Alle Fiere di Parma il Sindaco Michele Guerra ha dato il benvenuto ai 20mila operatori attesi da tutto il mondo e a mille brand dell'agroalimentare.
Successo per Cibus Forum, tutta la filiera agroalimentare riunita a Parma dopo l’emergenza Covid – I rappresentanti dell’agricoltura e della grande distribuzione protagonisti della seconda giornata – Il bilancio concettuale e numerico dell’evento
Parte da Parma la strategia per il rilancio dei consumi e dell’export agroalimentare. Nella prima giornata di CIBUS FORUM gli interventi del Ministro Di Maio, di Vacondio federalimentare, di Giorgio Santambrogio ad del gruppo Vege’ – la ricerca Nielsen sui consumi e il commento di Antonio Cellie ceo di Fiere di Parma
"Siamo pronti a dialogare con l'organizzazione degli industriali in tutti i progetti volti a valorizzare e promuovere l'agroalimentare italiano, in particolare nei progetti di internazionalizzazione"
Roma - "Esprimiamo a nome di Agrinsieme le nostre vive congratulazioni a Luigi Scordamaglia, nominato nel pomeriggio nuovo Presidente della Federalimentare. Siamo sicuri che saprà mettere la sua esperienza di imprenditore a servizio dell'organizzazione guidandola con passione e competenza nelle prossime sfide che attendono il nostro comparto". Così il Coordinatore di Agrinsieme Mario Guidi commenta la nomina a presidente di Federalimentare di Filippo Scordamaglia, che succede a Filippo Ferrua.
"Siamo pronti a dialogare con l'organizzazione degli industriali in tutti i progetti volti a valorizzare e promuovere l'agroalimentare italiano, in particolare nei progetti di internazionalizzazione, nella difesa del made in Italy e nella comunicazione del grande valore aggiunto dell'agroalimentare e del suo apporto al sistema economico del Paese".
(Agrinsieme 29 settembre 2014)
Due padiglioni e 2.600 mq per raccontare storia, cultura e filiera del settore.
Milano, 16 aprile 2014 - Due padiglioni e circa 2.600 mq per raccontare l’agroindustria italiana ai visitatori di Expo 2015, in un viaggio interattivo per scoprirne i prodotti, i protagonisti, la ricchezza dei territori, i marchi e gli imprenditori che li hanno creati e sviluppati, rendendoli un riferimento per l’economia del Paese e ambasciatori dell’italian food nel mondo. Sono le caratteristiche di Federalimentare 4EXPO, progetto di edutainment che Federalimentare, la Federazione dell’industria alimentare italiana, con il suo partner operativo Fiere di Parma, ha presentato a Expo 2015 SpA. E che costituirà il principale canale di comunicazione per la divulgazione e valorizzazione dell’immagine dell’industria alimentare all’Expo Milano 2015.
Federalimentare 4EXPO vivrà in 2 padiglioni polifunzionali di circa 1.300 mq ciascuno, sviluppati su 3 piani e collegati tra loro da una passarella di 8 metri di larghezza. Coinvolgerà circa 500 tra aziende, consorzi e organismi istituzionali del made in Italy alimentare e ospiterà nei suoi spazi istituzionali fino a 200 eventi nei 6 mesi della manifestazione.
I padiglioni avranno un design interno e esterno armonizzato con quello del Padiglione Italia, di cui saranno lo “specchio industriale”, e si troveranno in una posizione strategica (NE 10 e NE 11), nella “testa” del “pesce” e in prossimità dell’ingresso Est, dal quale passerà il 40% del pubblico ma la maggior parte degli operatori “professionali” che visiteranno Expo 2015.
Il progetto, che non prevede attività commerciali e di vendita, sarà un percorso interattivo per comprendere il valore delle filiere alimentari attraverso la galassia dei prodotti e delle aziende che hanno scritto la storia dell’Italia alimentare. Saranno 9 i percorsi tematici di edutainment dedicati ai settori chiave dell’industria alimentare (latte, formaggi e derivati; conserve vegetali; condimenti; sfarinati, pasta e pizza; carni; ittico; bevande; dolci; spezie e coloniali). 9 viaggi esperienziali realizzati con scenografie “immersive” e proiezioni 3D, che le aziende renderanno concreti e tangibili grazie alle postazioni interattive (fino a 500) che sveleranno ai visitatori il loro patrimonio storico e culturale.
