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Tarasconi sulla chiusura della Boutique del Pane di via Borghetto: “Rivedere la legge 41 per incentivare giovani commercianti e artigiani”
La chiusura della storica Boutique del Pane di Via Borghetto ripropone con urgenza il tema del ricambio generazionale nel piccolo commercio e nell’artigianato. Così Katia Tarasconi, consigliere regionale in quota Pd commenta l’addio delle sorelle Battini e della loro cognata Canevari – incontrate in mattinata - dopo 36 anni di ininterrotta attività.
“Mi unisco alle tante manifestazioni di affetto pervenute in questi giorni e ringrazio tre donne tenaci e dedite al sacrificio per avere contribuito a rendere celebri le eccellenze gastronomiche piacentine, anche all’estero” – commenta Tarasconi - già assessore al commercio del Comune di Piacenza per la giunta Reggi.
“Dal punto di vista politico, però – continua - è necessario che artigiani e piccoli commercianti possano avere a disposizione strumenti legislativi adeguati per rispondere alla crisi del piccolo commercio - specie nel centro storico – così da evitare la progressiva scomparsa delle botteghe storiche. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una progressiva conversione di negozi in box per auto, oltre alla preoccupante diffusione di vetrine sfitte. Dobbiamo ricordarci che ad ogni chiusura non perdiamo solo un patrimonio economico, ma un presidio di sicurezza così come una realtà sociale che vive del rapporto di fiducia tra commerciante e cliente, contribuendo a rendere la nostra città più viva ed appetibile anche dal punto di vista turistico”. Per questo – continua Tarasconi – serve rimodulare le legge regionale 41: “I fondi già messi a disposizione dalla Regione durante la presidenza Bonaccini per la riqualificazione e ristrutturazione di attività commerciali sono meritori, ma occorre un cambio di passo per quel che riguarda gli incentivi per giovani imprenditori che vogliano subentrare ad attività in chiusura. I finanziamenti in fase di avvio di impresa sono fondamentali per controbattere al caro affitti ed evitare di perdere una ricchezza insieme economica e culturale”. Determinante, in ottica di sviluppo futuro, sarà poi un “nuovo patto generazionale” tra proprietari e nuovi commercianti: “Mi auguro – conclude Tarasconi - che i proprietari dei “muri” possano vedere oltre il lato meramente economico, riconoscendo il valore sociale della continuità generazionale nel commercio ed aiutare le nuove leve a resistere alle logiche della grande distribuzione, a beneficio di tutto il panorama urbano”.