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Presentato un innovativo progetto dedicato ai pazienti 'fragili' per il quale ha donato 10mila euro anche il Rotary Club. L'obiettivo è sperimentare l'applicazione della telemedicina per eseguire direttamente da casa o dallo studio del medico, con l'ausilio di un infermiere, il tracciato elettrocardiografico. -

Modena, 7 luglio 2015 -

L'obiettivo è semplice: permettere al paziente anziano, affetto da patologie croniche o alle persone non autosufficienti, di non doversi spostare per eseguire i controlli cardiaci ai quali, spesso, devono sottoporsi con una certa regolarità. Da questa esigenza è nata l'idea di utilizzare la 'telemedicina' che permette il controllo 'remoto' dei parametri vitali di un paziente portando direttamente a casa sua, nella struttura residenziale dove è ospitato o nello studio del proprio medico, gli strumenti per effettuare un determinato esame.

A sperimentare l'innovativa pratica, nei prossimi due anni, sarà il Distretto di Sassuolo. È stato presentato oggi, infatti, un progetto di 'telecardiologia' per la gestione di un campione di pazienti 'fragili' residenti negli 8 Comuni del Distretto (all'interno di 2 case di residenza per anziani, in 2 ambulatori di medicina di gruppo e per coloro che sono seguiti dall'assistenza infermieristica domiciliare) attraverso il nuovo modello assistenziale, al quale ha contribuito con una donazione di 10 mila euro anche il Rotary Club di Sassuolo, già da tempo impegnato a sostenere progetti per la salute dei cittadini come i progetti di diffusione sul territorio dei defibrillatori.

Grazie all'acquisizione di nuovi elettrocardiografi (di cui uno portatile) messi a disposizione di medici di famiglia e infermieri, il paziente diabetico, ad esempio, o chi soffre di disturbi cognitivi, potrà evitare di doversi recare in Ospedale o presso Poliambulatori per effettuare un elettrocardiogramma. Utilizzando la strumentazione direttamente in struttura o presso l'abitazione del paziente, medici di base e infermieri saranno in grado di inviare in tempo reale alla centrale di raccolta dati presente presso l'Unità Operativa di Cardiologia dell'Ospedale di Sassuolo, tutti i parametri cardiologici dei propri assistiti. Questo grazie alla rete di telemedicina già funzionante in provincia, ad esempio, per la lettura dell'elettrocardiogramma in emergenza-urgenza.

"Ringraziamo il Rotary Club di Sassuolo per questa importante donazione che consente di avviare un progetto con contenuti decisamente innovativi - spiega il Direttore del Distretto Maria Pia Biondi. Con questa sperimentazione potrà migliorare il monitoraggio costante delle persone con problemi di cronicità e sarà possibile prevenire complicazioni o eventi avversi per la salute dei pazienti. Se molte prestazioni sanitarie, fino ad oggi, hanno reso necessaria la presenza di uno specialista sul posto, in questo progetto le competenze del medico specialista saranno utilizzate in modalità remota, consentendo la gestitone del paziente da parte di altri operatori sanitari. L'auspicio è che questo strumento consenta di migliorare la presa in carico globale della persona, riducendo i disagi legati a spostamenti frequenti e renda più agevole il lavoro ai professionisti delle cure primarie nell'ambito dei diversi setting assistenziali territoriali."

Il progetto di telemedicina a supporto delle cure primarie, è stato presentato ufficialmente oggi, martedì 7 luglio, nell'Ospedale di Sassuolo dal Past-president del Rotary Club di Sassuolo Corrado Lavini e, per l'Azienda USL di Modena, dal direttore del Distretto sanitario Maria Pia Biondi; dal direttore del Servizio Ingegneria Clinica Massimo Garagnani, dalla direttrice del Dipartimento di Cure Primarie Maria Luisa De Luca e da Enrico Panini, direttore dell'Unità Operative di Cure Primaria del Distretto e Francesco Melandri cardiologo dell'Unità Operativa di Cardiologia dell'Ospedale di Sassuolo.

(Fonte: ufficio stampa Usl MO)

Pagamento ticket sanitario in banca: dal 1 luglio ci si dovrà rivolgere esclusivamente agli sportelli Carisbo -

Modena, 30 giugno 2015 -

Importante novità dal 1° luglio per chi sceglie di pagare il ticket sanitario in banca: in seguito a una gara regionale è stato individuato il nuovo tesoriere dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena ed è quindi cambiato l'istituto bancario di riferimento per i pagamenti. Fino al 30 giugno si potrà pagare il ticket nelle filiali dell'Unicredit mentre, dal 1 luglio, per i pagamenti in banca ci si dovrà rivolgere esclusivamente agli sportelli CARISBO www.carisbo.it.

Per pagare i ticket è possibile inoltre utilizzare gli sportelli cassa e le casse automatiche (riscuotitrici) all'interno delle strutture sanitarie che consentono il pagamento in contanti, con bancomat e in alcuni casi con carta di credito. Chi invece preferisce pagare on-line può collegarsi al sito www.pagonlinesanita.it. 