Oltre all’area edutainment, Federalimentare 4EXPO sarà anche il fulcro di eventi e relazioni istituzionali per il settore: le 2 terrazze – caratteristica unica nell’architettura dei Padiglioni di Expo 2015 – e la grande sala eventi polifunzionale da 1.500 posti, situata al piano terra del padiglione NE 10. Spazi che, in 6 mesi, ospiteranno circa 200 tra iniziative di promozione e comunicazione organizzate dalle aziende aderenti a Federalimentare e i principali appuntamenti del settore (assemblee delle associazioni di categoria, convention aziendali convention aziendali dell’industria alimentare, ecc.).
Secondo Filippo Ferrua Magliani, Presidente di Federalimentare, “L’agroindustria italiana riflette la ricchezza dei territori, dei prodotti e degli imprenditori che l’hanno creata e sviluppata. Processi e prodotti artigiani sono diventati industriali e hanno guidato lo sviluppo di un importante settore anch’esso leader nel mondo. Una ricchezza creativa e relazionale, che nasce da vicende industriali centenarie e vive nelle nuove generazioni di imprenditori e manager che alimentano lo sviluppo dell’Italian food nel mondo. Non esisterebbe made in Italy se alle spalle dei prodotti non ci fossero imprese che fanno della qualità una vera e propria ‘ossessione’: delle materie prime, dei processi, del confezionamento, dei prodotti. E attraverso questo progetto abbiamo la possibilità di raccontarlo”.
“Oggi possiamo finalmente svelare i dettagli di questo progetto non commerciale di valorizzazione per l’industria alimentare – dichiara Paolo Zanetti, Vice Presidente di Federalimentare con delega Expo. Siamo contenti che Expo 2015 SpA si sia reso conto della validità di un progetto che abbiamo concepito e sviluppato assieme a Fiere di Parma fin dal 2010, con l’intento di valorizzare la storia, la cultura e la filiera dell’agroindustria italiana, secondo settore del manifatturiero italiano e ambasciatore del made in Italy, con un export di 26,2 miliardi di euro. Con questo padiglione educativo, che ha avuto anche l’apprezzamento del MIPAAF, verranno dati spazio e visibilità a chi produce il cibo che finisce ogni giorno sulle nostre tavole e su quelle di tutto il mondo, in un percorso coerente con i temi di una manifestazione che ha messo al centro del dibattito l’alimentazione e la nutrizione.”
Aggiunge Antonio Cellie, Ad di Fiere di Parma, partner operativo di Federalimentare: “La crescente fiducia nei confronti di Fiere di Parma da parte della business community dipende anche dall’approccio, scelto insieme a Federalimentare 12 mesi fa, rispetto alla grande opportunità di Expo. Secondo noi questo importante appuntamento deve essere anche un’occasione concreta di business per molte imprese italiane e quindi abbiamo immaginato e realizzato un modello di partecipazione per le aziende che sia rivolto anche ai professionisti della distribuzione e della ristorazione di tutto il mondo che si recheranno all’Esposizione Universale. Durante i sei mesi di Expo molti operatori chiave per il futuro del nostro agroalimentare verranno in Italia: all’interno dei padiglione Federalimentare4EXPO la nostra industria alimentare potrà incontrarli per spiegare loro perché il nostro panorama produttivo è così meravigliosamente diversificato e perché, grazie a un tessuto di imprese e territori unico al mondo, i nostri prodotti sono ineguagliati per qualità e sicurezza.”
