Importante operazione antidroga effettuata nella notte scorsa dalla Guardia di Finanza di Parma.
Nel corso del controllo economico del territorio, seguendo i movimenti di alcuni consumatori, i militari della Compagnia della Guardia di Finanza hanno scoperto, in un quartiere residenziale di Parma, un garage trasformato in vera e propria serra adibita alla coltivazione di marijuana.
Il locale, le cui finestre erano state oscurate con pannelli in cartone, era perfettamente attrezzato per produrre e confezionare lo stupefacente; in particolare, era dotato di numerose lampade sospese ad infrarosso, collegate a timer, utilizzate per illuminare e creare il giusto tepore e far crescere le piante in un ambiente adatto, oltre che di attrezzature costose e sofisticate, ventilatori, condizionatori, deumidificatori, sacchi di terriccio, concime liquido nonché un sistema di irrigazione.
I finanzieri hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro oltre 80 piante di marijuana in infiorescenza, tutte con un'altezza compresa tra gli 80 ed i 120 cm, coltivate all'interno di strutture appositamente microclimatizzate. Oltre a ciò, circa 250 grammi di sostanza già essiccata, pronta per lo spaccio.
Una persona, colta in flagranza, è stata tratta in arresto e posta a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.
Si tratta di un giovane di 26 anni, parmigiano, presso la cui abitazione sono stati rinvenuti ulteriori 3 grammi di marijuana e due piantine di mezzo metro circa. Denunciata a piede libero, alla Procura della Repubblica di Parma, la proprietaria dell'appartamento, sua convivente.
Il valore dello stupefacente sequestrato, al dettaglio, ammonta complessivamente a circa 80.000 euro.
L'operazione realizzata conferma che la Guardia di Finanza, oltre ad assolvere lo specifico mandato Istituzionale quale organo di Polizia Economica Finanziaria, mantiene sempre alta l'attenzione per il contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti in città e nei paesi della provincia.
W.E.L, nigeriano di 25 anni, è stato colto sul fatto mentre cedeva la droga a un altro straniero. Gli appostamenti di agenti in borghese hanno consentito di recuperare 50 gr di marijuana che lo straniero aveva nascosto in attesa di rifornire i pusher al dettaglio nella zona del Parco Pertini.
MODENA – Era arrivato nel 2015 nell'ambito dell'operazione Mare Nostrum, W.E.L, nigeriano di 25 anni che nella mattinata di venerdì 6 ottobre è stato arrestato dalla Polizia Municipale di Modena e processato per direttissima.
L'uomo è stato fermato dagli agenti nel pomeriggio del 5 ottobre, dopo che era stato colto sul fatto mentre cedeva un modesto quantitativo di droga a un altro straniero. "Non ho niente, guardate", ha dichiarato gli agenti, sperando che la modica quantità di droga rientrasse nel consumo personale. Non sapeva, però, che gli altri agenti in borghese, appostati nel parco Pertini, lo stavano da tempo tenendo d'occhio e un'ora prima lo avevano visto nascondere in un cestino due involucri scuri, prima di andarsi a sedere su una panchina a una ventina di metri di distanza per controllare la situazione.
I pacchetti, poi recuperati dagli uomini della Municipale, contenevano circa 20 grammi di marijuana, quantitativo assai superiore all'uso personale e ai pochi grammi ceduti per qualche decina di euro. Il nigeriano, con molta probabilità, era il "grossista" che riforniva giornalmente i pusher della zona del Parco Pertini, nascondendo la gran parte della "merce" in attesa della vendita, proprio per non farsela trovare addosso durante eventuali controlli. I sospetti sulla sua attività erano stati ulteriormente confermati dalla testimonianza di un "cliente" che, fermato dalle Forze dell'Ordine pochi giorni prima, lo aveva riconosciuto e fornito indicazioni importanti sulla sua identificazione e sulle sue abitudini.
