Gli anni '90 sono stati senza dubbio il decennio più emozionante per gli amanti del pallone dell'Emilia, specialmente per i tifosi del Parma,
Nel big match contro i lagunari, i crociati vanno sul due a zero grazie alle reti di Baraye e Nocciolini ma giocano tutta la ripresa in dieci uomini a causa dell'espulsione di Canini e vengono rimontati dai padroni di casa
Parma 29 gennaio 2017 - di Luca Gabrielli
Davvero un'occasione persa. Nello scontro diretto al vertice tra la prima e la seconda in classifica, i crociati hanno illuso i 1500 tifosi ducali giunti a Venezia per incitarli. L'uno-due micidiale di Baraye e Nocciolini nel giro di quattro minuti sembrava avesse spianato la strada agli uomini di D'Aversa per il colpaccio al Penzo di Venezia e invece nell'ultimo minuto del primo tempo, la svolta della partita. Canini si fa espellere per doppia ammonizione grazie a due falli ingenui e lascia la squadra in inferiorità numerica per tutta la ripresa. La partita cambia radicalmente con il Parma non più arrembante e cinico di inizio partita ma chiuso in difesa e in balia della manovra arrembante del Venezia targato Inzaghi che trova il pareggio all'ultimo minuto come accadde nello scontro dell'andata.
Nulla da dire sulla prestazione e l'approccio alla gara del Parma che in quattro minuti porta il risultato sul due a zero. Prima è Baraye al 15' a portare i crociati in vantaggio con un colpo di testa sul traversone perfetto di Nocciolini e al 18' è lo stesso Nocciolini dalla destra a rientrare sul sinistro e battere il portiere Facchin con un tiro a giro. I padroni di casa rimangono tramortiti da questo inizio di partita e faticano a riorganizzarsi e a rendersi pericolosi dalle parti di Frattali ma al 46' Canini la commette grossa facendosi espellere per doppia ammonizione.
La prima frazione di gioco termina con il doppio vantaggio dei crociati costretti però a giocare la ripresa in dieci uomini.
La capolista non ci sta e riporta la gara in parità
D'Aversa corre allora ai ripari e rimpolpa la difesa con Saporetti al posto dell'autore del primo gol Baraye ma il Venezia trova subito il due a uno con il colpo di testa di Moreo. Da questo momento il Parma non produce più una trama di gioco e rimane per tutta la partita sotto assedio dei ragazzi di Inzaghi che sfiorano la rete più volte. La partita tra mille sofferenze sembra volgere al termine con la vittoria in trasferta dei crociati ma al 90' l'arbitro decreta un calcio di rigore per un fallo di mano di Lucarelli: Gejio si presenta dagli undici metri e batte Frattali che pure aveva intuito, fissando il risultato finale sul due a due.
Una partita che lascia l'amaro in bocca per come si era messa nei primi minuti ma che ancora una volta mostra le potenzialità e allo stesso tempo le fragilità della squadra ducale. Il campionato è ancora lungo e la prima posizione è sempre lì a portata di mano soli tre punti.
E' dedicato al "Primo Tifoso" del Parma, Ernesto Ceresini, il museo del Parma calcio presentato in anteprima alla stampa questo pomeriggio. 103 anni di storia gloriosa che verrà aperto al pubblico a partire dal prossimo 13 gennaio 2017.
C'è il primo trofeo conquistato in Coppa Italia nel 1992, ma anche la maglia di Wembley e della prima Coppa Uefa. Un "tempio dei ricordi", dedicato al signor Presidente, l'indimenticato Ernesto Ceresini, frutto di passione, sofferenza ma anche tanta generosità.
Al nuovo Parma il compito di onorare, con orgoglio e dignità, questa storia meravigliosa.
(Galleria Immagini, a seguire in fondo pagina, a cura di Francesca Bocchia)
(Galleria Immagini completa in fondo pagina)
Dopo la buona prova di giovedì scorso a Bolzano, i crociati non vanno oltre al pari al Tardini. Un notevole passo indietro dal punto di vista fisico e sul piano del gioco in proiezione dell'attesissimo derby contro la Reggiana di lunedì prossimo.