Federalimentare 4EXPO potrà contare anche sul fondamentale contributo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che realizzerà un’analisi scientifica multidisciplinare per fotografare il sistema alimentare italiano e il suo ruolo nel panorama economico italiano. Così Lorenzo Ornaghi, Presidente dell'Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore: “I marchi del sistema alimentare italiano disegnano la fisionomia di una vera e propria élite creativa, generatrice di ricchezza sociale, economica e anche culturale. Particolare attenzione verrà dedicata alla costante cura che tali realtà hanno per la qualità dei prodotti, per la loro gestione, per le iniziative che promuovono e sponsorizzano sul territorio e che le rendono punti di riferimento affidabili per le comunità locali. Questo studio economico-aziendale, politologico e sociale vuole scoprire ragioni e condizioni che hanno favorito la nascita e il consolidamento di queste aziende, spesso basate su un’architettura familiare. E sottolinea la necessità di un pieno riconoscimento e di una legittimazione della leadership del settore alimentare all’interno del più ampio sistema economico-sociale italiano.”
(Federalimentare)
ACCISE: PRODUTTORI DI BEVANDE ALCOLICHE CON FEDERALIMENTARE SI APPELLANO AL GOVERNO LETTA PER SCONGIURARE ULTERIORI AUMENTI FISCALI.
Roma, settembre 2013 -
AssoBirra, AssoDistil, Federvini assieme a Federalimentare, la Federazione dell'industria alimentare italiana che rappresenta oltre 6000 aziende e 405.000 addetti, hanno scritto una lettera urgente al capo del Governo Enrico Letta per scongiurare ogni ulteriore aumento delle accise sulle bevande alcoliche, già colpite dagli aumenti introdotti con il decreto legge 91/2013 di agosto. Nella lettera, i Presidenti delle Associazioni Alberto Frausin, Antonio Emaldi, Lamberto Vallarino Gancia e, a sostegno, Filippo Ferrua Magliani chiedono un incontro al Presidente Letta per presentare i dati sull'andamento dei settori, affinché il legislatore faccia una valutazione attenta prima di introdurre ulteriori inasprimenti fiscali sulle bevande alcoliche. "Nonostante siano già stati deliberati degli aumenti per i due prossimi anni – si legge nella lettera - si torna ancora a parlare di possibili ulteriori aumenti e le voci trovano sempre forti echi allorché siano prossimi ad essere adottati nuove misure di intervento da parte del Governo." Ma la missiva congiunta ricorda che "anche se apparentemente di portata limitata, ogni aumento porta con sé importanti oneri amministrativi e finanziari che ne amplificano la portata". In questo particolare momento storico, a tutti sono richiesti sacrifici. Ma, senza alzare i toni, i produttori di bevande alcoliche hanno un invito da rivolgere alla politica: che venga scongiurato l'aumento delle accise sulle bevande alcoliche come strumento per fare cassa o, tantomeno, per eventuali formule di copertura. Il gettito delle accise si è infatti continuamente contratto per la crisi dei consumi alimentari: nel solo primo semestre del 2013 ha mostrato una contrazione superiore al -8%. Inoltre, sulle accise gli operatori si vedono addebitata anche l'IVA del 21% (imposta su imposta). È uno scenario che non ammette spazio per aumenti di sorta, se non mettendo a rischio la sopravvivenza di numerose piccole e medie imprese che operano sul territorio nazionale nella produzione e vendita delle bevande alcoliche. La Federazione ricorda, a tale proposito, il parere contrario espresso dalla Ragioneria Generale dello Stato sulla copertura indicata in Parlamento nel disegno di legge sugli esodati della scuola, "in quanto lo stesso, incrementando in modo consistente la tassazione sugli alcolici determina, in un contesto di difficoltà economiche diffuse, sicuri effetti regressivi, con diminuzione dei consumi e conseguente aumento dei consumi illegali, peraltro privi dei necessari controlli sanitari, correlati al fenomeno contrabbandiero."
(fonte federalimentare)
Roma, 03 luglio 2013 - -
EXPORT: UN "TAVOLO INTERNAZIONALIZZAZIONE" TRA INDUSTRIA ALIMENTARE E ISTITUZIONI PER SOSTENERE IL MADE IN ITALY ALIMENTARE NEI SUOI 12 MERCATI CHIAVE: