Escursionisti-naturalisti, appassionati di mountain bike o soltanto di lunghe camminate da oggi potranno tornare a popolare numerosi il "Sentiero della Valditone" che costeggia il torrente in uno degli scenari più suggestivi della nostra provincia. Interventi di sistemazione idraulico- forestale anche a Poggio Bianco nel Comune di Pianello. -
Piacenza 26 maggio 2015 –
Il Consorzio di Bonifica di Piacenza rimette a nuovo e restituisce al ricco patrimonio turistico-naturalistico della nostra provincia il percorso dell' Ippovia della Val Tidone, denominato anche Sentiero del Tidone, che dal limite settentrionale del Comune di Nibbiano arriva al lago del Molato costeggiando il perimetro del torrente. La Bonifica piacentina, in linea con le finalità previste per gli itinerari turistici regionali volte a sviluppare e promuovere una gamma di offerta basata perlopiù sulla completa fruizione di percorsi rurali per escursionisti da effettuarsi a piedi, ma anche a cavallo ed in mountain bike è intervenuta rendendo agibile e migliorando il tracciato proprio poco prima della stagione estiva. Le opere di sistemazione del sentiero hanno riguardato un lungo tratto che si estende da Mulino Lentino fino a lago del Molato, invaso che segna il confine con la provincia di Pavia.
In particolare sono stati tre i siti principali in cui i lavori del Consorzio hanno consentito un pronto ripristino e adeguamento del fondo a Molino Lentino e Lago del Molato (Nibbiano) e Casa Grande (Pecorara). I tecnici della Bonifica hanno eseguito interventi per facilitare il passaggio sul tracciato del sentiero con un'imponente sistemazione del piano viario, attraverso la realizzazione di apposite bacheche in legno dotate di tettoia per fornire informazioni utili con una grafica informativa aggiornata, mediante il posizionamento di zone ristoro aree pic-nic complete di tavoli e panchine e una fontanella nell'area sosta del Molato. In più, un'opera di rilievo realizzata in castagno, è la nuovissima ciclovia che consente l'accesso al sentiero in tutte le stagioni dell'anno. Sempre nelle aree di sosta e anche in prossimità di Case Meloni il Consorzio ha costruito alcune staccionate protettive per la definitiva messa in sicurezza del tracciato. Sempre in Valditone, in località Poggio Bianco nel Comune di Pianello, l'intensa e violenta attività erosiva delle piogge degli ultimi periodi ha causato un pesante approfondimento dei livelli dell'alveo del rio che attraversa il comprensorio e di conseguenza le sponde presentavano una scarpata molto ripida risultando assai pericolose per i terreni vicini; il Consorzio di Bonifica, eseguendo due briglie di consolidamento volte a ridurre la pendenza dell'alveo e costruendo anche un muro per la stessa difesa delle sponde, ha definitivamente stabilizzato l'assetto salvaguardando così il tratto. Durante l'inaugurazione dei due lavori il presidente del Consorzio di Bonifica Fausto Zermani, incontrando autorità e imprese, si è detto particolarmente soddisfatto di quanto fatto dai tecnici consortili e di come in prospettiva diventi essenziale poter offrire a tutti non solo agli appassionati un percorso così ricco e suggestivo che valorizzi Piacenza, il suo territorio, la sua gente".
(Fonte: Ufficio Stampa Consorzio Bonifica Piacenza)
Gli abitanti del quartiere Parma Centro e le associazioni culturali "I nostri Borghi" e "Manifattura Urbana" si incontrano martedì 26 maggio, presso la sede dell'associazione culturale "I nostri Borghi" in via XX Settembre 53, a partire dalle ore 20,45. Ingresso libero. -
Parma, 25 Maggio 2015 – in allegato la locandina scaricabile -
Domani, Martedì 26 maggio l'associazione culturale I nostri Borghi ha invitato i ragazzi di Manifattura Urbana ad incontrare gli abitanti del quartiere Parma Centro per una pubblica assemblea sulla possibilità di progettare insieme un giardino condiviso all'interno del Parco di San Paolo. L'appuntamento è per tutti i cittadini alle ore 20.45 presso la sede dell'associazione I nostri Borghi in via XX Settembre 53.
