Alluvione nella Bassa bolognese, il Canale Emiliano Romagnolo mitiga l'ondata di piena portando via l'acqua dalle aree colpite

BOLOGNA - 3 Febbraio 2019 – Un summit immediato tra i sindaci delle aree colpite nella Bassa bolognese ed il centro tecnico-operativo del Canale Emiliano Romagnolo ha consentito, nel giro di 24 ore, di individuare una soluzione idraulica in grado di poter contribuire in modo decisivo all'allontanamento dei flussi fuoriusciti dal Reno.

L'azione fondamentale che si è prospettata - per mitigare gli effetti nefasti dell'esondazione - è stata quella di convogliare rapidamente l'abbondante quantità di risorsa idrica (limacciosa e carica di detriti) che sopraggiungeva da monte verso la rete artificiale. In questo modo Castel d'Argile, Mascarino Venezzano e ampie aree limitrofe di San Pietro in Casale, San Donino e altri centri della Bassa bolognese - colpiti dall'alluvione – hanno visto diminuire corposamente i livelli usciti dal corso naturale del Reno proprio grazie all'azione degli impianti del Canale Emiliano Romagnolo.

Da 20 ore infatti , in modo ininterrotto, unitamente all'essenziale attività della Bonifica Renana, il CER sta contribuendo in modo assai rilevante ad allontanare le acque che hanno messo in ginocchio la comunità insediata nell'area.

Il presidente Massimiliano Pederzoli , il Direttore Generale Mannini e il Direttore tecnico Menetti, insieme alle maestranze dello staff tecnico del CER, (una ventina tra ingegneri, tecnici specializzati e operai) hanno da subito attivato gli impianti idrovori-irrigui del canale Pieve di Cento e Crevenzosa, pompando in media, ma con picchi spesso ancora più elevati, ben 20 metri cubi di acqua al secondo da oltre un giorno e in modo costante.

"L'azione idraulica – ha assicurato il presidente Massimiliano Pederzoli - consente al Canale Emiliano Romagnolo di contribuire all'attività di messa in sicurezza idraulica del territorio volta a far defluire, in modo progressivo, i flussi fuoriusciti dall'alveo del Reno. Il CER, nato essenzialmente per l'irrigazione, in questi frangenti di emergenza grave si dimostra sempre più fondamentale anche per assicurare un miglioramento di un contesto tutt'altro che roseo per le persone e le aree colpite. Continueremo nella nostra attività fino alla normalizzazione".

 

Conoscere e riconoscere gli elettrodomestici più energivori, cioè quelli che consumano più corrente, è il primo passo per sapere come risparmiare. Gli split dell'aria condizionata sono gli indiziati numero uno quando ci si mette in cerca dei responsabili delle bollette più salate, anche se è sufficiente adottare alcuni accorgimenti per migliorare la situazione: si può sfruttare, per esempio, la funzionalità di deumidificazione al posto di quella di raffreddamento. I risultati che si ottengono sono gli stessi, ma i consumi diminuiscono di quasi un terzo.

La lavatrice

Anche la lavatrice "mangia" un sacco di energia, e in più consuma anche grandi quantità di acqua. D'altro canto non si può fare a meno di questo elettrodomestico, fermo restando che la scelta dei modelli di ultima generazione permette di approfittare delle classi di efficienza energetica più elevate. Per limitare i consumi è opportuno anche provvedere a una manutenzione accurata e costante nel tempo, tramite la pulizia del cassettino per i detersivi e del filtro. Inoltre, ogni volta che se ne ha la possibilità vale la pena di sfruttare i programmi a basse temperature, possibilmente non sopra i 40 gradi, e quelli con lavaggio a freddo.

In cucina: il frigo e la lavastoviglie

In cucina è opportuno badare sia al frigo che alla lavastoviglie. Il frigorifero consuma tanto per la semplice ragione che non può essere spento. Ecco perché la sola via che si può percorrere in vista di consumi ottimizzati consiste nel compiere un investimento iniziale basato su un prodotto di classe energetica elevata. Un esempio di frigorifero che si contraddistingue per un rapporto qualità prezzo eccellente e che in più consuma "il giusto" è HDCN 204WD / 1 Frigorifero Combinato 340Lt No Frost Bianco Classe A++. Per quel che concerne la lavastoviglie, si calcola che si riesca a risparmiare quasi la metà di energia evitando di usare la funzione di asciugatura: soprattutto quando fa caldo basta aprire lo sportello per far sì che i piatti e le pentole si asciughino da soli.

Le abitudini casalinghe da correggere

A incidere sulla bolletta elettrica, comunque, non sono solo gli elettrodomestici energivori: anzi, si stima che essi influiscano solo per un decimo dei costi complessivi. Ecco perché non è sufficiente comprare degli elettrodomestici di alta classe energetica se tali acquisti non sono abbinati a quelli di lampadine a basso consumo. Inoltre, vale la pena di perdere un po' di tempo per individuare una tariffa di consumo in linea con le proprie esigenze e adeguata alle proprie preferenze. Sul web si possono trovare comparatori gratuiti grazie a cui è facile scoprire le tariffe più convenienti per le forniture di energia elettrica.

Una casa su misura, all'insegna del risparmio

In sintesi, per una casa davvero su misura e poco energivora sono numerosi gli aspetti che è opportuno valutare, specialmente nel corso della stagione estiva, quando il gran caldo induce ad azionare al massimo i ventilatori o gli impianti di aria condizionata. Una maggiore attenzione nei confronti degli sprechi di cui ci rendiamo protagonisti tutti i giorni non solo può far bene al nostro portafoglio, ma ha un effetto positivo anche nei confronti dell'ambiente e della salute del pianeta che lasceremo in eredità ai nostri figli e ai nostri nipoti.

Piacenza, 24 gennaio 2019 -  Si è riunito stamattina, presso la sede del Consorzio di Bonifica di Piacenza, il Nucleo Tecnico Politico per la Montagna - all'uopo istituito - per valutare il programma di interventi sul dissesto idrogeologico con le risorse derivanti dalla contribuenza montana, così come stabilito dall'art. 3 della Legge Regionale n. 7 del 6 luglio 2012.

All'incontro di stamane, per valutare il piano degli interventi per il 2019, e rappresentare l'intero comprensorio montano, sono stati invitati i Presidenti di Unione Comuni Montani Alta Val d'Arda, Unione Montana Alta Val Nure, Unione Montana Valli Trebbia e Luretta, Unione Montana Val Nure e Val Chero e i sindaci dei comuni di Alta Val Tidone, Pianello Val Tidone, Ziano Piacentino, Borgonovo Val Tidone, Agazzano, Gazzola, Rivergaro e Alseno; sindaci, questi ultimi, invitati in quanto il territorio da loro amministrato non è compreso nelle unioni dei comuni sopracitati ma ricade nel comprensorio montano.
Erano presenti il Sindaco di Bettola Paolo Negri (Presidente Unione Montana Alta Val Nure), il Vicesindaco di Gropparello Graziano Stomboli (Unione Val Nure e Val Chero), l'Assessore Andrea Aradelli con il tecnico Luigi Maserati di Alta Val Tidone, l'Assessore di Rivergaro Pietro Martini, il Sindaco di Coli Luigi Bertuzzi e il Sindaco di Morfasso Paolo Calestani in qualità di consiglieri del Consorzio di Bonifica di Piacenza.

A fare il punto della situazione, per il Consorzio, Angela Zerga (Direttore Generale), Filippo Volpe (Direttore dell'Area Tecnica) e i tre geometri del Consorzio Gianluca Fulgoni, Edorado Rattotti e Alex Bertonazzi.
Dopo l'ultimo incontro del Nucleo del 4 dicembre era stato chiesto agli amministratori del territorio di montagna di inoltrare al Consorzio le proposte di intervento relative alla lotta al dissesto idrogeologico.
Da inizio dicembre ad oggi, i tecnici del Consorzio, una volta raccolte le segnalazioni, hanno provveduto a fare decine di sopralluoghi (con i sindaci o i tecnici dei comuni), documentarli con materiale fotografico, compilare le schede con la descrizione dei lavori da eseguire, fare una stima dei costi degli interventi e compilare un elenco degli stessi ordinato per priorità (stabilita secondo tre criteri: alta, media e bassa).
Sono state così compilate una quarantina di schede, illustrate dal Consorzio nell'incontro di stamattina.
La tipologia di interventi comprende: drenaggi, briglie, sistemazione di versanti, difese spondali e regimazione, pulizia e risagomatura di fossi.
Dopo la discussione di tutti gli interventi segnalati e valutati, i tecnici hanno proposto l'elenco degli interventi da realizzare con i fondi disponibili nel 2019, quelli da realizzare con eventuali economie derivanti dagli affidamenti e, infine, quelli attualmente non programmabili.

L'elenco, così ordinato, verrà, come da iter previsto, trasmesso entro il 31 gennaio alle Unioni dei comuni e all'Agenzia Regionale di Protezione Civile.
La possibilità di spesa, derivante dalla contribuzione per la bonifica montana per il 2019, da parte del Consorzio, è di 370.000 euro.
La realizzazione dei lavori è prevista nel corso del 2019 e al più tardi nel primo semestre del 2020.

In aggiunta a quanto emerso dal tavolo odierno, sempre per la montagna, prosegue anche il lavoro dei tecnici del Consorzio finalizzato alla presentazione di interventi volti alla prevenzione di danni da fenomeni franosi rispondenti al bando PSR 2014/2020 misura n. 5.1.01 (linea di finanziamento regionale indirizzata a investimenti in azione di prevenzione volte a ridurre le conseguenze delle calamità naturali e avversità climatiche – prevenzione danni da fenomeni franosi al potenziale produttivo agricolo).

Soddisfazione, da parte degli intervenuti, sulla metodologia applicata, organica e con visione d'insieme, in grado di poter monitorare complessivamente il territorio e poterne programmare gli interventi in base alle priorità.

Giovedì, 24 Gennaio 2019 11:41

Tari, nessuno aumento per il 2019

Buone notizie dal Consiglio locale di Atersir, l'Agenzia territoriale dell'Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti, che si è riunito questa mattina nella Sala del Consiglio provinciale per approvare il piano economico e finanziario 2019 sui rifiuti per i Comuni serviti da Iren e Sabar. "L'approvazione del piano finanziario, che condurrà fino alla gara per il nuovo affidamento della gestione dei rifiuti prevista per il 2020, ci ha portato a raggiungere un obbiettivo fondamentale: nessun aumento della Tari per il 2019", dichiara il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giorgio Zanni. Per il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, si tratta di "un risultato importante, anche alla luce della prosecuzione del potenziamento del servizio, tra cui l'introduzione per il 2019 della tariffa puntuale nei Comuni di Reggio Emilia, Correggio e Rubiera, che verrà nel tempo estesa al resto dei Comuni".

Subito dopo il voto in Consiglio locale, il rappresentante reggiano – l'assessore del Comune di Reggio Emilia, Mirko Tutino – ha provveduto a far approvare immediatamente in Consiglio d'ambito il piano economico e finanziario, rendendolo pienamente esecutivo.

"Grazie anche al minor costo di smaltimento dei rifiuti indifferenziati, pur mantenendo invariata la Tari sarà possibile attivare nuovi servizi attraverso la prosecuzione del piano provinciale, con l'introduzione del sistema di raccolta porta a porta nei comuni di Albinea, Casalgrande, Casina, Quattro Castella e Scandiano", aggiunge la coordinatrice del Consiglio locale di Atersir, Tania Tellini, ringraziando "la struttura tecnica di Atersir e le due aziende, Iren e Sabar, per la grande collaborazione".

Il piano economico e finanziario ha inoltre evidenziato una percentuale di raccolta differenziata – ormai al 75% - in ulteriore crescita, confermando la provincia di Reggio Emilia tra le realtà più virtuose a livello nazionale. "E' un primato ambientale di cui va dato atto all'impegno e alla sensibilità dei cittadini reggiani e ad un sistema di enti locali che da tempo lavora con determinazione per gestire al meglio e in autosufficienza i servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti nei nostri territori", concludono Zanni, Vecchi e Tellini.

