"Touch of Glamour" by VERONICA VOLPI strizzando un occhio verso le proposte dell'Haute Couture dei cugini francesi. Premesso che ad ognuna il proprio stile (e il buon gusto!) chi vincerà il podio tra Francia e Italia per le proposte della collezione S/S 2016?
Di Veronica Volpi
Rosso e nero come i colori della passione e della sensualità della donna che da sempre hanno preso incarnazione sensoriale nelle note del profumo Hypnotic Poison: sono questi gli elementi che inquadrano e guidano la sfilata haute couture di Dior, orfana della sua guida Raf Simons.
Per il suo debutto in passerella, il team della maison francese volge uno sguardo al passato riportando in scena l'eleganza e la raffinatezza della tradizionale ragazza parigina. Gonne a corolla sospese sopra al ginocchio, in tessuti e fantasie dalla primaverile freschezza, accompagnano variopinte bluse di stampe floreali; l'architettura del tutto viene consolidata da lunghe giacche e cappotti a doppio petto.
Per la sera, le fantasie assumono sostanza tridimensionale, trasformandosi in balze e volant in voile e chiffon che, nei colori della notte quali il viola e il nero, creano un gioco di trasparenze e vedo-non vedo dal forte potere seduttivo.
Nell'elegante donna Parisienne, non mancano nemmeno lunghi abiti dalle gonne scultura in shantung e giacche bar che, con le loro spalle a buffo e la vita ristretta, da sempre contraddistinguono lo stile di Parigi e di Christian Dior.
Si potrebbe parlare di ritorno al passato quindi, ma senza mai dimenticare lo slancio innovativo di forme, tessuti e dettagli gioiello che ci protende verso una nuova dimensione.
Minimalismo orientale rivolto alla natura e all'ecosostenibile: è questa la linea intrapresa da Karl Lagerfeld per la sfilata Haute Couture spring/summer 2016 di Chanel.
La scenografia riprende lo stile architettonico delle case giapponesi: nette linee quadrate in materiali ecosostenibili, come il legno, creano un tutt'uno con la pulizia ed essenzialità degli abiti indossati dalle modelle. E' il tradizionale tweed della maison a dominare nella prima parte della collezione: tubini dalle gonne lunghe sino alla caviglia vengono accompagnati da giacche Chanel con gonfi spallotti, portando la mente al passato, all'eleganza degli anni '60 tipica di un'aristocratica Parigi.
Con l'avanzare della passerella, il minimalismo scompare sotto lavorati drappeggi di santin e schiffon e il color beige lascia il posto al blu e quarzo per poi esplodere sotto cascate floreali dai variopinti colori. Madre natura prende in mano la scena con lunghi abiti retati, rifiniture in frange macramè e lunghi mantelli dall'elegante trasparenza.
Nell'intera sfilata si consolida, quindi, la volontà del kaiser di creare una moda attenta alla natura, senza rinunciare allo charme ed eleganza.
CREDITS: Vogue.it
Il magico ed affascinante mondo della tecnica per la produzione dello Spumante e dello Champagne. E' davvero incredibile sapere quanto lavoro, tradizione e tecnica ci siano dietro quelle famose "bollecine" che sorseggiamo con tanto ed immenso gusto....e ne vale decisamente la pena!
Di Cecilia Novembri
Champagne e Spumante metodo classico, limpidezza, anidride carbonica e perlage che si rompe sulla superficie del vino rilasciando gli inconfondibili aromi: magia e tradizione!
Per la produzione di questi fantastici vini si parte dalla preparazione del vino base, con differenti varietà di uve, si prosegue con la pressatura e la fermentazione del mosto con le normali tecniche della vinificazione in bianco, quindi si passa all'assemblaggio, cuvée, per poi arrivare alla fase in cui il vino base viene addizionato di una miscela fatta di lieviti selezionati e di saccarosio, il liqueur de tirage.
Si arriva all'imbottigliamento effettuato con una chiusura ermetica con un tappo metallico a corona sotto il quale si trova un piccolissimo contenitore in plastica, bidule, che ha il compito di raccogliere il deposito alla fine del processo.
Le bottiglie vengono poste orizzontalmente in cantina e dove i lieviti consumano lo zucchero e l'ossigeno contenuto nel vino, depositandosi poi sul fianco della bottiglia, questa è la fase della maturazione sulle fecce, l'elevage sur lie, da uno a tre anni e alcuni millesimati anche molto di più. Alla fine di questo periodo di "riposo" occorre rimuovere il deposito: le bottiglie vengono poste a testa in giù nei fori dei cavalletti di legno, pupitres, dove vengono ruotate periodicamente per rimuovere il deposito con la tecnica del remuage, e riposizionate sempre leggermente più inclinate verso la punta per circa due mesi.