Per chi ha già prenotato una visita o un esame specialistico è comunque importante verificare le modalità per il pagamento in banca poiché i moduli potrebbero riportare ancora le precedenti indicazioni. Va inoltre segnalato che fino al 2 luglio potranno verificarsi interruzioni nelle funzionalità delle riscuotitrici automatiche.
La direzione dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena si scusa per i possibili disagi e ricorda che per dubbi e chiarimenti è possibile contattare l'Ufficio relazioni col pubblico al numero 059.422.2333 e consultare il sito internet www.policlinico.mo.it.

(Fonte: ufficio stampa Ausl MO)

Grazie alla donazione di un gruppo di giovani sportivi capitanati da Alex Corradini, che ha devoluto il ricavato dell'organizzazione del torneo di calcetto all'Ospedale di Guastalla, la Pediatria ora può avvalersi di un manichino neonatale su cui esercitarsi nelle manovre di rianimazione. -

Guastalla, 30 giugno 2015 -

Su 100 bambini che nascono uno o due ha bisogno di manovre rianimatorie da parte del personale medico che assiste al parto, manovre che devono essere fatte con perizia e competenza ma che, verificandosi raramente, comportano un continuo addestramento del personale per garantire procedure efficaci ed appropriate.
Con questo manichino, completo di vie respiratorie e vasi ombelicali, il personale della Pediatria sarà in grado di simulare le manovre di rianimazione neonatale, esercitazioni che vengono periodicamente realizzate assieme alla Terapia Intensiva Neonatale dell'Azienda Ospedaliera Santa Maria Nuova di Reggio Emilia.
L'Azienda USL ringrazia questi giovani sportivi che hanno dimostrato una sensibilità e un senso civico encomiabili.

All'Ospedale di Guastalla nel 2014 hanno partorito 843 donne.

(Fonte: Ufficio Comunicazione Ausl RE)

Generosa donazione dell'Associazione Prevenzione Tumori al Day Hospital Oncologico dell'Ospedale di Guastalla. Sistema di raffreddamento Paxman: un aiuto per contrastare la perdita dei capelli durante la chemioterapia. -

Reggio Emilia, 25 giugno 2015 -

Giovedì 25 Giugno alle 11.30, all'Ospedale di Guastalla, è stato presentato il nuovo apparecchio Paxman, generosamente donato al Day Hospital Oncologico dall'Associazione Prevenzione Tumori di Guastalla, per contrastare la perdita dei capelli durante la chemioterapia nei pazienti affetti da neoplasia.
Oltre alla diagnosi iniziale del cancro stesso, la perdita dei capelli continua ad essere il più traumatico e stressante effetto psicologico collaterale che molti pazienti malati di cancro sperimentano.
L'alopecia viene vista come una continua dimostrazione della propria malattia e può causare cambiamenti negativi a livello di immagine corporea, può diminuire l'attività sociale ed alterare le relazioni interpersonali. Questo problema fisico ed emozionale può trasmettersi attraverso la riluttanza del paziente, a volte persino il rifiuto, ad accettare la cura.
La perdita dei capelli si manifesta in maniera frequente a causa di una parziale o totale atrofizzazione della radice del bulbo capillare causando la costrizione della struttura dei capelli e di conseguenza la facile rottura.
Il raffreddamento del cuoio capelluto durante determinati trattamenti chemioterapici ha dimostrato di poter prevenire, o almeno di poter ridurre, l'inevitabile perdita dei capelli.
La riduzione della temperatura porta alla vasocostrizione e ciò rende minima la quantità di sostanza medicinale rilasciata nei follicoli piliferi. Vi è inoltre una riduzione a livello metabolico che riduce l'assorbimento delle sostanze da parte del follicolo pilifero.
Altri sistemi basati su questo stesso principio utilizzano sacchetti di ghiaccio tritato e calotte con gel refrigerante. Questi strumenti hanno lo svantaggio di essere scomodi, pesanti da portare e vengono posti sul capo ad una temperatura intollerabile di -25°C che aumenta rapidamente una volta in contatto con il cuoio capelluto.
Paxman ha applicato gli stessi principi utilizzando però una moderna tecnologia per la prevenzione della perdita dei capelli. Un sistema che funziona, facile da utilizzare, Paxman è un effettivo modo di ridurre il bisogno di utilizzare parrucche e viene accettato da dottori e dagli infermieri così come dai pazienti, risolvendo i problemi inizialmente associati ai trattamenti con terapie di raffreddamento.
Gli studi osservazionali effettuati nel Regno Unito riportano un successo del sistema Paxman nell'89% dei pazienti malati di cancro al seno, con solo l'11% dei casi di consistente perdita dei capelli e necessità di utilizzo della parrucca.
Il valore economico della nuova apparecchiatura donata ammonta complessivamente a 29.800 €.

