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Mutti: position paper - Sostenere condizioni di lavoro eque nell'industria italiana del pomodoro.

È iniziata da qualche giorno la campagna di trasformazione del pomodoro 2018, un momento decisivo per Mutti, che da oltre cent'anni produce pomodoro di qualità.

Vogliamo cogliere quindi questa occasione per inviarle in allegato il position paper Mutti "Sostenere condizioni di lavoro eque nell'industria italiana del pomodoro - Il nostro impegno e un invito all'azione.", realizzato dall'Azienda con l'obiettivo di condividere l'approccio e le iniziative intraprese, per garantire che le sue attività siano condotte con la massima responsabilità e nel pieno rispetto dei diritti umani e dei lavoratori.

Con questo documento Mutti lancia anche un invito all'azione rivolto a tutti gli attori della filiera, per aprire un dialogo progettuale, consapevole che nelle sfide complesse la collaborazione è cruciale.
(allegato il documento: Mutti )

Incrementi oltre la media per le produzioni zootecniche (78,5% del totale) e le coltivazioni arboree. Clima così così (siccità estiva e gelate tardive), ma prezzi in crescita

Nonostante le gelate di fine aprile che colpirono i vigneti di vaste aree del territorio, il caldo eccezionale del periodo estivo e la lunga siccità, il valore della produzione lorda vendibile del settore agricolo della provincia di Reggio Emilia è cresciuto del 13,9% nel 2017.

Il generale incremento dei prezzi, dunque, ha compensato (anche se non in tutti i comparti) un andamento stagionale e colturale difficile, portando a oltre 700 milioni di euro il valore della Plv agricola provinciale.

I risultati ottenuti - come evidenziano le analisi dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio sulle stime elaborate dalla Regione Emilia-Romagna - consentono al nostro territorio di collocarsi al primo posto a livello regionale per valore della Plv del comparto agricolo, contribuendo per il 14,5% alla formazione di un dato regionale che si è attestato a 4,8 miliardi di euro.
Considerando l'andamento dei principali settori emerge chiaramente che sono stati gli allevamenti a contribuire in modo decisivo al buon esito dell'annata 2017: la Plv delle produzioni zootecniche, che rappresenta il 78,5% del totale provinciale del settore, ha infatti superato i 550 milioni di euro con un incremento, su base annua, del 14,2%.
Il risultato è quasi interamente riconducibile alla maggiore produzione di latte a destinazione casearia, che nel 2017 ha superato, in valore, i 406 milioni di euro, quasi un terzo del totale regionale. A seguire, con un valore di 108 milioni – il più alto in Emilia-Romagna – la produzione di carni suine.

Bene (seppure con qualche eccezione tra le coltivazioni erbacee) anche le produzioni vegetali, che con un valore di oltre 151 milioni di euro rappresentano un quinto della Plv agricola provinciale.
In particolare, le coltivazioni arboree sono cresciute del 22,6% e hanno contribuito, con quasi 87 milioni, alla composizione della Plv agricola, grazie soprattutto agli oltre 68 milioni di euro provenienti dalla produzione di vino.

Relativamente alle colture erbacee, la produzione lorda vendibile è stata superiore ai 64 milioni di euro. All'interno del comparto il bilancio delle colture industriali è stato decisamente positivo: l'incremento annuale della Plv, infatti, è stato pari al 58,2%. In particolare la coltivazione della barbabietola da zucchero ha registrato una crescita della superficie coltivata, che è passata da 1.200 a oltre 1.700 ettari, con un conseguente aumento, pari al 37%, della produzione.

Sempre tra le coltivazioni erbacee, è invece apparsa in flessione la Plv prodotta dai cereali (scesa a 23,7 milioni, con un calo del 12,3%) e da patate e ortaggi (11,5 milioni, esito di un calo del17,3%).

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Nel corso di controlli svolti in provincia di Forlì presso due allevamenti suinicoli, svolti da personale della Stazione Carabinieri Forestale di Santa Sofia, unitamente al Servizio Veterinario asl della Romagna, sono emerse numerose violazioni alle normative inerenti il benessere dei suini e la gestione dei reflui zootecnici.

Nello specifico gli accertamenti hanno evidenziato l'assenza di acqua continuamente a disposizione dei suini, densità eccessiva di animali in alcuni box, animali feriti tenuti in box insieme ad animali
sani, irregolarità nella tenuta dei registri di allevamento, vasche per la raccolta dei reflui sprovviste dei requisiti di legge.

A seguito del controllo di alcuni suini maschi adulti che presentavano ferite sul posteriore ed evidenti gonfiori, emergeva che gli stessi erano stati sottoposti a castrazione chirurgica senza trattamento anestetico con notevoli sofferenze inflitte agli animali.

Al termine dei controlli gli animali sono stati sottoposti a sequestro penale ed un Veterinario operante responsabile del benessere degli animali in allevamento è stato deferito all'A.G. per l'ipotesi di maltrattamento di animali di cui all'art. 544 ter codice penale.

Altri soggetti sono sottoposti ad indagini.
Sono inoltre state elevate sanzioni amministrative per circa 16mila euro.
Eseguite anche alcune perquisizioni in allevamenti e studi veterinari disposte dalla Procura della Repubblica di Forlì le cui attività sono coordinate dal dott. SANTANGELO.

"Le attività poste in essere dai Carabinieri Forestali dell'Emilia Romagna si inseriscono in un quadro di sempre maggiore tutela degli animali pianificate dal Comando Regione"

(8 agosto 2018 - Dichiarazione ufficiale del Com. Reg.)

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