Parma, 12 dicembre 2016 - di Luca Gabrielli
Il Parma proprio non riesce ad ingranare in questa stagione. Risultati troppo altalenanti e prestazioni al di sotto delle aspirazioni di inizio stagione per la squadra guidata dal nuovo allenatore D'Aversa. Dopo la vittoria conseguita solo quattro giorni fa contro il Sudtirol con una gara di sacrificio e carattere, ci si aspettavano ieri, contro un modesto Teramo, altri tre punti per dare un po' di continuità all'ambiente. Ed invece i crociati sono arrivati alla partita stanchi e scarichi dalla partita di Bolzano e hanno pareggiato uno a uno grazie ad un rigore di Felice Evacuo. Così proprio non va per una squadra che doveva puntare alla promozione diretta e che invece, man mano che passano le giornate, ci si rende conto sia composta da giocatori modesti che al massimo potranno ambire ai playoff, a voler essere ottimisti. Questa è la realtà delle cose e almeno che a gennaio la dirigenza non decida di mettere mano al portafoglio, sarà difficile per D'Aversa cambiare il trend del campionato crociato.
Squadra falcidiata da squalifiche ed infortuni
Formazione fortemente rimaneggiata a causa delle assenze di vari elementi chiave. Agli squalificati Lucarelli e Calaiò si aggiunge all'ultimo momento l'acciaccato Saporetti, così l'allenatore crociato si trova costretto ad arretrare Giorgino nella linea dei difensori al fianco di Canini, con Mazzocchi e Nunzella terzini. Trio di centrocampo composto da Corapi, Miglietta e Scavone a suggerire per il tridente offensivo Nocciolini, Evacuo, Baraye.
Le reti nel primo tempo e ripresa noiosa tra la nebbia
Il Parma inganna i tifosi e inizia la partita in modo incoraggiante, dando l'impressione di volere comandare il gioco e raggiungere il vantaggio il prima possibile. Ma questa sensazione dura solo un quarto d'ora e al 16' il Teramo passa in vantaggio inaspettatamente su un errore di tutta la difesa crociata incomprensibile: Cross dalla sinistra del Teramo, difesa del Parma completamente scoperta e Ilari che prima cicca la conclusione, poi scarica in rete. Il solito copione della stagione che vede la squadra ducale, in affanno, passare in svantaggio e dover rimontare. Solo un lampo al 32' permette al Parma di raggiungere il pareggio su calcio di rigore: Corapi arcignamente crossa dalla destra dell'area di rigore, Scavone colpisce di testa e Capitanio colpisce con il braccio. Sul dischetto si presenta Evacuo che non sbaglia.
Il primo tempo termina in parità in un Tardini avvolto dalla nebbia.
Nella ripresa ci aspetta una prova più convincente da parte dei padroni di casa ma ben presto ci si rende conto che la benzina nelle gambe sia finita ed il pallino del gioco resta per tutto il resto della partita nelle mani del Teramo. Il Parma non subisce ma in quarantacinque minuti non crea nemmeno un'occasione limpida da gol e termina la partita tra i fischi del pubblico. Era una partita da vincere assolutamente e per l'ennesima volta nella stagione non si è sfruttata un'opportunità importante per scalare posizioni in classifica.
La prossima di lunedì 19 sarà una partita diversa dalle altre, attesa da anni, contro gli "odiati" cugini della Reggiana. Avrà molto da lavorare D'Aversa questa settimana, sia nella testa che nelle gambe dei giocatori.
A nulla è servito l'avvicendamento in panchina tra Apolloni e Morrone. I crociati perdono due a uno al Del Conero evidenziando gli ormai cronici problemi difensivi e l'incapacità di imporre il proprio gioco.
di Luca Gabrielli - Parma, 27 novembre 2016 -
Stefano Morrone sperava sicuramente in un esordio migliore tra i professionisti ma così non è stato e contro l'Ancona che lotta per non retrocedere si torna a casa con un'altra sconfitta e con la classifica che ora si fa davvero brutta.