Dopo il successo del progetto-pilota avviato al Parco Golese il mese scorso e che vede giornalmente la sua piena realizzazione grazie ad un folto nucleo di residenti del quartiere Pablo impegnati nella cura dell'area con grande partecipazione ed entusiasmo e con sempre nuove iniziative che consentono oggi di vivere il parco in sicurezza per adulti e bambini (non ultima: un corso di Yoga che due insegnanti si sono offerti di tenere ogni martedì alle 18.30) Manifattura Urbana intende proseguire nella propria mission di miglioramento urbano partendo dal principio dell'unità di abitanti e residenti in grado di dare vita a quel collettivo che, guidato dai membri dell'associazione nelle fasi di progettazione partecipata, può riuscire nel recupero delle aree, sia verdi che non, sia semplicemente abbandonate che in condizioni di forte degrado.
Da questa intenzione nasce la volontà di contattare l'associazione culturale I nostri Borghi, da anni socialmente impegnata sul fronte della sensibilizzazione in merito le problematiche di quartiere del centro storico nord est di Parma compreso tra via Saffi e il Lungoparma, come ribadisce il Presidente Fabrizio Pallini: "I nostri Borghi sono da sempre vicini alla città perché riteniamo che il recupero delle aree dimenticate sia un fattore imprescindibile per noi parmigiani. In particolare, proprio il Giardino di San Paolo non merita di restare nel dimenticatoio in quanto sono davvero poche le aree di simile interesse storico, estetico e culturale. Il Parco di San Paolo è un vero vanto della nostra città".
"La tematica della rigenerazione urbana è tanto delicata, quanto complessa da gestire, poiché va a trattare diverse micro-aree come il significato della socialità tra i singoli individui, la collaborazione con enti ed istituzioni e soprattutto la temporaneità su cui le associazioni come la nostra devono operare". Così il Presidente di Manifattura Urbana Francesco Fulvi, che aggiunge: "Così come noi restiamo aperti a quelle forme di collaborazione che consentono di agevolarci nella nostra attività, riteniamo sia doveroso confrontarci con chi si è già attivato per San Paolo, consapevoli della fragilità di un luogo tutelato dalla Soprintendenza e sul quale è in corso più di un progetto. Per tale ragione se nascerà un progetto condiviso e partecipato fattibile, lo presenteremo".
Ulteriori info reperibili su Facebook alla pagina ufficiale dell'evento "Progettiamo un Giardino Condiviso nel Giardino di San Paolo a Parma" e sui portali web delle due associazioni: www.inostriborghi.it e www.manifatturaurbana.org.
Un nuovo strumento per il Comune di Parma. Online il nuovo portale "Raccolta rifiuti: dove, come, quando" pubblicato da Iren per la raccolta dei rifiuti. -
Parma, 21 maggio 2015 -
Un aiuto a portata di tablet e smartphone per capire esattamente ed in ogni momento le modalità della raccolta differenziata del Comune di Parma. Da ieri è Online il nuovo portale "Raccolta rifiuti: dove, come, quando" pubblicato da Iren. Il nuovo portale è interattivo e di immediata consultazione al pari della App ECOIREN per gli smartphone da tempo scaricabile dall'App-store per i sistemi Apple e da Google play per quelli Android.
Il portale è completamente responsivo per tablet e smartphone, cioè si adatta cioè automaticamente allo schermo di questi terminali ed è direttamente accessibile dal sito di irenambiente e dall'indirizzo diretto servizi.irenambiente.it
Cosa si può consultare dal nuovo portale?
Una grande quantità di contenuti interattivi: Informazioni su raccolta differenziata – giorni, orari, contenitori, festività - e relativi calendari; il Rifiutologo interattivo; la sezione Dove siamo: sportelli, centri di raccolta, punti di distribuzione e casette dell'acqua, con relativi giorno, orari e materiali; la prenotazione del ritiro dei rifiuti ingombranti a domicilio; una sezione dedicata alle App per smartphone; una parte dedicata ai social: Twitter e Youtube; le News elencate per categoria.