Alla consegna dell'apparecchiatura, una delle prime disponibili nei Day Hospital italiani, erano presenti:
Luigi Tosi, Presidente Associazione Prevenzione Tumori di Guastalla
Daniela Ricco', Direttore Sanitario Azienda USL
Cristina Marchesi, Direttore del Presidio Ospedaliero Azienda USL
Antonio Di Mare, Direttore Sanitario degli Ospedali di area nord, Guastalla e Correggio, Azienda USL
Lucia Monici, Direttore del Distretto di Guastalla
Laura Scaltriti, Responsabile del Day Hospital Oncologico dell'Ospedale di Guastalla
Simonetta Montanari, Coordinatore infermieristico e tecnico
Presente, inoltre, un rappresentante del Banco Emiliano di Guastalla che ha sostenuto l'iniziativa benefica dell'Associazione.

DOMANDE FREQUENTI CHE POSSONO ESSERE POSTE DA UN PAZIENTE PRIMA DI ESSERE SOTTOPOSTO AL RAFFREDDAMENTO DEL CUOIO CAPELLUTO PER LA PRIMA VOLTA

D. È un sistema sicuro?
R. Sì, non ci sono effetti collaterali.
D. Funzionerà per me?
R. Ci sono elevate probabilità che funzioni, ma non può esserci garanzia assoluta. È importante capire e tenere presente che potrai comunque avere una perdita di capelli. Le probabilità di successo dipendono da numerosi fattori variabili, che includono le diverse reazioni soggettive, le terapie e i regimi chemioterapici a cui si viene sottoposti. Se siete a conoscenza della terapia e del dosaggio a cui siete sottoposti, potete parlare con il personale infermieristico o contattare l'azienda Praesidia per ricevere dettagliate informazioni.
D. Quanto freddo potrei sentire?
R. A inizio trattamento si sente un po' di freddo, ma comunque sopportabile. Già dopo 10- 15 minuti il freddo diventa comunque molto meno percepibile.
D. Mi farà venire mal di testa?
R. La maggior parte dei pazienti trattati non riscontra mal di testa, ma un piccola percentuale ne ha comunque risentito.
D. Per quanto tempo va indossata la calotta?
R. 20-30 minuti prima dell'inizio della chemioterapia, durante tutto il trattamento chemioterapico e tra i 45 minuti e le 3 ore dopo lo stesso, ma quest'ultimo tempo dipende dal tipo di chemioterapico che vi viene somministrato. Il tempo totale medio è di 21⁄2 – 3 ore.
D. Sentirò freddo in tutto il resto del corpo?
R. Normalmente non accade, ma se dovesse succedere vi verrà data una coperta per tenervi caldi.
D. Avrò problemi da raffreddamento della cute?
R. No, vengono prese apposite precauzioni per proteggere le aree esposte della pelle del volto (fronte e orecchie).
D. Cosa succede se ho necessità di andare al bagno?
R. La calotta può essere disconnessa dalla macchina velocemente e facilmente, e riesce a mantenere il cuoio capelluto alla temperatura desiderata per circa 10 minuti senza influire negativamente sul processo di raffreddamento del cuoio capelluto.
D. Sarò limitato nei movimenti?
R. I pazienti possono sedersi su sedie, reclinarle o stendersi sul letto.
D. È un sistema sicuro?
R. Sì, non ci sono effetti collaterali.
D. Durante il trattamento col Paxman potrò leggere, dormire o bere bevande?
R. Sì.
Per maggiori informazioni potete parlare con il personale infermieristico o contattare direttamente l'azienda Praesidia.

(Fonte: Ufficio Comunicazione Ausl RE)

Livio Presutti e Daniele Marchioni autori del primo volume dedicato alla formazione dei chirurghi in questa difficile tecnica mininvasiva. -

Modena, 23 giugno 2015 -

La chirurgia endoscopica dell'orecchio è la disciplina che si pone l'obiettivo di operare attraverso il condotto uditivo esterno, senza incisione retro auricolare, come avviene abitualmente. Si tratta di una tecnica davvero mini invasiva, con degenza più breve e rapido recupero delle funzionalità. Nel 2005, il Policlinico di Modena è stato il primo ospedale italiano a dedicarsi a questa tecnica grazie all'impegno del prof. Livio Presutti, Direttore della Struttura Complessa di Otorinolaringoiatria ed al prof. Daniele Marchioni, otorinolaringoiatra formatosi nel nostro Ateneo e, dal 2014, Direttore della Clinica Otorinolaringoiatrica dell'Università di Verona.

Non stupisce quindi che proprio Livio Presutti e Daniele Marchioni siano gli autori del volume Endoscopic Ear Surgery (Thieme Medical Publishers), presentato ieri al Policlinico di Modena. Il testo, primo al mondo nel settore, nasce con la finalità di formare i futuri chirurghi di questa metodica difficile e mininvasiva. Un manuale, frutto di diversi anni di impegno e ricerca, che parte proprio dalla grande esperienza dei due autori, veri leader a livello internazionale in questa tecnica, con una casistica che, dal 2008 al 2015, supera i 1.100 interventi complessivi. Tra questi, spicca il primo intervento al mondo di asportazione di un neurinoma del nervo acustico per via esclusivamente endoscopica, eseguito nel 2012 al Policlinico di Modena.