Ma ciò che da inizio stagione impressiona negativamente di questa squadra è la mancanza di carattere e di attributi che al primo gol subito si disunisce e perde completamente il controllo della situazione, andando in balia di avversari con minori qualità tecniche del Parma. L'avvento di Morrone, famoso da calciatore per la sua voglia di lottare su ogni pallone, doveva dare una svegliata a questo gruppo che sembrava svogliato e privo di anima ma un solo uomo in tre giorni non può evidentemente fare miracoli.
Ad Ancona si è visto il solito copione con il Parma che è andato subito in svantaggio, ha pareggiato immediatamente illudendo i pochi tifosi giunti nelle Marche per sostenerli e poi è caduto alla metà del secondo tempo incapace di reagire al secondo gol. Così proprio non va ed intanto lá davanti le squadre incominciano a scappare e a macinare punti. In caso di vittoria del Venezia il distacco dalla capolista diventerebbe di sette lunghezze, veramente tanti, forse troppi. Ma i conti si faranno alla fine.
Nel frattempo si avvicina il ritorno a Parma di Francesco Palmieri, attuale responsabile del Settore Giovanile del Sassuolo. È lui l'uomo scelto dalla società come nuovo direttore sportivo e con lui potrebbe tornare anche Hernan Crespo, idolo invocato nei giorni scorsi dai tifosi per sedersi sulla panchina scottante crociata.
Esordio amaro per Morrone e solite amnesie della squadra
Stefano Morrone, alla prima panchina tra i professionisti, decide di cambiare modulo e passare ad un 4-3-3 sulla carta più imprevedibile con Nocciolini,Calaiò e Melandri a non dare punti di riferimento in avanti.
La gara parte con un Parma in apparenza grintoso che corre su ogni pallone ma che al 6' si trova già sotto: punizione dalla distanza che trova Zommers imperfetto sulla ribattuta e Daffara bravo in tap-in ad insaccare.
I crociati però reagiscono immediatamente e al10′ Melandri in area stoppa un pallone e serve con l'esterno destro Nocciolini che di prima intenzione scaraventa il pallone alle spalle di Scuffia. Il Parma sembra aver trovato nuova linfa e più tardi sfiora il vantaggio due volte con Emanuele Calaiò che però si fa ipnotizzare dal portiere anconetano. Il finale di primo tempo è tutto dei padroni di casa che prima colpiscono una traversa e poi invocano un rigore che non avrebbe gridato allo scandalo.
Nella ripresa il Parma è incapace di creare occasioni di una certa pericolosità e via via che il tempo passa l'Ancona accarezza l'idea del colpaccio che si tramuta nel 69' nel colpo del ko: contropiede dei padroni di casa, difesa crociata immobile e Fregnani libero al centro dell'area di battere Zommers. Morrone fa entrare immediatamente Guazzo per Giorgino e proprio la punta nei minuti finali ha sul destro l'occasione del pareggio ma tira debolmente sul portiere dell'Ancona.
La partita si chiude con un'altra sconfitta portata a casa dopo una settimana a dir poco surreale e burrascosa
Il vicepresidente del club: "Scala, Apolloni e Minotti vanno solo ringraziati ma era giunto il momento di cambiare". È giunta ieri sera, come un fulmine a ciel sereno, il ribaltone societario e stamattina si è svolta a Collecchio una conferenza stampa per spiegare l'accaduto.
Di Luca Gabrielli
Parma, 23 novembre 2016
Dopo la "notte dei cristalli" che ha portato all'inaspettato esonero di Apolloni, all'allontanamento di Minotti e Galassi e alle conseguenti dimissioni del presidente Nevio Scala, si è tenuto stamani a Collecchio, una conferenza stampa presieduta dal vicepresidente del Parma Calcio, Marco Ferrari. Ha voluto spiegare le motivazioni di questa rivoluzione societaria e con rammarico su quanto accaduto, ha tranquillizzato i tifosi sulle prossime decisioni.
