I carabinieri della stazione di Parma centro hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla corte d’appello di Roma terza sezione penale nei confronti di un cittadino italiano nato a Roma classe 92 residente a Parma celibe censurato.
Lo stesso sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per il reato di maltrattamenti in famiglia veniva tradotto presso la casa circondariale di Parma.
Il soggetto che vanta numerosi precedenti sia per reati contro il patrimonio (rapina, furto) che reati In materia di stupefacenti, si è reso più volte responsabile dal 2015 ad oggi di resistenza a pubblico ufficiale e di maltrattamenti in famiglia.
In particolare il primo episodio risale al 7 dicembre 2015 quando a Milano aveva aggredito e minacciato di morte l’allora compagna ,dopo averla sbattuta violentemente contro il muro e ferita ad una mano con il collo di una bottiglia veniva tratto in arresto.
Il 27 ottobre 2017 solo grazie all’intervento dei vigili del fuoco e del nucleo operativo di Vimercate-Milano si riusciva a liberare l’allora compagna trattenuta contro la propria volontà all’interno dell’abitazione. Il soggetto veniva tratto in arresto per resistenza a pubblico ufficiale sequestro di persona.
Il 13 gennaio 2019 si rendeva nuovamente responsabile di maltrattamenti in famiglia nei confronti dei genitori ,Che di fronte all’ennesimo episodio non potevano far altro che denunciarlo. Veniva nuovamente arrestato e condannato a scontare la pena nel carcere di Regina Coeli.
Attualmente ristretto in Parma nel regime degli arresti domiciliari, A causa di sopraggiunte esigenze della famiglia che l’ospitava, veniva su disposizione della corte di appello di Roma condotto presso la casa circondariale di Parma.
Nell’ambito dei servizi finalizzati al contenimento dell’emergenza Covid i carabinieri della compagnia di Parma hanno:
Arrestato
Un cittadino Nigeriano classe 90 domiciliato a Parma per evasione in quanti sottoposto alla misura degli arresti domiciliari. Il soggetto Veniva fermato nel piazzale Carlo Alberto dalla Chiesa e sanzionato amministrativamente per le violazioni ai sensi del DPCM del 10 aprile 2020. Lo stesso non fornirva alcuna giustificazione in merito al suo allontanato dal luogo di detenzione. Attualmente in attesa del processo per rito direttissimo.
Deferito in stato di libertà alla locale procura della Repubblica
- un cittadino cambiano classe 99 in Italia senza fissa dimora censurato perché a seguito di perquisizione personale veniva trovato in possesso di 40 g di sostanza stupefacente del tipo marijuana
- un cittadino marocchino classe 98 residente a Monticelli terme censurato perché trovato in possesso di circa 4 g di sostanza stupefacente del tipo hashish
- un cittadino moldavo classe 93 residente a Parma in quanto trovato in possesso di un coltello con lama lunga 12 cm all’interno della propria autovettura
- un cittadino italiano classe 78 residente a Parma censurato poiché trovato in possesso di arnesi atti allo scasso
Segnalato alla locale prefettura per uso personale di sostanze stupefacenti
- cittadino della Guinea classe 2001
- cittadino italiano classe 91
- cittadino parmigiano classe 95 - cittadino moldavo classe 88 - cittadino della Costa d’Avorio classe 95
I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile hanno tratto in arresto per rapina impropria e lesioni personali aggravate una cittadina marocchina classe 94 residente a Piacenza con regolare permesso di soggiorno in quanto nei pressi del supermercato In’s di strada Argini era stata sorpresa mentre cercava di asportare della merce. L’arrestata una volta scoperta, Nel tentativo di darsi alla fuga, reagiva violentemente contro le addette alla vendita del negozio spintonandole e sferrando numerosi calci.
La pronta reazione delle commesse consentiva di bloccare quest’ultima fino all’arrivo della pattuglia. la refurtiva ammontante a 160 a euro circa di generi alimentari veniva immediatamente recuperate restituita l’avente diritto.
