Partiranno lunedì 6 novembre i lavori per riqualificare l'area nella quale sorgeva l'ex mulino di Villò, demolito d'urgenza nel novembre del 2012 perché gravemente danneggiato e quindi pericoloso per l'incolumità pubblica.
Vigolzone (PC) 4 novembre 2017 - Grande la soddisfazione del sindaco Francesco Rolleri "per quella che è un'opera a lungo attesa, che cambierà significativamente l'aspetto di Villò. Un'area che per decenni è stata inaccessibile sarà restituita ai cittadini, che finalmente avranno in centro paese uno spazio pedonale bello e tranquillo, che potrà diventare anche un punto di aggregazione".
Il progetto che sarà realizzato, del valore complessivo di 135.000 euro, è stato sottoposto e approvato dalla Sovrintendenza ai Beni Archeologici e Monumentali di Parma e Piacenza. "Le scelte progettuali fatte - chiarisce il consigliere delegato Claudio Braghi - nascono dalla volontà dell'amministrazione di creare un nuovo spazio pubblico per Villò, ma che al contempo sia caratterizzato da forti riferimenti alla storia passata di quel luogo".
Per questo, dove prima sorgeva il mulino saranno messi a dimora degli arbusti e alcuni alberi che delimiteranno lo spazio un tempo occupato dall'edificio. Saranno inoltre riposizionate le quattro macine in pietra originali, alcuni pannelli informativi sulla storia dell'immobile e anche delle panchine.
Una particolare attenzione è stata riservata anche al tema della sicurezza: la dislocazione centrale della piazza permette in generale ampia visibilità rispetto a quanto potrebbe succedere, e durante le ore notturne le siepi presenti saranno rischiarate da appositi corpi illuminanti che garantiranno la sicurezza dei fruitori.
La piazza sarà pavimentata con lastre di una pietra tipica del nostro Appennino. "Oltre a questi interventi, prosegue Braghi, abbiamo scelto di offrire una manutenzione straordinaria alle facciate degli edifici che confinavano direttamente con la struttura dell'ex mulino, anche nell'ottica di un miglioramento estetico del contesto".
Nelle foto: l'area come si presenta oggi e come sarà al termine dell'intervento
L'Assemblea approva l'indizione dei referendum consultivi nei territori. Petitti: "Un altro importante passo avanti nel processo di semplificazione e riorganizzazione dell'Emilia-Romagna".
Bologna, 13 luglio 2016
Via libera dalla Regione alla fusione di 16 Comuni in Emilia-Romagna: Mondaino, Montegridolfo e Saludecio nel riminese; Borgo Tossignano, Casalfiumanese e Fontanelice nel bolognese; Mirabello e Sant'Agostino nel ferrarese; Campegine, Gattatico e Sant'Ilario d'Enza in provincia di Reggio Emilia; Bettola, Farini e Ferriere, da un lato, e Ponte dell'Olio e Vigolzone, dall'altro, nel piacentino.
L'Assemblea legislativa ha votato ieri a favore dell'indizione dei referendum consultivi della popolazione interessata, che si terranno in autunno.
Alla delibera approvata ieri farà seguito, entro 10 giorni, il decreto del presidente della Giunta regionale di indizione della consultazione popolare. Ciascuna proposta referendaria si comporrà di due quesiti: uno relativo all'istituzione del nuovo Comune unico mediante fusione di quelli preesistenti e uno per decidere il nome del nuovo Ente.
I nuovi Comuni, una volta nati, potranno beneficiare - dall'anno dell'istituzione e per 15 anni - di contributi statali e regionali: 8,5 milioni di euro per il nuovo Comune nato da fusione a Rimini; 11,2 milioni a Bologna; 10,8 milioni a Ferrara; 19,3 milioni di euro a Reggio Emilia e 20,7 complessivi per i due nuovi Comuni unici a Piacenza.
"Oggi facciamo un altro importante passo avanti nel processo di semplificazione e riorganizzazione dell'Emilia-Romagna", ha sottolineato l'assessore regionale a Bilancio e riordino istituzionale Emma Petitti. "Dei 16 Comuni coinvolti e che, se i cittadini saranno d'accordo, potrebbero diventare 6, ben 12 hanno meno di 5.000 abitanti, 6 sono sotto i 3.000. Questi nuovi progetti di fusioni rappresentano dunque un'opportunità significativa per proseguire nel superamento dei problemi legati all'eccessiva frammentazione amministrativa e per migliorare l'organizzazione e la gestione dei servizi comunali per i cittadini e le imprese".