Venerdì, 04 Gennaio 2019 07:17

Nuovo allarme ambientale

Nuovo allarme ambientale. Mare del Nord, nave cargo finisce nella tempesta, oltre 270 container cadono in mare. Una delle più grandi navi container nel mondo ha perso una parte del suo carico mentre navigava da Anversa a Bremerhaven. Almeno un container può contenere materiali pericolosi

Allarme ambientale al largo della Norvegia: martedì 1 gennaio 2019 onde alte 5 metri hanno sorpreso la nave portacontainer "MSC Zoe" nel Mare del Nord, al largo della costa olandese.

Il forte vento, unito alle onde, ha causato la caduta in mare di 270 container e il danneggiamento di altri 30. Il carico perduto, tra cui un container che può contenere materiali pericolosi utilizzati per la produzione di plastica.

Almeno 21 container, hanno invaso oggi le isole olandesi di Vlieland, Terschelling e Ameland. Testimoni oculari hanno postato su Twitter immagini di oggetti come giocattoli, lampadine, vestiti o mobili.

La "MSC Zoe", evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti",lunga 400 mt è una delle più grandi navi porta-container del mondo e può trasportare circa 19.000 contenitori standard. Batte bandiera panamense. Le autorità portuali olandesi hanno immediatamente inviato nella zona a nord-ovest di Borkum un imbarcazione, un elicottero delle Forze armate tedesche, una boa e la nave polivalente "Neuwerk" per localizzare il container e recuperare il carico pericoloso che non è stato ancora localizzato. Nel tardo pomeriggio di oggi sono stati individuati sei container.

 

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(2 gennaio 2019)

Giovedì, 03 Gennaio 2019 09:01

La replica di AMO COLORNO a AIPO

Riceviamo e pubblichiamo la replica del gruppo AMO Colorno che peraltro si dichiara disponibile a un incontro pubblico con i vertici di AIPO, "al fine di aprire un serio dibattito" sulla questione, " al fine di mettere in sicurezza il centro storico di Colorno e l'intero paese fin da subito".

Con la seguente comunicazione, il gruppo AMO - COLORNO intende replicare alla nota emessa da AIPO e pubblicata sul gruppo ufficiale del comune di Colorno, presente sul social network Facebook, il giorno 31 dicembre alle ore 19:50.

In merito alle porte vinciane del Lorno sulle quali l'Ing. Roberto Colla, membro del coordinamento del gruppo per la parte rischi idrogeologici, aveva dimostrato perplessità sul corretto montaggio delle stesse, teniamo a precisare che è comprensibile che tutta l'acqua del Parma non possa essere deviata nel Lorno. L'acqua che dovrebbe passare è solamente la quantità in eccesso. Una minima parte di acqua al fine di evitare allagamenti del centro di Colorno, e della reggia. Già tempo fa l'ex assessore del comune di Colorno, Stefano Mori, aveva sottolineato in un articolo di stampa, la privazione della possibilità di regolare l'impianto in funzione di diversi scenari. A tal proposito torna doverosa la proposta dell'Ing. Colla, in merito all'installazione di paratie mobili regolabili e torna attuale la richiesta di commissionare uno studio atto a chiarire se il torrente Lorno possa essere realmente utilizzato come scolmatore della piena del Parma, nelle quantità minimi atte ad evitare allagamenti in paese. Ci preme ricordare che in passato anche il partito PSI aveva sottolineato l'importanza di valutare la possibilità di deviare una parte di acqua del torrente Parma.

Premesso che il gruppo AMO - COLORNO, non ha mai voluto sminuire l'utilizzo e l'importanza dei presidi idraulici oggi in funzione, in merito all'argine del Và e vieni, lato ovest, che è stato rialzato, vogliamo ribadire l'importanza del concetto precedentemente elaborato dai nostri antenati, che diede importanza all'argine più basso per, in casi eccezionali, salvaguardare il paese, deviando l'acqua in eccesso verso l'esterno, in aree poco antropizzate. Perfetto esempio di sfioramento laterale in zone poco antropizzate tramite stramazzo in parete grossa tipo Belanger.

In merito invece alla garanzia della gestione coordinata atta a diminuire drasticamente i rischi da esondazione che Aipo riporta nella sua comunicazione, pensiamo che sarebbe già dovuto essere così con il solo utilizzo della cassa di espansione del Parma, avendo la stessa, la possibilità di fermare un'ampia quantità di acqua, salvaguardando Colorno dalle alluvioni, come evinto dalle considerazioni fatte a suo tempo.

Infine sulle esondazioni controllate, siamo pienamente convinti che vi sia la possibilità di riconoscere e "sfruttare" aree non o poco antropizzate, senza danneggiare agricoltori o sporadiche aree residenziali. Il tutto non in sostituzione della costosa cassa di espansione sul Baganza, o del bacino di Armorano, ma in supporto e come "tampone" in attesa dei tempi tecnici e burocratici per la costruzione del manufatto idraulico. Tempi che potrebbero prolungarsi fino a dieci anni.

Siamo a chiedere quindi un incontro pubblico con i vertici di Aipo, al fine di aprire un serio dibattito in merito. Incontro pubblico incentrato sul tema atto a trovare soluzioni attuabili nell'immediato al fine di mettere in sicurezza il centro storico di Colorno e l'intero paese fin da subito, non potendo attendere tempi lunghissimi per una cassa di espansione che noi riteniamo insufficiente per il nodo idraulico di Colorno.

Il gruppo

AMO - COLORNO

Negli ultimi giorni del 2018 il gruppo AMO Colorno aveva realizzato, un video in diretta su Facebook, sulle Porte Vinciane del Lorno. Nel filmato, il tecnico del gruppo Ingegner Roberto Colla, esponeva le sue teorie sulla difesa idraulica di Colorno e sulle stesse porte Vinciane.

Il 31 dicembre è stata la volta della replica di AIPO per mezzo di una nota stampa indirizzata alla Amministrazione Comunale di Colorno e prontamente pubblicata sul profilo facebook ufficiale della amministrazione comunale, che di seguito riportiamo integralmente per dovere di informazione. https://www.facebook.com/urp.colorno/posts/2175495859367621 

Il POST di Comune Di Colorno 31 dicembre alle ore 19,50 -
Ci è pervenuta dall'ufficio stampa di AIPO la seguente nota che rendiamo pubblica:
Riguardo alle porte vinciane poste sul canale Lorno, alla confluenza con il torrente Parma, giova ribadire che esse sono montate correttamente. Esse servono proprio ad evitare che la piena del Parma, dieci volte maggiore rispetto a quella del Lorno (500 mc/s – 40 mc/s al secondo) rigurgiti nel Lorno provocando l'allagamento delle aree limitrofe, come già accaduto nel corso della piena del 2000. Va infatti ricordato che il sistema difensivo del Lorno e le sue sezioni trasversali sono dimensionate per le portate del canale e non per quelle del torrente Parma e questo non consente il suo utilizzo come "canale scolmatore" del Parma.
Il progetto della cassa di espansione del torrente Baganza è frutto, come noto, di un lungo e trasparente iter tecnico-amministrativo (i cui documenti sono disponibili al link https://www.agenziapo.it/documentazione/115 ) che ha visto all'opera, insieme, le istituzioni nazionali, regionali e locali, i tecnici degli enti pubblici coinvolti, i progettisti. Il progetto, condotto da AIPo, ha richiesto l'apporto di alte e diversificare professionalità e ha ricevuto l'approvazione del Governo, dell'Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, della Direzione Generale Dighe, del Ministero delle Infrastrutture, della Regione Emilia-Romagna, della Provincia di Parma. E' stato sottoposto a una rigorosa procedura di Valutazione di Impatto Ambientale. Come tutte le opere idrauliche, anche questa non può essere di dimensioni "infinite", ma viene tarata sulla base di un determinato scenario di riferimento, con l'obiettivo di garantire la più alta sicurezza possibile in modo compatibile con il contesto territoriale e i finanziamenti disponibili. Questo non significa assolutamente che la cassa del Baganza si possa definire insufficiente in modo generico. Il volume della cassa è stato dimensionato per laminare una piena duecentennale e la scelta tipologica effettuata ha il vantaggio di poterne garantire una gestione coordinata con la cassa di espansione del Parma, di cui il Baganza è affluente, riuscendo così a diminuire drasticamente i rischi di esondazione a Parma e a Colorno. Riguardo alle arginature della cassa, esse sono progettate e saranno realizzate in modo da garantire la massima sicurezza possibile in termini di tenuta e saranno soggette a verifiche puntuali – così come tutti gli altri impianti della cassa - con estrema accuratezza, così come sarà garantita una regolare e puntuale manutenzione. Si ribadisce che l'intera opera, arginature comprese, è sottoposta all'approvazione e ai controlli della Direzione Generale Dighe del Ministero delle Infrastrutture.
Il concetto di "tracimazione controllata", di cui si sta parlando in questi ultimi tempi, rappresenta un' interessante prospettiva di lavoro che non si pone in alternativa alle opere necessarie già realizzate o in corso di realizzazione, ma semmai le integra a favore di un ulteriore incremento del livello di sicurezza. Tale tema va però approcciato avendo ben presente le varie problematiche collegate (ad esempio il fatto di alluvionare aree agricole e proprietà private). Sono in corso studi e approfondimenti, in collaborazione tra AdbPo e AIPo - soprattutto, per ora, con riferimento all'asta principale del Po. Ci auguriamo che questo argomento, rilevante ma complesso, non venga utilizzato in modo semplicistico e strumentale per mettere in dubbio l'indispensabilità delle opere esistenti e programmate.
Per concludere, gli enti pubblici competenti in materia di sicurezza idraulica e gestione dei reticoli idrografici, siano essi Regione, AIPo, Consorzi di Bonifica e Comuni, sono stati sempre disponibili al dialogo e al confronto con tutti, anche in sede pubblica, come facilmente riscontrabile.
AIPo - Agenzia Interregionale per il fiume Po

Da qualche parte bisogna pur iniziare a risanare l'ambiente dalle plastiche. Dal 1 gennaio 2019 in Italia è vietata la vendita dei cotton fioc di plastica. Lo Sportello dei Diritti: "Non gettateli nel wc"

Il nuovo anno si preannuncia all'insegna della lotta alla plastica, con l'Italia in prima fila. Entra, infatti, in vigore il divieto di produrre e vendere cotton fioc con il bastoncino di plastica. L'Italia è il primo paese dell'Unione europea ad adottare questa misura, contenuta nella legge di bilancio del 2017.

Dal primo gennaio sarà possibile produrre e vendere solo cotton fioc biodegradabili e compostabili. Inoltre, i produttori dovranno indicare nell'etichetta le regole per smaltire i cotton fioc in maniera appropriata.

I bastoncini di plastica dei cotton fioc, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", rappresentano il 9% dei rifiuti ritrovati sulle spiagge italiane, una media di 60 per ogni spiaggia.

Quello che non si può monitorare, sono gli animali marini che muoiono per aver ingerito queste plastiche. Nella stessa legge di bilancio era contenuta anche un'altra misura, quella relativa alla bando delle microplastiche, particelle di diametro inferiore ai 5 millimetri, usate di solito nei prodotti cosmetici o per l'igiene. Si tratta di minuscoli granelli di plastica che finiscono nei fiumi e nei mari, vengono mangiati dai pesci e attraverso la catena alimentare finiscono sulle nostre tavole.

Un altro divieto che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2020 le microplastiche nei prodotti cosmetici da risciacquo ad azione esfoliante o detergente. Altra previsione importante è l'autorizzazione ai pescatori a portare nei porti la plastica raccolta con le reti, invece che ributtarla in mare, come sono costretti a fare oggi dalla legge vigente.

Anche l'Unione europea sta lavorando da tempo per mettere al bando i prodotti di plastica monouso come cotton fioc, piatti e posate di plastica, tra le principali cause dell'inquinamento degli oceani e delle acque di superficie.

Lo scorso ottobre il Parlamento europeo ha approvato una proposta per vietare questi prodotti, proposta che ora dovrà essere negoziata con il Consiglio Ue, l'altro organo legislativo dell'Unione. Se non ci saranno intoppi le nuove misure dovrebbero essere approvate entro marzo, ma perché entrino in vigore nei paesi Ue bisognerà attendere fino al 1° gennaio 2021.

(1 gennaio 2019)

Il servizio di raccolta porta a porta verrà effettuato regolarmente. I dettagli dell'organizzazione del servizio.

Parma, 21 Dicembre 2018 - In occasione della festività natalizie, per tutte le zone della città di Parma, il servizio di raccolta rifiuti verrà EFFETTUATO REGOLARMENTE, come indicato nei calendari distribuiti agli Utenti. Pertanto, anche se il giorno di esposizione coincide con le giornate festive, i contenitori possono essere esposti regolarmente.