Gli uomini della Municipale hanno poi perquisito l'appartamento dove il nigeriano vive insieme ad altri richiedenti asilo nell'ambito del programma di accoglienza, dove hanno trovato e sequestrato una valigia contenente 4900 euro in contanti, tutti in banconote da 20 e 50 euro, ritenute frutto dei traffici illeciti, e cinque telefoni cellulari. Gli altri stranieri che condividevano con il pusher l'appartamento sono invece risultati ignari di tutto, incensurati e non noti tra i frequentatori abituali del parco.
Durante il processo per direttissima, il giudice ha convalidato l'arresto e sottoposto W.E.L all'obbligo di firma presso la Polizia Giudiziaria, rimandando il dibattimento. L'uomo, infatti, ha presentato ricorso contro il mancato rinnovo del permesso di soggiorno, dal momento che la Commissione Territoriale competente ha respinto la sua richiesta di asilo. In attesa della decisione definitiva, la situazione è congelata e lo straniero rimane in Italia.
I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro hanno arrestato un ventottenne africano per droga.
Il giovane, giunto in Italia dalla Repubblica Democratica del Congo, è stato fermato lunedi sera dai militari, tra via Aristotile Fioravanti e via Piero Gobetti, mentre stava spacciando marijuana a un diciottenne di Bologna.
L'acquirente e il venditore sono stati identificati e perquisiti, dopodiché, il primo è stato accompagnato in caserma e rinchiuso in cella, in attesa dell'udienza di convalida dell'arresto prevista per la mattina odierna, mentre il secondo è stato segnalato alla Prefettura di Bologna per uso personale di sostanze stupefacenti.
La sostanza stupefacente rinvenuta durante il servizio, pari a 7,4 grammi, è stata sequestrata.
Il giovane congolese, già noto alle Forze di Polizia per precedenti analoghi episodi, è stato recentemente "cacciato" dalla Provincia di Rimini con l'applicazione della misura cautelare del divieto di dimora in quella Provincia poiché ritenuto responsabile di altri reati contro il patrimonio.
Nell'ambito del programma dei "servizi straordinari antidroga" disposti dal Questore di Parma, nella giornata di ieri 12 settembre 2017, è stata effettuata un'accurata attività di prevenzione e contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti nei pressi di piazzale Carlo Alberto Dalla Chiesa, via San Leonardo e viale dei mille.
Il servizio antidroga ha visto l'impiego di un articolato contingente composto da personale della Squadra Mobile e delle Volanti, due unità cinofile antidroga della Questura di Bologna, una pattuglia della Polfer di Parma, due pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia, una squadra del Reparto Mobile di Milano ed una pattuglia della Polizia Municipale.
Durante i controlli effettuati nella zona antistante la stazione e nei pressi di via San Leonardo, sono stati controllati 41 cittadini stranieri e sequestrati, a cari di ignoti, circa 66 grammi di marijuana; in zona viale dei mille sono stati intercettati e controllati 5 stranieri e, grazie all'intervento dei cani antidroga, sono stati recuperati altri 240 grammi di marijuana sequestrata a carico di ignoti.
Nel corso del servizio svolto, inoltre, 3 persone prive di documenti sono state accompagnate in Questura per accertamenti al termine dei quali, a carico di un cittadino nigeriano irregolare sul territorio Nazionale, veniva emesso decreto di espulsione.
Nella giornata di ieri, personale della Squadra Volante e della Squadra Mobile, nel corso di due distinte operazioni, ha proceduto all'arresto di tre nigeriani per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Nel corso di un mirato servizio finalizzato al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti nelle zone di via Gramsci, del Parco XXII aprile e di quelle limitrofe, agenti in servizio presso la Squadra Mobile hanno fermato un cittadino nigeriano O.H., di anni 21, sedicente, clandestino e censurato, gravato da numerosi precedenti di Polizia, che, accortosi della presenza della Polizia, aveva cercato invano di darsi alla fuga a bordo di una bicicletta.
