Di Redazione Felino 8 marzo 2019 - "La passerella pedonale detta Ponticella, che collega le due sponde del torrente Baganza unendo Poggio di Sant'Ilario Baganza e San Vitale Baganza, in provincia di Parma, è gravemente danneggiata! La Ponticella è una struttura condivisa dai comuni di Felino e Sala Baganza. Molti la utilizzano. Pedoni, ciclisti, anziani e bambini. È molto utile e comoda per le persone che si recano a San Vitale Baganza o al Poggio, perché attraversandola si evita di fare tutto il giro con la macchina per prendere l'autobus, per fare compere o per una semplice passeggiata."
Questo scriveva la Gazzetta dell'Emilia il 16 agosto del 2018 su segnalazione di alcuni cittadini, preoccupati delle gravi condizioni e dello stato di abbandono della passerella pedonale. Oggi la struttura è ancor peggio di ieri. Ancora nessuna risposta per i cittadini del Poggio di Sant'Ilario Baganza e di San Vitale Baganza.
Alleghiamo il link del nostro articolo sulla Ponticella, dove potrete sfogliare la galleria fotografica e giudicare la situazione dalle immagini riportate. Val Baganza: Come sta la Ponticella? Cominceranno i lavori? https://www.gazzettadellemilia.it/motori/item/20592-la-ponticella-è-pericolosa-appello-ai-sindaci-di-sala-baganza-e-felino.html#
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Controlli Straordinari Della Polizia Di Stato. Identificate 87 persone, controllati 38 veicoli e sequestrati 328,7 grammi di sostanza stupefacente.
Nell'ambito dei servizi Straordinari di Controllo del Territorio della Polizia di Stato, nel corso della settimana sono stati svolti controlli specifici nelle strade del centro di Parma finalizzati a prevenire e contrastare i reati predatori e lo spaccio di sostanze stupefacenti nei centri urbani e nei luoghi di aggregazione giovanile.
I servizi sono stati effettuati sotto il coordinamento del Dirigente dell'UPGSP della Questura di Parma con l'impiego, oltre che delle Volanti della Polizia di Stato in servizio sul territorio, anche delle unità cinofile antidroga della Polizia di Stato, delle pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia e dalla Polizia Municipale di Parma.
I controlli, grazie anche al prezioso apporto informativo ricevuto dai residenti, si sono concentrati nelle fasce orarie e nelle zone maggiormente interessate da fenomeni delittuosi, quali Viale Vittoria, Via dei Mille, le aree verdi dei Parchi nonché, nelle strade del centro cittadino, quali via Cavour, Piazza Garibaldi e via Mazzini
Nel corso dei servizi straordinari sono state identificate 87 persone, controllati 38 veicoli e, grazie all'infallibile fiuto dei Poliziotti a quattro zampe del Reparto cinofili della Polizia di Stato di Bologna, sono stati sequestrati 328,7 grammi di cannabinoidi.
Tale attività, frutto di un dialogo costante con la cittadinanza, si inserisce in una più ampia strategia tesa a contrastare con maggiore incisività i reati di strada per dare un'efficacia risposta alla richiesta di tutela da parte della collettività.
Come in tutta Italia, anche a Parma è andata in scena l'autoconvocazione spontanea di cittadini e associazioni "per tornare a manifestare - recita il volantino - in modo pacifico ma fermo la nostra intenzione di resistere alle scelte inumane"
(Foto di Francesca Bocchia)
Nel pomeriggio del 27 febbraio scorso, personale della Sottosezione Modena Nord della Polizia Stradale, nel corso di un servizio di prevenzione e repressione dei reati predatori all'interno delle aree di servizio autostradali della provincia, ha tratto in arresto per furto aggravato due cittadini algerini di anni 31 e 37, entrambi domiciliati in Austria.