IL 25 e 26 DICEMBRE i CENTRI DI RACCOLTA ed il Punto Ambiente di Strada Santa Margherita resteranno CHIUSI.

Per agevolare i cittadini nelle operazioni di raccolta sono attive nuove Ecostation, ovvero ecostazioni fisse di conferimento dei rifiuti a servizio di tutte le utenze, sia domestiche sia non domestiche. Le Ecostation sono collocate presso il parcheggio della Villetta, il parcheggio scambiatore Est, il parcheggio scambiatore Ovest, il parcheggio San Leonardo, in via I.Bocchi, in largo Cesare Beccaria, in via Calabria e in via Pertini. In Centro storico sono anche attive le Mini Ecostation, che permettono il conferimento di rifiuto residuo e plastica/barattolame. Queste strutture rappresentano un ausilio fondamentale per soddisfare le esigenze dei cittadini che si trovino in difficoltà a conferire i rifiuti secondo il normale calendario per le esigenze più svariate (ferie, week-end, pendolari, turnisti, etc).

Ecostation e Mini Ecostation funzionano tramite l'utilizzo dell'ecocard (quella utilizzata per l'accesso ai centri di raccolta) o della tessera sanitaria dell'intestatario del contratto di igiene urbana, e sono dotate di sportelli per il conferimento dei materiali. Per il rifiuto residuo possono essere utilizzati comunissimi sacchi neri o borsine della spesa di volume non superiore ai 40 litri, compatibilmente con le dimensioni della bocchetta di conferimento.

Nei Comuni della provincia serviti da Iren le raccolte di rifiuto residuo, carta, vetro, plastica e barattolame previste per Mercoledì 26 Dicembre saranno regolari, mentre le raccolte previste per Martedì 25 Dicembre saranno anticipate a Domenica 23 Dicembre 2018, in base ai calendari distribuiti. Il rifiuto organico non sarà raccolto nei giorni 25-26 Dicembre 2018. I Centri di Raccolta rimarranno chiusi in tutti i Comuni della provincia serviti da Iren nei giorni 25 e 26 Dicembre 2018.

Per informazioni o segnalazioni è possibile contattare il Contact Center 800 - 212607 attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 17.00 e il sabato dalle 8.00 alle 13.00. e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Lunedì 24 e Lunedì 31 Dicembre il Contact Center svolgerà attività con orario ridotto dalle 8 alle 13 e resterà chiuso il 25, 26 Dicembre 2018 e 1° gennaio 2019.

La mozione chiede l'intervento economico della Regione. Consenso di tutti anche per le altre delibere sul Piano Partecipate e su una modifica del Piano dell'Offerta formativa per lo Zappa –Fermi di Bedonia. Rossi:"Un bel segnale di collaborazione nel Consiglio e un punto di partenza positivo per le relazioni con gli altri Enti."

Parma, 20 dicembre 2018 – Il Consiglio provinciale ha approvato all'unanimità la mozione in merito allo stato di erosione della sponda di sinistra del Taro nell'intero tratto che costeggia il Cepim di Parma, che era stata presentata la scorsa seduta dal gruppo Provincia Nuova, poi rivista e ampliata dalla Conferenza dei capogruppo, in base alla relazione dell'Ufficio provinciale Pianificazione.
Si è arrivati così ad un documento condiviso più ampio, che prende in considerazione numerose altre situazioni che riguardano l'asta del fiume, ragionando in una scala di bacino.
La mozione, tra l'altro, chiede alla Regione di impegnare "le proprie risorse economiche e tecniche al fine di risolvere con urgenza la criticità segnalata".
Sono intervenuti a favore i tre capigruppo: Benecchi di Provincia Nuova, De Maria di Insieme per il territorio e Delsante di Provincia Democratica Riformista.
Per il Presidente Rossi:"si tratta di un bel segnale di collaborazione all'interno del Consiglio. un punto di partenza positivo per le relazioni con gli altri enti."
Trevisan (Pdr) ha preannunciato una mozione su altri corsi d'acqua, dallo Stirone all'Ongina.

E' passata poi in discussione la delibera relativa alla revisione ordinaria delle partecipazioni societarie possedute dalla Provincia di Parma, presentata dal Delegato Cantoni e dal dirigente dott. Annoni.
La revisione straordinaria era già stata effettuata l'anno scorso, come da normativa.

Restano società direttamente partecipate dall'Ente: Alma Srl, Banca Popolare Etica Sca (in cui la partecipazione è minimale), Lepida Spa (società in house che gestisce le reti telematiche degli enti locali), Tep Spa, Smtp spa (Società per la Mobilità ed il Trasporto Pubblico), Fiere di Parma Spa, Sogeap Spa (Aereoporto di Parma Società per la gestione), di cui verranno cedute le quote a conclusione dell'investimento di potenziamento per 12 milioni di euro già deliberato dal Cipe.
Restano società indirettamente partecipate dall'Ente: Parmabus Scrl e Tep Services Srl (entrambe tramite Tep), KPE – Koeln Parma Exhibitions Srl (tramite Fiere di Parma )

Sarà avviata invece la procedura di liquidazione della partecipazione entro 31 dicembre 2019 per Cepim spa (Centro Padano Interscambio Merci) e Cal – Centro Agroalimentare e Logistica Srl. E' in corso la dismissione da Crpa spa - Centro Ricerche Produzioni Animali e da Parma Alimentare Srl.

Sono inoltre in liquidazione tre società per le quali si è in attesa di conclusione della procedura:
Parma Turismi Srl, Società di Salsomaggiore Srl in concordato preventivo, Soprip srl in concordato preventivo.
Cantoni, che ha partecipato ad un recente incontro a Bologna per discutere del futuro dell'aeroporto di Parma, ha riferito che la Regione sostiene l'intervento relativo ai 12 milioni per il potenziamento e la specializzazione nel trasporto merci ed è disponibile eventualmente anche a rafforzare l'investimento stesso per sostenere ulteriori interventi, tesi a fare di quello di Parma l'aeroporto dell'Emilia.
Anche questa delibera è stata approvata all'unanimità.

Consenso unanime ha fatto registrare anche l'ultima delibera della mattina, quella relativa a una modifica della programmazione territoriale in materia di offerta d'istruzione e rete scolastica per l'anno scolastico 2019/20, illustrata dal dott. Peri. Il Consiglio ha accolto la rinuncia dell'Istituto d'istruzione Superiore Zappa-Fermi, sede di Bedonia, all'attivazione dell'opzione "Gestione risorse forestali e montane" nell'indirizzo Servizi per l'agricoltura e lo sviluppo rurale sulle classi terze 2019/20, dopo i rilievi dell'Ufficio Scolastico provinciale e della Conferenza regionale, causa il numero di allievi insufficienti. Si è convenuto che per l'anno prossimo sarà attivato un tavolo di confronto per la riorganizzazione dell'offerta formativa nell'alta valle del Taro.

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Il distretto del Po, insieme a Rio delle Amazzoni, Nilo, Niger e Danubio, inserito nel forum mondiale Unesco sulle politiche dell'acqua svoltosi in Cina

Il Segretario Berselli ha partecipato all'elaborazione di proposte per la gestione dei bacini e ha portato all'attenzione collettiva l'esperienza-modello di PoGrande che vuole guadagnarsi al più presto la valorizzazione da parte di UNESCO.

Wuhan (Cina) – L'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po ha partecipato ai lavori della seconda edizione del Great Rivers Forum in Cina, una vera e propria full immersion mondiale sui corsi d'acqua e sul ruolo giocato dagli stessi negli equilibri socio-economici, ma anche storico-culturali dei paesi che attraversano. L'evento si è tenuto a Wuhan presso la sede del Museo della Civilizzazione del Fiume Azzurro ed è stato organizzato da UNESCO Pechino in sinergia con la municipalità di Wuhan (capoluogo della Provincia di Hubei) situata alla confluenza del Fiume Azzurro con il fiume Han.

Tema principale dell'incontro è stato: "Civiltà dei Grandi Fiumi – Sviluppo di alta qualità per un futuro sostenibile" e nel corso delle giornate di studio gli esperti provenienti da tutto il mondo si sono divisi in tre sessioni parallele e un tavolo di discussione approfondita con l'obiettivo generale di individuare le future linee di azione delle politiche UNESCO per la salvaguardia del patrimonio idrico mondiale. Sessione 1 – Cultura fluviale: conservare e lasciar evolvere il patrimonio ambientale e culturale dei grandi fiumi. Sessione 2 – Visualizzare "Mondi Acquatici" lungo i grandi fiumi: i musei dell'acqua, patrimonio, memoria e senso di appartenenza. Sessione 3 – Sviluppo urbano lungo i grandi fiumi: riconnettere la città con il suo fiume.

Autorità di bacino distrettuale del fiume Po ha preso parte al tavolo di discussione di alto livello, assieme a rappresentanti delle autorità di gestione dei bacini del Rio delle Amazzoni, Niger, Nilo, Danubio, Sava, e altri bacini cinesi, cui è stata invitata a partecipare per la sua consolidata esperienza nell'integrazione degli aspetti socio-culturali e di protezione del patrimonio ambientale e storico all'interno delle politiche di gestione integrata del bacino idrografico del fiume Po, e per la recentissima (settembre 2018) candidatura della media valle del fiume Po a Riserva Unesco Uomo-Biosfera.

Il Forum si è concluso con diversi intenti da tradurre in linee di programma "take home messages" e all'elaborazione di "messaggi chiave" e diverse proposte di attività future condivise dall'ampia comunità di scienziati e amministratori presenti. In sintesi questi i punti salienti per le attività future: dal tavolo di discussione di alto livello è emersa la necessità di gestire i grandi bacini idrografici come complessi sistemi socio-ecologici quali sono, integrando le dimensioni ambientali, umane, culturali, economiche. Particolare attenzione deve essere posta nell'integrazione bacini idrografici – mare, acque superficiali - acque sotterranee, protezione del patrimonio ambientale e culturale. I partecipanti hanno anche evidenziato l'importanza di coinvolgere tutti i soggetti diversi portatori d'interesse: gli amministratori, il mondo scientifico della ricerca, le popolazioni locali e in particolare i giovani e le associazioni.

Al termine del Forum cinese il Segretario Generale dell'Autorità di bacino Po Meuccio Berselli ha sottolineato "la rilevanza dello scambio di esperienze di modelli di gestione volti a migliorare l'impatto e la buona conservazione della risorsa idrica e degli habitat che ne traggono beneficio e che, al contempo, devono ottimizzarne i livelli di difesa idraulica delle comunità insediate". Berselli ha evidenziato anche ai presenti che la candidatura di PoGrande a sito UNESCO, sostenuta con forza dal nostro Ministero ed ora al vaglio della commissione Unesco a Parigi, rappresenta un passo decisivo per rendere più utile, sostenibile, fruibile e turisticamente appetibile il nostro grande fiume.

 

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Bonifica Parmense: il bilancio di previsione 2019 incrementa l'avanzo per complessivi 1,25 milioni da destinare alla manutenzione del territorio. Oltre ai grandi progetti per la sicurezza idraulica e lo sviluppo irriguo il Consorzio – in virtù dell'azione gestionale – incrementa l'avanzo dell'attività ordinaria, che nel 2019 è prevista per complessivi 1 milione 250 mila euro e annuncia che lo investirà subito nelle aree montane.

Parma, 10 Dicembre 2018 – La gestione virtuosa del Consorzio di Bonifica Parmense nel corso del 2018 consente oggi di pianificare una rinnovata, maggiore ed incisiva azione di manutenzione sul territorio grazie ad un bilancio di previsione 2019 – approvato nei giorni scorsi all'unanimità dal Consiglio di Amministrazione dell'ente – che permetterà un ulteriore investimento in opere di messa in sicurezza e difesa idraulica ed in particolare delle aree montane del nostro Appennino.