Trovato in possesso di grammi 20,2 di marijuana, O.H. è stato accompagnato in Questura per ulteriori accertamenti e ivi trattenuto in stato di arresto in attesa del processo con rito direttissimo.
Intorno alle 23.00, una pattuglia della Squadra Volante ha fermato in via Rangoni all'altezza del parco pubblico, una donna J.L., di anni 43 e E.F., di anni 31, entrambi nigeriani e censurati, sopresi a cedere una dose di sostanza stupefacente ad una ragazza.
La perquisizione dei due soggetti, estesa anche all'abitazione, ha dato esito positivo; sono state sequestrate banconote per un totale di euro 1580,00, sostanza stupefacente del tipo cocaina ed eroina per un peso complessivo di circa 30 grammi, suddivisa in dose preconfezionate, nonché materiale per il confezionamento della droga.
I due nigeriani sono stati trattenuti presso le celle di sicurezza della Questura, come disposto dal Magistrato di Turno, in attesa del processo con rito direttissimo.
In data 07.09.2017, verso le ore 21.40, la volante stava pattugliando la zona di viale vittoria / viale dei Mille, al fine di prevenire lo spaccio di sostanza stupefacente.
Durante il pattugliamento, giunti in via Don Giovanni Minzoni, notavano un cittadino nigeriano a bordo di una bicicletta. Lo straniero, accortosi della presenza della volante, lanciava in terra un involucro di colore nero e tentava di scappare in sella alla sua bicicletta ma veniva prontamente bloccato dagli agenti.
Gli operatori accertavano quindi che il fermato, A.E. nigeriano classe 1992, aveva lanciato a terra un involucro contenente circa 4 grammi di sostanza stupefacente.
Lo straniero veniva quindi accompagnato in Questura dove veniva sottoposto a rilievi segnaletici, in quanto privo di documenti identificativi, e denunciato in stato di libertà per il reato di possesso di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, mentre la sostanza veniva appositamente sequestrata.
Via Emilio Lepido, giovane nigeriano tratto in arresto per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio.
Parma: Ieri 25.08.2017 in Via Emilio Lepido una Volante della Questura di Parma procedeva al controllo di un giovane nigeriano. Lo stesso mentre transitava a bordo della sua bicicletta in Via Emilio Lepido direzione Centro Città, invitato a fermarsi dagli operatori di Polizia al fine di procedere all'identificazione, cercava di eludere il controllo invertendo repentinamente la direzione di marcia. I due agenti prontamente bloccavano ed immobilizzavano la persona sospetta che, sottoposta a perquisizione personale, veniva trovato in possesso di 107.5 g di sostanza stupefacente del tipo MARIJUANA e di 0.4 g di ECSTASY.
Il soggetto A.M., classe 1991, pregiudicato, veniva tratto in arresto ed associato agli istituti Penitenziari di Via Burla, in attesa del rito direttissimo.
Bologna – Wuppertal, 24 agosto 2017 – Arrestata in Germania dalla Polizia tedesca una delle nigeriane coinvolte nell'operazione "Falsa speranza".
La Polizia tedesca ha eseguito un mandato di arresto europeo nei confronti di una ventisettenne nigeriana, destinataria del provvedimento emesso a seguito dell'operazione "Falsa speranza", un'indagine dei Carabinieri della Compagnia Bologna Centro, coordinati dalla Procura della Repubblica di Bologna, tesa a smantellare un'associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione
In attesa dell'estradizione, la donna, individuata a Wuppertal (una città extra circondariale tedesca situata nel Land della Renania Settentrionale-Vestfalia), su indicazione degli stessi Carabinieri di Bologna, è stata rinchiusa in carcere.