I due, sono stati colti in flagranza mentre borseggiavano un cittadino italiano intento a consumare un pranzo presso il ristorante dell'area di servizio Secchia Ovest. Gli agenti hanno notato l'anomala posizione che i due giovani avevano assunto tra le file di tavoli: uno seduto e l'altro in piedi al suo fianco. Mentre il complice rimasto in piedi fungeva da schermo per gli altri avventori, quello seduto aveva avvicinato la propria sedia a quella della vittima e, dopo aver finto di sfilarsi il cappotto per appoggiarlo allo schienale, pur volgendogli le spalle era riuscito a frugargli nel giubbotto e a sfilargli 370 euro in banconote di vario taglio dal portafoglio, senza estrarlo dalla tasca.
Non appena i due hanno tentato di allontanarsi, gli operatori li hanno bloccati. La perquisizione a loro carico ha dato esito positivo in quanto è stato rinvenuto il contante appena sottratto, che è stato restituito al legittimo proprietario, un imprenditore sessantenne della provincia di Pesaro, ignaro di quanto accaduto.
Ai due malviventi è stato altresì notificato l'avviso di fine indagini preliminari per un altro procedimento pendente presso la Procura di Bologna. Nel novembre dello scorso anno, infatti, si erano resi autori di tre borseggi all'interno dell'aeroporto Marconi di Bologna consumati tutti nello stesso giorno nell'arco di una ventina di minuti ai danni di altrettanti viaggiatori, che stavano pranzando in alcuni ristoranti dello scalo aereo felsineo.
In esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Parma, Ufficiali ed agenti di PG della Questura di Parma – Squadra Mobile hanno tratto in arresto Salerno Andrea, classe 1983, originario di Eboli (SA), fortemente indiziato della commissione di due rapine ai danni di altrettante prostitute operanti in Parma.
Le indagini, eseguite dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Procura della Repubblica di Parma hanno preso l'avvio da una segnalazione effettuata da una delle vittime il 30.1.19. In tale data, infatti, un equipaggio dell'U.P.G.S.P. si recava in via Emilio Lepido per segnalazione di avvenuta rapina ai danni di una donna.
La vittima, una giovane donna di origini straniere, riferiva al personale della Polizia che circa mezz'ora prima, mentre era in attesa di clienti, si era fermata la vettura di quello che credeva essere un cliente ed il conducente, pattuito il prezzo della prestazione, la faceva salire in auto.
Raggiunto un luogo appartato, alla richiesta della donna del pagamento anticipato, l'uomo le avrebbe intimato di dargli tutti i soldi incassati, accompagnando la richiesta dalla esibizione di un coltello e di una forchetta, che poi puntava contro la pancia della donna; grazie a tale condotta, l'uomo si impadroniva di due telefoni cellulari e della somma di 300 euro, per poi aprire la portiera dell'auto e spingere la donna fuori dalla stessa.
Al fine di identificare l'autore del fatto, sul presupposto che potesse trattarsi di un rapinatore seriale che avrebbe potuto usare le prostitute (in genere irregolari nel territorio dello Stato e dunque poco inclini a denunciare i reati subiti), la Polizia di Stato intraprendeva attività di pattugliamento delle zone interessate dal fenomeno della prostituzione in strada, avendo cognizione del tipo di auto (vecchio modello di monovolume grigia) e delle fattezze fisiche del rapinatore (giovane e di origini meridionali).
Dopo alcuni giorni, altra giovane straniera subiva una rapina con modalità analoghe; nella circostanza il rapinatore l'aveva minacciata con un coltello e l'aveva percossa alla schiena con un tubo di ferro mentre la vittima cercava di scappare dall'auto.
Dalle indicazioni fornite dalla seconda vittima, emergeva l'alta probabilità che si trattasse del medesimo soggetto autore della prima rapina.
I meticolosi accertamenti esperiti al P.R.A. hanno permesso di limitare l'attenzione attorno ad alcune centinaia di veicoli, sino ad arrivare alla individuazione della targa completa dell'auto, presumibilmente in uso all'autore delle rapine, risultata però intestata ad uno straniero che, da accertamenti successivi, risultava essere completamente estraneo ai fatti.