Il Consorzio di Bonifica, contando infatti sui contributi dei consorziati, è chiamato a pianificare anticipatamente la destinazione dell'eventuale frutto dei propri risparmi (maturati grazie alle puntuali azioni manageriali della governance), indicando interventi nel proprio comprensorio. E quest'anno l'azione tecnico-amministrativa che somma e compara componenti di bilancio positivi e voci di costo (che sfiorano nel complesso i 12 milioni di euro) porterà in dote un avanzo dell'attività ordinaria di oltre 1 milione e 258mila euro, che risulta incrementato di un 10% rispetto a quello previsto nel precedente anno. Una somma che andrà a beneficio inatteso di nuovi lavori in aree più disagiate della nostra provincia in montagna già a partire dalla prossima primavera.

Oltre a questo è rilevante sottolineare come la Bonifica Parmense rappresenti, nei fatti, un rilevante "collettore" di risorse essenziali per la manutenzione e lo sviluppo del territorio e proprio nel corso dell'ultimo CDA il presidente Luigi Spinazzi e il direttore generale Fabrizio Useri (alla presenza dei 23 consiglieri espressione allargata di categorie produttive (associazioni agricole, artigianali ecc. e sindaci del territorio), hanno evidenziato la strategicità di alcuni progetti mirati – finanziati o in corso di verifica e possibile finanziamento – che Ministeri, Regione e amministrazioni hanno condiviso su diretto interessamento della Bonifica, inserendoli successivamente tra le priorità per le comunità insediate nel territorio sotteso all'influenza dello stesso Consorzio.

La quasi totalità dei progetti è realizzata in housing dall'ente grazie agli studi ingegneristici dello staff tecnico e tra i più significativi si segnalano quelli legati ad opere di manutenzione e miglioria ed in particolar modo quelle strategiche su vasta scala, destinate a risolvere criticità di diversa natura legate alla gestione e alla presenza o meno della risorsa idrica: le condotte per invasi per l'irrigazione a Medesano (1,8 milioni di euro), SOS Bonifica, Difesa Attiva Appennino, sistemazioni idrogeologiche nei Comuni, ripristini, risezionamenti e sfalci arginali per 1500 km di canalizzazioni artificiali, Condotte irrigue sul Naviglio per contenere le perdite di rete (15,2 milioni di euro), Cassa di espansione del Canale Galasso e Battibue per la sicurezza idraulica area Fiere di Parma (2,7 milioni), progetto potenziamento impianto idrovoro Ongina (6 milioni), nuove centraline idroelettriche per la produzione di energia (Ramiola sul Taro e Guardasone sullo Spelta) e sicurezza contro le esondazioni nell'area Bocca d'Enza (6 milioni circa).

Per quanto concerne l'area amministrativa debutteranno anche in Bonifica lo split payment, la fatturazione elettronica e la firma digitale relativa ai pagamenti dei fornitori.

Si ricorda anche che l'ente consortile è stato tra i primi 5 in Italia nel settore ad aver completato gli adeguamenti strutturali alle nuove normative in termini di reati nel campo della sicurezza, definendo un modello organizzativo ai sensi del d.lgs 231; ha inoltre avviato i processi di rinnovi delle concessioni di prelievo da fiume e acque sotterranee in falda ed infine ha costituito un modello per garantire la sicurezza informatica di tutti i dati sensibili dei propri consorziati (General Date Protection).

In conclusione si può affermare che la gestione dei costi e l'impiego delle risorse, sia quelle dei contributi da bollettino che quelle da finanziamento progettuale, consegnano ai consorziati un quadro del tutto positivo delle attività della Bonifica Parmense, che si conferma così ente quanto mai presente ed attento alle necessità del territorio.

Finanziamento del piano invasi, numerose le opere che si realizzeranno nel bacino del po per l'irrigazione e la sicurezza dei territori sottesi. Soddisfazione del Segretario Generale dell'Autorità di Bacino del Po Meuccio Berselli per il decreto emanato dal Governo per mano dei Ministri Toninelli e Centinaio

Parma, 7 Dicembre 2018 – La recente approvazione del decreto che sostiene e finanzia il Piano Straordinario degli Invasi avvenuta nella serata di ieri ad opera del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti in accordo con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo permette di sbloccare circa 250 milioni di euro a beneficio diretto di una trentina di infrastrutture idraulico-irrigue. A tal proposito sono già in via di attivazione le convenzioni stipulate con i soggetti attuatori delle opere e la priorità nella scala dei valori individuata è l'assegnazione dei finanziamenti a quelle opere immediatamente cantierabili in tempi brevi.

Nell'elenco numerosi sono gli interventi che si realizzeranno all'interno del comprensorio di pianificazione dell'Autorità di bacino Distrettuale del Fiume Po e, tra questi, si segnalano:

Traversante Mirafiori e organizzazione relative derivazioni in Comune di Rivergaro e Gazzola Piacenza (8.753.200 euro) Consorzio di Bonifica di Piacenza, Adeguamento e ammodernamento sistemi irrigui aree sottese all'invaso di Pianfei e Chiusa Pesio (7.350.000 euro) Consorzio irriguo Bealearotto Mussi, Sovralzo della Traversa di presa del Canale Ferrari sul Tanaro a Felizzano e Masio (3.920.000 euro) Consorzio irriguo Canale de Ferrari, Interventi di riqualificazione del sistema irriguo media pianura Cavezzo, Mirandola, San Prospero, Medolla e Nonantola Modena (3.356.970 euro) Consorzio di Bonifica di Burana, Impermeabilizzazione Canale Ticino Villoresi nei Comuni di Somma Lombardo, Vizzola Ticino, Anconate Busto Garolto e Panbiago (20.000.000 euro) Consorzio di Bonifica Ticino Villoresi, La cassa di espansione sul torrente Baganza (cofinanziata per 6 milioni di euro su 61 di costo totale, il cui soggetto attuatore sarà AIPO), Recupero Volume utile Diga di Mignano Piacenza (3.500.000 euro) Consorzio di Bonifica di Piacenza, adeguamento funzionale delle opere di ritenuta e di distribuzione invasi Ingagna e Ravasanella (2.430.000 euro) Consorzio di Bonifica della Baraggia Billese e Vercellese.

Il Segretario Generale dell'Autorità del Bacino Distrettuale del Fiume Po Meuccio Berselli esprime soddisfazione per il decreto del Governo sul Piano straordinario degli Invasi, (sostenuto convintamente anche dall'associazione dei consorzi di bonifica nazionale ANBI), che possiede vari meriti strategici: accresce notevolmente l'attenzione collettiva sulla risorsa idrica e soprattutto consente di poter realizzare una parte corposa di quelle opere essenziali per la salvaguardia delle comunità insediate nei territori sottesi all'area Po e per la tutela dei valori agricoli e agroalimentari e ambientali del territorio.
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 In allegato l'elenco dei progetti approvati

 

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E' un condizionamento collettivo o ci sono realmente seri problemi di salute? E' quello che in molti si chiedono al Poggio, gli stessi che vorrebbero trovare risposta alle loro preoccupazioni e tornare "proprietari" dell'aria che respiravano un tempo, ormai remoto.

Di Redazione - Poggio S. Ilario B. - PR -  giovedi 6 dicembre 2018 - Ci troviamo nella Val Baganza, in provincia di Parma, più precisamente al Poggio frazione del comune di Felino. Un splendido villaggio circondato da colline e fattorie, dove tutti si conoscono ed è facile incontrarsi e parlare del più o del meno col proprio vicino. Insomma il Poggio è un posto dove è bello vivere e dove, chi può, cerca rifugio trasferendosi dalla città caotica e inquinata.

A turbare il "sonno" dei residenti è però un nauseante odore che avvolge il paese e che contrasta con le bellezze delle colline che lo circondano. Un odore forte e fastidioso, una puzza tremenda e persistente, si sente dire in giro.

Un odore di fogna che potrebbe essere imputabile al mal funzionamento di qualche processo industriale.

Non ci sono ancora certezze ma solo sospetti, mentre quel che è certo è il fastidio, da un lato, e la preoccupazione per la salute dall'altro.

E' un condizionamento collettivo o ci sono realmente seri problemi di salute? E' quello che in molti si chiedono al Poggio, gli stessi che vorrebbero trovare risposta alle loro preoccupazioni e tornare "proprietari" dell'aria che respiravano un tempo, ormai remoto.

In attesa di risposte dagli organismi competenti, è possibile mandare nuove segnalazioni all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

 

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Campari (Lega) dal convegno "Opere Utili" di Legambiente a Parma ha parlato delle infrastrutture del Territorio.

Parma 25 novembre 2018 - "Il Ponte di Casalmaggiore è un problema serio per il territorio: la Provincia conta di finire i lavori entro l'autunno dell'anno prossimo, speriamo, ma ormai il danno è fatto. Si tratta di un restauro che durerà al massimo 10 anni, poi saremo da capo: il Governo sta provando con legge di bilancio già da quest'anno ad accantonare le risorse per iniziare a mettere di fianco un ponte nuovo, almeno la progettazione e l'inizio dei lavori, Se non sarà quest'anno, sarà il prossimo", lo ha detto il senatore parmigiano della Lega Maurizio Campari, vicepresidente della Commissione Lavori pubblici del Senato al Convegno "Opere Utili" organizzato da Legambiente a Parma in cui ha spiegato il punto di vista suo e del Governo su diverse opere cruciali del nostro territorio.

Il senatore leghista ha parlato anche del ponte di Ragazzola, della Ti-Bre e della Pontremolese: "chi ha programmato l'opera ha previsto la fine dei lavori per il 2019, non certo una priorità: Parma non è mai stata una priorità per la regione".

Venendo alla città, Campari ha parlato anche del Ponte Nord: "stiamo lavorando per farlo diventare il terzo ponte abitabile in Italia. E' un'opera che non avrei fatto, ma che c'è e per cui sono stati spesi soldi pubblici, dei cittadini. Non è abusivo, ma non è al momento utilizzabile: stiamo individuando una soluzione per recuperarlo e restituirlo alla città".

"Parma è senza aeroporto e senza Alta velocità pur avendo un tessuto imprenditoriale di primo piano e una vocazione turistica anche agroalimentare che andrebbero valorizzati. Stiamo lavorando perché le Ferrovie rispettino il contratto che prevede 4 convogli in entrata e in uscita al giorno in Stazione", ha aggiunto Campari.

Infine Campari parlando di priorità del Governo ha spiegato che "crollano i ponti, i cavalcavia, l'intero sistema viabilistico e quello idraulico sono in grande emergenza: la prima grande opera da fare in Italia oggi è mettere in sicurezza le opere esistenti".

Si torna a parlare della cassa di espansione sul torrente Baganza in provincia di Parma. Una ipotesi alternativa alla cassa di espansione. le posizioni degli esponenti PSI.

Di Nicola Comparato Felino 15 novembre 2018 -
La cassa, la diga artificiale, l'ecomostro, un progetto costosissimo e di enorme impatto ambientale. Abbiamo già trattato questo argomento in un precedente articolo che potete rileggere cliccando a questo link http://www.gazzettadellemilia.it/economia/item/20523-in-merito-alla-cassa-d-espansione-sul-baganza-una-posizione-contraria.html  . Molti sono i pareri contrari su questo progetto e tra i cittadini della Val Baganza, in particolare i residenti di Casale di Felino, paese dove dovrebbe sorgere la cassa, molte sono le preoccupazioni per l'impatto ambientale dei lavori di costruzione e per il disagio che questi possono creare agli abitanti del luogo.

Anche da molti cittadini di Colorno la cassa di espansione sul Baganza non è vista di buon occhio. Si cerca una strada alternativa alla cassa, un progetto meno costoso e meno impattante.

Una valida opzione potrebbe essere quella proposta da Stefano Orlandini, professore ordinario di costruzioni idrauliche all'Università di Modena e Reggio Emilia. La sua idea, commissionata dall'Unione Parmense Industriali in seguito ad una valutazione delle associazioni agricole, consiste nel creare un serbatoio, sbarrando la valle con una diga ad Armorano, sopra Calestano. Così facendo, il territorio potrebbe trarne molti benefici, evitando molti disagi e portando guadagni di vario genere, anche di tipo turistico. Ma sentiamo il parere dei socialisti che da molto tempo seguono l'evolversi della situazione.

Cristiano Manuele Segretario Provinciale del PSI Federazione di Parma: "Non portare a termine opere infrastrutturali è uno sperpero di denaro pubblico che il nostro Paese non può più permettersi, il nostro Paese non può permettersi di pagare sanzioni per opere incompiute e non usufruire dei vantaggi legati all'utilizzo pubblico. Le soluzioni per risolvere i problemi del Baganza possono essere diverse, il patto di fiume, già auspicato dalla Segreteria del Psi e siglato dai Comuni della Val Baganza pochi mesi orsono, è un buon viatico ma non deve restare un bel progetto su carta intestata!"