Tolte dalle pupitres le bottiglie sono conservate alcuni giorni completamente a testa in giù, tutte le fecce si depositano nel tappo, raccolte nella bidule. Occorrerà quindi eliminare il deposito con le due tecniche del Dégorgement.
Il primo metodo, à la volée, consiste nello stappare la bottiglia che, per effetto della pressione, fa uscire il residuo formato sotto il tappo, la bottiglia va poi prontamente ritappata con un rapido movimento di polso.
L'altro metodo, à la glace, è stato inventato a fine '800 e prevede di immergere il collo della bottiglia in una soluzione a -25°C che provoca il congelamento dei primi 4 cm di vino, quelli contenenti i residui.
All'apertura del tappo, la pressione interna espellerà il cilindro di ghiaccio. Questa tecnica, inizialmente anch'essa manuale, è stata poi meccanizzata ed è quella più utilizzata.
Il sistema à la volée, penso che sia indubbiamente più spettacolare, anche se meno pratico: è la vita che il vino ha acquisito e l'energia, la forza e il carattere che sprigiona!
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Il cane è da sempre considerato il migliore amico dell'uomo e il nostro Paese al primo posto per aziende impegnate nella produzione di arredamento per animali domestici. Esigenze umane e animali in un unico prodotto con l'arredamento "Pet friendly".
Di Giulia Santoro
Nella frenesia quotidiana di questi tempi e nel poco tempo libero concesso per noi stessi, l'uomo ha trovato, ancora una volta, un valido alleato. Quello che da secoli porta onorevolmente l'appellativo di "migliore amico" per l'uomo: il cane.
Le statistiche parlano chiaro, almeno un cane per nucleo famigliare, a maggior ragione se il nucleo è rappresentato proprio dal binomio: cane e padrone!
Da qualche tempo sempre più aziende leader nel mondo del design e dell'arredamento hanno puntato la scommessa su un nuovo e amatissimo genere: l'arredamento "Pet friendly".
Ancora una volta il marchio "Made in Italy" supera i suoi competitor collocando il nostro Paese al primo posto per aziende impegnate nella produzione di arredamento per animali domestici.
Possiamo sinteticamente dividere la scelta in due correnti: la prima si occupa di produrre oggetti e accessori indispensabili per i nostri cuccioli che siano qualitativamente apprezzabili e utili. L'altra si occupa di fondere le esigenze umane e animali in un unico prodotto, concependo quindi quelli che sarebbero normali divani, tavoli, letti in qualcosa di più.
Se quindi state pensando di rinfrescare l'arredamento o state arredando casa, potreste trovare interessante fare delle scelte in quest'ottica moderna e pienamente in linea con le nuove tendenze.
Vediamo quindi nobilissimi divani che al loro interno hanno lo spazio per il riposino del nostro amico animale, letti contenitori con il cassetto per il lettino del cucciolo di casa, librerie che sono anche giochi per le arrampicate feline, con tanto di erbetta e tiragraffi, tavolini per il soggiorno e comodini che sono anche cucce, sedia a dondolo con lo spazio sottostante riservato anziché a portaoggetti alla morbida e confortevole zona relax per il nostro animale.
Per i più fortunati, con la possibilità di avere spazi esterni sfruttabili, come giardini o terrazzi, i nostri designer si sono letteralmente sbizzarriti concependo vere e proprie casette dotate di tutti i confort come riscaldamento autonomo alimentato da pannelli solari, terrazzini confortevoli dove sonnecchiare al sole, ma anche abbeveratoio e mangiatoia autopulenti.
Tutto questo tenendo conto quelle che sono le tendenze stilistiche: si passa dall'ultramoderno tecnologico, all'ecosostenibile fatto di materiali primari allo stile più ridondante e squisitamente femminile dello Shabby Chic.
Da segnalare nel panorama della "pet economy" una realtà tutta italiana che da tempo si occupa di queste dinamiche: Lidy Factory.
Con sede a Schio, nei pressi di Vicenza, Simone Micheli crea linee di divani, poltrone, letti, cucine e tutto quello che volete in questi termini. Ogni prodotto è personalizzabile e lui stesso può non solo offrire una consulenza come interior designer, ma riadattare l'arredamento che avete già senza doverne comprare di nuovo.
Ci sono poi anche i grandi e famosi brand come Dalani e Blanc Mariclò che propongono prodotti per animali perfettamente in linea con i loro concept.
Come dire, ancora una volta il nostro Paese si afferma per creatività e funzionalità e a noi ovviamente piace!
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