo attorno a 69-70,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,1691

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Le attività di mercato stanno lentamente tornando alla normalità dopo la pausa di ferragosto. Il listino di Bologna ha esordito con forti aumenti per il Tenero e l'Orzo mentre resta invariato il listino del Duro.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 28 agosto 2018 -
Sui mercati esteri la settimana ha visto realizzarsi ribassi più o meno pronunciati per tutti i prodotti.
Dopo settimane tumultuose con un mercato ondivago, nervoso senza una precisa direzione, da qualche seduta si sta assistendo ad un ridimensionando dei valori senza che i fattori fondamentali siano mutati: grano con problemi di qualità e quantità, seme di soya scarso in Argentina, in Brasile caro, vertenza dazi non risolta. Nonostante ciò i fondi stanno alleggerendo le loro posizioni e non certo perché è stato raggiunto un accordo commerciale con il Messico e sia in dirittura d'arrivo anche con il Canada, rinnovando quindi in toto il vecchio accordo NAFTA.

E anche in Europa la situazione non è cambiata. Prodotti quali l'orzo, avena, segale, i medio proteici, i foraggi e i fibrosi restano molto ricercati perché a causa del noto deficit produttivo di foraggi e cereali.

E' perciò difficile trovare una spiegazione convincente al calo dei mercati di base. Comunque, abbinandosi ad un cambio di 1,16870, i prezzi si stanno ridimensionando, ed oggi lo si registra dai vari bollettini Assogranarie.

Alle ben note difficoltà interpretative dei mercati si aggiunge la estrema volatilità dell'indice di cambio che, nella scorsa settimana ad esempio, è oscillato tra 1,13 a 1,16870, amplificando le difficoltà interpretative per operare la scelta più conveniente.

Per il mercato delle bioenergie, si segnala la disponibilità di Polpe surpressate di bietola, ottime da abbinare in trincea al trinciato di mais, e la possibilità di sfruttare-anticipare il calo dei cruscami acquistando merce pronta per una o due settimane a valori inferiori i 120€ tonnellata.

Indicatori internazionali 28 agosto 2018


l'Indice dei noli è sceso sino a 1697 punti, il petrolio è fermo attorno a 69,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,16870

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Domenica, 26 Agosto 2018 08:31

Settembre, probabile rincaro del pane.

A settembre possibili rincari del costo del pane, pasta e dei prodotti da forno come conseguenza dell'aumento del prezzo a livello globale del grano. Lo "Sportello dei Diritti" rilancia le preoccupazioni di fornai e panificatori

Lo aveva già preannunciato ad inizio agosto il Wall Street Journal, uno dei più importanti quotidiani finanziari al mondo, il possibile e rapido aumento del prezzo del grano dovuto ad un mix di inverno molto freddo ed estate bollente. Ed aveva fatto presagire che si sarebbe potuti tornare ai picchi del 2012. Diversi analisti del settore, come riportato dall'autorevole giornale americano, hanno rilevato che "ogni ulteriore calo delle forniture potrebbe condurre il mercato in condizioni di grossa scarsità di offerta", situazione nella quale il prezzo sale sempre per le leggi dell'economia. Circostanze che avrebbero avuto un conseguente effetto sui prodotti trasformati, in particolare pane e pasta.

La produzione, in particolare, sarebbe calata in Unione Europea, Russia, Stati Uniti, Canada, Ucraina, Pakistan Australia e Turchia. Tutti i grandi produttori, in pratica e non solo. Secondo le stime USA, la produzione globale di grano calerà da 758 a 730 milioni di tonnellate anno su anno.

Ed era stata la stessa Coldiretti ad allarmarci prima di metà agosto con un comunicato che non lascia spazio a fantasie: "La siccità e il caldo hanno "bruciato" questa estate la produzione di grano in Europa del 10% rispetto allo scorso anno per effetto soprattutto del calo dei raccolti in Nord Europa, in Germania e Francia. Le stime – secondo l'organizzazione – sono ridotte ad appena 127,7 milioni di tonnellate per il grano tenero destinato a pane e biscotti nell'Unione Europea, secondo Strategie Grains, mentre per il grano duro destinato alla pasta il calo è contenuto al 4% con un quantitativo di 9,2 milioni di tonnellate a livello europeo. La produzione di grano tenero della Francia stimata pari a 35,1 milioni di tonnellate, il 4% in meno rispetto allo scorso anno, mentre in Germania, che è il secondo produttore di grano dopo la Francia, la produzione di grano si è ridotta del 20% su valori per la prima volta insufficienti addirittura per coprire i fabbisogni interni ma una forte contrazione dei raccolti si registra anche in Scandinavia".