Manuel Magnani Consigliere Comunale PSI Collecchio e Consigliere Unione Pedemontana Parmense: "I socialisti della Pedemontana parmense rilevano con soddisfazione gli studi compiuti dal professor Orlandini, professore ordinario di Costruzioni idrauliche dell'Università di Modena e Reggio Emilia. Il progetto illustrato dal professor Orlandini permetterebbe, oltre che a mettere al sicuro Parma e i paesi a valle quali Colorno, anche di proteggere il medio corso del Baganza e quindi i paesi e i territori di Calestano, Felino, Sala Baganza e Collecchio; di produrre inoltre energia completamente rinnovabile, garantisce inoltre un importante riserva di acqua assai utile per le necessità dell'agricoltura a valle in particolare per la coltivazione del pomodoro, può generare un importante richiamo turistico con possibilità di portare lavoro nelle terre di montagna. Tutti coloro che difendevano il mastodontico e assai invasivo progetto promosso dalla Regione Emilia Romagna dicevano "lasciate parlare gli ingegneri!" a screditare le nostre convinzioni di liberi cittadini. Ebbene, ora che un professore univesitario ha parlato cosa hanno da dire costoro? Chiediamo quindi che si vada verso una revisione del progetto, il progetto della cassa di espansione cosi come pensato avrà forti impatti nella zona di costruzione con sbarramenti fuori terra alti fino a 16 metri equivalenti ad un palazzo di 4 – 5 piani, lavori che si protrarranno, salvo imprevisti, per almeno 5 anni con pesanti ripercussioni ambientali per il traffico di camion generato."

Paola Biacchi Capogruppo PSI a Colorno: "Pur rispettando le preoccupazioni degli amministratori di Collecchio, Sala e Felino, mi auguro che non ci siano rallentamenti ulteriori nell'iter relativo alla realizzazione della cassa di espansione del Baganza. Potrà infatti laminare ben 4,7 milioni di metri cubi di acqua ed eleverà il grado di sicurezza dei centri urbani di Parma e di Colorno anche a fronte di una piena eccezionale. Sono consapevole che servono anche monitoraggi continui e ulteriori lavori anche nel territorio colornese. Gli amministratori comunali socialisti per questo tengono sempre alta l'attenzione sul problema idraulico e hanno organizzato o condotto diversi incontri con Aipo e Bonifica per portare le nostre preoccupazioni e sollecitare risposte."

Dottoressa Rosina Trombi socialista ed ex vicesindaco di Felino: "Il PSI di Pedemontana ha espresso la sua posizione in un ordine del giorno posto al Consiglio dell'Unione da Manuel Magnani , consigliere del PSI a Collecchio ... in sostanza a tutti sta a cuore la tutela di Parma e Colorno ma nello stesso tempo vorremmo la tutela delle popolazioni a monte della cassa .... Quando nel 2011 si è votato il protocollo tra i vari comuni interessati non vi era l'ipotesi di un'opera così mastodontica, impattante sull'ambiente e sull'abitato a monte.... Nel progetto presentato nel marzo 2017 a Felino si è constatato il costo esorbitante ma non sono state previste tutele lungo tutto l'asse che con l'alluvione dell'ottobre 2014 si sono rese evidentemente necessarie per la tutela del territorio e delle industrie di Felino, Sala Baganza, Calestano e Collecchio.... La preoccupazione a Felino è inoltre legata alla gestione della cantieristica e realizzazione dell'opera relativamente ai disagi alla viabilità e all'ambiente dove sorge l'abitato di Casale.... Speriamo che la recente costituzione del Patto di fiume possa prendere in considerazione e rispondere alle preoccupazioni di cui sopra."

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Cassazione Civile: il gestore dell'autostrada deve risarcire i residenti degli immobili confinanti l'inquinamento acustico se non realizza la barriera antirumore. Per i residenti è legittimo agire innanzi al giudice civile e non al tribunale amministrativo

Chi vive vicino ad un'autostrada e subisce pregiudizi conseguenti alle permanenti e a dir poco fastidiose immissioni rumorose rivenienti dal traffico veicolare, potrà tirare un sospiro di sollievo dopo l'importante sentenza 28893/18, pubblicata in data odierna dalla Corte di Cassazione. I giudici della seconda sezione civile, infatti, tra gli altri principi espressi nella decisione, ne hanno statuito uno che è da ritenersi molto significativo e che per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", costituirà un precedente favorevole per tutti coloro che si trovano in analoghe situazioni senza che il gestore dell'autostrada confinante abbia sinora mosso un dito per migliorare le condizioni di vita di chi ha la sfortuna di risiedere a due passi dall'arteria di sua competenza.

Per i giudici di legittimità l'ente autostradale deve risarcire i proprietari degli appartamenti vicino al tratto incriminato per i danni da inquinamento acustico se non realizza un'apposita barriera antirumore. Nella fattispecie, i giudici di Piazza Cavour hanno rigettato il ricorso di una S.p.A. che gestisce un tratto autostradale, ed hanno confermato la condanna emessa dalla Corte d'Appello di Torino, all'obbligo di costruire una barriera antirumore di 400 metri e alta 6 in favore di una coppia proprietaria di un fabbricato adibito ad abitazione per le immissioni rumorose.

La Suprema Corte ha, quindi, respinto il ricorso dell'ente, specificando che la Corte di merito ha ritenuto correttamente che in primo luogo è legittimo agire innanzi al giudice civile. Peraltro, «l'inquadramento normativo individuato dal tribunale nell'azione risarcitoria extracontrattuale (articoli 2043 e 844 Cc) fosse giuridicamente ineccepibile, in quanto il dpr 142/04 non è suscettibile di elidere la valenza precettiva dell'articolo 2043 Cc e della tutela del diritto di proprietà prevista dall'articolo 844 Cc».

D'altronde - specificano gli ermellini - in tema di immissioni acustiche, «la differenziazione tra tutela civilistica e tutela amministrativa mantiene la sua attualità anche a seguito dell'entrata in vigore dell'articolo 6 ter del decreto legge 208/08, convertito con modificazioni in legge 13/2009, al quale anche non può aprioristicamente attribuirsi una portata derogatoria e limitativa dell'articolo 844 Cc, con l'effetto di escludere l'accertamento in concreto del superamento del limite della normale tollerabilità, dovendo comunque ritenersi prevalente il soddisfacimento dell'interesse a una normale qualità della vita rispetto alle esigenze della produzione».

(12 novembre 2018)

Piena del Po, la Bonifica Parmense regola il flusso delle acque. L'attivazione degli impianti di sollevamento e le manovre dei tecnici sulle chiaviche hanno regolato gli abbondanti flussi nel corso della piena transitata nel Parmense

Parma, 9 Novembre 2018 – Quaranta, tra tecnici e operai, del Consorzio della Bonifica Parmense sono attivi full-time da due giorni per effettuare le operazioni di difesa idraulica del territorio attraverso l'azionamento di sessanta chiaviche che consentono la regolazione del flussi delle acque che hanno caratterizzato la portata di piena del Po transitata dalla nostra provincia.

Fondamentali per il sollevamento dell'abbondante quantità d'acqua (530.000 metri cubi) si sono confermati gli impianti idrovori governati dal Consorzio. Nel dettaglio, rilevante, è stato il contributo nello smaltimento della piena dell'impianto Travacone di Colorno che ha pompato acqua nel Canale Naviglio, di quello di Mezzani che ha pompato nel torrente Enza, l'impianto di Coltaro che ha riversato acqua del Canale Fossetta dell'Abate, l'impianto Foce Naviglio e Chiavica Rossa nel torrente Parma e infine l'impianto Rigosa Bassa nel Taro.

Altra operazione idraulica risultata essenziale per quell'area è stata l'attivazione, a Mezzani, dei 3 sifoni Bigone che per caduta portano acqua nel Parma Morta e poi nell'Enza.

 

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Chiavica a Sanguigna (Colorno)

 

Nuovo allarme ambientale. Mare del Nord, collisione tra navi. L'incidente è avvenuto in acque della Norvegia tra una petroliera e una fregata della marina norvegese.

Allarme ambientale al largo della Norvegia: la collisione tra la petroliera greca Aframax SOLA TS e la fregata della marina norvegese HNOMS HELGE INGSTAD ha causato uno squarcio di diversi metri nello scafo della nave militare, mentre una chiazza di petrolio è stata osservata attorno a entrambe le navi, anche se la sua natura deve ancora essere confermata. L'autorità marittima di norvegese, ha comunicato che la collisione di stamattina 8 novembre è avvenuta probabilmente intorno alle 0300 UTC, nel mare del nord a nord di Bergen, in Norvegia. La collisione ha causato uno squarcio di 10 metri sul lato destro della poppa della fregata che rischia l'affondamento. Secondo gli ultimi rapporti, la fregata è stata portata in acque poco profonde per evitare l'affondamento, l'ingresso di acqua è incontrollabile.

Tutti i 137 membri dell'equipaggio sono stati evacuati, 7 sono rimasti leggermente feriti. La Aframax SOLA TS è una petroliera di fabbricazione 2017, con una portata lorda di 112.939 tonnellate, lunghezza 250 mt, battente bandiera maltese, direttore Tsakos Columbia Shipmanagement (TCM) SA. Mentre la Fregata della marina norvegese HNOMS HELGE INGSTAD (F313), ha un dislocamento di 5290 tonnellate, lunghezza 134 m, fabbricata nel 2009. Le autorità portuali hanno immediatamente inviato nella zona un imbarcazione e nel giro di un'ora, una squadra di esperti dovrebbe essere presa a bordo.

L'autorità inoltre ha fatto sapere che le condizioni meteorologiche sono buone. Stando alla dinamica, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", sembra che la fregata stesse all'ancora con il pilota automatico e che nessuno fosse sveglio sulla nave. Non è invece ancora chiaro come sia stato possibile che nessuno si sia accorto per tempo della petroliera, considerato che i protocolli prevedono che ci siano almeno tre uomini di vedetta in diversi punti della nave e altri impegnati a tenere sotto controllo i radar.

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(8 novembre 2018)

Sabato, 03 Novembre 2018 05:44

Qualcosa e' cambiato!

"Mai tanta violenza era arrivata sin qui" ... "Qui da Noi una cosa così è totalmente nuova", "Neanche il carico della neve in piena stagione aveva mai fatto danni del genere"

da L'Equilibrista - Moena, Trentino Alto Adige 02-11-2018 -
E' toccato anche al Trentino, quel tanto adorato paesaggio che ha sempre ospitato feste e momenti gioiosi di tanti di Noi, farci comprendere come le situazioni a volte siano davvero appesa ad un filo, quanto le circostanze possano cambiare radicalmente la vita di ognuno senza preavviso e senza una ragione.

Arrivo sul posto pensando di registrare qualche sporadico cedimento del terreno e magari dare voce all'Amministratore di turno che condanna una situazione protratta per anni e che, magari per mancanza di fondi, non è mai stata sanata prima.

Stavolta invece si tratta di arrendersi nuovamente davanti a Madre Natura, accettando come non ci sia proprio nulla da fare nonostante manutenzioni periodiche, efficienza e scelte strategiche siano buona pratica di queste Amministrazioni. Sul territorio trentino infatti sono risultate ininfluenti stavolta e nulla si è potuto fare al fine di prevenire qualcosa che non era scritto e che ha condannato un paesaggio ed una Comunità a prendere atto di quanto accaduto limitandosi solo ad arginarlo alla bene meglio.

Soprattutto nelle serata di Lunedì, si è registrato infatti un vero e proprio incubo per gli abitanti della val di Fassa e della val di Fiemme che sono stati letteralmente investiti da una progressione di vento e pioggia senza precedenti e che ha letteralmente sradicato alberi centenari dal suolo facendoli cadere privi di vita mettendo a repentaglio tutto quanto fosse sulla loro discesa incontrollata agevolata da dirupi e sentieri montani.

Solo grazie alla celerità dei Corpi forestali, dei Vigili del Fuoco e delle Prefetture è stato possibile evitare danni peggiori ma certamente questo grave avvenimento ha mostrato quanto una zona tanto efficiente e così ben gestita non possa essere indenne dalla forza della Natura.