Dal portale, inoltre, è possibile accedere ad altri contenuti inerenti informazioni sulla raccolta dei rifiuti, sulla raccolta differenziata, sulle azioni per la riduzione dei rifiuti, carta dei servizi, tutto sulla TARI, ed opuscoli informativi sulla raccolta.
La legislazione attuale è un labirinto inestricabile. Al dibattito organizzato dalla Facoltà di Veterinaria e dal Consorzio di Bonifica Parmense un lungo e infiammato dibattito sul ruolo della specie sul territorio. -
Parma, 20 maggio 2015 -
Un incontro tecnico-scientifico diventato già dopo i primi interventi dei relatori presenti un interessante ed infiammato palcoscenico per dibattere sul futuro dell'animale nutria e sul ruolo che riveste come specie non originaria del nostro ambiente. L'aspetto legislativo oggi pesa enormemente sulle opportunità pratiche per mitigare i danni e, soprattutto dopo il 21 di agosto dello scorso anno, data in cui le istituzioni hanno parificato le nutrie ai topi e ai ratti togliendole così dalla cosiddetta fauna selvatica, lo scenario si è inevitabilmente e notevolmente complicato.
In particolare l'operatività pratica di cattura per applicare un Piano di Contenimento credibile proposto dall'Assessorato Regionale alla Difesa del Suolo è diventata quasi impossibile da mettere in atto per rendere esecutiva una programmazione rivendicata a gran voce dai numerosi sindaci della Bassa (San Secondo, Trecasali-Sissa, Sorbolo, Mezzani, Zibello) presenti nell'Aula Magna del Dipartimento di Medicina Veterinaria in occasione del convegno "Nutria, Uomo e l'Ambiente" posto al centro delle analisi e delle problematiche più attuali dal Consorzio di Bonifica Parmense insieme per la prima volta all'Università di Parma.
Il Prefetto di Parma Giuseppe Forlani intervenuto insieme al Comandante del Corpo Forestale dello Stato Fedele e ad altri corpi militari ha sottolineato come oggi sia difficilmente praticabile la strada delle ordinanze che richiamano all'eliminazione diretta dell'animale attraverso le armi da fuoco con il rischio anche penale per il privato cittadino o con coinvolgimenti anche degli amministratori che decidessero di appoggiarsi ai coadiutori, associazioni di cacciatori o Protezione Civile. Oggi quindi lo scenario si complica ulteriormente e il grido di allarme arriva forte dal Consorzio di Bonifica che, portando ad esempio una dettagliata rendicontazione delle spese con il presidente Luigi Spinazzi e il direttore Meuccio Berselli, ha presentato un conto per la sola provincia di Parma che oltrepassa abbondantemente il milione di euro di costi, spese del tutto insostenibili in periodi di crisi come questi.
Il parere scientifico dell'Ateneo, arrivato dall'intervento approfondito di dei prof. Pier Giovanni Bracchi e Cristina Marchetti (dopo l'introduzione del Pro RettoreAntonio Ubaldi), tende un pò a ridurre l'impatto delle sole nutrie sugli eventuali danneggiamenti al territorio indicando come assai più ridotte le capacità di scavo in pendenza di questa specie anche rispetto ad altre presenti. Gli agricoltori di Coldiretti attraverso il contributo del direttore provinciale Alessandro Corsini hanno espresso il loro rammarico per un contesto che in questo momento non solo non offre garanzie per le imprese del territorio che vogliono fare agricoltura nella Bassa e si vedono continuamente danneggiare le proprie colture, ma non hanno nemmeno il sostegno minimo delle istituzioni che non reintegrano più la percentuale del danno di risarcimento proprio dopo aver cambiato per legge l'elenco delle specie.
Insomma un "cul de sac" all'italiana in cui l'importante, vista l'entità dei danni quantificati, è stato cominciare a parlarne in modo approfondito e con dati scientifici come partenza. All'incontro, moderato dal giornalista Andrea Gavazzoli, hanno partecipato intervenendo al dibattito anche le associazioni di categoria CIA e Unione Parmense Agricoltori, il consigliere regionale Massimo Iotti ed alcune associazioni ambientaliste che hanno proposto la loro visione proponendo soluzioni con toni realisti e pacati.