Termine formalità di rito è stata tradotta presso casa circondariale di Bologna.
Una delle due donne aggredite veniva giudicata dai sanitari dell’ospedale maggiore di Parma guaribile in giorni otto per aggressione con trauma contusivo gamba destra ed escoriazione
Sta tagliando un bosco, abbatte un albero sulla linea elettrica si sviluppa un pericoloso incendio boschivo. I Carabinieri Forestali identificano il responsabile.
Parma, 17 aprile 2020. I Carabinieri Forestali della Stazione di Solignano hanno indagato per incendio boschivo colposo un boscaiolo che nel tagliare alcuni alberi ne ha fatto cadere uno sulla linea elettrica, dalla rottura dei cavi si è generato un incendio di problematico spegnimento.
In località Tramonte del comune di Solignano un operatore stava tagliando un bosco quando, a causa dell’imperizia, negligenza e imprudenza un albero è stato fatto cadere su una linea elettrica aerea. Il cavo elettrico che è stato tranciato dalla caduta della pianta ha generato un cortocircuito, con innesco di un pericoloso incendio boschivo.
I Carabinieri forestali della Stazione di Solignano, prontamente intervenuti, dopo le valutazioni del caso e dopo aver raccolto preziose indicazioni anche grazie al Metodo delle Evidenze Fisiche, un protocollo di indagine specifico per la ricerca dei responsabili degli incendi forestali, hanno indagato per incendio boschivo colposo il soggetto, presente sul luogo, che stava tagliando le piante. La pena prevista per questo reato è la reclusione da uno a cinque anni.
Sono in corso approfondimenti per verificare se, alla luce della recentissima normativa sull’emergenza coronavirus, il bosco potesse essere tagliato da chi stava operando. Infatti dal 14 aprile gli operatori del settore forestale (imprese forestali iscritte all’albo regionale e aziende agricole inserite in apposito elenco) possono riprendere le attività, ma ad esempio i tagli boschivi per autoconsumo da parte di privati cittadini possono essere eseguiti solo in presenza di una effettiva situazione di necessità.
I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Parma hanno arrestato in flagranza dei reati di cui agli artt. 600 ter comma 3 (Pornografia minorile) e 600 quater comma 1 e 2 (Detenzione di materiale pornografico) del codice penale, S. A., parmigiano, classe 1983.
In particolare, a seguito di perquisizione domiciliare disposta dalla Procura della Repubblica di Parma, i militari hanno rinvenuto nella disponibilità dell’indagato, su supporti informatici, documenti pedopornografici per un totale di 22 gigabyte contenenti complessivamente 4173 fotogrammi e 300 video.
Contestualmente si appurava che sul computer portatile in uso all’indagato era installato un software di file sharing all'interno del quale erano in fase di download 925 file, alcuni dei quali di pornografia minorile. Tutto il materiale è stato sottoposto a sequestro.
L’indagato è stato quindi tradotto presso il carcere di Parma, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
I carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Parma hanno tratto in arresto per rapina e violenza sessuale un cittadino nigeriano classe 96 in Italia senza fissa dimora, celibe, disoccupato, con numerosi precedenti.
Ieri mattina, alle ore 6:50, nei pressi del parcheggio dell’ospedale maggiore di Parma dopo averla seguita a piedi l’arrestato approfittava di qualche attimo di distrazione dell’infermiera impiegata presso l’ospedale, ove doveva intraprendere il turno, per rapinarla.
Dopo aver aperto violentemente lo sportello della macchina per racimolare i pochi spiccioli contenuti all’interno, tentava di asportargli il veicolo.
La pronta reazione della vittima, nonostante le numerose minacce e la forza dell’uomo, richiamavano l’attenzione di una collega che immediatamente sopraggiungeva sul posto e nel mentre componeva il numero di emergenza.