«L'appuntamento di oggi è la sintesi perfetta di quanto si propone di raggiungere un ospedale di insegnamento come il nostro – sintetizza il Direttore Generale Ivan Trenti in apertura – sottolineo cinque aspetti per cui sono orgoglioso di presentare questo volume:

Testimonia l'innovazione delle metodiche chirurgiche utilizzate, riflesso dell'alta professionalità dell'equipe;
Traghetta nuove esperienze consolidate e scientificamente validate;
Esperienze messe a frutto e trasmesse tramite la didattica, di cui il prof. Marchioni stesso è esempio lampante;
L'attività chirurgica del prof. Presutti è una vera e propria scuola ed il Policlinico farà di tutto per creare le condizioni favorevoli ad assecondarla;
Il nostro impegno è quello di richiedere formalmente alla Regione il riconoscimento del ruolo di Hub al nostro centro.
Questo volume certifica un ruolo di primo piano del nostro ospedale e del nostro Ateneo in una disciplina di altissima specializzazione. La nostra è un'Azienda che ha tanti professionisti di primo piano in diverse specialità. Questi successi devono essere da un lato motivo di soddisfazione per tutti e dall'altro un incentivo per tutta l'Azienda a migliorarsi ancora, al fine di fornire ai nostri utenti il miglior servizio possibile".

«Siamo partiti da una semplice domanda – racconta il prof. Livio PresuttiCome mai in ambito di ginocchio, laringe o naso esiste la chirurgia mini invasiva e per quel che riguarda l'orecchio invece no? Abbiamo dato una risposta a questa domanda, colmando un vuoto che non aveva motivo di esistere. La nostra è una chirurgia funzionale, che preserva le funzionalità. La chirurgia endoscopica dell'orecchio opera attraverso il condotto uditivo esterno, senza incisione retro auricolare. Questo evita incisioni cutanee e ampie demolizioni ossee tipiche della tecnica tradizionale. Tutto questo si traduce in un minore stress chirurgico per il paziente e quindi in periodo di degenza più breve e in un recupero più rapido dall'intervento. L'esperienza maturata negli anni sta dimostrando come l'approccio otoendoscopico fornisca importati risultati sia dal punto di vista della radicalità d'exeresi dalle patologia sia del punto di vista della conservazione della delicata funzionalità sensoriale dell'orecchio.
Siamo leader mondiali nel campo, con 5 congressi internazionali già organizzati, l'ultimo dei quali a Modena l'anno scorso, con medici provenienti da 18 paesi del mondo».

Di esperienza, in effetti, al Policlinico ne hanno molta. La Scuola modenese, infatti, è stata la prima in Italia ad eseguire interventi di chirurgia endoscopica otologica. Era il 2005 e si cercò di rispondere all'esigenza di esplorare dei recessi della cassa timpanica nascosti alla più classica visione microscopica.

«Da allora, grazie anche allo sviluppo delle tecnologie endoscopiche e all'avvento dell'alta definizione, abbiamo cominciato ad eseguire un numero sempre maggiore di interventi ad esclusivo approccio endoscopico - ha aggiunto il prof. Daniele Marchioni – E' il rapporto professionale che sta alla base di questi lavori ad essere fondamentale. Tre delle più prestigiose università statunitensi, Harvard, Vanderbilt e American Academy, oltre all'Università di Toronto, ci hanno chiesto di fare teaching presso le loro strutture. La prossima settimana siamo stati invitati in Giappone per tre incontri sul tema a Niigata, Yamagata e Tokyo. E' motivo di grande soddisfazione».

La scuola modenese si è impegnata a sviluppare questa tecnica in collaborazione con i migliori centri internazionali come dimostrano i numerosi lavori scientifici pubblicati sulle più autorevoli riviste specialistiche del settore. Il prof. Presutti e il prof. Marchioni sono membri fondatori dell'International Working Group on Endoscopic Ear Surgery (IWGEES), un organismo formato da molti dei più importanti chirurghi otologi di tutto il mondo, tra i cui fondatori figurano i più grandi esperti del settore tra cui il Dott. J.F. Nogueira (Direttore del Sinus & Otologic Center, Fortaleza Brasile) e Il Dott. M. Tarabichi (Direttore ENT Division American Hospital Dubai).
«I ragazzi seguono le eccellenze – testimonia la dr.ssa Anna Iannone, delegata alla didattica dalla Presidenza di Facoltà – E questa è un chiaro caso di eccellenza, di cui andare fieri».

La Chirurgia Endoscopica dell'Orecchio è divenuta standard, ormai, al Policlinico. Dei 300 interventi che annualmente la Struttura Complessa di Otorinolaringoiatria del Policlinico di Modena esegue sull'orecchio medio, l'80% è svolto con una tecnica esclusivamente endoscopica. Il restante 20% presenta un approccio endoscopico-microscopico, effettuato cioè abbinando la tecnica tradizionale alla più moderna tecnica endoscopica, sempre nell'ottica di una minore invasività. A Modena, con questa tecnica, sono stati eseguiti diverse centinaia di interventi per plastica della membrana timpanica, otosclerosi, colesteatoma ed anche per malattie della base cranica. A Verona, il prof. Marchioni ha portato il suo background e ora all'Azienda Ospedaliero – Universitaria scaligera si effettuano 100 interventi di chirurgia endoscopica dell'orecchio.