Il tutto ha generato una reazione a catena che ha interessato circa 1800 piante ad alto fusto che sotto le sferzate del vento sono cadute come birilli. Questi alberi sono tesori per la gente locale tanto che, come tutti sappiamo, nelle Valli sono assai numerosi e ricoprono le colline caratterizzando queste zone sia in estate quando sono verdi brillanti o in inverno quando sono splendidamente imbiancati.

Si è quindi creata una situazione che non ha precedenti e che ha riportato questi territori, fortunatamente solo per alcuni giorni, indietro di cento anni privando le Comunità locali di luce, energia e tagliando alcune vie di comunicazioni con le altre zone circostanti.

L'evento di proporzioni ancora incalcolabili ha creato dissesti terribili anche nelle vicinanze di Dimaro e in Val di Sole. Già nella giornata di oggi le cose sono visibilmente migliorate e l'umore della gente incontrata, da atterrito si è fatto incredulo ma conservando il proverbiale pragmatismo e spirito di iniziativa che ha sempre contraddistinto queste persone generose ed unite.

 

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"Il Consorzio per la scuola": i progetti formativi della bonifica portano in classe la cultura e il valore della gestione delle acque nel parmense. Useri: un progetto sfidante. 1.500 allievi l'obiettivo auspicabile. Innovativo progetto con il Bocchialini sulla Bassa, incremento dell'Alternanza Scuola Lavoro. E nuove iniziative con le scuole per l'Infanzia.

Parma, 25 Ottobre 2018 – Il valore dell'acqua, il risparmio idrico, la gestione idraulica del territorio e la conoscenza approfondita dei delicati equilibri che lo regolano saranno al centro dei progetti di Formazione Scolastica 2018 che il Consorzio della Bonifica Parmense offrirà anche per quest'anno scolastico agli istituti provinciali.

L'obiettivo sarà quello di coinvolgere e sensibilizzare le giovani generazioni su tematiche ambientali di indubbia attualità e rilevanza collettiva.

La Bonifica locale – oltre a rinnovare l'impegno organizzativo nella promozione nel nostro comprensorio di alcuni progetti regionali di ANBI Emilia Romagna – che nel corso degli anni hanno coinvolto migliaia di studenti di ogni ordine e grado – proporrà percorsi del tutto innovativi che amplieranno così le attività educational nelle scuole.

La rinnovata collaborazione fattiva con l'Istituto ITAS Fabio Bocchialini e il contributo dell'Associazione culturale ArcheoVea hanno consentito al Consorzio di presentare con soddisfazione un'iniziativa triennale dal titolo "TRA TERRA E ACQUA: IL PAESAGGIO DELLA BASSA". Il progetto vedrà coinvolti gli allievi del triennio del Bocchialini che lavoreranno sinergicamente con lo staff tecnico consortile e gli esperti di ArcheoVea sullo studio del territorio della Bassa Parmense partendo dalle centuriazioni romane fino ai giorni nostri.

All'incontro di presentazione dei progetti didattici - tenutosi presso la Sala Consiglio della Casa dell'Acqua sede della Bonifica - sono intervenuti il direttore generale della Bonifica Parmense Fabrizio Useri unitamente alla Dirigente Scolastica dell'ITAS Bocchialini Anna Rita Sicuri; le peculiarità delle singole attività sono state approfondite del dettaglio dalla dirigente consortile Gabriella Olari, dalla docente del Bocchialini Patrizia Lottici e da Francesco Garbasi presidente dell'Associazione Culturale VEA.

Particolare attenzione è stata dedicata anche all'Alternanza Scuola-Lavoro che il Consorzio ha attivato con gli Istituti comprensivi favorendo l'inserimento di alcuni giovani e offrendo loro l'opportunità di operare e apprendere direttamente dal personale – all'interno e all'esterno dei locali della Bonifica – i segreti della gestione delle acque nella nostra provincia.

Con questo progetto è intenzione del Consorzio di Bonifica "raggiungere 1.500 allievi della provincia, un obiettivo molto sfidante" ha dichiarato il direttore generale del Consorzio Fabrizio Useri.

La dirigente scolastica Anna Rita Sicuri, è entrata nel dettaglio descrittivo delle attività , coadiuvata dalla professoressa Lottici, entrando nel merito del percorso alternanza lavoro, della durata di 400 ore suddivise in tre esercizi scolastici. L'obiettivo, dichiara la dirigente scolastica, "è fare acquisire due specifiche competenze: - imparare a imparare e - saper collaborare e partecipare."

Ecco, di seguito, l'elenco delle progettualità consultabili anche sul portale del Consorzio all'indirizzo www.bonifica.pr.it/chi-siamo/consorzio-per-la-scuola/ :
SCUOLE DI INFANZIA: "Acqua a Scuola: impariamo a conoscere i canali di Bonifica" (Progetto teatrale a cura de Le Svafilline Ilaria Zarri e Antonella Capezzera.
SCUOLE PRIMARIE: "Per l'acqua che scende e che sale c'è sempre un canale" a cura di Lorenzo Bonazzi rivolto alle classi 3-4-5;
"Concorso Acqua & Territorio Reporter d'Acque" piccola redazione giornalistica in classe sul tema dell'acqua e del territorio.
ISTITUTI AGRARI "Acqua e Territorio Lab" progetto rivolto agli studenti e agli insegnanti delle classi quarte sul risparmio idrico in agricoltura in collaborazione con ANBI ER e Canale Emiliano Romagnolo.
SCUOLE SUPERIORI: "Alternanza Scuola Lavoro" (protocollo d'intesa con Ufficio Scolastico Regionale) con inserimento di giovani studenti nelle attività svolte dai tecnici consortili a difesa e sviluppo del territorio governato idraulicamente.

(Allegati in pdf: 1- Bando concorso, 2- dettaglio attività frmativa, 3- sunto attività formativa)

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(da sinistra: Gabriella Olari, Francesco Garbasi, Patrizia Lottici, Anna Rita Sicuri e Fabrizio Useri.)

Autorità di bacino del fiume Po: finanziamenti straordinari per la sicurezza manutenzione del reticolo idrografico e dei versanti. Ecco l’elenco di tutti gli interventi straordinari e urgenti che saranno finanziati e realizzati nei prossimi 12 mesi grazie al nuovo stanziamento del Distretto del Po. 

19 Ottobre 2018 – 

Oltre al piano di manutenzione triennale strategico che l’Autorità del Bacino del Fiume Po varerà e presenterà, in diretta sinergia ministeriale, entro fine anno è arrivata nelle ultime ore la notizia – del tutto positiva – di un ulteriore ed inatteso stanziamento di 10 milioni di euro complessivi (STRALCIO 2018) che il Ministero dell’Ambiente (grazie all’interessamento del Ministro Costa e attraverso la pianificazione del Distretto del Fiume Po), metterà a disposizione dei territori del comprensorio per interventi straordinari capillari volti ad incrementare la sicurezza idraulica, la manutenzione del reticolo idrografico minore e dei versanti minacciati da dissesto idrogeologico che maggiormente ne hanno immediata necessità.

Dopo una ricognizione delle priorità e un monitoraggio tecnico dei bisogni, confrontandosi operativamente con le amministrazioni territoriali, l’Autorità ha individuato un elenco di opere in altrettante località che saranno finanziate nell’immediato grazie a questo fondo straordinario approvato all’unanimità in sede ministeriale dalla Conferenza Istituzionale Permanente delle Regioni su proposta dell’Autorità stessa. Gli interventi dovranno essere realizzati con una tempistica che non dovrebbe superare i dodici mesi. 

“È già pronto il progetto per la realizzazione di 90 interventi diffusi nell’area dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po per una cifra complessiva pari a 10 milioni di euro – dichiara il Segretario Generale dell’AdbPo Meuccio Berselli – . Dopo aver avviato un dialogo con le singole regioni per competenza, nel 2019 queste risorse saranno investite attraverso la condivisione e il coordinamento dell’Autorità di Bacino per realizzare una manutenzione capillare diffusa sul territorio del Distretto del Po”. 

La ricognizione tecnica, come anticipato, ha portato ad individuare un elenco di 90 interventi prioritari a carattere di urgenza volti a prevenire e a mitigare situazioni di rischio di dissesto idrogeologico ed idraulico gravanti su centri abitati e infrastrutture pubbliche e private. 

Naturalmente, considerate le esigenze delle aree prese in esame, il fabbisogno finanziario utile per la completa risoluzione delle criticità dovrebbe essere superiore, ma il programma straordinario di manutenzione diffusa garantirà un rilevante potenziamento consistente della difesa idraulica e geomorfologica dei siti esaminati che resteranno all’attenzione progettuale dello staff tecnico dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po. 

 

AUTORITÀ DI BACINO DISTRETTUALE DEL FIUME PO

Il programma prevede n. 90 interventi così distribuiti:

− Valle d’Aosta, n. 6 interventi per l’importo complessivo di 272.000,00 euro;

− Piemonte, n. 41 interventi per l’importo complessivo di 2.788.000,00 euro;

− Lombardia n. 3 interventi per l’importo complessivo di 3.400.000,00 euro;

− Emilia Romagna, n. 34 interventi per l’importo complessivo di 2.555.000,00 euro;

− Veneto, n. 1 interventi per l’importo complessivo di 385.000,00 euro;

− Liguria, n. 1 interventi per l’importo complessivo di 200.000,00 euro;

− Toscana, n. 2 interventi per l’importo complessivo di 100.000,00 euro;

− Marche, n. 1 interventi per l’importo complessivo di 135.000,00 euro;

− PA Trento, n. 1 interventi per l’importo complessivo di 165.000,00 euro;

Gli interventi sono riconducibili alle tipologie “Alluvioni” (70), “Frana” (19) e “Valanga” (1). 
 
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Un incontro per capire come il CER ha dato certezze all'economia e cambiato il nostro territorio  Venerdì 12 ottobre 2018 Ore 9.30-11.30 - 

Museo del Patrimonio Industriale Via della Beverara 123, Bologna

Nell'ambito di Diffuse. Emilia-Romagna un patrimonio di culture e umanità, iniziativa della Regione per celebrare l'Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018 e della Settimana di promozione della cultura in Emilia-Romagna (7-14 Ottobre) un incontro per raccontare il CER. Il Canale Emiliano Romagnolo assicura l'approvvigionamento idrico in un'area di oltre 3.000 Km2, caratterizzata dalla presenza di un'agricoltura idroesigente e da diffusi insediamenti civili ed industriali. Derivando acqua dal Po, nel ferrarese, e trasportandola per 135 Km sino alla Provincia di Rimini, è stato fondamentale per lo sviluppo e la trasformazione dell'economia. Enrico Pasquali dagli anni '50 ne ha documentato la costruzione, attraverso indimenticabili fotografie

di uomini al lavoro. Programma

Ore 9.00 | Registrazione partecipanti

Ore 9.30 | Saluti
Maura Grandi, Responsabile del Museo del patrimonio Industriale, Comune di Bologna
Massimiliano Pederzoli, Presidente del CER

Ore 9.45 | Intervento di apertura
Simona Caselli, Assessore all'agricoltura, caccia e pesca, Regione Emilia-Romagna

Relazioni:
• Ore 10.00

Il CER, certezza e risorsa per gli usi produttivi

Paolo Mannini, Direttore generale del CER

• Ore 10.30
Acqua e cultura in Emilia-Romagna:
le trasformazioni economiche e sociali del territorio Roberto Fanfani, Presidente della Consulta Scientifica, Accademia Nazionale di Agricoltura

In chiusura:

• Il Canale Emiliano Romagnolo nello sguardo
di Enrico Pasquali
Sonia Lenzi, Responsabile Comunicazione e Archivio CER

Modera: Andrea Gavazzoli, Giornalista
A seguire visita alla mostra fotografica, rientrante nel

calendario dell'Anno europeo del patrimonio culturale 2018

Iscrizioni su: https://agri.regione.emilia-romagna.it/giasapp/ agrievents/iscrizione/evento/182  

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Nuovo allarme ambientale. Corsica, collisione tra navi del greggio in mare. L'incidente è avvenuto in acque della Corsica nord-occidentale tra un traghetto e una nave cargo che sono alla deriva.

Allarme ambientale al largo della Corsica: la collisione tra un traghetto e una nave cargo ha causato uno squarcio di diversi metri nello scafo di una nave portacontainer, mentre una chiazza di petrolio è stata osservata attorno a entrambe le navi, anche se la sua natura deve ancora essere confermata.