Bologna, 25 luglio 2017 – Alimentavano tratta di giovani nigeriane per sfruttarle: "Operazione falsa speranza" smantellata dai Carabinieri della Compagnia Bologna Centro un'associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione.
Un'associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione ed all'ingresso illegale sul territorio nazionale, avente base operativa a Bologna e composta da 11 soggetti nigeriani, è il risultato dell' "Operazione Falsa Speranza" del Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro che questa notte ha eseguito un "Fermo di indiziato di delitto" nei confronti di tutti gli appartenenti all'agguerrito sodalizio criminale, interessando le Procure di Bologna, Modena, Bolzano e Crotone.
Il gruppo criminale investigato, cui vengono contestati numerosi reati ed interamente composto da nigeriani, aveva nel tempo creato un fiorente mercato degli schiavi in danno di ragazze nigeriane, minorenni e non, che venivano attirate in Italia attraverso la falsa speranza di un futuro migliore, salvo poi, attraverso ripetute violenze e minacce trovarsi ad essere sfruttate per esercitare il meretricio in varie città italiane ed estere. L'indagine è stata avviata nel luglio del 2016, a seguito della denuncia di una giovane donna nigeriana la quale, ingannata in patria da colei che è poi emerso essere la promotrice dell'organizzazione criminale investigata, giunta in Italia con la promessa di trovare una vita migliore, al rifiuto di esercitare il meretricio, era stata violentata da alcuni. Le violenze subite avevano cagionato alla giovane lesioni permanenti agli organi genitali, determinando l'asportazione di parte degli stessi, e la contrazione del virus del HIV.
L'attività investigativa dei militari del Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica di Bologna, ha portato all'individuazione di un'organizzazione criminale dedita ai trasferimenti clandestini di giovani donne africane che una volta giunte in Italia venivano obbligate con violenza a prostituirsi per ricomprarsi la libertà.
All'interno dell'associazione al cui vertice vi era una donna, trentottenne nigeriana, residente a Bologna, vi era una netta ripartizione dei ruoli tra coloro i quali erano deputati all'individuazione in Nigeria delle potenziali vittime, all'organizzazione del viaggio in Italia via Libia, alla fuga dai centri di accoglienza fino al trasferimento a Bologna nonché sodali deputati all'attività contabile ed alle "punizioni" delle vittime in caso di resistenze a vendere il proprio corpo per ripagare il debito contratto. A supporto dell'organizzazione una struttura presente nel continente africano per alimentare il flusso delle nuove schiave. Le illecite finalità procuravano ingenti guadagni all'associazione criminale, proventi che venivano reinvestiti nell'acquisto di nuove schiave ed in parte illecitamente reintrodotti nelle nazioni di origine.
Cattura
LEGENDA: 1) Nigeria – Benin City 2) Niger – Agadez 3) Libia – Sabha 4) Libia – Tripoli 5) Italia
Percorso totale di circa 6500 km
Le indagini hanno consentito altresì di dimostrare che la donna a capo dell'associazione oltre ad occuparsi di prostituzione, era una sorta di autorità parallela nella comunità nigeriana bolognese, a cui rivolgersi per entrare clandestinamente in Italia.
Verosimili attriti nella gestione delle illecite attività condotte, aveva portato il gruppo a dividersi in un'ulteriore cellula criminale dedita agli stessi traffici e gestita da un'altra nigeriana che si avvaleva a seconda delle necessità dell'associazione madre.
In sintesi, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro hanno scoperto un vero e proprio racket milionario della tratta di esseri umani destinati alla prostituzione, i cui proventi illeciti permettevano di alimentare il circolo vizioso della sottomissione e della violenza. L'importo del debito contratto, incrementato a dismisura rispetto a quanto realmente investito, è compreso tra i 40.000 e i 70.000 euro. L'estinzione dello stesso, garantito da ancestrali e temutissimi rituali di vuduismo, poteva richiedere anche parecchi anni, dipendendo dall'esercizio dell'attività di meretricio per decine di ore al giorno, spesso condotta anche senza protezioni. Ad attendere le donne sfruttate, dopo ore da incubo a prostituirsi vi erano alloggi disumani che condividevano nel cuore di Bologna.