Da questa ormai decennale esperienza è nata l'idea di Presutti e Marchioni di pubblicare Endoscopic Ear Surgery - Principles, Indications, and Techniques (Thieme Edizione) il primo volume dedicato ai chirurghi che vogliono imparare questa metodica, destinato a diventare il punto di riferimento per centinaia di professionisti. Il volume è corredato da immagini endoscopiche intraoperatorie girata con telecamere ad alta definizione, oltre a disegni realizzati dallo stesso Marchioni. Tra gli argomenti del volume spiccano l'endoscopica, la gestione endoscopica microscopico combinata di interventi come il colesteatoma (una malattia infiammatoria cronica molto aggressiva che colpisce adulti e bambini e che può portare a complicanze molto gravi), il restauro chirurgico della ventilazione dell'orecchio medio, la timpanoplastica e chirurgia della staffa. Importanti i capitoli relativi all'anatomia e la fisiopatologia dell'orecchio medio attraverso la diagnosi, indicazioni chirurgiche, procedure e strumentazione.

«La migliore didattica nasce dalla migliore ricerca, oggi ne abbiamo ulteriore riprova – sottolinea il prof. Angelo O. Andrisano, Magnifico Rettore dell'Università di Modena e Reggio Emilia - Questo libro è indispensabile per tutti gli otorinolaringoiatri perché offre un quadro completo delle attuali conoscenze ed esplora le possibilità future di questa metodica. Siamo quindi orgogliosi che un docente del nostro Ateneo e un docente formatosi a Modena siano autori di questo volume e siano tra i punti di riferimento a livello internazionale di questa metodica a dimostrazione dell'ottimo lavoro svolto dal nostro Ateneo. Siamo inoltre estremamente felici di apprendere che l'Azienda Ospedaliera intenda richiedere la costituzione di Hub per il nostro centro».

(Fonte: ufficio stampa Ausl MO)

Daniele Santi, Laura Ricetti, Giulia Brigante e Livio Casarini sono stati premiati per i loro studi condotti presso l'Unità Operativa di Endocrinologia e nel Laboratorio Unimore di Baggiovara e sono tra i migliori giovani endocrinologi d'Europa. -

Modena, 9 giugno 2015 -

Quattro giovani ricercatori modenesi, grazie ai loro studi condotti presso l'Unità Operativa di Endocrinologia e nel Laboratorio Unimore di Baggiovara, hanno conquistato gli 'award' internazionali di Endocrinologia. Daniele Santi, classe 1983, giovane endocrinologo modenese e dottorando presso la scuola internazionale Clinical and Experimental Medicine di UNIMORE si è aggiudicato, alcuni giorni fa, il prestigioso premio internazionale ESE Young Investigator Award, consegnato durante l'annuale congresso della Società Europea di Endocrinologia tenutosi, quest'anno, a Dublino.

Daniele, che lavora all'interno dell'Endocrinologia del Nuovo Ospedale Civile S.Agostino-Estense a Baggiovara diretta dalla professoressa Manuela Simoni, ha presentato uno studio clinico che riguarda pazienti diabetici e che è stato scelto dalla commissione scientifica tra più di 1.700 ricerche originali provenienti da tutto il mondo. Un risultato eccezionale e, ancor prima, un lavoro straordinario giustamente premiato con una targa commemorativa e un assegno di 1.500 euro.

Nel corso dello stesso congresso, il valore della ricerca modenese è stato ulteriormente apprezzato con tre "travel grants" del valore di 500 euro, assegnati a due dottorande della scuola internazionale Clinical and Experimental Medicine, Laura Riccetti e Giulia Brigante, e all'assegnista di ricerca Livio Casarini.

La ricerca scientifica di Daniele Santi, inoltre, è stata selezionata e premiata – pochi giorni dopo – anche durante il trentottesimo Congresso della Società Italiana di Endocrinologia (SIE), tenutosi a Taormina a fine maggio. Per l'occasione, è stato consegnato al ricercatore modenese il premio "SIE Under 32" del valore di 2.000 euro, assegnato ogni due anni al più promettente giovane endocrinologo italiano. Sempre la Società Italiana di Endocrinologia ha deciso di premiare, con altri 400 euro, anche Giulia Brigante per i risultati del suo lavoro condotto durante l'esperienza presso l'Erasmus Medical Center di Rotterdam.

"La funzione della ricerca all'interno del Nuovo Ospedale S. Agostino-Estense ha un significato strategico" dichiara Massimo Annicchiarico, Direttore Generale dell'Azienda USL di Modena. "La coabitazione all'interno di un'unica struttura di ricerca e assistenza favorisce gli scambi di conoscenze , aumentando di conseguenza in modo rilevante le opportunità di utilizzo degli esiti dell'attività di ricerca e l'individuazione di soluzioni innovative. I riconoscimenti ottenuti dai giovani ricercatori testimoniano che la collaborazione tra ateneo e azienda territoriale sta generando un valore crescente e consentirà di raggiungere importanti risultati per la salute della comunità."