In ulteriore prosieguo, la sera del 10 febbraio scorso, una pattuglia dell'antirapina impegnata nel servizio finalizzato all'identificazione del rapinatore in argomento notava transitare una vettura avente caratteristiche similari all'auto descritta dalle vittime; il personale operante seguiva l'auto a distanza fino a rilevare la targa della stessa, che corrispondeva a quella ritenuta di interesse investigativo. Detta auto veniva seguita a distanza fino a Langhirano ove veniva notata entrare nell'area cortilizia di un complesso condominiale.
Dagli accertamenti presso l'Anagrafe del Comune di Langhirano, emergeva che, dei 44 residenti, solo due nuclei familiari erano di origini italiane e solo uno di origini meridionali.
Acquisita la fotografia del capofamiglia, subito si poteva constatare che il soggetto aveva caratteristiche fisiche e somatiche perfettamente collimanti con quelle del rapinatore come descritto dalle vittime.
Le ulteriori indagini, anche attraverso individuazioni fotografiche, consentivano di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico dell'odierno indagato, nei cui confronti, come anticipato in premessa, questo Ufficio chiedeva ed otteneva ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Nel corso della perquisizione effettuata nella sua abitazione, veniva rinvenuto e sequestrato uno dei due telefoni rapinati alla prima vittima.
L'operazione in questione –con accertamenti eseguiti in maniera esemplare dalla P.G. delegata per le indagini- costituisce elemento a riprova dello sforzo che, sinergicamente, Autorità giudiziaria e Polizia giudiziaria stanno svolgendo al fine di garantire livelli sempre più alti di sicurezza nel territorio del circondario di Parma.
Ponte Europa e zone limitrofe per presenza di bivacchi e di soggetti ritenuti pericolosi per l'ordine e la sicurezza pubblica.
Nella mattinata di ieri, 1 equipaggio di UPGSP e n. 3 pattuglie della locale Polizia Municipale hanno effettuato un accurato controllo della zona del Ponte Europa e aree limitrofe
Nell'occasione veniva rintracciato uno straniero ivoriano, positivo SDI per furto e resistenza a Pubblico Ufficiale. in regola sul territorio nazionale, senza fissa dimora, nei pressi di alcune baracche presenti sul luogo dell'ispezione. Gli agenti hanno potuto osservare una grave situazione di degrado con abbandono di vari mobili, suppellettili ed altro ragione per la quale la Polizia Municipale si faceva carico di attivare il non facile ed oneroso iter per il recupero di tutti ivi rifiuti presenti.
Controllo proseguito a piedi anche nei campi posti alle spalle dello stabilimento Bormioli Luigi che permetteva di accertare la presenza di un container vecchio ed abbandonato, con all'interno chiari segni di bivacco.
Successivamente, controllo esteso anche sotto il ponte della Ferrovia ove sono in corso dei lavori senza rintracciare persone sospette e/ o pericolose.
È costante il controllo e le verifiche delle zone segnalate dai cittadini da parte degli uomini della Polizia di Stato della Questura di Parma, anche in cooperazione con le altre forze di polizia come in questa occasione.
Tre nuove segnalazioni dal Poggio di Sant'Ilario Baganza alla redazione della Gazzetta dell'Emilia.
Di Redazione - Felino 25 febbraio 2019 - Alcuni residenti della frazione felinese di Poggio Sant'Ilario Baganza, sempre attenti alla sicurezza e al decoro urbano, ci segnalano tre nuovi casi da porre all'attenzione degli organismi competenti:
1) Il guasto di un lampione collocato presso la rotatoria. Secondo quanto riportato dai nostri lettori, il lampione è inattivo dal mese di novembre 2018 e attualmente svolge solo la funzione di arredamento stradale. Però chissà, magari è una cosa voluta per dare un pizzico di originalità al panorama notturno, è il commento sarcastico di qualcuno.