Le brutte prestazioni di inizio campionato hanno portato ad una svolta.
"Dopo 5 mesi della nuova stagione di Lega Pro la valutazione della proprietà non è stata positiva. Non c'è l'obbligo di andare in serie B ma in questo periodo non abbiamo visto, cosa più preoccupante, un miglioramento progressivo rispetto ai limiti". Esordisce così il vicepresidente crociato, sottolineando però la professionalità e l'attaccamento ai colori del Parma di Apolloni, Scala, Minotti e Galassi, delusi per la decisione presa.
"Ringraziamo Apolloni, Minotti e Scala che abbiamo tolto dalla sua campagna; si sono messi a disposizione dando tutti il massimo e questo non significa non fare errori. Non so se il progetto sarebbe partito senza di loro e ricordo la vittoria del campionato di serie D. L'amarezza spero passi.
La decisione, che è stata presa senza consultare prima i giocatori, ha riguardato non solo Apolloni ma tutto lo staff perché in questi mesi ci è stato spiegato che c'era un lavoro collegiale. La decisione è stata sofferta. Nevio non ha condiviso la decisione che riguardava lo staff tecnico e con enorme coerenza ha dato le dimissioni da presidente."
Centrale è stato il concetto, ripetuto più volte durante la conferenza stampa, in cui si è specificato che fosse giunto il momento di cambiare perché non si poteva continuare in questo modo, per rispetto dei tifosi. "Tutti si erano convinti che la stagione aveva preso una certa piega e non fare nulla sarebbe stato non corretto anche verso i tifosi. Non pretendiamo di vincere ma competere per la vittoria è un dovere. Da qui la scelta di intervenire nell'interesse del Parma. La volontà della proprietà, in passato e in futuro, è di valutare le cose al di là della singola gara ma non si può prescindere totalmente dai risultati intesi come percorso tecnico. Sono stati valutati 5 mesi di lavoro e fare finta di niente sarebbe stato ipocrita".
Dopo queste dovute spiegazioni si è parlato anche dell'immediato futuro con la promozione come allenatore dell'ex storico capitano Stefano Morrone e sui possibili futuri scenari societari. "La decisione del nuovo allenatore non sarà a breve. Ci sarà bisogno di una persona di esperienza, cerchiamo un nuovo allenatore e un responsabile dell'area tecnica. Mi ha colpito l'entusiasmo di Morrone che si è già messo a studiare l'Ancona, l'avversario di sabato. La proprietà, che ha un progetto triennale, ha valutato anche la possibilità di dover fare un altro campionato di Lega Pro che a livello economico è certamente il peggiore."
Non è uscito nessun nome dalla bocca di Marco Ferrari ma in città circolano già alcune voci. Come allenatori i più papabili sembrano essere l'ex idolo Hernan Crespo e l'ex allenatore laziale Delio Rossi mentre come nuovo ad sembra essere in pole Pierpaolo Marino.
Non resta che aspettare fiduciosi, con i giocatori che sabato dovranno mettercela tutta nella trasferta di Ancona.
Via Minotti e si dimette anche Scala. La pesante sconfitta di sabato scorso contro il Padova ha dato uno scossone nella società crociata. I contrasti tra la proprietà e lo staff all'origine di tutto. Zeman, Delio Rossi e Crespo i nomi che si fanno in città.
di Luca Gabrielli - Parma, 22 novembre 2016
Una vera e propria bufera si scatena a Parma. Le ultime prestazioni deludenti e le idee diverse hanno portato ad una vera e propria rivoluzione in società. Esonerato l'allenatore crociato Luigi Apolloni ed insieme a lui lasciano anche Lorenzo Minotti, responsabile dell'area tecnica e Galassi, direttore sportivo. A far clamore sono anche le dimissioni del presidente Nevio Scala nel giorno del suo sessantanovesimo compleanno, in evidente disaccordo con le decisioni prese dalla proprietà.