"Sono orgogliosa dei nostri giovani talenti che con dedizione e passione portano avanti le loro ricerche costruendo con pazienza, onestà e fiducia il proprio futuro" spiega Manuela Simoni, direttrice dell'Unità operativa di Endocrinologia dell'Ospedale S. Agostino-Estense a Baggiovara e vicedirettore del Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze di UNIMORE. "Questi riconoscimenti sono una conferma importante dell'alta qualità della scuola endocrinologica modenese che da sempre si sforza di coniugare ricerca, didattica e attività clinica. Sono grata a tutto lo staff e alla direzione dell'Azienda USL di Modena che ci sostengono e accompagnano nel nostro lavoro."

"I dottorandi premiati sono tra i più brillanti ricercatori impegnati nel percorso formativo della nostra scuola – sono le parole di Giuseppe Biagini, direttore della scuola di dottorato Clinical and Experimental Medicine di UNIMORE. Apportano un contributo essenziale all'ampliamento delle conoscenze nell'ambito della ricerca traslazionale, ossia dell'attività scientifica che si occupa dell'applicazione agli assistiti dei risultati ottenuti in laboratorio. Desidero ringraziare questi giovani per la loro intelligente applicazione su temi di ricerca medica, riuscendo a ottenere risultati davvero straordinari."

CHI SONO I PREMIATI

Daniele Santi, nato nel 1983 a Vignola, si è laureato a pieni voti in Medicina e Chirurgia nel 2008. Nel 2014 si è specializzato in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo. Da gennaio dell'anno scorso ha intrapreso l'attività presso la scuola internazionale di dottorato Clinical and Experimental Medicine. Svolge la propria attività clinica e di ricerca presso l'Unità Operativa di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo del Nuovo Ospedale Civile Sant'Agostino Estense a Baggiovara. Fa parte della Commissione Scientifica della Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità ed è l'organizzatore locale del 3° Incontro Europeo dei Giovani Endocrinologi (EYES) che si svolgerà a Modena nel prossimo settembre. Ha già ricevuto diversi riconoscimenti ed è co-autore di 11 lavori scientifici pubblicati su riviste internazionali. Il focus delle sue ricerche è su endocrinologia della riproduzione e andrologia.

Giulia Brigante, nata nel 1984 a Scandiano di Reggio Emilia, si è laureata con 110 e lode in Medicina e Chirurgia nel 2008. Nel 2014 si è specializzata in Endocrinologia presso la Scuola di Specializzazione di UNIMORE. Da gennaio 2014 ha intrapreso l'attività di ricerca presso la scuola internazionale di dottorato Clinical and Experimental Medicine e ha trascorso buona parte del 2014 presso l'Erasmus Medical Center di Rotterdam. Svolge la propria attività clinica e di ricerca presso l'Unità Operativa di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo del Nuovo Ospedale Civile Sant'Agostino Estense a Baggiovara, dove si occupa in particolare di progetti di ricerca sulle malattie della tiroide. È co-autrice di 10 lavori scientifici pubblicati su riviste internazionali.

Laura Riccetti, nata a Pavullo nel 1989, laurea magistrale in Scienze Biologiche a pieni voti nel 2012, è ora allieva presso la scuola internazionale di dottorato Clinical and Experimental Medicine di UNIMORE. Svolge la sua attività di ricerca presso il Laboratorio Universitario di Baggiovara, con studi sperimentali sul controllo endocrino della funzione riproduttiva. Vincitrice di una borsa di studio Erasmus plus sta ora svolgendo un'esperienza di ricerca presso il laboratorio dell'Unità di Fisiologia della Riproduzione e del Comportamento dell'Istituto IRNA di Nouzilly, Francia

Livio Casarini, nato a Carpi nel 1979, ha ottenuto la laurea magistrale in Scienze Biologiche nel 2004 e il titolo di Dottore di Ricerca in Biologia Evoluzionistica e Ambientale nel 2009. Da allora è attivo come assegnista di ricerca presso il laboratorio universitario di Endocrinologia dove conduce studi di farmacogenetica molecolare volti a chiarire il meccanismo d'azione degli ormoni che controllano la funzione ovarica e testicolare. È coautore di 21 pubblicazioni in riviste scientifiche internazionali e diversi capitoli di libri. I risultati delle sue ricerche sono stati più volti selezionati e presentati in congressi scientifici nazionali e internazionali.

(Fonte: ufficio stampa Ausl Mo)

Il 10 giugno alle 16 l'incontro "Il diabete, una malattia sempre più diffusa: conoscerlo per prevenirlo". Un'iniziativa dell'Azienda USL di Parma. -

Parma, 8 giugno 2015 -

"Il diabete, una malattia sempre più diffusa: conoscerlo per prevenirlo" è il titolo dell'incontro pubblico organizzato alla Casa della Salute Montanara di via Carmignani n. 13/A, in programma il 10 giugno alle ore 16. E' il quarto appuntamento di educazione sanitaria aperto a tutta la cittadinanza, organizzato dall'Azienda USL.