2) Viene segnalata la presenza di un paio di dossi artificiali. Il primo poco dopo l'ingresso in paese, provenendo da Felino. Il dosso, secondo il parere di alcuni, sarebbe stato posizionato in modo scorretto in quanto non sarebbe in grado di svolgere appieno le proprie funzioni. Secondo altri, al contrario, si tratta di un buon lavoro, in quanto i dossi all'ingresso dei centri abitati "non possono far altro che bene." Un secondo dosso è collocato in paese, nei pressi del negozio di alimentari. Anche in questo caso riscontriamo posizioni favorevoli e contrarie. Secondo molti è ritenuto inutile data la sua posizione, secondo altri invece la sua collocazione è fondamentale e non è da rimuovere. Ad ogni modo, tra favorevoli e contrari, molti dei cittadini concordano sull'installazione di un terzo dosso, uscendo dal Poggio, in direzione Calestano per rallentare l'arrivo delle auto. Si spera in un intervento da parte della provincia su richiesta dell'amministrazione comunale. Ci troviamo infatti lungo una strada provinciale, Via Calestano, e qui le automobili sfrecciano a gran velocità e la pericolosità é alquanto elevata. Installare un dosso in quel punto potrebbe favorire una maggiore sicurezza e tranquillità per i residenti. Abbiamo già trattato un argomento analogo nel nostro articolo sul "Dosso di San Michele Gatti" che potete rileggere cliccando qui https://www.gazzettadellemilia.it/motori/item/22485-un-dosso-rischioso-e-per-certi-versi-inutile-a-san-michele-gatti.html
3) La terza ed ultima segnalazione riguarda un caso di vandalismo e inciviltà. Nel centro del paese, la pensillina è stata danneggiata gravemente. Da più di un anno nulla è stato fatto per sistemarla, nonostante le solecitazioni di alcuni residenti. Nella Val Baganza non sono rari i casi di questo tipo, ma in una piccola e tranquilla località come il Poggio di Sant'Ilario Baganza, dove tutti si conoscono è una cosa inaccettabile. Qualcuno ha anche pensato che per una maggiore sicurezza, una soluzione ideale potrebbe essere quella di adottare un servizio di controllo di vicinato. In attesa si potrebbe provvedere alla riparazione della pensilina nel minor tempo possibile.
Per approfondire l'argomento riguardo il controllo id vicinato, invitiamo alla lettura collegandosi al sito del Comune attraverso il seguente: link: http://www.comune.felino.pr.it/servizi/Menu/dinamica.aspx?idSezione=41744&idArea=56413&idCat=69595&ID=69595&TipoElemento=categoria
Per le segnalazioni alla redazione della Gazzetta dell'Emilia, potete scrivere all'indirizzo di posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (N.C.)
Cane killer alla Galleana, il numero di telefono della Polizia Municipale da contattare per eventuali informazioni è lo 0523-7171
Con riferimento all'episodio occorso ieri pomeriggio intorno alle 17, all'interno del parco della Galleana in prossimità dell'uscita verso via Don Minzoni, nel corso del quale un cane di grossa taglia ha aggredito e purtroppo ucciso uno yorkshire di 4 anni mentre si trovava al guinzaglio della sua proprietaria, la Polizia Municipale ricorda che il numero di telefono che i cittadini possono contattare per fornire eventuali informazioni e chiarimenti utili per far luce su quanto è successo è lo 0523-7171.
Il quartiere San Leonardo prosegue la sua azione di sensibilizzazione dell'Amministrazione comunale verso le peanti problematiche del quartiere. Accogliamo quindi la leettera inviata agli organi comunali e la risposta ricevuta nella speranza di poter dare un contributo alla "rigenerazione e qualità" per San Leonardo.
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Spett.li
ORGANI DI INFORMAZIONE
Loro Sedi
in allegato la lettera da noi inviata nelle scorse settimane alla Commissione Qualità Architettonica e Paesaggio (e loro risposta) per chiedere il loro contributo ad un dibattito ed alla ricerca di nuove azioni per ridare dignità e salubrità a questa parte della città ormai invasa da strade, supermercati , erigende aree commerciali e/o direzionali e dalla persistenza di tralicci per l'alta tensione, col loro portato di emissioni elettromagnetiche, in sostanza gravata da uno sviluppo ambientalmente insostenibile.