(fonte: ufficio stampa Consorzio Bonifica Parmense)
Si parla di rifiuti con la presentazione di un nuovo progetto di raccolta. Domani, mercoledì 20 maggio, alla Sala Degli Esposti di Castelfranco. La serata è aperta al pubblico. -
Castelfranco, 19 maggio 2015 -
E' possibile ridisegnare una politica più "giusta" nell'individuazione delle tariffe per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, in particolare nelle aree industriali? Per rispondere a questo interrogativo la CNA di Castelfranco Emilia ha organizzato un incontro che, in collaborazione con le Amministrazioni locali di Castelfranco e San Cesario e il gestore del servizio, vuole proporre una nuova metodologia di raccolta dei rifiuti.
Nel corso dell'iniziativa - in programma domani, mercoledì 20 maggio alle 20.30 presso la Sala Gabriella degli Esposti, presso la biblioteca comunale, in piazza Liberazione 5, a Castelfranco – verrà, infatti, presentato un progetto che prevede una raccolta porta a porta il cui obiettivo è di contribuire da un lato a incrementare la differenziazione dei rifiuti e un loro corretto smaltimento (oggi solo l'11,4% dei rifiuti non è differenziabile), con i relativi benefici ambientali, dall'altro a definire una tariffa "puntuale" dei rifiuti prodotti in ciascuna attività, arrivando così a tariffe coerenti con l'effettiva produzione questi ultimi.
L'efficacia di questi sistemi, peraltro, è testimoniata dalle esperienze positive maturate in latri territorio, ad esempio, Imola, Rimini, Ferrara.
Di tutto questo si parlerà nel corso dell'incontro cui parteciperanno Lena Ferrari (presidente CNA dell'Area Nord Est), Andrea Tosi (Responsabile delle Politiche Economiche dell'Associazione modenese), il sindaco di Castelfranco Stefano Reggianini e gli assessori Massimiliano Vigarani e Leonardo Pastore, e, in rappresentanza dei Servizi Ambientali di Hera Alberto Santini, Luca Sitta e Fabia Ferrioli.
"I temi dell'incontro – sottolinea Lena Ferrari sono importanti e ampi. Coinvolgono, ad esempio, anche i recenti pronunciamenti del Ministero dell'Economia e della Finanza sulla non tassabilità, rispetto allo smaltimento dei rifiuti, delle aree dove avviene la produzione aziendale. Insomma, una serata utile a capire le implicazioni di una delle tassazioni più complicate e che, negli ultimi anni, hanno subito probabilmente gli aumenti più rilevanti".
La serata è aperta al pubblico.
(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)
Ben 53 quadricicli Twizy e 17 veicoli commerciali Kangoo Z.E. fornite da Renault al Comune di Firenze per abbassare inquinamento atmosferico e acustico nel centro storico. -
Parma, 11 maggio 2015 -
Un grande sodalizio quello fra il Comune di Firenze e Renault, culminato con la consegna di settanta veicoli elettrici per ridurre le emissioni del parco auto dell'amministrazione. Ben 53 quadricicli Twizy e 17 veicoli commerciali Kangoo Z.E.
Un passo importante per ridurre inquinamento atmosferico e acustico nel centro storico. Firenze può diventare un simbolo, un modello, anche a livello europeo.
- Scopri di più nel video in fondo alla pagina -
(in collaborazione con www.videomotori.eu )
La grande pedalata popolare parte dal Parco Ducale attraverso i luoghi più belli del centro storico. Per gli appassionati delle due ruote anche una pedalata "fuori porta", con un percorso più impegnativo di circa 50 chilometri. Iscrizioni sul posto. Al termine, grazie al cedolino di iscrizione, si potrà partecipare alla ricca lotteria finale con prodotti alimentari e giocattoli per i bambini. -
Parma, 9 maggio 2015 –
Torna ad invadere Parma la biciclettata più grande d'Italia a ritmo dello slogn "La mia città per sport". Domani, domenica 10 maggio Bicincittà, partirà come sempre il Parco Ducale, dal quale prenderà il via il lungo serpentone di bici con adulti, bambini, sportivi, tutti uniti dalla voglia di trascorrere una giornata all'aria aperta, dedicata allo sport e alla mobilità sostenibile. A Parma l'iniziativa è patrocinata dal Comune e organizzata grazie al sostegno di Banca Popolare dell'Emilia Romagna, Emiliana Trasporti, Electroservice, Ottica Marchesini, Valenti premiazioni, FIMU, Cantine Ariola e Salumificio Terre Ducali.