Intervengono Roberto Gallani, medico di famiglia e Cristina Cimicchi, medico referente del Servizio di Diabetologia dell' AUSL di Parma.

Prevenzione, sintomi, cura, alimentazione e controlli sono alcuni degli argomenti che verranno affrontati nell'incontro.

L'ingresso è gratuito, la cittadinanza è invitata a partecipare.

(Fonte: Ufficio stampa AUSL Parma)

Pubblicato in Comunicati Sanità Parma
Venerdì, 29 Maggio 2015 15:21

I 30 anni della Pubblica Assistenza Crevalcore

Costituita nel 1985, oggi con oltre 100 volontari, è l'unica associazione dei Comuni dell'Unione Terred'Acqua accreditata dalla Regione Emilia Romagna per l'emergenza. Inaugurazione della nuova ambulanza di tipo A grazie al prezioso contributo della banca Unicredit. -

Crevalcore, 29 maggio 2015 –

L'associazione di volontariato Pubblica Assistenza Crevalcore, che opera in tutta la provincia di Bologna, festeggia i 30 anni di attività sabato 30 maggio a Crevalcore nell'Auditorium Primo Maggio, Via Caduti di Fani, 300.
Le celebrazioni, che si terranno nel pomeriggio e si concluderanno nella serata con uno spettacolo musicale, saranno l'occasione per ringraziare i volontari, le istituzioni e tutti i sostenitori che in questi anni hanno permesso all'associazione di diventare grande. In particolare alle ore 16.00 sarà inaugurata la nuova ambulanza di tipo A che potenzierà il parco automezzi garantendo l'efficienza massima dei mezzi e dei servizi forniti. Questo investimento è stato possibile grazie al prezioso contributo della banca Unicredit che ha dimostrato una grande sensibilità per l'azione meritoria esercitata da 30 anni dall'associazione credendo fortemente nell'importanza di sostenere le iniziative che concorrono alla crescita umana e sociale. Rappresenta inoltre uno straordinario esempio dell'unione tra privato e privato sociale a favore del territorio. La nuova ambulanza è infatti un aiuto concreto per l'Associazione e per tutti i cittadini che ogni giorno usufruiscono dei servizi in emergenza-urgenza e socio-sanitari.

I numeri del 2014:

Effettuato 1640 servizi in emergenza-urgenza
Trasportato 1875 pazienti in servizi inter-ospedaliero
Effettuato 986 trasporto di pazienti dialitici
Effettuato 795 servizi sociali a favore di persone non autosufficienti

Molti sono gli apprezzamenti che hanno supportato l'associazione in tutti questi anni di attività; sono estremamente significative le parole del Sen. Claudio Broglia, Sindaco di Crevalcore che ben sintetizzano l'opera svolta in questi 30 anni: "La Pubblica Assistenza è una risorsa preziosa e insostituibile per il nostro territorio. Il valore più grande che sta in associazioni come questa è la capacità di educare le persone a mettere a disposizione un pezzo del loro tempo libero a favore del bene comune".

(Fonte: ufficio stampa Unicredit)

Tra Azienda USL e Associazioni di categoria e professionali. Sicurezza alimentare ed export i temi di confronto. -

Parma, 27 maggio 2015 -

E' un'intesa a sei quella firmata nei giorni scorsi nella sede dell'AUSL e che ha portato alla costituzione di un tavolo permanente di confronto settore allevamenti.
Elena Saccenti, direttore generale dell'Azienda Sanitaria, Ilenia Rosi per la Confederazione italiana dell'Agricoltura, Alessandro Corsini per la Federazione provinciale Coldiretti Parma, Monica Venturini di Confagricoltura-Unione provinciale Agricoltori, Claudio Barilli per Confcooperative e Claudio Bovo per l'Associazione regionale Allevatori hanno condiviso il documento che definisce obiettivi, compiti, organismi e funzionamento del tavolo di confronto. Al centro dell'intesa: la qualità e la sicurezza delle produzioni zootecniche, con un'attenzione alla semplificazione delle procedure, in particolare per quanto riguarda l'export.

IL PERCHE' DELL'INTESA

La politica dell'Unione Europea di Sicurezza Alimentare è da considerarsi centrale per il rafforzamento del sistema agroindustriale di Parma, in particolare per quei prodotti tutelati dall'Unione Europea (DOP) e per quelli destinati all'export. Per gestire un sistema agroindustriale complesso e articolato come quello provinciale, è necessario però che i suoi attori trovino una sede e un metodo di lavoro attraverso cui scambiare punti di vista, illustrare e discutere i risultati delle performance sia del sistema economico, sia dell'Autorità competente peri controlli ufficiali, al fine di assicurare un'effettiva comprensione dei problemi e,nel contempo, rafforzare la capacità competitiva degli operatori del settore.