I militari prontamente riuscivano a trarre in arresto il cittadino nigeriano già gravato da numerosi reati contro il patrimonio. Al termine delle formalità di rito è stato tradotto presso la casa circondariale di Parma
I carabinieri della stazione di Sorbolo Mezzani sono stati contattati dall’assistente sociale di quel comune per trovare una soluzione ad una problematica di un cittadino, classe 1945, che aveva difficoltà a prelevare dei contanti in banca.
In particolare il soggetto, vista l’età, è destinatario del servizio di assistenza domiciliare relativa alla fornitura di beni di prima necessità. Tuttavia, a causa della situazione epidemiologica, alcuni servizi offerti sono stati sospesi, e l'uomo non riusciva a disporre dei soldi per poter pagare i servizi domiciliari.
Non essendo titolare di patente di guida era perciò impossibilitato a recarsi personalmente presso l’Istituto bancario a prelevare dal suo conto corrente la somma di cui necessitava.
I carabinieri della stazione allertavano pertanto la direttrice della banca, filiale di Colorno, nella quale trovavano un’attenta e comprensiva interlocutrice. Una volta ottenuta la delega dell’anziano i militari si prodigavano al fine di poter prelevare al suo posto la domanda ma di cui necessitava
Carabinieri Forestali verificano il rispetto delle misure urgenti per fronteggiare l’emergenza da COVID-19. Controllati molti ambienti naturali del parmense.
Parma, 7 aprile 2020. I Carabinieri Forestali della provincia di Parma stanno svolgendo una intensa attività di controllo negli ambiti collinari, montani, lungo i fiumi, i torrenti e i laghi per verificare che chi frequenta questi ambienti rispetti le normative che precludono assembramenti e presenze non necessarie.
Le dieci Stazioni dei Carabinieri Forestali della provincia di Parma stanno svolgendo una intensa attività di controllo negli ambienti nei quali usualmente svolgono i loro servizi, per verificare il rispetto delle misure di contenimento che impediscono assembramenti di persone e presenze sul territorio non giustificate da motivi di necessità.
Sono stati percorsi, anche con pattuglie appiedate, alcuni tratti di argini e sponde di fiumi e torrenti, diversi ambiti collinari e montani e diversi tratti di viabilità minore in ambiente agricolo. Sono state oltre duecento le persone controllate e le verifiche condotte hanno portato ad elevare quindici sanzioni amministrative, relative ad attività non permesse e non giustificate da una indifferibile necessità, per circa settemila euro.
In particolare alcuni frequentatori degli ambienti naturali stavano pescando, altri praticavano attività sportive o escursionistiche lontano dalla residenza o dal domicilio, altri stavano effettuando, pur non essendo agricoltori, la combustione di residui vegetali su loro terreni, altri lavoravano in cantieri edili, o prelevavano materiale inerte sulle sponde del fiume, diversi si dedicavano al taglio della legna da ardere o ad attività selvicolturali negli ecosistemi forestali.
I controlli verranno intensificati nei giorni prossimi e nelle giornate di Pasqua e Pasquetta con particolare attenzione al transito verso le seconde case in collina e montagna e alle concentrazioni di persone per scampagnate e pic nic nelle aree protette, nei parchi naturali e nei boschi.
Parma 3 aprile 2020 - I militari del nucleo operativo e radiomobile di Parma hanno proceduto a due denunce a piede libero nei confronti di un cittadino crotonese classe 87 residente a Parma e di una cittadina napoletana classe 93 residente a Colorno.
I due soggetti, nei giorni scorsi e in modo separato, si erano recati presso il supermercato Esselunga rispettivamente di via Colaianni e di via Emilia est e avevano tentato di superare le casse con prodotti cosmetici ed alcolici per un valore di circa 400 € cadauno. Un tentativo però fallito per entrambi e la refurtiva
recuperata e restituita agli aventi diritto.
In particolare l’uomo aveva occultato, all’interno del suo zaino e dentro il giubbotto, le bottiglie di materiale sottratto per poi tentare di superare la barriera delle casse e pagare soltanto tre confezioni di acqua naturale.