IL PROGRAMMA
Il ritrovo è alle 9.15 al Parco Ducale (davanti al Palazzo Ducale), dove alle 9.45 prenderà il via la grande pedalata popolare di circa 10 chilometri attraverso i luoghi più belli del centro storico di Parma, seguendo un itinerario posto in totale sicurezza e adatto a tutti, dai bambini agli adulti. Oltre alla pedalata popolare, per gli appassionati delle due ruote è stata organizzata anche una pedalata "fuori porta", pensata per i cicloturisti o chi desidera cimentarsi con un percorso più impegnativo di circa 50 chilometri, lungo i dolci pendii della Pedemontana. In questo caso il ritrovo è alle 8.20, sempre al Parco Ducale, e la partenza alle 9. Le due pedalate si uniranno alle 11 all'altezza della sede Uisp, in via Testi, per tornare tutti insieme al Parco Ducale, dove i partecipanti verranno accolti da un goloso punto ristoro.
LE ISCRIZIONI
Le iscrizioni avverranno sul posto (3 euro adulti senza gadget, 5 euro con gadget, gratis per i bambini fino a 11 anni, ma solo se accompagnati da un adulto iscritto) e daranno diritto a ricevere la nuova maglietta dedicata a Bicincittà 2015 ( fino ad esaurimento). Al termine della pedalata, grazie al cedolino di iscrizione, si potrà partecipare alla ricca lotteria finale con prodotti alimentari e giocattoli per i bambini.
I DUE PERCORSI
Pedalata popolare - Parco Ducale, via Farnese, via D'Azeglio, viale dei Mille, piazzale Barbieri, Strada Nino Bixio, via Benassi, ponte Caprazucca, viale Toscanini, via Mazzini, via della Repubblica, viale San Michele, piazzale Risorgimento, viale Pelacani, viale Rimembranze, via Solferino, via San Martino, viale Caduti e dispersi in Russia, via Anna Frank, via Battei, via Sidoli, via XXIV Maggio, via E. Lepido, strada Quarta, via Parigi, via Mantova, via Toscana, viale Fratti, strada Garibaldi, strada Mazzini, ponte di Mezzo, strada dei Farnese, Parco Ducale.
Pedalata fuori porta per cicloturisti - Dopo il ritrovo e la partenza dal Parco Ducale, il raduno si snoderà lungo il percorso di circa 50 km per ricongiungersi alle 11 circa alla pedalata presso la sede Uisp in via Testi, e fare ritorno assieme da viale Fratti, strada Garibaldi, strada Mazzini, ponte di Mezzo, strada dei Farnese, Parco Ducale.
LA CAMPAGNA "LA MIA CITTA' PER SPORT"
Quest'anno il Bicincittà è anche la tappa conclusiva della grande campagna di comunicazione "La mia città x sport", promossa dalla Uisp nazionale per sensibilizzare l'opinione pubblica e Amministrazioni locali sui grandi temi del consumo del suolo, sviluppo sostenibile delle città, stili di vita sani, ripensando la progettazione dei centri urbani in un'ottica di "smart city", ovvero città "intelligenti", capaci di sfruttare la tecnologia per migliorare la vita sociale delle persone e ridurre l'impatto sull'ambiente.
Per informazioni: Uisp Parma 0521 707411 – www.uisp.it/parma
Superate le 1.250 tonnellate, il doppio rispetto all'anno prima. Manghi: "Risultati importanti per l'ambiente grazie a strumenti operativi efficienti e all'impegno di pubblico e privato". -
Reggio Emilia, 7 maggio 2015 -
La quantità di rifiuti agricoli raccolti nel 2014 nella provincia di Reggio Emilia è raddoppiata rispetto all'anno precedente. E' quanto emerso nel corso della riunione tenutasi nei giorni scorsi in Provincia tra i sottoscrittori dell'Accordo di programma che hanno promosso la raccolta: associazioni agricole, Consorzio fitosanitario, Iren Emilia, Sabar e ovviamente la stessa Provincia.