OBIETTIVI DEL TAVOLO

La costituzione del Tavolo permanente di confronto "Settore allevamenti" si propone di cogliere tre obiettivi congiunti: assicurare che il "sistema Parma" risponda agli standard di sicurezza alimentare dell'Unione Europea e sia conforme ai requisiti degli standard sanitari dei paesi terzi verso cui esporta; assicurare agli operatori del settore alimentare a livello di allevamenti abbiano fiducia che l'Ausl di Parma attui i propri processi decisionali e gli interventi collegati, in maniera indipendente equa e trasparente; assicurare che il sistema di controlli ufficiali non determini carichi amministrativi e gestionali ridondanti e non necessari per i produttori alimentari.

CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE DEL TAVOLO

E' composto dalle rappresentanze dei produttori e dall'AUSL di Parma in qualità di autorità competente sulla sicurezza alimentare. Ha sede presso l'Azienda sanitaria e si articola in un Comitato Consultivo, con funzioni di indirizzo, validazione di accordi e linee guida ed emanazione di documentazione collegata ed un Comitato Tecnico con compiti di elaborazione di documenti tecnici ed informativi necessari al buon funzionamento del "Sistema Parma" nel settore degli allevamenti.

COMPITI DEL TAVOLO

Il confronto all'interno del Tavolo può riguardare, tra gli altri: la raccolta delle problematiche gestionali degli operatori del settore alimentare, in relazione alle attività di controllo ufficiale, ai fini di promuoverne la risoluzione e assicurare uniformità nei controlli; il superamento delle pratiche ridondanti ed obsolete;l'interlocuzione su problematiche operative collegate ai controlli ufficiali; la promozione di gruppi di lavoro e/o studio per la realizzazione di iniziative di formazione; l'interpretazione della legislazione nazionale comunitaria e dei paesi terzi verso cui esportano gli operatori del "sistema Parma"; l'elaborazione di Linee guida e documenti tecnici necessari a facilitare la gestione dei processi produttivi degli allevamenti, collegati con la sicurezza alimentare.

FUNZIONAMENTO

Il Comitato Consultivo si riunisce periodicamente e ogni volta che si ritiene necessario e le proprie determinazioni hanno valore di espressione "unitaria" del sistema Parma. Il Comitato Tecnico è come sopra espressione unitaria ed ha sede presso il Dipartimento di Sanità Pubblica dell'AUSL.

(Fonte: Ufficio stampa AUSL di Parma)

Pubblicato in Comunicati Sanità Parma

Locali più ampi e riqualificati per un centinaio di pazienti in cura ogni giorno. Da lunedì i malati potranno essere accolti nella nuova sede, sempre collocata nel nucleo antico dell'ospedale di Piacenza, in una palazzina completamente ristrutturata e collegata al reparto di degenza di Oncologia. -

Piacenza, 23 maggio 2015 -

Da lunedì 25 maggio il day hospital oncologico dell'ospedale di Piacenza si sposta in nuovi locali. Il trasferimento tra le due sedi verrà realizzato nel corso del fine settimana, con un notevole impegno da parte di tutto il personale del reparto, per non interrompere le attività cliniche rivolte ai pazienti.
Da lunedì i malati potranno essere accolti nella nuova sede, sempre collocata nel nucleo antico dell'ospedale di Piacenza, in una palazzina completamente ristrutturata e collegata al reparto di degenza di Oncologia.
Il day hospital oncologico, diretto dal dottor Luigi Cavanna, esegue mediamente 2300 ricoveri all'anno. È il riferimento per l'esecuzione di manovre diagnostiche, per i trattamenti chemio e immunoterapici e le terapie di supporto.
Il nuovo reparto occupa una superficie di poco più di 1100 metri quadri e quindi gli spazi sono lievemente più ampi rispetto alla precedente collocazione. L'aspetto qualificante dell'intervento è quello di riuscire a creare una contiguità fra degenza e day hospital. Questo consentirà al personale sanitario di non doversi più spostare tra le due sedi per le normali attività correlate e poter seguire al meglio i pazienti.

"Con il trasferimento del day hospital – evidenzia il dottor Cavannadi fatto si crea in ospedale un "polo oncologico", vista anche la presenza dei locali dell'unità centralizzata di preparazione farmaci antiblastici (Ufa)".
Nella realizzazione del nuovo reparto, grande attenzione è stata posta al benessere del malato. La struttura ospita 7 ambulatori, 12 sale per farmacoterapia, oltre ai locali per l'accettazione, l'attesa, le prestazioni ecografiche e il punto prelievi. È stata inoltre allestita una saletta riservata per consentire agli psicologi del reparto l'effettuazione degli incontri di supporto ai pazienti.
La presenza media giornaliera è di un centinaio di pazienti, che potranno usufruire di 13 letti elettrici, che consentono di affrontare al meglio anche le terapie più lunghe con una autogestione della postura, e 16 comode poltrone, che permettono l'esecuzione della manovra di rianimazione cardiopolmonare.
In funzione delle diverse necessità (prima visita/accettazione, visita di controllo, ecografia, trattamento farmacologico), i pazienti potranno attendere il loro turno nelle diverse sale. Il reparto è dotato di un sistema elimina-code, che permette ai malati di verificare la loro posizione nelle liste d'attesa.
Tutti i locali sono dotati di filodiffusione.

 

(Fonte: Ufficio stampa Ausl Piacenza)

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