L'uomo è stato fermato dall’addetto alla vigilanza, il quale ha immediatamente ricevuto il supporto dai militari dell’arma.
La donna invece riusciva ad occultare le bottiglie del materiale all’interno della propria borsa personale per uscire dall’esercizio attraverso un’uscita di emergenza con la refurtiva e senza passare per le casse. Il personale addetto alla vigilanza, osservata tutta la scena, riusciva ad intervenire in tempo e a assicurarla ai militari.
In data 2.4.2020 i Carabinieri di Salsomaggiore, con la collaborazione dei Cc di Merate (Lecco) hanno dato esecuzione alla misura cautelare della custodia in carcere disposta dal Gip di Parma su richiesta della Procura di Parma (PM dott. Fabrizio Pensa) nei confronti di Serio Vincenzo per il reato di rapina aggravata.
La mattina del 10 febbraio scorso, con il volto travisato e minacciando con una pistola gli impiegati e i cittadini presenti, l’uomo aveva rapinato l’ufficio postale di Salsomaggiore Terme, allontanandosi con un “bottino” di circa 650 euro composto da banconote e monete.
Il 43enne, un siciliano pregiudicato e residente in provincia di Lecco, non è nuovo ad imprese del genere, avendo precedenti penali anche specifici. In passato aveva soggiornato anche nella cittadina termale in provincia di Parma e dunque conosceva bene i luoghi in cui aveva deciso di agire.
La sua identificazione è stata possibile grazie al notevole impegno investigativo dei militari della Compagnia di Salsomaggiore Terme che, coordinati dalla Procura di Parma, hanno portato avanti sin dal primo momento un meticoloso lavoro di raccolta e analisi di tutti i possibili elementi utili all’indagine, tra cui i filmati estrapolati dalle telecamere della videosorveglianza installate all’interno e all’esterno dell’ufficio postale, i tabulati telefonici e le dichiarazioni delle persone informate sui fatti (soprattutto i dipendenti dell’ufficio), elementi che, complessivamente analizzati, hanno permesso di ricostruire gli spostamenti dell’autore del fatto, il quale, subito dopo aver commesso la rapina non si è dato velocemente alla fuga ma si è addirittura intrattenuto per alcuni minuti in un parco nelle immediate vicinanze dell’ufficio postale.
In particolare, grazie alle dichiarazioni dei dipendenti si è riusciti ad ottenere una descrizione fisica del soggetto, e cioè della sua statura e del colore dei suoi occhi, ma non degli altri dettagli del volto, che era coperto.
Si è arrivati, inoltre, a individuare i capi d’abbigliamento utilizzati nel corso dell’azione delittuosa, confrontandoli con quelli che si possono osservare nelle immagini di videosorveglianza (di notevole importanza il giubbino, contraddistinto da un segno catarifrangente sul retro del cappuccio), nonché l’arma utilizzata per minacciare le persone presenti all’interno dell’ufficio postale.
Decisivo è stato, infine, quanto narrato da una persona informata sui fatti che conosceva il rapinatore e che ha fornito particolari utili alle indagini, tra cui i dettagli dei suoi spostamenti antecedenti e successivi alla rapina.
Tali dichiarazioni, pienamente riscontrate dalle risultanze dei tabulati telefonici dell’utenza in uso all’uomo, hanno consentito di giungere ad un quadro indiziario ritenuto grave anche dal Gip che ha emesso la misura cautelare.
In occasione della esecuzione della misura cautelare, avvenuta in provincia di Lecco, sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro dei capi di abbigliamento riconducibili a quelli utilizzati al momento della rapina, ovvero un giubbotto con striscia rifrangente sul cappuccio ed un paio di guanti neri.
Al termine della redazione degli atti l’indagato è stato tradotto presso la casa circondariale di Lecco in attesa di essere interrogato dal G.I.P. per esporre gli elementi in sua difesa