Le conseguenze, quindi, e con molto rammarico sono abbastanza chiare: aumenta il costo del grano, quello della farina e dunque anche quello del pane, della pasta e dei prodotti da forno.

E sono proprio alcuni artigiani tra fornai e panettieri, ad esprimere nei giorni scorsi le loro preoccupazioni allo "Sportello dei Diritti" avendo appreso dai loro fornitori che da settembre le prossime forniture di farine subiranno un sostanzioso rincaro con la conseguenza, che quasi certamente, saranno costretti a ritoccare i prezzi dei loro prodotti che andranno ad incidere sulle tasche dei consumatori.

È chiaro che non avendo ancora piena cognizione dell'aumento del costo del grano e delle farine all'ingrosso ci è difficile fare delle stime su quelli che potranno essere i rincari al dettaglio, rileva Giovanni D'Agata presidente dello "Sportello dei Diritti". Tuttavia è bene raccogliere sin d'ora le preoccupazioni espresse da coloro che toccheranno per primi gli aumenti suindicati per richiedere tempestivamente gli adeguati interventi necessari perché tali costi aggiuntivi non vadano incidere su beni di prima necessità quale pane, pasta e prodotti da forno.
( 24 agosto 2018 )

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Le due settimane passate sono state caratterizzate dalla chiusura per ferie delle borse merci nazionali e le quotazioni non sono ancora aggiornate per cereali e semi oleosi nazionali.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 23 agosto 2018 -
Le due settimane passate sono state caratterizzate dalla chiusura per ferie delle borse merci nazionali e le quotazioni non sono ancora aggiornate per cereali e semi oleosi nazionali. Sui mercati esteri si è invece assistito a un generale recupero dei prezzi dopo i cali della seconda settimana di agosto.

Questo è quanto registrato a inizio settimana. Ma nel frattempo i segnali sono sempre di un mercato ondivago e nervoso senza una precisa direzione. Oggi hanno avuto inizio i colloqui della delegazione Cinese con la controparte USA ed è in programma un incontro tra presidenti nei prossimi mesi e i primi segnali sembrano positivi.

A supporto delle indicazioni che nelle settimane precedenti riportavamo in merito ai potenziali danni sui raccolti del nord Europa riportiamo quanto trasmesso stanotte da una agenzia Europea:
"La Germania è diventata l'ultimo paese a promettere aiuti di Stato agli agricoltori quest'anno, impegnandosi a fornire 340 milioni di euro di aiuti federali e statali agli agricoltori che subiscono gli effetti di alcuni dei peggiori periodi di siccità in memoria. Dopo aver resistito a un programma di soccorso fino a quando la portata della siccità di quest'anno è diventata più chiara, il ministero dell'agricoltura tedesco ora vede la situazione abbastanza seria da giustificare il sostegno dello stato. "Sulla base delle cifre del raccolto e dei rapporti sui danni dei paesi, classifico lo sviluppo come un evento meteorologico straordinario di portata nazionale", ha detto mercoledì il ministro dell'Agricoltura Julia Kloeckner. L'aiuto tedesco deve assumere la forma di una sovvenzione in denaro non rimborsabile, con le aziende ammissibili che devono mostrare i raccolti in calo del 30% al di sotto della media triennale e una minaccia alla solvibilità della loro azienda. Sottolineando la variazione regionale dell'impatto della siccità, il ministero stima che circa 10.000 fattorie tedesche siano state colpite dalla siccità di quest'anno - circa il 4% della popolazione agricola."

Schemi simili sono allo studio in Lettonia e Lituania, mentre la Svezia ha già promesso 1,2 miliardi di corone svedesi (131,6 milioni di dollari) ai suoi agricoltori.
Una situazione che giustifica il caro prezzi per prodotti quali l'orzo, avena, segale, i medio proteici, i foraggi e i fibrosi mostrino listini elevati anche da noi. Se mezza Europa ha deficit produttivo di foraggi e cereali, il mercato internazionale non sta a guardare.

Per il mercato delle bioenergie occorre nuovamente ripetersi: continua la ricerca di pastoni e trinciati ma solo pochi hanno capito che quest'anno la campagna è diversa da quella degli ultimi due anni. Si segnala la disponibilità di Polpe surpressate di bietola, ottime da abbinare in trincea al trinciato di mais.

Indicatori internazionali 23 agosto 2018


l'Indice dei noli è risalito sino a 1735 punti, il petrolio è fermo attorno a 68,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,15575

@Pastificio.Andalini #Pastificio.Andalini

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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