Ex ristorante storico “Aquila Romana” il “19.28” propone panini gustosi e variegati senza dimenticare le sue origini con il vero e proprio ristorante al piano superiore. Il menù, purtroppo non è all'altezza delle aspettative.
Di Chiara Marando -
Sabato 01 Ottobre 2016 -
C'è una linea sottile tra la percezione del reale gusto di un piatto e la soggettiva comprensione dello stesso. Più semplicemente si usa dire “De gustibus non est disputandum”, una frase che spesso vuole mettere a tacere qualunque tipo di discussione, quasi a voler evitare il confronto su qualcosa che proprio non si riesce a spiegare.
Bene, posso anche essere d'accordo su questo. Ma ci sono casi, però, dove non esiste più soggettività o tentativo di comprensione. Casi in cui l'oggettività di ciò che si ha davanti lascia senza parole, increduli. A tavola si esprime nel lasciare ciò che ci è stato servito nel piatto, quasi intonso se non per quella piccola porzione pari a due forchettate utili ad un primo assaggio...primo e forse unico.
Se in aggiunta, l'atteggiamento di chi lo presenta è quello di sufficienza e superiorità, allora “la frittata è fatta”. E quella al Ristorante “19.28 Aquila Romana” di Noceto è stata proprio questo, un'esperienza da ricordare...o dimenticare. Ex gestori dell'allora storico “Aquila Romana” che, a mio avviso, strappava appena un 6 e mezzo, le due sorelle (una cuoca, l'altra responsabile di sala) hanno deciso di modernizzarsi ed aprire un locale più alla mano.
Risultato: “19.28 Aquila Romana” si presenta come un pub evoluto, dove poter mangiare stuzzichini e panini piacevolmente saporiti accompagnati da una selezione di birre, senza rinunciare alle sue origini nel piano superiore adibito a ristorante.
Ecco, come nei peggiori film dell'orrore di serie B, non salite quelle scale.
Mentre con il panino riuscite a “portare a casa” una buona cena e passare una serata piacevole, il menù alla carta del piano superiore delude le aspettative di gusto, accoglienza e prezzo. In sintesi, costi esagerati per piatti preparati senza una reale cura e dal sapore grossolano che non appagano neppure la vista. Nello specifico parlo di proposte dal nome invitante come il Pollo al curry e latte di cocco con riso basmati, Cono di verdure con Roast Beef e salsa all'aceto Balsamico di Modena, Merluzzo con Pomodorini (il nome originale è maggiormente complicato), il più apprezzabile Rosti di patate con verdure ed un dolce fatto al momento a base di mele, purtroppo rimasto crudo.
Si salva la carta dei vini, nota positiva per premiare il palato non proprio coccolato dalle diverse portate del menù.