La prefettura marittima di Tolone (sud-est della Francia), ha comunicato che la collisione di stamattina è avvenuta alle 7:30, quando una nave ro-ro tunisina, si è scontrata con un una nave portacontainer, all'ancora a circa 28 km a nord-ovest della Corsica. A scontrarsi sono state la nave-traghetto Ulisse, battente bandiera tunisina che trasporta anche veicoli gommati e la portacontainer CLS Virginia.

"La collisione ha causato uno squarcio di 10 metri sul lato destro della nave cargo e diverse tonnellate di greggio sono finite nel tratto di mare dove è avvenuto l'incidente." La CLS Virginia è un Container Ship di fabbricazione 2005, con una portata lorda di 54592 tonnellate, battente bandiera cipriota. Le autorità portuali hanno immediatamente inviato nella zona un imbarcazione e nel giro di un'ora, una squadra di esperti dovrebbe essere presa a bordo. L'autorità inoltre ha fatto sapere che le condizioni meteorologiche sono buone anche se le navi "vanno alla deriva".

Stando alla dinamica, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", sembra che la CLS Virginia stesse all'ancora con il pilota automatico e che nessuno fosse sveglio sulla nave.

Non è invece ancora chiaro come sia stato possibile che nessuno si sia accorto per tempo della portacontainer sulla Ulisse, considerato che i protocolli prevedono che ci siano almeno tre uomini di vedetta in diversi punti della nave e altri impegnati a tenere sotto controllo i radar.

(7 ottobre 2018)

Bonifica Emilia Centrale: come e dove votare per il rinnovo del consiglio del Consorzio

Reggio Emilia – Venerdì 21 Settembre 2018 - Come anticipato nei giorni scorsi il Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale andrà al voto la prossima settimana. Si potrà votare da lunedì 24 a domenica 30 Settembre dalle ore 9 alle ore 17. In base alla loro residenza anagrafica, i consorziati potranno votare in uno degli 8 seggi che saranno operativi in tutto il comprensorio secondo il seguente programma:
• Seggio N. 1. I residenti a Rubiera, a Reggio Emilia (con il cognome che inizia con le lettere da A a M) e nei Comuni fuori comprensorio non assegnati ad altri seggi potranno votare da lunedì 24 a domenica 30 settembre al seggio di Reggio Emilia 1, in Corso Garibaldi n. 42 (sede Centrale);
• Seggio N. 2. I residenti a Reggio Emilia, con il cognome che inizia con le lettere da N a Z, e i votanti iscritti presso altri seggi potranno votare da lunedì 24 a domenica 30 settembre al Seggio di Reggio Emilia 2, in Corso Garibaldi n. 42 (sede Centrale);
• Seggio N. 3. I residenti a Campogalliano, Carpi, Concordia sulla Secchia, Modena, Novi di Modena, Moglia e Soliera e nei Comuni fuori comprensorio di Bastiglia, Bomporto, Castelfranco Emilia, Cavezzo, Mirandola, Nonantola, Quingentole, Quistello, San Benedetto Po, San Cesario sul Panaro, San Giacomo delle Segnate, San Possidonio e San Prospero potranno votare a:
• Carpi, presso gli uffici consortili in Via M.Montessori, 2A, lunedì 24 settembre e da mercoledì 26 a domenica 30 settembre;
• Novi di Modena presso la sala civica Ferraresi, in Piazza 1° maggio n. 19/A, martedì 25 settembre.
• Seggio N. 4. I residenti a Bagnolo in Piano, Campagnola Emilia, Correggio, Fabbrico, Guastalla, Novellara, Reggiolo, Rio Saliceto, Rolo e San Martino in Rio e i residenti fuori comprensorio nei Comuni di Gonzaga, Luzzara e Suzzara, potranno votare a:
• Correggio, presso Emilia Wine in Viale Repubblica, 21, da lunedì 24 a mercoledì 26 settembre e successivamente da venerdì 28 a domenica 30 settembre;
• Novellara, presso gli Uffici Comunali in Piazza Marconi,1, giovedì 27 settembre.
• Seggio N. 5. I residenti a Boretto, Brescello, Cadelbosco di Sopra, Campegine, Castelnovo di Sotto, Gattatico, Gualtieri e Poviglio e i residenti fuori comprensorio nei Comuni di Mezzani, Pomponesco, Sorbolo e Viadana, potranno votare a:
• Castelnovo di Sotto, presso gli Uffici consortili in Piazza 4 novembre n. 2, da lunedì 24 a mercoledì 26 settembre e successivamente nella giornata di venerdì 28 settembre;
• Gualtieri, presso la sala civica di Palazzo Bentivoglio, in Piazza Bentivoglio, n. 32 domenica 30 settembre;
• Boretto, presso gli uffici consortili in Via Colombana n. 19. giovedì 27 e sabato 29 settembre.
• Seggio N. 6. I residenti a Casalgrande, Castellarano, Fiorano Modenese, Formigine, Frassinoro, Lama Mocogno, Montefiorino, Palagano, Pavullo nel Frignano, Polinago, Prignano sulla Secchia, Sassuolo, Scandiano e Serramazzoni e i residenti fuori comprensorio nei Comuni di Castenuovo Rangone, Castelvetro di Modena, Guiglia, Maranello, Marano sul Panaro, Montecreto, Montese, Pievepelago, Riolunato, Sestola e Zocca, potranno votare a:
• Scandiano, presso la palazzina Lodesani in via Fogliani n. 7, lunedì 24 settembre e venerdì 28 settembre;
• Sassuolo, presso gli Uffici consortili in Via Cavallotti n. 132/7, martedì 25 settembre e domenica 30 settembre;
• Pavullo nel Frignano, presso gli Uffici dell'Unione dei Comuni del Frignano in Via Giardini n. 15, sabato 29 settembre;
• Prignano sulla Secchia, presso gli Uffici Comunali in Via Allegretti n. 216 giovedì 27 settembre;
• Montefiorino, presso le Scuole elementari in Piazza Marconi n. 57, mercoledì 26 settembre.
• Seggio N. 7. I residenti a Albinea, Bibbiano, Canossa, Cavriago, Montecchio Emilia, Quattro Castella, San Polo d'Enza e Sant'Ilario d'Enza e i residenti nei Comuni fuori comprensorio di Langhirano, Lesignano de Bagni, Montechiarugolo, Parma e Traversetolo potranno votare a:
• Bibbiano, presso gli uffici consortili in Via Ambrosoli n. 10 in località Barco di Bibbiano, da lunedì 24 a mercoledì 26 settembre e successivamente da venerdì 28 a domenica 30 settembre;
• San Polo d'Enza, presso gli Uffici comunali in Piazza IV novembre n. 1, giovedì 27 settembre;
• Seggio N. 8. I residenti a Baiso, Carpineti, Casina, Castelnovo né Monti, Monchio delle Corti, Palanzano, Tizzano Val Parma, Toano, Ventasso, Vetto, Vezzano sul Crostolo, Viano e Villa Minozzo, e i residenti fuori comprensorio nei Comuni di Corniglio e Neviano degli Arduini, potranno votare a:
• Palanzano, presso gli Uffici comunali in Piazza Cardinal Ferrari n. 1, mercoledì 26 settembre;
• Castelnovo né Monti, presso gli Uffici consortili in Via Bellessere n. ½, lunedì 24 e martedì 25 settembre;
• Casina, presso la sala Consigliare in Piazza IV Novembre n. 3, martedì 25 e sabato 29 settembre;
• Villa Minozzo, presso la sala Consigliare in Piazza della Pace n. 1, giovedì 27 e venerdì 28 settembre;
• Viano, presso la Biblioteca in Via Casella n. 1, domenica 30 settembre;
• Ventasso, presso il Centro servizi culturali in Via 1° maggio in località Cervarezza, venerdì 28 settembre.

Potranno votare tutti i consorziati iscritti tra i votanti nell'Elenco definitivo degli aventi diritto al voto. Per verificare l'avvenuta iscrizione consultare il sito internet del Consorzio www.emiliacentrale.it  alla Sezione ELEZIONI 2018 - attivando la Ricerca aventi diritto al voto, o consultando l'Elenco definitivo degli aventi diritto al voto - oppure chiamare il n. verde 800 235320 attivo da lunedì a venerdì dalle 8.00 alle 14.00. Per l'esercizio del voto è sufficiente recarsi al seggio assegnato in base al Comune di residenza, o al seggio n. 2 a Reggio Emilia, muniti di un documento d'identità personale.

Per ogni informazione consultare il sito internet del Consorzio www.emiliacentrale.it  alla Sezione ELEZIONI 2018 oppure chiamare il n. verde 800 235320 attivo da lunedì a venerdì dalle 8.00 alle 14.00.

 

(allegate le schede elettorali conl e liste)

 

 

Reggio Emilia – 7 Settembre 2018 – Sono 4 le liste presentate e ammesse alle prossime elezioni per il rinnovo delle cariche del Consiglio di Amministrazione per il quinquennio 2019-2023 del Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale; all'indomani della scadenza utile per la loro presentazione - fissata per le ore 18 di Martedì 4 Settembre – sono iniziate le opportune operazioni di verifica ottemperate dal personale del Consorzio e al termine dell'esame di conformità si è proceduto alla definitiva stesura della delibera elettorale del Commissario Straordinario regionale dell'ente Franco Zambelli.

Le liste ammesse - che si confronteranno con le loro proposte alle consultazioni consortili da lunedì 24 Settembre a Domenica 30 Settembre 2018 dalle ore 9 alle 17 - saranno le seguenti: "Bonifica e Ambiente", "Progetto Ambiente" , "Bonifica Insieme" , "Obbiettivo Diga".

Il corpo elettorale è rappresentato da 252.512 elettori di cui:

176.259 di Sezione 1 (cioè con contributo di bonifica annuo fino a 40,23 euro) eleggeranno 4 consiglieri

70.585 di Sezione 2 (cioè da 40,23 euro fino a 391,51 euro)
eleggeranno 6 consiglieri

4.959 di Sezione 3 (cioè da 391,51 euro a 2.092,53 euro)
eleggeranno 5 consiglieri

709 di Sezione 4 (cioè oltre 2092,53 euro)
eleggeranno 5 consiglieri

Nella Sezione 1 le liste ammesse sono 3 : Bonifica e Ambiente, Progetto Ambiente e Bonifica Insieme

Nella Sezione 2 le liste ammesse sono 3 : Bonifica e Ambiente , Obbiettivo Diga, Bonifica Insieme

Nella sezione 3 Bonifica e Ambiente , Bonifica Insieme

Nella Sezione 4 Bonifica e Ambiente , Obiettivo Diga.

Ricco di contenuti, di tutte le informazioni necessarie sull'ente ed in particolare sul voto consortile il portale web della Bonifica dell'Emilia Centrale offre all'indirizzo www.emiliacentrale.it  tutto quanto utile per le consultazioni di fine mese.

Inoltre, direttamente dal sito, il consorziato, i mezzi di comunicazione, i portatori d'interesse e tutti i cittadini interessati ad approfondire quanto di rilevante realizzato a beneficio del comprensorio idraulico gestito potranno consultare e scaricare la Relazione Tecnico Economica Finanziaria sull'Attività svolta dal 2016 al 2018 negli anni di Commissariamento Straordinario.

In file allegato l'elenco completo dei candidati per ogni lista presentata e ammessa alle elezioni consortili.

 

 

Negli ultimi due mesi i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico (NOE) di Bologna hanno intensificato i controlli presso le aziende della regione Emilia Romagna che operano nel settore della gestione dei rifiuti.

Bologna 5 settembre 2018 - Un maggior potenziamento nelle verifiche, indicato dal Comando Gruppo Tutela Ambientale di Milano, si è reso necessario a seguito della chiusura del mercato cinese, importante bacino di importazione dei materiali da imballaggio e riciclabili (in particolare rifiuti plastici), con la conseguenza di creare veri e propri intasamenti nei magazzini delle aziende operanti nel settore.

L'enorme quantitativo di rifiuti stoccati può pertanto aumentare il rischio di condotte illecite, tra cui quelle degli incendi di natura dolosa o abbandono di ingenti quantità di rifiuti in area incustodite o capannoni dismessi.