Complessivamente lo scorso anno sono state raccolte 1.263 tonnellate di rifiuti agricoli, 39 dei quali catalogati come pericolosi (come batterie al piombo, olii esausti, neon). In particolare nel bacino Iren sono state raccolte complessivamente 816 tonnellate, 447 nel bacino Sabar. Le tipologie vanno dai rifiuti plastici ai contenitori di fitofarmaci vuoti e bonificati, agli imballaggi in carta e cartone, plastica e vetro, filtri d'olio eccetera.
Il servizio di raccolta dei rifiuti agricoli promosso dalla Provincia di Reggio Emilia si articola con tre modalità: servizio di raccolta presso il domicilio aziendale (porta a porta); conferimento alla cooperativa agricola che ha organizzato per i propri soci il deposito temporaneo previsto dalla Legge 35/12; conferimento diretto da parte dei produttori agricoli al gestore pubblico (gli impianti di Iren Ambiente in via dei Gonzaga 46 a Reggio e di Sabar in via Levata 64 a Novellara).
La raccolta dei rifiuti agricoli nella provincia di Reggio Emilia è partita nel 1998 con la sottoscrizione del primo Protocollo d'intesa tra le stesse associazioni agricole, Consorzio fitosanitario, Iren (allora Agac) e Sabar. Da allora, è cresciuta in maniera costante fino al vero e proprio boom registrato nel 2014, con un quantitativo doppio rispetto all'anno prima, grazie all'impegno delle imprese agricole, all'efficienza del sistema di raccolta e delle semplificazioni amministrative previste nel campo della gestione dei rifiuti agricoli. "Questi risultati – commenta il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi – confermano come la messa in campo di strumenti operativi efficienti, quale l'Accordo di programma, e l'impegno di pubblico e privato consentano di raggiungere importanti obiettivi per la tutela dell'ambiente".
(fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Sviluppi positivi per il progetto di recupero del Casino e del Parco dei Boschi di Carrega a Sala Baganza, resta però l'ostacolo di natura economica per avviare il lavori di restauro. -
Parma 06 Maggio 2015 -
Il progetto promosso dall'Associazione Amici del Parco del Casino dei Boschi di Carrega per salvaguardare e ristrutturare il suggestivo Casino dei Boschi sta finalmente raggiungendo un'importante successo. Proprio nei giorni scorsi, infatti, Raffaele Carrega Bertolini, principe di Lucedio, ha dato la sua disponibilità, qualora non vi fossero altre possibilità, a cedere il 60% della proprietà al Fai (Fondo ambiente italiano) proprio per favorire il suo recupero ed il ritorno all'antico splendore.
Una novità più che positiva per Paolo Bussi, presidente dell'associazione - "Così verrebbe a cadere uno dei due ostacoli. Rimane l'altro di natura economica, che secondo una prima stima ammonta a 25 mila euro necessari per avviare il lavori di restauro – ed aggiunge - L'obiettivo è quello di recuperare anche il giardino monumentale, oggi abbandonato. Abbiamo partecipato al censimento 2014 del Fai 'I Luoghi del cuore' nella categoria "Ville e palazzi di pregio" ottenendo oltre cinquemila voti, punteggio che ci ha permesso di presentare un progetto che sarà esposto entro il 9 giugno".
Un'iniziativa estremamente sentita che ha già coinvolto numerosi esperti ed addetti ai lavori, tra cui l'architetto Carlo Mambriani, uno tra i più rinomati studiosi in materia. Lo scopo è quello di poter arrivare a valorizzare questi luoghi ricchi di storia e bellezza naturale, dotando anche la struttura di una parte museale ad oggi inesistente. I passi avanti fatti fino ad ora sono stati tanti, ma tutto questo ancora non basta: "E' fondamentale che anche le istituzioni diano il loro contributo – dichiara Paolo Bussi - in primis l'ente Parco, attuale gestore degli oltre 900 ettari di storico bosco, e parte integrante degli antichi territori "delle cacce e delle delizie" del Ducato di Parma dell'epoca dei Farnese. La nostra idea è unire in una rete Sala, Parma e Colorno, collegando in tal modo i parchi del territorio. Si tratta di un progetto culturale e turistico ad ampio respiro che può cambiare e rilanciare l'intero territorio".
