Resta stabile la produzione nello stabilimento modenese della Maserati.
Tra gennaio e giugno dal plant di via Ciro Menotti sono uscite 600 MC20, dieci vetture in meno rispetto al primo semestre dell'anno scorso.
Si è chiuso ieri – giovedì 22 aprile – il contratto di solidarietà alla Maserati di Modena, aperto a fine 2018. Da lunedì prossimo 26 aprile inizia la produzione della MC20, la nuova supercar interamente concepita a Modena.
Proseguono anche negli stabilimenti modenesi della Case New Holland Italia il blocco degli straordinari e di tutte le forme di flessibilità proclamato l'altro giorno dai sindacati Fim-Cisl, Uilm-Uil, Fismic, Uglm-Ugl e Aqcf per protestare contro la rottura della trattativa per il ccsl (contratto collettivo specifico di lavoro) del gruppo Fiat Chrysler Automobiles.
Modena, 18 giugno 2014 -
«Nell'ultimo incontro sindacati-azienda non è stato possibile trovare un accordo sull'una tantum per il 2014. A fronte dei 390 euro richiesti da noi, – spiega il segretario provinciale della Fim Claudio Mattiello, che fa parte della delegazione trattante - FCA ne ha offerti 250, cioè un terzo in meno. Se l'azienda ha la volontà di proseguire la discussione, deve essere disponibile ad accettare una mediazione che tenga conto delle esigenze di entrambi, avvicinando le distanze sugli aspetti economici e normativi ancora aperti».
I sindacati presenti al tavolo (Fiom non partecipa) sono convinti di aver messo in campo proposte responsabili che tengono conto di un corretto equilibrio tra azienda e lavoratori. Mattiello fa capire che se queste proposte non fossero recepite, si finirebbe con il mettere in discussione le relazioni sindacali in tutti gli stabilimenti FCA; a quel punto si potrebbe arrivare anche una protesta più ampia, come lo sciopero in tutto il gruppo. «Per questo motivo ci auguriamo che FCA rifletta sulle possibili mediazioni e ci convochi entro questa settimana, evitando così – conclude il segretario provinciale della Fim-Cisl - il protrarsi di una situazione di conflitto per ora solo agli inizi».
(Fonte: ufficio stampa Federazione Italiana Metalmeccanici)
Dopo la denuncia di Domenico Chiatto, responsabile delle politiche del mercato del lavoro per la segreteria provinciale Cisl, del blocco delle autorizzazioni a novembre, per il pagamento delle indennità della cassa integrazione guadagni in deroga, anche la Fim-Cisl di Modena esprime forte preoccupazione per il mancato finanziamento della cassa integrazione in deroga e chiede, oltre al rifinanziamento, la possibilità di prolungare la scadenza oltre l'attuale termine del 30 giugno 2014.
Modena, 29 maggio 2014 -
Il comunicato -
«Nel 2013 le ore di cig autorizzate a Modena per il settore metalmeccanico sono state 5,3 milioni, di cui il 30 per cento in deroga – spiega il segretario provinciale della Fim Claudio Mattiello - Nel primo quadrimestre di quest'anno siamo già a 2,5 milioni di ore, cui vanno aggiunte le sospensioni Eber, il fondo bilaterale Emilia-Romagna di sostegno al reddito per le imprese artigiane. Nei primi due mesi dell'anno Eber ha affrontato circa 500 crisi aziendali, 200 delle quali coinvolgono aziende metalmeccaniche. Questi dati confermano che la situazione è ancora grave e richiede misure straordinarie». Per il sindacato dei metalmeccanici della Cisl non è accettabile che migliaia di lavoratori modenesi non possano percepire l'indennità della cig in deroga, con l'aggravante di non sapere cosa li attende dopo il 30 giugno, quando scadrà l'accordo sugli ammortizzatori sociali in deroga firmato a marzo da sindacati e Regione Emilia-Romagna. «Difficile pensare che si possano aspettare i tempi della legge delega sulla riforma degli ammortizzatori sociali depositata in Parlamento – aggiunge Mattiello - Auspichiamo un confronto tra sindacati e governo per dare subito una risposta concreta ai problemi dei lavoratori, non solo metalmeccanici, che in questa situazione – conclude il segretario provinciale della Fim-Cisl - non sanno come sostenere le loro famiglie».
(Fonte: ufficio stampa Fim Modena)