In tale ottica, i controlli effettuati e quelli programmati per il prossimo futuro hanno consentito e consentiranno di individuare punti deboli, criticità e situazioni ritenute favorevoli allo sviluppo di incendi, come per esempio il notevole conferimento di rifiuti presso l'impianto, il superando i limiti imposti dall'autorizzazione ambientale, lo stoccaggio dei medesimi in aree facilmente accessibili, peraltro neppure videosorvegliate o, infine, indicazioni previste da layout non sempre rispettate.

Tra le 37 aziende verificate, 4 di esse sono risultate non conformi, con la conseguente contestazione di sanzioni penali a carico dei legali rappresentanti, soprattutto in relazione all'inosservanza alle prescrizioni imposte dall'autorizzazione ambientale, all'illecita gestione di rifiuti e al mancato rispetto delle disposizioni in materia di scarichi industriali. Due di esse, tra l'altro, sono state interessate da incendi, in questo caso di origine colposa, evidenziando evidenti irregolarità proprio nella gestione dei quantitativi di rifiuto in ingresso e nella modalità di stoccaggio.

Mercoledì, 29 Agosto 2018 08:58

Passeggiata nei Boschi di Carrega... Foto

Sala Baganza (PR) 28 agosto 2018 - Chi non è mai stato ai Boschi di Carrega? Chi non ha mai percorso i sentieri di questo fantastico patrimonio naturale che si estende da Sala Baganza a Collecchio in provincia di Parma?

Probabilmente tutti almeno una volta nella vita ci sono stati. E qualcuno si è accorto dell'incuria e dell'abbandono che da troppo tempo è presente nel territorio. Un lettore felinese, ci fa notare che anche il comune di Felino è socio dell'organismo "Parco Regionale dei boschi di Carrega" e comunuqe, a quanto pare, il parco non riceve le adeguate cure.

Chi deve effettivamente provvedere alla manutenzione? I boschi di Carrega stanno diventando sinonimo di degrado e incuria. Vi sembra giusto? Inoltre, a parte questo grave stato di abbandono, il lettore Felinese, ci segnala anche che nei Boschi di Carrega, non sono rari i furti nelle auto parcheggiate da chi va a passeggiare per i sentieri sottolineando che, nella ValBaganza, il decoro urbano, la tutela dell'ambiente e la sicurezza, troppo spesso vengono messi all'ultimo posto nella lista delle cose da fare.

A seguire la galleria fotografica, giudicate voi!

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Di Nicola Comparato 8 agosto 2018 - La cassa d'espansione sul torrente Baganza, in provincia di Parma, è un progetto voluto dall' AIPO, l'Agenzia Interregionale per il fiume Po.

Questa costruzione, la diga artificiale che molti amano definire EcoMostro, sta dividendo le persone tra favorevoli e contrari. La cassa, dalle dimensioni di 16 metri di altezza, con una lunghezza di 1,3 km e una capienza di 4,7 milioni di metri cubi d'acqua, pensata per prevenire le alluvioni, in realtà può provocare seri danni all'ambiente, procurando forti disagi alle persone. In più, secondo il parere di molti, questa mega costruzione, dal costo di 55 milioni di euro non garantisce massima sicurezza alla località parmense di Colorno. A detta di alcuni cittadini, il ponte di Colorno è di dimensioni ristrette, ragion per cui l'acqua potrebbe fuoriuscire inondando il paese abitato. A conti fatti, la cassa può portare vantaggi solo alla città di Parma, penalizzando i cittadini e i comuni di Felino e Sala Baganza.

Tra gli abitanti c'è comunque chi si dice favorevole al progetto senza considerare le gravi conseguenze che comporta tutto ciò. Nella frazione di Casale di Felino, paese dove sorgerà la cassa, c'è molta preoccupazione riguardo all'impatto ambientale e paesaggistico del progetto  Nessuno dei residenti vuole dire Addio al paesaggio che da sempre li accompagna, per colpa di un muro di 16 metri che si eleva dinanzi alle loro case. Per questo i cittadini hanno proposto come soluzione , la costruzione della diga di Armorano, sopra Calestano . Un'altra valida opzione potrebbe essere la costruzione di tre casse più piccole , minor spesa e maggiore tutela ambientale . Altre località a rischio , oltre a quelle già citate sono Berceto e Terenzo. Sulla cassa d'espansione si è espressa anche la Dottoressa Rosina Trombi, storica Socialista ed ex vicesindaco del comune di Felino:

"Il PSI di Pedemontana ha espresso la sua posizione in un ordine del giorno posto al Consiglio dell'Unione da Manuel Magnani, consigliere del PSI a Collecchio ... in sostanza a tutti sta a cuore la tutela di Parma e Colorno ma nello stesso tempo vorremmo la tutela delle popolazioni a monte della cassa .... Quando nel 2011 si è votato il protocollo tra i vari comuni interessati non vi era l'ipotesi di un'opera così mastodontica, impattante sull'ambiente e sull'abitato a monte.... Nel progetto presentato nel marzo 2017 a Felino si è constatato il costo esorbitante ma non sono state previste tutele lungo tutto l'asse che con l'alluvione dell'ottobre 2014 si sono rese evidentemente necessarie per la tutela del territorio e delle industrie di Felino, Sala Baganza, Calestano e Collecchio.... La preoccupazione a Felino è inoltre legata alla gestione della cantieristica e realizzazione dell'opera relativamente ai disagi alla viabilità e all'ambiente dove sorge l'abitato di Casale.... Speriamo che la recente costituzione del Patto di fiume possa prendere in considerazione e rispondere alle preoccupazioni di cui sopra"

 

A beneficiarne aziende agricole e le colture tipiche dei Comuni di Parma, Sorbolo e Torrile. Inaugurazione con il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e il Sindaco di Parma Federico Pizzarotti.

Parma, 17 Luglio 2018 – Dopo l'emergenza climatica epocale nel nostro territorio nel 2017 e l'ormai concreta necessità di far fronte a situazioni di crisi e stress idrici a carattere quasi endemico soprattutto nei mesi estivi, l'esigenza di individuare ulteriori forme e strumenti di approvvigionamento di acqua, necessari per il sostegno delle colture tipiche del Parmense, è diventata una priorità.

Il Consorzio di Bonifica Parmense - che da alcuni mesi coordina le attività e gli studi di monitoraggio del "Tavolo Provinciale permanente sulla crisi idrica" nel comprensorio gestito insieme a molteplici soggetti tra cui Università degli Studi di Parma e Provincia di Parma – ha centrato il primo obiettivo riattivando e ammodernando la portata di prelievo di un pozzo quasi completamente inutilizzato dopo che un fenomeno franoso lo aveva reso impraticabile.

Da oggi, al contrario, l'infrastruttura idraulica diventerà indispensabile per 1850 ettari nei territori agricoli sottesi alla sua diretta influenza nei comuni di Parma, Sorbolo e Torrile. L'opera irrigua di captazione della risorsa idrica detta "Pozzo del Torrano" è situata in località Beneceto, all'intersezione stradale tra via Beneceto e via El Alamein, nella zona nord est del Comune di Parma all'interno del comprensorio irriguo Naviglia e affluenti.

Il Consorzio, alla vigilia della stagione irrigua, operando in tempi molto rapidi, è riuscito così, grazie alla collaborazione fattiva della Regione Emilia Romagna (concessione numero 2369 del 15/05/2018 e numero 2412 del 16/5/2018) a dare nuova vita all'impianto, ora utilizzabile da tutte le imprese agricole che ne avranno necessità.

"La durata dell'intervento è stata di circa 45 giorni a partire dalla fine del mese di maggio 2018 – ha commentato il presidente del Consorzio di Bonifica Luigi Spinazzi – , ma proprio per questa celerità nel dar un risposta concreta alle necessità impellenti del territorio la presentazione del Pozzo del Torrano, al di là del suo costo complessivo che è di 200 mila euro , rappresenta un modello tangibile e concreto di come anche interventi di medie dimensioni, se attivati in tempi utili , diventano estremamente importanti assumendo un ruolo anche da esempio-replicabile per la capacità di azione comune nel dare risposte al comprensorio nell'interesse collettivo".

"Le caratteristiche costruttive del Pozzo del Torrano – ha precisato il direttore del Consorzio di Bonifica Ing. Fabrizio Useri – sono le seguenti: profondità = 55,70 metri; diametro di perforazione = 900mm; tubazioni di rivestimento in acciaio. La perforazione è stata eseguita con metodo a percussione a secco; sono state poi posizionate le tubazioni di rivestimento, ove sono state inserite al loro interno n° 2 elettropompe provvisorie. Successivamente si renderà definitivo l'intervento con la realizzazione a piano campagna di un avampozzo per il contenimento dell'impiantistica, mentre le tubazioni orizzontali di mandata saranno interrate fino al canale ricettore".

Durante la presentazione del manufatto idraulico - moderata dal giornalista Andrea Gavazzoli – il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini ha ribadito l'importanza della capillarità delle opere di questo tipo su un territorio a vocazione agroalimentare come il nostro : "Ci teniamo a rispondere coi fatti alle problematiche aperte e la siccità che ha afflitto i nostri territori, soprattutto le colture agricole, è senza dubbio una di queste. Ebbene, la riapertura del pozzo del Torrano a Beneceto, rimasto inutilizzato per molto tempo, è un altro esempio del lavoro che facciamo a fianco dei territori per affrontare e prevenire le criticità. Oggi, con quest'opera, che abbiamo autorizzato a maggio e che è poi stata realizzata a tempo di record, viene messa a disposizione una riserva d'acqua che potrà essere utilizzata da tutte le imprese agricole della zona. Ripeto, durante la stagione molto problematica che abbiamo vissuto nemmeno un anno fa ci eravamo impegnati a dare risposte per evitare nuove emergenze anche attraverso la ricerca e il recupero di nuovi pozzi e così abbiamo fatto. Entro l'estate siamo anche pronti a partire con diversi interventi in tutta l'Emilia-Romagna per garantire l'efficienza dei canali di irrigazione e completare un'importante infrastruttura per contrastare la crisi idrica proprio a nel parmense, a Medesano, misure per le quali abbiamo investito quasi 4 milioni di euro. Queste risorse si aggiungono ai 18 milioni già messi a disposizione per potenziare le infrastrutture irrigue di servizio all'agricoltura e per realizzare nuovi invasi in grado di garantire le riserve di acqua".

Concetto rimarcato anche dagli altri rappresentanti istituzionali presenti all'inaugurazione del Pozzo irriguo del Torrano. Il Sindaco di Parma Federico Pizzarotti ha evidenziato "il ruolo tangibile delle attività dei Consorzi di Bonifica a difesa e sviluppo del territorio, un ente di cui non avevo chiare le funzioni specifiche finchè come amministratore ho visto l'utilità delle opere realizzate concretamente".

L'Assessore Regionale all'Agricoltura Simona Caselli ha sottolineato "l'importante ruolo dei Consorzi e come queste opere di piccole e medie dimensioni, se attivate in tempo utile rappresentano una rete indispensabile e capillare di approvvigionamento da incentivare per il nostro territorio vocato all'agroalimentare".

Il Sindaco di Sorbolo Nicola Cesari si è complimentato per la celerità dell'esecuzione del progetto che andrà a beneficio in larga parte alle coltivazioni del suo comprensorio comunale.

In rappresentanza del sistema articolato dei Consorzi di bonifica emiliano-romagnoli, il Coordinatore Regionale di ANBI ER Antonio Sangiorgi ha approfondito il doppio ruolo che i Consorzi rivestono sia in tema di salvaguardia del territorio quando l'acqua è in eccesso (vedi bombe d'acqua degli ultimi giorni) e in contesto di siccità: due elementi che ormai da tempo caratterizzano il clima nella nostra regione.

Soddisfazione palesata anche da parte dei rappresentanti delle Associazioni agricole locali presenti, tra queste è intervenuto Alessandro Corsini, direttore di Coldiretti Parma, evidenziando che l'estate iniziata sembra essere fino ad ora differente da quella emergenziale dello scorso anno , ha apprezzato la celerità con cui il Consorzio di Bonifica è riuscito a rendere funzionale un opera idraulica che assicurerà la risorsa a circa 2000 ettari e numerose imprese agricole. Proprio tra queste un ringraziamento corale è andato anche alla famiglia Aiello - proprietaria di una parte del terreno in cui è inserita l'infrastruttura - che ha contribuito in modo rilevante alla realizzazione del progetto.

 

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(Foto di Francesca Bocchia)