Parma, 15 settembre 2023 - Il destino dell’Italia, e dell’Europa, sembra sempre più collegato con quello che succede a Sud del Mediterraneo.
Da tempo la politica estera italiana guarda all’Africa e il Piano Mattei è solo l’ultima di una serie di proposte sul tavolo che cercano di costruire un nuovo approccio verso i paesi da cui partono molti dei migranti che arrivano sulle nostre coste.
Ma come affiancare da protagonisti Cina, Russia e Stati Uniti nella corsa agli investimenti in Africa? Come farlo in modo cooperativo con i referenti degli stati africani? Siamo ancora in tempo?
Anche l’Europa considera l’Africa sempre più centrale e indica la Sicilia come porta d’accesso strategica per l’energia del continente africano o meglio, “l’hub energetico verde di riferimento".
La posizione e struttura geografica dell’Italia sembrano destinarla ad un ruolo centrale non solo come terra di arrivo ma come un osservatorio naturale sul bacino del Mediterraneo denso di opportunità.
Nei secoli, da e verso l’Africa, si sono alternate invasioni e commercio, scontri terribili e scambi culturali, ma mai come ora sembra potersi creare un vero e proprio ponte sia economico sia istituzionale.
Questo ponte così caldeggiato dai vertici europei tiene conto del legame storico e culturale che molti paesi africani hanno con l’Italia? Di quelle radici italiane che a partire dal secolo scorso affondano in Corno d’Africa così come in Libia?
Grazie a testimonianze inedite dal vivo di chi conosce e ha vissuto quei paesi, si darà vita ad un dibattito tra passato e presente per un futuro sostenibile fra le sponde del Mediterraneo.
PROGRAMMA
Africa, dove si traccia il nostro destino
Confrontiamoci su tematiche di cooperazione economica
28 settembre 2023 ORE 18,30
CUBO VIA SPEZIA 90 PARMA
- MODERA il Dibattito La Giornalista
Francesca Ronchin
- INTRODUCE il Sottosegretario Di Stato al Ministero Degli Affari Esteri
e Della Cooperazione Internazionale
Dott. Giorgio Silli
- 4 voci di italiani nati in Libia, Eritrea, Etiopia, Somalia