La fase esecutiva ha determinato l'esecuzione di n. 11 fermi d'iniziativa a carico di altrettanti soggetti. Le operazioni di Polizia giudiziaria hanno coinvolto n. 4 Procure della Repubblica:
- Bologna (n. 8 fermi eseguiti – disposte n. 4 custodie cautelare in carcere/3 arresti domiciliari);
- Modena (n. 1 fermo eseguito – n. 1 convalidato – disposta n. 1 custodia cautelare in carcere)
- Crotone (n. 1 fermo eseguito – n. 1 convalidato – disposta n. 1 custodia cautelare in carcere)
- Bolzano (misura cautelare della custodia cautelare in carcere disposta da parte del G.I.P. di Bologna).
Attualmente localizzate e tratte in salvo n. 6 giovani malcapitate vittime di tratta e/o attualmente sfruttate.
Attività di perquisizione, condotte su Bologna – Modena – Crotone – Bolzano - Cesena – Torino, hanno determinato il sequestro di circa 15.000 euro, di denaro contante nigeriano ed inglese, nonché di documentazione di interesse.
All: Foto conferenza stampa – Comando Provinciale Carabinieri Bologna.
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Marzabotto, 24 agosto 2017 – Ladri e ricettatori: coppia di coniugi denunciati dai Carabinieri.
I Carabinieri della Stazione di Marzabotto hanno denunciato una coppia di coniugi bolognesi, trentasettenni, per tentato furto aggravato e ricettazione in concorso. I due soggetti sono stati identificati durante un servizio di controllo finalizzato al contrasto dei reati predatori che i militari stavano effettuando in via dell'Industria, nei pressi dell'officina "Felci Gomme". All'arrivo dei Carabinieri, la coppia si trovava all'interno dell'azienda e stava caricando dei cerchi per auto nel vano di carico di un furgone in uso agli stessi. Dopo aver escluso che i due stessero lavorando onestamente, i militari hanno scoperto che si trattava di una coppia di ladri professionisti con precedenti di polizia per reati specifici. La donna era stata arrestata il 21 febbraio 2015 dai Carabinieri di Zola Predosa mentre stava rubando assieme al figlio di 8 anni (v. comunicato stampa del 23 febbraio 2015 – all'epoca trentacinquenne). I cerchi per auto, asportati da uno scaffale dell'azienda, sono stati restituiti al legittimo proprietario, mentre all'interno del furgone sono stati rinvenuti una trentina di kg di oggetti in rame ed ottone, la cui provenienza è sospetta.
Zola Predosa, 23 febbraio 2015 – A 8 anni aiuta la madre a rubare. Trentacinquenne arrestata dai Carabinieri.
I Carabinieri della Stazione di Zola Predosa hanno arrestato una 35enne di Bologna per furto aggravato in concorso. Alle ore 19:00 di sabato, la Centrale Operativa del 112 ha ricevuto la segnalazione di un furto in atto all'interno dell'isola ecologica, per la raccolta differenziata dei rifiuti, situata in via Roma. Giunti sul posto, i militari hanno visto tre persone e un bambino allontanarsi da un mucchio di materiale elettrico accatastato all'esterno dell'isola ecologica e scappare in direzione dei campi. Dopo una decina di minuti, fallito il tentativo di rintracciare i soggetti, i Carabinieri sono tornati sulla scena del delitto e hanno trovato la 35enne che, aiutata dal figlio di 8 anni, era tornata sul posto per caricare la refurtiva nel furgone: due scatole di cartone contenenti 100 sacchi di immondizia nuovi e del materiale elettrico. Come disposto dall'Autorità Giudiziaria, la donna, gravata da numerosi precedenti di polizia, è stata accompagnata a casa unitamente al figlio, in attesa di essere tradotta in Tribunale per l'udienza di convalida dell'arresto prevista per questa mattina.