La Regione, ha ricordato Petitti, "si sta sempre più impegnando nell'affiancamento dei Comuni intenzionati a percorrere la strada della fusione: accompagnando le analisi di fattibilità, sostenendo i percorsi di partecipazione e coinvolgimento dei cittadini, promuovendo le attività dell'Osservatorio regionale come sede di raccordo tra tutti gli interlocutori istituzionali che devono gestire i processi di fusione. E per favorire questi percorsi la Giunta ha deciso di intervenire anche con un progetto di legge, che ha appena iniziato il suo iter in commissione, che semplificherà ulteriormente le procedure delle fusioni per dare nuove opportunità ai Comuni".
Le fusioni in Emilia-Romagna
I 6 progetti di legge di fusione giunti in Assemblea legislativa interessano complessivamente 16 Comuni appartenenti alla Città metropolitana di Bologna e alle 4 province di Rimini, Ferrara, Reggio Emilia e Piacenza (per quest'ultima i progetti di fusione sono due); coinvolgono una popolazione totale di oltre 60.000 residenti (61.620).
Il numero dei Comuni dell'Emilia-Romagna che dall'inizio del 2016 è pari a 334 (grazie alle 8 fusioni finora concluse, 4 nel 2014 ed altre 4 dal 2016) potrebbe quindi ulteriormente decrescere a conclusione dei percorsi di fusione in atto.
I vantaggi economici delle fusioni
Le nuove 6 fusioni in totale beneficerebbero - dall'anno della loro istituzione e per 15 anni - di 70,8 milioni complessivi.
Tali contributi si aggiungeranno, senza intaccarli, a quelli già oggi riconosciuti alle 8 fusioni attivate dal 2014 e dal 2016 e che hanno ricevuto solo nel 2016 ben 10,8 milioni di euro (di cui 3,1 della Regione, i restanti statali).
(Fonte: ufficio stampa Regione ER)
Piacenza si conferma al primo posto, nella classifica dei Comuni ricicloni che Legambiente Emilia Romagna stila ogni anno, per la raccolta della carta. Il premio è stato consegnato durante il Convegno sul tema "Ridurre il rifiuto e recuperare materia, per un'economia circolare" tenutosi a Parma. -
Piacenza, 20 ottobre 2015 -
Piacenza si conferma al primo posto, nella classifica dei Comuni ricicloni che Legambiente Emilia Romagna stila ogni anno, per la raccolta della carta: "Un risultato – sottolinea l'assessore all'Ambiente Giorgio Cisini, ieri a Parma per ritirare il riconoscimento – che è motivo di orgoglio, per il quale ringrazio tutti i cittadini che con il loro senso civico contribuiscono a consolidare questo sistema virtuoso. Ancor più significativo se consideriamo che la carta, come conferma uno studio dell'Arpa regionale, con il 96% avviato a riciclo in Emilia Romagna è tra le frazioni di cui è più consistente il recupero".
Con 143,2 kg di carta pro capite (dato riferito al 2014), la nostra città si è attestata in vetta a questa speciale sezione per i Comuni oltre i 25 mila abitanti, mentre in provincia è andato a Vigolzone, tra i Comuni che contano meno di 5 mila residenti, lo stesso titolo. Il premio, giunto all'ottava edizione, è stato consegnato nell'ambito del convegno sul tema "Ridurre il rifiuto e recuperare materia, per un'economia circolare", tenutosi nella città ducale, in occasione del quale si è rimarcata la sostenibilità dell'investimento sulla raccolta differenziata e sul sistema del "porta a porta", nonché la potenziale ricaduta positiva, in termini occupazionali, di un ulteriore incremento in tal senso.
Per quanto riguarda i dati generali relativi alla quota di materiale differenziato, Piacenza si attesta a metà classifica tra i capoluoghi di provincia emiliano-romagnoli, con il 55,2% rispetto ai 307 kg smaltiti annualmente per ogni abitante. "L'iniziativa di Legambiente – rimarca Giorgio Cisini – è un'occasione preziosa per riflettere sul valore e sull'efficacia delle nostre politiche di tutela dell'ecosistema, nonché sull'importanza del coinvolgimento dei cittadini in un fondamentale percorso di sensibilizzazione e consapevolezza. E' anche un'opportunità per condividere le buone pratiche adottate in alcuni territori, dando ulteriore stimolo a progetti innovativi nel segno della sostenibilità".
(fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)