La squadra al momento sembra verrà affidata all'ex capitano Stefano Morrone ma al più presto verranno svelati i nomi dei nuovi dirigenti e di chi allenerà i giocatori crociati. Per quanto riguarda lo staff tecnico si parla di Larini, ex dirigente del Parma anni fa mentre molto suggestivi i nomi che si fanno su chi guiderà la squadra. Si va dall'ex idolo della Curva Nord Hernan Crespo, al boemo Zdenek Zeman ma il più papabile sembra essere l'ex laziale Delio Rossi.
Sconfitta sonora al Tardini contro un Padova ordinato e letale. La squadra di Apolloni passa in vantaggio ma poi è buio totale. Difesa disastrosa con amnesie da squadra amatoriale e nel frattempo il Venezia vince ed allunga in classifica.
di Luca Gabrielli Parma, 20 novembre 2016 -
Una sconfitta bruciante, senza appello.
La partita del Parma è durata solo un tempo che come al solito si chiude in svantaggio, dopo aver dato timide speranze di passare un sabato pomeriggio tranquillo al Tardini. La squadra di Apolloni passa in vantaggio dopo una ventina di minuti su un errore difensivo della squadra veneta che Calaiò trasforma in gol ma neanche il tempo di esultare ed un minuto dopo arriva il pareggio. Sarà il primo di tanti errori della difesa, con Zommers che sbaglia l'uscita ed il centravanti Altinier che lo aggira ed insacca facile facile. E' il solito copione della squadra emiliana, incapace di mantenere il vantaggio ma che fin qui aveva mostrato di tenere bene il campo e di creare buone occasioni da rete. Al 35' arriva però la doccia fredda con il vantaggio ospite sempre ad opera di Altinier, abile a sfruttare un altro svarione difensivo: Saporetti in scivolata intercetta un passaggio che termina però sui piedi del padovano che supera un inerme Zommers.
Da qui inizia la via crucis del Parma con Nocciolini che sfiora la rete per due volte senza però trovare il guizzo giusto. Il primo tempo termina in svantaggio per due a uno con i crociati che, a differenza di altre volte, giocano e creano occasioni ma che mostrano un inspiegabile fragilità difensiva.
Difesa tragicomica e fischi dei tifosi a fine partita
Ad inizio ripresa Miglietta prende il posto di Giorgino con l'intento di verticalizzare maggiormente e i ducali si rendono pericolosi nei primi minuti per due volte prima con Corapi e poi con con Calaiò. Ma proprio non è giornata e al 52' arriva il colpo del ko con l'ennesima papera difensiva e Mazzocco che può chiudere la partita indisturbato nonostante il tentativo miracoloso di Zommers. Non c'è più partita. Apolloni inserisce prima Mazzocchi per Simonetti e poi Guazzo per un impalpabile Evacuo ma gli schemi saltano e i crociati, inermi e demoralizzati, si buttano in avanti senza lucidità e subiscono il quarto e definitivo gol del Padova su corner, con Russo che senza problemi segna di testa.
La gara finisce con una sonora e meritata sconfitta, con i tifosi che danno sfogo alla loro delusione fischiando la squadra di casa. Un passo indietro davvero preoccupante degli uomini di Apolloni che oltre ad una scarsa condizione fisica, hanno mostrato evidenti limiti caratteriali che si portano avanti da inizio stagione. I ducali non riescono mai a passare in vantaggio e a mantenere il risultato e questo, per una squadra che è stata costruita per vincere, è inconcepibile. Come si è visto ieri, non sempre sarà possibile tirare fuori il coniglio dal cilindro come successo nelle scorse partite. Ad un mese esatto dal tanto agognato derby con la Reggiana, il Parma scivola al quinto posto, superati proprio dagli odiati cugini e con il Venezia che vince e incomincia ad allungare. Serve una reazione e soprattutto l'allenatore dovrà lavorare nella testa dei giocatori per far si che non si ripetano partite umilianti come quella di ieri.