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Castel San Pietro Terme, 24 agosto 2017 – Fumare fa male: sei giovani segnalati alla Prefettura per droga.
I Carabinieri della Compagnia di Imola, durante un servizio antidroga eseguito per le strade di Castel di San Pietro Terme, hanno segnalato sei giovani alla Prefettura di Bologna per detenzione per uso personale di stupefacenti, perché trovati in possesso di alcuni grammi tra hashish e marijuana. Si tratta di un illecito di tipo amministrativo, quello che i militari hanno contestato ai ragazzi, in particolare a quattro di loro, perché nei confronti degli altri due, essendo minorenni, è stato necessario l'intervento dei genitori. La droga è stata sequestrata dai Carabinieri.
Di seguito, una nota informativa dei Carabinieri di Imola, in particolare rivolta ai giovani, sulle conseguenze provocate dall'uso delle sostanze stupefacenti:
Violazioni amministrative
Nel corso dei vari controlli antidroga si è chiaramente percepito che i giovani controllati, oltre ad ignorare gli effetti dannosi per la loro salute, solitamente non hanno neanche cognizione delle sanzioni amministrative conseguenti all'uso personale di sostanze stupefacenti. Il Testo unico sulla droga (D.Lgv.309/1990) prevede: "Chi, per uso personale, acquista, possiede riceve o comunque detiene stupefacenti è sottoposto, per un periodo da un mese ad un anno, secondo la tipologia dello stupefacente, alla sospensione della patente di guida o del certificato di idoneità alla guida di ciclomotori o al divieto di conseguirli per un periodo fino a tre anni; alla sospensione della licenza di porto d'armi o divieto di conseguirla; sospensione del passaporto e di ogni altro documento equipollente o divieto di conseguirli; sospensione del permesso di soggiorno per motivi di turismo o divieto di conseguirlo se cittadino extracomunitario. Le sanzioni sono cumulabili tra loro.
Inoltre, qualora ricorrano i presupposti, il Prefetto invita la persona trovata in possesso di stupefacenti a seguire appositi programmi terapeutici e socio-riabilitativi.
Se l'interessato è persona minore di età, il Prefetto, qualora ciò non contrasti con le esigenze educative, convoca i genitori o chi ne esercita la potestà, li rende edotti delle circostanze di fatto e dà loro notizia circa le strutture per i programmi terapeutici. Se è straniero il questore ne tiene conto per le valutazioni di competenza in sede di rinnovo del permesso di soggiorno.
Particolare tenuità
Solo nei casi di particolare tenuità della violazione ed in presenza di elementi tali da far presumere che la persona si asterrà, per il futuro, dal commettere nuovamente la violazione, in luogo della sanzione, e limitatamente alla prima volta, il Prefetto può definire il procedimento con il formale invito a non fare più uso delle sostanze stesse, avvertendo il soggetto delle conseguenze a suo danno.
Disponibilità dei veicoli a motore
Ove, al momento dell'accertamento, la persona trovata in possesso di stupefacente per uso personale abbia la diretta e immediata disponibilità di veicoli a motore (quindi, anche nel caso in cui non sta guidando ed il mezzo è parcheggiato), gli organi di polizia procedono altresì all'immediato ritiro della patente di guida. Qualora la disponibilità sia riferita ad un ciclomotore, gli organi accertatori ritirano anche il certificato di idoneità tecnica, sottoponendo il veicolo a fermo amministrativo. Il ritiro della patente di guida, nonché del certificato di idoneità tecnica e il fermo amministrativo del ciclomotore hanno durata di giorni trenta.