Abbiamo ascoltato nei giorni scorsi le dichiarazioni dell'Assessore ALINOVI (PARMA EUROPA 29/1/2019) circa l'idea di uno studio sulla grande viabilità cittadina soprattutto sull'arco Nord della città.
Di fronte a questi "pensieri" a lungo termine noi restiamo in attesa di interventi a breve: da tempo chiediamo, un grande investimento in alberature lungo la tangenziale, lungo gli assi di penetrazione, nei quartieri artigianali, presso i Centri Commerciali.......il blocco della costruzione di supermercati.............insomma ci auguriamo che si possa concretizzare quel PATTO PER SAN LEONARDO auspicabile, ma che non sembra decollare......
Distinti saluti.
MANIFESTO PER SAN LEONARDO
La Risposta:
---------- Messaggio originale ----------
Il 5 febbraio 2019 alle 13.24 Arch. Andrea Mambriani ha scritto:
MANIFESTO PER SAN LEONARDO
c.a. Gent.mo Andrea Maestri
c.a. Gent.mo Francesco Levati
c.a. Gent.mo Giorgio Giovanardi
c.a. Gent.ma Rosaria Furlotti
c.a. Gent.mo Emilio Ferrari
c.a. Gent.ma Franca Laura Artioli
Gentilissimi,
il documento che cortesemente ci avete trasmesso solleva alcuni temi centrali per il disegno della città:
- La necessità di una qualità diffusa che si riferisca all'intero corpo urbano, e non solo alle sue aree centrali.
- La necessità di ampliare e qualificare ulteriormente gli strumenti in essere per il controllo e la diffusione della qualità, in vista di una valorizzazione e di uno sviluppo sostenibile dell'intero territorio urbano.
La CQAP (Commissione per la Qualità Architettonica ed il Paesaggio) ha un ambito di competenza definito attualmente dall' Art 1.1.8 comma 2 del RUE.
Qui di seguito vi anticipiamo in allegato la Dichiarazione d'indirizzi formulata dalla CQAP, depositato nel maggio 2018 e in attesa di approvazione formale da parte del Consiglio Comunale, che richiama tra l'altro tali ambiti di competenza. Una loro estensione può essere realizzata esclusivamente attraverso una variante al RUE.
Suggeriamo, ove riteneste importante ampliare tali competenze, di promuovere la richiesta di una variante presso la Pubblica Amministrazione.
La CQAP insediata, per parte sua, conferma di condividere pienamente l'idea di una visione integrata della città, che si estenda dal centro all'intero territorio, con un impegno diffuso per la qualità in ogni area.
Siamo a disposizione della Comunità per perseguire tale obiettivo nell'ambito delle competenze assegnate.
Scusandoci per il ritardo con cui riscontriamo la vostra lettera, porgiamo cordiali saluti
I membri della CQAP
Andrea Mambriani (presidente)
Mimma Caldarola
Antonio Di Lauro
Francesco Fulvi
Giovanni Saccani
Cristian Manfrini
Angelo Ombellini
La Lettera del Comitato
Spett.le
COMUNE DI PARMA
Commissione per la Qualità Architettonica ed il Paesaggio
e p.c. CCV SAN LEONARDO e CCV CORTILE SAN MARTINO
Egregi Membri della Commissione
il nostro Gruppo "Manifesto per San Leonardo" si fa promotore ormai da anni di evidenziare le situazioni critiche del nostro quartiere, di proporre soluzioni e di coinvolgere, ove possibile, altri cittadini, gruppi e associazione in questo impegno civico.
Il nostro Quartiere (San Leonardo e Cortile San Martino) ha subito negli anni passati e sta subendo ancora oggi una "riqualificazione" edilizia, o meglio sarebbe dire una ricementificazione aggressiva, che sta trasformando questo territorio in una grande distesa di asfalto e cemento, forse con un consumo di suolo "zero", ma con profonde ripercussioni sul piano ambientale e paesaggistico.
