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Domenica, 22 Settembre 2013 08:16

Dalla "fusione" il buon vino.



Si chiamerà "emilia wine" il nuovo polo del vino reggiano frutto dell'integrazione fra le tre storiche cantine sociali di reggio emilia, arceto, prato e la nuova di correggio.

Reggio Emilia, 22 settembre 2013 -

A confermare la notizia è l'agenzia Agrapress che sottolinea come la nuova realtà, già operativa dalla campagna in corso, associa oltre 700 produttori e concentra un terzo di tutta la produzione vitivinicola di reggio emilia pari a 350.000 quintali di uve lavorate come spiegano le unioni provinciali di confcooperative e legacoop. "Questa fusione e' la risultante di una cultura sempre più orientata all'aggregazione che sta cambiando il volto della realtà agroalimentare cooperativa reggiana, attraverso concentrazioni fortemente orientate al mercato che hanno investito negli ultimi dieci anni sia il comparto vitivinicolo che il lattiero-caseario", affermano Alberto Lasagni e Luigi Tamburini, i responsabili agricoli provinciali delle due centrali cooperative, sottolineando che "tutte le strutture delle tre cantine, che complessivamente fatturano 20 milioni di euro, resteranno in funzione". Delle tre cantine che formano "emilia wine", una e' associata a legacoop (prato), le altre a confcooperative (nuova di correggio e arceto, quest'ultima con doppia adesione). nei prossimi mesi verra' nominato il presidente della nuova struttura.
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Il 40% destinato ai DOC e DOCG, il 30% a IGT, il resto a a vini da tavola.

Roma, 2 settembre 2013 -
Qualità più che buona e una produzione stimata tra i 42 e i 44,5 milioni di ettolitri, in leggera crescita rispetto allo scorso anno. Sonoi numeri della vendemmia 2013 secondo una prima analisi della Coldiretti sulla base delle stime Assoenologi. Rispetto agli scarsi raccolti del 2012 si prevedono aumenti fino al 5 per cento per Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio e Umbria, fino al 10 per cento per Sicilia, Sardegna, Valle d'Aosta, Liguria, Molise, Basilicata e Calabria, fino al 15 per cento per Trentino Alto Adige, Campania e Puglia ed una punta fino al 20 per cento in Abruzzo mentre cala la produzione nel Friuli Venezia Giulia (-5 per cento) dove il raccolto è in calo.
Le operazioni sono scattate con quindici giorni di ritardo rispetto allo scorso anno ma in linea con i tempi tradizionali della vendemmia, per effetto dell'andamento climatico con temperature estive, non eccessivamente bollenti e con escursioni termiche, che hanno favorito una ottima maturazione delle uve. L'attività di raccolta è iniziata con le uve pinot e chardonnay mentre tra settembre e ottobre sarà la volta delle grandi uve rosse autoctone Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo, fino a novembre quando si chiuderà con le uve di Aglianico.
Le previsioni saranno progressivamente aggiornate perché molto dipenderà dalle prossime settimane in cui si inizierà a raccogliere tutte le altre uve ma se non ci saranno sconvolgimenti si prevede una buona qualità con la produzione che sarà destinata per oltre il 40 per cento ai 331 vini a denominazione di origine controllata (Doc) e ai 59 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 30 per cento ai 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento a vini da tavola. La produzione di vini bianchi quest'anno dovrebbe superare leggermente quella dei rossi.
L'Italia con la vendemmia 2013 è quindi il secondo produttore mondiale di vino dopo la Francia in cui la produzione è stimata pari a 46 milioni di ettolitri in aumento del'11 per cento rispetto allo scorso anno. Al terzo posto tra i Paesi produttori si classifica la Spagna seguita dagli Stati Uniti e dalla Cina che è in forte crescita anche nei consumi.
La vendemmia attiva un motore economico che genera oltre 9 miliardi di fatturato solo dalla vendita del vino e che da occupazione a 1,2 milioni di persone. Sono coinvolti 650mila ettari di vigne e oltre 250mila aziende vitivinicole dove quest'anno rispetto al passato si prevede la presenza di un maggior numero di italiani rispetto agli extracomunitari, come confermano le richieste di lavoro.

(fonte Coldiretti)

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