A quasi 4 anni dall'approvazione del progetto di prevenzione-antidissesto della Bonifica Parmense agricoltori, sindaci, vertici nazionali dei Consorzi, assessori regionali e rappresentanti di categoria si sono ritrovati oggi a Fornovo Taro (Pr) per rinnovare la validità degli interventi e investimenti in collaborazione con le imprese agricole del Parmense. -
Parma, 4 maggio 2015 -
Quindici sindaci dell'Appennino una decina di aziende agricole chiamate a raccontare la propria esperienza di salvaguardia ambientale e le istituzioni nazionali, regionali e locali ad ascoltare quello che il progetto Difesa Attiva Appennino ha portato concretamente al territorio provinciale a quasi quattro anni di attività dal suo battesimo. Ideato dal Consorzio di Bonifica Parmense per snellire e sburocratizzare le prassi di stanziamento dei fondi (per i piccoli ma decisivi interventi di prevenzione in montagna), l'innovativa pianificazione territoriale rappresenta oggi un modello operativo made in Parma di collaborazione reale e fattiva tra imprenditori agricoli, privati ed enti chiamati a contribuire in modo eguale al fine comune della difesa del suolo e delle attività economiche che in esso insistono.
Giocata in anticipo come carta vincente contro il dilagare del fenomeno di dissesto idrogeologico la prevenzione capillare e mirata ha prodotto risultati tangibili per ben 234 aziende agricole che ora possono contare su uno strumento collaudato, via via migliorato e implementato (nei fondi investiti) per questa "esigenza-emergenza" diventata una strategia futura anche per evitare l'abbandono delle cosiddette "terre alte".
"Senza le opere di manutenzione fatte dagli agricoltori – ha sottolineato il Delegato alla Viabilità della Provincia Giampaolo Serpagli – l' Appennino non sopravvive e a questo va aggiunta l'attività di quei pochi enti rimasti a presidiare come il Consorzio di Bonifica che dispone di risorse e competenze mirate per poter intervenire prima che il danno causi emergenze ben più gravi e costose".
Un ruolo, quello dei consorzi, rimarcato anche dal presidente nazionale dell'ANBI Francesco Vincenzi come vero e proprio anello di congiunzione proficua tra i cittadini e gli enti territoriali che hanno tempi più dilatati negli interventi specifici preventivi. L'essenziale ha continuato Vincenzi è che, come in questo caso, tutta venga fatto con risultati misurabili concretamente e non con la logica dello spot: credo che l'attività dell'Unità di Missione contro il Dissesto varata recentemente del Governo vada proprio in questa direzione. Simona Caselli Assessore Regionale all'Agricoltura – ha ribadito come nel PSR in via di approvazione definitiva in questi giorni saranno numerose le occasioni per cogliere diverse opportunità che uniscono fondi per ripristino e prevenzione e fondi per l'agricoltura in una visione comune. Infine Mauro Tonello - presidente regionale di Coldiretti Emilia Romagna- ha evidenziato come "il progetto Difesa Attiva sia un'opera di buon senso soprattutto in un momento come questo. Piccoli tasselli fanno un grande mosaico e ogni ente che ha a cuore le sorti del territorio dovrebbe usare la diligenza del buon padre di famiglia. Gli agricoltori con il progetto Difesa Attiva devono provvedere anche a fare personalmente lavori di ripristino, ma non si sono mai tirati indietro quando c'è un piano razionale e di lungo periodo".
Gli organizzatori Luigi Spinazzi –presidente della Bonifica Parmense, il vicepresidente Giacomo Barbuti il direttore generale Meuccio Berselli hanno illustrato al centinaio di presenti i dati statistici dei singoli interventi sul territorio con la collaborazione di alcuni agricoltori scelti tra i protagonisti del progetto. L'incontro al Foro 2000, introdotto dal Sindaco di Fornovo Emanuela Grenti, è stato moderato dal giornalista Paolo Amadasi.
(Fonte: ufficio stampa Consorzio Bonifica Parmense)
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