Quella che viene definita ancora oggi, anche nella prospettiva di " Parma Città della Cultura 2020", la porta della città non ha smesso di essere invece, come fu definita fin dal 1999, lo "zerbino" della città; potremmo dire visto il numero di supermercati aperti, in corso di apertura o progettati, la "dispensa" della città o il simbolo di un consumo e di uno spreco dissennato.
In molte parti del Quartiere compaiono, inoltre, moltissimi cartelli riguardanti la realizzazione di nuove aree commerciali e/o direzionali.
Il futuro della città è quindi destinato solo ad una progettazione quantitativa espressione del massimo sfruttamento delle "cubature" ammesse? O è possibile una "rigenerazione paesaggistica" che diventi opportunità per uno sviluppo "ambientalmente" sostenibile, che valorizzi il territorio, in un equo bilanciamento fra le giuste esigenze di progresso e di business degli imprenditori e le legittime aspettative dei cittadini?
Il grigio colore che attraversa da nord a sud, da est ed ovest il nostro Quartiere deve essere oggetto di una profonda rivisitazione.
Auspichiamo pertanto che tutti i progetti, sia pubblici che privati, sia quelli disciplinati dal Rue (zone tutelate e centro storico) ma anche, e prima di tutto, riguardanti i quartieri fuori dal centro storico siano valutati dalla Commissione in modo da tutelarli ed impedire peggioramenti continui.
Augurandoci che la Vostra Commissione possa contribuire al dibattito ed alla ricerca di nuove azioni per ridare dignità a questa parte della città, restiamo in attesa di vostro cortese riscontro e porgiamo cordiali saluti.
MANIFESTO PER SAN LEONARDO
MAESTRI ANDREA: cell.3401453900
LEVATI FRANCESCO: cell. 3479830882
GIOVANARDI GIORGIO
ROSARIA FURLOTTI
FERRARI EMILIO
ARTIOLI FRANCA LAURA
p.s. vi informiamo che la presente lettera potrà essere postata sulla ns pagina facebook ed inviata nei prossimi giorni agli organi di stampa
Le donne si ammalano di cancro a causa delle protesi mammarie, l'UE avvia un'indagine. Un gruppo di lavoro studierà quanto sia forte la relazione tra cancro e protesi mammarie. Ad oggi sono noti 660 casi di cancro in tutto il mondo che sono direttamente correlati alla chirurgia del seno. Per alcuni ricercatori sussistono molti elementi che fanno pensare come le portatrici di protesi mammarie siano confrontate con un rischio accresciuto
L'UE, ha istituito un gruppo di lavoro internazionale per studiare la relazione tra protesi mammarie e cancro e l'Italia partecipa alle riunioni in qualità di osservatore. Dopotutto i casi stanno aumentando in tutto il mondo dove si sospetta una connessione tra la chirurgia del seno e il tumore. Per la prima volta, la FDA (United States Drug Administration) ha lanciato l'allarme nel 2011 per identificare un campione. Da allora, le autorità di tutto il mondo stanno cercando febbrilmente casi simili. Ad oggi, le autorità sanitarie hanno identificato a livello mondiale 660 casi di tumore attribuibile alle protesi. Nove donne sono morte per tumori ai linfonodi, ai polmoni o al fegato. Ogni anno circa 1,5 milioni e mezzo di donne si fanno operare il seno. Per decenni le protesi mammarie sono state considerate innocue: ora le cose potrebbero cambiare. Sussistono molti elementi che fanno pensare come le portatrici di protesi mammarie siano confrontate con un rischio accresciuto di cancro: ma non conosciamo ancora la connessione esatta, affermano alcuni ricercatori. Ora le autorità stanno discutendo su una eventuale limitazione dell'uso delle protesi. A tutte le donne che hanno protesi mammarie, dunque, Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", raccomanda di effettuare regolarmente un controllo annuale con ecografia mammaria o almeno questa dovrebbe essere la normale procedura raccomandata da tutti i medici.
(17 febbraio 2019)