Potenziale pericolo per la sicurezza pubblica
Inoltre "qualora in relazione alle modalità od alle circostanze dell'uso" si ritenga che dall'uso personale "possa derivare pericolo per la sicurezza pubblica", qualora l'interessato risulti già condannato, anche non definitivamente, per reati contro la persona, contro il patrimonio, per fatti inerenti gli stupefacenti o per violazione alle norme sulla circolazione stradale, può essere inoltre sottoposto ad una o più delle seguenti misure (per una durata massima di due anni):
- obbligo di presentarsi almeno due volte a settimana presso il locale ufficio della Polizia di Stato o presso il comando dell'Arma dei carabinieri territorialmente competente;
- obbligo di rientrare nella propria abitazione, o in altro luogo di privata dimora, entro una determinata ora e di non uscirne prima di altra ora prefissata;
- divieto di frequentare determinati locali pubblici;
- divieto di allontanarsi dal comune di residenza;
- obbligo di comparire in un ufficio o comando di polizia specificamente indicato, negli orari di entrata ed uscita dagli istituti scolastici;
- divieto di condurre qualsiasi veicolo a motore (questa per una durata massima di anni quattro).
La Volante della Questura di Modena ha notato l'uomo mentre si aggirava furtivo nel cortile di un palazzo. Nell'appartamento dell'uomo trovato un vero e proprio magazzino della droga.
Modena, 24 novembre 2016
E' nato tutto da un'attività di controllo del territorio l'operazione di polizia giudiziaria condotta dalla Squadra Volante della Questura che la notte di martedì 23 novembre, ha notato un uomo che tentava di defilarsi in un cortile condominiale.
Bloccato è stato trovato in possesso di alcune dosi di cocaina, ma le successive attività di perquisizione hanno consentito di sequestrare, all'interno dell'abitazione ben 44 kg di marijuana confezionata in balle; 92 grammi di cocaina; 44 grammi di hashish, un bilancino di precisione; un barattolo di sostanza da taglio: creatina monoidrata e una pistola Beretta cal. 7,65 rifornita di 8 munizioni. Rinvenute anche banconote false.
Si tratta di M.D., albanese, clandestino, di 29 anni, già destinatario di provvedimenti di contrasto all'immigrazione clandestina dimorante a Modena in zona Morane. L'uomo è stato sottoposto al fermo del P.M. convalidato dal Tribunale di Modena. Lo stupefacente, rinvenuto nell'abitazione, era destinato a rifornire giovani del capoluogo.
Panetto di hashish davanti alla scuola, i genitori lo consegnano alla Polizia Municipale: probabilmente abbandonato da un frequentatore abituale della zona.
Piacenza, 18 ottobre 2016
Questa mattina, durante il consueto servizio di viabilità davanti al plesso scolastico di via Alberoni, un'agente della Polizia Municipale è stata avvicinata da alcuni genitori che avevano notato un piccolo involucro sospetto vicino all'ingresso dell'edificio.
L'agente della neonata sezione Servizi specifici ha recuperato il pacchetto, contenente una sostanza resinosa, consegnandolo alla sezione di Polizia Giudiziaria del Comando di via Rogerio per la pesatura – circa 12.5 grammi – e gli esami del caso, che hanno confermato l'ipotesi che si trattasse di uno stupefacente, in particolare hashish.
"L'involucro – commenta il comandante Stefano Poma – è stato probabilmente abbandonato da un frequentatore abituale della zona, a seguito dell'intensificarsi dei controlli da parte delle Forze dell'Ordine. Quanto accaduto stamani conferma anche l'importanza del servizio che la Polizia Municipale svolge nei pressi delle scuole, come fondamentale momento di contatto con i cittadini: laddove, come dimostra il caso odierno, si instaura un rapporto di fiducia che favorisce il dialogo, la collaborazione reciproca rende ancor più efficace e capillare la tutela della sicurezza. Colgo l'occasione, a questo proposito, per ringraziare i genitori che prontamente si sono rivolti alla nostra agente".