I crociati battono il Gubbio con il risultato di tre a uno dopo il "solito" primo tempo da brividi. Nella ripresa chiudono la partita in quattro minuti e volano ad un solo punto dalla capolista Bassano che vince il derby contro il Padova mentre si ferma il Venezia.
di Luca Gabrielli - Parma, 6 novembre 2016 -
Stavolta le mura amiche del Tardini hanno aiutato gli uomini di Apolloni ad esprimere una prestazione determinata e rabbiosa e conquistare una vittoria che fa fare un balzo importante al secondo posto del girone. La solita amnesia e confusione del primo tempo in cui i crociati passano in svantaggio e poi raggiungono il pareggio grazie ad un incredibile autogol, lascia spazio all'arrembante reazione a tinte gialloblu della ripresa dove nei primi 4', prima passano in vantaggio con l'ennesimo gol di Calaiò e poi chiudono il match con Nocciolini sugli sviluppi di un calcio d'angolo. Un uno-due micidiale che ha "ammazzato" la partita.
Questa volta però si è vista una grinta ed una rabbia diversa ed un capacità di leggere meglio le situazioni di gara. I crociati non hanno mai sofferto le sortite di un Gubbio ben messo in campo e sono riusciti a condurre il gioco per larghi tratti della gara. Si sono viste finalmente buone trame di gioco e combinazioni provate durante la settimana. Calaiò si conferma nuovamente vero trascinatore di questa squadra e finalizzatore micidiale delle offensive crociate.
Sicuramente è una prestazione che regala alla squadra guidata da Apolloni un'importante iniezione di fiducia, accompagnata dallo scivolone del Venezia che porta la squadra ducale al secondo posto, ad un solo punto dalla capolista Bassano.
La via è tracciata e domenica prossima, contro la Maceratese, ci si aspetta una conferma di quanto visto ieri.
Nel diluvio del Tardini si abbatte il ciclone crociato
Il confermassimo 3-5-2 di Apolloni vede cambiare ancora alcuni interpreti rispetto la trasferta di Fano. Zommers tra i pali è protetto dal solito trio difensivo composto da Coly, Canini e Lucarelli. Sulle fasce la new entry Mazzocchi a destra e Nunzella a sinistra, con in mezzo Corapi, Giorgino e Scavone dietro al tandem d'attacco composto da Calaiò e Nocciolini. Solo panchina per Baraye ed Evacuo.
Il Parma parte bene, facendo vedere di voler prendere in mano la partita ma al 7' sono gli ospiti a passare in vantaggio sfruttando un disimpegno sbagliato di Canini ed innescando un contropiede finalizzato da Ferretti. Ennesimo inizio da brividi ma i crociati non si perdono d'animo e provano al 13' a raggiungere il pareggio con Nocciolini che trova però pronto il portiere Narciso. Passano cinque minuti e ci pensa la difesa del Gubbio ad aiutare la squadra di casa con una maldestra ribattuta con i pugni del portiere del Gubbio sul piede di Burzigotti che insacca nella propria rete. Risultato di nuovo in parità ma fino al termine del primo tempo non accade più nulla di interessante con un Parma che dà l'impressione di essere nervoso.
Non si sa cosa il mister Apolloni abbia detto negli spogliatoi ma l'inizio ripresa sotto un nubifragio è devastante e in quattro minuti si chiude la partita. Al 46' l'arciere Calaiò, servito da Corapi, trafigge il portiere del Gubbio e tre minuti più tardi arriva il gol di Nocciolini da due passi su una spizzata di testa sempre di Calaiò, sugli sviluppi di un calcio d'angolo. Gli umbri sono al tappeto e non riescono a reagire così il Parma amministra il doppio vantaggio non rischiando più nulla. Apolloni inserisce allora Simonetti per Scavone, Saporetti all'esordio in Lega Pro per l'acciaccato Coly e Baraye per Mazzocchi.
I crociati sulle ali dell'entusiasmo cercano il quarto gol con un volitivo Baraye ma la partita si chiude tra gli applausi del pubblico del Tardini finalmente soddisfatto.